Il mito dell'amore Il mito dell'amore vive si nutre di fantasia quando t'innamori è tutto bello anche come ti ossessionano i pensieri nell'attrazione bisogno di unità echi di mantra nel suono del suo nome. Un giorno da ragazzi camminavamo sul lungomare mi disse "Sanno già di noi, vieni a casa ti presento ai miei" mi tocchi il cuore e la libertà ma solo l'idea mi fa sentire prigioniero. Nei valori tradizionali il senso di una via primordiali movimenti interni a un'emozione amore mio resisterai a un altro addio. Il mito dell'amore muore senza tante cortesie ti accorgi che è finita da come cadi nell'insofferenza ciò che ti unisce ti dividerà nei miei ricordi la Quarta Sinfonia di Brahms.
Video
L'Oceano di Silenzio
Un Oceano di Silenzio scorre lento senza centro né principio cosa avrei visto del mondo senza questa luce che illumina i miei pensieri neri. (Der Schmerz, der Stillstand des Lebens Lassen die Zeit zu lang erscheinen) Quanta pace trova l'anima dentro scorre lento il tempo di altre leggi di un'altra dimensione e scendo dentro un Oceano di Silenzio sempre in calma. (Und mir scheint fast Dass eine dunkle Erinnerung mir sagt Ich hatte in fernen Zeiten Dort oben oder in Wasser gelebt)
Come un cammello in una grondaia è il sedicesimo album di Franco Battiato, pubblicato nel 1991.
Il disco
L'album è diviso in due parti: i primi quattro brani sono opere di Battiato mentre i restanti quattro sono lieder di autori di musica classica. Raggiunse il decimo posto in classifica e vendette oltre 250.000 copie, risultando il trentaquattresimo disco più venduto in Italia durante l'anno. In copertina vi è un particolare da un dipinto di Süphan Barzani, pseudonimo dello stesso Battiato. Il titolo del disco è una citazione di Al-Biruni, scienziato persiano vissuto nel XII secolo, che era solito pronunciare tale frase per indicare l'inadeguatezza della propria lingua nel descrivere argomenti di carattere scientifico. Schmerzen è uno dei cinque Lieder del ciclo Wesendonck-Lieder (WWV 91), composto da Richard Wagner nel 1857 su una poesia di Mathilde Wesendonck Il brano Plaisir d'amour (1785) di Johann Paul Aegidius Martin viene citato da Battiato anche nella canzone Shakleton (Gommalacca, 1998). Gestillte Sehnsucht è tratta dall'Op. 91 2 Canti per contralto, viola e pianoforte (1863-1884) di Johannes Brahms. Oh Sweet Were the Hours è tratta dall'Op. 108 Venticinque canzoni scozzesi (1818) di Ludwig Van Beethoven; il testo inglese è attribuito a William Smyth (1765-1849). Il brano fa parte del progetto di Beethoven di ri-arrangiare canzoni del patrimonio popolare britannico.
Tracce
Povera Patria Le sacre sinfonie del tempo Come un cammello in una grondaia L'ombra della luce Schmerzen - (Richard Wagner, elaborazione per orchestra di Felix Mottl) Plaisir d'amour - (Johann Paul Aegidius Martin, elaborazione per orchestra di Hector Berlioz) Gestillte Sehnsucht - (Johannes Brahms, elaborazione per orchestra e coro di Franco Battiato) Oh Sweet Were the Hours - (Ludwig Van Beethoven, elaborazione per orchestra e coro di Franco Battiato)
Testi e musiche di Franco Battiato, tranne ove indicato.
L'ombra della luce Schmerzen Difendimi dalle forze contrarie, la notte, nel sonno, quando non sono cosciente, quando il mio percorso, si fa incerto, E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Riportami nelle zone più alte in uno dei tuoi regni di quiete: E' tempo di lasciare questo ciclo di vite. E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Perchè, le gioie del più profondo affetto o dei più lievi aneliti del cuore sono solo l'ombra della luce, Ricordami, come sono infelice lontano dalle tue leggi; come non sprecare il tempo che mi rimane. E non abbandonarmi mai... Non mi abbandonare mai! Perchè, la pace che ho sentito in certi monasteri, o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa, sono solo l'ombra della luce.
Video
Plaisir d'amour Plaisir d'amour ne dure qu'un moment, chagrin d'amour dure toute la vie. J'ai tout quittè pour l'ingrate Sylvie; elle me quitte et prend un autre amant. Plaisir d'amour... Tant que cette eau coulera doucement vers le ruisseau qui borde la prairie je t'aimerai, me répétait Sylvie. L'eau coule encore; elle a changé pourtant Plaisir d'amour...
Traduzione: Gioia d'amore
Gioia d'amore dura solo un momento, Pena d'amore dura tutta la vita. Io ho lasciato tutto per l'ingrata Sylvie; Lei mi lascia e prende un altro amante. Gioia d'amore... Finchè quest'acqua scorrerà dolcemente verso il ruscello che costeggia i prati io t'amerò, mi ripeteva Sylvie. L'acqua scorre ancora: lei però è cambiata. Gioia d'amore...
Immersi nel riverbero d'oro della sera come sono solenni i boschi Sulle voci degli uccelli dolcemente la brezza della sera spira. Cosa mormorano il vento e i piccoli uccelli? Mormorando avvolgono il mondo nel sonno. Voi desideri che sempre vi agitate nel cuore senza sosta nè riposo! Nostalgia che sommuovi il respiro quando riposi, quando dormi tu?
Mormorano i venti, i piccoli uccelli; ma voi, desideri senza meta, quando troverete il sonno? Ah, quando non più in lontananze d'oro il mio spirito alato dal sogno vagherà, non più su stelle eternamente lontane Riposerò il mio sguardo pieno di nostalgia: allora i venti e i piccoli uccelli con il loro mormorio avvolgeranno i miei desideri e la mia vita.
Video Oh Sweet Were the Hours Traduzione: O dolci furono le ore
O dolci furono le ore quando di scherzosa allegria riondanti Io aprii i festeggiamenti con balli e con canti; Quando fresca dalla fonte e chiara come il giorno La mia gioia traboccò e fuggì tutt'intorno . Vino! Vieni e porta il vino che mi rallegri, Amico del cuore! Vieni e brinda a me! Vino! Finchè i sogni di gioventù di nuovo sono vicini, Perchè devono lasciarmi, dimmi, perchè? Tornate ore dolci! Lasciate che io riveda una volta soltanto, Le vostre lievi aree forme di gioia e di incanto; Venite, concedete a un vecchio amico che l'allegro bicchiere va ricolmando Un saluto quando ve ne andate e sorriso quando vi state allontanando. Vino! Vieni e porta il vino... Non so dimenticarvi, la speranza resta mia: Ho salute nel sangue e nel vino magia; E seppur passi troppo in fretta, il sole d'autunno E più dolce e prezioso del sole di giugno. Vino! Vieni e porta il vino...
Caffè de la Paix è il diciassettesimo album musicale di Franco Battiato, pubblicato nel 1993 con etichetta EMI e anche una voluta citazione del locale di Parigi dove Georges Ivanovič Gurdjieff scriveva i suoi libri. Include testi in arabo (Fogh in Nakhal), latino (Delenda Carthago) e persiano (Haiku). In copertina vi è un particolare da un dipinto di Süphan Barzani, pseudonimo usato dallo stesso Battiato quando dipinge. L'album si classifica Miglior Disco dell'Anno nel referendum di Musica e dischi e risulta il trentaseiesimo disco più venduto in Italia durante l'anno.
Il disco
Battiato, già affermatosi nel decennio precedente grazie ad alcuni album di successo popolare (primo fra tutti La voce del padrone nel 1981) e reduce dalla pubblicazione di Come un cammello in una grondaia (1991), in Caffè de la Paix riesce a coniugare perfettamente tutti i suoi interessi musicali e culturali, facendo confluire nel disco sia testi esotici e ironici che spirituali, in un riuscito incontro fra i sound degli strumenti orientali come la tabla e la tamboura, di quelli classici quali la viola e l'oboe e di quelli rock, come la chitarra elettrica, il basso e la batteria. I testi delle tracce possono essere ritenuti pura espressione del sincretismo culturale e religioso di Battiato, perché vanno dalla mitologia greca (Atlantide) alla società romana (Delenda Carthago), passando per la tradizione popolare irachena (Fogh in Nakhal) e le atmosfere orientali (Haiku), in un insieme costellato di riflessioni sullo spirito, sul trascendente e sulle esistenze extra-terrene (Sui giardini della preesistenza, Lode all'Inviolato).
Tracce
Caffè de la Paix - 4:26 Fogh in Nakhal - (brano tradizionale iracheno riadattato da Battiato e Angelo Arioli) - 3:33 Atlantide - (testo: Carlotta Wieck) - 3:58 Sui giardini della preesistenza - 3:48 Delenda Carthago - (testo italiano di Angelo Arioli; testo latino tratto dal III libro delle Elegie di Properzio) - 3:59 Ricerca sul terzo - 3:59 Lode all'Inviolato - 3:53 Haiku - (testo persiano di Angelo Arioli) - 3:48
Torno a cantare il bene e gli splendori dei sempre più lontani tempi d'oro quando noi vivevamo in attenzione perché non c'era posto per il sonno perché non v'era notte allora. Beati nel dominio della preesistenza fedeli al regno che era nei Cieli prima della caduta sulla Terra prima della rivolta nel dolore. Tu volavi lieve sui giardini della preeternità poi ti allungavi sopra i gelsomini. Ho visto dei cavalli in mezzo all'erba seduti come lo sono spesso i cani e senza tregua vedo buio intorno voglio di nuovo gioia nel mio cuore un tempo in alto e pieno di allegria.
Mi siedo alla maniera degli antichi Egizi coi palmi delle mani dolcemente stesi sulle gambe e il busto eretto e naturale un minareto verso il cielo cerco di rilassarmi e abbandonarmi tanto da non avere più tensioni o affanni. Come se fossi entrato in pieno sonno ma con i sensi sempre più coscienti e svegli e un grande beneficio prova il corpo, il cuore e la mia mente che spesso ai suoi pensieri m'incatena mi incatena. Somma la vista ad occhi chiusi sottrai la distanza e il terzo scoprirai che si espande e si ritrova dividi la differenza.
Splendido Battiato! Nell'ultimo periodo non sto ascoltando altro che "Apriti Sesamo", una delle novità musicali che ho più atteso negli ultimi mesi ... è un affascinante racconto musicale, raccontato in 10 canzoni, secondo me uno dei suoi album più riusciti!
L'ombrello e la macchina da cucire è il diciottesimo album in studio di Franco Battiato. Raggiunse il quarto posto nella classifica FIMI Artisti nell'aprile del 1995, e fu il sessantaseiesimo disco più venduto in Italia durante l'anno. Tutte le musiche e gli arrangiamenti sono di Franco Battiato. Uniche eccezioni sono Un vecchio cameriere (musica di Battiato, ma dall'adagio del quartetto Op. 64 n. 5 di J. Haydn) e L'esistenza di Dio (al cui interno si trova, anche se stranamente non annotato da nessuna parte nell'album, una parte della musica del "classico" zigano Rind De Hore, quasi riportata esattamente dalla versione che si trova nella colonna sonora del film Latcho Drom di Tony Gatlif). La novità è che i testi non sono più di Battiato, ma del filosofo Manlio Sgalambro (presente anche nella foto di copertina), con il quale Battiato inizierà una lunga collaborazione. Il titolo dell'album fa riferimento a una frase contenuta nel poema epico in prosa Canti di Maldoror, del francese Lautréamont. L'ombrello e la macchina da cucire fu l'ultimo lavoro di Battiato a venire pubblicato dalla EMI. Come per il precedente "Unprotected", la versione in vinile del disco fu prodotta e venduta a tiratura limitata di 2000 esemplari, numerati sul retrocopertina.
Tracce
L'ombrello e la macchina da cucire Breve invito a rinviare il suicidio Piccolo pub Fornicazione Gesualdo da Venosa Moto browniano Tao Un vecchio cameriere L'esistenza di Dio
Video L'ombrello e la macchina da cucire
Video
Breve invito a rinviare il suicidio
Va bene, hai ragione, se ti vuoi ammazzare. Vivere è un offesa che desta indignazione... Ma per ora rimanda... E' solo un breve invito, rinvialo. Va bene, hai ragione, se ti vuoi sparare. Un giorno lo farai con determinazione. Ma per ora rimanda... E' solo un breve invito, rinvialo. Questa parvenza di vita ha reso antiquato il suicidio. Questa parvenza di vita, signore, non lo merita... solo una migliore.
Un vecchio cameriere Splendore inconsumato di tutto l'universo, fiato, punto fermo del cosmo: Terra, desolata.......... Qualcuno ci lancia nella vita, questa nella coscienza: anche quella di un povero commesso che nel tempo stesso apre gli occhi rabbrividendo al giorno, che gli ghigna attorno. Ein alter Kellner, un vecchio cameriere, anche la sua coscienza getta sulla terra - dolori e sofferenza. I piedi che gli dolgono, la moglie pazza, e quanto gliene viene dal fatto che egli è un uomo e appartiene alla razza. Un giorno amò ora si fa il bucato, sognando il re che sarebbe stato. Mentre il pensiero di te, si unisce a quel che penso. E i cicli del mondo si susseguono. Issami su corde per vie canoniche ascendendo e discendendo. Non fate crescere niente su questa terra
Video L'esistenza di Dio Giovane teologo non fare come in rue de Fouarre dove si produceva amore, si produceva per Dio e arnesi per dimostrarne l'esistenza, che, già mostrava la sola competenza. Lessing diciassettenne arriva a Lipsia per fare teologia. Apprende prima la scherma e la danza. La distinzione e la lontananza. Camice, prego! Il teologo si prepari agli atti della sua professione. Ecco, no guardate un po' più sotto, qui vedrete esattamente com'è fatto Dio. L'attributo "buono" delimita uno spazio, segna una distanza. Il paziente non può aspettare. Si proceda a regolare dissezione. Camice, prego! Signori, anatomia! Presto, bisturi. Klemmen her! Signori teologi basta, ricucite. Ancora una cosa, mente a Ockam prego: Dio differisce dalla pietra perchè questa, dice, è finita. La teologia vi invita, anzi vi impone di, immaginare una pietra infinita. Camice, prego ...
L'imboscata è il diciannovesimo album di Franco Battiato, pubblicato nel 1996 dalla Polygram. Secondo album di Battiato con testi del filosofo Manlio Sgalambro, raggiunse il secondo posto in classifica, risultando uno dei dischi italiani più venduti dell'anno e consegnando Battiato a una popolarità simile a quella che aveva vissuto negli anni ottanta.
Tracce
Di passaggio - 3:35 (testo: Franco Battiato, Manlio Sgalambro) Strani giorni - 3:57 La cura - 4:01 (testo: Franco Battiato, Manlio Sgalambro) .. ein Tag aus dem Leben des kleinen Johannes - 3:47 Amata solitudine - 4:04 Splendide previsioni - 3:52 Ecco com'è che va il mondo - 4:21 Segunda feira - 3:59 Memorie di Giulia - 3:16 Serial killer - 4:06
Amata solitudine A quel tempo tu stavi, sicura di te, della tua logica, guidando e parlando ininterrottamente..... ed io, che già non ti ascoltavo più, (come ipnotizzato), seguivo gli occhi che seguivano i colori, i raggi elettrici della città. Chissà cos'è quel moto che ci unisce e ci divide, e quel parlare inutilmente delle nostre incomprensioni, di certi passeggeri malumori. Amata solitudine, isola benedetta. A quel tempo di te, amavo il tuo pensiero logico e quella linea perfetta del baciare, la simmetria delle tue carezze; vivificato dal chiarore vibrante di sapore: scintilla di una mente universale. Ero in te come un argomento del tuo amore sillogistico, conclusione di un ragionamento. Ma mi piaceva essere così, avviluppato dai tuoi sensi artificiali. Ora sono come fluttuante.... Amata solitudine, isola benedetta. Così é finita, mi stacco da te, da solo continuo il viaggio. Rivedo daccapo il cielo colorato di sole, di nuovo vivo
Ecco com'è che va il mondo Era la più grassa puttana che mai avessi visto, la donna più grassa che avessi guardato. Aveva un vestito di seta cangiante, perline al collo, un ventaglio di struzzo, mani delicate. Uno le disse: "schifosa montagna di grasso" rise e dimenò il corpo come a dire sì, o buon Gesù, certo sì. Farlo con te non deve essere comodo, sei grassa come tre..... e invece no, invece mi dicono che bel posto hai sei più bella di Marilyn o di Evelyn, non ricordo più. Rise e dimenò il capo, farfugliò qualcosa, come a dire sì. Vedete come va il mondo? Ecco com'è che va il mondo! La mia anima non stilla miele e dolcezze, happyness and truth, bisogni naturali. Ma io ho una bambina, negli intervalli, che mi accarezza i bianchi capelli. E gli anni si fanno docili al suo tocco mi bacia sulle guance crudeli e giochi pazienti di rami mi intreccia con le sue pupille da gatta. Era d'aprile o forse era maggio? Per caso la rincontrai risi e dimenai il capo accennai qualcosa come a dire sì. Vedete come va il mondo? Ecco com'è che va il mondo
Video
Segunda feira
Ti porto con me segunda feira de Lisboa nel mio antico mare nell'Acqua occidentale, nel Mediterraneo affollato di navi e corpi d'ignudi nuotatori. Fanciulli con sguardo da fiere, gli occhi di lince dei Braganza, fissano il Nord. Sognando l'oltremare, come ghirlanda intrecciano una danza. Trago dentro do meu coracao, Todos lugares onde estive: A entrada de Singapura O coral das Maldivas Macao da noite, a uma hora. Segunda - feira de Lisboa, che nome d'incanto! Qui da noi é lunedì. Soltanto.