Claudio Villa (1957) è il sesto album di Claudio Villa.
Il disco
Nel 1957 la Vis Radio pubblica numerosi 33 giri - dato il successo di Claudio Villa a Sanremo - che contengono canzoni che l'artista romano pubblicò quando era sotto contratto con l'etichetta, precisamente questo disco contiene sette canzoni registrate tra il 1952 e il 1954. Le più famose sono senza dubbio Balocchi e profumi, Addio signora e Fili d'oro. Alcune delle canzoni verranno reincise dal cantante. Il numero di catalogo del disco è quasi contemporaneo a quello del LP precedente. Anche questo disco fu pubblicato in formato 25 cm (leggermente più piccolo dei normali 33 giri).
Tracce
LATO A
Stornellata romana Come le rose Balocchi e profumi Cara piccina
LATO B
Addio signora Fili d'oro Canta se la vuoi cantar
da Wikipedia
Video
Stornellata romana
Video
Come le rose Son tornate a fiorire le rose alle dolci carezze del sol. Le farfalle s'inseguon festose nell'azzurro con trepido vol. Ma le rose non sono più quelle che fiorirono un giorno per te. Queste rose son forse più belle ma non hanno profumo per me. Ah la tua voce gentile più non allieta il mio core. Come le rose d'aprile le gioie d'amore son morte per me. Come le rose d'aprile le gioie d'amore son morte per me.
'Claudio Villa (1957) è il 7º album di Claudio Villa.
Il disco
La Vis Radio pubblica nel 1957 una lunga serie di 33 giri che riportano incisioni di Claudio Villa che tra il 1949 e il 1957 era sotto contratto con l'etichetta. Le canzoni incluse quindi in questo LP sono già tutte conosciute e non vi sono inediti, tuttavia sono solo inedite su Long Playing. Le più note sono: La luna del rio e Valzer dell'allegria alcune verranno reincise dal cantante romano. Anche questo LP di Villa fu pubblicato in formato 25 cm (più piccolo dei normali dischi a 33 giri).
Tracce
LATO A
L'hai voluto tu La luna nel rio Nun voglio fa o sargente Marina piccola
LATO B Vicino alla fontana Valzer dell'allegria Ho paura di te Cammina cammina
Album di Claudio Villa del 1957 (Vis Radio, ViMT 24019)
Tracce:
Vecchio porto nella nebbia Zingarella Romanina del bajon Carrozzella romana Canzone stradajola Madonna amore (dalla colonna sonora del film "Ore 10 lezioni di canto") Vetturino romano Nun se scherza co "l'amore
Aprite le finestre Amami se vuoi La colpa fu Nota per nota Ti voglio come sei Canzone al vento Madonnella del torrente Albaspina
fonte:pamabu.altervista.org
Aprite le finestre
La prima rosa rossa è già sbocciata e nascon timide le viole mammole. Ormai, la prima rondine è tornata nel cielo limpido comincia a volteggiar. Il tempo bello viene ad annunciar! Aprite le finestre al nuovo sole, è primavera, è primavera. Lasciate entrare un poco d'aria pura con il profumo dei giardini e i prati in fior. Aprite le finestre ai nuovi sogni, bambine belle, innamorate. È forse il più bel sogno che sognate. Sarà domani la felicità. Nel cielo fra le nuvole d'argento la luna ha già fissato appuntamento. Aprite le finestre al nuovo sole è primavera, festa dell'amor. Aprite le finestre al nuovo sol! Sul davanzale un piccolo usignolo dall'ali tenere, le piume morbide, ha già spiccato il tenero suo volo e contro i vetri ha cominciato a picchiettar. Il suo più bel messaggio vuol portar! Aprite le finestre al nuovo sole, è primavera, è primavera. Lasciate entrare un poco d'aria pura con il profumo dei giardini e i prati in fior. Aprite le finestre ai nuovi sogni, alle speranze, all'illusione. Lasciate entrare l'ultima canzone che dolcemente scenderà nel cuor. Nel cielo, fra le nuvole d'argento la luna ha già fissato appuntamento. Aprite le finestre al nuovo sole è primavera, festa dell'amor . Aprite le finestre al primo amor!
Amami se vuoi Mi piace tanto accarezzarti Sugli occhi timidi baciarti Ma non mi sento di giurarti Se tu mi chiedi eterno amor Abbandoniamoci al destino Soltanto lui non sa ingannar E se rimango a te vicino Non lusingarti, ma non disperar, no Amami se vuoi, tienimi se puoi Io son l'amor che svanisce Ma dei baci miei non fidarti mai Io son l'amor che ferisce E quando fra le braccia mi stringi dolcemente Ancor più dolcemente ti dirò Amami se vuoi, tienimi se puoi Perché io son così E quando fra le braccia mi stringi dolcemente Ancor più dolcemente ti dirò Amami se vuoi, tienimi se puoi Perché io son così
La colpa fu Portava un fiorellino nei capelli, un fiorellino rosso come il fuoco e aveva gli occhi azzurri tanto belli la bella del Cadore, che amore, che amore. Lassù sui monti capitò un alpino che disse alla ragazza "ti fo sposa": suonaron le campane un bel mattino a Pieve di Cadore, che amore, che amore. La colpa fu del rosso fiorellin che per la bella del Cadore segnò il destin. Passaron gli anni e un giorno la bambina al babbo chiese "dove sta la mamma?". "La mamma è andata in cima del Cadore ti porterà un bel fiore, che amore, che amore". Il monte innamorato della bella che aveva il fiore rosso nei capelli non la lasciò tornare al casolare per riportare il fiore, che muore, che muore. La colpa fu del rosso fiorellin che per la bella del Cadore segnò il destin. Un fiore rosso porta nei capelli la bimba che s'è fatta signorina e c'è un alpino che la vuol sposare a Pieve di Cadore, che amore, che amore. Un velo bianco ed una pena nera si son per sempre uniti a primavera, la colpa è stata di quel rosso fiore di quel bel rosso fiore, che amore, che amore. La colpa fu del rosso fiorellin che per la bella del Cadore segnò il destin. La colpa fu del rosso fiorellin che per la bella del Cadore cambiò il destin!
Volto non hai, amore! Nome non hai per me. Sei nata nella mia fantasia, perciò sei mia, soltanto mia! Volto, non hai, amore! sei l'illusione che mi fa cantar... Nota per nota, la voce mia prende la via che porta da te. Frase per frase vivo l'incanto d'esserti accanto, d'averti per me! Ogni nota ti sfiora, o dolcissimo amor! Ogni frase t'implora dal profondo del cuor! Giorno per giorno sulla tastiera scrivo le cose più belle per te! Notte per notte passi leggera e m'accarezzi, mi parli di te. La tua voce è la vita! Tutto...tutto sei per me: sei l'anima che canta in me, nota per nota! Volto non hai, amore: sei l'illusione che mi fa cantar!
Canzone incisa nel 1956 per la VIS RADIO, classificatasi al III° posto al Festival di Velletri dello stesso anno. Questa manifestazione, nata nel 1953, ebbe un successo importante fino al 1961 e vi parteciparono artisti, autori e compositori in voga in quegli anni oltre ad essere presentata da big quali Corrado ecc. Autori :Fanfulla (Versi) e Paolo Sardisco (Musica).
Con il cuore sempre triste e solitario me ne vado a quel torrente e sai perché? C'e una piccola Madonna... un Santuario dove prego perché tu ritorni a me. Con la Madonna parlo ardentemente e del cuore mio Le dico mille pene. Non risponde: so però che mi comprende sa che voglio e t'ho voluto tanto bene. Madonnella del torrente, dille che l'amo e tu lo puoi capire: ed io prego intensamente il cuore mio non vuole più soffrire. E' bella. E' tanto bella e m'ha stregato ed or mi fa morir di gelosia. Le sue parole m'hanno tormentato quando mi disse "sai, non t'amo più". Occhioni di velluto! Per un tuo bacio io darei la vita. Ti mando questa notte il mio saluto ricordo del mio cuor che non vuoi più... Aiutami tu! Dille che l'amo ancor perdutamente Madonnella del torrente