SAI COM'È, NO COM'È - Leo Chiosso, Giorgio Gaber TERESA PERDONAMI - Eddie Barclay, Leo Chiosso, Guy Marchand RITRATTO DI ANNA - Leo Chiosso, Giorgio Gaber TORPEDO BLU - Leo Chiosso, Giorgio Gaber MA PENSA TE - Giorgio Gaber, Umberto Simonetta POMERIGGIO - Giorgio Gaber, Herbert Pagani
Lato B
LA PUM-PUM RUMBA - Leo Chiosso, Guy Marchand IL TRUCCAMOTORI - Giorgio Gaber ZEPPELIN DE ROSSI - Leo Chiosso, Giorgio Gaber GOGANGA - Giorgio Gaber LA BALILLA - Giorgio Gaber, Maria Monti C'ERA UNA VOLTA UN CLAN - Giorgio Gaber
Sexus et politica è un album di Giorgio Gaber pubblicato nel 1970.
Il disco
Nella produzione di Gaber questo album fa un po' discorso a sé, in quanto è l'unico dove lui è solo interprete e non autore: tutte le canzoni del disco sono scritte da Virgilio Savona del Quartetto Cetra, che per i testi si ispirò a poesie di autori della letteratura latina. Registrato al Sound Studio della Vedette a Cinelandia (Milano) l'11, il 12 e il 16 febbraio 1970, il tecnico del suono è Severino Pecchenini, mentre la copertina è curata da Domizia Gandolfi. Tre delle canzoni contenute nell'album, Il tavolo d'avorio, Ragiona amico mio e Prova a pesare Annibale, registrate a suo tempo anche dal loro autore originale, sono state poi inserite nell'album antologico Cose delicate, del 2005.
Tracce
LATO A
La pallida morte (da Quinto Orazio Flacco) I magistrati (da Gaio Tizio) Corinna (da Publio Ovidio Nasone) È già nostro nemico (da Marco Porcio Catone) Prova a pesare Annibale (da Decimo Giunio Giovenale) Non sanno (da Sesto Properzio)
Lato B
Ragiona amico mio (da Marco Aurelio Antonino) Dove andate? (da Quinto Orazio Flacco) Donne credetemi (da Publio Ovidio Nasone) Anche se sei compaseano di Ponzio e di Tritano (da Gaio Lucilio) Il tavolo d'avorio (da Decimo Giunio Giovenale) È inutile piangere (da Sesto Properzio)
Dove andate? Dove, dove andate? E perché le vostre spade sono state sguainate se nel fodero eran già riposte? Voi credete che sia stato poco il sangue versato in terra e in mare per trascinare il nemico in catene e per causare le vostre rovine? Nemmeno i lupi, nemmeno i leoni infieriscono sugli animali della loro stessa specie. Che cos'è che spinge voi? Che cos'è che vi trascina a placare il desiderio della violenza? Nessuno viene a darmi risposta, nessuno può, sul suo viso nascondere la paura. Siete spinti da un tragico destino, e i fratelli uccidono i fratelli fin da quando la terra fu macchiata dal sangue di Remo. Dove, dove andate? E perché le vostre spade sono state sguainate se nel fodero eran già riposte? Voi le avevate soltanto nascoste.
Il signor G è un album di Giorgio Gaber pubblicato nel 1970.
Il disco
L'album è la registrazione dal vivo dell'omonimo spettacolo (messo in scena durante la stagione teatrale 1970-1971), effettuata negli Studi Regson di Milano il 6 ottobre 1970; il tecnico del suono è Gianluigi Pezzera, mentre la realizzazione è a cura di Claudio Celli. In questo disco per la prima volta i brani cantati si alternano ai monologhi recitati dallo stesso Gaber, secondo una formula tipica di quasi tutti gli album che testimonieranno i suoi spettacoli negli anni settanta e ottanta. I pezzi sono tutti di Gaber e Sandro Luporini (anche se nel disco originale sono tutti firmati dal solo Gaber, in quanto Luporini non era ancora iscritto alla SIAE), tranne Suona chitarra (di Gaber e Federico Monti Arduini e Il signor G sul ponte (di Gaber e Giuseppe Tarozzi), Le nostre serate (Gaber e Umberto Simonetta), e la prosa Preghiera (di Tarozzi). Gli arrangiamenti sono di Giorgio Casellato. Alcune canzoni erano già state pubblicate: Suona chitarra era uscita come 45 giri nel 1967 (lato B: Al bar del Corso), e presentata al Festival delle Rose in abbinamento con Pippo Franco, quindi inclusa nell'album L'asse di equilibrio. Eppure sembra un uomo era già stata pubblicata nel 1968 nell'LP L'asse di equilibrio, con testo parzialmente diverso. Le nostre serate era uscita nel 1963 (sigla della trasmissione TV "Canzoniere minimo"; lato B: Gli imbroglioni), quindi inclusa nell'album Le canzoni di Giorgio Gaber (1964). Com'è bella la città era uscita nel 1969 (lato B: Chissà dove te ne vai). Maria Giovanna era uscita sempre nel 1970, come lato B del singolo L'ultima bestia). L'orgia, qui solo recitata, era uscita come canzone vera e propria, fornita di musica, come lato B del singolo Barbera e champagne (1970). Nel 2003 l'album è stato ripubblicato in un CD doppio, insieme a I borghesi.
Tracce
Disco 1
LATO A
Prologo: Suona chitarra - 3:35 Prima ricorrenza: Il signor G nasce - 2:39 Gioco di bambini: Io mi chiamo G (prosa) - 2:26 Eppure sembra un uomo - 2:45
LATO B
Una storia normale: Il signor G e l'amore - 3:10 G accusa (prosa) - 0:45 Il signor G dalla parte di chi - 3:22 Il signor G sul ponte - 3:06 L'orgia: ore 22 secondo canale (prosa) - 1:28
Disco 2
LATO A Le nostre serate - 2:57 Com'è bella la città - 3:39 Il signor G incontra un albero (prosa)- 2:40 Vola, vola: Il signor G e le stagioni - 2:33
LATO B
Preghiera (prosa)- 1:22 Io credo: Autoritratto di G - 3:10 Maria Giovanna - 3:55 Seconda ricorrenza: Il signor G muore - 3:37
Son sempre stato un uomo moderato che sa trovare il buono dov'è non ho nemici e sono rispettato mi son fatto tutto da me. Ho una posizione, penso anche al domani nella mia vita ho sempre lavorato sono abbastanza contento di me. Io credo all'amore, io credo all'onestà io credo all'onore, all'amicizia, alla bontà. Io credo alla famiglia, alle persone che mi sono care credo alla voce del cuore che è la più grande verità. Io credo alla vita, credo alla Santa Provvidenza, con tutta la forza io credo, io credo, io credo... io credo in Dio! [parlato:] "Violenza per le strade: preoccupante il bilancio delle vittime" "Per le vie del centro nuovi scontri tra forze dell'ordine e dimostranti" "Continua la guerra civile, i morti sarebbero 20.000!" "Fine della tregua: in alto mare i negoziati per la pace" "Su un'isola del Pacifico è sperimentato nuovo ordigno nucleare" Il signor G è un uomo moderato che sa trovare il buono dov'è non ha nemici ed è rispettato e si è fatto tutto da sé: ha una posizione, pensa anche al domani nella sua vita ha sempre lavorato ed è abbastanza contento di sé. Lui crede all'amore, lui crede all'onestà lui crede all'onore, crede all'amicizia, crede alla bontà. Lui crede alla famiglia, alle persone che gli sono care crede alla voce del cuore che è la più grande verità. Lui crede alla vita, crede alla Santa Provvidenza con tutta la forza lui crede, lui crede, lui crede... lui crede in Dio!
I borghesi è un album di Giorgio Gaber pubblicato nel 1971.
Il disco
Non si tratta di un disco tratto da uno spettacolo come il precedente (in quel periodo Gaber non proponeva un nuovo spettacolo in teatro, ma una rielaborazione del precedente, intitolato Storie vecchie e nuove del signor G), ma di un disco di canzoni registrate in studio; gli arrangiamenti sono curati da Giorgio Casellato. La registrazione è stata effettuata negli studi Regson di Milano; il tecnico del suono è Gian Luigi Pezzera. Nelle note del disco le canzoni sono tutte attribuite a Giorgio Gaber (nella ristampa in CD invece alla coppia Gaber - Luporini), tranne Che bella gente, cover di una canzone di Jacques Brel, Ces gens-là, con il testo italiano scritto da Herbert Pagani, e L'uomo sfera, testo di Giuseppe Tarozzi e musica di Gaber. In realtà almeno altri due brani dei Borghesi sono esplicite citazioni di altrettanti successi di Brel (anche se i testi si discostano un poco dai modelli): I borghesi riprende apertamente Les bourgeois, mentre L'amico è costruita sulla melodia di Jef. La Chiesa si rinnova (un'ironica cronaca del Concilio Vaticano II) era già comparsa nell'album L'asse di equilibrio con un altro testo ed era stata pubblicata come singolo nel 1969; A mezzogiorno era stata scritta in origine per l'album di Donatella Moretti Storia di storie, pubblicato qualche mese prima. Da questo album invece fu estratto un altro 45 giri nel 1972: L'amico/Latte 70. Nel 2003 l'album fu ristampato in un cd doppio insieme a Il signor G.
Tracce
LATO A
I borghesi - 4:22 Ora che non son più innamorato - 3:54 Che bella gente - 4:37 La Chiesa si rinnova - 3:29 Evasione - 4:41
LATO B
L'uomo sfera - 3:10 L'amico - 3:41 Latte 70 - 4:07 A mezzogiorno - 3:42 Due donne - 2:39 Un gesto naturale - 3:49
La Chiesa si rinnova Il mondo ha fretta continua a cambiare chi vuol restare a galla si deve aggiornare. Anche la chiesa che sembra non si muova ogni tanto ci ripensa e ne inventa una nuova. E dimostrando un notevole tempismo ha già tirato fuori un nuovo catechismo. Dove tutto è più aggiornato, dove tutto è più moderno e anche a vincere un appalto si rischia l'inferno. Dov'è condannata ogni forma di magia ma è un grande peccato anche l'astrologia. Dove il senso di giustizia è ancora più forte e talvolta è anche gradita la pena di morte. E la chiesa si rinnova per la nuova società e la chiesa si rinnova per salvar l'umanità. In questo clima di sgomento per il popolo italiano viene fuori l'acutezza del pensiero vaticano. E tutti hanno capito che il Papa era un genio quando ha detto che la mafia è figlia del demonio. Ma quello che spaventa è il coraggio della CEI che ha già riabilitato Galileo Galilei. E adesso se divorzi ti puoi anche risposare a patto che stai buono e non ti metti a scopare. Ma il nuovo sacramento per essere senza macchia va fatto di nascosto e in un'altra parrocchia. E la chiesa si rinnova per la nuova società e la chiesa si rinnova per salvar l'umanità. Da oggi il praticante ha un'altra prospettiva più allegra e disinvolta direi quasi alternativa la pillola per ora non può essere accettata ma è ammessa se prevedi di esser violentata. E piuttosto che fare uso dei preservativi è meglio diventare tutti sieropositivi. E va bene i militari, e va bene i dottori adesso abbiamo anche i farmacisti obiettori. D'altronde per la chiesa l'ideale è l'astinenza che è un po' come l'invito all'autosufficienza. E la chiesa si rinnova per la nuova società e la chiesa si rinnova per salvar l'umanità. Da Roma il Santo Padre ci invia il suo messaggio è lì ogni domenica a parte quando è in viaggio. Lui voleva andare in Bosnia l'aveva stra-annunciato ma all'ultimo momento c'ha un po' ripensato. Perché l'uomo è santo e pio ma è anche molto scaltro lui lo sa che morto un Papa se ne fa subito un altro. E allora ha scritto un libro che è diventato un grosso evento sarà anche un po' acciaccato ma non sta fermo un momento. Per il suo decisionismo si può dire, senza offesa che papa Woitila è il Berlusconi della chiesa. Una chiesa sempre all'erta, che combatte, fa scintille e per questo è giusto darle un bell'otto per mille. Anche se i traffici loschi della Santa Sede sono parte integrante dei misteri della fede. E la chiesa si rinnova per la nuova società e la chiesa si rinnova per salvar l'umanità.
Video
Evasione
[Parlato] Sono stanco, non mi sento mai bene, tutte le mattine è sempre così, raccolgo la mia roba, piano, i soliti gesti... Le pieghe irregolari del colletto lasciano ombre disegnate e nitide la cravatta un po' sgualcita e logora trattiene a stento i suoi colori che si allargano, che si espandono dopo giorni, dopo mesi, dopo anni sempre gli stessi stanchi, inutili, fastidiosi stampati nella memoria non so neanche perché perché mi sento male. La bocca impastata e grigia non ho voglia di niente neanche di mangiare una mano si muove piano con gesto normale, abituale un bottone, un bottone si sta per staccare... Amore, un amore, forse amore, un amore, forse... qualcosa che mi faccia ritrovare qualcosa che mi faccia risentire come se... un amore come... Amore. l'amore, le mie parole come pesciolini rossi me le vedo intorno e poi piano piano in questa atmosfera di confusione c'è un'intenzione: Evasione, evasione, evasione, evasione, evasione, evasione, evasione! [Parlato] Scusa cara, scusa, non è che non ti voglio più bene, no, non è che sto male con te, ma vedi, è difficile spiegare, è come se avessi il bisogno di tornare... no più giovane, lo so è ridicolo, il bisogno di andarmene verso qualcosa, verso la vita insomma, poi magari sbaglio tutto, ma vedi ora con lei, con lei... Io sono rinato, io mi vesto in fretta corro verso il mare aperto io non ho più freddo, io mi sento vivo mi sento felice, io sono un bambino sono un altro uomo. Un uomo diverso che non sta mai male un bellissimo animale ho voglia di bere, ho voglia di mangiare non ho più problemi, non ho più paura sono innamorato innamorato del mondo, innamorato della vita, innamorato dell'amore, innamorato, innamorato... Scusa cara ci sono dei momenti vien voglia di andar via non sai che cosa vuoi. Vedi cara se adesso sono qui non è per rinunciare ma ho voglia di restare. Amore, il tuo amore, forse...
Video
L'uomo sfera Si muove la palla salta, rimbalza, oscilla, saltella, cade, si rialza scivola, ondeggia, s'immerge, galleggia si gonfia, si dilata, si schiaccia, si comprime è inutile, inutile, inutile. Com'è grande e vuota, è bianca e molle tenera, leggera, quieta e piena d'aria trasparente, fragile, tonda, liscia levigata, plasmabile, umida, viscida inutile, inutile, inutile. Non è niente di speciale e non è poi tanto strana ha una vita quasi umana con le sue difficoltà. Non ha neanche un gran valore non pretende quasi niente e si vende facilmente senza troppa dignità. [Parlato] "Sì, sì certo come vuole lei, come desidera, solo se mi consente volevo dire una cosa, una soltanto. Ah no? Non c'è niente da dire, ha ragione, mi scusi, comunque disponga pure di me quando vuole". "Ah, ah, ah, buona questa, ah, ah, ah, ah" Ma tu dimmi non lo sai quanto schifo che ti fai. Si muove l'uomo salta, rimbalza, oscilla, saltella, cade, si rialza scivola, ondeggia, s'immerge, galleggia si gonfia, si dilata, si schiaccia, si comprime è inutile, inutile, inutile. Com'è grande e vuoto, è docile, fragile ubbidiente, riflessivo, indifeso, inoffensivo debole, meschino, vigliacco, inchinato prostrato, sudato, consenziente, affaticato inutile, inutile, inutile un uomo inutile inutile, inutile un palla inutile.
Due donne Due donne, due donne, due donne. Da quando sei sposata non è più come prima, ti trovo un po' cambiata l'amore ti rovina. Due donne due donne insieme nel bagno quanti consigli si danno. Due donne due donne si scambian le creme, forse si vogliono bene. Due donne due donne, una donna si specchia sa di non essere vecchia. Due donne due donne si guardano i seni coi loro dolci problemi. Da quando sei sposata tra noi tutto è finito, davvero sei cambiata e poi c'è tuo marito. Due donne, due donne, due donne.
Giorgio Gaber e Enzo Jannacci è il titolo di un album antologico contenente materiale de I Due Corsari, nome del duo formato da Enzo Jannacci e Giorgio Gaber (anche se in questo caso la sigla non figura mai). La data del disco non è presente né in copertina né sull'etichetta, per cui non è possibile la datazione precisa: tuttavia, dal numero di catalogo si presume che la pubblicazione risalga al 1972.
Il disco
L'album raccoglie tutti i 45 giri pubblicati in coppia dai due cantautori milanesi tra il 1959 ed il 1960 per la Ricordi. Il disco, che uscì con l'etichetta sussidiaria Family, passò quasi inosservato ed è ora considerato una rarità discografica. Infatti, passarono molti anni prima che alcune di queste canzoni, come Una fetta di limone e Birra, acquistassero notorietà; già note erano invece la cover di Tintarella di luna, composta da Bruno De Filippi e Franco Migliacci ma portata al successo da Mina, e le canzoni Ehi!...stella e Teddy girl, due successi di Adriano Celentano. Alle incisioni dell'epoca avevano collaborato la Rolling Crew (in Una fetta di limone, Dormi piccino, Zitto prego, Il cane e la stella, Teddy girl, Tintarella di luna) ed I Cavalieri (in Corsari scozzesi, Ehi!...stella, Una fiaba, 24 ore, Birra e Perché non con me)
Brani
LATO A
Una fetta di limone (testo di Umberto Simonetta; musica di Giorgio Gaber) Corsari scozzesi (testo di Franco Franchi; musica di Giampiero Reverberi) Dormi piccino (testo di Umberto Simonetta; musica di Mario Bertolazzi) Ehi!...Stella (testo di Giorgio Calabrese; musica di Giampiero Reverberi) Una fiaba (testo e musica di Giorgio Gaber e Davide Pennati) 24 ore (testo di Giorgio Calabrese; musica di Giampiero Reverberi)
LATO B
Zitto prego (testo e musica di Giorgio Gaber e Enzo Jannacci) Birra (testo di Franco Franchi; musica di Gian Franco Reverberi) Il cane e la stella (testo e musica di Enzo Jannacci e Scardina) Teddy girl (testo di Luciano Beretta; musica di Ezio Leoni) Perché non con me (testo di Franco Franchi; musica di Gian Franco Reverberi e Gino Paoli) Tintarella di luna (testo di Franco Migliacci; musica di Bruno De Filippi)