Quando hai deciso di lasciare tutto il passato dietro di te per via sfilavano le bandiere, e tu hai visto la libertà. Per via sfogavi il tuo rancore, ma tua non era la libertà. Quando hai deciso di tornare a preoccuparti anche di te, con lei credevi di ritrovare il tuo respiro di libertà. Con lei svegliavi un poco il cuore, però non era la libertà. Ora che il tempo ti ha rubato e le bandiere e anche lei, non c'è che il suono ormai sbiadito di quel tuo grido di libertà. Non c'è che il volto, ormai sfuocato, di lei, un sogno di libertà.
Per i morti di Reggio Emilia Compagno cittadino, fratello partigiano, teniamoci per mano in questi giorni tristi: di nuovo a Reggio Emilia, di nuovo là in Sicilia son morti dei dei compagni per mano dei fascisti. Di nuovo, come un tempo,sopra l'Italia intera urla il vento e soffia la bufera. A diciannove anni è morto Ovidio Franchi per quelli che son stanchi o sono ancora incerti. Lauro Farioli è morto per riparare al torto di chi si è già scordato di Duccio Galimberti. Son morti sui vent'anni, per il nostro domani: son morti come vecchi partigiani. Marino Serri è morto, è morto Afro Tondelli, ma gli occhi dei fratelli si son tenuti asciutti. Compagni, sia ben chiaro che questo sangue amaro versato a Reggio Emilia, è sangue di noi tutti Sangue del nostro sangue, nervi dei nostri nervi, come fu quello dei fratelli Cervi. Il solo vero amico che abbiamo al fianco adesso è sempre quello stesso che fu con noi in montagna, ed il nemico attuale è sempre e ancora eguale a quel che combattemmo sui nostri monti e in Spagna Uguale è la canzone che abbiamo da cantare: Scarpe rotte eppur bisogna andare. Compagno Ovidio Franchi, compagno Afro Tondelli, e voi, Marino Serri, Reverberi e Farioli, dovremo tutti quanti aver, d'ora in avanti, voialtri al nostro fianco, per non sentirci soli. Morti di Reggio Emilia, uscite dalla fossa, fuori a cantar con noi Bandiera rossa, fuori a cantar con noi Bandiera rossa!
Canzone dedicata alle vittime della strage di Piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974). Scritta da Gino Negri, compositore e autore di opere contemporanee.
Simón Bolívar, Simón, caraqueño americano, el suelo venezolano le dio la fuerza a tu voz. Simón Bolívar, Simón, nació de tu Venezuela y por todo el tiempo vuela como candela tu voz. Como candela que va señalando un rumbo cierto en este suelo cubierto de muertos con dignidad Simón bolívar, Simón, revivido en las memorias que abrió otro tiempo la historia, te espera el tiempo Simón. Simón Bolívar, razón, razón del pueblo profunda, antes que todo se hunda vamos de nuevo Simón. Simón Bolívar, Simón, en el sur la voz amiga, es la voz de José Artigas que también tenía razón
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Lungo la strada(poljuska polje)
Lungo la strada che mi porterà lontano penso alle lotte disperate e sognon una vicina libertà vado cantando fino a che avrò fiato in cuore ed il compagno che mi ascolta canti, canti con me la libertà vola il mio passo sopra questa terra amata suona il mio passo come un gran canguro ritmo di gioia e libertà sento vicina sento nelle nostre mani vedo negli occhi dei compagni, tocco la sospirata libertà
1 Le Rose Rosse 4:26 2 Re Di Cuori / Tabarin 1:43 3 The Man I Love 3:59 4 Chiove 5:03 5 Johnny 4:13 6 Balocchi E Profumi 4:00 7 Simone 4:14 8 New York 2:47 9 Canzona Appassiunata 3:21 10 Parlez-moi D'Amour 2:36 11 'O Surdato 'Nnamurato / Lilì Marleen