PARAFRASI

tutte quelle che servono sono qui!!!

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  1. Lussy60
     
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    parafrasi della poesia "Il cigno" di Baudelaire nei Fiori del Male


    La misera condizione degli esuli che si struggono di nostalgia e di rimpianto per la patria lontana, è condivisa dal poeta, nostalgico di un ideale mai raggiunto ma sentito sempre vicino e di una patria dello spirito da cui si sente esiliato. Da questa presa di coscienza nascono, dunque, la compassione e la pietà per gli umili, i diseredati, gli emarginati e gli sconfitti.
    Questa poesia è dedicata a Hugo, esiliato dopo il colpo di stato a Napoleone III e quindi vinto e spazzato via dai nuovi avvenimenti.
    Come nel poema virgiliano, anche qui Baudelaire scrive dell’infelice vedova di Ettore, trasformata da una crudele destino da regina a schiava. Tuttavia il riferimento al mito è solo un punto di partenza per un’intensa meditazione sulla condizione umana.
    Il cigno, come altre figure invocate dal poeta, rappresenta la ricomparsa di un motivo incarnato già da Andromaca. Ella è l’emblema dell’eterna infelicità dell’uomo, preda di un destino al quale non ci si può opporre.
    Il dolore incarnato dalla sposa di Ettore è ancora vivo e attuale nella realtà contemporanea ed inserito dal poeta in un paesaggio urbano soffocante.
    Secondo una diversa interpretazione della poesia, non c’è un rapporto diretto tra la figura mitologica di Andromaca e quella del cigno. Quest’ultimo, infatti, potrebbe essere un simbolo utopico e positivo contrapposto al contesto negativo della poesia.
    Tutta la struttura del componimento punta ad un effetto di “straniamento del familiare” e di “sensazione del nuovo”; collabora a questo effetto anche l’uso della mitologia che porta i personaggi mitologici nei panni dei cittadini odierni. Un carattere mitologico ce l’ha anche il cigno, nel quale destino si materializza quello di Andromaca



    parafrasi di "addio di Attilio Regolo ai Romani"

    Addio, Romani. Quest'ultimo addio sia degno del nostro valore. Lode agli Dei, me ne vado. Conservate puro il nome di Roma e diventerete signori del mondo, che a sua volta diventerà romano. Dei che difendono la terra, Dee che proteggono i Romani, vi affido il mio popolo eroico: prendetevi cura di questa terra e di questa città. Fate in modo che il mio popolo sia sempre costante, religioso, glorioso, giusto, valoroso. E se Roma è minacciata, sia io la vostra vittima sacrificale e Roma resti sana e salva.

     
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181 replies since 11/11/2010, 13:34   260208 views
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