Il cielo e sempre un po più blu 3:39 Et si tu n'existais pas (cu Sofia Essaidi) 3:44 Cantando 4:38 L'italiano 2004 4:08 Donna donna mia (cu Sofia Essaidi) 4:23 Il tempo se ne va 4:06 Dietro l'amore 4:03 Nel cuore nei sensi 4:11 Africa 4:38 Uomo dove vai 3:38
Un falco chiuso in gabbia Con te ci sto Non vale la pena Rappa rappa Cassetti vuoti Per te per me per lui per noi Cappuccetto rosso Chico siciliano Sogni d'oro M'innamorerò Sarà la differenza d'età Www.love Sola L'isola dell'amore (lubla tibia) Un falco chiuso in gabbia (feat.A. Minetti)
Recensione:
Non so a voi ma Toto Cutugno oggi mi fa una terribile tristezza; negli anni 80 è stato lo stereotipo dell'italiano con la sua zazzerona nera, la voce profonda e le canzoni nazional popolari, mentre sulla copertina del suo ultimo disco sembra un gay incartapecorito con un vistosissimo lucida labbra rosa, degli occhiali a specchio dove si vede chiaramente la sagoma del fotografo che sta scattando la foto e uno sfondo mistico con il sole che sorge tra le montagne. Insomma un vero capolavoro dell'orrido che ha il solo merito di non stonare a fianco delle altre pessime cover che il nostro ha inanellato nella sua lunga carriera.
Questo nuovo disco di Toto, pubblicato a seguito della sua ennesima partecipazione al Festival di Sanremo, è più interessante del previsto, regalandoci un paio di pezzi dance quasi maranza ("Con Te Ci Sto" e "L'Isola dell'Amore"), un brano latino dove giuggioneggia tra il siciliano e lo spagnolo ("Chico Siciliano") ed il cassico mancato "T'innamorerò" in equilibrio tra il ritornellone nazional-popolare di "Una Domenica Italiana" o "Voglio Andare a Vivere in Campagna", mischiato con suoni più moderni. Noi però vi vogliamo proporre il pezzo più coraggioso contenuto dell'ultima fatica de "l'italiano vero" con un'impressionante sinergia di testo e musica.
"Se Celentano ha fatto un rap, perchè non lo posso fare anch'io?" deve aver pensato il sex symbol delle massaie degli anni '80; effettivamente ha ragione e poi chi siamo noi per fermarlo? "Ok ma su cosa lo scrivo il testo? Le tematiche nazional popolari non funzionerebbero... la solita canzone d'amore? Naaa! E quindi? Perchè non un testo che parla di ...gnocca!?" Forse le cose non sono andate esattamente così o forse no, chi lo sa, fatto sta che il nostro si atteggia da vecchio erotomane con tanto di voce suadente, facendo capire alla giovane fanciulla di turno quali siano le sue intenzioni, con giochi di parole al limite delle capacità mentali di un bambino di due anni:
Mi arrappa il rappa rappa pairappa rappa rappa fammi esplorare un po' lo sai che scoprirò la luna. Me gusta il rappa rappa pairappa rappa rappa fatti giocare un po' lo sai ci porterà fortuna.
Porca vacca!
Sarà il fascino dei capelli grigi, sarà la fama o l'esperienza dell'uomo maturo, ma la pollastrella ci sta, ammiccando languidamente con un poco originale "me gusta il rappa rappa". Pur "piacevole", il brano non ha la forza per trasformarsi in un classico, mostrando la corda per l'inesperienza del nostro in questo genere musicale, da lui del tutto avulso; chissà che sul prossimo disco, se e quando uscirà, non decida di riprovarci; tanto alla fine al Toto nazionale vogliamo tutti un po' bene e gli si perdona tutto.
I miei Sanremo è una racconta del cantante italiano Toto Cutugno, contenente tutte le canzoni presentate dal cantautore al Festival di Sanremo fino alla partecipazione del 2010 con il brano Aeroplani, che ha accompagnato l'uscita del disco, avvenuta il 16 febbraio 2010 per l'etichetta discografica Edel.
Tracce
CD (Trecolori 0196958TRM / EAN 4029758969588)
Aeroplani – 4:19 Un falco chiuso in gabbia – 4:15 Come noi nessuno al mondo – 4:08 Faccia pulita – 4:34 Voglio andare a vivere in campagna – 4:26 Gli amori – 4:11 Le mamme – 4:09 Emozioni – 4:07 Figli (Versione 2010) – 4:13 Azzurra malinconia – 4:18 Serenata – 3:48 L'italiano – 3:57 Solo noi – 4:04 Gran premio – 4:03 Volo AZ 504 – 3:43 Solo tu, solo yo – 4:10
Il 'caso' Toto Cutugno: la sua foto ossessiva è oggetto di studio
TD 1 febbraio 2015
Ricercatori italiani alla Cornell University americana hanno voluto indagare sulle cause del successo della pagina Facebook ‘La stessa foto di Toto Cutugno ogni giorno’, ipotizzando un sistema di “craccaggio” del codice del social media più famoso e diffuso al mondo
Otto ricercatori italiani dell'università americana Cornell University hanno reso ‘un caso’ una celebre foto di Toto Cutugno che, benché un po’ datata ed evidentemente sgranata, da un po’ di tempo a questa parte è oggetto di una quotidiana, quasi rituale, pubblicazione su Facebook nella pagina - non a caso - battezzata ‘La stessa foto di Toto Cutugno ogni giorno’.
Tra le conclusioni cui giunge la ricerca dal titolo “Everyday the same picture: Popularity and Content Diversity” (“Ogni giorno la stessa foto: popolarità e diversità di contenuti”) è che, indirettamente, Toto Cutugno potrebbe aver “sconfitto” Mark Zuckeberg, diventando protagonista di un’operazione di “craccaggio” del codice del social media più famoso e diffuso al mondo.
Creata nell’agosto dello scorso anno da un autore che ha mantenuto sino a oggi la promessa, implicita nel titolo, di riproporre ogni giorno una foto dell’ormai 71enne cantante italiano, la pagina nel primo mese, grazie a un meccanismo di autopromozione e passaparola, ha ottenuto oltre 20.000 like e oggi, ne conta quasi 45.000, con un incremento giornaliero costante e decine di commenti a ogni post che hanno addirittura creato l’hashtag #totoforpresident in occasione delle elezioni del Presidente della Repubblica.
Tra gaussiane, analisi di inferenze e comparazioni con pagine altrettanto “originali”, gli otto ricercatori hanno cercato di spiegare, dal punto di vista informatico, la probabile logica che sta dietro i 45.000 like, ponendo al centro della loro analisi le differenti interazioni degli utenti Facebook con pagine con contenuti omogenei e con pagine con contenuti variati.
Benché ci siano altre pagine simili a questa che ripete le fattezze del Toto nazionale, pare che nessun’altra abbia avuto lo stesso suo successo, dettaglio che ha spinto i ricercatori italiani ad approfondire la questione, arrivando a ipotizzare che qualcuno abbia trovato il modo per catturare likers corrompendo il codice di Facebook.
A voler limitarsi ad una lettura più superficiale, tuttavia, si può ipotizzare che la pagina, più che un caso di studio legato all’utilizzo e alla gestione dei social, sia il divertissement di un anonimo creatore – “una persona non comune con un po’ di Toto Cutugno inside", come lui stesso si era definito in un’intervista a meltybuzz.it – che ha sfruttato i meccanismi classici delle comunità online e una dilagante ironia.
VIDEO YouTube – Toto Cotugno canta “L’italiano” in cinese
di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 maggio 2015 11:50 | Ultimo aggiornamento: 27 maggio 2015 11:50
MILANO – Toto Cutugno ha realizzato un video musicale inedito della sua celebre “L’italiano“. Canta in cinese per la promozione del nuovo programma di Real Time, “Italiani made in China”, che debutterà il 3 giugno alle 23.05 sul canale del gruppo Discovery.
Toto Cotugno non comparirà nella serie, ma si è prestato al gioco perché ha sposato la filosofia del programma: “Far capire che ormai essere italiano vuol dire anche essere multietnico”.
Il programma racconta le storie di sei ragazzi cinesi di seconda generazione che lasceranno le loro famiglie per andare alla ricerca delle loro origini a 10mila km di distanza, verso un luogo che non hanno mai visto o che hanno dimenticato, ma a cui appartengono.
Toto Cutugno con L’Italiano premiato ai China awards 2015
di Massimiliano Carbonaro 29 novembre 2015
Il cantautore grazie alla versione cinese della sua celebre hit ha trionfato durante la manifestazione tenutasi a Milano
Toto Cutugno ha conquistato i China Awards 2015 grazie alla sua straordinaria versione de L’italiano, cantanta appunto in cinese. Il video con l’artista in uno splendente total white aveva fatto il giro del web trionfando anche sui social. Il premio è adnato alle realtà italiane e cinesi che hanno unito i due mercati sapientemente. Tanto che il riconoscimento è arrivato anche all’ex commissario tecnico della nazionale italiana, Marcello Lippi che ha vinto la Champions League cinese, ma anche il pugile Roberto Cammerelle oro olimpico a Pechino nel 2008.