IL NATALE....esplode la magia

festa, tradizioni e usanze...decoupage

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline


    San Bonifacio e la leggenda dell’albero di Natale


    st-boniface-cutting-down-tree-of-thor-1200x450-770x324

    Il primo albero di Natale era un abete sempre verde, addobbato da candele accese, e venne allestito nel 724 d.C. da San Bonifacio, un vescovo e martire inglese. La leggenda narra che nel corso di un rito sacrificale di alcuni bambini, il vescovo prese una scure e iniziò ad abbatterla urlando: “Questa è la vostra Quercia del Tuono e questa è la croce di Cristo che spezzerà il martello del falso dio Thor.

    All’improvviso si levò un forte ventò che spezzò la quercia che cadde e si divise in quattro parti. Dietro di essa spuntava un altro abete verde, più giovane e rigoglioso dell’alto. A questo punto San Bonifacio si rivolse nuovamente ai pagani: “Questo giovane albero, figlio della foresta sarà per sempre il vostro abete. Simboleggerà la pace poiché le vostre case in cui regna l’armonia sono fatte di legno di abete. Sarà il segno di una vita senza fine, perché le sue foglie sono sempre verdi e non muoiono mai.

    Osservate come punta dritto verso il cielo. Quest’albero verrà chiamato Gesù Bambino. Riunitevi non più nella foresta ma intorno ad esso e non compite più riti sacrificali ma gesti d’amore e riti di bontà. Col passare degli anni la tradizione cattolica diede all’abete sempre verde un significato cristiano. Le candele accese su di esso simboleggiavano la fiamma ardente dello Spirito Santo che rappresenta una delle tre persone della Santissima Trinità.

     
    Top
    .
  2. nevebianca1
     
    .

    User deleted


    mi sono iscritta a questo forum perchè lo trovo bello e interessante,ciaoooo grazie a tutti :panda2:
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline
    CITAZIONE (nevebianca1 @ 4/12/2019, 22:22) 
    mi sono iscritta a questo forum perchè lo trovo bello e interessante,ciaoooo grazie a tutti :panda2:

    Ciao nevebianca, grazie
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline

    Le radici pagane del Natale

    dekoulou_zodiac_3-759x548

    Del sole. Per inspiegabile che sembri, la data di nascita di Cristo non è nota. I vangeli non ne indicano né il giorno né l’anno […] fu assegnata la data del solstizio d’inverno perché in quel giorno in cui il sole comincia il suo ritorno nei cieli boreali, i pagani che adoravano Mitra celebravano il Dies Natalis Solis Invicti (giorno della nascita del Sole invincibile).
    [Nuova enciclopedia cattolica dell’Ordine Francescano (1941)]

    Nel corso della ricerca di informazioni e documenti riguardanti le origini pagane del Natale, quello che stupisce è che la data del 25 dicembre, prima di diventare celebre come “compleanno di Gesù”, sia stata giorno di festa per i popoli di culture e religioni molto distanti tra loro, nel tempo e nello spazio.
    Le origini di questi antichi culti vanno ricercate in ciò che è “principio” della vita sulla terra e che “dal principio” è stato oggetto di culto e di venerazione: il sole.
    Agli albori dell’umanità, esisteva un ricco calendario di feste annuali e stagionali e di riti di propiziazione e rinnovamento.
    I popoli nel periodo primitivo della loro esistenza erano intimamente legati al “ciclo della natura” poiché da questo dipendeva la loro stessa sopravvivenza. Al tempo, la vita naturale appariva indecifrabile, incombente, potente espressione di forze da accattivarsi; era un mondo magico. L’uomo antico si sentiva parte di quella natura, ma in posizione di debolezza. Per questo, attraverso il rito, cercava di “fare amicizia” con questa o quella forza insita in essa.
    Al centro di questo ciclo c’era l’astro che scandiva il ritmo della giornata, la “stella del mattino” che determinava i ritmi della fruttificazione e che condizionava tutta la vita dell’uomo. Per quest’ultimo, temere che il sole non sorgesse più, vederlo perdere forza d’inverno riducendo sempre più il suo corso nel cielo, era un’esperienza tragica che minacciava la sua stessa vita. Perciò, doveva essere esorcizzata con riti che avessero lo scopo di evitare che il sole non si innalzasse più o di aiutarlo nel momento di minor forza.
    È proprio partendo da questa considerazione che possiamo individuare le origini dei rituali e delle feste collegate al solstizio d’inverno.
    Durante queste feste venivano accesi dei fuochi (usanza che si ritrova nella tradizione natalizia di bruciare il ceppo nel camino la notte della vigilia) che, con il loro calore e la loro luce, avevano la funzione di ridare forza al sole indebolito.
    Spesso questi rituali avevano a che fare con la fertilità ed erano quindi legati alla riproduzione. Da qui l’usanza, nelle antiche celebrazioni, di danze e cerimoniali propiziatori dell’abbondanza e in alcuni casi, come negli antichi riti celtici e germanici, ma anche romani e greci, di accoppiamento durante le feste.

    jpg

    Del solstizio d’inverno. Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente “sole fermo” (da sol, “sole”, e sistere, “stare fermo”).
    Se ci troviamo nell’emisfero nord della terra, nei giorni che vanno dal 22 al 24 dicembre possiamo infatti osservare come il sole sembra fermarsi in cielo, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore. In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno.
    Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”.
    Questa interpretazione “astronomica” può spiegare perché il 25 dicembre sia una data celebrativa presente in culture e paesi così distanti tra loro. Tutto parte da una osservazione attenta del comportamento dei pianeti e del sole, e gli antichi, pare strano, conoscevano bene gli strumenti che permettevano loro di osservare e descrivere movimenti e comportamenti degli astri.
    Per fare un esempio, a Maeshowe (Orkneys, Scozia) si erge un tumulo datato (con il metodo del carbone radioattivo) 2750 a.C. All’interno del tumulo c’è una struttura di pietra con un lungo ingresso a forma di tunnel. Questa costruzione è allineata in modo che la luce del sole possa scorrere attraverso il passaggio e splendere all’interno del megalite, illuminando in questo modo il retro della struttura. Questo accade al sorgere del sole e al solstizio d’inverno.



    Delle origini comparate del Dio Sole
    Pur non avventurandoci in comparazioni religiose che richiederebbero accurati studi, pena l’apparire ridicoli, diremo comunque che il 25 dicembre è associato al giorno di nascita o di festeggiamento di personaggi divini risalenti anche a secoli prima di Cristo. Per citarne alcuni:

    Il dio Horus egiziano
    I mosaici e gli affreschi raffiguranti immagini di Horus in braccio a Iside ricordano l’iconografia cristiana della Madonna col bambino, tanto da indurci a credere che in epoca cristiana, per ovvi motivi, alcune rappresentazioni di Iside e Horus, spesso raffigurato come un bambino con la corona solare sul capo, furono probabilmente “riciclate”.

    Il dio Mitra indo-persiano
    Con buona pace della Gatto Trocchi, quello di Mitra fu il culto più concorrenziale al cristianesimo e col quale il cristianesimo si fuse sincreticamente. A proposito, anche Mitra era stato partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”.

    Gli dei babilonesi Tammuz e Shamas
    Nel giorno corrispondente al 25 dicembre odierno, nel 3000 a.C. circa, veniva festeggiato il dio Sole babilonese Shamash. Il dio solare veniva chiamato Utu in sumerico e Shamash in accadico. Era il dio del Sole, della giustizia e della predizione, in quanto il sole vede tutto: passato, presente e futuro.
    In Babilonia successivamente comparve il culto della dea Ishtar e di suo figlio Tammuz, che veniva considerato l’incarnazione del Sole. Allo stesso modo di Iside, anche Ishtar veniva rappresentata con il suo bambino tra le braccia. Attorno alla testa di Tammuz si rappresentava un’aureola di 12 stelle che simboleggiavano i dodici segni zodiacali.
    È interessante aggiungere che anche in questo culto il dio Tammuz muore per risorgere dopo tre giorni.

    Dioniso
    Nei giorni del solstizio d’inverno, si svolgeva in onore di Dioniso una festa rituale chiamata Lenaea, “la festa delle donne selvagge”. Veniva celebrato il dio che “rinasceva” bambino dopo essere stato fatto a pezzi.

    Bacab
    Era il dio Sole nello Yucatan; si credeva che fosse stato messo al mondo dalla vergine Chiribirias.

    Il dio Sole inca Wiracocha
    Il dio sole inca veniva celebrato nella festa del solstizio d’inverno Inti Raymi (festeggiata il 24 giugno perché nell’emisfero sud, essendo le stagioni rovesciate, il solstizio d’inverno cade appunto in giugno).



    Ovviamente i primi citati in questa rapida carrellata devono aver influito alquanto nella creazione del cristianesimo. Riguardo invece ai culti solari precolombiani è interessante notare come i tempi e i simboli del sacro siano comuni a civiltà così distanti fra loro. Questo dovrebbe far sorgere più spesso il sospetto di un’origine comune delle religioni tramite uno studio comparato delle stesse alla ricerca del significato della vita.

    Da: Le radici pagane del Natale
    di Elena Savino - Jubal editore

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline
    .



    A Prayer

    Elisa

    It’s crazy how slow it goes, when you’re waiting for something more
    To warm you up when you feel cold, to calm you down and bring peace to your soul
    It’s funny how fast it goes, love comes right when you don’t wait anymore
    Its power takes over all, and you surrender you let go…
    Oh this frailty makes us so strong
    Oh.. this fire will melt all the ice
    And it’s all I want, all I need
    A prayer of freedom, a prayer of love.
    A prayer of freedom, a prayer of love.
    A prayer of freedom, a prayer of love.
    Precious gifts, given in silence, look like the pieces of an unsolved puzzle
    All to learn, all to know, so unexplained but so beautiful
    And yeah, this frailty makes us so strong
    And yeah, this fire will melt all the ice
    And it’s all I want, all I need
    A prayer of freedom, a prayer of love.
    A prayer of freedom, a prayer of love.
    A prayer of freedom, a prayer of love.
    So no matter how long I’ll wait.
    Pain is nothing, but a scale for my will
    And there comes a time when truth survives
    All kinds of fear, all kinds of lies.
    In a prayer of freedom, a prayer of love...
    A prayer for freedom, a prayer for love...
    A prayer of freedom, a prayer of love...
    A prayer of freedom, a prayer of love...
    A prayer of freedom, a prayer of love...
    A prayer of freedom, a prayer of love...
    A prayer of freedom, a prayer of love...
    A prayer of freedom, a prayer of love...
    A prayer of freedom, a prayer of love...
    A prayer for freedom, a prayer of love...
    A prayer of freedom, a prayer of love...
    A prayer of freedom, a prayer of love...
    A prayer for freedom, a prayer for love...
    A prayer for freedom, a prayer for love...
    A prayer for freedom, a prayer for love...
    A prayer for love...




    Una Preghiera

    E' pazzesco come tutto rallenti, quando stai aspettando qualcosa
    quanto tempo ci voglia per riscaldarti quando senti freddo, per calmarti e ritrovare la pace.
    E' divertente come tutto vada veloce, l'amore viene proprio quando non te lo aspetti
    E prende il controllo su tutto il resto, e tu resisti e vai avanti...
    Oh questa fragilità ci rende così forti
    Oh...questo fuoco scioglierà tutto il ghiaccio
    Ed è tutto ciò che voglio, tutto ciò di cui ho bisogno
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore
    Regali preziosi, dati in silenzio, sembrano come i pezzi di un puzzle insoluto
    Tutto da imparare, tutto da conoscere, così inspiegabile ma così bello
    E si, questa fragilità ci rende così forti
    E si, questo fuoco scioglierà tutto il ghiaccio
    Ed è tutto ciò che voglio, tutto ciò di cui ho bisogno
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore
    Perciò non importa quanto a lungo aspetterò.
    Il dolore non è niente, solo un metodo per accrescere la mia volontà
    E viene il momento in cui la verità sopravvive
    a ogni tipo di paura, a ogni tipo di bugia.
    In una preghiera di libertà, una preghiera per l'amore...
    Una preghiera per la libertà, una preghiera per l'amore...
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore...
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore...
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore...
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore...
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore...
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore...
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore...
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore...
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore...
    Una preghiera di libertà, una preghiera d'amore...
    Una preghiera per la libertà, una preghiera per l'amore...
    Una preghiera per l'amore...

     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline
    .

    21f9b76fc9b84550b1c8f49f8ac26414



    "Quando giunse l'inverno tutti gli uccellini del bosco partirono. Soltanto un piccolo uccellino decise di rimanere nel suo nido dentro un cespuglio di agrifoglio....voleva a tutti i costi attendere la nascita di Gesù per chiedergli qualcosa. L'inverno fu lungo e molto nevoso. Il povero uccellino era stremato dal freddo e dalla fame...Finalmente arrivò la Notte di Natale. Quando lo uccellino fu dinnanzi al Bambino appena nato, disse : "Caro Gesù, vorrei che tu dicessi al vento invernale del bosco di non spogliare l'agrifoglio. Così potrei restare nel mio nido I e attendere la nuova primavera". ...Gesù sorrise, poi chiamò un angelo e gli ordinò di esaudire il desiderio di quell'uccellino. Da allora, l'agrifoglio conserva le sue verdi foglie anche d'inverno. E per riconoscerlo dalle altre piante, l'angelo vi pose , delle piccole bacche rosse e lucide."

    "Molte leggende narrano che l'abete è uno degli alberi dal giardino dell'Eden....
    Una narra che l'abete è l'albero della Vita le cui foglie si avvizzirono ad aghi quando Eva colse il frutto proibito e non fiorì più fino alla notte in cui nacque Gesù Bambino."

    "A Betlemme c'era un artista di strada molto povero che non aveva nemmeno un dono per il Bambino Gesù così egli andò da Gesù e fece ciò che sapeva fare meglio, il giocoliere, e lo fece ridere.....Questo è il perché ogni anno sull'albero di Natale appendiamo le Palle colorate - per ricordarci delle risate di Gesù Bambino..."


    "Su un foglio di carta rossa, scritta con bella calligrafia:
    <cari amici....sto lavorando con i miei aiutanti perché tutto sia pronto per la notte di Natale, la notte che più aspetto nell'anno....Ogni pacchetto, ogni fiocco, ogni giocattolo contiene un messaggio d'amore che io rivolgo ai bambini ed essi, che sono buoni ed intelligenti, lo sanno bene. Nelle letterine che ricevo c'è sempre un pensiero buono, una promessa e questo è buona cosa.....Sarà una notte lunga e speciale: le renne mi porteranno sulla slitta di casa in casa, saluterò in silenzio tutti i bambini del mondo e porterò il mio messaggio di pace alle loro famiglie....firmato: Babbo Natale>....Mentre le luci dell'albero di Natale si accendono e si spengono ad intervalli regolari, i due amici osservano dalla finestra i primi fiocchi di neve che, lenti e soffici, ricoprono i tetti delle case. "Che sia un altro regalo di Babbo Natale?"

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline

    Il Victoria and Albert Museum raccoglie i lavori di architetti, pasticceri, ingegneri e designer per la tradizionale esposizione annuale 'Gingerbread City'.

    na_5c095b3302e8c

    na_5c095ab1a6c2a

    na_5c095ab10f1dd

    na_5c095af2541ac

    na_5c095b0c889a6




    La Casa Bianca - Un'altra tradizione annuale composta da incredibili strutture di pan di zenzero è inclusa nelle decorazioni natalizie della Casa Bianca.


    na_5c095a9815f38
    © BrunoPress




    Londra - Nel 2007, lo chef pasticcere Beate Woellstein ha creato la sua personale miniatura a base di pan zenzero, caratterizzata dalla presenza di innumerevoli monumenti londinesi. The Grosvenor House Hotel - The Grosvenor House Hotel ha ospitato l'opera per tutto dicembre 2007.

    na_5c095a857a0cb
    © Getty Images




    Scrittrice, panettiera e architetta, Susan Matheson ha anche scritto un libro al riguardo: 'The Gingerbread Architect'. I testo spiega come creare favolose case di pan di zenzero partendo da zero. Fondatrice di Matheson Architecture + Design, la Matheson è passata dal piano da disegno alla teglia quando è diventata madre, e ha iniziato a creare questi capolavori in miniatura.

    na_5c095a8f83922
    © BrunoPress

     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline

    NATALE ORTODOSSO

    site-1

    Il termine per "Natale" in russo è Рождество Христовo (Roždestvo Christovo) o semplicemente Рождество (Roždestvo), che significano rispettivamente "Nascita di Cristo" e "Nascita" (dal verbo родиться [rodit'sja], ovvero "nascere").
    La formula d'augurio è С Рождеством! (S Roždestvom!).

    Il mondo cattolico e una parte di quello ortodosso, che hanno accettato la riforma del calendario gregoriano nel 1582, onorano il sacro evento il 25 dicembre. La chiesa di Gerusalemme, la chiesa Ortodossa russa, serba, nonché antiche chiese orientali e quella cattolica orientale, lo fanno sempre il 25 dicembre, ma secondo il calendario Giuliano, che cade il 7 gennaio, proclamato nei tre Paesi ufficialmente festivo.
    Il Calendario giuliano, che è quello tuttora adottato dalla Chiesa russa, differisce da quello civile. La festività viene celebrata 13 giorni dopo il Natale cattolico poiché attualmente la differenza tra il Calendario giuliano e quello gregoriano è appunto di 13 giorni; il 25 dicembre, giorno in cui cade la festa nella maggior parte dei Paesi, è invece un giorno feriale. In Russia, le celebrazioni del Natale furono introdotte ufficialmente nel X secolo da Vladimiro I di Kiev.
    “Questa differenza è dovuta al fatto che gli ortodossi, non riconoscendo l’autorità del Papa, non si sono uniformati alla riforma del calendario giuliano promossa dal Papa Gregorio XIII nel 1582, che introdusse il calendario Gregoriano. Prima del 1582 il calendario di riferimento era quello Giuliano, introdotto da Giulio Cesare nell’antica Roma nel 46 avanti Cristo. Secondo il calendario giuliano, sono bisestili gli anni la cui numerazione è multipla di 4: l’anno giuliano medio dura quindi 365 giorni e 6 ore (la media di tre anni di 365 giorni e uno di 366). Questa durata non corrisponde esattamente a quella dell’anno solare medio, che si ricava dalle osservazioni astronomiche: quest’ultimo infatti è più corto di 11 minuti e 14 secondi. Di conseguenza, il calendario giuliano accumula un giorno di ritardo ogni circa 128 anni rispetto al trascorrere delle stagioni. Nel 1582 si era ormai accumulata una differenza di circa 10 giorni. Venne dunque stabilito di recuperare i giorni perduti e venne modificata la regola dei giorni bisestili per evitare che lo slittamento della data tornasse a verificarsi nel futuro. In Russia il calendario gregoriano è entrato in vigore nel 1918, subito dopo la rivoluzione. Le chiese ortodosse hanno però mantenuto il vecchio metodo di calcolo del giorno di Pasqua e le vecchie date delle festività religiose.”

    chiesa-ortodossa-e1543420613342

    L'Avvento dura 40 giorni, avendo inizio il 28 Novembre e terminando il 6 gennaio. L'intero periodo natalizio si conclude poi il 13 Gennaio, la data del "vecchio Capodanno", o "Capodanno ortodosso", sempre secondo il calendario giuliano, mentre le vacanze natalizie iniziano solitamente il 31 Dicembre e terminano il 10 Gennaio.
    All'epoca dell'Unione Sovietica, il Natale non era riconosciuto come giorno festivo: ciò ha contribuito a far sì che la festa più sentita del periodo sia stata il Capodanno civile (1º gennaio). Il Natale fu soppresso come giorno festivo negli anni venti del XX secolo dalle autorità sovietiche, in seno alla politica di laicizzazione del Paese. Tuttavia, nel 1935 fu ripristinata l'usanza di addobbare gli abeti per Natale. Il Natale tornò ad essere considerata una festa a tutti gli effetti negli anni novanta del XX secolo, con la caduta del comunismo.

    Tradizioni e prescrizioni religiose

    Candela-Natale-ortodosso

    A differenza dalla chiesa cattolica di Roma, nei paesi ortodossi non esiste il presepe come il simbolo della nascita di Cristo. Addobbare l'albero di Natale è invece una tradizione comune. Prima del grande giorno, i fedeli osservano una quaresima di 40 giorni in cui mangiano solo cibi magri, niente carne, latticini e simili.
    “Il digiuno prenatalizio viene definito il “Digiuno della Natività” ed inizia il 27 novembre. A meno che non sia specificato altrimenti, nei giorni di digiuno non mangiamo alcun tipo di prodotti animali. Questi includono le parti di qualsiasi mammifero (bovini, ovini, suini, etc.), pollame e uccelli, o pesci. Ciò include anche i prodotti derivati da questi animali (latte, formaggi, uova). Anche l’olio d’oliva è incluso nei prodotti da cui ci si astiene nei giorni di digiuno. Il digiuno naturalmente non é assoluto, si raccomanda di mangiare magro nei giorni di mercoledì e venerdì. Il digiuno del mercoledì ricorda il tradimento di Cristo da parte di Giuda Iscariota, e il digiuno del venerdì commemora la sua Crocifissione. Di norma si consuma il pesce in quei giorni, mentre crostacei e molluschi (gamberi, frutti di mare, ecc) sono tutti permessi in qualsiasi giorno di digiuno. I martedì e i giovedì di tutto questo digiuno sono “giorni di vino e olio”, cioè vuol dire che è permesso il consumo di vino e olio. Gli alcolici più forti del vino sono banditi durante il periodo di digiuno, tranne la birra che non è considerata una bevanda alcolica. La vigilia di Natale è infatti un giorno di particolare digiuno e si chiama “Sočelnik”, per via del cibo “sočivo”, che consiste nell’unico cibo previsto in quella giornata, cioè grano lessato addolcito col miele accompagnato con frutta secca. Il digiuno dura fino che non compare in cielo la prima stella, che simboleggia la stella cometa di Betlemme, simbolo della nascita di Gesù Cristo. In genere però per la conclusione del periodo di digiuno si aspetta che dopo la liturgia venga intonato l’inno di Natale.”

    nataleortodosso

    La vigilia è il giorno del rigore: digiuno fino a mezzanotte e tante preghiere. Durante la Vigilia di Natale, ha luogo il Кrestnij Chod ("processione della Croce"), durante il quale sacerdoti e fedeli escono dalla chiesa portando in giro una candela ed intonando canti natalizi. La canonica cena del Natale ortodosso non è ricca: vengono consumati solo uno o due piatti che ricordano ai commensali il sacro evento. La cena passa in un silenzio solenne, e la festa comincia dopo la messa notturna. A tavola si raduna tutta la famiglia, mentre il giorno di Natale (7 gennaio) vengono gli ospiti. Anticamente, i giovani si riversavano fuori mascherati e, girando per le strade, facevano gli scherzi e chiedevano il cibo e da bere nelle case. Dopo il Natale inizia il periodo di “sviati”, 12 giorni santi in cui si susseguono gli eventi dedicati alla nascita e al battesimo di Cristo.
    A seguito di una usanza che lo Zar Pietro il Grande aveva importato dall’Europa, anche in Russia si decora l’abete mentre non esiste l’usanza del presepe poiché tipica della tradizione cattolica in quanto introdotta da San Francesco.

     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline

    Personaggi del folclore russo

    Koljada

    koljada

    Il tradizionale portatore di doni natalizi in epoca pre-rivoluzionaria era Koljada, raffigurato come una ragazza vestita di bianco che viaggiava a bordo di una slitta. Il termine "Koljada" deriva da "calende". «Koljadà» («Коляда») è la realtà rituale del Natale ortodosso, è la cosa caratteristica di vita nazionale russa. La parte integrante della Festa è un mascheramento con l’uso delle pelli di animali domestici, dei corni e delle maschere di vari animali. Si mascherano da orso, da cavallo, da bue, da capra, da oca, da cicogna… e vanno in giro cantando le «kolajàdke» («колядки» = «gli allegri canti natalizi»). Di solito lo fanno, o facevano prima, i giovani ragazzi e ragazze in campagna. Secondo il Dizionario Etimologico la parola «Koljadà» («Коляда») preserva le vestigia del significato prima di cristianesimo. È un rito legato all’inizio dell’anno. Nella festa di «Koljadà» («Коляда») dovrà essere la stella sulla pertica (звезда на шесте). È un simbolo della Stella di Betlemme (Вифлеемская Звезда).
    Le koljadki sono certi canti della vigilia del Natale; a colui che li canta, il padrone, o la padrona di casa, usa sempre gettare nel sacco un salame, o un pane o una moneta; ciascuno a seconda di quel che puo'. Sembra che un tempo, vi fosse un idolo detto Koljada , considerato una divinita', e che da lui prendessero nome le koljadki.

    3354f88907a22d5fc1455f5e4c8a26cc

    “L’ultimo giorno prima di Natale era passato. Era discesa una notte chiara, d’inverno; si erano affacciate le stelle; la luna si era innalzata maestosamente nel cielo a far lume alla brava gente e al mondo intero, affinché tutti cantassero le koljadki e lodassero Cristo in letizia. Gelava piu’ intensamente che al mattino; in compenso vi era un tale silenzio che lo
    scricciolio del ghiaccio sotto i passi si udiva a distanza di mezza versta. Non si era ancor fatta viva alcuna brigata di giovanotti sotto le finestre delle capanne; soltanto la luna le guardava con la coda dell’occhio, quasi a invitare le ragazze vestiti da festa ad uscire al piu’ presto sulla neve crepitante’.
    (Cosi descrive la notte di Natale Gogol’ nelle sue Veglie ad una fattoria presso Dikan’ka.)


    snegurochka-and-her-little-friends-e1268030860525

     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline

    Personaggi del folclore russo

    Babuška

    f7c3ab1ce309d0e7ad6de65b4d581ce9

    In occasione dell'Epifania compariva invece Babuška (letteralmente "(La) Nonna"), corrispondente alla Befana italiana. Anche questa figura, come Koljada, fu soppressa con l'avvento del comunismo. Babushka e all’inizio della sua storia era una massaia che aveva la casa più bella e tenuta in ordine di tutto il paese. Passava tutto il suo tempo a pulire la casa e quando non puliva, cucinava deliziose pietanze in enorme quantità. Purtroppo però, tutto il suo lavoro domestico era dovuto al fatto che non volesse pensare ad un grande dolore, il suo unico figlio piccolo che era appena morto.
    L’unica cosa piena di polvere in quella casa era infatti una cesta dove erano raccolti tutti i regali del figlio che Babushka non aveva voluto più toccare.

    russia10

    “Nel villaggio in cui viveva Babushka c'era un gran trambusto: tutti i vicini erano usciti di casa per guardare il cielo di quella notte invernale, dove splendeva la stella più grande che avessero mai visto. - Da dov'è venuta? - esclamavano a bocca aperta per lo stupore. - Che significa?
    Solo Babushka era rimasta in casa, a occuparsi come al solito delle faccende. - Quante storie per una semplice stella! - brontolava mentre spazzava e spolverava. - Io non ho mica tempo da perdere: ho delle regole da rispettare, io.
    La casa di Babushka era infatti sempre immacolata e in perfetto ordine.
    TOC - TOC - TOC! Qualcuno bussò alla porta.
    "E adesso chi disturba il mio lavoro?", pensò accigliata la donna, correndo ad aprire ma fermandosi prima a sprimacciare i cuscini e a mettere a posto un vaso di fiori. Con suo grande stupore, sull'uscio trovò tre stranieri avvolti in lunghe vesti ricamate con la testa coperta da turbanti. E la cosa più straordinaria erano i cammelli su cui erano arrivati, legati al cancello del giardino, che soffiavano nuvolette di vapore nell'aria fredda e frizzante.
    - Buonasera, Babushka, - la salutò il primo uomo, tendendo la mano scintillante di anelli incastonati di gemme e facendo tintinnare i molti bracciali d'oro. - Veniamo da un paese molto lontano e abbiamo bisogno di un letto per la notte. Potresti offrirci ospitalità nella tua casa?
    Già a una prima occhiata, Babushka aveva capito che quegli uomini erano ricchi e importanti. - Certo... ne sarei onorata, - farfugliò rossa in faccia, accogliendo i suoi ospiti nel salottino, togliendosi il grembiule e lisciandosi i capelli. - Che cosa vi ha spinto fin qui? - domandò cortese mentre armeggiava al camino per accendere il fuoco.
    - Stiamo seguendo la strana stella che brilla in cielo, - spiegò il secondo uomo.
    - Davvero? - Babushka sorrise mentre in cucina preparava tre piatti di pane, formaggio e sottaceti.
    - Noi crediamo che ci condurrà da un nuovo re... il re del cielo e della terra, - continuò il terzo uomo.
    - Oh! - esclamò Babushka correndo a prendere tre tazze fumanti di cioccolata calda.
    - Perché non vieni con noi, Babushka? - le propose il primo uomo. - Partiamo domani con i nostri doni di oro, incenso e mirra.
    - Vi ringrazio, ma proprio non posso, - rispose Babushka. - Se me ne andassi, chi resterebbe qui ad arieggiare i letti, a spazzare le scale, a spolverare le mensole e a pulire il lavello? E poi non ho niente da regalare a un re!
    - Questo re è appena nato, - rispose gentile il secondo uomo. - E' ancora un bambino piccolo.
    Babushka si bloccò a metà strada con un vassoio pieno di piatti sporchi in mano. - Una volta avevo anch'io un bambino, - disse con un filo di voce. - Ma poi è morto.
    Il terzo uomo si alzò in piedi e le mise con delicatezza una mano sul braccio. - Vieni con noi, disse dolcemente. - Vieni a vedere il bambino che sarà il salvatore del mondo.
    Babushka rifletté. Aveva lo sguardo perso nel vuoto e un sorriso triste sulle labbra. - Magari per questa volta... - mormorò tra sé. Poi, d'un tratto, CUCU'! CUCU'! CUCU'!, l'orologio in ingresso ruppe fragorosamente il silenzio. - Oh, povera me, si è fatto così tardi? - esclamò rimettendosi all'opera. - Devo andare a preparare i letti degli ospiti! - disse infine prima di correre al piano di sopra.
    La sera dopo la stella brillava ancora più forte e più alta nel cielo. - Sei sicura di non voler venire, Babushka? - domandarono i tre uomini montando in groppa ai cammelli.
    - Mi piacerebbe molto, ma ho troppo da fare, - rispose da lontano l'anziana donna.
    I tre uomini la salutarono tristemente con la mano e partirono ondeggiando.
    Quando babushka rientrò in casa si sentì stringere il cuore. Lasciò la scopa in un angolo, i piatti sporchi nel lavello e le briciole sotto il tavolo e andò ad aprire un armadio on salotto. Nel guardare gli scaffali davanti a lei, trasse un profondo sospiro: erano ricoperti di giocattoli di ogni forma e colore. Babushka vi fece scorrere le dita sopra con sguardo affettuoso rimuovendo uno strato di polvere. - I giocattoli del mio bambino sarebbero un regalo perfetto per il re appena nato, - mormorò.
    A Babushka ci volle tutta la notte per lavare, asciugare e lucidare i giocattoli, ma alla fine sembravano proprio che fossero nuovi.
    Quando i primi raggi di sole filtrarono attraverso le sue finestre, la donna infilò i giocattoli nella borsa della spesa, si mise il cappotto e il foulard, aprì la porta di casa e se la richiuse alle spalle, dopo di che imboccò la strada.
    Babushka camminò senza sosta tra vilaggi, paesi e città. Perse il senso del tempo, ma una notte si accorse che la stella era avanita dal cielo. Qualche giorno dopo giunse nella città di Betlemme. - Avete visto tre uomini che viaggiano a dorso di cammello in cerca di un bambino? - chiese a un oste del posto.
    - Be', sì, - ripose l'oste. - Sono passati di qui poco tempo fa: il bambino è nato proprio in quella stalla laggiù, - disse indicando una misera capanna dietro la sua locanda. - Non si sono fermati molto, e meno male, perché appena se ne sono andati è giunto anche un gruppo di pastori per vedere il bambino. - L'oste rise. - Certo che se fossero venuti tutti assieme qui ci sarebbe stata una bella folla! Ma purtroppo siete arrivata in ritardo: la scorsa settimana, quando i visitatori se ne sono andati, anche il bambino è stato portato via dai suoi genitori.
    Babushka guardò la stalla vuota e la sua borsa piena di giocattoli. - Andrò a cercare il piccolo, - decise. - Gli darò i miei regali e gli chiederò di essere anche il mio re -. Poi girò i tacchi e si incamminò a grandi passi decisi...
    Babushka è ancora lì che si aggira per il mondo in cerca del re bambino.
    Mentre vaga di casa in casa nessuno la nota, ma quando vede una bambina o un bambino infila una mano nella borsa della spesa e lascia un giocattolo accanto al suo letto.
    I bambini, però, trovano i regali di Babushka solo un giorno all'anno: il giorno di Natale, il compleanno di Gesù, il bambino nato nella stalla.”


    b1cd48979d242b1d77b46d3f8d128d55



    53fea4a1f865fc9e93892e9a39d26cb6

    Con l'avvento del comunismo, Koljada e Babuška furono sostituite da Nonno Gelo (in russo: Ded Moroz), raffigurato come un vecchietto vestito con un lungo abito blu, bianco o rosso.
    Nonno Gelo è accompagnato da sua nipote Sneguročka, ovvero la "Fanciulla di neve", considerata una personificazione dell'inverno.



    TRADIZIONI RUSSE

    Vecchi riti che ancora resistono. Alcune delle tradizioni natalizie hanno un’origine antichissima e risalgono a riti legati al culto pre-cristiano del Sole. Poiché i nostri antenati erano dediti alla lavorazione della terra, le più diffuse tra queste miravano a prevedere le condizioni climatiche e i raccolti futuri, stabilendo un nesso di causalità tra i fenomeni meteorologici osservabili attorno al solstizio invernale e le condizioni che si sarebbero verificate nei mesi a venire. Secondo tali consuetudini, una gelata bianca a Natale annuncia un buon raccolto di grano. Una tempesta di neve alla vigilia di Natale lascia supporre che sugli alberi spunteranno presto i primi germogli. Un Natale caldo porta con sé una primavera fredda. Abbondanti nevicate si traducono, in estate, in un’abbondanza di api. Un cielo stellato è foriero di un buon raccolto di piselli. Se il periodo tra Natale e l’Epifania è buio, le vacche produrranno tanto latte. Se invece è luminoso, vi saranno abbondanti covate di pulcini. Cacciare, ricamare e cucire il giorno di Natale era di cattivo auspicio. E sempre il giorno di Natale è vietato in particolare fare le faccende domestiche, tranne le attività in cucina naturalmente, soprattutto spazzare per terra: si rischia di portare via dalla casa i soldi, la fortuna e la felicità. Guai anche a chi dà o prende in prestito denaro o cibo: resterà senza per tutto l’anno.
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline

    A tavola in Russia


    Una particolare tradizione è quella di digiunare durante la Vigilia di Natale finché non compare la prima stella in cielo. Ma il pranzo del giorno di Natale deve essere particolarmente lauto perchè secondo la credenza popolare tanto più è ricco il pasto natalizio, tanto più sarà fortunato il nuovo anno. Al pranzo di Natale sono ammessi gli ospiti. Un tipico menu natalizio in Russia prevede 12 portate, in riferimento ai 12 apostoli. Il pranzo inizia con un ricco buffet di antipasti freddi e caldi, composto di blinis di grano saraceno con caviale, lingua di manzo salmistrata servita con una salsa di rafano, le uova farcite e decorate con caviale nero, l’insalata russa e di barbabietole, i saporiti sott’aceti di funghi e cetriolini, peperoni ripieni di riso e verdure. Non possono mancare un ottimo storione bollito in salsa di cipolle fritte, funghi e carote, un’anguilla cotta in vino rosso, cipolle e succo di limone. Poi vengono serviti i primi: la vellutata ai funghi di bosco, legati con la panna acida, oppure il brodo chiaro con pasticcini di pasta sfoglia ripieni di salmone e uova. La portata principale del pranzo è comunque il maialino da latte con polenta di grano saraceno. La tavola di Natale normalmente è decorata con arance e mele rosse, che vengono messe ben in vista perché simboleggiano la salute e l’amore. Il pranzo si conclude con i vari dolci, come il rotolo di papavero, torta di ricotta o con il “prianiki”, un dolce a base di miele e spezie.
    Sotto la tavola invece bisognava assolutamente mettere un oggetto di metallo, sul quale tutti i commensali a turno avrebbero appoggiato i piedi durante il pranzo. In questo modo la gente sperava di mantenere una buona salute l’anno successivo.

    gettyimages-472090589-612x612

    Secchio e secchietto,
    Date un pasticetto, d’orzo un pugnettino,
    Una fetta di salamino!
    Kut'ja


    Immancabile pietanza del periodo natalizio in Russia è la kut'ja, una sorta di porridge. La kutja deve essere molto ricca e anche buona. Secondo la credenza popolare, questo dovrebbe garantire che tutta la famiglia stara’ l’anno nuovo in salute e felicita’. Le casalinghe ukraine si impegnaano moltissimo per realizzare la kutja piu’ gustosa: le ricette variano da un villaggio all’altro, ma gli ingredienti principali sono il grano bollito (o riso),i semi di papavero, il miele, la frutta secca, le noci tritati e gli altri ingredienti “segreti” di padrona di casa.
    Tradizionalmente, l'onore di prendere il primo cucchiaio di kut'ja spetta al capo-famiglia, che pronuncia le parole "Cristo è nato", a cui gli altri commensali rispondono con la frase "Glorifichiamo!.

    5c2de94885600a5bce7fe87a

    Tradizionale bevanda del periodo è lo vzvar, una calda bevanda dolce a base di frutta. Lo vzvar è fatto di frutta o bacche, con l’aggiunta di erbe e talvolta di vino. Può essere piuttosto denso e a volte per la sua consistenza ricorda più un budino che una bevanda.

     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline

    Proverbi russi legati al Natale

    natale_ucraino2013


    В Рождество день тёплый - хлеб будет тёмный, густой


    "Se Natale è un giorno caldo, il pane sarà scuro, abbondante"



    Если Рождество на новом месяце, то год будет неурожайным


    "Se Natale cade con il novilunio, l'anno sarà infruttuoso"


    На Рождество тоже солнце играет

    "A Natale anche il sole gioca"

     
    Top
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline
    .

    3721a0aa7108437e5cd05d4cdc8bc56c

    BUON NATALE

    A Natale non si fanno cattivi
    pensieri ma chi è solo
    lo vorrebbe saltare
    questo giorno.
    A tutti loro auguro di
    vivere un Natale
    in compagnia.
    Un pensiero lo rivolgo a
    tutti quelli che soffrono
    per una malattia.
    A coloro auguro un
    Natale di speranza e di letizia.
    Ma quelli che in questo giorno
    hanno un posto privilegiato
    nel mio cuore
    sono i piccoli mocciosi
    che vedono il Natale
    attraverso le confezioni dei regali.
    Agli adulti auguro di esaudire
    tutte le loro aspettative.
    Per i bambini poveri
    che non vivono nel paese dei balocchi
    auguro che il Natale
    porti una famiglia che li adotti
    per farli uscire dalla loro condizione
    fatta di miseria e disperazione.
    A tutti voi
    auguro un Natale con pochi regali
    ma con tutti gli ideali realizzati.

    (Alda Merini)

     
    Top
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Administrator
    Posts
    1,541

    Status
    Offline

    e75abc415627d87c66f8ccfcd4ce4260

    Bambino Gesù, asciuga ogni lacrima

    Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!
    Accarezza il malato e l’anziano!
    Spingi gli uomini
    a deporre le armi
    e a stringersi in un universale abbraccio di pace!
    Invita i popoli,
    misericordioso Gesù,
    ad abbattere i muri
    creati dalla miseria
    e dalla disoccupazione,
    dall’ignoranza
    e dall’indifferenza,
    dalla discriminazione e dall’intolleranza.
    Sei tu,
    Divino Bambino di Betlemme,
    che ci salvi,
    liberandoci dal peccato.
    Sei tu il vero e unico Salvatore,
    che l’umanità spesso cerca a tentoni.
    Dio della pace,
    dono di pace
    per l’intera umanità, vieni a vivere
    nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.
    Sii tu la nostra pace
    e la nostra gioia!
    (Giovanni Paolo II)

     
    Top
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    1,067

    Status
    Offline
    zzz90H9
     
    Top
    .
179 replies since 28/11/2010, 13:55   45365 views
  Share  
.