DON BACKY

biografia ,discografia, news, foto...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. tomiva57
     
    .

    User deleted


    jpg

    Fantasia


    Quello che vi presento stasera è un album "minore" di Don Backy. Transfuga dal Clan, Don Backy aveva per un certo periodo fatto l'imprenditore di se stesso producendo alcuni dei suoi dischi più fortunati con l'etichetta Amico, distribuita dalla Campi Editore. Di questo periodo ricordiamo il 45 giri Canzone/Casa bianca, brani con cui pur non avendo partecipato direttamente al Sanremo 1968 arrivò ai vertici delle classifiche di vendita, il successivo Sogno/Samba e l'ambiziosissimo album Le quattro stagioni di Don Backy. Forse proprio in seguito al fallimento commerciale di quest'ultimo, sul quale era stata investita l'astronomica (per l'epoca) cifra di 20 milioni di lire, le quotazioni del cantautore al box office comindiarono a calare. Il LP era stato concepito come una lunga suite con impegnative parti orchestrali, dodici brani dedicati ciascuno a un mese dell'anno e anche parti recitate (ad esempio l'intero brano Ottobre). Intenzionalmente non conteneva un pezzo trainante proprio perché progettato come un concept-album da ascoltare tutto di seguito, e anche se da esso furono tratti alcuni singoli, si dovette provvedere al riarrangiamento di alcuni brani (ad esempio Aprile riarrangiata divenne Frasi d'amore) perché questi potessero risultare appetibili agli acquirenti dei 45 giri.

    Concluso il periodo-Amico, Don Backy firma un contratto con la CGD, sotto la quale partecipa ad alcune manifestazioni importanti (Canzonissima 1970 con Cronaca e Sanremo 1971 con Bianchi cristalli sereni) e pubblica questo LP che raccoglie i singoli usciti con l'etichetta insieme ad alcuni inediti incisi per l'occasione. Tra questi, meritano di essere ricordati Rima e La primavera, che qualcuno ricorderà anche nella versione di Marisa Sannia. Il tutto arrangiato, in maniera forse un po' scontata, da Franco Monaldi che contribuisce secondo me a rendere tutto il lavoro un po' monocorde e poco accattivante ai fini della riuscita di un eventuale rilancio commerciale dell'artista. Artista che, nonostante le vicissitudini che tutti conosciamo, era ancora nel pieno della sua maturità e di sicuro avrebbe potuto ancora realizzare grossi successi se adeguatamente prodotto e supportato.

    Il lavoro si presenta con una grafica non banale per l'epoca: la copertina, molto moderna e personale, è firmata da quel Mario Moletti che aveva già collaborato con Don Backy per la precedente etichetta Amico e che aveva realizzato, oltre alle varie buste dei 45 giri, anche dei poster allegati ai dischi e le dodici tele che illustravano l'album Le quattro stagioni di Don Backy. I brani del disco invece risultano abbastanza slegati l'uno dall'altro, come spesso accade quando si assembla un album a partire da 45 giri già editi, e le partiture elaborate da Franco Monaldi non aiutano a far emergere i lati buoni delle composizioni del cantautore toscano, che firma completamente da solo sia testi che musiche.

    Tracce:


    01 Fantasia (Don Backy)
    02 Bianchi Cristalli Sereni (Don Backy)
    03 Nostalgia (Don Backy)
    04 L'infinito (Don Backy)
    05 Il Circo (Don Backy)
    06 Cronaca (Don Backy)
    07 La Mia Anima (Don Backy)
    08 La Primavera (Don Backy)
    09 Candida Luna (Don Backy)
    10 Rima (Don Backy)




    Pubblicato da Verdier il Vampiro






    Fantasia

    Che farei, senza la mia azzurra malattia.
    Che farei, senza questa immensa fantasia.
    Non potrei certo vedere le finestre
    piangere di pioggia nella sera
    e non potrei di certo mai sapere
    di che colore è un'ora.
    E non potrei di certo immaginare
    che l'aria che ti tocca non respira.
    E non potrei vedere l'acqua
    vivere felice insieme al fuoco.
    Che farei, senza la mia azzurra malattia
    senza un'infinita fantasia.
    Io posso per un'ora
    volare nella eternità del cielo
    e per ogni minuto di quell'ora
    io vivo come in una eternità.
    Io posso arrampicarmi sopra i rami,
    scaldare i pettirossi con le mani,
    pregare il Dio degli alberi
    per far che io veda nascere un lillà.
    Con la mia
    grande immensa azzurra malattia,
    per i campi vedo andar la mia tristezza
    di neve e solitudine vestita.
    E posso far bagnare il corpo mio
    come se fosse il mondo.
    L'Europa è la mia testa e pensa.
    L'America è il mio petto che respira.
    Le braccia l'Asia e l'Africa
    e le mie gambe
    l'Artico e l'Australia.
    Chi sarei, senza la mia azzurra malattia.
    E posso dare al mondo anche il mio cuore,
    perché possono scrivere su di esso
    una parola:
    Amore!







    Bianchi Cristalli Sereni






    Nostalgia




     
    Top
    .
56 replies since 26/10/2010, 17:07   1257 views
  Share  
.