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parafrasi- TACI, ANIMA STANCA DI GODERE
commento
Parla dell'apatia di un uomo e della sua anima, stanca di sentire, sia in bene che in male, che è muta, non ha rimorsi né rimpianti ma è immobile. Nella seconda parte il poeta mette in ballo anche il corpo, se all'interno tutto è morto, perché il corpo continua a vivere e si rammarica di questo perché rappresenta una prigione dove lui è costretto a vagare senza meta né ambizione. Alla fine anche il mondo esterno perde il suo significato, le cose sono tali e niente di più. "La vicenda di gioia e di dolore non si tocca" può significare la superficialità, la riluttanza degli esseri umani a qualcosa di profondo. " Perduto ha la voce la sirena del mondo" è una metafora, può indicare la perdita da parte di tutti gli esseri che compongono il mondo (quindi la voce del mondo) di un valore per cui valga la pena vivere e lottare. " Nel deserto io guardo con asciutti occhi me stesso" guardando l'aridità di questo mondo il poeta vede se stesso, fa un riferimento a quello che è l'inizio della poesia. E' un cerchio che si chiude, lui e la sua anima si sentono tanto apatici perché è il mondo ad essere indifferente alla stessa realtà che vive.
parafrasi
Taci, anima stanca di godere e di soffrire (all'uno e all'altro vai rassegnata). Nessuna voce tua odo se ascolto: non di rimpianto per la miserabile giovinezza, non d'ira o di speranza, e neppure di tedio. Giaci come il corpo, ammutolita, tutta piena d'una rassegnazione disperata. Non ci stupiremmo, non è vero, mia anima, se il cuore si fermasse, sospeso se ci fosse il fiato... Invece camminiamo, camminiamo io e te come sonnambuli. E gli alberi son alberi, le case sono case, le donne che passano son donne, e tutto è quello che è, soltanto quel che è. La vicenda di gioia e di dolore non si tocca. Perduto ha la voce la sirena del mondo, e il mondo è un grande deserto. Nel deserto io guardo con asciutti occhi me stesso.
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