CAPODANNO

...ed il vecchio se ne va

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    CAPODANNO NEWS





    Capodanno, gli italiani non conoscono l’origine delle antiche tradizioni di queste feste


    I rituali dell’ultimo dell’anno e delle prime feste di gennaio sono un crogiolo di antiche tradizioni, nate dal Nord al Sud dell’Italia e poi diffusisi nel resto dello Stivale. Il 72% degli italiani, pero’, ignora completamente le origini di queste usanze dalla storia millenaria che, il piu’ delle volte, sono nate proprio in Italia
    TradizioniCapodannoRomaneLa prima partita di Tombola si è giocata clandestinamente TradizioniCapodannoRomane-300x204nelle case di Napoli nel 1734. La befana era presso i celti una figura mitica che propiziava i raccolti. L’intimo rosso indossato a Capodanno è un amuleto per scongiurare guerre e sciagure. Questi sono solo alcuni esempi di tradizioni riconducibili alle festivita’ di fine e inizio anno nate proprio in Italia, ma la cui origine e’ totalmente ignorata dal 72% dei suoi abitanti.
    Nonostante siano molto legati al periodo delle festività natalizie, infatti, oltre 7 italiani su 10 hanno rivelato di confondersi sull’origine delle proprie tradizioni dell’ultimo dell’anno, ammettendo di non conoscere, ad esempio, come mai la notte di Capodanno si mangiano lenticchie (69%) o di pensare che a San Silvestro si indossa l’intimo rosso perche’e’ stato eletto il colore più “sexy” per ben inaugurare l’anno nuovo (61%).
    capodanno san silvestro 2È quanto emerge da uno studio promosso da Incontri Sanpellegrino – da sempre simbolo del Made in Italy e attento a far scoprire agli italiani la bellezza e le tradizioni di quell’Italia che “non si aspettano” –, condotto in occasione della notte di fine anno su oltre 2000 persone di eta’ compresa tra i 18 e i 65 anni con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per capire quanti sono gli italiani che non conoscono le proprie tradizioni natalizie e quali di queste sono le piu’ dimenticate.
    capodanno-san-silvestro-2-268x300In Italia, regione che vai usanza che trovi, soprattutto a Capodanno. Una miriade di particolari e folkloristici rituali, alcune poi diffusisi in tutto lo Stivale, sono vissute con gli amici, in famiglia o con le persone più care, accompagnate dalla preparazione di prodotti e piatti tipici locali. I dati dicono pero’ che solo 3 italiani su 10 si sono dimostrati esperti di queste tradizioni millenarie, rivelando un’ampia diffusione nella Penisola di una sorta di “ignoranza da San Silvestro”. Da dove derivi il gioco della tombola durante le interminabili cene (78%), chi sia davvero la Befana (73%), perche’ si mangino lenticchie l’ultimo dell’anno (69%), sono tra le principali domande a cui gli italiani proprio non sanno rispondere.
    La tombola e’ il classico passatempo che si fa aspettando la mezzanotte, ma chi conosce i retroscena che hanno legato indissolubilmente questo intrattenimento al periodo delle feste natalizie? 8 italiani su 10 (78%) non sanno che la tombola nacque a Napoli nel 1734 per ovviare al gioco d’azzardo, fonte di guadagno per il Regno ma proibito dagli ambienti clericali. Per contrastare il crescente malcontento nella Chiesa, il Re decise di vietare il gioco del Lotto, ma esclusivamente durante le festivita’ natalizie. I napoletani allora s’ingegnarono e inventarono un gioco molto simile da praticare in maniera “clandestina” in famiglia. Da quel momento nelle case italiane, durante questo periodo dell’anno, ed in particolare nella notte di Capodanno, si gioca tutti insieme alla tombola.
    cenone capodannoLo stesso discorso vale per la Befana, argomento sconosciuto per il cenone-capodanno73% degli italiani. L’origine dell’odierna protagonista dell’Epifania è da ricondurre ad alcuni riti propiziatori pagani: gli antichi credevano che nelle prime dodici notti dell’anno, fantastiche figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Con la diffusione del Cristianesimo, la Chiesa condanno’ queste credenze, ma il popolo non smise di essere convinto che tali vagabondaggi notturni avvenissero, solo li ritenne non piu’ benefici, bensi’ infernali. Tali sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni diverse che sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana. C’è chi sostiene che sia vecchia e brutta perché rappresenta la natura ormai spoglia che poi rinascera’ e chi ne fa l’immagine dell’anno ormai consunto che porta il nuovo e poi svanisce. Il suo terribile aspetto, rappresentazione di tutte le passate pene, assume cosi’ una funzione apotropaica e lei diventa figura sacrificale. E a questo puo’ ricollegarsi l’usanza di bruciarla.
    Il vero motivo per il quale nella notte di Capodanno si mangiano lenticchie invece sfugge al 69% degli abitanti dello Stivale. È risaputo: le lenticchie vengono consumate per propiziare la fortuna nel nuovo anno che sta per cominciare, ma questa tradizione ha origine dall’antica usanza romana di regalare una “scarsella”, ovvero una borsa in cuoio, che s’indossava legata alla cinta e che conteneva solitamente lenticchie. Questo rito rappresentava l’augurio che questi piccoli legumi si trasformassero in denaro: il termine “lenticchia” infatti ha preso vita dalla sua particolare forma “a lente”, che ricorda quella di una monetina.
    Oltre ad essere una delle tradizioni più importanti e rappresentative del Natale, quella del presepe è anche tra le più antiche. Il 64% degli italiani però non sa che il primo presepe della storia fu realizzato da san Francesco e dai suoi frati nella notte fra il 24 e il 25 dicembre 1223 tra le montagne di Greccio, presso Rieti. Il primo presepe fu in realtà una messa celebrata eccezionalmente in una grotta anziché in una chiesa, a causa del divieto di dar vita a drammi sacri in questi luoghi. Qui fu posta una greppia riempita di paglia e accanto vi vennero posti un asino e un bue. Appena si sparse la voce accorsero dai dintorni i contadini di Greccio e alcuni frati, che illuminarono la notte con le fiaccole per ascoltare le parole di san Francesco. Oltre 6 italiani su 10 pensano che in realtà il primo presepe sia stato inscenato a San Gregorio Armeno, rinomata via del centro storico di Napoli, celebre a livello turistico per le botteghe artigiane di presepi.
    Dulcis in fundo, il costume italiano consiglia di indossare dei capi di biancheria intima rossi durante la sera di Capodanno. Ma in quanti conoscono l’origine di questa usanza tramandata nei secoli? Il 61% degli italiani crede si tratti solo di una scelta estetica per festeggiare al meglio la prima notte dell’anno. In realta’, non sanno che anticamente i romani indossavano biancheria intima rossa come evocazione di sangue e guerra, per riuscire ad allontanare le paure e scongiurare le sciagure nel nuovo anno. Altri storici invece fanno risalire questa tradizione al 31 a.C., al tempo dell’imperatore Ottaviano Augusto: in occasione del Capodanno romano infatti le donne e gli uomini che indossavano qualcosa di rosso rappresentavano il potere, la salute e la fertilita’.

    fonte:http://www.meteoweb.eu/


    (Lussy)

     
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  2. gheagabry
     
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    BUON ANNO NUOVO …. BUON 2015 A TUTTI!!!







    BUONGIORNO GIORNO … BUON LUNEDI’ ISOLA FELICE …


    Mercoledì, 31 Dicembre 2014
    S. SILVESTRO PAPA

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    Settimana n. 01
    Giorni dall'inizio dell'anno: 365/0
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    A Roma il sole sorge alle 07:38 e tramonta alle 16:48 (ora solare)
    A Milano il sole sorge alle 08:04 e tramonta alle 16:48 (ora solare)
    Luna: 2.44 (tram.) 13.31 (lev.)
    --------------------------------------------------
    Proverbio del giorno:
    Per san Silvestro tieni pieno il canestro.
    --------------------------------------------------
    Aforisma del giorno:
    Quel buon uomo che nella mia giovinezza castrò tante belle e antiche statue
    nella sua grande città perché non ne venisse offesa alla vista, doveva
    pensare che non serviva a nulla se non faceva anche castrare
    i cavalli e gli asini, e infine la natura.
    (M. de Montaigne)







    RIFLESSIONI


    ... BUON 2015 …
    ...E’ il giorno dei ricordi e dei buoni propositi. Il giorno in cui si riavvolge la pellicola del film di un intero anno trascorso e si rivivono le gioie dei momenti belli e le angosce di quelli brutti che l’anno che sta salutando ci ha regalato. Lo scorrere del tempo inesorabile ci fa rivivere con cadenza perpetua dei rituali che ogni volta ci danno emozioni forti. Il nuovo anno è lì che sornione fa capolino; ancora poche ore e sarà lui il protagonista dei prossimi 365 giorni. Come per tutte le nuove avventure, le partenze per un nuovo viaggio, siamo ricchi di aspettative, i nostri cuori battono forte in attesa di un nuovo evento che potrà regalarci quelle emozioni, quelle gioie che ognuno aspetta o si augura possano arrivare. Il mio “nuovo viaggio” lo attendo con calma e con l’augurio nel cuore che questo nuovo anno possa portare con se la normalità. Normalità di una vita serena, di un viaggio che tra ansie e gioie possa in ogni caso portarmi verso un rifugio sicuro ogni sera e che mi consenta di non smettere mai di sognare. Ecco il mio augurio personale per tutti è che ognuno possa avere dal nuovo anno tanta pace da poter avere voglia e desiderio di sognare … Buon Nuovo Anno a tutti e, Buon risveglio nel 2015 amici miei … (Claudio)






    Il giorno di Capodanno

    Il primo giorno dell'anno
    Lo distinguiamo dagli altri
    come se fosse un cavallino
    diverso da tutti i cavalli.
    Gli adorniamo la fronte con un nastro,
    gli posiamo sul collo sonagli colorati,
    e a mezzanotte lo andiamo a ricevere
    come se fosse un esploratore
    che scende da una stella.

    Come il pane, assomiglia al pane di ieri.
    Come un anello a tutti gli anelli.
    La terra accoglierà questo giorno
    dorato, grigio, celeste,
    lo dispiegherà in colline,
    lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia
    e poi, lo avvolgerà nell'ombra.
    Eppure,
    piccola porta della speranza,
    nuovo giorno dell'anno,
    sebbene tu sia uguale agli altri
    come i pani a ogni altro pane,
    ci prepariamo a viverti in altro modo,
    ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare.

    (Pablo Neruda)




    POESIE A TEMA

    Poesia di capodanno …

    L'anno nuovo

    Indovinami, indovino,
    tu che leggi nel destino:
    l’anno nuovo come sarà?
    Bello, brutto o metà e metà?

    Trovo stampato nei miei libroni
    che avrà di certo quattro stagioni,
    dodici mesi, ciascuno al suo posto,
    un carnevale e un ferragosto,
    e il giorno dopo il lunedì
    sarà sempre un martedì.
    Di più per ora scritto non trovo
    nel destino dell’anno nuovo:
    per il resto anche quest’anno
    sarà come gli uomini lo faranno.
    (Gianni Rodari)




    FAVOLE PER IL NUOVO ANNO …

    Filastrocca Anno Nuovo

    Anno nuovo anno nuovo,
    qui alla porta già ti trovo
    rechi forse nel cestello
    un impulso buono e bello?
    Porti agli uomini l’amore,
    che riscaldi a tutti il cuore?
    Anno nuovo non scordare
    la salute nel tuo andare
    e la pace porta teco
    che nel mondo abbia un’eco
    veglia sempre sui miei cari,
    serba loro doni rari
    ed a me concedi, senti,
    di poter farli contenti
    Se benigno il volto avrai,
    benedetto tu sarai.

    (Dal Web)
     
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    CAPODANNO IN MUSICA



    appuntamenti-sabato-22-e-domenica-23-dicembre-2012-13754

    La musica del cuore


    $(KGrHqFHJCME63(5C,IBBO2Sro4sIg~~60_35
    foto: ebay.it


    Nino D'angelo - Capodanno


    Brano tratto dall'album del 1984 "Forza campione"


    canzoni-autunno





    Capodanno

    Che veglione che cenone
    luci rosse bianche e blu
    nun a perso mai un invito
    ia ballato sulo tu
    o sciampagne e mezzanotte
    lo stappato singhiozzando
    e ho brindato mascherando
    questo viso da pierrot
    e festa e capodanno
    regalama na gioia
    o vi' ca sto tremanno
    sta gelosia mannoia
    ce simmo imbambolati
    ma simmo innamorati
    e paggine e stu bene
    lavimmo scritte nuie io e te
    ammore ammore ammore
    parole senza fine
    comme si tu pe me
    comme songhio pe te
    e festa e capodanno
    me rato tutto o munno
    me rato a me felicita'
    cha vene e va
    instrumental
    ce simmo imbambolati
    ma simmo innamorati
    e paggine e stu bene
    lavimmo scritti nui io e te
    ammore ammore ammore
    parole senza fine
    comme si tu pe me
    comme songhio pe te
    e festa e capodanno
    me rato tutto o munno
    me rato a me
    felicita' cha vene e va




    foto: ebay.it
    - forumsalute.it
    - youtube.com


    (Ivana)

     
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  4. gheagabry
     
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    CAPODANNO NELLA STORIA



    CAPODANNO NELLA STORIA



    MESOPOTANIA
    Sembra che il Capodanno abbia le sue origini in Mesopotamia, dal II millennio a.C.
    I mesopotamici credevano che l’universo fosse nato dopo una violenta lotta fra il loro dio Marduk e la dea dei caos Chiamati. La vittoria di Marduk impose l’ordine sul caos, da allora ogni anno veniva ricordata con una rappresentazione dove si ricreava il caos, bevendo, si permetteva agli schiavi di insultare i padroni e di commettere atti immorali. Il re che rappresentava l’ordine, per circa undici giorni si ritirava per il rito dell’umiliazione. La grande battaglia era rivissuta attraverso la lettura pubblica dell’ "Enuma elish", che ne narrava la storia. Nel tentativo di scacciare gli spiriti maligni che turbavano l’armonia si assisteva a riti di esorcismo e altre usanze esoteriche. Gli dei babilonesi venivano portati in città e per la partecipazione ad una solenne processione, che aveva come scopo quello di aiutare Marduk a vincere la battaglia contro Tiamat. Alla fine il re veniva richiamato per ristabilire l’ordine.

    EGITTO
    Anche il Egitto si trovano cenni alla celebrazione del Capodanno. La protagonista era Hathor, la dea dell’amore, della gioia, della musica e della danza, in seguito divenne anche la regina dei morti, poichè li aiutava questi ultimi a raggiungere il cielo con una scala. Il giorno di Capodanno era l’anniversario della sua nascita ed era celebrata con grandi feste. Prima dell’alba le sacerdotesse portavano fuori sulla terrazza l’immagine di Hathor per esporla ai raggi del sole nascente. Al tripudio seguivano delle vere e propria orgie che terminavano nella notte fra canti e vino.

    CIVILTA' INDO-IRANIANE
    Le celebrazioni per il nuovo anno erano presenti anche nelle civiltà indo-iraniane, la festa era incentrata sull’uccisione di un drago da parte di un eroe divino.

    ROMA
    Nell’antica Roma i rituali del capodanno erano molto complessi. Il mese di gennaio era sacro a Giano, “dio di tutti gli inizi”, come lo chiama Ovidio. Egli proteggeva le entrate e le uscite e, simbolicamente, anche l’anno che se ne andava e quello che arrivava. Per questo veniva rappresentato come bifronte, con un volto barbuto e anziano e uno giovane. I sacerdoti offrivano farro e una speciale focaccia, chiamata "ianual", fatta di formaggio, farina, uova e olio cotta al forno, per propiziare l’anno entrante. I romani usavano invitare a pranzo gli amici e scambiarsi vasi di miele con datteri e fichi come augurio di fortuna e felicità. La festa assumeva un significato religioso mescolato a una sfrenata sregolatezza in onore di questa divinità romana.
    La funzione di custode delle porte che aveva anticamente Giano si trasferì, con l'avvento della religione cristiana, nella figura di San Silvestro il 31 dicembre. San Silvestro fu incoronato papa da l’imperatore Costantino. Finì il suo pontificato tra il 314 e il 335, periodo molto importante per la chiesa, perché successivo all’editto di Milano con cui l’Impero accettava la religione cristiana. Sembra che il santo abbia battezzato l’imperatore Costantino, chiudendo così simbolicamente l’era pagana e aprendo la nuova era cristiana dell’Impero.
    Una leggenda detta “aurea” racconta che San Silvestro liberò il paese di Poggio Latino, in provincia dì Rieti, da un drago che viveva in una caverna, cui si accedeva attraverso 365 gradini. Il drago simboleggiava il paganesimo e i 365 gradini rappresentano i giorni dell’anno che San Silvestro consacrò a Dio uccidendo il mostro.

    La celebrazione delle varie festività cristiane è cominciata in modo graduale, l’insieme delle feste che caratterizzano l’anno liturgico cattolico si è sviluppato nel corso del tempo, senza che vi fosse un disegno iniziale complessivo.
    In Occidente la data d’inizio di questa nuova vita religiosa coincide con la notte a cavallo fra il 31 dicembre e il primo gennaio, ma nella storia non è stato sempre così.
    L’uso di oggi riprende lo stile usato a partire dal II secolo a.C. dai romani. L’uso di iniziare l’anno dal 1° gennaio cominciò con la riforma di Giulio Cesare, Definito dal grande imperatore “ultimus annus confusionis”, il 46 a.C. segnava l’entrata in vigore dei calendario giuliano che voleva l’anno diviso in 365 giorni più uno complementare ogni quattro anni da aggiungere alla fine di febbraio, che insieme a gennaio veniva così a trovarsi all’inizio dell’anno e non alla fine, com’era stato dai tempi di Numa Pompilio fino ad allora. Quando fu adottato dal calendario cristiano fu ribattezzato con il nome di stile della circoncisione, presumendo che questa fosse la data della circoncisione di Gesù (secondo la legge ebraica la circoncisione avveniva l’ottavo giorno dalla nascita).
    Nel corso del Medioevo le date furono variate a seconda delle ricorrenze d’importanti festività cristiane.

    In Veneto ricorreva il 1° marzo. L’origine di questo capodanno risale addirittura all’antico calendario romano, quando non esistevano i mesi di gennaio e febbraio, fu usato nella repubblica veneta fino al 1797.
    A Pisa era il 25 marzo, stile dell’incarnazione anticipato o posticipato. Usato nel medioevo, anticipa di nove mesi la data della natività, iniziando l’anno dal 25 marzo, data tradizionale del concepimento di Gesù Cristo. Usato nello stesso periodo a Firenze posticipando di tre mesi la data della natività.
    In Francia, l’anno iniziava in coincidenza con la data della Pasqua. Secondo la caduta della Pasqua nell’anno che oscilla tra il 22 marzo e il 25 aprile si faceva coincidere il capodanno, vi erano differenze, fra un anno e l’altro.
    A Bisanzio, il capodanno cadeva il 1° settembre. Fu usato nel medioevo anche nelle regioni dell’Italia meridionale tradizionalmente legate al mondo greco. Rimase a lungo in vigore a Bisanzio e, fino al XVI secolo, nell’Italia meridionale.
    Soprattutto nell’Italia settentrionale, si festeggiava il 25 dicembre. Anticipava l’inizio dell’anno di sette giorni rispetto ad oggi. Fu il più utilizzato anche dalla cancelleria pontificia e dai cronisti medievali.(dal web)




    CAPODANNO NELLA STORIA



    “Ciò che si fa all’inizio dell’anno è ciò che si fa tutto l’anno”


    CREDENZE PAGANE E SUPERSTIZIONE


    -Secondo l’usanza se vi accende il fuoco, non deve permettere che si spenga prima della mezzanotte, perché porterebbe male;
    -Gettare roba vecchia dalle finestre, in particolare nell’Italia meridionale, per simboleggiare il passato gettato alle spalle; in Argentina si buttano via vecchi giornali, a San Francisco calendari e vecchie agende;
    -Una tradizione del nuovo anno è quella dei “buoni propositi per l’anno nuovo”, abitudine cristianizzata anche dagli evangelici. Questa tradizione nasce dai babilonesi: il proposito che più spesso facevano era quello di restituire strumenti per l’agricoltura che erano stati prestati loro.
    -Si usa indossare qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di regalato, qualcosa di rosso;
    - l’utilizzo di “mortaretti” e altre fonti di rumore, emulerebbero l’usanza di fare del chiasso per scacciare gli spiriti maligni;
    - poco prima della mezzanotte si apre la finestra di una stanza buia, così da far fuggire gli spiriti del male che in quella notte si sono uniti ai vivi. Dicono di ricordare però anche di chiudere la finestra di una stanza illuminata, così da trattenere gli spiriti del bene;
    - il vischio usato per il capodanno era una pianta sacra ai celti. I sacerdoti druidici lo coglievano dalle querce con una falce dorata, durante una notte di luna piena dopo il solstizio d’inverno. Perché non perdesse, il suo potere magico era indispensabile che la pianta non toccasse terra. Veniva poi avvolta in una pezza di lino e conservata tutto l’anno. La sacralità della cerimonia dipendeva da questo: la quercia mondata dal vischio (che è una pianta-parassita) poteva essere usata come intermediario delle preghiere umane alle divinità dei boschi.

    ...nel mondo...


    In Malesia ci si trafigge naso, bocca e lingua con aghi e frecce, per propiziarsi il nuovo anno. In Cina si scrivono sopra un drago di carta i guai passati e poi si fa volare via. In Giappone le campane suonano 108 volte per scacciare i 108 peccati dell’umanità; è comune preoccuparsi molto del primo sogno fatto, perché si pensa che riveli ciò che accadrà durante l’anno avvenire. Per assicurarsi un bel sogno, i giapponesi comprano amuleti e speciali foglietti su cui è scritta la buona sorte.
    In Brasile si gettano offerte in mare dalla spiaggia e solo se queste galleggiano, l’anno sarà felice. In Messico, il 10 gennaio, moltitudini di persone visitano “la colonna della vita” nelle rovine dell’antica città maya di Mitia. Mentre uno circonda la colonna in pietra con le braccia, un altro cerca di stabilire quanto spazio c’è fra le mani tese misurando con le dita. Si pensa corrisponda al numero degli anni di vita della persona che abbraccia la colonna.
    In molti paesi germanici si getta nell’acqua dello stagno fuso allo scoccare della mezzanotte, proprio quando arriva l’anno nuovo. Poi si guardano la forma che si crea o l’ombra. www.adi-novamilanese.org/
     
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  5. gheagabry
     
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    Riti e tradizioni di Capodanno nel mondo



    I giapponesi sono soliti festeggiare l’avvento dell’anno nuovo facendo come auspicio le “pulizie di casa”. In Giappone, i festeggiamenti del Toshigami, la divinità dell’anno nuovo, durano dal 31 dicembre al 3 gennaio (Shogatsu), periodo dell’anno durante il quale si ringraziano gli dei che proteggono i raccolti e si dà il benvenuto agli spiriti degli antenati. Per questa ricorrenza si usa esporre decorazioni dirami di pino ebambù(kadomatsu) edecorazioni di fili di paglia(shime-kazari) all’ingresso delle case. Allo scoccare dellamezzanotte le campane dei templi buddisti rintoccano108 volte, tanti rintocchi quanti sono gli elefanti di Bon? per confessare tutti i peccati degli uomini.

    In Spagna durante il Capodanno si mangiano i buñuelos (sfogliatine ricoperte di zucchero). Inoltre è da tradizione mangiare 12 chicchi d’uva allo scoccare della mezzanotte: un chicco per ogni ritocco di campana dell’anno vecchio per propiziarsi abbondanza di cibo per l’anno nuovo.

    In Brasile ci si veste tutti digiallo, il colore dell’oro, del sole e della luce. Il capofamiglia getta il contenuto di un bicchiere di vino all’indietro per allontanare la sfortuna da casa.

    In Messico, per tutta la giornata si accende e si spegne il fuoco gettando tra le fiamme pietre o mestoli di legno.

    In Cina il Capodanno, noto anche come festa della primavera, non coincide con il nostro capodanno ma la data, che segue il calendario lunare, può variare dal 21 gennaio al 19 febbraio secondo il nostro calendario gregoriano. I festeggiamenti durano 15 giorni e terminano con la famosa festa delle lanterne chiamata ad essere festa nazionale dal 180 a.C. dall’imperatore della dinastia Han eletto il 15 gennaio durante la festa della primavera. Durante il Capodanno cinese ci si veste di rosso, colore propiziatorio e che, secondo l’antica leggenda cinese, pare che impaurisse, assieme a forti rumori, il mostro mitologico chiamato Nian,che una volta ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per divorare gli esseri umani. Influenzati da questa leggenda, ogni anno i cinesi festeggiano la festa della primavera con fuochi d’artificio, canti e danze rumorose per spaventare Nian. La festa si conclude con il corteo della maschera di Leone che rappresenterebbe il Nian.

    Un’usanza tipicamente made in Germany è trascorrere il Capodanno mascherati come fosse Carnevale. Si brinda al nuovo anno con il Feuerzangenbowle, la bevanda della fraternità e delle associazioni studentesche a base di vino, cannella, chiodi di garofano, buccia d’arancia e rum. Durante la serata si offrono noci,nocciolee uvettaa tutti i parenti, amici e conoscenti. Nelle regioni protestanti si consuma l’aringa affumicata, che sembrerebbe essere anche un ottimo toccasana per far passare la sbronza.

    In Inghilterra si usa fare un vero e proprio veglione di Capodanno, dove è tradizione mangiare il tacchino ripieno di castagne e il Christmas Pudding, un tipico dolce al cucchiaio che, molto spesso, è arricchito con monete d’argento. La notte di San Silvestro, inoltre, i sudditi della Regina si divertono partecipando a diversi giochi, come pescare con le mani la frutta secca che galleggia su un liquoreinfiammato, saltare all’interno di un cerchio composto da 13 candele rosse disposte sul pavimento senza spegnerne nemmeno una e, infine, mangiare una mela che si trova sospesa ad un filo senza spegnere la candela inserita nell’altra estremità. Insomma, una rivisitazione british del cult “Il tempo delle mele”.

    La Russia è, invece, l’unico Paese dove il Capodanno si festeggia per ben due volte: il 31 dicembre secondo il calendario Gregoriano e il 13 gennaio secondo quello Giuliano (detto anche Capodanno vecchio). Il 31 si fa l’albero e si aspetta la mezzanotte scandita dalla Torre Spasskajadel Cremlino per ballare e mangiare prugne secche farcite di nocciole ricoperte di panna acida. Altra usanza tipica è poi quella di aprire la porta di casaal dodicesimo rintocco per far entrare l’anno nuovo.

    Il nostro viaggio alla scoperta delle tradizioni folcloristiche dell’ultimo dell’anno termina con l’Italia. Nel nostro Paese è abitudine salutare l’anno nuovo con cotechino e lenticchie che, secondo credenza popolare, sarebbero benaugurali e porterebbero soldi a chiunque le mangi, ma anche con panettone o pandoro. Il Pandoro è l’evoluzione di un dolce veronese detto Natalin. Fu creato nel 1800 da Domenico Melegatti. La sua forma tipica con le stella ad otto punte fu ideata dal pittore Angelo dall’Oca Bianca. Si può guarnire con crema pasticcera, panna o gelato! Il panettone lombardo, un dolce alto e ripieno di canditi e uva passa, conosciuto in tutto il mondo ha la sua variante “bassa” piemontese (chiamata Galup, dal dialetto piemontese, “prelibato”) con glassa di nocciole del Piemonte.

    Qualche consiglio per l’ultimo dell’anno? Indossate qualcosa di rosso, non è necessario che sia solo la biancheria intima, indossiamo anche qualcosa di nuovo, ricordiamoci di tenere accesa almeno una candela per tutta la notte, visto che non tutti possiamo accendere dei falò, non facciamo mancare l’agrifoglio,procuriamoci un rametto divischio da appendere e sotto cui regalerete baci d’amore al vostro partner!

    fonte:http://www.masterexplorer.eu/

     
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  6. Stefanellas
     
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    “L’obiettivo di un nuovo anno non è avere un nuovo anno.
    È che dovremmo avere una nuova anima e un nuovo naso;
    piedi nuovi, una nuova spina dorsale, nuove orecchie e occhi nuovi.”

    GILBERT KEITH CHESTERTON

     
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    Anno Vecchio e Anno Nuovo


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    di Rosanna Bandirali


    “31 Dicembre 1953, nel pomeriggio il quotidiano “Corriere Lombardo” uscì in edicola con varie notizie che riassumevano l’anno che si stava chiudendo. A metà del quotidiano, in basso a destra c’era una fotografia che rappresentava l’Anno Vecchio che se ne andava, impersonato da un Nonno con su un tabarro di panno nero, con le spalle curve sotto il peso dei suoi 80 anni ed una nipotina di 11 anni che avanzava annunciando l’arrivo dell’Anno Nuovo: il 1954”. Questa mattina mi sono ricordata di quella famosa foto che rappresentava la fine del 1953 e non ho potuto fare a meno di condividerla con voi cari amici per farvi partecipi della bella sorpresa che mi fece un fotografo che lavorava per il quotidiano Corriere Lombardo e che aveva lo Studio nella casa dove abitavo. Ogni anno mio Nonno Giovanni, detto Giuan, che abitava a Melegnano con la mia zia, che non aveva figli ed era sorella di mia mamma, per le feste di Natale veniva a casa nostra i primi di dicembre e si fermava fino all’Epifania. Io e lui avevamo in comune una cosa, andavamo matti per il cinema. Attaccato alla nostra casa c’era il Cinema Delle Stelle. Il signore che staccava i biglietti era un amico di mio papà e perciò ce ne aveva regalati 4, quanti eravamo in famiglia, ma non ce li ritirava mai, perciò noi entravamo sempre gratis. A mio Nonno piacevano tantissimo il film dei Pellerossa, dei Sudisti e Nordisti e i Cow Boy. In quegli anni, questi soggetti di film erano molto apprezzati. Anche Tarzan era molto seguito. Tutti i pomeriggi io e il Nonno ce ne andavamo un paio d’ore al cinema a divertirci ed uscivamo tutti contenti. Un giorno, mentre rientravamo a casa, dietro noi arrivava il fotografo che aveva lo Studio vicino al nostro appartamento. Ci superò e voltandosi con un sorriso ci disse: “Da dietro sembrate l’Anno Vecchio e l’Anno nuovo!”. Io non feci caso alla sua esclamazione. Rientrai in casa e iniziai a raccontare a mia mamma la trama del film. Mancavano pochi giorni a Natale. Una mattina il fotografo andò da mia madre e le disse che le era venuta una bella idea vedendoci il giorno prima. Le sarebbe piaciuto fare una foto a me e al Nonno e proporla al giornale come “L’Anno vecchio che se ne va e l’Anno Nuovo che arriva”. Naturalmente non era sicuro se al Giornale avrebbero accettato di pubblicarla, però voleva tentare. Inoltre ci avrebbe fatto un regalino. Quando la mamma ce lo disse io ero entusiasta, un po’ meno il Nonno. Ma il fotografo gli spiegò che di lui si sarebbe vista solo la schiena perché doveva sembrare che camminava da un’altra parte rispetto alla mia, che avrei dovuto avanzare verso il fotografo. Il mattino dopo il fotografo ci porto sul marciapiede di fronte a casa mia, al mattino verso le 8, così avremmo trovato poca gente. Di foto ce ne fece diverse, A me diceva: “ Cammina piano…..vieni verso me….no non sorridere…..! Insomma mi sembrava di essere un’attrice del cinema. La bella sorpresa arrivo la vigilia di Natale, Il Direttore del quotidiano accettò con entusiasmo di pubblicare la foto il giorno 31 dicembre nell’edizione del pomeriggio. Mi regalò la foto, con stampato dietro “Corriere Lombardo” e la data, che conservo ancora adesso in ricordo di quell’ ultimo dell’Anno particolare per me e per me il mio caro Nonnino."

     
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    Babbel ha raccolto alcune delle tradizioni che, pur restando in casa, animeranno la veglia del 31 dicembre in diversi paesi.


    In Turchia il giorno di Capodanno si chiama Yılbaşı e l’usanza vuole che si aprano tutti i rubinetti di casa: l’acqua corrente è simbolo di benedizione e buona fortuna per il nuovo anno. In Argentina la sera del 31 dicembre le persone sono solite strappare vecchi documenti di carta per poi lanciarne i brandelli fuori dalla finestra, come fossero coriandoli. È un rito propiziatorio con cui ci si augura di liberarsi di tutto ciò che si è rivelato inutile e dannoso. In Danimarca invece, la tradizione è più rumorosa: qui si lanciano vecchi piatti e bicchieri contro la propria porta, un’antica usanza popolare con cui ci si augura di “rompere” metaforicamente i problemi del vecchio anno. Se quello danese può risultare un rituale troppo azzardato, esistono delle varianti più soft: i portoghesi trasformano una qualsiasi pentola o padella in un tamburo, su cui battono sperando che il forte rumore possa allontanare la negatività del vecchio anno; in Irlanda invece, si usa bussare sui muri di casa con delle pagnotte. Infine, in Cile e Giappone si pulisce la casa a fondo per purificare gli ambienti ed eliminare le energie negative.




    Rituali con il cibo

    Il 31 dicembre in Grecia si appende una cipolla sull’uscio di casa in segno di rinascita per l’anno nuovo e si rompe un melograno per terra: il numero di chicchi che si sparge indica la fortuna che riserverà il nuovo anno. In Perù e Colombia invece il futuro è affidato a un tubero: durante la Nochevieja (ovvero la “vecchia notte”, così si definisce la sera del 31 dicembre nei paesi di lingua spagnola), si posizionano tre patate, una con la buccia, una sbucciata a metà e una completamente pelata, sotto il divano o il letto di casa per poi pescarne una alla cieca, allo scoccare della mezzanotte. Pescare quella con la buccia simboleggia un anno di abbondanza, quella pelata di ristrettezze, quella a metà una via di mezzo. Invece in Repubblica Ceca bisogna tagliare una mela in due parti: se al centro appare una “Kříž”, ovvero una “croce”, l'anno nuovo porterà problemi, se invece il disegno che appare è quello di una “Hvězda”, ovvero una “stella”, il nuovo anno sarà fortunato. In Svizzera, più semplicemente, porta fortuna far cadere del gelato sul pavimento.

    Rituali infuocati

    In Messico il fuoco è il grande protagonista del 31 dicembre: si tiene viva l’hoguera, ovvero un falò, durante tutto il giorno, gettando tra le fiamme pietre o mestoli di legno. In Inghilterra invece il capodanno si festeggia con i giochi di società. Alcuni sono molto particolari: tra i più diffusi la sfida a pescare con le mani della frutta secca immersa in un liquore infiammato, quella in cui bisogna saltare all’interno di un cerchio composto da 13 candele rosse senza farne spegnere nemmeno una o mangiare una mela appesa ad un filo senza spegnere la candela inserita nell’altra estremità. In Russia e Olanda si scrive un desiderio su un foglio di carta, lo si incendia per poi immergerlo in un bicchiere di champagne da bere entro il primo minuto del nuovo anno. In Finlandia allo champagne si preferisce la birra e, una volta terminata, se ne brucia la lattina per poi interpretare il futuro sulla base della forma dell’alluminio bruciato.

    Rituali in movimento

    In Argentina, allo scoccare della mezzanotte tutti devono fare un passo avanti con la gamba destra per iniziare l’anno nuovo…con il piede giusto! Anche in Danimarca esiste un rito legato ad un’azione fisica: in questo caso il conto alla rovescia si fa in piedi su una sedia, dalla quale si salta giù a simboleggiare l’ingresso in un nuovo capitolo di vita. In Colombia ed in Messico per augurarsi di poter viaggiare tanto nel nuovo anno, le persone fanno il giro della propria abitazione portando con sé una valigia vuota, un auspicio quanto più attuale.

    Numeri magici

    Il 12 è uno dei numeri più ricorrenti nei festeggiamenti di capodanno. In Spagna e in molti paesi del Centro America come Venezuela e Costa Rica la “costumbre”, ovvero la “tradizione”, vuole che si mangino 12 acini d’uva nei 12 secondi che precedono la mezzanotte, uno per ogni mese dell’anno entrante. Nelle Filippine, sulle tavole dei cenoni devono invece esserci 12 frutti rotondi, a simboleggiare grandi monete e quindi prosperità. A Caracas le campane della cattedrale suonano 12 volte a mezzanotte dell'anno nuovo. L'ultimo giorno dell'anno in Giappone viene chiamato Ōmisoka (大晦日) e, allo scoccare della mezzanotte, i templi buddisti suonano le campane 108 volte, per allontanare i 108 elementi del bonō, ovvero gli stati mentali che portano le persone a comportarsi male.

    https://www.ansa.it/canale_lifestyle/notiz...73cb3d1c3d.html
     
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    FELICE_2021

    Che possiamo riporre nel cassetto della memoria questo 2020,
    solo per ricordare i nostri cari, che abbiamo perso,
    ma con la speranza di dimenticare tutto il resto
    e con l'augurio che questo nuovo 2021 porti solo
    gioie e tanta salute a tutti noi!


    <3

     
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    ACROSTICO:
    ANNO NUOVO


    Acrostico_2021

    auguri-di-buon-anno-2021

    ...dalla vostra Barbara

     
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55 replies since 25/12/2010, 23:30   6989 views
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