Passaggi a livello Correvano veloci lungo le gallerie i treni di una volta trasportavano le spie nelle carrozze letto sposi in luna di miele facevano l'amore con l'ausilio del motore. Mio nonno preferiva per la villeggiatura portare i suoi parenti coi bagagli in carrozzella l'aria della campagna carica di letame spostava vibrazioni di una vita troppo bella. Correvano veloci su quelle giardiniere 18 gente si sbracciava salutando alle frontiere la vita, ci prendeva con strana frenesia guardare il fumo uscire dalle macchine a vapore. Giocavano sull'aia bambini e genitori Calasso li avvertiva dal Corriere della Sera: "Copritevi che fa freddo, mettetevi le galosce"... Good vibrations, Satisfaction, sole mio Cinderella mit violino, Lux eterna Galileo, douce France, Nietzsche-Lieder Kurosawa, meine Liebe mister Einstein on the beach.
La voce del padrone è un album musicale di Franco Battiato, pubblicato nel 1981 con etichetta EMI Italiana. Questo LP portò definitivamente al successo l'artista siciliano, in quanto raggiunse la cifra di oltre un milione di copie vendute, primo album italiano in assoluto a toccare questo traguardo. Per promuovere il disco sia in Italia che all'estero vennero poi estratti sette singoli: uno per il mercato italiano, due per quello francese, due per quello spagnolo e, infine, uno per quello tedesco. È collocato al secondo posto della lista dei 100 migliori album italiani di sempre secondo Rolling Stone. Fu realizzata anche la versione in spagnolo dell'album intitolata La voz de su amo.
Il disco
Con questo album Franco Battiato si affranca definitivamente dall'influenza del rock progressivo che aveva caratterizzato i suoi anni settanta, dalla quale aveva iniziato ad allontanarsi da qualche tempo, già con L'era del cinghiale bianco, e accantona in parte i percorsi esoterici sui quali tornerà in seguito. Album altrettanto sperimentale ma facilmente fruibile per il medio pubblico - nonché ballabile - aprì nuovi scenari musicali per l'artista, ottenendo un sorprendente successo commerciale: La voce del padrone è infatti il primo long playing italiano a superare il traguardo del milione di copie vendute, rimanendo al primo posto in classifica per diciotto settimane non consecutive fra il maggio e l'ottobre del 1982. In un referendum promosso da Musica e dischi è stato valutato come il secondo miglior album italiano di musica leggera degli anni ottanta, superato solamente da Crêuza de mä di Fabrizio de André, indice di un apprezzamento generale di questo disco sia dal pubblico che dalla critica.
Tracce
Summer on a solitary beach - 4:48 Bandiera bianca - 5:19 Gli uccelli - 4:43 Cuccurucucù - 4:10 Segnali di vita - 3:39 Centro di gravità permanente - 3:58 Sentimiento nuevo - 4:16
Video
Summer on a solitary beach Passammo l'estate su una spiaggia solitaria e ci arrivava l'eco di un cinema all'aperto e sulla sabbia un caldo tropicale dal mare. E nel pomeriggio quando il sole ci nutriva di tanto in tanto un grido copriva le distanze e l'aria delle cose diventava irreale. Mare mare mare voglio annegare portami lontano a naufragare via via via da queste sponde portami lontano sulle onde. A wonderful summer on a solitary beach against the sea "le grand hotel Sea-Gull Magique" mentre lontano un minatore bruno tornava. Mare mare mare voglio annegare...
Cuccurucucu Paloma ahia - iaia - iai cantava Cuccurucucu Paloma ahia - iaia - iai cantava. Le serenate all' istituto magistrale nell' ora di ginnastica o di religione per carnevale suonavo sopra i carri in maschera avevo già la luna e urano nel leone "il mare nel cassetto" "le mille bolle blù" da quando sei andata via non esisto più "il mondo è grigio il mondo è blu". Cuccurucucu Paloma ahia - iaia - iai cantava Cuccurucucu Paloma ahia - iaia - iai cantava. L'ira funesta dei profughi afghani che dal confine si spostarono nell' Iran cantami o diva dei pellerossa americani le gesta erotiche di squaw "pelle di luna" le penne stilografiche con l'inchiostro blu la barba col rasoio elettrico non la faccio più "il mondo è grigio il mondo è blu". Cuccurucucu Paloma ahia - iaia - iai cantava Cuccurucucu Paloma ahia - iaia - iai cantava. Lady madonna i can try with a little help from my friends oh oh goodbye ?Ruby tuesday come on baby let's twist again once upon a time you dressed so fine, Mary like just a woman like a rolling stone.
Il tempo cambia molte cose nella vita il senso le amicizie le opinioni che voglia di cambiare che c'è in me si sente il bisogno di una propria evoluzione sganciata dalle regole comuni da questa falsa personalità Segnali di vita nei cortili e nelle case all'imbrunire le luci fanno ricordare eh... eh... eh... le meccaniche celesti (STACCO) Rumori che fanno sottofondo per le stelle lo spazio cosmico si sta ingrandendo e le galassie si allontanano Ti accorgi di come vola bassa la mia mente? E' colpa dei pensieri associativi se non riesco a stare adesso qui Segnali di vita nei cortili e nelle case all'imbrunire le luci fanno ricordare eh... eh... eh... le meccaniche celesti le meccaniche celesti
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Centro di gravità permanente Una vecchia bretone con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù. Capitani coraggiosi furbi contrabbandieri macedoni. Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming. Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente avrei bisogno di...
Cerco un centro ecc.
Over and over again. Per le strade di Pechino erano giorni di maggio tra noi si scherzava a raccogliere ortiche. Non sopporto i cori russi la musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese. Neanche la nera africana. Cerco un centro ecc.
avrei bisogno di... Cerco un centro ecc.
Over and over again you are a woman in love baby come into my life baby i need your love i want your love over and over again
Da 40 anni fa musica, da 40 anni medita. Ha scritto il nuovo album “trainato da un’invisibile carezza”. Nel frattempo ha imparato a ridurre un po’ la sua distanza dal mondo. Ad esempio, diventando assessore “senza stipendio né auto blu” e trasformando “la rabbia in compassione”. Perché “non vorrei mai reincarnarmi in uno scarafaggio”
di Paola Maraone da:gioia.it
Alla fine dell’intervista, all’imbrunire, suona per me al pianoforte un preludio di Bach spiegandomi: «Più veloce di così è sbagliato». La giusta distanza tra le note è anche quella che Franco Battiato mette tra sé e il mondo. Intriso di misticismo e trascendenza ma attento ai problemi della gente, ha appena accettato, in Sicilia, l’incarico di assessore allo Spettacolo «a patto che non mi dessero né stipendio né auto blu». Mentre sorseggiamo un caffè ai cinque cereali nel suo salotto stracolmo di libri, riflette: «Uno, quando può, dà un segnale. Per fare bei progetti non servono nemmeno molti soldi». Accogliente, luminosa e poco appariscente, la casa di Battiato è come lui. Un posto incantato alle pendici dell’Etna, con un giardino a terrazze digradanti che guarda il mare e l’orizzonte lontano. Per parlare con lui, scopro subito, bisogna innanzitutto fidarsi. Poi, sganciarsi dal pensiero logico; provare a credere che, se solo lo vogliamo, in fondo tutto è possibile. A cominciare dal titolo del suo nuovo album, Apriti Sesamo: «Una parola magica per uscire dal tranello e liberare noi stessi. L’ho presa dalla favola di Sherazade e l’ho agganciata al mondo della meditazione».
Lei medita quotidianamente dagli anni 70. Una pratica che consiglierebbe a tutti?
Sì, però seriamente. Il come non importa: c’è chi medita con gli occhi aperti, chi con gli occhi chiusi. Diffidare dei supertecnici che ti suggeriscono posizioni, ti impongono di mantenere l’osso sacro in un certo modo: ognuno ha le proprie aspirazioni, capacità e gusti. Quel che conta soprattutto è il tempo: solo i grandi mistici possono permettersi di meditare poco.
Lei, quanto?
Un’ora, due volte al giorno, all’alba e al tramonto. Da un certo minutaggio in avanti, il corpo arriva a una tale immobilità che puoi staccartene e cominciare viaggi di altra natura. Ti rilassi, entri nel tuo mondo silenzioso: la meditazione ha bisogno di silenzio per funzionare.
Cosa c’entrano, scusi, vuoto e silenzio con la musica, che poi è il suo mestiere?
Non ho bisogno di suoni per vivere. Il silenzio puro è il massimo. Come diceva Gregorio di Nissa, ti permette di «vedere nel non vedere». La maggior parte della gente cammina per strada senza sapere di avere un corpo, né che siamo pieni di energia. Invece quando cominci a nutrire il tuo corpo attraverso la meditazione raggiungi uno stato vitale più pieno e consapevole. Meditare scioglie le tensioni, permette di scacciarle altrove. Come se stessimo passando una palla. Siamo tutti interconnessi, lo sa? La parola giusta è entanglement. Significa “avviluppamento” e non è l’invenzione di un mago ma di un grandissimo fisico quantistico, David Bohm.
Come compone un album un musicista-mistico?
A cinque anni dall’ultimo disco di inediti mi sono messo alla chitarra e ho sentito qualcosa di superiore che mi prendeva per mano. Noi artisti lo sappiamo bene: spesso prendiamo le idee dall’etere. A volte, ma solo a volte, per lavorare facciamo invece affidamento sul nostro intelletto: a me per esempio è successo con la Voce del padrone.
Non è andata male: in Italia è stato il primo disco della storia a vendere più di un milione di copie.
Altre volte però, e non me ne cruccio, ho la sensazione di essere solo un tramite. Come quando ho scritto La cura. E in un’altra canzone, L’ombra della luce, mi è venuta l’intuizione di cantare: «Difendimi dalle forze contrarie». Una meraviglia, non trova? È stato come avvertire un’invisibile carezza.
Nel nuovo album, le è successo?
Sì, in Il testamento. Mi sono svegliato di notte e mi sono alzato per prendere appunti, una specie d’ispirazione. Non mi piace chi descrive le sue canzoni chiamandole “i miei figli”: le canzoni non ci appartengono, come del resto quasi niente nella vita.
Nel testo dice: «Cristo nei Vangeli parla di reincarnazione».
Vero, anche se la Chiesa non accetta di parlarne. Quante volte qualcuno di loro mi ha detto: «Sa, sono temi delicati». «In che senso?» ho risposto. Vede, io credo che dopo quest’esistenza ce ne sia un’altra, e poi un’altra ancora. E mi preparo ogni giorno alla morte come fanno i tibetani, che ogni sera prima di coricarsi girano la ciotola del cibo, vuota, e pensano: «Potrebbe non servirmi più».
Sarebbe pronto a morire in questo momento?
Mi ci sto preparando seriamente.
Tra l’altro, secondo la reincarnazione non si muore, ci si trasforma.
Certo. È un passaggio, proprio come la nascita. E se hai imparato a dominare un po’ l’ego, il passaggio è meno spiacevole; a ogni reincarnazione corrisponde un destino migliore. Quel che facciamo in questa vita presente si riverbera sulle successive: perciò c’è chi si reincarna in uno scarafaggio, o in un serpente.
Mi vengono in mente alcuni possibili futuri scarafaggi.
(Ride, ndr) Però il mondo sta cambiando. I delinquenti, in questo momento, sono perdenti. Prenda Obama in America: il buono avanza, un uomo nuovo sta nascendo, e io sono contento.
Se le chiedessi di tracciare un bilancio provvisorio?
So di vivere una vita straordinaria, al di sopra delle mie aspettative. Motivo per cui mi piace l’idea di fare stare bene qualcun altro, se ci riesco.
Però ha fama di artista riservato e schivo.
Lo sono. Non ho mai coltivato un rapporto con il pubblico. In vita mia avrò risposto, in tutto, a una decina di lettere di ammiratori. Ma, a distanza, sono felice quando scopro che qualcuno ha trovato la sua strada. Per esempio quando un ragazzo mi scrive che vuole studiare la matematica pura. A gennaio comincia il suo tour europeo.
Mi fa piacere rivedere alcune città estere, ma confesso: in generale mi muovo controvoglia. Tanti miei amici cantautori a casa stanno male, amano girare. Io mi sono sempre sentito uno stanziale costretto al nomadismo. Mi piace la mia casa, sono un solitario. Non asociale: però non sono capace di condividere l’esistenza quotidiana con altre persone. Ho sempre dormito volentieri da solo, tranne le rare volte in cui a letto facevo un’altra cosa. Ma era un fatto legato al periodo, poi mi sono concentrato su altro.
Per esempio?
In questi anni ho lavorato molto per passare dalla rabbia alla compassione. Quel che prima mi faceva innervosire, ora m’impietosisce.
Come è cambiato invece, nel tempo, il suo rapporto con la voce?
Certamente evolvendosi migliora anche quella. Però anche da giovane ho sempre cantato per essere me stesso, mentre molti usano la voce per imitare qualcun altro.
L'arca di Noè è un album musicale di Franco Battiato, pubblicato nel 1982 dall'etichetta EMI Italiana. Vendette circa 550.000 copie piazzandosi al numero 1 e rimase in classifica per molti mesi.
Il disco
Critiche
La prima canzone del LP, Radio Varsavia, fece molto discutere i critici e il quotidiano La Stampa accusò Battiato di avere inserito nel disco "la cultura della nuova destra".
Tracce
Radio Varsavia Clamori - (testo: Tommaso Tramonti) L'esodo - (testo: Tommaso Tramonti) Scalo a Grado La torre New Frontiers Voglio vederti danzare
Testi e musiche di Franco Battiato, tranne dove indicato. Scalo a Grado fu usata da Nanni Moretti nella colonna sonora del film Bianca (1984).
Orizzonti perduti è il tredicesimo album in studio di Franco Battiato, pubblicato nel dicembre 1983 con l'etichetta EMI Italiana. Il disco, che l'autore curò particolarmente in fase di registrazione, raggiunse il settimo posto in classifica e risultò il trentaduesimo più venduto del 1984. Il brano "La stagione dell'amore" è stato utilizzato per Tutti pazzi per amore.
Il disco
L'album, a differenza dei precedenti, presenta un maggiore uso dell'elettronica e del computer per la riproduzione dei suoni, con la totale eliminazione degli strumenti acustici. Il disco si presenta in alcuni tratti autobiografico e l'ambiente è prevalentemente quello siciliano. Vengono poi toccati temi come la satira musicale e la decadenza culturale dell'Occidente.
Tracce
La stagione dell'amore Tramonto occidentale Zone depresse Un'altra vita Mal d'Africa La musica è stanca - (testo: Franco Battiato, Tommaso Tramonti) Gente in progresso Campane tibetane Testi e musiche di Franco Battiato, tranne ove indicato.
Le Domeniche pomeriggio d'estate, zone depresse. Donne sotto i pergolati a chiacchierare e a ripararsi un po' dal sole, uomini seduti fuori dai caffè. Poi la fine un giorno arrivò per noi; dammi un po' di vino con l'Idrolitina. Problematiche, differenze di vita, zone depresse. Dal barbiere al sabato per chiaccherare e a turno leggere il giornale. Le ragazze in casa o fuori nei balconi; mi regali ancora timide erezioni; guardavo di nascosto i saggi ginnici nel tuo collegio. Deux pas en avant, deux pas en arrière, à droite à gauche, au contraire, faire un tour sur soi meme. S'arreter.
Dopo pranzo si andava a riposare cullati dalle zanzariere e dai rumori di cucina; dalle finestre un po' socchiuse spiragli contro il soffitto, e qualche cosa di astratto si impossessava di me. Sentivo parlare piano per non disturbare, ed era come un mal d'Africa, mal d'Africa. Saturday night I'm a dreamer, I can't live without you on my own, lies a photograph, please come back and stand by me. Con le sedie seduti per la strada, pantaloncini e canottiere, col caldo che faceva. Da una finestra di ringhiera mio padre si pettinava; I'odore di brillantina si impossessava di me. Piacere di stare insieme solo per criticare ed era come un mal d'Africa, mal d'Africa.
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La musica è stanca In quest'epoca di bassa fedeltà e altissimo volume il rumore allucinante delle radio non ci molla mai; e quanti cantanti musicisti arrabbiati che farebbero meglio a smettere di fumare. Brutta produzione altissimo consumo, la musica è stanca, non ce la fa più, e quante cantanti di bella presenza che starebbero meglio a fare compagnia. Disco, disco. Telegatti. (I'll never fall in love again. Come with me at the end of the rainbow). Portami via da questo mondo assurdo dalle illusioni e dai percorsi ereditari. Portami dentro un alveare o nei bachi da seta e via da questo popolo e via dal mio vicino che attacca sempre il giradischi. In quest'epoca di scarsa intelligenza ed alta involuzione qualche scemo crede ancora che veniamo dalle scimmie e il sole soltanto una palla di fuoco e non si sono accorti che è una forma di una tappa di energia. Adamo colse della frutta dall'albero della conoscenza poi l'ultima mela cadde sulla testa procurando un ematoma a Newton.
Mondi Lontanissimi è il quattordicesimo album in studio di Franco Battiato, pubblicato dalla EMI il 5 marzo 1985. Il disco, anticipato dai due singoli No Time No Space/Il re del mondo e Via Lattea/L'animale, raggiunse il terzo posto in classifica e risultò il ventitreesimo disco più venduto in Italia durante l'anno. Alcuni brani sono riproposizioni di canzoni già edite: Chan-son egocentrique, già incisa con Alice nell'album Azimut (1982), I Treni di Tozeur, successo internazionale dell'anno precedente qui proposto in una versione cantata dal solo Battiato, e Il re del mondo, che presenta un nuovo arrangiamento rispetto all'originale del 1979.
Tracce
Via lattea - (Battiato) Risveglio di primavera - (Battiato, Battiato-Pio) No Time no Space - (Battiato-Cosentino, Battiato-Pio) Personal computer - (Battiato-Cosentino, Battiato) Temporary Road - (Battiato, Battiato-Pio) Il re del mondo - (Battiato) Chan-son egocentrique - (Messina-Tramonti, Battiato) I Treni di Tozeur - (Battiato-Cosentino, Battiato-Pio) L'animale - (Battiato)
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Via lattea
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Risveglio di primavera
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No Time no Space
Parlami dell' esistenza di mondi lontanissimi di civiltà sepolte di continenti alla deriva. Parlami dell'amore che si fa in mezzo agli uomini di viaggiatori anomali in territori mistici ... di più. Seguimmo per istinto le scie delle Comete come Avanguardie di un altro sistema solare. No Time No Space another race of vibrations the sea of the simulation keep your feelings in memories I love you especially tonight.
Controllori di volo pronti per il decollo. Telescopi giganti per seguire le stelle navigare navigare nello spazio nello spazio ... di più. No Time No Space another race of vibrations the sea of the simulation keep your feelings in memories I love you especially tonight.
L'animale Vivere non è difficile potendo poi rinascere cambierei molte cose un po' di leggerezza e di stupidità. Fingere tu riesci a fingere quando ti trovi accanto a me mi dai sempre ragione e avrei voglia di dirti ch' è meglio se sto solo... Ma l' animale che mi porto dentro non mi fa vivere felice mai si prende tutto anche il caffè mi rende schiavo delle mie passioni e non si arrende mai e non sa attendere e l' animale che mi porto dentro vuole te. Dentro me segni di fuoco è l'acqua che li spegne se vuoi farli bruciare tu lasciali nell' aria oppure sulla terra.
Fisiognomica è il quindicesimo album in studio di Franco Battiato, pubblicato nel febbraio 1988. Dal disco, che rappresentò un inaspettato ritorno del cantante siciliano alla musica leggera, dopo che questi l'aveva momentaneamente abbandonata a favore dell'opera lirica, vennero poi estratti quattro singoli destinati ai mercati esteri.Tutti gli arrangiamenti furono composti da Battiato e il testo di Veni l'autunnu venne scritto in parte in lingua siciliana e in parte in arabo. Fisiognomica raggiunse il primo posto in classifica, risultando il quindicesimo più acquistato in Italia, riuscendo a vendere circa 300.000 copie.[senza fonte] I brani E ti vengo a cercare, Nomadi e L'Oceano di Silenzio vennero eseguiti alla presenza di Giovanni Paolo II in un concerto storico alla Sala Nervi, il 18 marzo 1989.
Antefatto
A partire dal 1985, terminato il tour di Mondi lontanissimi, Battiato decise di dedicarsi esclusivamente alla composizione di opere liriche, affermando anche in un'intervista di non essere interessato al rinnovo del contratto con la EMI, sua casa discografica. Dopo la messa in scena di Genesi, avvenuta al Teatro Regio di Parma nell'aprile del 1987, e un tour in Spagna a seguito della pubblicazione di Nomadas, album contenente una parte dei suoi brani tradotti in spagnolo, il musicista cominciò a lavorare alla sua seconda opera lirica, Gilgamesh. Battiato dichiarò poi che più volte durante la composizione si era ritrovato a scrivere materiale di musica leggera, che non poteva essere in alcun modo incluso nell'opera. Si decise quindi a pubblicare un nuovo album di inediti.
Il disco
Nel 1985 Juri Camisasca scrive il brano Nomadi per la cantautrice Giuni Russo ma, non potendolo incidere a causa dell'ostracismo da parte della discografica, lo affida all'amica Alice. In seguito Giuni Russo lo inciderà nel 1998, inserendolo all'interno dell'album Voce prigioniera, in versione "live". A differenza degli album precedenti, Fisiognomica si presentò come un disco molto meno commerciale. Notevoli furono le influenze arabeggianti e della musica classica, con la partecipazione in alcuni brani di un soprano e la presenza di vari cori. Album molto introspettivo e orientato verso un discorso di spiritualità che caratterizzò anche le successive opere del musicista nella prima metà degli anni '90 rappresentò un prodotto totalmente originale per l'epoca. Esiste una rara edizione promozionale dove il 33 giri è inserito in una sovracopertina che riproduce, leggermente ingrandita e con un bordo bianco, la stessa foto utilizzata per il fronte copertina dell'album.
Tracce
Fisiognomica E ti vengo a cercare Veni l'autunnu Secondo imbrunire Nomadi - (Juri Camisasca) Zai Saman Il mito dell'amore L'Oceano di Silenzio - (testo in tedesco tratto da Wasserstatuen di Fleur Jaeggy)
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Fisiognomica
Leggo dentro i tuoi occhi da quante volte vivi dal taglío della bocca se sei disposto all'odio o all'indulgenza nel tratto del tuo naso se sei orgoglioso fiero oppure vile i drammi del tuo cuore li leggo nelle mani nelle loro falangi dispendio o tirchieria. Da come ridi e siedi so come fai l'amore quando ti arrabbi se propendi all'astio o all'onestà per cose che non sai e non intendi se sei presuntuoso od umile negli archi delle unghie se sei un puro un avido o un meschino. Ma se ti senti male rivolgiti al Signore credimi siamo niente dei miseri ruscelli senza Fonte. Vedo quando cammini se sei borioso fragile o indifeso da come parli e ascolti il grado di coscienza nei muscoli del collo e nelle orecch: il tipo di tensioni e di chiusure dal sesso e dal bacino se sei più uomo o donna vivere venti o quarant'anni in più è uguale difficile è capire ciò che è giusto e che l'Eterno non ha avuto inizio perché la nostra mente è temporale e il corpo vive giustamente solo questa vita. Ma se ti senti male ecc.
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E ti vengo a cercare E ti vengo a cercare anche solo per vederti o parlare perché ho bisogno della tua presenza per capire meglio la mia essenza. Questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine un rapimento mistico e sensuale mi imprigiona a te. Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri non accontentarmi di piccole gioie quotidiane fare come un eremita che rinuncia a sé. E ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare perché mi piace ciò che pensi e che dici perché in te vedo le mie radici. Questo secolo oramai alla fine saturo di parassiti senza dignità mi spinge solo ad essere migliore con più volontà. Emanciparmi dall'incubo delle passioni cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male essere un'immagine divina di questa realtà. E ti vengo a cercare perché sto bene con te perché ho bisogno della tua presenza
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Veni l'autunnu
Stamu un pocu all'umbra cca c'è troppu suli... Veni l'autunnu scura cchiù prestu l'albiri peddunu i fogghi e accumincia 'a scola da' mari già si sentunu i riuturi e a' mari già si sentunu i riuturi. Mo patri m'insignau lu muraturi pl nan sapiri leggiri e scriviri è inutili ca 'ntrizzi e fai cannola lu santu è di mammuru e nan sura. Sparunu i bummi supra a Nunziata 'n cielu fochi di culuri 'n terra aria bruciata e tutti appressu o santu 'nda vanedda Sicilia bedda mia Sicilia bedda. Chi stranu e cumplicatu sintimentu gnonnu ti l'aia diri li mo peni cu sapi si si in gradu di capiri no sacciu comu mai ti uogghiu beni. Messmuka issmi khalifa adrussu 'allurata al 'arabiata likulli schain uactin ua azan. Likulli helm muthabir amal likulli helm muthabir amal.