Gommalacca è il ventesimo album musicale di Franco Battiato, pubblicato nel 1998 con etichetta PolyGram, raggiunse il numero 1 della classifica. I testi sono stati scritti da Manlio Sgalambro, mentre Battiato ha composto le musiche ed ha curato arrangiamenti e produzione. In questo album Battiato si avvale della collaborazione di alcuni musicisti attivi nella scena rock e alternativa italiana: Morgan (Bluvertigo), Ginevra Di Marco (C.S.I.), Madaski e Ru Catania (Africa Unite).
Il disco
Considerato uno dei dischi più sperimentali di Battiato, l'album presenta vari tipi di sonorità mescolati tra loro, quali quelle techno e hard rock, e l'uso del loop.
Tracce
Shock in my town - (testo: Franco Battiato, Manlio Sgalambro) Auto da fé - (testo: Franco Battiato, Manlio Sgalambro) Casta diva - (testo: Franco Battiato, Manlio Sgalambro) Il ballo del potere - (testo: Franco Battiato, Manlio Sgalambro) La preda - (testo: Manlio Sgalambro) Il mantello e la spiga - (testo: Manlio Sgalambro) È stato molto bello - (testo: Manlio Sgalambro) Quello che fu - (testo: Manlio Sgalambro) Vite parallele - (testo: Manlio Sgalambro) Shakleton - (testo: Manlio Sgalambro; testo tedesco: Fleur Jaeggy)
La preda E scivola la sera tra i luoghi che attirano il mio sguardo la mia attenzione. Dormo solo poche ore. La caffeina scuote le mie voglie sto sempre sveglio, ho voglia di arditezze. Non saremo più né tu né io. Cerca di restare immobile, non parlare lento il respiro all'unisono rallenta il cuore. Muta la furia in ebbrezza in tenerezza lasciati andare fino ad arrivare all'estasi con me. Volare così in alto da afferrare la preda ambita senza luoghi comuni né vane parole. Si intrecciano lenzuola come sacre bende di sacerdoti egiziani. Non saremo più né tu né io.
I colli dei cigni splendono alla luce e mille barbagli trafiggono le palpebre il fuoco che bruciò Roma è solo sprazzo. Cos'è mi incendi. Con bugie di suoni mi possiedi. È stato molto bello finisce la tarda estate. È stato molto bello si prolungano le ombre oltre la sera. Non domandarmi dove porta la strada seguila e cammina soltanto. Non domandarmi dove porta la strada seguila e cammina soltanto. I colli dei cigni splendono alla luce e mille barbagli trafiggono le palpebre il fuoco che bruciò Roma è solo sprazzo. Così mi incendi. Con bugie di suoni mi possiedi. È stato molto bello finisce la tarda estate. È stato molto bello si prolungano le ombre oltre la sera. Non domandarmi dove porta la strada seguila e cammina soltanto. Non domandarmi dove porta la strada seguila e cammina soltanto. Io non invecchio niente più mi imprigiona.
Fleurs è il ventunesimo album di Franco Battiato, uscito nel 1999 per la Mercury (Universal Music Italia). Raccoglie cover di autori prevalentemente italiani e francesi e due inediti a firma Sgalambro/Battiato. Raggiunse il quarto posto in classifica. La copertina dell'album Fleurs è stata dipinta dallo stesso Battiato: essa costituisce una delle tele del cantautore che si è cimentato non solo nel cinema, ma anche nella pittura. A Fleurs si sono aggiunte altre due raccolte di cover, nel 2002 Fleurs 3 e nel 2008 Fleurs 2.
Tracce
La canzone dell'amore perduto (Fabrizio De André) Ruby Tuesday (Rolling Stones) J'entends siffler le train (Richard Anthony) Aria di neve (Sergio Endrigo) Ed io tra di voi (Charles Aznavour) Te lo leggo negli occhi (Sergio Endrigo) La canzone dei vecchi amanti (La chanson des vieux amants) (Jacques Brel) Era de maggio (Costa - Di Giacomo) Che cosa resta (Que reste-t-il de nos amour) (Trenet - Bufalino) Amore che vieni, amore che vai (Fabrizio De André) Medievale (Sgalambro-Battiato) Invito al viaggio (Sgalambro-Battiato) Sai dire addio ai giorni felici (Phantom Track) (Sgalambro-Battiato)
Medievale Sdraiato su un'amaca a prendere il sole leggendo un libro di poesia medievale. Amor quando mi membra li temporal che vanno che m'han tenuto danno già non é maraviglia s'io sconforto. Però talor mi sembra ciascuna gioia affanno e lealtate inganno e ciascuna ragion mi pare torto. Un fascio di serici sogni incorona le notti e i riposi un balzo di tigre inquieta mi sveglia al giorno. E paremi vedere fera dismisuranza chi buon'uso e leanza voglia a lo mondo già mai mantenere. Più che'n gran soperchianza torna per me piacere e'n gran follia savere per ch'io son stato lasso, in gran erranza.
Invito al viaggio Ti invito al viaggio In quel paese che ti assomiglia tanto. I soli languidi dei suoi cieli annebbiati Hanno per il mio spirito l'incanto Dei tuoi occhi quando brillano offuscati. Laggiù tutto è ordine e bellezza, Calma e voluttà. Il mondo s'addormenta in una calda luce Di giacinto e d'oro. Dormono pigramente i vascelli vagabondi Arrivati da ogni confine Per soddisfare i tuoi desideri. I tuoi desideri. Le matin j'coutais Les sons du jardin La langage des parfums Des fleurs
Video
Sai dire addio ai giorni felici
Sai dire addio ai giorni felici? Ascolta nel fondo dell'ombra una visione ti viene in contro un giorno senza tramonto le voci si faranno presenze. Sai dire addio ai giorni felici?
Ferro battuto è il ventiduesimo album di Franco Battiato. Si avvale ancora dei testi di Manlio Sgalambro e contiene un duetto con Jim Kerr dei Simple Minds (Running against the grain). Secondo posto in classifica nell'aprile del 2001. La musica del brano Personalità empirica contiene un'ampia citazione tratta dal Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Pëtr Il'ič Čajkovskij. Il brano è cantato anche da Natacha Atlas. Il testo di Sarcofagia è ispirato all'opera dello scrittore e filosofo greco Plutarco "Del mangiar carne". Singoli estratti dall'album, oltre alla già citata Running against the grain, sono Bist du bei mir e Il cammino interminabile.
Tracce
Running against the grain Bist du bei mir La quiete dopo un addio Personalità empirica Il cammino interminabile Lontananze d'azzurro Hey Joe Sarcofagia Scherzo in minore Il potere del canto
Sembra che non finisca questa lunga notte d'inverno Sembra che tardi il sole come fosse in pericolo. Rovine inseguono i ricordi, ma io voglio vivere il presente Senza fine. Il giorno davanti a cui fugga questa notte. Voglio lontananze d'azzurro per me. Pensa a come eravamo certe volte di domenica.... Pieni di ostilità e di oscillazioni. Così cancello i miei ricordi. Ma io voglio vivere il presente senza fine. Il giorno davanti a cui fugga questa notte. Voglio lontananze d'azzurro per me. Riprenditi la tua libertà, il tuo orgoglio inutile, la tua precarietà. Domani parto, cambio vita e altitudine. Ma io voglio vivere il presente senza fine.