ELISA

biografia, discografia, new, foto, ecc...

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  1. tomiva57
     
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    Elisa aprirà dei pub per i giovani
    "Per far conoscere la propria musica"



    Elisa ha presentato a "Quelli che il calcio" il singolo "Nostalgia", contenuto nel suo ultimo disco "Ivy" e ha svelato uno dei progetti che vorrebbe portare avanti: "Aprire una serie di pub nel Friuli per dare la possibilità ai giovani musicisti di far conoscere la propria musica". La canzone è stata dedicata agli studenti che in questi giorni manifestano nelle scuole e nelle piazze d'Italia.

    “Ho questo sogno – ha proseguito la cantautrice – perché oggi è difficile portare avanti la propria creatività. Ci sono moltissime cover band, e per loro in un certo senso è più semplice, io invece, vorrei far conoscere al pubblico la buona musica inedita e far suonare live i giovani artisti. E’ proprio dai club che molte volte vengono fuori le nuove leve della musica”.

    Elisa è in vetta alle classifiche con il suo ultimo lavoro “Ivy” composto da un album ed un dvd la cui produzione artistica è stata curata interamente da lei.
     
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    Asile's world







    Seven times



    Edited by tomiva57 - 4/4/2011, 08:11
     
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    Just some order




    Come and sit



    Edited by tomiva57 - 4/4/2011, 11:57
     
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    Chameleon






    Happiness is home


     
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    Tic tac







    Little eye








    Come speak to me

     
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    So delicate so pure

    I'm losing my mind, I'm falling apart
    I wanna feel your heart and all I see is you
    I'm such a fool to treat you like I do
    when I take my fears and throw them all on you.

    But it's you, so delicate, so pure,
    enough to seem unreal
    yes it's you, so delicate, so pure,
    it's so hard to believe.
    I love your laugh, the way you say my name
    I want to be hard, I wanna know your pain
    I was so wrong, but now I see the truth
    I blame it on my youth and I'm coming back to you.

    But it's you, so delicate, so pure,
    enough to seem unreal
    yes it's you, so delicate, so pure,
    it's so hard to believe.
    I love the way that you walk
    and the music in the way that you talk
    anybody gonna tell me that I'm crazy
    I know with all my jealousy it's hard to live with me.

    Here in the dark, I need you like a drug
    take anything you want, the part of me you need
    wash over me, desire has a face
    I wanna make you see, I've nowhere else to be but with you...

    So delicate, so pure,
    enough to seem unreal
    yes it's you, so delicate, so pure,
    it's so hard to believe.







    The marriage

    This is the marriage of silence and love
    here is the temple where I come to learn
    here are the eternal little things that I always loved
    here are all my tears just waiting for my return.

    This the marriage of silence and love
    this is the land of the gentle soul
    here sometimes I met the man who can see what I see
    live what I dream and be the way he seems.
    And I have no doubt, here I fall and rise
    here I can be poor and feel so rich inside
    here I come back to me, here I come back to see
    what he's doing now, what he's doing now.

    Oh, I believe in the marriage of silence and love
    and I still need some patience to grasp it all
    I hope I won't forget these feelings fading off in time
    trapped behind my face, burning in my mind.

    Oh, I have no doubt, here I become wise
    here I can be poor and feel rich inside
    here I come back to me, here I come back to see
    what he's doing now, what he's doing now.

    At first, I've lost my direction and I was just glad to be alive
    but then, I had to meet myself and my depression and I,
    I should have swallowed all my pride
    and I know it now, yes I know it now
    and I want to know him now, 'cause I want to love him now.

    Still I have no doubt, here I live for now
    here I can be poor and feel so rich inside
    here I come back to me, here I come back to see
    what he's doing now, what he's doing now.
    here I come back to me, here I come back to see
    what he's doing now, what he's doing now.
    and I want to know him now.





    Cure me




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    da Suono.it - Interviste
    Pubblicato il: 16/12/2003

    Elisa - Nature & Flowers

    Avete mai fatto due chiacchiere con la semplicità? Noi sì: abbiamo parlato con Elisa, una delle più interessanti cantautrici italiane, un personaggio dalla personalità tutt’altro che semplice, ma che “semplicemente” si vuole relazionare agli altri.


    Elisa Dopo il singolo Broken uscito a ottobre, Lotus è forse il lavoro più importante per Elisa, perché è il primo che si autoproduce in collaborazione con Pasquale Minieri. Autoprodursi significa essere responsabili delle proprie scelte, giuste o sbagliate che siano, come quella di essere affiancati da un partner che in mesi di lavorazione faccia un po’ da alter ego e che possa colmare eventuali lacune che chiunque non malato di superiorità sa di avere. Perché la maggior parte degli artisti ambisce a questo traguardo è semplice: il sistema dello showbusiness impone ritmi e regole che non vanno quasi mai d’accordo con l’arte e chi è artista ne soffre, probabilmente gli mancherà qualcosa, ci sarà sempre quella virgola che è stata decisa da Mr. Nonsisachi a cui probabilmente non gliene frega nulla delle canzoni, o meglio, gliene frega nella misura in cui saranno merce di valore in un mercato che piange. Questa è una nostra interpretazione che abbiamo volutamente esagerato, ma la realtà spesso le somiglia.
    Abbiamo incontrato Elisa negli uffici capitolini della Sugar e, seppur stanca e con poche ore di sonno alle spalle, si è dimostrata vogliosa di presentare la sua nuova fatica con la determinazione di chi crede in ciò che fa. Subito dopo. Elisa è tornata a Milano per gli ultimi ritocchi al suo nuovo lavoro che è stato registrato in parte negli studi di Mauro Pagani: di nuovo un lungo viaggio in macchina, dopo una lunga giornata di promozione…

    SUONO: abbiamo ascoltato il tuo nuovo singolo Broken, un pezzo acustico con una cadenza folk caratterizzata da un tempo in 3/4 . È rappresentativo di quello che sarà l’album Lotus?
    Elisa: per quanto riguarda l’atmosfera acustica sicuramente sì, come andamento no, perché l’unico brano oltre a Broken che rimane in 3/4 è Stranger… anzi no scusatemi, sto dicendo una stupidaggine perché anche Interlude ha la stessa cadenza. (sorride)

    Dopo aver collaborato con diversi produttori famosi come Corrado Rustici o Mauro Malavasi, come ti trovi nei panni di produttrice di te stessa?

    Il motivo per cui ho deciso di autoprodurmi era per difendere la natura del disco, il suo suono, perché volevo che avesse un aspetto “non prodotto”, volevo rimanesse molto dello spirito della sala prove.
    Se non sbaglio è stato registrato in presa diretta…
    Esatto, è stato registrato su nastro in presa diretta, in un primo momento anche senza il click (tempo di riferimento n.d.r) per mantenere il giusto groove, poi abbiamo deciso di utilizzarlo perché nel frattempo gli arrangiamenti si erano arricchiti e ci ha aiutato moltissimo. Comunque ne abbiamo fatto a meno per tutte le prove, abituandoci all’andamento dei pezzi che suonavamo spontaneamente, da quelle poi abbiamo preso i riferimenti di tempo per il click. Abbiamo cercato di non farci usare dalle macchine ma di usarle per i nostri scopi.

    Che ruolo ha avuto Pasquale Minieri in questo progetto?
    Fondamentale, perché è una persona di grandissima esperienza ed è stato un po’ l’inventore dei suoni visto che abbiamo deciso di utilizzare soprattutto riverberi naturali con tutti i problemi che comporta questa scelta, come il posizionamento dei microfoni.

    Come era l’iter creativo di una tua canzone prima di Lotus, quando ti affidavi a produttori e arrangiatori esterni?
    Lavoravo molto a casa, registravo i demo da sola, scrivevo le parti e quindi un minimo li arrangiavo, c’era più o meno tutto, dalle tastiere ai loop di batteria, meno le chitarre, quelle no. Ci si pensava in seguito. Veniva usato circa il 90 % di quello che facevo a casa. Lotus invece è il primo disco con cui collaboro molto con la mia band a livello di sonorità e arrangiamenti.

    I musicisti sono sempre gli stessi?
    Sì sono sempre loro, a parte il batterista e il tastierista, in pratica per questo lavoro si è ricreato il gruppo originale degli inizi.
    Per quanto riguarda la musica rock un ritorno a lavori meno “prodotti” e più spontanei sarebbe auspicabile, ascoltando il singolo Broken si ha questa impressione e il brano ne trae giovamento…
    Un po’ crudo vero? (ride) Ci vuole un po’ di coraggio, ma sapevo di averlo e l’ho messo a disposizione dell’intero progetto.
    Vista la tua massiccia presenza su internet con svariati siti ufficiali e non, mi incuriosiva sapere qual è il tuo rapporto con questo mezzo di comunicazione.
    Non ho nessun contatto con internet, molti dei miei siti non li ho mai visti, altri sì come Tinnitus (il sito del fan club), mi piace molto.
    Sei a conoscenza delle problematiche riguardanti lo scambio illegale di file musicali sulla rete? Ci sono due grandi fazioni di musicisti che si dividono tra chi è favorevole e chi no. Hai una tua idea in proposito? Il fatto che qualcuno possa scaricare gratuitamente la tua musica ti mette paura?
    Paura sicuramente no, sono altre le cose che mi impauriscono. Secondo me bisognerebbe fare un’analisi di cosa sta succedendo realmente nel mercato musicale. Il problema non è l’artista singolo, anche perché, dicendola tutta, questo è un lavoro che, se ti va molto bene diventi molto ricco, se ti va bene, diventi abbastanza ricco, se ti va benino, diventi un po’ ricco. Non sei mai veramente povero, a meno che non amministri malissimo i tuoi guadagni. Credo che nel mondo stiano cambiando le regole e i pesi di alcune fonti di denaro. Prima c’erano gli artisti che diventavano ricchissimi e le case discografiche super ricche, tutto questo era possibile perché i dischi costavano meno e si vendeva di più. Il problema è alquanto complicato, di mezzo c’è una forma d’arte importantissima come la musica, dall’altra c’è un business di caratura mondiale che in questo momento è abbastanza arrugginito. Si comprano meno dischi, le case discografiche sono in forte crisi e forse il problema risiede in un diverso modo di vivere della gente dal punto di vista globale. Il fatto che ci si possa scambiare gratuitamente le canzoni tramite internet in sé è positivo per una forma di divulgazione e di informazione che io approvo e sostengo. Il problema è che così facendo non si riconosce più il valore delle cose. Per fare un CD serve il lavoro di molte persone e, per assurdo, quelli che subiscono gli effetti negativi di questa situazione sono proprio loro, ancora prima degli artisti. Il problema risiede anche nel costo finale dei CD. Parlando dell’Italia, abbiamo il problema dell’IVA, il nostro Paese non considera la musica come cultura ma come entertainment, sui libri c’è un’imposta bassissima mentre sui dischi è altissima e questo non permette alle case discografiche di abbassare i prezzi, o se non altro, rende tutto molto difficile. La situazione arriva ad essere ridicola se pensiamo all’adolescente che viene da una famiglia con pochi mezzi finanziari. Il ragazzo esce di casa e trova per strada a 5 euro un CD pirata che contiene quelle canzoni che lo aiuteranno a stare meglio, rispetto al disagio di una vita relativamente povera. Cosa bisogna fare? Lo multiamo? Il problema non è il ragazzino, non puoi dire alla gente di non comprare la musica o non scambiarla sui siti internet, è come dire a uno che ha fame di non mangiare il piatto di pasta che ha di fronte sul tavolo. Dovrebbe essere tutto più controllato, dovrebbero essere presi dei provvedimenti, i dischi dovrebbero costare di meno. Devo dire che su questi argomenti divento anche piuttosto aggressiva perché non mi interessa più la opinione degli altri e non mi interessa salvare la faccia, ci vorrebbe un senso della misura, di giustizia. Probabilmente ci troviamo in un momento di transizione.

    Problema annoso quello dei dischi che dovrebbero costare di meno, sono anni che se ne parla. L’artista che potere ha sul prezzo finale di vendita?
    Un potere bassissimo, i margini di contrattazione sono limitatissimi, nell’ordine di pochi euro e non risolve ovviamente il problema. Ho fatto un disco di sedici canzoni che comprende sette pezzi inediti, che in una raccolta è inusuale, e l’ho fatto proprio per questo, per giustificare il più possibile il prezzo d’acquisto. Cerco di farlo su tutto, anche per la tournée teatrale che avrà un prezzo popolare.

    Per i concerti come funziona?
    Puoi dire di tenere un certo prezzo, poi però devi fare più date per rientrare nei costi e non puoi pretendere produzioni mega che influiranno sul costo dei biglietti.
    Parliamo della prossima tournée teatrale, che partirà il 1° dicembre…
    Il disco è acustico, il suono è importantissimo, non potevamo permetterci di suonare in posti dove non si sente più che bene. Inoltre non mi piaceva l’idea di far stare le persone un’ora e mezzo in piedi per uno spettacolo fondamentalmente da ascoltare.
    Verranno proiettate su uno schermo delle tue fotografie…
    Tutto il progetto Lotus nasce da quelle immagini.

    Ho letto su internet che ti interessi ad altre forme d’arte, dipingi, scrivi racconti, sei regista…
    Regista?


    Non hai fatto un cortometraggio?
    Ah si!! (ride) Beh, adesso non è che se fai un corto diventi automaticamente regista! Si tratta di un lavoro che ho fatto per Maurizio Nichetti, una pubblicità sociale contro la solitudine.
    Quanto e come ascolti la tua musica preferita?
    Sono totalmente dipendente, ascolto musica tutto il giorno, sempre e da tanto tempo. Mi piace anche andare a dormire e svegliarmi con un pezzo in loop. Mi è capitato con Halleluja di Jeff Buckley e la traccia numero 6 di Surrender dei Chemical Brothers (la canta).

    Ti piace la musica elettronica?
    Assolutamente sì! Aphex Twin, Orbital, LFO, Massive Attack e tanti altri, mi piace tantissimo anche se poi il mio lavoro ha tutt’altra sonorità.

    Lotus uscirà in qualche formato speciale?
    Sì in SACD. Poi uscirà il DVD Video che conterrà il making of Lotus: un’ora di documentario più diverse canzoni suonate durante le prove, tutto in 5.1.


    Autore: Paolo Perilli







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    Elisa sa accendere il fuoco
    nella serata dedicata all'acqua
    TEATRO GRANDE. Sala non al gran completo per il primo dei due concerti della cantante


    Raggiunge i vertici assoluti eseguendo «Almeno tu nell'universo» e con il gran finale in italiano chiuso dal bis di «Luce»
    03/04/2011

    Un'artista avvinta come l'edera («Ivy»: appunto) alla sua visione. Pronta a seguirla fino in fondo, a costo di raddoppiare l'impegno in un monumentale tour di 56 date: un complesso meccanismo a capo del quale Elisa è approdata tutto sommato in piena serenità ieri sera sul palco del Teatro Grande, che è così tornato a porgere i suoi velluti rossi ad un'altra grande voce della musica italiana. Sala affollata, non esattamente al gran completo: chissà, considerati i prezzi non esattamente popolari forse c'è chi ha pensato di risparmiare per il 16 aprile, quando la cantante di Monfalcone tornerà nella Leonessa (sempre sul palco del Massimo Cittadino) per offrire il «secondo tempo» di questo suo nuovo spettacolo, preannunciato come dominato da un'anima più calda, terrena, sotto il segno dominante del fuoco.
    Ieri sera invece era tempo d'acqua, come vuole la suddivisione per elementi naturali che Elisa ha voluto dare alla sua singolare rentrèe in palcoscenico che prevede per l'appunto due date e due spettacoli diversi per ogni città. Si è partiti quindi con una proposta naturalmente affine alle atmosfere dell'ultimo album «Ivy», uscito quattro mesi fa e rimasto tenacemente fino ad oggi nelle posizioni più alte delle classifiche di vendita. Un disco che tra inediti, cover e riletture di repertorio, aveva un che di natalizio, con il suo immaginario che la stessa Elisa ha legato al concetto di purezza associata all'acqua ed alla neve, ma che ora dimostra di avere una vita propria anche dal vivo. L'acqua è stato del resto un tema dominante anche dal punto di vista visivo, grazie alle immagini di Madre Natura che hanno riempito il maxischermo facendo da cornice ad un concerto dominato da atmosfere rarefatte e delicate, da arrangiamenti acustici e soprattutto dalla voce e dall'energia di una cantante che si è dimostrata artista sempre più completa, suonando vari strumenti e dominando la scena con quella sua aria sempre un po' dimessa e casual, ma non priva di un carisma sottile senza il quale non sarebbe del resto possibile spiegare un successo che dura ormai ininterrottamente dal 1997.
    Elisa si è mossa con leggerezza nel complicato gioco di incastri sul quale si è basata la sua discografia recente, in bilico continuo tra un presente che avanza, l'omaggio a repertori altrui ed i richiami di un passato da aggiornare ai toni nuovi della maturità di neomamma. Ad aumentare la suggestione è arrivato all'inizio del secondo tempo un coro di ragazzi, gli Armonici diretti da Fabio Alberti, cheha aggiunto un tocco di serena innocenza alla performance, che ha avuto nell'esecuzione di «Almeno tu nell'universo» di Mia Martini uno dei vertici in assoluto più apprezzati della serata insieme ad altre due cover (Cuore e amore degli Ustmamò e 1979 degli Smashing Pumpkins.
    Gran finale tutto in italiano con «Ti vorrei sollevare» e «Gli osptacoli del cuore» fino al bis di «Luce».
    Claudio Andrizzi

    da; brescia oggi .it


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    Elisa: un viaggio di chiara voce tra voci bianche
    Applausi al Grande per la prima parte dello show «Ivy», tra terse sonorità acustiche e il canto di un ensemble di bambini

    elisa-teatro-grande-2011-04-03

    Elisa al Teatro Grande
    -.giornaledibrescia.it

    domenica, 3 aprile 2011

    Al posto dell'elettricità, della carica d'emozione che di solito caratterizza un concerto molto atteso, sul Grande - nel momento dell'ingresso in scena della protagonista - è calato un rilassante, morbido, candido senso di pacatezza.

    Il concerto di Elisa, al Teatro Grande di Brescia con la prima parte del tour «Ivy» (il secondo concerto, con scaletta e scenografia diverse, è in programma sabato 16 aprile), inizia con «Lullaby», e la vocalist sola in mezzo al palco con, alle spalle, un maxi schermo buio, su cui scivolano macchioline di luce come gocce di pioggia su un finestrino.

    Su quel telone, nel corso del set, scorreranno piani-sequenza con protagonista la natura. Il primo è quello di un bosco in autunno, con foglie d'oro che cadono danzando al ritmo della candida «Una poesia anche per te», di cui l'artista di Monfalcone traccia con precisione la tenue linea d'orizzonte vocale. Arrivano in rapida successione «Nostalgia» e «Dancing», quest'ultima sorretta quasi esclusivamente dallo schioccare di dita delle coriste che siedono accanto alla Toffoli.

    Mai capitato, guardando e ascoltando un concerto, di sentirsi trasportati da qualche altra parte? Elisa, con lo scorrere evocativo e liquido della sua voce, sembra invitare a una colazione all'aperto su un prato della campagna irlandese, offrendo la più profumata delle marmellate della casa. Questa sensazione «esplode» durante «Asile's World», calda, leggermente soul, offerta al pubblico del Grande mentre sullo schermo un ruscello sbatte contro le pareti del suo letto di pietra. E, proprio quando il lento incedere dello show «chiama» una svolta ritmica, sul palco si materializza «Happiness Is Here», che parte con una carezza di drum-machine e si chiude con Elisa alle percussioni. Si chiude anche il sipario: fine del primo tempo.

    Il secondo inizia con una delle cifre stilistiche più interessanti del progetto live, ossia la presenza sul palco del coro di voci bianche Gli Harmonici. Dolce e mai invasivo, l'ensemble cammina con Elisa su una bella manciata di brani, tra cui «Qualcosa che non c'è» e una «Fairy Girl» dal sapore quasi gregoriano.
    Nel finale arrivano «Luce» e «Cure Me», con la platea che abbandona i sedili e saluta Elisa da sotto il palco. È un arrivederci, al 16.
    Daniele Ardenghi

     
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  7. tomiva57
     
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    Then Comes the Sun


    Da Wikipedia


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    « Queste canzoni parlano di stati d'animo, di abbandono, dell'amore e dell'amicizia. Ho un bellissimo ricordo di quel periodo: era l'estate dopo Sanremo, avevo appena finito un tour invernale. Avevo ancora addosso l'immediatezza del cantare dal vivo; in studio mi sentivo ancora come sul palco »

    (Elisa)

    Then Comes the Sun (in italiano "Poi viene il sole") è il terzo album di Elisa prodotto nel 2001 e pubblicato il 9 novembre dello stesso anno.

    Il disco

    Nel terzo album della cantautrice friulana Elisa si susseguono prevalenti canzoni dalle atmosfere più intimiste, accanto ad alcuni brani dal sound marcatamente più rock o elettronico (ad esempio in Fever o Time). Il cambiamento nell'atteggiamento è ben riscontrabile in A Little Over Zero, pezzo già presente nel precedente album Asile's World, rimaneggiato però nell'arrangiamento e nel testo e quindi emblema del passaggio sia a livello musicale, sia a livello lirico.

    Come si evince dai testi, l'album, che ripercorre le sonorità del passato di Elisa, passando da Jeff Buckley alle ballate alla new wave, è simile ad un diario personale che passa attraverso il rapporto tra la carriera ed il legame con i suoi affetti e le sue certezze. In ogni canzone è predominante il tema della speranza e della rinascita dopo la sofferenza, tema espresso sin dal titolo Then Comes the Sun, ossia Poi viene il sole (che riappare nei cori di It Is What It Is).

    Scorrendo le tracce si passa da Rainbow, brano dedicato alla migliore amica di Elisa, alla parte centrale dell'album, dedicata al superamento della sofferenza per il distacco dalla famiglia e dagli affetti. Molte le paure e le contraddizioni inserite in brani come Fever, Stranger, A Little Over Zero, Time, Fairy Girl, superate nella parte finale dell'album dai brani It is what it is e Simplicity, che concludono il disco, in cui diventano predominanti la speranza e la consapevolezza.
    (EN)
    « Is this the best I can give?
    'Cause I wanna break out
    And just live my life
    I wanna break out
    And find out I'm alive. »

    (IT)
    « È questo il meglio che posso dare?
    Perché voglio uscirne
    E vivere soltanto la mia vita
    Voglio svegliarmi
    E scoprire di essere viva »

    (A Little Over Zero, Elisa)
    (EN)
    « Hiding in that place you don't wanna be
    You pushed happiness so far away
    but it comes back
    To give you all that you've given before [...]
    Make heaven out of hell now. »

    (IT)
    « Nascondendoti in quel posto in cui non vuoi essere
    Respingi la felicità
    ma lei ritorna a te
    Per darti tutto quello che tu hai dato prima [...]
    Fai dell'inferno il paradiso ora. »

    (Heaven Out of Hell, Elisa)
    (EN)
    « The depth of life will dim my temptation to live for you »
    (IT)
    « La profondità della vita offuscherà il mio desiderio di vivere per te »
    (Dancing, Elisa)

    L'album viene anticipato dal singolo Heaven Out of Hell. Il secondo singolo estratto è invece Rainbow, uscito in una versione differente da quella dell'album remixata dai Bedroom Rockers, che le conferiscono un arrangiamento più rock accelerandone il ritmo. In seguito è la volta di Time, canzone che parla dell'incessante fluire di istanti, giorni, mesi, anni. Anche Time esce in versione remixata, stavolta dal gruppo italiano ma anglofono Planet Funk. Ultimo singolo estratto da Then Comes the Sun è Dancing, ballata inserita nella colonna sonora di due diversi film, Casomai e A Time for Dancing. È in questa canzone che Elisa esprime il suo amore per la danza e la musica, nel bridge recita infatti:
    (EN)
    « No need for anything but music, music's the reason why I know time still exists »
    (IT)
    « Non ho bisogno di niente se non di musica, la musica è la ragione per cui so che il tempo esiste ancora. »

    Il brano It Is What It Is contiene la frase "then comes the sun" ed è per questo la title-track dell'album. Tuttavia Then Comes the Sun è anche il nome di una canzone che Elisa non ha mai pubblicato, ma che ha eseguito in numerose esibizioni dal vivo. Il brano Fairy Girl dà il titolo al libro su Elisa scritto da Simona Orlando, pubblicato da Arcana Editrice nel 2008. Il brano Fever non è totalmente inedito, infatti esiste una prima versione chiamata World Has Got the Fever, con diverso arrangiamento e testo, incisa sia da Elisa (ma non è mai stata pubblicata, anche se fu inserita nello spot di una nota birra) che dai Gazosa, che l'hanno pubblicata nel 2000. I brani Stranger e Rock Your Soul sono stati pubblicati anche nell'album Lotus in versione acustica, nel 2003.

    Il 25 maggio 2009 l'album è stato pubblicato in edicola in un package inedito allegato a TV Sorrisi e Canzoni e al Corriere della Sera all'interno della collana che comprende tutti gli album di Elisa pubblicati fino al 2007.

    Il 30 novembre 2010 il brano It Is What It Is è stato pubblicato in chiave acustica nel settimo album di inediti della cantante, Ivy.

    Tracce

    Tutti i brani sono scritti e composti da Elisa, eccetto dove indicato.

    1. Rainbow - 4:59
    2. Heaven Out of Hell - 4:54 - (E. Toffoli - E. Toffoli, C. Rustici)
    3. Dancing - 5:36
    4. Fever - 4:18 - (E. Toffoli - E. Toffoli, C. Rustici)
    5. Stranger - 3:54
    6. A Little Over Zero - 5:30 - (E. Toffoli - C. Rustici, E. Toffoli)
    7. Time - 3:56
    8. Fairy Girl - 5:00
    9. The Window - 1:39
    10. Rock Your Soul - 5:03
    11. It Is What It Is - 3:49
    12. Simplicity - 8:25 contiene

    * Simplicity (2:08)
    * Rainbow Bells (ghost track) (5:00)





    Rainbow







    Heaven out of hell





    Feven






    Stranger




     
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  8. tomiva57
     
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    Time

    Time will ask ,time will fly
    Time will give you wing like a butterfly
    You wanna go for something crazy
    I'll take you out of here
    Time will be, time has passed
    Time will make the first be the last
    And it'll shake your mind off your body
    So let it go then
    I wanna see your face in the morning when you wake up
    And when you see my eyes
    You will know there's nothing made up
    'cause I just wanna get high
    'n lose control
    Get together and let it all be
    Time will eat, time will sleep
    Time will stick in your head just like a beat
    And it's not gonna wait for you
    So may you never wait for it
    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
    Monday 8 pm
    Tuesday 9 pm
    Wednesday 10 pm
    Thursday 9 pm
    Friday 10 pm
    Midnight
    Saturday
    Happy birthday
    Wanna catch night
    Catch the sparkles
    I just wanna get high
    'n lose control
    Get together
    And let it all be yeah
    I just wanna bet high
    'n lose control
    Get together
    And let it all be
    I just wanna get high
    'n lose control
    Get together
    And let it all be yeah
    I just wanna bet high
    'n lose control
    Get together
    And let it all be
    Just let it all be yeah
    Let it all be
    Let it all be yeah
    Let it all be
    Let it all be yeah

    Traduzione.

    Il tempo chiederà, il tempo volerà.
    Il tempo ti darà ali di farfalla.
    Vuoi fare qualcosa di pazzo? Ti porterò fuori di qui.
    Il tempo sarà, il tempo è passato.
    Il tempo farà del primo l'ultimo
    e ti scuoterà l'anima fuori dal corpo
    e allora lasciala andare.
    Voglio vedere il tuo volto al mattino,
    quando ti svegli,
    e quando mi vedrai negli occhi saprai che tutto ciò che intendo è vero.
    Perchè voglio solo stare in alto e perdere controllo.
    Stare insieme e lasciare che sia.
    Il tempo mangerà. Il tempo dormirà.
    Il tempo ti rimarrà in testa come fosse un ritmo.
    E non ti aspetterà.
    Per questo ti auguro di non aspettarlo mai.
    1,2,3,4,5,6,7,8,9,10...
    lunedì, martedi, mercoledi, giovedì, mezzanotte...
    10 11 Buon Compleanno...
    1994, 1995, 1996, 1997..Buon Natale 2000 3000 4000 sabato mezzanotte
    VOGLIO STARE IN ALTO E PERDERE CONTROLLO.
    STARE INSIEME E LASCIARE CHE SIA.











    Fairy girl

     
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    The window





    Rock your soul





    It is what it is







    Simplicity

     
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    Lotus (Elisa)


    Da Wikipedia


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    « Questo album è uno dei miei preferiti. L'ho dedicato alla natura a cui mi sono ispirata per realizzarlo. Io e i miei musicisti abbiamo arrangiato le musiche fianco a fianco. È il mio album più concettuale. »

    (Elisa)


    Lotus (in italiano "Fior di loto") è il quarto album di Elisa, pubblicato nel 2003.

    Il disco

    Concept-album posto a metà strada tra una raccolta di cover, un greatest hits e un album di inediti (anche se l'intento iniziale era di fare un live Lotus conduce in un mondo intimo e sussurrato, come l'immagine di un bianco fiore di loto (la fotografia di copertina, scattata da Elisa, riporta proprio tale fiore). Il disco è composto da tre cover, sette brani precedenti riarrangiati e sei brani nuovi. L'apertura con Hallelujah introduce le sonorità d'ambiente, vicine allo spirito, con le quali Elisa tesse una trama fatta di un disinteressato atteggiamento di abbandono alla natura e al suo ciclico rigenerarsi.

    Due cover sono di artisti stranieri: Hallelujah di Jeff Buckley (che a sua volta aveva ripreso l'originale di Leonard Cohen) e Femme Fatale dei Velvet Underground. La terza è un riarrangiamento di Almeno tu nell'universo, altra cover pubblicata qualche mese prima.

    Il quarto capitolo della carriera della cantante monfalconese, lanciato dal singolo Broken seguito da Electricity, mostra ancora una volta un cambiamento radicale, questa volta con brani registrati in presa diretta, in modo semi-acustico. Infatti l'intero disco è eseguito come un concerto da teatro.

    Il nome Yashal (pronunciato con l'accento sulla seconda a) significa "Evviva la vita" in lingua navajo, ma la cantautrice non ha mai voluto rivelare l'identità della persona a cui è dedicato il testo del brano.

    All'uscita del disco fu attivato un sito internet dedicato all'album contenente materiale multimediale (sfondi per desktop ecc.) all'indirizzo www.elisalotus.it, che ora rimanda al sito dell'artista.

    Con oltre 360.000 copie vendute e tre dischi di platino conquistati, Lotus è fino ad oggi l'album di inediti di Elisa che ha venduto maggiormente e, con oltre 78 minuti di durata, il più lungo tra gli album di Elisa finora pubblicati, compreso il greatest hits.

    Edizioni e packaging

    L'album uscito nel 2003, distribuito dalla Universal, fu venduto fino al 2006 e fu pubblicato nella custodia digipak apribile in due parti, dove alloggiava il "booklet", che in realtà era un poster con i testi dei brani inediti e alcune foto.

    Lotus è l'unico album di Elisa che, oltre alle versioni in CD e musicassetta, è stato pubblicato anche in doppio vinile. In quest'edizione, pubblicata il 29 novembre 2003, manca Almeno tu nell'universo e le altre tracce sono disposte in un ordine diverso. Esiste anche in versione promozionale prodotta in sole mille copie.

    Il 5 dicembre 2003 è uscita un'edizione speciale dell'album contenente un Super Audio CD (ibrido CD/SACD leggibile anche dai lettori CD) con le canzoni in audio multicanale a 24 bit (a parte Luce (tramonti a nord est) e Almeno tu nell'universo, che sono in stereo) e un DVD con un documentario diretto da Luca Guadagnino chiamato The Making of Lotus, sulla genesi dell'album. Quest'edizione è stata pubblicata in tiratura limitata di diecimila copie, sempre in digipak con il booklet in formato poster.

    Il 27 febbraio 2004 è stato pubblicato un doppio DVD contenente lo showcase di presentazione dell'album tenutosi il 10 dicembre 2003 alla trasmissione MTV Supersonic e il documentario The Making of Lotus.

    Da gennaio 2006 l'album Lotus è distribuito dalla Warner e da allora il CD è venduto nella comune custodia jewel case.

    Il 1º giugno 2009 è stato pubblicato in edicola in una serie di CD e DVD di Elisa pubblicata dal Corriere della Sera. Il CD è contenuto in una inedita custodia Discbox Slider in cartoncino comprensivo di booklet.

    Tracce

    Tutti i brani sono scritti e composti da Elisa, eccetto dove indicato.

    Versioni CD e SACD

    1. Hallelujah - 7:26 (L. Cohen)
    2. Rock Your Soul - 4:52
    3. Broken - 4:20
    4. Femme Fatale - 4:40 (L. Reed)
    5. Sleeping in Your Hand - 5:46 (E. Toffoli, C. M. Warner - E. Toffoli, C. Rustici)
    6. Labyrinth - 4:56 (E. Toffoli, C. M. Warner - E. Toffoli)
    7. Beautiful Night - 5:37
    8. Almeno tu nell'universo - 4:53 (B. Lauzi - M. Fabrizio)
    9. Electricity - 4:10
    10. The Marriage - 4:34
    11. Yashal - 5:28
    12. Stranger - 4:39
    13. Luce (tramonti a nord est) - 4:27 (E. Toffoli, A. Fornaciari - E. Toffoli)
    14. Gift - 3:58
    15. Interlude - 3:43
    16. A Prayer - 4:35

    Versione LP
    A1. Hallelujah - 7:26 (L. Cohen)
    A2. Rock Your Soul - 4:52
    A3. Yashal - 5:28
    B1. Broken - 4:20
    B2. Femme Fatale - 4:40 (L. Reed)
    B3. Beautiful Night - 5:37
    B4. Labyrinth - 4:56 (E. Toffoli, C. M. Warner - E. Toffoli)
    C1. Sleeping in Your Hand - 5:46 (E. Toffoli, C. M. Warner - E. Toffoli, C. Rustici)
    C2. Luce (tramonti a nord est) - 4:27 (E. Toffoli, A. Fornaciari - E. Toffoli)
    C3. Electricity - 4:10
    C4. The Marriage - 4:34
    D1. Stranger - 4:39
    D2. Gift - 3:58
    D3. Interlude - 3:43
    D4. A Prayer - 4:35









    Hallelujah



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    Broken






    Femme fatale







    Beautiful night

    A beautiful night's a beautiful night
    Its colorful soul's embracing my song
    And a cello's playing in my head
    Just for me
    And a new desire is blowing sounds
    In my ear
    Shall I go for a smile? Shall I or
    Shall I keep it to myself?
    But I would share it with you
    If you could understand...

    A beautiful night's a beautiful night
    My happiness came like sand in the wind
    Oh I think I saw a little poem
    Falling off a star... Oh, I think I saw it
    Choosing your eyes as a place to spend time...
    Shall I go for a smile? Shall I or
    Shall I keep it to myself?
    But I could share it with you,
    If you can understand...

    Can I... can I step into your world?
    Can I... can I step into your world?
    Can I... can I step into your world?

    A cello's playing in my head
    Just for me
    And a new desire is blowing sounds
    In my ear
    And I think I saw a little poem
    Falling off a star... And I think I saw it
    Choosing your eyes as a place to spend time...
    Shall I go for a smile? Shall I or
    Shall I keep it to myself?
    But I would share it with you,
    If you could understand...

    Bella notte

    Una bella notte è una bella notte
    La sua anima colorata sta abbracciando la mia canzone
    E un violoncello sta suonando nella mia testa
    Solo per me
    E un nuovo desiderio sta soffiando suoni
    Nel mio orecchio
    Vado in cerca di un sorriso? Oppure
    Lo terrò per me stessa?
    Ma lo condividerei con te
    Se tu potessi capire

    Una bella notte è una bella notte
    La mia felicità è venuta come sabbia nel vento
    Oh, penso di aver visto una piccola poesia
    Cadere da una stella... Oh, penso di averla vista
    Scegliere i tuoi occhi come un luogo in cui trascorrere
    Del tempo... Vado in cerca di un sorriso?
    Lo terrò per me stessa?
    Ma lo condividerei con te
    Se tu potessi capire

    Posso... posso entrare nel tuo mondo?
    Posso... posso entrare nel tuo mondo?
    Posso... posso entrare nel tuo mondo?

    Un violoncello sta suonando nella mia testa
    Solo per me
    E un nuovo desiderio sta soffiando suoni
    Nel mio orecchio
    E penso di aver visto una piccola poesia
    Cadere da una stella... E penso di averla vista
    Scegliere i tuoi occhi come un luogo in cui trascorrere del tempo...
    Vado in cerca di un sorriso?
    O lo terrò per me stessa?
    Ma lo condividerei con te
    Se tu potessi capire...









    Electricity









    Elisa: tutto (ma proprio tutto) su Lotus, il suo nuovo cd.

    di Giancarlo Passarella
    Lotus e' un brillante PROGETTO di Elisa, con un album disponibile dal 14 Novembre ed un tour dal 1 Dicembre che e' un vero e proprio documentario di sensazioni, immagini, pulsazioni e tributo a Leonard Cohen e Lou Reed

    Lotus e' un brillante PROGETTO di Elisa, con un album disponibile dal 14 Novembre ed un tour dal 1 Dicembre che e' un vero e proprio documentario di sensazioni, immagini, pulsazioni e tributo a Leonard Cohen e Lou Redd


    « All'inizio di questo anno e nella primavera e nell'estate dell'anno scorso ho scritto nuovo materiale e nuove canzoni. Un giorno ho raccolto i quaderni dove scrivo, ho acceso le macchine su cui lavoro ed ho ascoltato tutte le tracce per fare una lista delle cose che avevo fatto, così per capire dov'ero in quel momento e dove volevo andare.
    Ho scoperto che nelle nuove canzoni che avevo scritto c'erano due correnti opposte: una molto intima e delicata e l'altra molto più dura ed energica. Pensando, ho deciso di non mescolarle insieme come faccio di solito, ma di dedicare ad ognuna un album intero. Questo pensiero mi ha poi aiutato ad essere obiettiva e selettiva nella scelta dei pezzi per Lotus, e per la prima volta ho fatto un disco che racconta volutamente un unico sentimento.
    Lotus è dedicato alla parte più intima e spoglia del nuovo materiale, il disco che seguirà sarà dedicato alla parte più energica. Il titolo l'avevo in testa da un po’ di tempo; sapevo che volevo chiamarlo con il nome di un fiore. Ad un certo punto ho pensato proprio a “con il nome di un fiore”. Poi ha vinto la semplicità e la bellezza del suono e del significato della parola Lotus.
    Secondo la tradizione induista il loto è la bocca del grembo dell'universo, il fiore sacro della manifestazione e dell'illuminazione. Mi è sembrato un significato bellissimo e molto positivo; poi sono anche riuscita a vedere i fiori di loto, un giorno, per caso, in un parco naturale vicino casa mia, ed erano bellissimi. Li ho fotografati, alla fine uno di loro si trova sulla copertina del mio disco. Le immagini, le fotografie che ho raccolto, sono state il punto di partenza. E' nato tutto molto per caso e una cosa ha ispirato l'altra.
    Stavo mettendo a posto tutte le mie foto e ho visto che c'era una grande quantità di immagini di natura, molte di più di quante pensassi, le ho messe insieme e ho immaginato uno spettacolo per loro, dove la musica è in realtà solo una colonna sonora, e adesso lo sto facendo.
    Quello che racconto sono delle storie; alcune le ho vissute, altre me le hanno raccontate, qualcuna l'ho solo immaginata. In qualche modo so che fanno parte di me, sono i miei sogni e i miei ricordi, sono le
    cose per cui vivo e con questi pensieri ho scelto le canzoni per cantare.
    Abbiamo lavorato molto in gruppo, io e i miei musicisti insieme a Pasquale Minieri. Si è creata una bellissima atmosfera. Ognuno di noi ha potuto trovare lo spazio per essere creativo. Non avevo mai fatto un lavoro così approfondito sugli arrangiamenti, avevo scelto a priori di non usare troppo la tecnologia, volevo contare solo sulla musica di insieme, la presa diretta del gruppo che suona. In questo modo siamo stati costretti ad usare tutte le nostre capacità, potevamo contare sugli strumenti che avevo scelto e, a parte l'hammond, e il fender rhodes, non abbiamo usato strumenti elettrici.
    La mia idea era di fare un disco ispirato un po’ agli anni settanta e di atmosfere molto naturali,quindi ho scelto di usare chitarre acustiche, pianoforte, steel drum, percussioni, hammond appunto, fender rhodes, basso acustico, suoni di batteria un po’ retrò e per fare questo Pasquale con Andrea e Guido (il fonico delle officine meccaniche dove abbiamo registrato) hanno messo degli stracci sul rullante ammorbidendo e allungando anche la cassa a volte. Nel corso delle registrazioni abbiamo fatto tanti esperimenti per trovare i suoni giusti, alcune delle canzoni sono state completamente capovolte, come Labyrinth che ha rischiato di essere esclusa perché non riuscivamo a trovare un arrangiamento adeguato. La cosa più intensa è stata la libertà che mi ha dato il fatto di prendere delle canzoni mie anche vecchie e dare loro il suono nuovo che ho invece in testa adesso.
    Questo è il disco in cui ho messo tutto quello che avevo, senza esclusione di colpi, e l'ho prodotto io stessa per cercare di difenderlo, per poter dare spazio ai miei musicisti di creare in libertà. Senza il loro aiuto e quello di Pasquale non avrei potuto ascoltarlo così com'è adesso,e sono contentissima perché è come lo immaginavo da sola all'inizio, però con dentro l'energia e la passione di tutto il gruppo. Non mi era mai successa una cosa così bella. »



    Lotus - che arriva a due anni di distanza dal suo ultimo lavoro - non è solo un titolo ma un mondo, declinato in vari progetti che si presentano uniti da un unico comune denominatore: l’essenzialità.

    Secondo la tradizione Maoista il Loto è la bocca del grembo dell’universo - dice Elisa - il fiore sacro della manifestazione e dell’illuminazione. Mi è sembrato un significato bellissimo.


    Lotus – l’album
    L’idea di Lotus nasce da una raccolta di fotografie di particolari di natura e paesaggi naturali scattate da Elisa: dalle immagini nasce l’idea di incorniciarle con una colonna sonora, di creare un album che raccolga brani accomunati da un unico sentimento.
    L’album Lotus, un progetto di Caterina Caselli, è il quarto pubblicato su etichetta Sugar ed esce il 14 novembre 2003. Lotus sarà su cd, musicassetta e in tiratura limitata anche su vinile. E’ la prima volta che un album di Elisa viene pubblicato su vinile.
    Elisa è compositrice e autrice di tutte le sue canzoni e in occasione della preparazione di Lotus, si è occupata per la prima volta di curare personalmente l’intera produzione dell’album, avvalendosi della preziosa collaborazione di Pasquale Minieri.
    Elisa ha portato alla luce l’anima acustica delle canzoni con nuovi arrangiamenti, in alcuni casi riscrivendo addirittura la melodia. Tutti i sedici brani del disco sono registrati su nastro analogico in presa diretta ed eseguiti da Elisa e i musicisti in versione acustica come se si trattasse di una performance live. Uno dei motivi è proprio il desiderio di riprodurre fedelmente gli stessi suoni nei prossimi concerti del tour teatrale, senza l’ausilio delle macchine.

    Per arrivare a questo risultato, in sala d’incisione è stato fatto un lavoro imponente anche sulla musica. Gli arrangiamenti sono curati da Elisa insieme ai musicisti del gruppo: Andrea Rigonat (chitarra acustica, classica e 12 corde), Max Gelsi (basso acustico), Christian Rigano (pianoforte, piano fender rhodes e organo hammond) e Andrea Fontana (batteria e percussioni). La partitura della armonizzazioni del coro e delle voci è stata scritta ed eseguita da Elisa. L’album è stato registrato in studio a Milano e a Calvi dell’Umbria tra aprile e ottobre 2003.
    .....



    Le note album

    Hallelujah (Leonard Cohen)
    È un omaggio all’esecuzione fatta a suo tempo da Jeff Buckley. Elisa si è fatta cullare nel sonno da questa canzone tutte le notti per un anno intero: l’ascoltava prima di addormentarsi, lasciandola girare in loop fino al risveglio. Hallelujah, nel quale è totalmente assente la sezione ritmica, è stata concepita fin dall’inizio come primo brano del disco e del tour di Lotus, perché ha un’apertura suggestiva con l’organo Hammond che diffonde un senso di pace e solennità.

    Rock your soul (dall’album Then comes the sun, 2001)
    È una delle tracce di Lotus musicalmente più tirate, con la ritmica sconvolta rispetto alla versione originale: il groove è in quattro quarti, ma qui parte solo dal secondo, dando l’impressione di rimanere sospeso. Elisa suona l’organo e la sua voce è stata resa elettronica con il Leniton per creare un contrasto con le immagini della natura che illustrano l’intero progetto Lotus.

    Broken
    Composto l’anno scorso durante il tour di Then Comes The Sun, il primo singolo di Lotus descrive i momenti di sconforto che seguono una dura esperienza, quando viene meno la fiducia nelle cose positive che ci riserva il futuro. Una perdita di speranza che in una ragazza ottimista come Elisa è solo momentanea. Per quanto riguarda la musica, in fase di missaggio il brano ha assunto una spinta maggiore rispetto alle altre canzoni attraverso la compressione e una leggera distorsione delle chitarre acustiche, suonate da Ringo e dalla stessa Elisa. In pratica, la ritmica viene scandita dalle chitarre invece che dalla batteria.

    Femme fatale (Lou Reed)
    è la sua canzone prediletta dopo Sittin’ on the dock of the bay, inserita nel cd singolo Broken assieme a Redemption song di Bob Marley. Elisa è rimasta incantata dalla magia dell’arrangiamento di Lou Reed e della voce di Nico quando, all’età di tredici anni, ha assistito al suo primo concerto, quello dei mitici The Velvet Underground. Il nuovo arrangiamento inizia con il piano Fender-Rhodes e la steel drum che eseguono la stessa frase musicale: i due suoni si uniscono dando la percezione di un terzo suono, unico e inedito.

    Sleeping in your hand (dall’album Pipes and flowers, 1997)

    Questo brano non poteva certamente mancare in un disco dedicato alla natura come Lotus. Elisa l’ha composto otto anni fa osservando una foglia in procinto di cadere attraversata in controluce dai raggi del sole, che ne mettevano in risalto le venature. E in risalto – in questa canzone - c’è anche la sua voce, che risulta più acustica e reale.

    Labyrinth (dall’album Pipes and flowers, 1997)
    La versione originale è stata completamente stravolta, addirittura riscrivendo parte della melodia. Le backing vocals all’inizio - usate da Elisa come uno strumento aggiunto - sono totalmente nuove e creano un’atmosfera tribale che aleggia sull’intero brano. È una sorta di preludio del suo futuro artistico: la cantautrice di Monfalcone, infatti, per il prossimo disco ha in mente di prendere spunto dall’energia del canto tradizionale per creare ambienti sonori rock e tribali molto energici, in parte etnici e assolutamente personali.

    Beautiful night
    Un assolo di Elisa - voce e chitarra acustica – per rendere più intima questa serenata all’uomo che ama, scritta a notte fonda in albergo dopo un concerto della scorsa tournée. Ci sono pure il frinire dei grilli, registrato da lei, e la sovrapposizione di chitarre rovesciate, cioè registrate con il nastro che gira al contrario.

    Almeno tu nell’universo (Bruno Lauzi/Maurizio Fabrizio)
    è l’omaggio a Mia Martini – brano portante della colonna sonora del film “Ricordati di me” di Gabriele Muccino – rivisitato in chiave acustica, perché nella semplicità della versione voce e chitarra diventa ancora più comunicativo. Durante un concerto estivo è accaduto un fatto emblematico, seppure fortuito: Elisa stava eseguendo questa canzone accompagnata per la prima volta dall’intera band, quando un blackout ha zittito tutti gli strumenti tranne il microfono di Elisa, che a continuato a cantare senza musica, percependo all’istante un’intimità maggiore con la gente. Durante l’incisione per Lotus, la chitarra classica di Ringo è stata registrata con una tecnica particolare: il suono entrava in due amplificatori Fender Anni 70 con due vibrati, creando di fatto un secondo strumento controllato con un pedale di volume. E lo stesso segnale andava in un riverbero a piastra (grande quanto una parete di tre metri per quattro) che tramite un altro pedale di volume generava note lunghe in una sorta di controcanto. Suonando un’unica chitarra, in pratica, Ringo poteva gestire in diretta tre strumenti differenti.

    Electricity
    Il testo parla della felicità e del rischio di confondere per autentica una gioia solo apparente. Elisa suona l’organo e la chitarra acustica, accompagnata dalla band al gran completo. È stato scelto di inserire nel cd la versione suonata nella prima sessione di registrazione, avvenuta a giugno in sala prove mentre i musicisti facevano pratica per raggiungere una confidenza totale con i nuovi spartiti, compresi quelli delle hit già note, trasformate dagli arrangiamenti in canzoni inedite. Le versioni definitive sono state incise nella sessione di settembre: per questo brano, però, Elisa ha preferito il provino di giugno, perché lo sentiva più vero. È lo spirito acustico di Lotus: un disco autentico, nei suoni e nelle emozioni, a costo di dover rinunciare – come è successo anche con Hallelujah e Femme fatale – alla perfezione tecnica assoluta.

    The marriage (dall’album Pipes and flowers, 1997)
    Rappresenta il primo momento in cui Elisa ha provato la sensazione di essere davvero indipendente, perché era riuscita a vincere la paura del buio. Il testo ha avuto una genesi quasi mistica: lei l’ha scritto di getto durante la notte, poi si è addormentata di colpo dimenticandosi di averlo fatto e il mattino dopo si è quasi stupita di ritrovarselo accanto. È l’unico brano di Lotus in cui Max Gelsi usa il basso senza tasti, che si suona come un contrabbasso scegliendo la sfumatura della nota in base alla posizione delle dita sul ponte.

    Yashal

    È il secondo assolo di Elisa: voce e pianoforte suonati in diretta con una ripresa quasi da musica classica. In questo disco Elisa ha suonato molto e molto più che nei tre cd precedenti: non per fare sfoggio del suo enorme talento musicale, ma per trasmettere in un clima di maggiore intimità le emozioni che hanno dato vita al progetto Lotus.

    Stranger (dall’album Then comes the sun, 2001)

    Parla di una persona che in passato ha sconvolto positivamente la sua esistenza, prima di sparire lasciando comunque un bel ricordo. Il testo originale non è stato modificato, ma c’è una chiave di lettura diversa, perché differente è il sentimento d’amore, in generale verso il prossimo, che anima Elisa. Come in Labyrinth, è stata riscritta parte della melodia: tutta la prima parte è cantata un’ottava sotto rispetto all’originale, con un timbro diverso e una cura meticolosa dei particolari, per esempio i respiri.

    Luce (tramonti a nord est) (dall’album Asile’s world, 2001)

    Una canzone senza tempo: una storia così importante che Elisa trova ogni volta stimoli differenti per interpretarla. In più, c’è il ricordo del trionfo al Festival di Sanremo, ancora più esaltante perché conquistato cantando per la prima volta in italiano. Sparito l’originale inizio chitarra-voce, questa versione è introdotta dal pianoforte, al quale la voce si unisce in un secondo tempo. Gli altri strumenti seguono creando un crescendo emotivo: prima la batteria, poi il basso e la chitarra insieme. Hanno un ruolo di rilievo anche le backing vocals, che Elisa ha confessato di aver composto ed eseguito ispirandosi ai Beach Boys e ai Red Hot Chili Peppers per la loro straordinaria capacità di orchestrare i cori.

    Gift (dall’album Asile’s world, 2001)

    Il dono per cui ringraziare il Signore sono gli spazi aperti che le regalano continue sensazioni di libertà. È la traccia del nuovo cd più fedele all’originale: in primo piano ci sono il pianoforte di Nucci e gli arrangiamenti costruiti attorno alle backing vocals usate come strumenti aggiunti. Elisa affianca Ringo alla chitarra acustica.

    Interlude
    è una dedica al suo ragazzo. Parla di lei e del suo stato d’animo. Avrebbe dovuto essere il terzo assolo - voce e chitarra suonata in diretta – ma in un secondo tempo Elisa ha chiesto a Rita Marcotulli (moglie del produttore Pasquale Minieri e unica ospite dell’album) di “colorare” la canzone con alcune improvvisazioni al pianoforte nella seconda parte del brano.

    A prayer
    Una curiosità: il suono particolare all’inizio del brano - che sembra uscire da uno strumento orientale - è stato ottenuto mettendo un filo di ferro fra le corde di una normale chitarra acustica. È l’ultima traccia del cd - pur essendo uno dei brani prediletti della cantautrice di Monfalcone - perché lancia il messaggio finale di Lotus: una preghiera per la libertà e per l’amore.
    Elisa è convinta che nulla sia cambiato dai tempi dei Beatles... ALL YOU NEED IS LOVE!


     
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  11. tomiva57
     
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    The marriage


    This is the marriage of silence and love
    here is the temple where I come to learn
    here are the eternal little things that I always loved
    here are all my tears just waiting for my return.

    This the marriage of silence and love
    this is the land of the gentle soul
    here sometimes I met the man who can see what I see
    live what I dream and be the way he seems.
    And I have no doubt, here I fall and rise
    here I can be poor and feel so rich inside
    here I come back to me, here I come back to see
    what he's doing now, what he's doing now.

    Oh, I believe in the marriage of silence and love
    and I still need some patience to grasp it all
    I hope I won't forget these feelings fading off in time
    trapped behind my face, burning in my mind.

    Oh, I have no doubt, here I become wise
    here I can be poor and feel rich inside
    here I come back to me, here I come back to see
    what he's doing now, what he's doing now.

    At first, I've lost my direction and I was just glad to be alive
    but then, I had to meet myself and my depression and I,
    I should have swallowed all my pride
    and I know it now, yes I know it now
    and I want to know him now, 'cause I want to love him now.

    Still I have no doubt, here I live for now
    here I can be poor and feel so rich inside
    here I come back to me, here I come back to see
    what he's doing now, what he's doing now.
    here I come back to me, here I come back to see
    what he's doing now, what he's doing now.
    and I want to know him now.







    Yashal

    Ho provato e riprovato a dimenticarti
    Solo piccole bugie per me stessa
    E tu tu eri innocente e vero come sai essere
    E adesso non sei qui con me
    Ho provato e riprovato a dimenticarti
    Solo piccole bugie per me stessa
    E tu tu eri innocente e vero come sai essere
    E adesso non sei qui con me
    Non posso andare avanti e continuare,
    continuare
    A piangere dentro
    ed incolpare il destino
    Non posso andare avanti e continuare,
    continuare
    A piangere dentro ed incolpare il destino
    Ho bisogno di sapere che tornerai da me da me
    E tornerai da me
    Tra le mie braccia
    Il tuo nome è Yashal
    Forte come la montagna,
    Yashal
    Sei soffice come la neve, Yashal
    Sei forte come la montagna,
    Yashal
    Sei soffice come la neve, Yashal





    Interlude









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    Pearl Days



    Da Wikipedia


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    « La maggior parte delle canzoni le ho scritte in California. Tornavo poco in Italia ed ero nostalgica, silenziosa. Amo molto Life goes on che parla della storia della mia famiglia. »

    (Elisa)


    Pearl Days (in italiano "Giorni di perla"), pubblicato il 15 ottobre 2004, è il quinto album della cantantautrice friulana Elisa.
    Il disco

    Dopo la delicatezza acustica di Lotus, in questo lavoro si osserva un ritorno ad un sound più rock, come nel disco d'esordio Pipes & Flowers, ma con una consapevole maturità artistica coniugata alle influenze del produttore statunitense Glen Ballard. Pearl Days, in italiano Giorni di perla, racconta storie quotidiane, più vicine all'esperienza personale, specialmente se paragonato ai lavori precedenti, ai paradossi e le metafore di Asile's World e Pipes & Flowers.

    L'album fu anticipato dal singolo Together, uscito il 17 settembre 2004, il cui video vinse il premio Miglior video di contaminazione artistica al M.E.I. (Meeting delle Etichette Indipendenti). Successivamente venne pubblicato il singolo The Waves.

    La versione originale dell'album fu in vendita solo per sei mesi dal lancio, in quanto il 18 aprile 2005 uscì una nuova edizione di Pearl Days contenente il singolo Una poesia anche per te, la versione italiana del brano Life goes on, già presente nell'album.

    Il 5 settembre 2005 uscì nelle edicole l'edizione speciale di TV Sorrisi e Canzoni, con novità per quanto riguarda il booklet, mentre l'8 giugno 2009 l'album è uscito, sempre in edicola, all'interno della serie di CD e DVD di Elisa pubblicata dal Corriere della Sera.

    Con 42 minuti nella prima edizione, Pearl Days è l'album di Elisa più breve in termini di durata.

    Il 30 novembre 2010 il brano Una poesia anche per te è stato pubblicato in chiave acustica contenuta nel settimo album di inediti della cantante, Ivy.

    Tracce

    Tutti i brani sono scritti e composti da Elisa, eccetto dove indicato.

    Prima edizione

    1. Together - 4:22
    Elisa nel Pearl Days Tour
    2. Bitter Words - 3:18
    3. Pearl Days - 4:22
    4. Joy - 3:27 - (E. Toffoli - E. Toffoli, G. Ballard)
    5. Written in Your Eyes - 4:08 - (E. Toffoli - E. Toffoli, G. Ballard)
    6. City Lights - 3:53
    7. In the Green - 4:52
    8. I Know - 4:11
    9. The Waves - 4:10
    10. Life Goes On - 5:15

    Seconda edizione

    1. Together - 4:22
    2. Bitter Words - 3:18
    3. Pearl Days - 4:22
    4. Life Goes on - 5:15
    5. Joy - 3:27 - (E. Toffoli - E. Toffoli, G. Ballard)
    6. Written in Your Eyes - 4:08 - (E. Toffoli - E. Toffoli, G. Ballard)
    7. City Lights - 3:53
    8. In the Green - 4:52
    9. I Know - 4:11
    10. The Waves - 4:10
    11. Una poesia anche per te - 5:14

    Edizioni e packaging

    Nella prima edizione l'album uscì nella comune confezione jewel case con un booklet particolare: esso non è un libretto vero e proprio, bensì un insieme di dodici cartoncini quadrati, ognuno dei quali (a parte il primo e l'ultimo) riporta il testo di una canzone con la relativa traduzione su un lato e una foto di Elisa sull'altro. Su ogni foto è riportato il titolo dell'album, per cui ogni cartoncino può essere considerato (e usato) come una copertina. Inoltre i cartoncini sono ordinati dalle lettere che compongono le parole Pearl Days (una lettera su ogni cartoncino). Infine, i CD utilizzati erano di colore giallo oppure arancione.

    Nella seconda edizione del 2005 fu aggiunta Una poesia anche per te alla tracklist. Il packaging è identico al primo, a parte per le alette laterali che furono rovesciate perché nella prima edizione risultavano capovolte. Fu inoltre aggiunto un cartoncino per la nuova canzone.

    Dal 2006 l'album ha cambiato distributore, per cui è stato sostituito il logo di quest'ultimo. In questa terza edizione (attualmente in vendita) i cartoncini sono stati trasformati in un consueto booklet (come nell'edizione abbinata a TV Sorrisi e canzoni) e i CD utilizzati sono argentati.

    L'edizione pubblicata in edicola nel 2009 ha la custodia Discbox Slider in cartoncino e nella tracklist è identica alla seconda edizione.






    Together







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    Bitter words







    Pearl days












    Joy






    Written in your eyes

     
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  13. tomiva57
     
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    City lights






    In the green







    I know






    The waves







    Life goes on

    Working in a little ice cream factory
    Breathing the air in your small town
    And the sun sets down on you now
    Fifteen twenty or thirty people
    Walking on the street
    Together singing songs
    And the season changes
    There will be new roses

    Life goes on
    Here and beyond that horizon
    It goes on and it changes
    And it changes you too
    Life goes on
    Here and beyond that horizon
    It goes on and it changes
    And it changes you too

    But they've bombed the buildings
    And they have killed
    You are a pregnant twenty-two year old girl
    Left in tears
    But your heart is full of hope
    Looking in your eyes
    Holding his daughter in his arms
    After a year he's back
    And the war was over
    You were still together

    Life goes on
    Here and beyond that horizon
    It goes on and it changes
    And it changes you too
    Life goes on
    Here and beyond that horizon
    It goes on and it changes
    And it changes you too

    Twenty-four years now have gone by
    And it's your time to walk your way
    You're a dreamer
    You're a rebel
    And you will suffer and you will fight
    And you will sacrifice yourself
    But you believed in love
    Funny how your man will betray you
    And in the meantime your love will save you, you see...

    Life goes on
    Here and beyond that horizon
    It goes on and it changes
    And it changes you too
    Life goes on
    Here and beyond that horizon
    It goes on and it changes
    And it changes you too
    Life goes on
    Here and beyond that horizon
    It goes on and it changes
    And it changes you too
    Life goes on
    Here and beyond that horizon
    It goes on and it changes
    And it changes you too



     
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  14. tomiva57
     
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    Heart (Elisa)


    Da Wikipedia


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    Heart (in italiano "Cuore") è il sesto album in studio della cantautrice monfalconese Elisa.

    Il disco

    La pre-produzione del disco è stata piuttosto lunga: l'album è stato pubblicato a cinque anni di distanza dall'ultimo disco di inediti Pearl Days e grazie a questa fase di preparazione più lunga del solito, Elisa ha potuto seguire personalmente il disco come produttrice con il suo compagno Andrea Rigonat, registrando da sola i primi demo e poi arrangiando i suoni e le voci con la sua band in sala prove per poi registrarli definitivamente. Dal 3 gennaio all'11 ottobre 2009 si è passati alla registrazione del disco. Come lei stessa ha dichiarato, la parte più impegnativa è stata la scelta delle canzoni da inserire nell'album, fra una gamma che ne comprendeva una sessantina: alcune scritte di recente, altre più vecchie; Coincidences, scritta subito dopo la pubblicazione del primo album, e Lisert, dedicata alla sua terra d'origine e che avrebbe potuto essere inclusa nel suo secondo album (il quale avrebbe anche potuto intitolarsi come la canzone), risalgono alla fine degli anni Novanta. Tra queste, la cantante ha comunque deciso di scegliere fra quelle meno recenti.

    Il primo singolo estratto è Ti vorrei sollevare, cantato in duetto con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Nell'album vi è inoltre la partecipazione di Antony Hegarty degli Antony and the Johnsons che canta in duetto con Elisa nel brano Forgiveness. È anche presente una cover di Mad World dei Tears for Fears, già eseguita dal vivo nella tournée Mechanical Dream e ispirata dalla cover di Michael Andrews e Gary Jules realizzata per il film Donnie Darko.

    Le traduzioni dei testi in inglese presenti nel booklet dell'album sono di Niccolò Agliardi, che spesso ha dato una propria interpretazione discostandosi fortemente dal significato letterale.

    L'album, mantenendo identici tracklist e booklet, è stato prima pubblicato in una custodia ecologica certificata FSC a forma di libretto e successivamente nella classica jewel case.

    Il 6 agosto 2010 l'album Heart è stato pubblicato su iTunes negli Stati Uniti e il giorno dopo anche in molti altri Stati del mondo.

    I brani Ti vorrei sollevare, Anche se non trovi le parole (cantato in una nuova versione con Fabri Fibra) e Forgiveness sono stati pubblicati in chiave acustica nel settimo album della cantante, Ivy.

    Promozione

    Il disco è stato anticipato da otto brevi filmati pubblicati sul sito ufficiale e su YouTube il 21 e 26 settembre, il 4, l'11, il 17 e il 27 ottobre, il 4 e 9 novembre 2009. Il giorno della pubblicazione dell'album sul sito ufficiale è stato presentato un filmato sulla lavorazione dell'album.

    La prima esibizione dal vivo di brani tratti dall'album è stato il 18 febbraio 2010 al Festival di Sanremo, dove Elisa ha cantato un medley di Ti vorrei sollevare, Anche se non trovi le parole e Your Manifesto.

    Il 14 aprile 2010 è iniziata da Conegliano la prima parte del Heart Alive Tour, una tournée con la regia di Luca Tommassini in cui Elisa propone i suoi nuovi brani e le sue precedenti hit accompagnata da coreografie e proiezioni su schermi tridimensionali. Il 13 luglio è partita da Milano la parte estiva del tour.

    Classifiche, vendite, premi

    L'album ha venduto 50.000 copie in Italia solo nella prima settimana di vendita, entrando direttamente al primo posto della classifica italiana degli album più venduti stilata dalla FIMI; ha inoltre raggiunto la posizione numero 34 nella classifica degli album più venduti globalmente.

    Il 20 dicembre 2009, a circa un mese dalla sua pubblicazione, viene certificato doppio disco di platino per le prime 140.000 copie vendute in Italia.

    Si stima che attualmente Heart abbia venduto circa 210.000 copie.

    Ai Wind Music Awards 2010 Elisa viene premiata per le vendite di Heart, eseguendo poi Ti vorrei sollevare, Someone to Love e un medley costituito da This Knot, Your Manifesto e Beat It di Michael Jackson. Riceve anche il premio "Digital Songs Platino" per Ti vorrei sollevare.

    Dalle classifiche stilate da FIMI e Nielsen Soundscan risulta che l'album si sia piazzato al 13º posto tra quelli più venduti dell'anno 2009.

    Il primo singolo Ti vorrei sollevare è arrivato al primo posto della classifica di vendita dei singoli e vi è rimasto per due settimane, mentre i seguenti non sono entrati neanche nella Top Ten. I primi due singoli sono arrivati alla prima posizione dell'airplay radiofonico stazionandovi rispettivamente per quattro e due settimane consecutive.

    All'inizio di settembre 2010 vene reso noto da FIMI che sono cambiati i parametri per la certificazione delle vendite musicali e Heart, in accordo con i nuovi parametri, viene incluso tra gli album certificati Multi Platino (equivalente ad almeno 120.000 copie vendute).

    Tracce

    1. Vortexes - 3:36 (E. Toffoli - E. Toffoli, A. Rigonat)
    2. And All I Need - 4:57 (E. Toffoli)
    3. Anche se non trovi le parole - 4:04 (E. Toffoli - E. Toffoli, A. Rigonat)
    4. This Knot - 3:22 (E. Toffoli - E. Toffoli, A. Rigonat)
    5. Mad World - 5:15 (R. Orzabal)
    6. Ti vorrei sollevare (con Giuliano Sangiorgi) - 4:27 (E. Toffoli)
    7. Your Manifesto - 3:18 (E. Toffoli)
    8. The Big Dipper - 4:02 (E. Toffoli)
    9. Someone to Love - 3:32 (E. Toffoli)
    10. Poems by God - 3:51 (E. Toffoli - E. Toffoli, M. Gelsi, A. Rigonat, G. Ballarin, A. Fontana)
    11. Coincidences - 4:05 (E. Toffoli - E. Toffoli, A. Fontana)
    12. Lisert - 6:34 (E. Toffoli, W. Wagner - E. Toffoli)
    13. Forgiveness (featuring Antony) - 3:42 (E. Toffoli)
    14. Dot in the Universe - 4:35 (E. Toffoli, W. Wagner - E. Toffoli)




    Recensione: Elisa – Hearts

    Sono passati ben 5 anni dall’ultimo studio album di Elisa, la cantante di Monfalcone che canta in inglese. Una definizione molto riduttiva per indicare invece un artista a 360 gradi, capace di arrivare al successo anche all’estero, di cantare in italiano con grande successo, vincere un festival di Sanremo, cimentarsi in cover e duetti celebri e pubblicare una raccolta di successi fenomale e vendutissima. Ecco perchè in realtà, non sembrano affatto passati 5 anni! Questo nuovo disco, già apprezzatissimo da critica e pubblico e schizzato ai vertici delle classifiche di vendita, vede Elisa tornare alle canzoni in inglese, fatto salvo per due canzoni.

    Il disco si apre con “Vortixes“, a parer mio la piu forte dell’album a livello d’impatto e radiofonico. Verrà sicuramente scelta come singolo a mio modo di vedere. Seguono “And all I need” , canzone d’amore rockettara che è anch’essa una piccola perla. Le due canzoni in italiano sono altrettanto belle, “Anche se non trovi le parole” e il primo singolo “Ti vorrei sollevare” . A dimostrare che anche con l’italiano Elisa riesce ad esprimersi benissimo. Degne di nota sono “This knot“ e “Your Manifesto” , mentre la piccola chicca a parer mio è la cover di “Mad world“, da sentire!

    da; musicjam.it





    ALBUM: Elisa, recensione di Heart

    da: fullsong.it

    Heart, l'ultimo album di Elisa, è semplicemente prezioso: la cantante, che ha lasciato in attesa di ben cinque anni i tanti fan che aspettavano trepidanti un nuovo disco, ci regala quattordici tracce una più bella dell'altra.

    Play.
    La scintilla creativa è lampante a cominciare già dal primo pezzo dove il sound di Vortexes è musicalmente intenso, una ballata rock che esalta in maniera originale la voce di Elisa.
    And All I Need, secondo pezzo del cd, si articola invece su traiettorie ricche di un pianoforte che accompagna fino alla fine del pezzo la bellissima voce di Elisa quasi in punta di piedi.
    Anche se non trovi le parole, il terzo brano, è un insolito pezzo lento che cresce in progressione e in arrangiamento di strofa in strofa, creando un'atmosfera quasi sognante, irreale e sospesa anche grazie all'ottima - come sempre - vocalità di Elisa.
    Con un ritornello molto gradevole ed orecchiabile si passa al pezzo This Knot, sostenuto da un timbro di voce della cantante più affascinante che mai; con il brano Mad World la cantante rende omaggio alla band dei Tears for Fears con questo loro brano del lontano 1982.
    Il cd scorre incessantemente nel lettore e ci porta ad assaporare la sesta traccia dal titolo Ti vorrei sollevare, canzone lanciata come singolo in attesa del disco e cantata con un ospite eccezionale come Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro; il brano è intenso, vestito di un rock melodico che non soffoca nè le note, nè le parole; la musica è tutta espressa in quel riff di chitarra tanto semplice quanto efficace, tanto delicato quanto graffiante, in un solo aggettivo: bello.
    Your Manifesto, The Big Dipper, Someone to Love e Poems by God sono canzoni che hanno un denominatore in comune cioè gli improvvisi cambi di ritmo, l'eleganza delle note poggiate su una batteria discreta e il talento sempre più imponente di Elisa nel cantare.
    Coincidences, Lisert e Forgiveness - quest'ultima cantata in duetto con l'artista Antony Hegarty - scorrono intense tendendo a virare verso un sapore stilistico pop rock che però mescola toni dolci che esplodono egregiamente sul finale.
    Le scintille magnetiche dell'album Heart terminano con l'ultimo pezzo dal titolo Dot In The Universe, canzone che arriva all'ascoltatore con una linearità musicale sorprendente e con la pregevole voce di Elisa sempre più splendida nella linea vocale e gradevolmente morbida negli acuti.
    Stop.
    In conclusione l'Heart, in italiano il cuore, Elisa in questo ultimo lavoro lo ha donato tutto, Heart è uno di quei dischi di cui si può solo parlare bene.


    image







    L'intervista
    Elisa: dopo Emma vi presento Heart

    Elisa ci racconta del suo nuovo album Hearth e dell'attesissimo tour previsto per la primavera 2010


    Elisa, presenta i suoi “gioielli”. La piccola Emma, nata da neanche un mese e Heart, il suo nuovo lavoro. Non deve essere stato facile gestire entrambe le cose. Anche perché per Heart, oltre ad aver scritto e interpretato i pezzi, ha firmato la produzione insieme al suo compagno Andrea Rigonat.

    Hai imparato, fin dalla gravidanza, a diventare “multitasking”: è stata dura gestire la stanchezza e un lavoro così intenso?
    No, mi sentivo serena, lucida e pragmatica, per fortuna durante la maternità mi son sentita nel classico “stato di grazia”.

    Ora dai alle stampa Heart, scegliendo per titolo una parola così semplice che ritorna anche in tutti i brani. Non hai paura che ti possano dire che è un termine abusato?

    Sì, me lo aspetto. Però oggi è diffusa una forma di spudoratezza per cui la gente non si fa problemi a parlare di qualunque cosa, quindi tanto vale giocare a carte scoperte e utilizzare una parola magari banale come "cuore".

    Sai già che i tuoi fan ti stanno aspettando al varco. Già mesi fa scrivevano sul loro forum di incubi notturni con oggetto il tuo nuovo lavoro … Hai notato anche tu?
    Sono incredibili, molto attenti, partono con elucubrazioni mentali pazzesche. Certo, si fanno parecchio sentire e se qualcosa a loro non va bene non me la fanno passare liscia. Ma mi supportano sempre, anche nei momenti in cui non sono sulla cresta dell’onda. E le loro reazioni mi stupiscono sempre.

    Quindi, cosa pensi che diranno di questo nuovo lavoro?

    Spero, ovviamente, di non deluderli. E credo che apprezzeranno il fatto che sia più energico del solito. Per merito (o colpa, non so) di Andrea (Rigonat ndr) c’è un fondo rockettaro più marcato, che si sentirà soprattutto dal vivo, e chi vorrà scatenarsi sarà libero di farlo.

    A questo punto della tua carriera… riesci ad esprimerti meglio in inglese o in italiano?
    A questo punto…sono quasi uguali. All’inizio era più facile psicologicamente scrivere in inglese. Era come un mantello sotto il quale mi sentivo più “protetta”. Ero troppo esigente e non ero mai contenta del risultato in italiano, ora invece mi sento più libera dai giudizi altrui.

    Però parli ancora della tua terra in inglese nel brano Lisert, che posto è? Un luogo bellissimo (certo, sono di parte..), anche se non in senso tradizionale, giusto all’uscita dell’autostrada. Sembra un deserto di argilla, tra fabbriche abbandonate e i resti di antiche terme romane, ha un fascino ricco di mistero.

    In Heart ci sono, poi, due duetti importanti: il singolo ora in radio Ti vorrei sollevare, con Giuliano Sangiorgi e Forgiveness con Antony Hegarty.

    Sono nati in maniera totalmente diversa: sono amica di Giuliano da anni, per registrarlo lui è venuto a Monfalcone per un po’ di giorni. Giorni speciali durante i quali abbiamo condiviso molte emozioni e ci siamo anche divertiti parecchio. Con Antony (di Antony and the Johnsons) è stato molto diverso ma ugualmente emozionante. Abbiamo comunicato solo via mail ma è riuscito a commuovermi lo stesso e credo mi abbia regalato delle voci stupende.

    Ora dovremo aspettare un bel po’ prima di riverderti calcare i palchi di tutta Italia…
    No, no! Mi sono già organizzata bene e in primavera inizierò un tour di 14 date, tutte vicine (non più come in passato) con la piccola Emma sempre presente e …ovviamente una tata in aiuto.
    Silvia Danielli



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    Vortexes







    And all i need





    Anche se non trovi le parole







    This knot



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    Mad word







    Ti vorrei sollevare


    Mi hai lasciato senza parole
    come una primavera
    e questo è un raggio di luce
    un pensiero che si riempe
    di te
    E l'attimo in cui il sole
    diventa dorato
    e il cuore si fa leggero
    come l'aria prima che il tempo
    ci porti via
    ci porti via
    da qui

    Ti vorrei sollevare
    Ti vorrei consolare
    Mi hai detto ti ho visto cambiare
    Tu non stai più a sentire
    per un momento avrei voluto
    che fosse vero anche soltanto
    un pò
    Perchè ti ho sentito entrare
    ma volevo sparire
    e invece ti ho visto mirare
    invece ti ho visto sparare
    a quell'anima
    che hai detto che non ho

    Ti vorrei sollevare
    Ti vorrei consolare
    Ti vorrei sollevare
    Ti vorrei ritrovare
    vorrei viaggiare su ali di carta con te
    sapere inventare
    sentire il vento che soffia
    e non nasconderci se ci fa spostare
    quando persi sotto tante stelle
    ci chiediamo cosa siamo venuti a fare
    cos'è l'amore
    stringiamoci più forte ancora
    teniamoci vicino al cuore

    Ti vorrei sollevare
    Ti vorrei consolare
    e viaggiare su ali di carta con te
    sapere inventare
    sentire il vento che soffia
    e non nasconderci se ci fa spostare
    quando persi sotto tante stelle
    ci chiediamo cosa siamo venuti a fare
    cos'è l'amore
    stringiamoci più forte ancora
    teniamoci vicino al cuore
    vorrei viaggiare su ali di carta con te
    vorrei sapere inventare
    sentire il vento che soffia
    e non nasconderci se ci fa spostare
    quando persi sotto tante stelle
    ci chiediamo cosa siamo venuti a fare
    cos'è l'amore
    stringiamoci più forte ancora
    teniamoci vicino al cuore







    Il brano è cantato insieme a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro che ha prestato la sua voce e le sue emozioni al pezzo prodotto e scritto, sia nella musica che nei testi, da Elisa.

    Quando Elisa ha composto Ti vorrei sollevare ha pensato subito alla voce di Giuliano, alla sua timbrica vocale che si sposava perfettamente con la melodia del brano. “Nella canzone – racconta Giuliano - si sentono due voci che necessitano una dell’altra, è l’incontro tra istinto e ragione, sentimenti che riflettono le nostre personalità e il nostro modo di avvicinarci alla musica”.
     
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  15. tomiva57
     
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    Your manifesto







    The big dipper





    Poems by God ( le poesie di Dio)







    Someone to love


    You call me your friend, so you give me a name
    I feel much stronger now that i have found
    A place to be
    It is nothing you see..
    It's nothing new but everything could change
    You call me your friend, then you show me a way
    To lose my fear so i could take a chance
    And walk on through where i can barely stand
    Thought i would break but i feel i could bend
    ...I feel I could bend
    When you finally open the door
    To let everything in
    You'll find out you're not alone
    And that you are someone to love
    You call me your friend, you decide i can stay
    To learn your faults and love you anyway
    To see your world and all your secret fears
    Reveal your beauty waiting to be seen
    Or just to know what you mean...
    When you finally open the door
    To let everything in
    You'll find out you're not alone
    And that you are someone to love
    When you finally open the door
    To let everything in
    You'll find out you're not alone
    And that you are someone to love
    And you don't ever have to stop dreaming
    And you don't ever have to stop dreaming
    ...Someone to love
    When you finally open the door
    To let everything in
    You'll find out you're not alone
    And that you are someone to love





    Coincidences









    Forgiveness






    Lisert








    Dot in the universe

     
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