Di terra e di vento è un 33 giri di inediti di Fiorella Mannoia, pubblicato il 28 novembre 1989 dalla Epic Records (Catalogo: EPC 4661361 - Matrici: CI EPC 466136-1L/CI EPC 466136-2L) e distribuito dalla CBS. Dal 2001 è disponibile la versione in download digitale pubblicata per la Sony BMG. L'album, prodotto da Piero Fabrizi ed arrangiato da Fio Zanotti, raggiunge, come massima posizione, la quarta nella classifica italiana degli album più venduti, risultando anche essere il 32° album più venduto in Italia.
Tracce
Lato A
Baia senza vento – 4:58 (Ivano Fossati;edizioni musicali SBK Songs, Il Volatore, Il Ponte) Oh che sarà (feat. Ivano Fossati) – 2:55 (Chico Buarque e Ivano Fossati;edizioni musicali Maracanà) Cuore di cane – 6:21 (Francesco De Gregori;edizioni musicali Serraglio) La giostra della memoria – 4:24 (Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone;edizioni musicali SBK Songs, Penelope, Il Ponte)
Lato B
Le canzoni – 6:07 (Enrico Ruggeri – Piero Fabrizi;edizioni musicali SBK Songs, Penelope, Il Ponte) Gli amanti – 3:53 (Enrico Ruggeri – Riccardo Cocciante;edizioni musicali SBK Songs, Il Ponte, Gelsomino) Ascolta l'infinito – 5:29 (Enrico Ruggeri – Piero Fabrizi;edizioni musicali SBK Songs, Penelope, Il Ponte) Lunaspina – 4:41 (Ivano Fossati;edizioni musicali SBK Songs, Il Volatore, Il Ponte)
Video Baia senza vento
Video
Oh che sarà - feat. Ivano Fossati Oh, che sarà, che sarà che vanno sospirando nelle alcove che vanno sussurrando in versi e strofe che vanno combinando in fondo al buio che gira nelle teste, nelle parole che accende le candele nelle processioni che va parlando forte nei portoni e grida nei mercati che con certezza sta nella natura nella bellezza quel che non ha ragione nè mai ce l'avrà quel che non ha rimedio nè mai ce l'avrà quel che non ha misura Oh, che sarà, che sarà che vive nell'idea di questi amanti che cantano i poeti più deliranti che giurano i profeti ubriacati che sta sul cammino dei mutilati e nella fantasia degli infelici che sta nel dai-e-dai delle meretrici nel piano derelitto dei banditi Oh, che sarà, che sarà quel che non ha decenza nè mai ce l'avrà quel che non ha censura nè mai ce l'avrà quel che non ha ragione Ah che sarà, che sarà che tutti i loro avvisi non potranno evitare che tutte le risate andranno a sfidare che tutte le campane andranno a cantare e tutti gli inni insieme a consacrare e tutti i figli insieme a purificare e i nostri destini ad incontrare persino il Padreterno da così lontano guardando quell'inferno dovrà benedire quel che non ha governo nè mai ce l'avrà quel che non ha vergogna nè mai ce l'avrà quel che non ha giudizio
Non m'addormentavo se non avevo certe favole fantastiche e la mattina dopo trovavo il mondo ancora mio per poco non mi confondevo se non vi vedevo ancora pronti per discutere e mi sembrava un gioco chiedere sorridendo poi datevi un bacio, un bacio...dai e andavo via ma mi faceva compagnia ogni parola che sentivo pronunciare a casa mia avevo già tutte le mie curiosità ma non sapevo di dolori, poesie, difficoltà non avevo limiti e parlavo agli angeli. Non vi comprendevo se dicevate che domani sarei stata io quella che se ne andava e intanto il mondo accanto a voi cambiava se vi giudicavo usavo il metro dell'amore e della logica e intanto mi aspettava la grande confusione che la vita avrebbe fatto in me c'è un giorno poi che non è tutto come vuoi tra le persone che non possono restare più con noi e sento già crescere dentro un'ansietà per non sapere immaginare il peso della realtà ma non ci sono limiti per parlare agli angeli qualcuno ascolta.
I treni a vapore è un album di Fiorella Mannoia pubblicato nel 1992 dalla Epic Records con distribuzione Sony Music Entertainment. L'album è stato prodotto da Piero Fabrizi. La canzone Inevitabilmente (Lettera dal carcere) è stata usata da Nanni Moretti come colonna sonora del suo film Caro diario del 1993. L'album raggiunge la 3a posizione nella classifica italiana per poi risultare il 32° album più venduto del 1992.
Tracce
I treni a vapore – 5:29 (Ivano Fossati) Tutti cercano qualcosa – 5:36 (Francesco De Gregori) Il cielo d'Irlanda – 4:15 (Massimo Bubola) 1991 L'amore per amore – 3:25 (Ivano Fossati) I venti del cuore – 5:27 (Massimo Bubola – Piero Fabrizi) Sull'orlo – 4:20 (Eugenio Finardi) Inevitabilmente (Lettera dal carcere) – 5:41 (Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone) Piccola serenata diurna – 2:41 (Ivano Fossati – Silvio Rodríguez) I treni a vapore (reprise) – 1:21 (Ivano Fossati)
Video
I treni a vapore Io la sera mi addormento e qualche volta sogno perché voglio sognare e nel sogno stringo i pugni tengo fermo il respiro e sto ad ascoltare. Qualche volta sono gli alberi d'Africa a chiamare altre notti sono vele piegate a navigare. Sono uomini e donne piroscafi e bandiere viaggiatori viaggianti da salvare. Delle città importanti mi ricordo Milano livida e sprofondata per sua stessa mano. E se l'amore che avevo non sa più il mio nome. E se l'amore che avevo non sa più il mio nome. Come i treni a vapore come i treni a vapore di stazione in stazione di porta in porta e di pioggia in pioggia di dolore in dolore il dolore passerà. Come i treni a vapore come i treni a vapore il dolore passerà. Io la sera mi addormento e qualche volta sogno perché so sognare e mi sogno i tamburi della banda che passa o che dovrà passare. Mi sogno la pioggia fredda e dritta sulle mani i ragazzi della scuola che partono già domani. Mi sogno i sognatori che aspettano la primavera o qualche altra primavera da aspettare ancora fra un bicchiere di neve e un caffè come si deve quest'inverno passerà. E se l'amore che avevo non sa più il mio nome. E se l'amore che avevo non sa più il mio nome. Come i treni a vapore come i treni a vapore di stazione in stazione e di porta in porta e di pioggia in pioggia di dolore in dolore il dolore passerà
Video
Tutti cercano qualcosa
Tutti cercano qualcosa magari per vie infinite magari per vie difficili e misteriose a volte con arroganza e a volte senza pudore a volte senza speranza e ormai nemmeno più dolore soltanto per un po' di tempo o per la vita intera nel sole di mezzogiorno o nella polvere di questa lunga sera Tutti cercano qualcosa che non sanno più ma io di più... ma io di più... Mi manchi che fuori è freddo mi manchi che fuori piove che fuori c'è quest'aria scura che non si muove e manchi a tutta quanta la terra a tutta la gente del mondo mi manchi da tutto il tempo nel tempo di questo secondo e mancano le parole e manca il fiato e la voce diventa di vetro in questo tempo affilato tempo c he prende fuoco se manchi tu ma io di più... ma io di più... E sarà fuoco e sarà amore oppure non sarà e sarà amore da guardare finchè non ci vedrà e sarà amore da pregare finchè non tornerà sarà ricordo da bruciare finchè non scalderà sarà ricordo da portare finchè non peserà Tutti cercano qualcosa, la verità che non ha confini il nome della rosa e il nome degli assassini la verità che non ha colore e dorme sepolta dalle stagioni e come questo povero cuore non ha padroni e manca a tutta quanta la terra a tutta la gente del mondo e manca da tanto tempo in questo tempo di piombo e tutti vogliono qualcosa che non hanno più ma io di più... ma io di più... E sarà fuoco e sarà amore oppure non sarà e sarà amore da guardare finchè non ci vedrà e sarà amore da pregare finchè non tornerà sarà ricordo da bruciare finchè non scalderà sarà ricordo da portare finchè non peserà
Video
Il cielo d'Irlanda
Il cielo d'Irlanda è un oceano di nuvole e luce il cielo d'Irlanda è un tappeto che corre veloce il cielo d'Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassù ti annega di verde e ti copre di blu ti copre di verde e ti annega di blu Il cielo d'Irlanda si sfama di muschio e di lana il cielo d'Irlanda si spulcia i capelli alla luna il cielo d'Irlanda è un gregge che pascola in cielo si ubriaca di stelle di notte e il mattino è leggero si ubriaca di stelle e il mattino è leggero Dal Donegal alle isole Aran e da Dublino fino al Connemara dovunque tu stia viaggiando con zingari o re il cielo d'Irlanda si muove con te il cielo d'Irlanda è dentro di te Il cielo d'Irlanda è un enorme cappello di pioggia il cielo d'Irlanda è un bambino che dorme sulla spiaggia il cielo d'Irlanda a volte fa il mondo in bianco e nero ma dopo un momento i colori li fa brillare più del vero ma dopo un momento li fa brillare più del vero Il cielo d'Irlanda è una donna che cambia spesso d'umore il cielo d'Irlanda è una gonna che gira nel sole il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica si apre e si chiude con il ritmo della musica si apre e si chiude con il ritmo della musica Dal Donegal alle isole Aran e da Dublino fino al Connemara dovunque tu stia viaggiando con zingari o re il cielo d'Irlanda si muove con te il cielo d'Irlanda è dentro di te Dovunque tu stia bevendo con zingari o re il cielo d'Irlanda è dentro di te il cielo d'Irlanda è dentro di te
Se tornerà l'amore per amore chi lo sospingerà alla mia porta e riconoscerà che la luce di luna è poca e poco si vede del mondo com'è E quando arriverà fratello mio la giustizia per amore chi la festeggerà nelle piazze e la conserverà nelle case che la luce di luna è poca e poco sappiamo del mondo che sarà Quando ritornerà con le sue gambe la gente indietro dal dolore chi la riabbraccerà nelle strade e la saluterà sulle scale se la notte, la notte già più chiara ci mostrerà il cielo che sarà E se ti canto io ti vedo in questa luna a mano a mano di più e se ti chiamo io ti lego in questa luna Poco per poco è un soffio, un sorriso è a casa, è al lavoro già sulla strada che torna da te Se tornerà amore mio l'amore per amore io l'aspetterò fino al mattino e lo riceverò tra le braccia quando la notte, la notte ormai già chiara mi mostrerà il giorno che farà
I venti del cuore Campi di lavanda e l'auto che va dietro quei cipressi la strada piegherà e passata la collina chissà se la casa come un tempo mi apparirà Ed ogni volta che ti penso eri là quel sorriso in tasca largo ed incredulo quanti bimbi e cani avevi intorno e che chiasso di colori al tramonto ...e i ricordi si confondono là dove non vorrei le memorie poi s'increspano e non so più chi sei E i venti del cuore soffiano e gli angeli poi ci abbandonano con la fame di volti e di parole seguendo fantasmi d'amore i nostri fantasmi d'amore E mi sembrava quasi un'eternità che non salivo scalza sopra quel glicine in penombra ti guardavo dormire nei capelli tutti i nidi d'aprile ...e le immagini si perdono fermarle non potrei e le pagine non svelano chi eri e chi ora sei E i venti del cuore soffiano e gli angeli poi ci abbandonano con la voglia di voci e di persone seguiamo fantasmi d'amore i nostri fantasmi d'amore Quando i venti del cuore soffiano seguiamo fantasmi d'amore i nostri fantasmi d'amore
Video
Sull'orlo
Sono qui seduta sull'orlo di un mondo ch'è stato con così tanto futuro guardando il passato Ricordi come frammenti di una vita che è sfumata nella luce di un nuovo giorno ora mi sono svegliata Oltre il punto di non ritorno mi trovo cambiata e non ho più bisogno di essere come mi hai voluta So bene ciò che voglio e non è quello che sono stata nella luce del nuovo sogno in cui mi sono svegliata E mi sento libera così libera non sono mai stata libera e forte come il vento che adesso soffia sulla mia vita Sto già volando oltre l'orlo di un amore finito bevendo da questo futuro che oramai è già arrivato E non mi sento più sola non sono affatto spaventata ora che ho un nuovo sogno con cui mi sono svegliata E mi sento libera così libera non sono mai stata libera e forte come l'acqua che mi scorre tra le dita
Video Inevitabilmente (Lettera dal carcere) Passo queste mie giornate come sabbia nel deserto hanno aperto una ferita in più occasioni cancellate verso i margini del tempo mentre il vento le trascina giù Non danno pace, non hanno sguardi nè pietà tra le voci di rimorsi e pentimenti non danno più malinconia nell'impossibile regia delle ipotesi senza un'età Era la vita che avevo già immaginato ma diversa nel finale Ma non sarebbe stata certo normale Mi regalavano bugie avare di sorrisi e sentimenti già divisi e buttati via Gli alibi che so a memoria e che non cambiano una storia non si può tornare indietro mai Sbagliati incontri guardando male dentro me ma sono stata io l'incontro col destino Così vicino alla realtà come una nave che non sa navigare nel vento che c'è Era la vita per me, era già scritta male in me inevitabilmente Soldato scelto nella guerra perdente e le cattive compagnie non sono una scusante le cicatrici sono tante e profonde Ditemi come si fa ad imparare a decidere pronti a sorridere a chi non ha voglia di noi Era la vita che avevo già immaginato ma diversa nel finale ma non sarebbe stata certo normale Era già nato tutto in me inevitabilmente Soldato scelto nella guerra perdente se c'è un futuro non sarà una moneta in corso mi ci vorrebbe solo un sorso di umanità
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Piccola serenata diurna Vivo come si vive in un paese libero e in questa terra in questo istante sono felice mi sento grande Ho un amore sincero che amo e che mi ama e mi chiede poco ma così poco che non è uguale o forse sì E se non basta ancora ho le canzoni che a poco a poco disfo e rifaccio abitando il tempo come conviene ad un uomo attento Sono felice, sono così felice da chiedere perdono per questo giorno della mia felicità Sono felice, sono così felice e chiedo che mi perdoni chi ha pagato per la mia felicità Sono felice, sono così felice da chiedere perdono per questo giorno della mia felicità Sono felice, sono così felice e chiedo che mi perdoni chi ha pagato per la mia felicità
Le canzoni è un album studio della cantante romana Fiorella Mannoia, prodotto da Piero Fabrizi per la Harpo (Catalogo: HRP 4755472) e distribuito dalla Sony BMG il 18 novembre 1993. Il disco viene arrangiato da Vittorio Cosma e Piero Fabrizi
Tracce
Il tempo non torna più – 4:58 (Enrico Ruggeri – Piero Fabrizi) Le notti di maggio – 3:42 (Ivano Fossati) I dubbi dell'amore – 4:03 (Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone) Oh che sarà (oh que sera) (feat. Ivano Fossati) – 3:55 (Chico Buarque e Ivano Fossati) Cuore di cane – 6:21 (Francesco De Gregori) Ascolta l'infinito – 5:29 (Enrico Ruggeri – Piero Fabrizi) Lunaspina – 4:41 (Ivano Fossati) Il cielo d'Irlanda – 4:14 (Massimo Bubola) Quello che le donne non dicono – 4:20 (Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone) Come si cambia – 4:30 (Maurizio Piccoli – Renato Pareti) Sorvolando Eilat – 5:09 (Mogol – Piero Fabrizi) I treni a vapore – 5:28 (Ivano Fossati) Gli amanti – 3:53 (Enrico Ruggeri – Riccardo Cocciante) I venti del cuore – 5:25 (Massimo Bubola – Piero Fabrizi) Poverangelo – 4:08 (Marco Luberti – Piero Fabrizi)
Potremo ancora giocare la partita del tempo magari colorare qualche cartolina e nelle notti future buttarci via tenere il cuore lontano dalla nostalgia e questa voglia di caldo che arriva piano e questa sete di vita che prende la mano avremo tavoli pieni di persone contente e fuori dei motori pieni di benzina e l' occasione di vivere fantasie e di nascondere piccole malinconie ma la paura e la noia ritorna piano la solitudine porta così lontano. Com' è difficile dire tutto quello che sento tutte le piccole grandi verità ed ogni movimento che mi cambierà e camminare così nell'infinito che ho dentro che si modifica e cerca libertà e chiede di capire quello che sarà se parli piano puoi sentirlo già ascolta l' infinito. Vedremo case tradite dal passare degli anni ci sembreranno piccole e dimenticate ritroveremo discorsi curiosità e quel dolcissimo male ci accarezzerà ma non avremo parole per dire dov'è e l' abitudine porta così lontano non è possibile dire tutto quello che accende tutte le deboli e forti simmetrie che lasciano nell'anima le poesie e quella parte di noi che l' infinito nasconde che ci modifica e vuole verità e sa comunicare quello che sarà se guardi dentro puoi vederlo già ascolta l' infinito
Lunaspina Io mi vesto normalmente come chi ha poca fantasia come chi mette qualcosa e poi non deve andare via mi avvicino alle persiane sento il mondo che fa rumore e gli orologi di una casa non si fermano mai E mi fido facilmente delle ombre via via che riesco ad essere assente e a non cercarmi compagnia e di notte sento bene i ritmi del mio stesso cuore e le voci di una casa non s'imparano mai. Ho un lavoro qui vicino il mio lavoro non mi piace perchè mi consuma gli occhi e poi mi mangia le giornate e in tutto questo non vedere in tutto questo non ricordare in tutto questo non amare io sono qui che vivo io no, io no, io no, io no io non ho terre da sognare io non ho voci da seguire io sono qui che aspetto io no, io no, io no, io no io non ho lettere da spedire non ho parole da imparare per cantarle sola Come tarda questa notte la mia Lunaspina venga giù alla finestra quella luce bambina venga giù dal silenzio mia cara compagnia coi miei muscoli stanchi son qui che aspetto eh no, eh no, eh no, eh no io ne avrei terre da sognare ne avrei di voci da seguire io non è vero che aspetto eh no, eh no, eh no, eh no io ne avrei lettere da spedire ne avrei parole da imparare per non cantarle sola eh no, io no, io no, io no io ne avrei dette di parole io non l'ho amato il mio dolore io non è vero che aspetto eh no, eh no, eh no, eh no ne ho gridate di parole io non l'ho amato il mio dolore e adesso canto sola come se fosse facile convincersi a non ridere troppo di sé.
Il cielo d'Irlanda Il cielo d'Irlanda è un oceano di nuvole e luce il cielo d'Irlanda è un tappeto che corre veloce il cielo d'Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassù ti annega di verde e ti copre di blu ti copre di verde e ti annega di blu Il cielo d'Irlanda si sfama di muschio e di lana il cielo d'Irlanda si spulcia i capelli alla luna il cielo d'Irlanda è un gregge che pascola in cielo si ubriaca di stelle di notte e il mattino è leggero si ubriaca di stelle e il mattino è leggero Dal Donegal alle isole Aran e da Dublino fino al Connemara dovunque tu stia viaggiando con zingari o re il cielo d'Irlanda si muove con te il cielo d'Irlanda è dentro di te Il cielo d'Irlanda è un enorme cappello di pioggia il cielo d'Irlanda è un bambino che dorme sulla spiaggia il cielo d'Irlanda a volte fa il mondo in bianco e nero ma dopo un momento i colori li fa brillare più del vero ma dopo un momento li fa brillare più del vero Il cielo d'Irlanda è una donna che cambia spesso d'umore il cielo d'Irlanda è una gonna che gira nel sole il cielo d'Irlanda è Dio che suona la fisarmonica si apre e si chiude con il ritmo della musica si apre e si chiude con il ritmo della musica Dal Donegal alle isole Aran e da Dublino fino al Connemara dovunque tu stia viaggiando con zingari o re il cielo d'Irlanda si muove con te il cielo d'Irlanda è dentro di te Dovunque tu stia bevendo con zingari o re il cielo d'Irlanda è dentro di te il cielo d'Irlanda è dentro di te
Quello che le donne non dicono Ci fanno compagnia certe lettere d'amore parole che restano con noi e non andiamo via ma nascondiamo del dolore che scivola: lo sentiremo poi Abbiamo troppa fantasia e se diciamo una bugia è una mancata verità che prima o poi succederà Cambia il vento ma noi no e se ci trasformiamo un pò è per la voglia di piacere a chi c'è già o potrà arrivare a stare con noi Siamo così è difficile spiegare certe giornate amare lascia stare tanto ci potrai trovare qui con le nostre notti bianche ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro si In fretta vanno via delle giornate senza fine silenzi: che familiarità E lasciano una scia le frasi da bambine che tornano ma chi le ascolterà? E dalle macchine per noi i complimenti dei playboy ma non li sentiamo più se c'e' chi non ce li fa più Cambia il vento ma noi no e se ci confondiamo un pò è per la voglia di capire chi non riesce più a parlare ancora con noi Siamo così dolcemente complicate sempre più emozionate delicate ma potrai trovarci ancora qui nelle sere tempestose portaci delle rose nuove cose e ti diremo ancora un altro si è difficile spiegare certe giornate amare lascia stare tanto ci potrai trovare qui con le nostre notti bianche ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro si.
Gente comune è il nono album di inediti di Fiorella Mannoia pubblicato il 20 ottobre 1994.
Il disco
L'album è stato prodotto e arrangiato da Piero Fabrizi per la Harpo (Catalogo: HRP 4776922) e distribuito dalla Sony BMG; l'orchestra viene diretta dal maestro Celso Valli. L'album raggiunge l'ottava posizione nella classifica italiana per poi risultare il 56° album più venduto del 1994. Il singolo L'altra madre è stato reinterpretato dal suo autore, Enrico Ruggeri, nell'album Fango e stelle del 1996. La traccia che chiude l'album Non voglio crescere più è una cover di I Don't Wanna Grow Up scritta da Kathleen Brennan e Tom Waits, l'adattamento del testo in italiano è stato fatto da Enrico Ruggeri.
Tracce
Crazy Boy – 4:42 (Samuele Bersani – Piero Fabrizi;edizioni musicali Il Ponte, Pressing) L'altra madre – 5:47 (Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone;edizioni musicali Il Ponte, Penelope, Merak Music) Piccola, piccola – 4:09 (Ivano Fossati;edizioni musicali Il Volatore) Il culo del mondo (O' cu' do mundo) (feat. Caetano Veloso) – 3:57 (Piero Fabrizi, Anna Lamberti Bocconi e Caetano Veloso;edizioni musicali BMG Ariola) Inverno – 1:47 (Piero Fabrizi;edizioni musicali Il Ponte) Giovanna D'Arco – 4:52 (Francesco De Gregori;edizioni musicali Serraglio) Camicie rosse – 5:18 (Massimo Bubola;edizioni musicali Il Ponte, Stukas) Che vita sarai – 5:45 (Massimo Bubola – Piero Fabrizi;edizioni musicali Il Ponte, Stukas) Normandia – 3:35 (Piero Fabrizi;edizioni musicali Il Ponte) Non voglio crescere più (I Don't Wanna Grow Up) (feat. Enrico Ruggeri) – 4:13 (Kathleen Brennan, Enrico Ruggeri, Tom Waits;edizioni musicali Jalma Music)
Tutto questo campo di grano non ancora maturato, tutto questo bel campo non ancora tagliato e questo sole che splende sulla mia testa di soldato, tutto questo bel sole che scende non è ancora passato. Ah se ti avessi trovato, ah se ti avessi cercato. In quelle scatole cinesi che chiamano cuore e negli sguardi accesi che si chiamano amore, in questa notte infinita. ma che sta per finire, in quest'acqua da bere che ho chiesto in ginocchio, ma che tarda a venire Ah, se piovesse un poco, solamente un poco. Però ho visto la Francia dalla terra al mare e sulla punta della mia lancia un uomo impallidire e tremare e le colombe e i serpenti e gli sciocchi ed il rosso ed il nero e questo l'ho cantato con la voce che avevo. Però ho visto il mio destino, la mia stella di ragazza sanguinare e bagnarsi sotto la mia corazza e dicono che una notte abbia sentito una canzone una voce che mi chiamava e sapeva il mio nome e sapeva il mio nome. Tutto questo campo di grano non ancora maturato, tutto questo bel campo non ancora attraversato e questa luna che muore sulla mia testa di soldato e questo cielo che cambia colore, questo cammino segnato Ah se ti avessi guardato. Però ho visto la Francia dalla neve al mare e sul piatto della bilancia la mia vita pesare e le colombe e i serpenti e gli sciocchi ed il rosso ed il nero e questo l'ho cantato con la voce che avevo. Però ho visto il mio destino, la mia stella di ragazza sanguinare e bagnarsi sotto la mia corazza e dicono che una notte abbia sentito una canzone, una voce che mi chiamava e che diceva il mio nome.
Belle speranze è un album di Fiorella Mannoia, pubblicato il 16 giugno 1998, giorno in cui viene pubblicato anche l'omonimo singolo. Il disco viene distribuito per la Sony Music Entertainment con etichetta Harpo (Catalogo: HRP 4891702). Il produttore del disco è Piero Fabrizi che ne cura anche gli arrangiamenti; nel brano Il miracolo l'arrangiamento è curato insieme agli Avion Travel, mentre nel brano Un aeroplano a vela Fabrizi cura l'arrangiamento insieme a Flavio Premoli. L'album raggiunge, come massima posizione, la dodicesima nella classifica italiana degli album più venduti.
Tracce
Belle speranze – 5:02 (Piero Fabrizi;edizioni musicali Il Ponte) Non sono un cantautore – 4:14 (Piero Fabrizi;edizioni musicali Il Ponte) Apri la bocca (e fai fuoco) – 3:33 (Luca Gemma – Pacifico;edizioni musicali Il Ponte) Il fiume e la nebbia – 4:45 (Daniele Silvestri;edizioni musicali Brachetto, Il Ponte) Al fratello che non ho – 4:00 (Daniele Silvestri;edizioni musicali Brachetto, Il Ponte) Nati ieri – 4:25 (Piero Fabrizi;edizioni musicali Il Ponte) Il miracolo – 4:08 (Peppe Servillo – Peppe D'Argenzio, Fausto Mesolella e Mario Tronco;edizioni musicali Insieme, Il Ponte) Caterina e il coraggio – 5:07 (Piero Fabrizi;edizioni musicali Il Ponte) Un aeroplano a vela – 4:02 (Gianmaria Testa – Pier Renzo Ponzo e Gianmaria Testa;edizioni musicali Il Ponte, BMG, Fuoristagione) ...È comunque Natale – 2:38 (Piero Fabrizi;edizioni musicali Il Ponte)
Senti il ritmo indiavolato dei pensieri che avvertono che questo è l'istante di spaccarsi le mani anche se Vedi gli occhi che si abituano a guardare nel sangue di chi non si risparmia e cerca il sole anche dove non c'è Apri la bocca e fai fuoco brucia la calma che hai apri la bocca e dai fiato usa la forza che hai. Se fai male il male torna qui lo sanno e nessuno lo fa non ti stupire di chi ride beato di se. Se anche il naso ti si abitua, a sentire l'odore che c'è difendi il corpo e cerca il sole anche dove non c'è. Apri la bocca e fai fuoco brucia la calma che hai. Apri la bocca e dai fiato usa la forza che hai. Apri la bocca e fai fuoco brucia la calma che hai. Apri la bocca e dai fiato falli sentire indifesi