"Io ci sono": per Gaber 50 artisti per 50 canzoni. Dente, Syria e Paola Turci parlano del disco
da Massimiliano 'intweetion' Lancioni da.soundsblog.it
L’album tributo a Giorgio Gaber “Io ci sono“, è stato presentato ufficialmente oggi, martedì 13 novembre, durante una conferenza stampa in Palazzo Marino a Milano. Insieme alla figlia Dalia Gaber, anche il sindaco Giuliano Pisapia che ha sottolineato con orgoglio i natali del cantautore, la sua umanità (”Più che un ‘personaggio’ era una persona come noi, capace però di volare alto”) e la lezione imparata dalla canzone “L’appartenenza”, per migliorare la città in cui ognuno di noi vive. Dopo l’annuncio di una scuola a Catanzaro intitolata proprio a Giorgio Gaber, delle attività della Fondazione Gaber soprattutto con i bambini e gli studenti e di un evento dedicato alla sua figura durante il prossimo Capodanno nel capoluogo lombardo, tre degli artisti presenti hanno parlato brevemente dell’esperienza del disco. Paola Turci ha esordito con una frase (”Abbiamo fatto il minimo, perché c’era già tutto”) che dice molto di quanta stima è alla base di un progetto simile, Syria ha ammesso di aver conosciuto tardi la musica di Gaber e che la sua cover è stata un modo privilegiato per poterla approfondire. Dente ha invece ironicamente sottolineato la sua unicità nel panorama italiano: “Gaber ha inventato Gaber. Poteva farlo solo lui e, per fortuna, lo ha fatto”. Di seguito trovate i dettagli del triplo CD. “Io ci sono”: per Gaber 50 artisti per 50 canzoni
Un grande tributo è previsto per il decennale della scomparsa di Giorgio Gaber. Segnatevi questa data: 13 novembre 2012. E’il giorno in cui, in tutti i negozi e nei digital store, uscirà l’album “Io ci sono”, parte di frase tratta dal brano “Io come persona”.
E’ un triplo CD che raccoglie le migliori interpretazioni dei nomi più importanti del panorama musicale italiano. In totale, ben cinquanta brani per cinquanta artisti. C’è la versione standard, con i tre cd, e quella deluxe che, invece, comprende: • triplo CD contenente i 50 brani (presenti anche nella versione Standard) con 3 tracce esclusive in aggiunta • libro con foto e testi delle canzoni interpretate • alcune rare fotografie realizzate per l’occasione in formato speciale • due dvd, realizzati con materiali inediti dalla Fondazione a cura di Andrea Pedrinelli: “Secondo me Giorgio Gaber”, con estratti delle interviste rilasciate alla Fondazione dagli artisti presenti nell’album, e “Inediti e rarità”, con immagini mai viste di Giorgio Gaber e del suo teatro. • Una poesia dedicata a Gaber scritta da un grande Artista italiano. Già in questi giorni, invece, è possibile pre-ordinare l’album su Musicfirst.it. e l’occasione sarà attiva fino a 7 novembre. Ecco le parole di Claudio Ferrante, amministratore delegato: “E’ un servizio che non poteva mancare in Italia, sulla scorta di ciò che già accade in tutto il mondo siamo felici di lanciare questa nuova offerta che alla base di tutto avrà il prezzo e la qualità del servizio. A partire dal giorno dell’uscita del disco nei negozi, la consegna sarà assicurata in 48H, le spese di spedizioni saranno INCLUSE nel prezzo di acquisto” E la versione digitale? Quella conterrà quattro tracce esclusive, diverse dai pezzi extra della versione Deluxe.
Questo & quello album del 1964 emissione riservata ai lettori del settimanale Bolero Film.
Note di copertina scritte da Giorgio Gaber
Tracce:
E giro, giro La ballata del Cerutti Così felice Le strade di notte Le nostre serate Il coscritto La balilla (con Maria Monti) Trani a gogò Porta Romana Grazie tante Non arrossire La maglietta C'è una cosa che non sai Ciao ti dirò
Canzone pubblicata da Gaber su 45 giri nel 1961. "Le strade di Notte" è stata l'esempio più alto del primo Gaber cantautore, una canzone che è rimasta nel cuore anche di tanti suoi colleghi per la delicatezza della sua poesia semplice ma intensa accompagnata da una musica appropriata al messaggio della canzone. Eppure Gaber la incise a soli 22 anni, a quell'età per la prima volta dimostrò di avere già tutte le caratteristiche di un interprete maturo. La canzone rappresentò anche un piccolo punto di svolta, infatti fino ad allora Gaber aveva mostrato solo due facce ancora lontane dal vero Gaber: quella del cantante di rock and roll (egli infatti iniziò la sua carriera nel 1957 come chitarrista del gruppo rock di Celentano e poi dello stesso filone interpretò pezzi suoi come Ciao ti dirò e Genevieve) e quella scanzonata e ironica nata dalla collaborazione con Enzo Jannacci dalla quale scaturirono canzoni come "Una fetta di limone" e "Benzina e cerini", con quest'ultima partecipò anche al Festival di Sanremo del 1961, un'esperienza che si concluse con l'immediato ritorno a casa (non capitò solo a Zucchero e a Vasco Rossi di non essere compresi). La canzone parla della solitudine che attraversa l'uomo che vive nella grande metropoli (in questo caso la Milano degli anni sessanta), in particolare all'inizio degli anni sessanta tutte le grandi città italiane erano avare di svaghi per le persone comuni (non invece per le persone benestanti) che per la società dovevano innanzitutto contribuire al boom economico, la maggioranza delle persone aveva infatti come atteggiamento prevalente quello di pensare innanzitutto a lavorare per poter creare un futuro migliore per sè e per la propria famiglia (il ricordo della seconda guerra mondiale non era ancora del tutto dimenticato). Capitava così che nel percorrere le strade della città di notte l'anima di una persona potesse percepire un'immensa solitudine ed avvertisse come unica salvezza quella di tornare a casa per potersi ritrovare con la propria compagna. La canzone venne poi prestata ad una giovane e ancora sconosciuta Gigliola Cinquetti che nel 1963 vinse con questo brano il Festival di Castrocaro; fu il trampolino di lancio per la Cinquetti che grazie a questa vittoria approdò l'anno dopo a Sanremo dove vinse con "Non ho l'età": era il 1964 e divenne subito famosa sia in Italia che all'estero e di questo successo ebbe un ruolo fondamentale proprio Giorgio Gaber tanto che si può proprio dire che senza di lui forse non sarebbe nemmeno esistita neanche la Cinquetti.
Video
Le nostre serate
da placidomin6
Uscita nel 1963 come sigla del programma TV "Canzoniere Minimo", venne inclusa nell'album "Le canzoni di Giorgio Gaber" del 1964, la canzone ebbe un grosso apprezzamento da parte del poeta Eugenio Montale. Si tratta di un dialogo immaginario fra un uomo realizzato e la sua cerchia di amici e conoscenti, essi lo invitano a non lamentarsi perchè ha tutto quello che un uomo può desiderare dalla vita, un lavoro sicuro e appagante e una ragazza tranquilla che gli vuol bene. Ma questa vita che in apparenza sembra così soddisfacente in realtà non lo è e tutto alla fine è avvolto da una cappa di noia che prende il sopravvento su ogni cosa. La canzone ha una doppia lettura, da una parte sembra che parli dell'inquietudine che attraversa l'animo di un certo tipo di persone alle quali non bastano le sicurezze economiche e sentimentali a cui tutti aspirano, si tratta di persone che nel proprio ambiente di lavoro o in un rapporto di coppia si sentono fuori posto e vorrebbero scappare altrove per dare un senso alla loro vita. Ma la canzone in realtà parlava del sentimento di noia che negli anni del boom economico (ma ancora oggi) pervadeva l'animo di una certa borghesia benestante che nonostante avesse avuto il massimo dalla vita era comunque insoddisfatta, nel mirino di Gaber c'era appunto la vita vuota priva di valori e ideali di questa borghesia alienata e la canzone voleva appunto mettere in evidenza il contrasto di classe che c'era fra questo uomo benestante e i suoi vicini meno fortunati di lui che magari dovevano fare sacrifici per vivere e non capivano le ragioni del suo malessere. Si tratta a mio parere proprio del malessere tipico di certi figli di papà che non avendo alcun tipo di valore o ideale a cui aggrapparsi e non avendo dovuto lottare nella vita non si rendono conto di essere dei privilegiati e si vengono a trovare nella condizione mentale di compiere qualunque tipo di delitto pur di sfuggire al vuoto della loro vita, ne abbiamo avuto parecchi esempi non tanto negli anni sessanta ma sopratutto in anni più recenti, mi vengono in mente diversi atti criminosi come gli omicidi di propri coetanei solo per gioco, dei propri genitori per motivi economici o come quello di lanciare sassi dai ponti delle autostrade sulle macchine in corsa.
Non arrossire quando ti guardo ma ferma il tuo cuore che trema per me non aver paura di darmi un bacio ma stammi vicino e scaccia il timor Il nostro amor non potrà mai finire stringiti a me e poi lasciati andar No, non temere non indugiare non si fa del male se puro è l'amor Non arrossire quando ti guardo ma ferma il tuo cuore che trema d'amor
Mina & Gaber: un'ora con loro, pubblicato nel 1965, è una raccolta contenente canzoni interpretate da Mina e Giorgio Gaber.
il Disco
Il 33 giri contiene i brani dei due artisti, entrambi sotto contratto con la casa discografica Ri-Fi; sul lato A ci sono le sei canzoni interpretate da Mina mentre sul lato B i sei brani eseguiti da Giorgio Gaber.Dei sei brani eseguiti da Mina, solo due sono inediti. Ora o mai più 45 giri del 1965, Lato A, il lato B, Addio sarà incluso nell'anno successivo in Studio Uno 66 del 1966. Brava Mai titolo fu più appropriato, fu composta dal maestro Bruno Canfora per esaltare le doti canore di Mina, e pubblicata nel 1965 come lato A di due 45 giri con brani diversi nel lato B. Lato B: E se domani da Mina del 1964. Lato B: Più di te (I won't tell) anch'esso in questo album.
Tracce
Lato A (Mina)
Ora o mai più - 2:22 - (inedito su album) (Antonio Amurri-Gianni Ferrio) L'ultima occasione - 2:44 - Tratta da Studio Uno (1965). Era vivere - 2:23 - Tratta da Studio Uno (1965). E... (E adesso sono tua) - 3:00 - Tratta da Studio Uno (1965). Brava - 1:46 - (inedito su album) (Bruno Canfora) Più di te (I won't tell) - 2:52 - Tratta da Studio Uno (1965).
Lato B (Giorgio Gaber)
Come ti amavo ieri - 2:18 - (Giorgio Gaber) Pieni di sonno - 3:02 - (Giorgio Gaber) Amore difficile amore - 2:12 - (Giorgio Gaber) Tu no (Dream on little dreamer) - 2:34 - (Jan Crutchfield-Fred Burch-Giorgio Gaber) Dopo la prima sera - 2:20 - (Giorgio Gaber) Un amore vuol dire - 2:38 - (Giorgio Gaber)
Video Ora o mai più
Video
L'ultima occasione Uno come te io non lo troverò mai più uno come te ma non posso più Chiederti tempo per cambiar perché sarebbe inutile, sarebbe solo per pietà ed io non voglio più pretendere le cose che non merito da te. E perderò così anche quest'ultima occasione che mi dai e sarà tardi, quando cercherò di te. Ma non posso più chiederti tempo per cambiar perché sarebbe inutile, sarebbe solo per pietà ed io non voglio più pretendere la cose che non merito da te. E perderò così anche quest'ultima occasione che mi dai e sarà tardi, quando cercherò di te. Di te...
Video
Era vivere
Quando c'eri tu, era vivere allora, allora sì non adesso che ho per me quel che voglio e che mi basta chiedere. Lui mi fa sembrare tutto facile sta vicino a me e mi vuole bene ma non mi sento come quando c'eri tu quando era possibile che baciando te non vedessi più il mondo intorno a me Quando c'eri tu, era vivere allora, allora sì l'ho capito solo adesso son tornata in me ma già è tardi ormai e non troverò mai più quelle cose che mi davi solo tu, ora non rimane che piangere e vivere senza più vivere
L'asse d'equilibrio è un album di Giorgio Gaber registrato nel 1967 e pubblicato nel febbraio del 1968.
Il disco
Gli arrangiamenti sono di Giorgio Casellato, autore anche di alcune musiche (anche se la sua firma non appare in copertina).
La ristampa in CD
L'album è stato ristampato in cd nel 2002 con alcune bonus tracks: La libertà di ridere era il lato b di E allora dai, presentata al Festival di Sanremo 1967; Gulp gulp era la sigla dello show televisivo Diamoci del tu, condotto da Gaber con Caterina Caselli, e sul retro compariva Snoopy contro il barone rosso, cover di un successo americano, Snoopy versus the Red Baron dei Royal Guardsmen; Dopo la prima sera faceva parte di un album condiviso con Mina, Mina & Gaber: un'ora con loro, pubblicato nel 1965 ed infine Te lo leggo negli occhi, un brano firmato da Sergio Endrigo e da Sergio Bardotti e portato al successo da Dino, pubblicato in una serie di 45 giri a formato ridotto prodotti dalla RIFI e commercializzati in allegato alla rivista Pop. Un inedito assoluto è Il sogno, probabilmente tratta dalle sessioni dell'album in questione, mentre Ciao ciao Maiorca era uscita solo in Spagna, dove Gaber aveva vinto, con questo brano, il 4° Festival Internazionale della Canzone di Maiorca, nel 1967.
Brani
LATO A
Una canzone come nasce (testo di Herbert Pagani; musica di Giorgio Gaber) - 1:20 Un uomo che dal monte (testo di Giorgio Gaber; musica di Giorgio Casellato e Giorgio Gaber) - 3:57 Parole parole (testo di Federico Monti Arduini; musica di Giorgio Gaber e Giorgio Casellato) - 3:00 Canta (testo di Herbert Pagani; musica di Tony De Vita) - 4:08 L'asse d'equilibrio (testo di Herbert Pagani; musica di Giorgio Gaber) - 2:44 L'orologio (testo di Giorgio Gaber; musica di Giorgio Casellato e Giorgio Gaber) - 2:52
LATO B
La vita dell'uomo (testo di Herbert Pagani; musica di Giorgio Gaber) - 2:41 La chiesa si rinnova (testo di Giorgio Gaber; musica di Giorgio Casellato e Giorgio Gaber) - 3:28 Suona chitarra (testo di Federico Monti Arduini; musica di Giorgio Gaber e Renato Angiolini) - 2:45 Eppure sembra un uomo (testo di Giorgio Gaber; musica di Giorgio Casellato e Giorgio Gaber) - 3:31 Immagini (testo di Giorgio Gaber; musica di Giorgio Casellato e Giorgio Gaber) - 2:22 La corsa (testo di Giorgio Gaber; musica di Giorgio Casellato e Giorgio Gaber) - 3:03
BONUS TRACKS PRESENTI NELLA RISTAMPA IN CD:
La libertà di ridere (testo di Giorgio Gaber; musica di Horel e Giorgio Gaber) - 2:26 Gulp gulp (testo di Umberto Simonetta e Italo Terzoli; musica di Giorgio Gaber e Renato Angiolini) - 2:02 Snoopy contro il Barone Rosso testo di Giorgio Gaber; testo originale e musica di Phil Gernhard e Dick Holler) - 2:30 Dopo la prima sera (testo di Giorgio Gaber; musica di Giorgio Gaber e Renato Angiolini) - 2:24 Te lo leggo negli occhi (testo di Sergio Bardotti; musica di Sergio Endrigo) - 2:32 Il sogno (testo e musica di Giorgio Gaber) - 2:50 Ciao ciao ciao Majorca (testo di Alberto Testa; musica di Giancarlo Colonnello) - 3:03
Una canzone come nasce Una canzone di preciso non sai bene che cos'è come nasce come cresce non si sa. Son tante note in fila indiana che ti chiedono di uscire dalla mente e dal cuore chi lo sa. Matura come l'uva ai raggi dell'amore e tu l'assaggi ti ubriachi e canti canti canti canti canti. Una canzone è una collana di perline rosse e blu che di festa la tua bella porterà. E' un'invenzione musicale tra le note scegli tu sono sette settemila forse più. Forse più. E pensando a come nasce una canzone nascerà la canzone in questo caso e questa qua. Mi La
10 anni senza Gaber Che sono tanti: belle foto e video per chi non lo ha mai visto e per chi lo rivede sempre volentieri
Giorgio Gaber e Ombretta Colli sulla spiaggia di Fregene nel 1963 (Lapresse)
Giorgio Gaber è morto il 1° gennaio 2003, un decennio fa esatto: avrebbe compiuto 74 anni alla fine del mese. Era milanese, molto milanese, ed era stato un geniale e creativo cantautore e autore teatrale, grande raccontatore dell’Italia e degli italiani attraverso molti decenni, ma anche eccellente musicista e chitarrista, autore di stupende canzoni e attore al cinema. Ma bisogna averlo visto – o vederlo – per conoscerlo e capirlo bene: Gaber non si racconta se non lo racconta Gaber stesso.
Gulp gulp Gulp il mio cuore fa,gulp gulp la mia testa fa ple ple se vedo te Plof le mie gambe fan. Plof plof e qui intorno c'è slit slit profumo di te Ti amo,ti amo,ti amo spacco il mondo perché ho preso una sbandata per te Se un turbino ti parla sdreng gli arriva una sberla che lo manda a rom-rom, rom-rom,rom-rom Ti amo,ti amo,ti amo spacco il mondo perché ho preso una sbandata per te Gulp il mio cuore fa,gulp gulp la mia testa fa ple ple se vedo te Ti amo,ti amo,ti amo spacco il mondo perché ho preso una sbandata per te Se qualcuno ti tocca,uno sbresh sulla bocca e lui grida help help help!! Ti amo,ti amo,ti amo spacco il mondo perché ho preso una sbandata per te spacco il mondo perché ho preso una sbandata per te.
Video
Snoopy contro il Barone Rosso
Questa è la storia senza pietà che accadde in Germania tanto tempo fa. Un rombo ed un tuono su nel cielo si udì l'"uccello di guerra" nacque così. In cerca di gloria qualcuno partì e col suo apparecchio veloce salì. Ma lassù più di uno la sua vita lasciò il Barone Rosso tutti sterminò! Uno dieci cento e forse anche di più tutti gli aerei cadevano giù! E su nel cielo c'era solo lui: il dannato Barone non sbagliava mai Ogni speranza piano piano svanì quando un giorno un eroe in cielo salì: era un piccolo cane col nasone all'insù il suo nome era Snoopy non so dirvi di più. Il Barone Rosso lo attaccò ed in cielo la battaglia divampò! Il piccolo Snoopy fu abbattuto così e il Barone tedesco roteando sparì. Uno dieci cento e forse anche di più tutti gli aerei cadevano giù! E su nel cielo c'era solo lui: il dannato Barone non sbagliava mai [Voce fuori campo: Ah-ah-ah-ah! Piccolo stupido cane! Alles Kaputt! Ah-ah-ah-ah!!!] Col paracadute Snoopy si salvò e alla sua vendetta si preparò. Decollò col suo aeroplano ma il Barone fuggì! Se guardate su nel cielo sono ancora lì! Uno dieci cento e forse anche di più tutti gli aerei cadevano giù! E su nel cielo c'era solo lui: il dannato Barone non sbagliava mai Uno dieci cento e forse anche di più tutti gli aerei cadevano giù! E su nel cielo c'era solo lui: il dannato Barone non sbagliava mai.