E pensare che c'era il pensiero è un album del 1995 di Giorgio Gaber. Il disco è stato registrato dal vivo al Teatro Regio di Parma nell'ottobre 1995. Riprende lo stesso nome del disco precedente, con il quale condivide buona parte delle tracce presenti.
Tracce
Disco 1
La sedia da spostare Mi fa male il mondo (prima parte) Questi nostri tempi Isteria amica mia L'equazione Se io sapessi L'abitudine La realtà è un uccello Qualcuno era comunista La chiesa si rinnova Io come persona
Disco 2
Un uomo e una donna Sogno in due tempi Canzone della non appartenenza L'America E pensare che c'era il pensiero Quando sarò capace d'amare Destra-Sinistra Mi fa male il mondo (seconda parte)
da Wikipedia foto web
Gaber 96-97
Stagione teatrale 1996/97
PRIMO TEMPO
La sedia da spostare E pensare che c'era il pensiero Il successo Il filosofo overground L'equazione Proposito d'amare Aforisma n°1 Spettacolo puro L'insolito commiato del signor Augusto Se io sapessi Aforisma n°2 L'abitudine Quello che perde tutto Canzone dell'appartenenza
SECONDO TEMPO
Aforisma n°3 Il grido La democrazia Un uomo e una donna Sogno in due tempi Canzone della non appartenenza Il conformista Secondo me la donna Quando sarò capace di amare L'America I barbari Aforisma n°4 Una nuova coscienza
Comprende il repertorio inedito dal 1997 al 2000 (in quanto originariamente autoprodotto in quattro doppi CD, registrazione degli spettacoli "Gaber 96-97", "Un'idiozia conquistata a fatica 97-98", "Un'idiozia conquistata a fatica 98-99" e "Gaber 1999-2000", in vendita solo nei teatri delle rappresentazioni).
Tracce:
Cd Uno:
L'ingenuo [prima parte] (prosa); Il luogo del pensiero; Il successo (prosa); Il filosofo overground; La stanza del bambino (prosa); Il grido; Quello che perde tutto (prosa); La legge; Secondo me la donna (prosa); Proposito d’amare; Incontro (prosa); Io conto; L'azalea (prosa); Il potere dei più buoni; Il pelo (prosa); Il mercato (canzone-prosa).
Cd Due:
I barbari; La stanza del nonno (prosa); Valentina; Secondo me gli italiani (prosa); Chissà; La famiglia; Che bella gente (prosa); Spettacolo puro; Mi vedo; La democrazia (prosa); Il conformista; L'ingenuo [seconda parte] (prosa); Una nuova coscienza (canzone-prosa).
fonte:a cura di Micaela Bonavia. Ringraziamenti a: Paolo Dal Bon e alla Fondazione Giorgio Gaber.
Intro L'ingenuo I parte Il luogo del pensiero La stanza del bambino Il grido La legge Secondo me la donna Mi vedo L'incontro (prosa) Il potere dei più buoni Il pelo Il mercato I barbari La pecora Dolly Canzone dell'appartenenza Che bella gente Spettacolo puro La democrazia Il conformista L'ingenuo II parte Una nuova coscienza Destra-sinistra Qualcuno era comunista
fonte: qpratools.com
Stagione teatrale 1998/99
Integrazione al libretto "Un'idiozia conquistata a fatica" 1997/98 con i nuovi brani inseriti nella seconda stagione teatrale dello spettacolo:
La stanza del bambino La legge L'incontro Il potere dei più buoni Il pelo La pecora Dolly Spettacolo puro
Tu sei un ingenuo. Tu credi che se un uomo ha un'idea nuova, geniale, abbia anche il dovere di divulgarla. Tu sei un ingenuo. Prima di tutto perché credi ancora alle idee geniali. Ma quel che è più grave è che credi all'effetto benefico dell'espansione della cultura. No! Basta guardarsi intorno per capire che non esiste una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo servirsi.
(L'ingenuo)
Registrazione effettuata al Teatro Morlacchi di Perugia nel mese di ottobre 1999. In vendita esclusivamente nei teatri durante le rappresentazioni. Ora disponibile il CD "Un'idiozia conquistata a fatica" che comprende il repertorio dal 1997 al 2000.
Tracce:
Disco 1
L'ingenuo Il luogo del pensiero La stanza del bambino La famiglia La legge Secondo me gli italiani Il potere dei più buoni L'azalea E tu mi vieni a dire Il pelo Il mercato
Disco 2
Lo specchio Chissà La stanza del nonno Valentina Che bella gente Io conto Il voto Spettacolo puro L'ingenuo (seconda parte) Se ci fosse un uomo
fonte: giorgiogaber.org
La mia generazione ha perso
La mia generazione ha perso è un album realizzato in studio da Giorgio Gaber nel 2001.
Il disco
L'album è il primo in studio dopo 14 anni (il precedente Piccoli spostamenti del cuore risale al 1987) ed è scritto, come di consueto, in collaborazione con Sandro Luporini. Gaber fornisce un ritratto, in dodici brani, del malcostume della società moderna, descrivendo quelli che secondo lui sono i problemi della politica e della società, ma il tema principale è quello del ricordo malinconico delle lotte ideologiche della sua generazione, sconfitta dal conformismo generale e dall'ipocrisia. Il brano più indicativo è La razza in estinzione in cui Gaber esprime tutto il disgusto per la moderna società e conclude tristemente, ma con una punta di orgoglio: "possiamo raccontarlo ai figli senza alcun rimorso, ma la mia generazione ha perso", verso che suggerisce di nuovo quelle sensazioni che il brano I reduci aveva suggerito nell'introduzione allo spettacolo Libertà obbligatoria del 1976. L'album alterna canzoni inedite ad alcuni suoi brani che avevano conosciuto una certa notorietà durante la sua stagione del teatro-canzone: tra gli altri, Si può, che data al 1976, e Destra-Sinistra, che risale al decennio precedente, rinnovano la consuetudine di modificare alcuni versi per adattarli al momento presente e rafforzare così il carattere di attualità dei temi trattati. Tra le altre canzoni riproposte in una versione nuova, Verso il Terzo Millennio era conosciuta col titolo E tu mi vieni a dire.... Il monologo Qualcuno era comunista riprende una incisione dal vivo dello spettacolo, del quale faceva parte, Io come persona. L'album fu registrato a Milano presso i "Medastudios L'Isola" e preprodotto al "Jam Studio" di Genova; l'editing e la masterizzazione furono effettuati allo "Studio Nautilus" di Milano, mentre gli archi vennero incisi al "Forum Music Village" di Roma.
Tracce
I brani sono tutti composti dalla coppia Gaber/Luporini.
Si può – 4:00 Verso il Terzo millennio – 4:50 Il conformista – 4:28 Quando sarò capace d'amare – 4:27 La razza in estinzione – 5:56 Canzone dell'appartenenza – 5:37 Il potere dei più buoni – 4:03 Un uomo e una donna – 5:38 Destra-Sinistra – 4:45 Il desiderio – 3:50 L'obeso – 4:18 Qualcuno era comunista – 8:27 – dal vivo
Inedita registrazione dal vivo dello spettacolo omonimo (1973), uscita nella collana Gaber a teatro, con altre ristampe di titoli già usciti dal 1970 in poi; album doppio del 2002
Io non mi sento italiano
Io non mi sento italiano è l'ultimo album di Giorgio Gaber, scritto con Sandro Luporini. È uscito poche settimane dopo la sua morte, nel gennaio 2003. Delle 10 tracce, 6 sono inedite (Il tutto è falso, Non insegnate ai bambini, Io non mi sento italiano, I mostri che abbiamo dentro, Il corrotto e La parola io), 3 sono tratti dal suo repertorio (L'illogica allegria, Il dilemma e C'è un'aria) ed una è un monologo (Se ci fosse un uomo).
Tracce
Il tutto è falso - 6:41 Non insegnate ai bambini - 4:15 Io non mi sento Italiano - 4:51 L'illogica allegria - 4:06 I mostri che abbiamo dentro - 5:55 Il dilemma - 6:12 Il corrotto - 4:34 La parola io - 5:29 C'è un'aria - 6:58 Se ci fosse un uomo - 6:54
da Wikipedia foto web
Video
Il tutto è falso Questo mondo corre come un aeroplano e mi appare più sfumato e più lontano. Per fermarlo tiro un sasso controvento ma è già qui che mi rimbalza pochi metri accanto. Questo è un mondo che ti logora di dentro ma non vedo come fare ad essere contro. Non mi arrendo ma per essere sincero io non trovo proprio niente che assomigli al vero. Il tutto è falso il falso è tutto. Il tutto è falso il falso è tutto. E allora siamo un po' preoccupati per i nostri figli ci spaventano i loro silenzi i nostri sbagli. L'importante è insegnare quei valori che sembrano perduti con il rischio di creare nuovi disperati. Il tutto è falso il falso è tutto. Non a caso la nostra coscienza ci sembra inadeguata quest'assalto di tecnologia ci ha sconvolto la vita. Forse un uomo che allena la mente sarebbe già pronto ma a guardarlo di dentro è rimasto all'ottocento. Il tutto è falso il falso è tutto. Io che non riesco più a giudicare non so neanche che cosa dire della mia solitudine. Guardo con il mio telecomando e mi trovo in mezzo al mondo e alla sua ambiguità. C'è qualcuno che pensa di affrontare qualsiasi male con la forza innovatrice di uno Stato liberale. Che il mercato risolva da solo tutte le miserie e che le multinazionali siano necessarie. Il tutto è falso il falso è tutto. Ma noi siamo talmente toccati da chi sta soffrendo ci fa orrore la fame, la guerra le ingiustizie del mondo. Com'è bello occuparsi dei dolori di tanta, tanta gente dal momento che in fondo non ce ne frega niente. Il tutto è falso il falso è tutto. Io che non riesco più a ritrovare qualche cosa per farmi uscire dalla mia solitudine. Cerco di afferrare un po' il presente ma se tolgo ciò che è falso non resta più niente. Il tutto è falso il falso è tutto. Il tutto è falso il falso è tutto quello che si sente quello che si dice il falso è un'illusione che ci piace il falso è quello che credono tutti è il racconto mascherato dei fatti il falso è misterioso e assai più oscuro se è mescolato insieme a un po' di vero il falso è un trucco un trucco stupendo per non farci capire questo nostro mondo questo strano mondo questo assurdo mondo in cui tutto è falso il falso è tutto. Il tutto è falso il falso è tutto Il tutto è falso il falso è tutto Il tutto è falso il falso è tutto, tutto, tutto.
Video
Non insegnate ai bambini Non insegnate ai bambini non insegnate la vostra morale è così stanca e malata potrebbe far male forse una grave imprudenza è lasciarli in balia di una falsa coscienza. Non elogiate il pensiero che è sempre più raro non indicate per loro una via conosciuta ma se proprio volete insegnate soltanto la magia della vita. Giro giro tondo cambia il mondo. Non insegnate ai bambini non divulgate illusioni sociali non gli riempite il futuro di vecchi ideali l'unica cosa sicura è tenerli lontano dalla nostra cultura. Non esaltate il talento che è sempre più spento non li avviate al bel canto, al teatro alla danza ma se proprio volete raccontategli il sogno di un'antica speranza. Non insegnate ai bambini ma coltivate voi stessi il cuore e la mente stategli sempre vicini date fiducia all'amore il resto è niente. Giro giro tondo cambia il mondo. Giro giro tondo cambia il mondo.
Video
Io non mi sento Italiano
Io G. G. sono nato e vivo a Milano. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono. Mi scusi Presidente non è per colpa mia ma questa nostra Patria non so che cosa sia. Può darsi che mi sbagli che sia una bella idea ma temo che diventi una brutta poesia. Mi scusi Presidente non sento un gran bisogno dell'inno nazionale di cui un po' mi vergogno. In quanto ai calciatori non voglio giudicare i nostri non lo sanno o hanno più pudore. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono. Mi scusi Presidente se arrivo all'impudenza di dire che non sento alcuna appartenenza. E tranne Garibaldi e altri eroi gloriosi non vedo alcun motivo per essere orgogliosi. Mi scusi Presidente ma ho in mente il fanatismo delle camicie nere al tempo del fascismo. Da cui un bel giorno nacque questa democrazia che a farle i complimenti ci vuole fantasia. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono. Questo bel Paese pieno di poesia ha tante pretese ma nel nostro mondo occidentale è la periferia. Mi scusi Presidente ma questo nostro Stato che voi rappresentate mi sembra un po' sfasciato. E' anche troppo chiaro agli occhi della gente che tutto è calcolato e non funziona niente. Sarà che gli italiani per lunga tradizione son troppo appassionati di ogni discussione. Persino in parlamento c'è un'aria incandescente si scannano su tutto e poi non cambia niente. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono. Mi scusi Presidente dovete convenire che i limiti che abbiamo ce li dobbiamo dire. Ma a parte il disfattismo noi siamo quel che siamo e abbiamo anche un passato che non dimentichiamo. Mi scusi Presidente ma forse noi italiani per gli altri siamo solo spaghetti e mandolini. Allora qui mi incazzo son fiero e me ne vanto gli sbatto sulla faccia cos'è il Rinascimento. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono. Questo bel Paese forse è poco saggio ha le idee confuse ma se fossi nato in altri luoghi poteva andarmi peggio. Mi scusi Presidente ormai ne ho dette tante c'è un'altra osservazione che credo sia importante. Rispetto agli stranieri noi ci crediamo meno ma forse abbiam capito che il mondo è un teatrino. Mi scusi Presidente lo so che non gioite se il grido "Italia, Italia" c'è solo alle partite. Ma un po' per non morire o forse un po' per celia abbiam fatto l'Europa facciamo anche l'Italia. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo per fortuna o purtroppo per fortuna per fortuna lo sono.
Da solo lungo l'autostrada alle prime luci del mattino a volte spengo anche la radio e lascio il mio cuore incollato al finestrino. Lo so del mondo e anche del resto, lo so che tutto va in rovina ma di mattina, quando la gente dorme col suo normale malumore, può bastare un niente, forse un piccolo bagliore, un'aria già vissuta, un paesaggio, che ne so. E sto bene io sto bene come uno che si sogna non lo so se mi conviene ma sto bene, che vergogna. Io sto bene proprio ora, proprio qui non è mica colpa mia se mi capita così E' come un'illogica allegria di cui non so il motivo, non so che cosa sia. E' come se improvvisamente mi fossi preso il diritto di vivere il presente. Io sto bene questa illogica allegria proprio ora, proprio qui. Da solo lungo l'autostrada alle prime luci del mattino...
Dagli schermi di casa un signore raffinato e una rossa decisa con il gomito appoggiato ti danno il buongiorno sorridendo e commentando con interviste e filmati ti raccontano a turno a che punto sta il mondo. E su tutti i canali arriva la notizia un attentato, uno stupro e se va bene una disgrazia che diventa un mistero di dimensioni colossali quando passa dal video a quei bordelli di pensiero che chiamano giornali. C'è un'aria, un'aria, ma un'aria... Ed ogni avvenimento di fatto si traduce in tanti "sembrerebbe", "si vocifera", "si dice" con titoli ad effetto che coinvolgono la gente in un gioco al rialzo che riesce a dire tutto senza dire niente. C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria, C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria. Lasciateci aprire le finestre, lasciateci alle cose veramente nostre e fateci pregustare l'insolita letizia di stare per almeno dieci anni senza una notizia. In questo grosso mercato di opinioni concorrenti puoi pescarti un'idea tra le tante stravaganti e poi ci sono le ricerche, tanti pensieri alternativi che ti saltano addosso come le marche dei preservativi. C'è un'aria, un'aria, ma un'aria... E c'è un gusto morboso del mestiere d'informare, uno sfoggio di pensieri senza mai l'ombra di un dolore e le miserie umane raccontate come film gialli sono tragedie oscene che soddisfano la fame di questi avidi sciacalli. C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria. C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria. Lasciate almeno l'ignoranza che è molto meglio della vostra idea di conoscenza che quasi fatalmente chi ama troppo l'informazione oltre a non sapere niente è anche più coglione. Inviati speciali testimoniano gli eventi con audaci primi piani, inquadrature emozionanti di persone disperate che stanno per impazzire, di bambini denutriti così ben fotografati messi in posa per morire. C'è un'aria, un'aria, ma un'aria... Sarà una coincidenza oppure opportunismo intervenire se conviene forse una regola del giornalismo e quando hanno scoperto i politici corrotti che gran polverone, lo sapevate da sempre ma siete stati belli zitti. C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria, C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca l'aria. Lasciateci il gusto dell'assenza, lasciatemi da solo con la mia esistenza che se mi raccontate la mia vita di ogni giorno finisce che non credo neanche a ciò che ho intorno. Ma la televisione che ti culla dolcemente presa a piccole dosi direi che è come un tranquillante la si dovrebbe trattare in tutte le famiglie con lo stesso rispetto che è giusto avere per una lavastoviglie. C'è un'aria, un'aria, ma un'aria... E guardando i giornali con un minimo di ironia li dovremmo sfogliare come romanzi di fantasia che poi il giorno dopo e anche il giorno stesso vanno molto bene per accendere il fuoco o per andare al cesso. C'è un'aria, un'aria, ma un'aria... C'è un'aria, un'aria, ma un'aria... C'è un'aria, un'aria, ma un'aria che manca, che manca, che manca l'aria.
ROCK 'N' ROLL, AMORE E STORIE METROPOLITANE (2004)
Antologia del periodo Ricordi, con l'inedito Amore ti chiedo un favore (1964); album doppio
Tracce:
CD 1
1.Ciao ti dirò (singolo del 1958) 2. Oh bella bambina (singolo del 1959) 3. Be Bop A Lula (cover del 1959) 4. Non dimenticar le mie parole (singolo del 1959) 5. Buonanotte tesoro (singolo del 1959) 6. Bambolina (singolo del 1959) 7. Geneviéve (singolo del 1959) 8. Desidero te (singolo del 1959) 9. Rock della solitudine (singolo del 1959) 10. L’alfabeto del cielo (singolo del 1959) 11. Non arrossire (singolo del 1960) 12. La ninfetta (singolo del 1960) 13. T’amo così (singolo del 1960) 14. La ballata del Cerutti (singolo del 1962) 15. Suono di corda spezzata (singolo del 1959) 16. Benzina e cerini (singolo del 1961) 17. La conchiglia (singolo del 1961) 18. Le strade di notte (singolo del 1961) 19. Quei capelli spettinati (singolo del 1961) 20. Il borsellino e la valigia (singolo del 1961) 21. Patatina 22. Una fetta di limone (singolo del 1960) 23. Una lettera (in studio, 1961) 24. Il girasole rosso (in studio, 1961) 25. La cartolina colorata (in studio, 1961) 26. Due ninna nanna (singolo del 1962) 27. Barbera e champagne (singolo del 1970)
CD 2
1. Trani a gogo' (singolo 1962) 2. Gli amici (singolo 1962) 3. Una stazione in riva al mare (singolo 1962) 4. Il mio amico Aldo (singolo 1959) 5. La mamma del Gino (singolo 1962) 6. La ballata del pedone (singolo 1963) 7. Goganga (singolo 1968) 8. Le nostre serate (singolo 1963) 9. Porta Romana (singolo 1963) 10. Una ragazzina (singolo 1963) 11. Gli imbroglioni (singolo 1963) 12. Un bacio a metà (singolo 1964) 13. Amore mio (singolo 1964) 14. Così felice 15. Noi due stupidi (singolo 1964) 16. Grazie tante 17. C’è una cosa che non sai (singolo 1964) 18. Il sospetto (singolo 1964) 19. E giro, giro (singolo 1964) 20. Il coscritto 21. La maglietta (singolo 1964) 22. Amore ti chiedo un favore 23. Domani ci vediamo (singolo 1964) 24. La balilla (singolo 1968) 25. Ferma gli occhi nel vuoto (1964) 26. E la città non lo sa 27. Torpedo blu (singolo 1968)
Desidero te per Amarti Tanto Tanto per baciarti Notte e Giorno per amarti ogni momento Desidero te Amore Sei Tu Che Dai vita alla mia vita il che dai baci a questo cuore Desidero te ma dimmi perchè non vuoi Che ti Parli d'amor ma dimmi perchè non vuoi Che t'abbracci cosi Desidero te per baciarti Notte e Giorno per amarti ogni momento Desidero te ma dimmi perchè non vuoi Che ti Parli d'amor ma dimmi perchè non vuoi Che t'abbracci cosi Desidero te per baciarti Notte e Giorno per amarti ogni momento Desidero te. per amarti ogni momento De-ee-esidero te.