GINO PAOLI ,,x..

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  1. tomiva57
     
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    Le Canzoni per Emmeti

    Gino Paoli e Lea Massari
    Commedia di L.Squarzina



    Rarissimo disco 33 giri della CGD, siglato FGP5027, che contiene la colonna sonora della commedia di Luigi Squarzina, Le Canzoni per Emmeti, cantata da Gino Paoli e da Lea Massari. La particolare rarita' del vinile e' che all'interno della copertina, doppia, c'e' una nota, autentica e scritta da Lea Massari che dice: "uffa co sta Emmeti, meno male che c'eravate voi" seguito dalla firma dell'attrice. Quel voi era rappresentato dagli interpreti della commedia, tra le quali la signora Giselda Castrini, alla quale e' stato regalato l'album personalmente! Garantisco al 100% l'autenticita' di quanto scrivo.
    Gia' di per se il disco non e' affatto comune, se contiamo poi la presenza della nota di Lea Massari, la rarita' e' tripla!!. La copertina e'di BUONFINO. Sul retro dell'LP una presentazione della commedia da parte dell'autore, il compianto regista genovese Luigi Squarzina.........



    fonte: collectoesfrenzy.com


    Le Canzoni Di Emmeti (1966)

    Gino Paoli è sempre stato un personaggio controverso: i suoi lavori e le sue dichiarazioni hanno fatto spesso discutere, e non solo da qualche settimana a questa parte. Magari i più ignorano che anche in passato alcune sue canzoni sono state oggetto di contestazioni, di polemiche, di censure. L'album di cui parliamo oggi è legato addirittura a una vicenda giudiziaria per vilipendio della religione. Anche se, a dire la verità, in questo caso la denuncia interessò Paoli solo indirettamente, in quanto il principale imputato fu Luigi Squarzina, autore del lavoro teatrale "Emmeti", il cui commento musicale è contenuto nell'album di oggi.

    "Emmeti" va in scena per la prima volta nel 1966 al Duse di Genova, con Lea Massari e Ivo Garrani come protagonisti. In una scena dello spettacolo viene parafrasato il Padre Nostro con intento esclusivamente satirico, non blasfemo. In pratica si voleva ridicolizzare il consumismo del cittadino medio, che al benessere spirituale aveva sostituito il benessere materiale. Roba che oggi va in onda tutti i giorni a "Zelig".
    Quando si sparge la voce, il solito comitato, formato da anziani impiegati del catasto, da professoresse di lettere in pensione, ex-colonnelli dell'Esercito e altri strenui difensori della morale pubblica, porta in tribunale l'autore, l'impresario e il protagonista maschile della pièce. Uno dei denunciatori, alla domanda di un avvocato su cosa pensasse della commedia, se e quando l'avesse vista, rispose: "Ma le pare che io possa andare a vedere certe porcherie?". Il processo si concluse con un proscioglimento, ma fece notizia, destando interrogazioni parlamentari, inchieste di rotocalchi e quotidiani, con i soliti presenzialisti ai quali non importava un fico secco della morale, ma che (anche allora) non volevano altro che stare "dentro la notizia".

    Il 33 giri che raccoglieva le musiche di scena non è stato più ristampato, anche se le canzoni cantate da Paoli sono ricomparse su diverse raccolte e su un CD della Warner del 2005 che include tutti i pezzi incisi per la CGD.

    Le vere curiosità sono pertanto i pezzi orchestrali, mai ripubblicati, e le due canzoni interpretate dalla voce roca e sensuale di Emmeti, donna «bella e disponibile» interpretata da Lea Massari. Oltre che attrice in numerose pellicole d'autore e in sceneggiati televisivi, ricordiamo Lea negli anni '60 come chitarrista appassionata di musica brasiliana e come cantante della Ballata del tempo", la celebre sigla scritta da Alfonso Gatto per Almanacco, programma culturale della RAI di Bernabei. Anzi, programma «di storia, scienza e varia umanità», come recitavano pomposamente le annunciatrici del mercoledì sera.

    Allo stesso modo è interessante riscoprire i brani eseguiti dall'orchestra di Piero Soffici, che arrangia le idee musicali di Paoli spaziando dal jazz al melodico. Uno dei brani, ma lascio a voi scoprire quale, è stato poi ripreso dallo stesso Paoli in versione cantata ed è stato presentato lo scorso anno su queste pagine.

    Il Paoli di Emmeti è un Paoli stanco, dalla vena creativa un po' inaridita. La melodia che si avvita su se stessa non è una novità (La vita è un valzer, che pur non essendo un valzer, somiglia molto nella struttura a Senza fine); Il gatto d'angora è l'ennesima celebrazione dell'animale preferito, la trovata della banda sgangherata per dipingere uno squallido luna park di periferia non è poi in fondo una trovata. Lo stesso Squarzina, nelle note di presentazione dell'album, considera Paoli un artista della passata generazione che «resiste alle spallate del nuovo», e sta parlando di un artista con alle spalle sei o sette anni di carriera, non di più.

    Insomma nessuno, ascoltando questo disco-esperimento, avrebbe immaginato nel 1966 che un cantautore dato praticamente per finito avrebbe continuato a scrivere, a cantare e a suscitare polemiche ancora per quaranta e più anni.

    Orlando



    Tracce:

    01 Gino Paoli - Emmeti (Paoli)
    02 Lea Massari - Il Gatto D'angora (Paoli)
    03 Gino Paoli - La Vita E' Un Valzer (Paoli)
    04 Piero Soffici - Il Traffico (Paoli)
    05 Gino Paoli - Due Ombre Lunghe (Paoli)
    06 Lea Massari - Due Fontane (Paoli)
    07 Piero Soffici - N° 8 (Paoli)
    08 Gino Paoli - La Giostra (Paoli)
    09 Piero Soffici - Eccetera (Paoli)




    Pubblicato da Verdier il Vampiro