Vengo anch'io. No, tu no è il quarto album in studio di Enzo Jannacci.
Il disco
Questo album, uscito nel 1968, fu uno dei più grandi successi di Jannacci, la cui hit "Vengo anch'io. No, tu no" raggiunse la vetta delle classifiche italiane di vendita. Tra le altre canzoni che compongono il disco, meritano un approfondimento: Giovanni telegrafista, uno dei pezzi a cui Jannacci è più affezionato, tanto da essere cantato praticamente in ogni suo spettacolo, nel quale racconta la monotona vita da telegrafista di un certo Giovanni (uno dei tanti personaggi comuni a cui Jannacci, nelle sue canzoni, dà un'identità). Il testo è una traduzione dal portoghese di una poesia del brasiliano Cassiano Ricardo; Ho visto un re costituisce un'ironica presa di posizione nei confronti del potere, i cui interessi vanno sempre a scapito della gente comune; Pedro pedreiro è una cover in italiano di una canzone di Chico Buarque de Hollanda; La disperazione della pietà è una cover in italiano di un brano di Vinicius de Moraes, e il testo, con il suo elenco di disperazioni, anticipa Quelli che...; Hai pensato mai è la traduzione in italiano di una canzone veneta scritta da Lino Toffolo; La mia morosa la va alla fonte faceva parte dello spettacolo "22 canzoni" del 1965; la musica fu utilizzata da Fabrizio De André per la sua Via del Campo.
Tracce
Ho visto un re (testo di Dario Fo; musica di Paolo Ciarchi) La ballata del pittore (testo di Didì Martinaz; musica di Lino Patruno) Vengo anch'io. No, tu no (testo di Dario Fo e Enzo Jannacci; musica di Enzo Jannacci e Fiorenzo Fiorentini) Giovanni telegrafista (testo di Cassiano Ricardo (traduzione di Ruggero Jacobbi); musica di Ricardo e Enzo Jannacci) Pedro pedreiro (testo di Giorgio Calabrese e Enzo Jannacci; testo originale e musica di Chico Buarque De Hollanda) La mia morosa la va alla fonte (testo di Dario Fo; musica di Enzo Jannacci) La sera che partì mio padre (testo e musica di Enzo Jannacci) Domenica 24 marzo (testo e musica di Enzo Jannacci) La disperazione della pietà (testo italiano di Ruggero Jacobbi e Enzo Jannacci; testo originale e musica di Vinicius De Moraes) Hai pensato mai (gastu mai pensa') (testo italiano di Enzo Jannacci; testo originale e musica di Lino Toffolo) Non finirà mai (testo e musica di Enzo Jannacci)
Curiosità
Il disco è stato ristampato nel 1974 dalla RCA Italiana con il titolo Jannacci Enzo, una canzone in più (Il metrò, tratta dall'album La mia gente), e un diverso numero di catalogo (TCL1 1039).
La mia morosa la va alla fonte La mia morosa la va alla fonte Con un sidero de’ rame in testa Sì ma quel vento che se prùtesta È i mei languori d’amor per lé’. So’ i mei languori d’amor per lé’. Piano piano la se balanza A corpa a corpa se forma l’onda Se forma l’onda che pare un mare Mi là dentro ghe voi anegàre Mi ‘nego che non so nodàre Me vo ‘negàndo dentro ‘sto mare. La mia morosa la va alla fonte Con un sidero de’ rame in testa E quele gorghe (turbini) che se prutesta
Video Domenica 24 marzo Domenica 24 Marzo che mi ero svegliato prima io di fuori cantava ancora il cannone, di dentro per me la guerra finiva. In pochi minuti già in trincea comincia a usa', la par nanca vera partito tutto un caricatore addosso a un tenente con la sua bandiera. Come si va a dirci che ti sei stanca' a riscia la pel e dopu purtarla a ca', a ca' Domenica 24 Marzo che mi ero svegliato prima io...
Non finirà mai Ho dato al mio amore una ciliegia che non aveva nocciolo, ho dato al mio amore un pulcino che non aveva ossa, ho dato al mio amore un bambino che non dorme mai, ho dato al mio amore una storia senza fine. Ma come può esistere una ciliegia senza nocciolo, ma ma come può esistere un pulcino senza ossa, ma come può essere un bambino che non dorme mai, e chi mai ha ascoltato una storia senza fine ? Ma una ciliegia quando sboccia no non ha nocciolo, un pulcino quando nasce no no ha ossa, e un bambino quando dorme non piange, e la storia del mio amore non finirà mai, e la storia del mio amore non finirà mai, e la storia del mio amore non finirà mai.
La mia gente è il titolo del sesto album in studio di Enzo Jannacci. Gli arrangiamenti sono curati da Luis Enriquez Bacalov, tranne Gli zingari (arrangiata da Enzo Jannacci), Mexico e nuvole e Pensare che (arrangiate da Nando De Luca); questi ultimi due brani sono anche stati pubblicati su 45 giri con un mixaggio leggermente diverso.
Tracce
Maria me portan via (testo e musica di Enzo Jannacci) Il dritto (testo di Enzo Jannacci e Sandro Parenzo; musica di Nando De Luca ) E la marcia va (testo di Dario Fo; musica di Enzo Jannacci) Il duomo di Milano (testo e musica di Enzo Jannacci) Il metrò (testo e musica di Bruno Lauzi) 70 persone (testo e musica di Enzo Jannacci) Pensare che (testo e musica di Enzo Jannacci) La mia gente (testo e musica di Enzo Jannacci) El carrete (testo di Aurelio Ponzoni e Renato Pozzetto; musica di Enzo Jannacci) Gli zingari (testo e musica di Enzo Jannacci) Il piantatore di pellame (testo di Aurelio Ponzoni e Renato Pozzetto; musica di Enzo Jannacci) Mexico e nuvole (testo di Vito Pallavicini; musica di Michele Virano e Paolo Conte)
Curiosità
Sia i testi che la musica di Il metrò sono di Bruno Lauzi (che non l'ha mai incisa). El carrete e Il piantatore di pellame sono state scritte insieme a Cochi e Renato. La musica di Mexico e nuvole è opera di Paolo Conte e Michele Virano, mentre il testo è di Vito Pallavicini. E la marcia va è uno dei brani dello spettacolo 22 canzoni, scritto da Fo e Jannacci e presentato dal cantautore nel 1965, che non era ancora stata incisa.
Giorgio Gaber e Enzo Jannacci è il titolo di un album antologico contenente materiale de I Due Corsari, nome del duo formato da Enzo Jannacci e Giorgio Gaber (anche se in questo caso la sigla non figura mai). La data del disco non è presente né in copertina né sull'etichetta, per cui non è possibile la datazione precisa: tuttavia, dal numero di catalogo si presume che la pubblicazione risalga al 1972.
Il disco
L'album raccoglie tutti i 45 giri pubblicati in coppia dai due cantautori milanesi tra il 1959 ed il 1960 per la Ricordi. Il disco, che uscì con l'etichetta sussidiaria Family, passò quasi inosservato ed è ora considerato una rarità discografica. Infatti, passarono molti anni prima che alcune di queste canzoni, come Una fetta di limone e Birra, acquistassero notorietà; già note erano invece la cover di Tintarella di luna, composta da Bruno De Filippi e Franco Migliacci ma portata al successo da Mina, e le canzoni Ehi!...stella e Teddy girl, due successi di Adriano Celentano. Alle incisioni dell'epoca avevano collaborato la Rolling Crew (in Una fetta di limone, Dormi piccino, Zitto prego, Il cane e la stella, Teddy girl, Tintarella di luna) ed I Cavalieri (in Corsari scozzesi, Ehi!...stella, Una fiaba, 24 ore, Birra e Perché non con me).
Brani
LATO A
Una fetta di limone (testo di Umberto Simonetta; musica di Giorgio Gaber) Corsari scozzesi (testo di Franco Franchi; musica di Giampiero Reverberi) Dormi piccino (testo di Umberto Simonetta; musica di Mario Bertolazzi) Ehi!...Stella (testo di Giorgio Calabrese; musica di Giampiero Reverberi) Una fiaba (testo e musica di Giorgio Gaber e Davide Pennati) 24 ore (testo di Giorgio Calabrese; musica di Giampiero Reverberi) LATO B
Zitto prego (testo e musica di Giorgio Gaber e Enzo Jannacci) Birra (testo di Franco Franchi; musica di Gian Franco Reverberi) Il cane e la stella (testo e musica di Enzo Jannacci e Scardina) Teddy girl (testo di Luciano Beretta; musica di Ezio Leoni) Perché non con me (testo di Franco Franchi; musica di Gian Franco Reverberi e Gino Paoli) Tintarella di luna (testo di Franco Migliacci; musica di Bruno De Filippi)
Jannacci Enzo è un album di Enzo Jannacci pubblicato nel 1972.
Il disco
L'album è il primo, tra quelli di Enzo Jannacci, a contenere delle versioni differenti di canzoni già presenti in dischi precedenti: è il caso di El purtava i scarp del tennis, Dona che te durmivet, Prendeva il treno, Ti te sé no, Faceva il palo e E sapere (traduzione in italiano di E savè): anche per questo motivo, non si distacca troppo dai lavori precedenti. La canzone più celebre è certamente Ragazzo padre, brano per certi versi struggente, che racconta dell'improvvisa paternità di un giovane, il quale non riesce a trovar sostegno presso una società indifferente e crudele; questo è uno dei tre inediti del disco, gli altri sono La giostra (reincisa anni dopo da Milva con il titolo cambiato in La rossa) e Una tristezza che si chiamasse Maddalena, canzone su una delle vittime della strage di piazza Fontana già incisa qualche mese prima da Nicola Arigliano. Gli arrangiamenti sono curati da Alberto Baldan e Italo Greco. Tranne dove indicato, i testi e le musiche sono tutti di Enzo Jannacci.
Tracce
E sapere La giostra El purtava i scarp del tennis Dona che te durmivet Una tristezza che si chiamasse Maddalena Faceva il palo (testo di Walter Valdi; musica di Enzo Jannacci) Ti te sé no Prendeva il treno Ragazzo padre (testo di Enzo Jannacci; musica di Bruno Lauzi)
Quelli che... è il titolo del settimo album in studio di Enzo Jannacci, il primo dei quattro realizzati per l'Ultima Spiaggia.
L'album
Quelli che... fu registrato nel gennaio 1975 negli studi Regson di Milano; il tecnico del suono è Gianluigi Pezzera, e la copertina del disco è di Cesare Montalbetti. È il primo disco di Jannacci a racchiudere alcuni brevi monologhi (di cui uno in coppia con il telecronista sportivo Beppe Viola). Nello stesso mese fu anche pubblicato un 45 giri contenente Quelli che... con un testo diverso dalla versione dell'album, mentre il retro, El me indiriss, è cantata in italiano (mentre nell'album è in dialetto milanese); questa canzone racconta di un ricordo d'infanzia del cantautore. Anche Vincenzina e la fabbrica era stata pubblicata su 45 giri qualche mese prima, in una versione con un arrangiamento totalmente diverso rispetto a quella dell'album. Il bonzo invece è una canzone che era già stata incisa da Dario Fo nel 1968, con il titolo Ora importa anche a me della mia libertà, ed era tratta dallo spettacolo di Georges Michel con regia di Fo La passeggiata della domenica. L'arcobaleno era già stata incisa nel 1969 da Cochi e Renato, con un testo diverso (scritto dai due comici) e con il titolo La domenica. Nove di sera invece è una traduzione di Sergio Bardotti di una canzone di Chico Buarque de Hollanda, A televisão. La canzone Il monumento è firmata testo e musica da Jannacci, ma una nota all'interno del disco segnala che il testo, antimilitarista, è tratto da un volantino trovato durante l'inaugurazione di un monumento; nella realtà, è invece tratto da una poesia di Bertolt Brecht (pubblicata tradotta in italiano nel settembre del 1965 nel numero 6 della rivista Nuovo Canzoniere Italiano, a pagina 32). La title-track è introdotta da una breve riflessione che sintetizza un suo punto di vista riguardo alla televisione, tanto breve quanto sufficiente per essere censurato dalle stesse programmazioni televisive. Quelli che... dura invece quasi nove minuti: su di una base blues da manuale, accompagnata da un sassofono, e i periodi che iniziano tutti con le due parole del titolo (periodi tutti ellittici della proposizione principale), scorrono, senza un ordine preciso, vizi e costumi, luoghi comuni, contraddizioni e caratteristiche dell'uomo medio: ogni strofa si conclude con un intercalare "oh, yeah", a sottolinearne la vena ironica. La peculiarità del brano, in recitato e legato a filo doppio con il momento presente, permetterà a Jannacci di modificare di volta in volta buona parte del testo durante le sue esecuzioni e reincisioni, adattandolo con il segno dei tempi. L'album è stato ristampato su CD e pubblicato nel mese di dicembre 2011 grazie all'intervento di Paolo Jannacci e dell'etichetta Alabianca.
I musicisti
Enzo Jannacci: voce solista, piano elettrico, organo Tullio De Piscopo: batteria Luigi Cappellotto: basso Sergio Farina: chitarre Bruno De Filippi: chitarre, armonica a bocca, mandolone, cori Giuseppe Sacchetti: flauto e sax Silvia Annicchiarico e Paola Orlandi: voci soliste in L'arcobaleno, cori Beppe Viola: voce in Dottore....
Tracce
La televisiun (Testo di Enzo Jannacci) Quelli che... (Testo Beppe Viola; musica di Enzo Jannacci) El me indiriss (Testo di Enzo Jannacci; musica di Balducci) Il monumento (Testo e musica di Enzo Jannacci) Borsa valori (Testo di Enzo Jannacci) L'arcobaleno (Testo di Aurelio Ponzoni e Renato Pozzetto; musica di Enzo Jannacci) Vincenzina e la fabbrica (Testo e musica di Enzo Jannacci; edizioni musicali Impala/Prima)) Dottore.... (Testo di Enzo Jannacci) Viva la galera (Testo di Enzo Jannacci) Il bonzo (Testo di Aurelio Ponzoni e Dario Fo; musica di Dario Fo; edizioni musicali Impala/Supersonic) Nove di sera (Testo italiano di Sergio Bardotti; testo originale e musica di Chico Buarque de Hollanda; edizioni musicali RCA) Il karate (Testo di Enzo Jannacci) El marognero (Testo e musica di Enzo Jannacci) Il Kenia (Testo di Enzo Jannacci)
Edizioni musicali Impala/RCA (tranne dove indicato)
Curiosità
Il titolo del programma televisivo Quelli che il calcio deriva proprio dal titolo della canzone contenuta in questo album. La stessa canzone, col testo opportunamente modificato, funge da apertura del film di Lina Wertmuller Pasqualino Settebellezze, di cui Jannacci ha composto l'intera colonna sonora. Cochi e Renato hanno scritto il testo del brano L'arcobaleno; Il bonzo, canzone ispirata alla morte di Thích Quảng Đức, è un testo di Cochi su musica di Dario Fo. Questo è l'unico disco, fra i tanti in cui ha suonato, dove Pino Sacchetti è citato con il nome completo, Giuseppe.
Video
La televisiun
La televisiun la g'ha na forsa de leun la televisiun la g'ha paura de nisun la televisiun la t'endormenta cume un cuiun