I NOMADI

biografia, discografia, new, foto, ecc...

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  1. tomiva57
     
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    cd78h

    Naracauli e altre storie




    Naracauli e altre storie è il settimo album (secondo la discografia "ufficiale") della band italiana Nomadi. Tutti i brani del disco (testi e musica) sono opera di Maurizio Bettelli.

    Formazione

    Augusto Daolio: Voce
    Beppe Carletti: Tastiere
    Chris Dennis: Chitarra, Violino, Armonica
    Paolo Lancellotti: Batteria e Percussioni


    Altri musicisti

    Glauco Zuppiroli: Basso
    Maurizio Bettelli: Armonica
    Maurizio Solieri: Chitarra elettrica


    Canzoni

    Naracauli (Maurizio Bettelli) (4' 14")
    Joe Mitraglia (Maurizio Bettelli) (7' 17")
    La mia canzone per gli amici (Maurizio Bettelli) (4' 37")
    Luisa (Maurizio Bettelli) (5' 46")
    Non credevi (Maurizio Bettelli) (3' 57")
    Rebecca (un gioco di società) (Maurizio Bettelli) (5' 34")


    Commento

    L'album nasce sulla falsariga del precedente, Noi ci saremo, di cui mantiene gli stessi toni impegnati e di protesta, sebbene sia di poco inferiore all'album del 1977. Musicalmente, è un misto fra musiche irlandesi e country, discostantandosi in questo dagli altri lavori dei Nomadi, che avevano sempre utilizzato sonorità abbastanza nostrane, tranne poche eccezioni.

    Naracauli, il cui titolo è riferito all'omonima località sarda, racconta della vita dei pastori che, lasciati i pascoli, per lavorare nelle miniere, si ritrovano all'improvviso senza alcuna occupazione, soffrendo la fame, ma con la voglia di riscattarsi.
    Joe Mitraglia è la storia di un partigiano che ha combattuto con la Resistenza sui monti, ricoprendo i sentieri "di tedeschi e di fascisti morti", e che, una volta tornato a casa, continua a combattere contro i fascisti che sono rimasti, finché a sua volta viene tradito e ucciso.
    La mia canzone per gli amici è il bilancio della vita di un buffone, che una volta invecchiato non fa più ridere nessuno, ma che ancora si sforza di comportarsi da pagliaccio per poter continuare ad essere accettato dagli amici.
    Non credevi è una canzone di ricordi e rimpianti, sulla vita che passa, su ciò che non esiste più, sugli amici che si sono perduti.
    Luisa e Rebecca (un gioco di società), infine, che sono due canzoni da analizzare insieme, trattano la vita di una generazione che cerca di discostarsi dalle precedenti, e la voglia di andare via, di lasciarsi alle spalle una vita tutta uguale e senza troppe opportunità.


    Riferimenti

    Naracauli è il nome di una località e dell'omonimo corso d'acqua nei pressi di Ingurtosu, sito minerario in Sardegna.




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    Recensione (in attesa della completa): Sei canzoni in questo mini disco dei Nomadi, interamente scritto da un giovane autore di nome Maurizio Bettelli, il quale partecipa anche al disco suonando l'armonica.
    Il disco parte bene con "Naracauli", una bella canzone che prende il nome da un paese della Sardegna, molto intensa (si parla di lavoro), e che tornerà alla ribalta con la nuova versione (straordinaria) contenuta nella raccolta "Nomadi 40". Si continua con "Joe Mitraglia", dove si racconta della storia di un partigiano, Joe, e che negli anni successivi venne spesso e volentieri riproposta dal vivo. "La mia canzone per gli amici" è secondo me la canzone più bella del disco, e il contenuto è ben espresso nel titolo. Altra canzone degna di nota è "Non credevi", una sorta di bilancio della vita molto crudo, che troveremo in una versione molto bella dal vivo, qualche anno dopo, nel disco misto inedito/live "Sempre Nomadi".
    Concludono questo disco due canzoni, "Luisa" e "Rebecca (un gioco di società)", di caratura sicuramente inferiore rispetto alle altre ma che meritano comunque un attento ascolto.
    Sei canzoni sono poche per un disco di inediti, ma comunque resta il fatto che "Naracauli e altre storie" è senza dubbio un disco da ascoltare con attenzione per apprezzarlo fino in fondo, e che, lo ammetto, ho rivalutato soltanto col tempo.
    Da segnalare che al disco partecipa anche un certo chitarrista che risponde al nome di Maurizio Solieri..


    da: solonomadi.it






    Naracauli

    Poche luci nelle
    poche case
    quando
    si fa sera
    la miniera no,
    non lavora più
    e la sabbia
    brucia il mare
    e come è blu il tuo mare
    e come è stanca la voce
    una rabbia brucia i boschi e poi
    si ubriaca
    all'osteria
    canti antichi e sacri
    tirano
    la barca in strada di sera
    Oh! nelle sere d'estate
    piangono i gatti e le stelle
    dorme il gregge ma
    il pastore no.
    No,
    lui non riesce per capire
    che gli han portato via
    il lavoro sai
    e adesso la fame sui monti
    lui
    padrone dei monti
    lui
    prigioniero dei monti
    ma una nave è
    approdata
    stanotte
    Sì per non farsi vedere
    e i negozi sì son pieni già
    di cose che non userai mai
    mai
    mai
    e poi mai
    non avresti pensato
    che così t'hanno fregato






    Joe mitraglia

    Qui in città non ne senti più
    parlare, troppi anni son passati
    e troppo tristi son da ricordare
    giorni neri giorni dannati
    m qualche vecchio quando sente il nome
    di Joe Mitraglia il partigiano
    si tingon strani gli occhi come
    gli avessi tolto il vino dalla mano.
    Joe Mitraglia era uno dei tanti
    che aveva detto no ai repubblichini
    era scappato anche lui sui monti
    lasciando a casa moglie e bambini
    combatteva tra i boschi in Appennino
    e i sentieri li aveva ricoperti
    da Benedetto a Montefiorino
    di tedeschi e di fascisti morti.
    Dopo l'inverno vien la primavera
    ma del '45 la più bella
    e la liberazione non sembra vera
    ma da mesi non si usa la padella
    manca anche il grano nei granai
    tutto in vent'anni han fatto fuori
    anche le lacrime tra i morti suoi
    quei maledetti dai manganelli neri.
    Ma eran tanti ad uccidere Godetti
    e tanti ancora a picchiar di notte
    ed io li voglio tutti maledetti
    se non da Dio almeno dalle mie botte
    così diceva venuto giù dai monti
    rossi di sangue e rossi di pensiero
    tenne con sé i suoi fucili pronti
    per continuar la nostra Primavera.
    Così di note ed anche in pieno giorno
    Joe Mitraglia sparava senza posa
    fascisti non voleva più dattorno
    da Sant'Eufemia e fino alla Pomposa
    c'era sui muri il sangue di vendetta
    ma una notte qualcuno il nome grida
    un'imboscata e giù di baionetta
    qualcuno ride qualcuno come Giuda.
    Qui in città non ne senti più
    parlare, troppi anni son passati
    e troppo tristi son da ricordare
    giorni neri giorni dannati
    m qualche vecchio quando sente il nome
    di Joe Mitraglia il partigiano
    si tingon strani gli occhi come
    gli avessi tolto il vino dalla mano.




    Edited by tomiva57 - 21/2/2014, 18:17
     
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    La mia canzone per gli amici


    Non rimane che l'eco di una voce
    che parla con se stessa
    e t'incolpa di cose senza senso
    quante volte hai ceduto a quella voce.
    I tuoi amici più cari
    fanno finta di non vederti
    e la tua faccia ti spaventa
    sai che puoi comprarti la fiducia.
    E la gente ti vuole cretino
    per riderti ancora dietro
    oppure saggio calmo e pensieroso
    sta in te rileggere il copione.
    Ma ormai sei vecchio
    e possiedi una tua storia
    da raccontare ai tuoi ricordi
    e questi stracci logori
    son stretti e scoloriti
    e poi non ride più nessuno.
    Un mio amico m'ha detto che la gente
    è sempre quella di una volta
    ma le paure ed i ricatti
    ci han rubato i nostri sogni.
    Così ci hanno insegnato come stare
    con gli amici e con le donne
    ci han messo addosso i personaggi
    ci han dato miti da adorare.
    E tu che ancora ti stai sforzando
    di far ridere e sognare
    per paura di star solo
    ti stai infilando quegli stracci.
    Credo sia meglio
    ritrovare la tua faccia
    e maledir chi t'ha truccato da buffone
    è il momento di capire la tua gente
    di sognare con la tua gente.







    Luisa

    L'estate col sole e la noia
    ogni tanto dal viale una voce
    lento e dolce il pomeriggio si scioglie
    puoi sentire il suo canto d'amore
    solo i quadri alle pareti
    che ti fissano senza guardare
    sembra che ti sorridano sempre
    o è la birra che ti porta lontano.
    Come ovatta le strade dei pioppi
    i ragazzi le bruciano ancora
    si divertono a vedere le fiamme
    mentre giocano a prendersi in giro
    i tuoi pensieri ed i tuoi sogni
    i ricordi di un'infanzia felice
    te li stanno rubando dal cuore
    mentre piomba pesante la sera.
    E Luisa sogna Kerouac
    e la California,
    ma Daniele sa
    che non finirà mai il suo romanzo.
    Tutto il giorno ti passa incompiuto
    resta poco la sera da fare
    parli un po' con gli amici di sempre
    e poi taci e li lasci cantare
    le domande che hai fatto per caso
    son rimaste senza risposta
    qualcuno le chiama stranezze
    ma tu puoi chiamarli anche dubbi.
    E così mentre passi la notte
    sorseggiando un boccale di birra
    cerchi in giro fra i visi un po' spenti
    un amico che ti faccia parlare
    proprio allora ti trovi da solo
    sulla strada che ti porta a casa
    mentre un colpo di vento improvviso
    ti accarezza il viso e le mani.
    E Luisa sogna Kerouac
    e la California,
    ma Daniele sa
    che non finirà mai il suo romanzo.




    Edited by tomiva57 - 21/2/2014, 18:24
     
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  3. tomiva57
     
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    Non credevi

    Non credevi
    che il tempo passasse così
    come un sogno della notte passata
    fino a quando ti sei visto allo specchio
    fino a quando ti sei visto più vecchio
    fino a quando non ti muore qualcuno
    fino a quando non ti muore un amico.
    Così tu pensi
    a quei boschi che stan scomparendo
    dove noi cantavamo urlando
    ma tutto ti appare sconvolto
    non ricordi neanche più un volto
    non ricordi nemmeno il saluto
    della gente con la quale hai vissuto.
    Cupamente
    i tuoi passi rimbomban per strada
    hai passato ore e ore a pensare
    quando è tardi e non sai dove andare
    quando è tardi e non hai più casa
    quando è tardi e tutto il Mondo riposa
    tutto avvolto in un'ombra silenziosa.
    Così tu ascolti
    la notte nel suo amaro morire
    trascinare con sé i tuoi pensieri
    ma già l'alba illumina il cielo
    ti cancella il buio dal viso
    è già giorno è già domani
    è già giorno è già domani.
    Non credevi
    che il tempo passasse così
    come un sogno della notte passata
    fino a quando ti sei visto allo specchio
    fino a quando ti sei visto più vecchio
    fino a quando non ti muore qualcuno
    fino a quando non ti muore un amico.
    Così tu pensi
    a quei boschi che stan scomparendo
    dove noi cantavamo urlando
    ma tutto ti appare sconvolto
    non ricordi neanche più un volto
    non ricordi nemmeno il saluto
    della gente con la quale hai vissuto.
    Cupamente
    i tuoi passi rimbomban per strada
    hai passato ore e ore a pensare
    quando è tardi e non sai dove andare
    quando è tardi e non hai più casa
    quando è tardi e tutto il Mondo riposa
    tutto avvolto in un'ombra silenziosa.
    Così tu ascolti
    la notte nel suo amaro morire
    trascinare con sé i tuoi pensieri
    ma già l'alba illumina il cielo
    ti cancella il buio dal viso
    è già giorno è già domani
    è già giorno è già domani.







    Rebecca

    Le porte dei giardini sono chiuse,
    l'inverno ha le sue nevi da portare
    e se nel cuore canta una canzone
    fa che un'armonica la suoni piano piano,
    fa che un'armonica la suoni piano piano.
    Così un giorno conoscevo una ragazza
    con i capelli neri lunghi lunghi lunghi,
    lunghi silenzi nei suoi occhi larghi,
    penso al suo seno e penso alle sue mani,
    penso al suo seno e penso alle sue mani.
    Madri no, non è cambiato niente,
    padri no, non è servito a niente,
    anche una volta si scappava via,
    quanti di voi su quelle navi bianche,
    quanti di voi l'America nel cuore,
    quanti di voi adesso sono stanchi.
    Pure le autostrade sono piene,
    i sacchi in spalla e via "Mi di un passaggio",
    i santi libri ed un educazione
    non riusciranno a farli ritornare,
    non riusciranno a farli ritornare.
    E sono loro che han distrutto tutto,
    tutti i principi su cui lo Stato, la famiglia e Dio
    ed io no so se riuscirò a mangiare,
    dov'è finito il buon samaritano,
    dov'è finito il buon samaritano.
    E adesso che la colpa è un po' di tutti,
    gli assistenti sociali ed i dottori,
    con gli psichiatri e con gli educatori,
    tengon monologhi sulla diversità,
    parlano asseri di caratteriali
    e perché no anche un po' di criminali.
    Le porte dei giardini hanno riaperto,
    l'estate a fiori e stelle da portare
    e se nel cuore canta una canzone,
    fa che una bocca la racconti agli altri,
    fa che una bocca la racconti agli altri.
    Così un giorno conoscevo una ragazza
    con i capelli neri lunghi lunghi lunghi,
    lunghi silenzi nei suoi occhi larghi,
    penso al suo seno e penso alle sue mani,
    penso al suo seno e penso alle sue mani.
    Le porte dei giardini sono chiuse,
    l'inverno ha le sue nevi da portare
    e se nel cuore canta una canzone
    fa che un'armonica la suoni piano piano,
    fa che un'armonica la suoni piano piano.
    Così un giorno conoscevo una ragazza
    con i capelli neri lunghi lunghi lunghi,
    lunghi silenzi nei suoi occhi larghi,
    penso al suo seno e penso alle sue mani,
    penso al suo seno e penso alle sue mani.
    Madri no, non è cambiato niente,
    padri no, non è servito a niente,
    anche una volta si scappava via,
    quanti di voi su quelle navi bianche,
    quanti di voi l'America nel cuore,
    quanti di voi adesso sono stanchi.
    Pure le autostrade sono piene,
    i sacchi in spalla e via "Mi di un passaggio",
    i santi libri ed un educazione
    non riusciranno a farli ritornare,
    non riusciranno a farli ritornare.
    E sono loro che han distrutto tutto,
    tutti i principi su cui lo Stato, la famiglia e Dio
    ed io no so se riuscirò a mangiare,
    dov'è finito il buon samaritano,
    dov'è finito il buon samaritano.
    E adesso che la colpa è un po' di tutti,
    gli assistenti sociali ed i dottori,
    con gli psichiatri e con gli educatori,
    tengon monologhi sulla diversità,
    parlano asseri di caratteriali
    e perché no anche un po' di criminali.
    Le porte dei giardini hanno riaperto
    l'estate a fiori e stelle da portare
    e se nel cuore canta una canzone,
    fa che una bocca la racconti agli altri,
    fa che una bocca la racconti agli altri.
    Così un giorno conoscevo una ragazza
    con i capelli neri lunghi lunghi lunghi,
    lunghi silenzi nei suoi occhi larghi,
    penso al suo seno e penso alle sue mani,
    penso al suo seno e penso alle sue mani.



    Edited by tomiva57 - 21/2/2014, 18:43
     
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    Nomadi, il 10 maggio Canzoni nel vento
    Disco live inedito con formazione storica e la voce di Daolio

    05 maggio,2011



    Nomadi,
    Canzoni nel vento (ANSA)

    - A oltre 20 anni dall'ultimo disco live con Augusto Daolio, esce il 10 maggio 'Canzoni nel vento' (Rhino/Warner Music), uno straordinario cd live inedito con la formazione storica dei Nomadi e la voce, appunto, di Daolio. Le registrazioni risalgono ai concerti tra il 1987 e il 1989.

    Questo disco e' l'ideale seguito del mitico doppio Lp dal vivo 'Nomadi in concerto' del 1987 e recuperato dagli archivi storici.

    Edited by tomiva57 - 21/2/2012, 08:07
     
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    Nomadi, il frontman Danilo Sacco lascia il gruppo
    Notizia su sito e facebook, confermati concerti fino a dicembre

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    BOLOGNA - "Beppe, Daniele, Cico, Massimo, Sergio, Maurizio e tutto lo staff prendono atto solo ora della decisione di Danilo di lasciare il gruppo".

    Danilo è Danilo Sacco, il cantante dei Nomadi che nel 1993 raccolse l'eredità di Augusto Daolio dando voce alla storica band.

    L'uscita di scena di Sacco è stata annunciata dallo stesso gruppo con una nota sul sito ufficiale ripresa sulla pagina Facebook. "Le motivazioni di questa scelta - è scritto nel sito - sono solo dentro di lui. Gli auguriamo buona fortuna. Siamo comunque tutti insieme a dirvi che la storia dei Nomadi continua. Vengono confermati tutti gli impegni presi per i concerti fino a dicembre".


    fonte:ansa.it
     
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  6. gheagabry
     
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    E' stato bellissimo, il live inedito dei Nomadi con Augusto Daolio





    di Manuela Ippolito

    Si intitola "E' stato bellissimo" l'album che raccoglie alcune incisioni dal vivo dei Nomadi con Augusto Daolio. La pubblicazione, in edizione limitata, arriva in occasione del ventennale dalla scomparsa di uno dei più significativi cantanti italiani.

    Sono passati vent'anni dalla scomparsa di Augusto, ma per chi l'ha conosciuto ed amato, il ricordo è ancora indelebile nel cuore e nella memoria. Come le sue canzoni del resto, vere ed autentiche poesie, che hanno segnato un epoca e sono diventate il simbolo di una generazione. Augusto è ancora qui fra di noi, ce lo confermano queste 14 tracce di registrazioni live, con un titolo fortemente evocativo. "E' stato bellissimo", la frase di rito e di saluto che Augusto pronunciava al suo pubblico ad ogni fine concerto. 14 brani in cui è più intensa e vibrante la sua anima creativa, e che posseggono la stessa forza e colore dei suoi straordinari dipinti.

    Una raccolta che catturerà anche le nuove generazioni e tutti coloro che lo scoprono solo oggi, a distanza di tempo, perché l'emozione che ha saputo regalare con la sua voce straordinaria, è una eco che non si può estinguere.

    Questo album è un progetto di qualità, che produce sentimenti e come tale uscirà in edizione limitata.

     
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  7. tomiva57
     
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    augustodaolio_1


    AIRONI NERI con SERGIO REGGIOLI in ricordo di AUGUSTO DAOLIO al BARABBA


    Sabato 18 febbraio AUGUSTO DAOLIO avrebbe compiuto 65 anni e per questa occasione gli AIRONI NERI e SERGIO REGGIOLI ricorderanno il grande leader carismatico dei NOMADI.




    Augusto Daolio nasce a Novellara (RE) il 18 febbraio del 1947.
    Augusto diventò così presto una vera e propria bandiera, il simbolo, l'anima del gruppo. Musicalmente sono indiscutibili le sue capacità canore. La sua voce nel corso degli anni ha subito una notevole evoluzione, fino a raggiungere il massimo negli ultimi anni della sua vita, quando la sua voce è diventata inconfondibile, stupenda. Autore di testi bellissimi del vasto repertorio Nomadi, Augusto era un leader carismatico che ha segnato un'epoca per tanti giovani degli anni sessanta e settanta con la sua attività musicale.

    Sergio Reggioli (Recanati, 19 settembre 1970) è un polistrumentista, dal 1998 fa parte del gruppo dei Nomadi. Ha ottenuto il diploma in violino al conservatorio di Pesaro ed è entrato nei Nomadi nel 1998. Con il suo ingresso, che va a colmare il vuoto lasciato da Andrea Pozzoli, il gruppo ritrova uno strumento come il violino in precedenza suonato da Chris Dennis. Ma il talento polistrumentista di Sergio Reggioli non si ferma al violino: suona anche le percussioni, suonate stabilmente assieme alla chitarra, fino ad arrivare alla tromba e al pianoforte, che però non suona con i Nomadi. Particolarmente bella e nostalgica la versione moderna della canzone "Suoni", dove il violino, suonato magnificamente, prende il posto della voce del compianto Augusto Daolio.

    Il gruppo AIRONI NERI sono nati nel 1993. I fondatori affetti dalla ormai famosa malattia denominata "nomadismo" decidono di eseguire solo ed esclusivamente cover dell'ormai storico gruppo dei "NOMADI". Dal 1995 il gruppo assume l'attuale nome e si esibisce nei locali della zona, partecipa a feste organizzate dai fans e partecipando inoltre attivamente a manifestazioni di carattere culturale e solidaristico. Oggi per stile di vita, suono e cultura il gruppo ha assunto il carattere della Tribute band, cercando così di non rimanere fermi alla forma della canzone in se stessa, ma di interagire con il proprio pubblico come se stessero vedendo un concerto dei loro beniamini.



    da Eugenio Conti

    da: comunicati-stampa.net
     
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  8. tomiva57
     
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    Riverisco

    Riverisco lor signori
    sono il pagliaccio della corte
    della mensa della casa di un
    porcaro dell'Arconte e ricordo
    a lor signori che per certi casi
    strani l'eri che diventa oggi non
    ritornerà domani.
    Calcolando si conteggia
    che la roba va al denaro ma la
    mano che la porta è più
    importante del guadagno se la
    roba sono i soldi anche i soldi
    son la roba e il denaro è
    un'astrazione della fabbrica di merci.
    Riverisco lor signori
    sono il pagliaccio della corte
    della mensa della casa di un
    porcaro dell'Arconte c'è chi dice
    che son matto che mi chiama
    menestrello sono invece solo il paggio
    del buffone del castello.







    I miei anni


    Ho corso questi anni
    come gli ultimi che avevo
    con la paura davanti
    della gioventù che perdevo
    con lo sfasciarsi delle assi
    della barca fra la corrente
    misto di coscienza e illusione
    resta il niente.
    Ho corso questi anni
    senza mai guardarmi indietro
    passando fra tanta gente
    come una tazza di vetro
    filtrando tutti i raggi
    con la limpida corazza
    stando bene attento
    a non rompere la tazza.
    Ho corso questi anni
    mescolando rabbia e amore
    e non so se il bilancio
    sia stupore o rancore
    ma ho la sensazione
    di aver mistificato
    che non rimpiango niente
    del passato.
    Ed ora che le rapide
    sembrano finire
    si addolcisce la rabbia
    ma non riesco a dormire
    e mi domando se
    comincio a invecchiare
    o sto cambiando
    modo di lottare.
    Lottare.
    Lottare



    Edited by tomiva57 - 21/2/2014, 18:45
     
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  9. tomiva57
     
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    Reggio Emilia, Nomadincontro: in 10mila al Teatro Tenda




    sabato 25 febbraio 2012


    Il tributo ad Augusto è stato consegnato a Franco Battiato. Sul palco anche Giuseppe Ayala


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    Il pubblico dei fan al palatenda di Novellara (Foto Studio Elite)



    NOVELLARA (Reggio Emilia) - I Nomadi dopo aver presentato ieri sera il nuovo cantante, Cristiano Turato, sono tornati ad esibirsi oggi pomeriggio davanti a circa 10mila fan al Teatro Tenda di Novellara.
    Prima dell'esibizione si sono alternati sul palco una selezione di giovani gruppi emergenti (Le minigonne, Il Cantante della solidarietà, Zero7 Sette, Pierluigi Colantoni, Jennifer Di Rosa, Officina Chiarelli, Jonathan Ciliafaro, Silvio Sacchi) presentati da Marco Barbieri nell'ambito della rassegna “Sulle orme dei Nomadi”. Ma i Nomadi, come al solito, non sono solo musica ma pure cultura e solidarietà. E così sul palco si sono succeduti Giuseppe Ayala, ex parlamentare, pm storico del pool antimafia di Palermo, amico dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vittime delle cosche mafiose nel 1992. Mentre Rosy Fantuzzi, compagna di Augusto Daolio, che ha consegnato una borsa di studio dell'associazione “Augusto per la vita” all'Irst, l'Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori. E' stata poi la volta della consegna del tributo ad Augusto. Verso le 17 è poi stato premiato Franco Battiato.

    Sabato 25 febbraio
    Nel giorno in cui "Io Vagabondo" compie 40 anni è stato presentato, ieri sera al Teatro Tenda di Novellara durante il XX Nomadincontro, il nuovo cantante dei Nomadi. Si chiama Cristiano Turato, è di Padova, è stato la voce e chitarra degli Oradaria e Madaleine e, prima di andare sul palco, ha candidamente e ruvidamente ammesso di fronte a Red Ronnie che lo intervistava dietro le quinte: "Mi cago addosso".


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    Cristiano Turato sul palco (Foto Studio Elite)

    Cristiano, che ha 39 anni, è sposato dal 2001 e ha un figlio di tre anni, Francesco, è stato presentato di fronte a migliaia di fan in coincidenza con la data di compleanno di Augusto Daolio (che quest’anno avrebbe compiuto 65 anni). Il nuovo frontman è uscito da una selezione che la band capitanata da Beppe Carletti ha effettuato ai primi di febbraio al Palabam di Mantova. Cristiano quando i Nomadi hanno iniziato a suonare non era nemmeno nato. Salito sul palco di fronte ai fan osannanti Turato ha detto: "Volevo col cuore ringraziare loro perché mi hanno scelto e non so ancora il perché. Per me è come sposarmi di nuovo e avere una nuova famiglia. C'è tutto da fare tutto da costruire e io voglio farlo insieme a voi".

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    Un'altra immagine di Cristiano Turato (Foto Studio Elite)

    Turato si e' fatto notare dai Nomadi durante i provini che si sono svolti al Palabam di Mantova e sostituisce Danilo Sacco che, nel 1993, aveva preso il posto di Daolio, fondatore del gruppo assieme a Beppe Carletti e scomparso vent'anni fa. ''Nessuno ha mandato via dai Nomadi Danilo e vorrei spiegarlo una volta per tutte'', ha ribadito ieri Carletti dal palco, rivolgendosi al folto pubblico del Teatro Tenda.

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    Il pubblico al Palatenda di Novellara (Foto Studio Elite)

    Probabilmente, fra il pubblico sotto il palco, c'era anche l'ex cantante Danilo Sacco che in una recente intervista aveva detto che sarebbe stato a questo concerto dei Nomadi con un altro cantante sul palco al posto suo. “Puoi scommetterci le palle - aveva detto all'intervistatore -, anche se so che i primi mesi starò male come una bestia. Sono sicuro che il nuovo cantante sarà bravissimo, però vederlo lì al posto mio mi farà male. Sarò gelosissimo. Sarei un’ipocrita a dire il contrario, perché 19 anni non si cancellano in un attimo. Anzi: non si cancelleranno mai”.




    da: reggionline.com
     
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    20120226_cristiano_turato

    I Nomadi hanno una nuova voce:
    è il padovano Cristiano Turato


    Sostituisce Danilo Sacco e ha debuttato ieri sera a Novellara:
    «È come sposarsi una seconda volta, è tutto da costruire»




    PADOVA - È Cristiano Turato il nuovo cantante dei Nomadi: padovano, 38 anni, voce e chitarra di Oradaria e Madeleine, è stato presentato ufficialmente ieri sera al pubblico in occasione del primo dei due concerti in programma durante l'annuale "Nomadincontro" a Novellara (Reggio Emilia), nel ricordo di Augusto Daolio.

    Turato si è fatto notare dai Nomadi durante i provini che si sono svolti al Palabam di Mantova e sostituisce Danilo Sacco che, nel 1993, aveva preso il posto di Daolio, fondatore del gruppo assieme a Beppe Carletti e scomparso vent'anni fa.

    «Nessuno ha mandato via dai Nomadi Danilo e vorrei spiegarlo una volta per tutte», ha ribadito Carletti dal palco, rivolgendosi al folto pubblico del Teatro Tenda. Ovviamente teso, al debutto tra gli applausi, il nuovo cantante: «Sono molto emozionato e molto contento per essere arrivato in questa nuova famiglia. È come sposarsi una seconda volta e c'è tutto da fare e tutto da costruire. Buon concerto a tutti».

    da. ilgazzettino.it
     
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    Album concerto

    Da Wikipedia

    francesco-guccini-i-nomadi-album-concerto


    Album concerto (1979) è un album di Francesco Guccini e i Nomadi, registrato dal vivo. Si tratta del nono album pubblicato da Guccini e dell'ottavo dei Nomadi.
    « Ci siamo ritrovati insieme e abbiamo cominciato a parlare di quello che facevamo, di quello che abbiamo fatto, e ci siamo accorti che tante canzoni fatte tanti anni fa erano ancora, o almeno spero, per noi molto attuali, e quindi ci siamo detti: perché non rifarle? »
    (Francesco Guccini)
    Oltre a Guccini (voce e chitarra) ed i Nomadi - Augusto Daolio (voce); Beppe Carletti (tastiere); Umbi Maggi (basso); Chris Dennis (violino e chitarre); Paolo Lancellotti (batteria) - nel disco hanno suonato Jimmy Villotti e Juan Carlos Biondini (chitarre).
    Il disco è stato registrato dal vivo nel novembre 1979 al Kiwi di Piumazzo e al Club 77 di Pavana.


    Tracce

    Canzone per un'amica - 4:13
    Atomica - 3:04
    Noi non ci saremo - 3:27
    Per fare un uomo - 2:26
    Primavera di Praga - 4:25
    Dio è morto - 2:32
    La canzone del bambino al vento- 5:32
    Noi - 3:50
    Statale 17 - 5:58


    Note

    Canzone per un'amica, Atomica, Noi non ci saremo, Canzone del bambino nel vento (Auschwitz) e Statale 17 erano già incluse nell'album Folk beat n. 1. Peraltro tre di queste canzoni apparivano in quell'album con un titolo diverso: Canzone per un'amica come In morte di S.F., Atomica come L'atomica cinese e Canzone del bambino nel vento (Auschwitz) come Auschwitz.
    Primavera di Praga era inclusa nell'album Due anni dopo.
    Per fare un uomo, Dio è morto e Noi non erano mai state incise da Guccini.
    Molte canzoni di questo album (Atomica, Primavera di Praga, Canzone del bambino nel vento (Auschwitz) e Statale 17) non erano mai comparse nelle produzioni precedenti dei Nomadi.

    Il film del concerto

    Il concerto venne ripreso dalla RAI e mandato in onda tre anni dopo, nel 1982.
    Nonostante le canzoni siano le stesse incluse nell'album, il video differisce da esso per il fatto che i brani compaiono in un differente ordine, oltre che per l'integrale omissione dei dialoghi.
    La registrazione è in vendita su dvd presso i concerti dei Nomadi dal 19 giugno 2010.





    clikka sul titolo per visualizzare i video
     
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    Sempre Nomadi

    Da Wikipedia

    Sempre Nomadi (1981) è il nono album dei Nomadi (sempre secondo la discografia "ufficiale"). Questo disco dà il via al motto del gruppo, gridato a più riprese nei concerti: Sempre Nomadi, appunto. Nel 1980 i Nomadi non rinnovarono il contratto con la EMI, e questo è il primo album che non fu pubblicato dalla loro storica casa discografica.

    Formazione

    Augusto Daolio: Voce
    Beppe Carletti: Tastiere
    Umberto Maggi: Basso
    Chris Dennis: Chitarra e Violino
    Paolo Lancellotti: Batteria


    Canzoni

    I tre miti - 4:14
    Jenny - 2:57
    Sera bolognese - 4:21
    Utopia - 3:53
    La mia città - 2:49
    Amici miei (Parte 1) - 1:12
    Ala bianca - 5:40
    Amici miei (Parte 2) - 1:05
    Il vecchio e il bambino - 4:14
    Amici miei (Parte 3) - 1:05
    Non credevi - 3:22
    Amici miei (Parte 4) - 1:32







    I tre miti

    Quelli che son stati adolescenti insieme a me,
    e di anni ne hanno almeno trentratrè,
    avevano tre miti nel settanta o giù di lì:
    il sesso, il socialismo ed il GT.
    Magari la ragazza c'era chi l'aveva già
    ma sogni rosa e petting a metà.
    Il sesso quello vero era tutt'altro era lontano,
    Hugh Heffner o la storia di un mio amico.
    Ma poi poco alla volta ce lo siamo conquistato,
    i tabù infranti c'è chi si è sposato.
    Lavoro, figli, alcuni divorzio infine libertà
    ma ormai fuori dal mito e fuori età.
    E ritorniamo indietro a quei vent'anni o giù di lì,
    vediamo la faccenda del GT.
    Io fortunato ci son stato sopra a quell'età
    perchè ad un mio amico lo comprò papà.
    E dopo tanti anni ce l'ho avuto pure io,
    un GT vero proprio tutto mio.
    Magari certo è usato ed anche arrugginito
    e soprattutto ormai fuori dal mito.
    E c'è chi tra di noi ha abbandonato l'avventura
    per noia, opportunismo o per paura.
    E chi non l'abbandona ma non capisce cosa sia
    per troppa fede o per poca ironia.
    E c'è chi come me, tra sessantotto e masochismo,
    è ancora lì che aspetta il socialismo.
    Arriverà stiam certi, sarà euro- o dal volto umano,
    speriamo che non sia di seconda mano.



    Edited by tomiva57 - 21/2/2014, 18:49
     
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    Jenny





    Sera bolognese



    Edited by tomiva57 - 21/2/2014, 20:59
     
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    Utopia




    La mia città

     
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    Amici miei (Parte 1)




    Ala bianca

    Sui tuoi capelli biondi giocava il vento e poi
    un volto sconosciuto a giocato i giorni miei,
    un accordo di chitarra non mi basta più
    io spingo gli occhi al cielo, un'ala bianca c'è.
    Il giro del tuo sguardo più non vede me
    quanto buio in un pensiero dopo il sole insieme a te
    un accordo di chitarra non mi basta più
    io spingo gli occhi al cielo, un'ala bianca c'è.
    Dei fantasmi senza casa, son questi i sogni miei
    io canto ma per chi se tu sei sorda ormai,
    ma una goccia di speranza lenta scende giù
    nel giro del mio sguardo un'ala bianca c'è.
    E di colpo torna il sole se ritorni tu
    non ho il tempo di fermarti ala bianca va!



     
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