Malamorenò è il secondo album di Arisa, pubblicato in Italia il 19 febbraio 2010 dall'etichetta discografica Warner. Il disco contiene La gioia di un attimo, la prima canzone scritta interamente da Arisa e solo su iTunes è disponibile un undicesimo brano intitolato Aria.
L'album
L'album è stato pubblicato contemporaneamente alla partecipazione della cantante al Festival di Sanremo 2010 con la canzone che ha dato il titolo al disco, Malamorenò. Per la promozione del disco è stato poi diffuso in radio un secondo singolo, Pace. È stato prodotto da Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina. Testi e contenuti
Per la prima volta la cantante ha collaborato alla scrittura dei testi, venendo accreditata per diverse tracce, nonostante la quasi totalità dei brani siano stati scritti anche o solamente da Giuseppe Anastasi. In particolare ha scritto interamente la settima traccia, La gioia di un attimo, che parla dei pensieri di una ragazza a cui scocca un colpo di fulmine per un uomo incontrato su un autobus. Le altre canzoni spaziano tra diversi argomenti: si passa da temi legati alla vita di coppia come la convivenza (in L'inventario di un amore), l'innamoramento (La gioia di un attimo) e l'amore (Se non ci fossi tu, Oggi e Tornerai) ad altri più inconsueti come la televisione (Sai che c'è), gli stati d'animo (Pace) e il gruppo sociale che si crea in un condominio (Il condominio). L'album termina con Scivola veloce, il brano più lungo del disco che termina con una lunga parte strumentale e che tratta il tema dell'attaccamento alla vita. La stessa traccia che ha dato il titolo all'album ed è stata estratta come singolo parla dell'amore come espediente per superare le avversità del mondo. Il brano Oggi, di cui il suo autore e fidanzato Giuseppe Anastasi aveva scritto l'inciso mentre la cantante ha invece ha completato il testo, invoca "le forze della natura e tutto ciò che ho a portata di mano per conquistare il mio uomo perché voglio vivere la mia vita con lui".
Tracce
L'inventario di un amore – 3:40 (Giuseppe Anastasi, Rosalba Pippa) Oggi – 3:33 (Giuseppe Anastasi, Rosalba Pippa) Tornerai – 3:11 (Giuseppe Anastasi) Malamorenò – 3:02 (Giuseppe Anastasi) Pace – 3:48 (Giuseppe Anastasi) Il condominio – 3:57 (Giuseppe Anastasi , Maurizio Filardo – Giuseppe Anastasi , Giuseppe Mangiaracina, Maurizio Filardo) La gioia di un attimo – 3:47 (Rosalba Pippa) Sai che c'è – 3:08 (Stefano Galafate, Giuseppe Anastasi, Rosalba Pippa) Se non ci fossi tu – 3:37 (Giuseppe Anastasi) Scivola veloce – 5:01 (Giuseppe Anastasi) Aria – (Bonus track iTunes)
Amami è il terzo album discografico di Arisa, pubblicato il 15 febbraio 2012, in contemporanea con l'uscita del singolo La notte, presentato al Festival di Sanremo 2012. Il disco contiene inoltre una nuova versione di Il tempo che verrà, brano già pubblicato nel 2011 nell'EP Arisa per Natale. Ha segnato una svolta netta nella carriera della cantante, pur non separandosi dall'autore dei precedenti lavori Giuseppe Anastasi, apparendo in una veste più matura con canzoni dal clima più intimista rispetto ai toni prevalentemente spensierati dei dischi d'esordio. Nel disco sono comunque presenti due brani ritmati e più conformi al vecchio repertorio, Democrazia e Nel regno di chissà che c'è, contrassegnati comunque da dei testi legati a temi d'attualità e con spunti di riflessione. In questo disco è proseguito il lavoro della cantante anche nel ruolo di autrice, scrivendo interamente i brani Amami e Missiva d'amore e partecipando alla scrittura di Il tempo che verrà. La produzione è stata affidata al noto musicista Mauro Pagani. L'album ha ottenuto un buon riscontro sul mercato raggiungendo la sesta posizione della classifica degli album più venduti in Italia. Il brano di lancio, La notte, ha invece raggiunto la vetta della classifica dei singoli.
Tracce
Testi e musiche di Giuseppe Anastasi, tranne ove indicato diversamente.
Amami – 3:55 (Arisa) Il tempo che verrà – 3:30 (Giuseppe Anastasi, Arisa – Gioni Barbera) La notte – 3:55 L'amore è un'altra cosa – 3:43 Ci sei e se non ci sei – 3:57 Democrazia – 2:30 Bene se ti sta bene – 3:25 Poi però – 3:21 Si vola – 3:51 Nel regno di chissà che c'è – 2:44 Missiva d'amore – 3:06 (Arisa)
Diciamolo senza mezzi termini: Arisa è la vincitrice morale del Festival di Sanremo edizione 2012. Il suo nome è saltato fuori quasi a sorpresa: ancora si parlava di lei come giudice di X Factor. Si è presentata sul palco dell’Ariston in una nuova veste, decisamente più matura, con una canzone come “La notte” che ha conservata la sua potenza e precisione vocale ma portandola su nuovi lidi, meno giocosi, più intimisti ed emozionali. La migliore canzone-canzone del festival, assieme a quella di Noemi. In un festival tutto sommato avaro di artisti che escono con dischi totalmente inediti (meno della metà dei partecipanti in gara tra i Big; Irene Fornaciari, D’Alessio, Carone, Civello, Zilli, più il semi-inedito dei Marlene Kuntz), il disco di Arisa spicca ancora di più. E ancora di più se si pensa che è il terzo album in quattro anni. “Amami” è stato prodotto e arrangiato da Mauro Pagani, e se vi è piaciuta “La notte” lo amerete. Amerete le ballate intimiste e notturne, amerete gli arrangiamenti semplici ed ariosi che permettono ad Arisa di usare la voce in maniera diversa. Prendete l’apertura con “Amami”: un giro di piano, una chitarra, archi, un theremin a dare un’atmosfera notturna. La solita intonazione perfetta e tagliente come una lama a raccontare malinconicamente un amore, come in buona parte del disco, scritto quasi tutto assieme all’ex compagno Giuseppe Anastasi e dedicato alla fine della loro storia. La canzone simbolo è la bella (e tristissima) “L’amore è un’altra cosa”, giocata anch’essa su un giro di piano semplice e una chitarra appena accennata. Insomma: Arisa butta giù la maschera, come nella bella (e un po’ inquietante) copertina. Sono presenti un paio di brani sullo stile “vecchia” Arisa, quella più scanzonata e retrò, come “Democrazia” (giocosa nella musica ma non nel testo, come si intuisce dal titolo) e “Nel regno di chissà che c’è”. E poi c’è una canzone come “Poi però”, più prodotta, più vicina ad atmosfere alla Elisa, in cui si sente il violino elettrico del Maestro Pagani: che possa essere questa la direzione futura ? Insomma, come mi faceva notare un amico, Arisa è diventata una Signora della canzone Italiana: abbiamo una cantante che è cresciuta, che ha trovato il produttore e il suono giusto per esaltare la sua voce. Chapeau. (Gianni Sibilla) rockol.it
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Amami
Io già so che forse mi ami e che Non potresti mai vivere senza di me Io già so che come vento scivoli Tra le terrazze e i vicoli di questo cuore mio Non è quello che volevo ma sei qui con me Vicino e poi mi guardi e sei ancora tu Amami come se fossi un'edera Come se fossi in vendita Amami adesso come forse non farai mai più Amami come se fossi musica Quel motivetto semplice Che ha dato il tempo a tutto ciò che è stato e che sarà di noi Io già so che quando la bacerai Il pensiero dei baci miei Volerà lento a dirti che il tuo amore non è lei E già so mille notti mi tradirai Altri occhi io incontrerò Così per sempre fino a che l'inverno calerà su di noi Amami come se fossi un'edera Attorcigliata all'anima Come se fossi musica Quel motivetto semplice Come se fossi in vendita Come se fossi Fino a che l'inverno calerà su di noi
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Il tempo che verrà
Il tempo fa la storia soltanto la memoria ferma un istante nella mente mia Perché lui non aspetta lui scorre lento e in fretta non guarda indietro passa e non si ferma mai Non so se c'è una fine né quanto ne rimane quello che voglio è provare a non buttarlo via Pensando al mio passato e a quello che ho sbagliato io mi riprendo questa vita e le occasioni che mi dà senza nessun rimpianto Il tempo che verrà il tempo che verrà il tempo che verrà quanta altra vita ci darà Il tempo che verrà il tempo che verrà se schiaffi o se carezze cosa mi darà Un'ora sembra un giorno se aspetto il tuo ritorno un giorno è un'ora se tu sei vicino a me Se mai farò un bilancio di questo lungo viaggio quello che spero è di aver donato un po' di me Con gli occhi forse stanchi e coi capelli bianchi ci sarà tempo per quest'anima che tempo non ne ha che cerca eternità
Ridere, adesso manca il nostro ridere rimane solo un quieto vivere, sterile il cuore mio non ce la fa Semplice, sembrava tutto così semplice per chi credeva nelle favole, come noi cercando un altra verità Senti che ci manca qualcosa che ce sempre una scusa che la gioia si e' offesa che non ce la scintilla che si e' spenta la stella ma una colpa non ce' la notte troppo silenziosa adesso l'amore e' un altra cosa, l'amore e' un altra cosa, l'amore e' un altra cosa Utile, adesso tutto dirsi e' utile fara' del male a queste anime, fragili più' di ogni altra verità' Resta che una parte del cuore sara' sempre sospesa senza fare rumore come fosse in attesa di quel raggio di sole che eravamo io e te senti che ci manca qualcosa che ce' sempre una scusa che la gioia si e' offesa che non ce' la scintilla che si e' spenta la stella ma la colpa non ce' la notte troppo silenziosa adesso l'amore e' un altra cosa, l'amore e' un altra cosa...... tu dimmi se ci credi a quello che non vedi e pure resta che una parte del cuore sara' sempre sospesa senza fare rumore come fosse in attesa di quel raggio di sole che eravamo io e te la notte troppo silenziosa adesso L'amore e' un altra cosa........
Democrazia portami via sennò sto male C'è una valanga un filo d'erba e un funerale Ci sono cose dette ed altre solo scritte Ci sono vuoti di palazzo Ma questo è il prezzo Mutano le case mutano le cose Mutano le mele da renette a deliziose Muta questa vita ma ancora in cosa non si sa Muta l'aria intorno mutano le rose Muta pure l'inno nazionale del paese Muta la distanza tra quel che è stato e tutto quello che sarà Tra l'illusione e la mia serenità Democrazia che vuoi che sia non ti arrabbiare Se chi ti esporta in tutto il mondo è un militare Che affronta la paura per questa dittatura Ha una famiglia che lo aspetta e tiene botta Muta il mio dolore muta il mio rispetto Muta l'illusione del mio sogno maledetto Muta questa vita ancora in cosa non si sa Muta l'aria intorno mutano le rose Muta pure l'inno nazionale del paese Muta la distanza tra quel che è stato e tutto quello che sarà Tra l'illusione e la mia serenità E la speranza che sperando se ne va E non ha tempo di capire a cosa serve poi sparare Se è così facile sparire allora Muta il mio dolore muta il mio rispetto Muta l'illusione del mio sogno nel cassetto Muta questa vita ancora in cosa non si sa Muta l'aria intorno mutano le rose Muta pure l'inno nazionale del paese Muta la distanza tra quel che è stato e tutto quello che sarà
Bene se ti sta bene Sta bene pure a me Questa nebbia intorno Magari è pure meglio Fare anche finta che Sia tutto uno sbaglio E credere che siamo incompatibili Che non potrebbe andare Convincersi che è meglio non vedersi Perché forse si sta male Illudersi Poi perdersi Non devi niente ed io non devo a te E allora resti tutto lì com'è Facciamo finta da domani Che va tutto quanto bene Perché sperare sai che cosa fa Frantuma la mia sensibilità Ed anche il cuore adesso implora Di evitare ogni dolore Bene se ti sta bene Sta bene pure a me Questo velo agli occhi Prenderò ciò che viene E non ripeterò Quei discorsi vecchi In cui cercavo di farti capire Quanto io fossi speciale Fingendo che bastasse stare bene Per parlare già d'amore Illudersi Poi perdersi Non devi niente ed io non devo a te E allora resti tutto lì com'è Facciamo finta da domani Che va tutto quanto bene Perché sperare sai che cosa fa Fa a pezzi la mia sensibilità Ed anche il cuore adesso implora Di evitare ogni dolore Ogni dolore
Dico che forse è colpa mia Che la distanza tra di noi È una cura per il cuore Che altrimenti cederà Dicono è la maturità Oggi l'amore va così Senza troppi compromessi Rimanere liberi Poi però Un giorno dura un inverno Come se Se non ci fosse aria intorno E vivere E vivere diventa una bugia Il cuore si difende Ma poi non resta niente Oggi l'amore è la metà Di questo cerchio dove noi Costruiamo questa storia Di cui siamo i soli eroi Poi però La quotidianità ci frega Tu sei tu Ed io diventerò la strega È così La sola cosa giusta È tu sia Dio Poi però Un giorno dura un inverno Come se Se non ci fosse aria intorno E vivere E vivere somiglia a una bugia Il cuore si difende Ma poi non resta niente Poi però Un giorno dura un inverno Come se Se non ci fosse aria intorno E vivere E vivere diventa una bugia Il cuore si difende Ma poi non resta niente Non resta niente Non resta niente Non resta niente
Il male non lo contraccambiare l'amore è un dono di Natale se arriva fatti trovare pronto se ride vuol dire che è contento se bussa vuol dire che è discreto oppure che è timido e impaurito se corre vuol dir che va di fretta se urla ha sete di vendetta e intanto il cuore è lì che aspetta Ma poi l'amore fa come gli pare ti lascia lì in disparte oppure non ti fa dormire però quando consola e senti il suo respiro allora lì si vola allora lì sei vivo L'amore è figlio di passione pura ha un limite soltanto che comprende la paura però quando consola e senti il suo respiro allora lì si vola allora lì comprendi che cos'è sentirsi vivo Se soffri vuol dire che è sbagliato se è avanti lui non ti ha mai aspettato se è indietro non seguirà il tuo passo se è finto tu gettalo in un fosso pensando a ciò che ti ha promesso Però l'amore fa come gli pare ti lascia lì in disparte oppure non ti fa dormire ma quando ti consola e senti il suo respiro allora lì si vola allora lì sei vivo L'amore è figlio di passione pura ha un limite soltanto che comprende la paura paura di sbagliare e di essere incompreso ma se ti lasci andare trovando quel minuscolo perchè è il paradiso dentro al suo viso il suo sorriso così indeciso Ma poi l'amore fa come gli pare ti lascia lì in disparte oppure non ti fa dormire però quando consola e senti il suo respiro e allora lì si vola e allora lì comprendi che cos'è sentrisi vivo...
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Nel regno di chissà che c'è
Nel regno di chissà che c'è C'è un dittatore un mega-re Ed uno zar Loro governano da un bar Mentre si guardano lo sport A portar via Nel regno di chissà che c'è Un cittadino come me Non parla mai Aspetta che la grande Snai Lo possa togliere dai guai E così sia Tremo mentre aspetto L'estrazione delle otto È così semplice È tutto così semplice Perché col lavorare Riesco solo a risparmiare Sull'abbonamento Sky Semplice Ma non è certo facile Beccare la sestina Trovare la cinquina E trasferirsi a Zanzibar Nel regno di chissà che c'è Per lavorare aspetti che La fantasia Non si esaurisca e vada via Lasciando il posto alla realtà Malinconia Nel regno di chissà che c'è Per fare un figlio aspetti che La terza età Ti dia saggezza e volontà Così sei nonno e sei papà Che vuoi che sia Manca un numerino Sulla ruota di Torino È così semplice È tutto così semplice Perché col lavorare Riesco solo a risparmiare Sull'abbonamento Sky Semplice Ma non è certo facile Beccare la sestina Trovare la cinquina E trasferirsi a Zanzibar Chissà che c'è Nel regno di chissà che c'è Chissà che c'è Chissà che c'è Chissà che c'è Nel regno di chissà che c'è Chissà che c'è Chissà che c'è Chissà che c'è Chissà che c'è Chissà che c'è Malinconia
Reduce dal successo al Festival di Sanremo con il secondo posto de "La Notte", Arisa lancia il secondo singolo "L'amore è un'altra cosa". Parte il primo giugno il tour che porterà la cantante in giro per l'Italia. Poi i nuovi provini di "X Factor" ma il pensiero va già al prossimo anno: "Voglio vivere per un po' a Manhattan dove potrei fare la truccatrice o la cantante di strada", dice a Tv Sorrisi e Canzoni. Arisa commenta lo spiacevole episodio quando per la finale della Coppa Italia è stata fischiata durante l'Inno: "Avrei preferito che i fischi fossero rivolti a me, tanto sono abituata. Non sono andata lì come Arisa, l'interprete di 'La Notte' e 'Sincerità', quella con gli occhiali, la pancia o la cellulite. Ero lì per testimoniare un ideale. Avrei potuto cantare molto meglio, peccato che l'emozione mi abbia chiuso la gola".
La cantante si è prestata anche per doppiaggio del cartone animato "A Monster in Paris" prodotto da Luc Besson e in autunno nelle sale italiane: "E' stato emozionante prestare la voce alla protagonista, Lucille, perché ha tutta la grazia che manca a me".
Insomma un autunno ricco di impegni ma Arisa pensa già al prossimo anno: "Voglio imparare l'inglese e vivere per un po' a Manhattan, dove potrei fare la truccatrice o la cantante di strada (...) Ad aprile 2013 vado a New York. Devo anche scrivere il mio secondo libro e sarebbe l'occasione ideale".
Anche Arisa soffre la crisi e accende un mutuo per comprare casa
Ma chi l’ha detto che le star devono essere necessariamente ricche? Lo smentisce categoricamente la cantante Arisa che confessa di aver acceso un mutuo della durata di 25 anni per comprare la sua prima casa a Milano.
Non è nemmeno in pieno centro ma ad Arisa, l’antidiva più apprezzata della musica italiana, poco importa di aver acquistato in periferia la sua prima casa. L’artista, seconda classificata al Festival di Sanremo 2012, confessa di essere finalmente riuscita a compare la sua prima abitazione, un appartamento di circa 60 metri quadrati alla periferia di Milano. In tempi di crisi come questo, sentire che anche una cantante si affida a un mutuo per realizzare il suo sogno di stabilità, non può che trasmettere un messaggio positivo. Consapevole del momento difficile che stanno vivendo le famiglie italiane, la cantante non si fa quindi remore a dichiarare la sua normalità.
Attraverso una dichiarazione che la rende più vicina al suo pubblico che ai suoi colleghi, racconta a Tv Sorrisi e Canzoni:
L’ho acquistata! A Milano, in periferia: 60 metri quadrati e 25 anni di mutuo! Scrivilo, che non pensino che sia diventata ricca facendo musica. Mi piace vivere dove stanno le famiglie. Sul mio pianerottolo ci sono un vecchietto piccolo piccolo e un’altra signora dalla quale mi faccio prestare sempre il cavatappi. Mi piace, è come avere dei nonni.
Un bel messaggio quello di Arisa che supera il concetto di star e confessa la sua difficoltà di donna normale, perfettamente inserita nei tempi moderni e senza alcun problema a raccontarlo. La cantante, che potrebbe partecipare al Live Aid per il terremoto in Emilia, non ci sta a fingere una ricchezza smodata e dichiara senza alcun problema la sua vittoria sui meccanismi imposti dallo star system rispetto alla vita patinata che a tutte le star sembra essere dovuta. Una dichiarazione perfettamente in linea con la semplicità del suo personaggio che non fa altro che rimarcare quanto siano cambiati i tempi. Anche per i fortunati big della musica.
Arisa torna a X-FACTOR e trova l'amore con Lorenzo - Foto
MILANO - A breve Arisa sarà di nuovo al bancone dei giudici, confermata per la nuova edizione di X-Factor assieme ai colleghi Ventura, Elio e Morgan. Oltre al successo nel talent però la cantante ha anche avuto dei piccoli stravolgimenti a livello sentimentale. Ha archiviato la sua relazione con il fidanzato "storico", Giuseppe Nastasi, per trovare un nuovo amore. "DiPiù" l'ha fotografata insieme al suo nuovo compagno, Lorenzo, mentre si baciano appassionatamente per le strade di Milano. Forse un saluto prima che Arisa parta il suo tour estivo, che la porterà in giro per l'Italia.