NEW YORK la grande mela

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  1. arca1959
     
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    Grazie
     
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  2. tomiva57
     
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    GRAZIE ANTONIO
     
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  3. tomiva57
     
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    vista di mahnattan

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    interno cattedrale di S. Patrik

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    TimesQueare

     
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  4. tappi
     
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    grazie Ivana
     
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  5. gheagabry
     
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    Perché New York si chiama 'La grande mela'?


    Il nome 'the Big Apple' fu sentito per la prima volta da Fitzgerald nel gennaio del 1920 sulla bocca di due stallieri afroamericani, che definivano così l'ippodromo di New York. L'espressione gli piacque e la usò sul suo giornale, riferendosi sempre all'ippodromo.
    Nel 1930 un gruppo di musicisti jazz di colore iniziò a chiamare con questo termine prima Harlem e poi tutta New York perché capitale del jazz nel mondo.
    L'ufficializzazione del termine risale al 1971 quando Charles Gillet, presidente dell'ufficio del turismo, usò il termine nella campagna di promozione della città. Infine nel 1997 il sindaco Rudolph Giuliani ha battezzato "Big Apple Corner" l'angolo tra la 540 strada ovest e Broadway, dove Fitzgerald abitò dal 1934 al 1963 per rendere omaggio al grande scrittore, in qualche modo padrino della definizione.



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  6. gheagabry
     
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    Rose sotto la neve di New York
    NEW YORK - “Fantastico. Tutta sta neve e ghiaccio, un inverno così gelido e allo stesso tempo queste meravigliose rose primaverili", esulta un newyorkese al canale televisivo NY1. “Una ventata di gioia in città”, gli fa eco un altro passante alla ABCNews, “è il miglior antidoto all' inverno 2011 che non sembra finire mai”.
    Il “miracolo” di cui tutti a Manhattan parlano è The Roses del 41enne artista newyorkese Will Ryman: un’istallazione urbana di 38 giganti boccioli di rose, alti 7 metri e mezzo e di 114 kg ciascuno che attraverso la magia dell’arte sono riusciti a portare la primavera in una Grande Mela stretta da giorni nella morsa di nevicate record.Fino al 31 maggio prossimo lungo la lussuosissima Park Avenue, tra la 57th e la 67th Street, i turisti e i newyorkesi avranno modo di ammirare queste coloratissime rose giganti in resina, sui cui petali sembrano cercare riparo dal freddo e dalle neve degli ultimi giorni formiche e coccinelle su larga scala.
    “La grandezza dei miei fiori è coerente con la maestosità dei grattacieli, simboli della città che non dorme mai”, spiega l’artista che dice di aver voluto “creare un teatro senza attori e senza far pagare il biglietto”. Ma l’aspetto forse più interessante della mostra è la reazione del pubblico. “Ognuno interagisce in maniera diversa”, spiega il Wall Street Journal, “la prospettiva cambia a seconda che la si ammiri dal marciapiede, da un taxi in corsa o affacciati alla finestra di un edificio”.(Corriere)


     
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  7. gheagabry
     
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    80 anni Empire State Building, il piu' alto a New York.
    WASHINGTON - A 80 anni suonati è ancora il grattacielo più alto di New York, l'immagine inalienabile della Grande Mela, l'icona della architettura Decò del 21/mo secolo preferita dai registi di Hollywood come dai turisti di tutto il mondo: simbolo dell'ingenuità e dell'innovazione americane degli anni Trenta, l'Empire State Building oggi, è anche un 'palazzo tutto verde', fruitore al 100% di energia rinnovabile. Ottuagenario quasi per caso, l' 'Empire' - come lo chiamavano le migliaia di operai emigranti soprattutto dall'Europa che lo costruirono mattone su mattone nel 1930 - ha subito negli ultimi due anni un ammodernamento quasi completo: con un budget di 550 milioni di dollari il grattacielo è stato modernizzato e reinventato in modo da offrire nuove esperienze multimediali e da ridurre le emissioni di carbonio per il suo funzionamento di quasi il 40%. Dotato di una pagina web tutta sua sia su Facebook che su Twitter, l'Empire State Building fu inaugurato il primo maggio del 1931 dal presidente Herbert Hoover che a Washington premette simbolicamente un pulsante per 'aprire' le porte del primo grattacielo al mondo a superare i 100 piani. Speciale, unico e straordinario in tutti i sensi, l'Empire State Building rubò la corona di costruzione più alta del globo alla Torre Eiffel, fu eretto a tempo di record in un solo anno e 45 giorni, per un costo all'epoca di poco meno di 41.000 dollari ed il sudore della fronte di 3.400 operai alla volta. Disegnato in solo due settimane dall'alto verso il basso dalle mani esperte dell'architetto William Lamb, l'Empire fu il frutto di una competizione acerrima lanciata per la messa a punto del palazzo più alto di Manhattan a cui parteciparono i progettisti anche del Chrisler e del '40 Wall street'. Ma con i suoi 102 piani, 443 metri di altezza compresa l'antenna-pinnacolo, i suoi 73 ascensori, le sue 6.500 finestre, e le 57.000 mila tonnellate di acciao usate solo per costruirne lo scheletro, l'Empire guadagnò immediatamente il primo posto sia in termini di altezza che di eleganza del design. Considerato una delle 'sette meraviglie del mondo moderno', l'Empire offre dai suoi due balconi-osservatorio - uno all'86esimo piano, l'altro al 102esimo - le vedute più straordinarie non solo di Manhattan ma, nelle giornate limpide, permette di avere splendidi scorci che arrivano al Connecticut, al New Jersey e persino al Massachusetts. Situato sulla mitica Quinta strada, oggetto d'amore di Hollywood - tra le pellicole con scene famosissime girate sull' Empire figurano il mitico 'King-Kong', lo strappacuore 'An Affair to remember' con Cary Grant e Deborah Kerr, sino al più recente 'Sleepless in Seattle' - il grattacielo è stato negli anni teatro di più di 30 suicidi, di un incidente aereo nel 1945 quando un bombardiere si schiantò contro una sua finestra, e di più di 200 matrimoni. Oggi tra le sue mura, nei suoi uffici, lavorano oltre 21.000 persone, una mini-città che pulsa ad un ritmo tutto suo e che la notte si illumina di colori diversi.





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    NEW YORK, Stati uniti



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  10. gheagabry
     
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    Festa a New York, Statua della Liberta' compie 125 anni.
    NY si accende di luci. NEW YORK - La Statua della Libertà compie oggi 125 anni e i festeggiamenti a New York per il monumento-icona degli Stati Uniti sono iniziati già di buon ora, con una cerimonia simbolica in cui sono stati naturalizzati 125 immigrati provenienti da oltre 40 Paesi. Tra di loro anche un italiano. Le celebrazioni sono state presenziate dal ministro dell' Interno Ken Salazar, che ha sottolineato quanto la diversità sia la vera forza degli Stati Uniti. Parole in linea con la cerimonia di naturalizzazione, che è stata solo l'inizio di una serie di manifestazioni che si concluderanno in tarda serata con uno spettacolo di fuochi di artificio. Per l'occasione, 'Lady Liberty' ha assunto una nuova veste hi-tech, grazie a delle webcam che ha ricevuto come 'regalo di compleanno' e che sono state collocate nella sua torcia: Da oggi, consentiranno di avere con un semplice collegamento internet www.earthcam.com/usa/newyork/statueofliberty) nuove vedute mozzafiato di New York, tra cui una panoramica di 180 gradi del porto, o su Ellis Island e Governors Island. Sarà possibile vedere l'arrivo dei traghetti, e tenere sott'occhio i lavori di avanzamento della Freedom Tower e del World Trade Center, laddove sorgevano le Torri Gemelle. Lady Liberty fu donata dai francesi agli Stati Uniti il 28 ottobre 1886, in segno di amicizia. Fu realizzata dallo scultore Frederic Bartholdi, che scelse di persona il luogo dove collocarla. Il monumento, che vanta un'altezza di oltre 46 metri, raffigura la dea romana della libertà, con in mano una torcia e una 'tabula ansata', tavoletta su cui è incisa la data della Dichiarazione d'Indipendenza, il 4 luglio 1776. Ai suoi piedi giace una catena rotta. Sorge su un isolotto in una insenatura del porto di New York, proprio perché fosse visibile a tutte le navi che arrivavano, e i passeggeri dovevano avere la sensazione di essere cosi vicini alla statua al punto da toccarla. Inizialmente concepita come simbolo di libertà, solo in un secondo momento è diventata anche il simbolo dell'immigrazione. Dopo essere stata ampiamente festeggiata, Lady Liberty da domani chiuderà i battenti per un anno, per lavori di restauro e per ampliare i dispositivi di sicurezza anti-incendio, nonché per ammodernare gli equipaggiamenti elettrici e meccanici, con un investimento di oltre 27 milioni di dollari. "Ora è sicura, ma lo sarà molto di più quando avremo finito", ha affermato David Luchsinger, sovrintendente del monumento. Fino ad allora però, i circa 3.5 milioni di persone che in media la ogni anno la visitano, dovranno accontentarsi di vederla dal di fuori, senza la possibilità di arrampicarsi fino alla sua corona.


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  11. gheagabry
     
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    I vecchi negozi di New York



    C’è un volto di New York che sta sparendo, come succede pian piano in ogni città: è quello dei vecchi negozi e delle botteghe, che per decenni hanno caratterizzato il nostro panorama urbano e che ora, schiacciati da un mercato che non contempla la botteguccia d’angolo, inevitabilmente falliscono o chiudono. James e Karla Murray li hanno fotografati e hanno poi raccolto le immagini in un libro che costituisce un ottimo esempio di reportage urbano












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  12. gheagabry
     
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    La vecchia stazione di New York



    L’atrio principale di Pennsylvania Station, a New York, il 24 aprile del 1962. La stazione era stata progettata dal famoso studio di architetti McKim, Mead & White e venne costruita nel 1903. Nel 1963 fu demolita perché troppo grande e costosa (il numero dei passeggeri era notevolmente diminuito perché molte più persone si spostavano in aereo o in macchina) e sostituita con una stazione più piccola. Al suo posto vennero costruiti la Pennsylvania Plaza e il Madison Square Garden. (AP Photo/Cervin Robinson, Library of Congress)
     
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  13. gheagabry
     
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    I segreti di NEW YORK



    Il metodo migliore per conoscere i segreti di New York, si sa, è quello di diventare amico di un local. Gli indigeni della grande mela, con la loro conoscenza acquisita in anni di camminate in lungo e in largo per la città, sono in grado di portarti in posti che tu e la tua cartina 6 metri per 2 mai vi sognereste di raggiungere, anche se si trovano magari a un tiro di schioppo dalle attrazioni turistiche più note.


    ....i giardini nascosti.....



    I Pocket Gardens sono piccoli parchi, piazzette o giardini che si trovano spesso costretti tra due palazzi. Sono talvolta ricavati da aree in cui prima si trovava uno stabile poi demolito, oppure creati grazie ad una legge del 1970 che imponeva che i palazzi alti più di 60 piani avessero uno spazio pubblico e di condivisione. Spesso queste piccole aree appartengono a facoltosi privati che vogliono contribuire allo sviluppo del verde della città.
    Paley Park...Si trova Madison e Fifth Avenue, all’altezza della 53esima strada ed è stato creato grazie al contributo di William S. Paley, fondatore e presidente della CBS. I muri che lo circondano sono completamente ricoperti di edera, ed il rumore del traffico delle vicine Avenue è attutito da quello della cascata alta sei metri che ricopre una delle tre pareti: una piccola laguna nel cuore di Manhattan.
    Il passaggio segreto del McGraw Hill Building....Sembra che le cascate siano abbastanza popolari a NY; oltre a Paley Park ne troviamo una anche nel parco del McGraw Hill Building, che si trova al 1221 di Avenue of The Americas.
    Non è soltanto un vezzo estetico. Queste cascate, oltre a bloccare i rumori della città servono ad abbassare sensibilmente la temperatura, che d’estate diventa molto alta. La cascata del McGraw Hill building usa acqua “riciclata” ed al suo interno nasconde una tettoia che permette il passaggio dalla 48esima alla 49esima strada.
    Sutton Place Park.... Grande poco più di 1200 mq si trova a ridosso del Waterfront sull’East River, tra la 56esima e la 57esima strada. E' il luogo ideale per fare giocare i bambini, ma quello che lo rende speciale è la vista sul Queensboro Bridge.
    Tudor City Greens.....Situato nei pressi del Palazzo dell’ONU, vicinissimo all’East River, viene definito dai Newyorkesi come uno dei luoghi più tranquilli della città, dove è possibile sedersi e leggere un libro senza essere disturbati. A primavera il parco si ricopre di tulipani e d’estate il giusto mix di ombra e sole lo rende il posto perfetto Si può raggiungerlo dalla Seconda Avenue, all’altezza della 41esima strada.

    .....i bar segreti....


    Avete mai suonato un campanello di un garage per entrare in un bar?
    Siete mai entrati in una cabina telefonica che ha una porta segreta che porta dritto all’interno di un oscuro e misterioso locale notturno?
    A New York da qualche anno oramai e’ in atto e vero e proprio revival dei bar Speakeasy, i celeberrimi bar clandestini nati al tempo del proibizionismo. In quel periodo infatti, tra il 1919 e il 1933, fu vietata la fabbricazione, vendita e il consumo di alcol e così nacquero questi luoghi rigorosamente illegali; l’ingresso avveniva tramite parola d’ordine e una volta all’interno si poteva bere a volontà! Oggi non c’è bisogno di nascondersi per bere un bicchiere di vino anche se negli Stati Uniti le leggi sul consumo di alcol sono molto precise e severe.
    Non ci sono insegne luminose ne’ grosse vetrate, la facciata potrebbe essere quella di una qualsiasi casa o palazzo, non si vedono, sono nascosti, sono segreti, con accessi improbabili e percorsi tortuosi, insomma i bar Speakeasy si devono conoscere e ovviamente sono difficili da trovare!
    Potreste ritrovarvi nell’East Village ed entrare in un ristorantino di hot dog, poi vedere un telefono, alzare la cornetta, identificarvi e sentire il rumore di una porta segreta che si apre, una volta varcata quella porta sarete nello Speakeasy PDT (Please don’t Tell), una stanza scura con pareti e muri di legno, tavolini, animali imbalsamati e bravissimi barman che preparano ottimi cocktails.
    Nell’East Village c’è anche il delizioso Angel’s Share all’interno di un ristorante giapponese.
    A NoLiTa per entrare a La Esquina bisogna attraversare le cucine di un ristorante messicano e addentrarsi in un profondo tunnel.
    All’Hideout di Fort Greene a Brooklyn bisogna suonare il campanello accanto ad un garage nero.
    E poi c’è il Milk and Honey, il più esclusivo, quello che funziona solo per prenotazione, è consigliabile procurarsi il numero di telefono, che dicono cambi ogni due settimane. Al Milk and Honey non c’è menù, si ordina a secondo del “mood” del cliente, e qualsiasi sia il vostro umore non resterete delusi dalla creatività del barman.

    Negli anni ’20 e ’30 molti Speakeasy erano gestiti dalla criminalità organizzata. Al Capone e Lucky Luciano fecero una fortuna rifornendo questi bar con alcolici illegali. Sempre ai tempi del proibizionismo, parallelamente agli Speakeasy frequentati da clienti mediamente benestanti, nacquero i Blind Pigs (o Blind Tiger) che erano frequentati dalle classi sociali più basse. La legge sul proibizionismo, anche nota come The Volstead Act o The Noble Experiement, fu il risultato della pressione delle cosidette società di temperanza, ovvero gruppi religiosi e politici caratterizzati da principi ultramoralisti e fondamentalisti.
    L’origine del nome Speakeasy ha due le teorie :: La prima narra di una una barista di Pittsburgh che alla fine dell’800 per calmare i clienti ubriachi urlava sempre “Speak easy Boys”, l’esclamazione sarebbe diventata famosa e si sarebbe diffusa in tutto il paese. :: La seconda ipotesi riguarda i gestori di questo tipo di bar che raccomandavano ai clienti di mantenere il massimo riserbo con la frase “speak easy”, una sorta di “acqua in bocca”.

    .....la linea fantasma della metro....



    La linea 6 della metropolitana di New York attraversa tutta Manhattan, scendendo dal Bronx fino al Brooklyn Bridge; ma se restate sul treno prima che riparta verso nord, vi accorgerete che, nel fare inversione, il convoglio attraversa una vecchia stazione in disuso. La luce è davvero poca, lì dentro, eppure, se aveste con voi un paio di occhiali a raggi infrarossi, vedreste archi, lucernari dai vetri colorati, pareti a mosaico e lampadari d’ottone. La metro di NY è tra le più vecchie al mondo. Con il cambiare della città in superficie è stato necessario migliorare e adeguare le linee e i percorsi dei treni sottoterra. Molte stazioni sono state aperte, altre sono state abbandonate e dimenticate. Una di queste è City Hall Station, meravigliosa con i suoi archi a mattonelle.
    Si trova a sud est di Manhattan, ed è proprio qui che la costruzione di tutto il progetto “Metropolitana” nacque: questa stazione era il prestigioso inizio di una rivoluzione nei trasporti e nella mobilità a New York, e si pensò di ornarla con archi e lampadari a bracci per mostrare alla popolazione ed ai finanziatori la grandiosità del progetto. Fu completata nel 1904 e la Linea 6 verso il ponte di Brooklyn vi operò fino al 1945. La stazione si trova su un percorso ad anello che era stato pensato per “evitare” l’ufficio postale che si trovava nella parte sud di City Hall Park. Oggi la 6 si ferma prima di questo loop, e non è più permesso rimanere a bordo mentre il treno lo percorre per girarsi e riapparire un minuto dopo pronto a far salire i passeggeri. Oggi solo gli autisti dei treni possono ammirare questa meraviglia di inizio ‘900.
    Chiusa nel 1954, in anni recenti sarebbe dovuta diventare un’estensione del New York Transit Museum , ma l’eccesso di prudenza ha purtroppo mandato a monte il progetto.
    Fortunatamente, qualcuno ha fatto in tempo a visitarla e a fotografarla. Per vederla dal vivo, invece, non resta che affidarsi ai raggi infrarossi. O sperare che, prima o poi, la curiosità prevalga sulla paura.






    scatto di Andrea Fondelli


     
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  14. gheagabry
     
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    La linea 6 della metro di NY









     
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  15. gheagabry
     
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    “Manhattanhenge”..
    ...l’alba più bella di New York


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    È possibile che qualche statunitense invidi profondamente agli inglesi il famoso Stonehenge, ma anche l'America ha il suo rito astronomico legato a un henge, e di tutto rispetto, che regala spettacoli niente male: il Manhattanhenge. Ogni anno, circa tre settimane prima e tre settimane dopo il solstizio d'estate, il Sole muore al centro delle vie dell'isola, perfettamente allineato con la griglia (gli incroci delle strade) della sua pianta. I newyorkesi lo chiamano il Solstizio di Manhattan.


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    A causa dell'inclinazione della griglia rispetto al reticolato geografico, il fenomeno si ripete quattro volte l'anno. In questo 2012 è verificato il 29 e il 30 giugno, l'11 e il 12 luglio. Scientific American racconta che l'henge è stato scoperto, dalla 34esima strada, circa dieci anni fa, scorto dall'occhio esperto di Neil DeGrasse Tyson, direttore del Hayden Planetarium (che festeggia l'evento), presso l'American Museum of Natural History. Da allora, il fenomeno è divenuto molto popolare, con piena soddisfazione dell'astronomo.

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    In ogni città è possibile scovare degli henge tra i palazzi, più o meno spettacolari. Come? Intanto va considerato che, lontano dall'equatore, il Sole non sorge esattamente a est e non tramonta esattamente a ovest, se non due volte l'anno: agli equinozi. Dopo queste date, gli azimut dell'alba e del tramonto si spostano verso nord fino ai solstizi, per poi tornare verso sud. Nel caso di Manhattan, quello sfalsamento di 29 gradi non è poi così ampio, e infatti il sole si allinea con la griglia con poche settimane di distanza dai solstizi.

    manhattanhenge-i-359314

    Life’s Little Mysteries riporta che le strade migliori per vedere il fenomeno siano 14ma, 23ma, 34ma, 42ma or 57ma sempre guardando “verso il New Jersey”. Particolare lo spettacolo sulla 34ma e sulla 42ma, visto che la vista “va ad includere l’Empire State Building e il Chrysler Building”.














     
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42 replies since 8/1/2011, 22:14   6836 views
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