SACRIFICI RITUALI

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  1. gheagabry
     
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    La storiografia è piena di errori. Sebbene molti pensino che i Galli sacrificassero uomini e bambini (diceria rivelata da Giulio Cesare nel De Bello Gallico, un'opera non certo imparziale), è stato appurato che presso quel popolo non vi era abitudine di uccidere esseri umani per scopi rituali. Anche presso i Cartaginesi, demonizzati come infanticidi, i sacrifici umani non esistevano. Per tacere degli Spartani: l'insinuazione che gettassero i neonati deformi dalla Rupe Tarpea del monte Taigeto è assolutamente inventata, forse da quegli stessi Ateniesi loro acerrimi nemici. Invece si omette il fatto che proprio ad Atene esistesse la pratica del sacrificio umano: ogni anno un uomo, appositamente cresciuto per questo scopo, veniva immolato per placare le discussioni e le lotte interne alla città. La sua morte serviva da catarsi della violenza intestina e metteva fine ai contrasti tra le varie fazioni.

    Anche nei momenti di crisi internazionale, come narra Pausania, si richiedevano sacrifici umani: la morte di un prescelto mutava il corso degli eventi. A Roma invece non esisteva un abitudine al sacrificio: a parte miti di sacerdoti e anziani gettati nel Tevere ritualmente, peraltro caduti in disuso in età classica, vi si ricorreva in caso di gravi minacce alla città. Ad esempio durante la guerra coi Sanniti; oppure durante la campagna italiana di Annibale, dopo la rovinosa (e potenzialmente catastrofica) disfatta di Canne, quando i Cartaginesi sconfissero i Romani a tal punto da poter conquistare l'Urbe. I Romani sacrificarono membri di entrambi i sessi di popoli italici culturalmente difformi, come cittadini della Magna Grecia e Galli del settentrione. In questo gesto dal sapore razzista c'era il disprezzo per il diverso, l'uccisione e l'eliminazione dello scomodo, del fastidioso: in tal modo si esorcizzava il timore della conquista esterna e si dava coraggio al senso della stirpe. In un accezione moderna, nella schiavitù e nella servitù coatta di tanti popoli conquistati vi era, da parte dei Romani, la precognizione del razzismo (nazifascista ma anche nazionalista e regionalista) moderno.


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2 replies since 6/12/2010, 16:30   617 views
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