GIGLIOLA CINQUETTI..

Biografia.Discografia. news..Foto...Ecc...

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    Simsalabim




    Alla moda dei montagnon




     
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    La raspa comandata
    (Garcia)

    Dame e cavalieri
    a posto per la nuova danza:
    la raspa.
    Uno due tre, uno due tre
    uno due tre, uno due tre
    uno due tre, uno due tre
    Cambiare, changer!
    Ah, ah che cultura!
    Uno due tre, uno due tre
    uno due tre, uno due tre
    uno due tre, uno due tre
    uno due tre, uno due tre
    Bellissimo, Mexico! Eccolo!
    Valzer alla messicana!

    Notte e giorno noi danziam
    questa danza original
    è un folklore cocoricò
    che dal Messico arrivò.
    La raspa del Paranà
    è l'ultima novità
    i cuori conquisterà
    dal Messico al Canadà.

    Finale!
    Andante vivace.
    Molto mosso signori!
    Allegro, allegro con brio!
    Più in fretta, più in fretta!
    Enzo Tortora non aspetta!







    Ti amerò

    QUELLE PICCOLE COSE ( 2008 )
    Doppio CD della collana "Dischi del Club Tenco". Gigliola interpreta "Ti amerò".

    Ti amerò
    ti amerò come il mondo
    ti amerò anche se finirà.
    Ti amerò
    ti amerò nel profondo
    ti amerò come necessità.
    Ti amerò
    ti amerò come posso
    anche se pace non sarà
    ti amerò come posso lo stesso
    anche quando si smette di amare.
    Ti amerò anche dopo la morte
    ti amerò il giorno dopo di più.
    Ti amerò
    ti amerò come sento
    ti amerò con addio e con mai più.
    Ti amerò
    ti amerò insieme al vento
    ti amerò come unico so
    ti amerò fino a che vivrà il tempo
    ti amerò e poi io ti amerò.

     
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    Amarti e poi morire
    { (Pace - Bigazzi - Revoux - Sardou }

    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"

    Cantò un soldato e poi partì.

    "Addio, addio, amato amore addio."

    Così diceva la sua canzone.

    E tu non eri che un bambino

    giocavi e non sapevi che

    per me già eri un soldatino

    che un giorno in guerra se ne andò.



    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"

    Dicevo io:
    "No, non partire!

    Lo sai, amore, siamo lo stesso fiore

    la stessa terra, lo stesso mare."



    Parlavo e tu mi hai detto, "Taci ! "

    Ti ho amato e tu mi hai detto, " no! "

    E' triste guardare una finestra

    sapendo che non ti rivedrò.



    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"

    Cantò un soldato e poi partì. 

    "Addio, addio, amato amore addio."

    Così diceva la sua canzone.

    Scusate, queste mie parole

    al vento io regalerò

    la storia di due persone sole

    l'ho amato e adesso morirà, perchè?



    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"

    Cantò un soldato e poi partì.

    "Addio, addio, amato amore addio."

    Così diceva la sua canzone.

    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"

    Cantò un soldato e poi partì.

    "Addio, addio, amato amore addio."

    Così diceva la sua canzone.

    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"






    Folclore & dolomiti

     
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  4. tomiva57
     
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    Notte senza luna
    Himmel - Frati)

    Notte senza luna
    cuore senza amore
    madonnina bruna
    più non pensi a me.
    Guardo nella strada
    tra la pioggia rada
    e non so dirti perchè
    cerco e chiamo te.
    Oh, che tristezza in cuor
    mi sento stasera
    che folle chimera
    questo amor!

    Notte senza luna
    cuore senza amore
    che soffre sempre di più
    mentre ridi tu.

    Guardo nella strada
    tra la pioggia rada
    e non so dirti perchè
    cerco e chiamo te.
    Oh, che tristezza in cuor
    mi sento stasera
    che folle chimera
    questo amor!

    Notte senza luna
    cuore senza amore
    che soffre sempre di più
    mentre ridi tu.








    IL MIO CUORE VA
    (Pace - Pultek)

    Le bianche mura di questa mia casa
    il sogno che tu mi hai lasciato
    non voglio più morire per te
    per questo canto e dico che...

    è bello il mondo senza te
    pam pam pam pam pam pam pam pam
    è triste il mondo senza te
    pam pam pam pam pam pam pam pam
    ormai...

    ...il mio cuore va
    dove il vento lo porta
    larallallalla laralaralalla
    ma se tornerai
    ti aprirò la mia porta
    larallallalla laralaralalla
    Il mio cuore ormai
    è una nuvola nera
    larallallalla laralaralalla
    io ti aspetterò
    se ritorni stasera
    larallallalla laralaralalla

    Lo so che tu non torni da me
    io parto, ma dove non so
    andrò lontano lontano laggiù
    per non pensarti mai mai più..

    È bello il mondo senza te
    pam pam pam pam pam pam pam pam
    è triste il mondo senza te
    pam pam pam pam pam pam pam pam
    ormai...

    ...il mio cuore va
    dove il vento lo porta
    larallallalla laralaralalla
    ma se tornerai
    ti aprirò la mia porta
    larallallalla laralaralalla
    Il mio cuore ormai
    è una nuvola nera
    larallallalla laralaralalla
    io ti aspetterò
    se ritorni stasera
    larallallalla laralaralalla

    Il mio cuore va
    dove il vento lo porta
    larallallalla laralaralalla
    ma se tornerai
    ti aprirò la mia porta
    larallallalla laralaralalla
    Il mio cuore ormai
    è una nuvola nera
    larallallalla laralaralalla
    io ti aspetterò
    se ritorni stasera
    larallallalla laralaralallaa

    Canzonissima 1974

     
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  5. tomiva57
     
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    Perchè amarti e poi morire

    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"
    Cantò un soldato e poi partì.
    "Addio, addio, amato amore addio."
    Così diceva la sua canzone.
    E tu non eri che un bambino
    giocavi e non sapevi che
    per me già eri un soldatino
    che un giorno in guerra se ne andò.

    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"
    Dicevo io: "No, non partire.
    Lo sai, amore, siamo lo stesso fiore
    la stessa terra, lo stesso mare."

    Parlavo e tu mi hai detto: "Taci."
    Ti ho amato e tu mi hai detto no.
    E'triste guardare una finestra
    sapendo che non ti rivedrò.

    "Perchè, perchè amarti e poi morire?" Parlavo e tu mi hai detto: "Taci."
    Cantò un soldato e poi partì. Ti ho amato e tu mi hai detto no.
    "Addio, addio, amato amore addio." E'triste guardare una finestra
    Così diceva la sua canzone. Sapendo che non ti rivedrò.

    Scusate, queste mie parole
    al vento io regalerò
    la storia di due persone sole
    l'ho amato e adesso morirà, perchè?

    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"
    Cantò un soldato e poi partì.
    "Addio, addio, amato amore addio."
    Così diceva la sua canzone.
    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"
    Cantò un soldato e poi partì.
    "Addio, addio, amato amore addio."
    Così diceva la sua canzone.
    "Perchè, perchè amarti e poi morire?"

    (Pace - Bigazzi - Revoux - Sardou)









    L'edera



    Canzonissima 74, quinta puntata del 3/11. Presenta Raffaella Carrà. Gigliola, che a settembre vince anche la Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia con l'LP Stasera ballo liscio, ritorna a Canzonissima da regina, interpretando un successo della regina Nilla Pizzi, L'edera. E da regina viene trattata, infatti vince la puntata.
    da:TuBALLIsulMIOcuore
     
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  6. tomiva57
     
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    Sotto le stelle del jazz
    ( Paolo Conte )

    I whisper: "I love you"
    I whisper: "I love you"
    Certi capivano il jazz
    l'argenteria spariva
    ladri di stelle di jazz
    così eravamo noi
    così eravamo noi.
    Pochi capivano il jazz
    troppe cravatte sbagliate
    ragazzi scimmia del jazz
    così eravamo noi
    così eravamo noi.
    Sotto le stelle del jazz
    ma quanta notte è passata
    Marisa, svegliami, abbracciami
    è stato un sogno fortissimo!
    Le donne odiavano il jazz
    non si capisce il motivo.

    Sotto le stelle del jazz
    un uomo scimmia cammina
    o forse danza, chissà?
    Duemila enigmi nel jazz
    non si capisce il motivo
    nel tempo fatto di attimi
    e settimane enigmistiche
    sotto la luna del jazz
    I whisper: "I love you"
    I whisper: "I love you".


    Questo brano fa parte del CD "Live in Tokyo" pubblicato in Italia nel 1996 e tratto da un concerto a Tokyo. Dodici di quelle canzoni sono stati rilasciati in 2004 nella compilazione "Collezione Privata" CD 1.







    La canzone UN PAESE VUOL DIRE * (del LP "Pensieri di Donna" 1978) è basata su una poesia di Cesare Pavese, e contiene frammenti di "La luna y la hoguera" e "Trabajar cansada" pubblicati in una collezione di Giulio Einaudi Editori.

    UN PAESE VUOL DIRE*

    Un paese vuol dire non essere soli
    avere gli amici, del vino, un caffè.
    Io vengo dalla città
    conoscevo le strade
    dalle buche rimaste
    dalle case sparite
    dalle cose sepolte
    che appartengono a me.

    Al di là delle gialle colline c'è il mare
    un mare di stoppie, non cessano mai.
    Il mare non voglio più
    ne ho visto abbastanza
    preferisco una tampa
    e bere il silenzio
    quel grande silenzio
    che è la vostra virtù.

    E in silenzio girare per quelle colline
    le rocce deserte, la sterilità
    lavoro non serve più
    non serve sfiancarsi
    e le mani tenerle
    dietro la schiena
    e non fare più niente
    pensando al futuro.

    La sola freschezza è rimasta il respiro
    la grande fatica è arrivare quassù
    ci venni una volta quassù
    e quassù son rimasta
    a rifarmi le forze
    a trovarmi compagni
    a cercarmi una terra
    a trovarmi un paese
    un paese vuol dire non essere soli...



    grazie a :unagondola

     
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  7. tomiva57
     
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    Un momento fa







    Let's twist again



     
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  8. tomiva57
     
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    Vuoi

    Vuoi" fu cantata per la prima volta da Gigliola Cinquetti alla TV italiana all'inizio della seconda puntata dello show "Io Gigliola" ed era stata dedicata al suo partner di puntata Lando Buzzanca. Era il 16 gennaio 1966. Poi divenne il retro del 45 giri "Dio come ti amo!":





    Sera



     
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    Fatalità
    (Pace - Panzeri - Conti - Argenio)

    Non avere più vent'anni e conoscere la vita
    come il fondo di un bicchiere di champagne
    poi un giorno dire basta e salire sopra un treno
    senza chiedere a nessuno dove va
    incontrarti sul quel treno e scambiare due parole
    come due che non si sono visti mai
    una lunga galleria, un minuto senza fine
    e capire che sei solo come me.
    Fatalità, l'amore è fatalità
    anche quando la chiami fortuna è una fatalità.

    Litigare dopo un giorno senza avere una ragione
    e partire per Parigi senza te
    ed entrare nei locali per cercare l'allegria
    ma trovare solo fumo e niente più
    poi entrare in una chiesa e vederti inginocchiato
    il mio cuore ha capito che eri tu
    e sentivo che pregavi senza un'ombra di vergogna
    e capivo che pregavi anche per me.

    Fatalità, l'amore è fatalità
    anche quando la chiami fortuna è una fatalità.

    Per morire è sempre presto, per amare non è tardi
    per fortuna che l'amore non ha età
    che sia fatto in mezzo a un prato o soltanto col pensiero
    o nel buio di una stanza di città.

    Fatalità, l'amore è fatalità
    anche quando la chiami fortuna è una fatalità






    Come viviamo questa età


    Se almeno qui ci fossi tu
    sarebbe tutto più normale
    e invece il tempo passa e va
    sopra un binario sempre uguale.
    Tutto si complica di più
    tutto si perde un po'di più
    tutto si limita di più.
    Quanto rimane senza te
    di me?

    Provati a chiedere cos'è
    una giornata di provincia
    incatenata nei perchè
    quando la noia ricomincia.
    Ogni pensiero vola via
    sopra un foglietto di poesia
    e invece è solo una bugia
    di noi ragazze che chissà
    come viviamo questa età?
    Vorrei bruciare i miei giorni
    bruciarli ancora di più
    e cancellare i contorni
    di quello che non voglio più.

    Se almeno qui ci fossi tu
    sarebbe tutto più speciale
    e invece il tempo se ne va
    sopra un binario sempre uguale.
    Quanto rimane senza te
    di me?
    Vorrei bruciare le strade
    chiese, portoni e caffè
    perchè ogni volta mi uccide
    viverli senza di te.
    Vorrei bruciare i miei giorni
    bruciarli ancora di più
    e cancellare i contorni
    di quello che non voglio più



     
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  10. tomiva57
     
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    Mister chipp






    Le ragazze buondi'



    A "I fatti vostri" del 22/4/97 condotto da Massimo Giletti, Gigliola, applauditissima, canta insieme al corpo di ballo de "L'uomo che inventò la televisione", "Le ragazze buondì" e si scatena nel charleston. Un'altra straordinaria esperienza artistica di Gigliola, osannata e anche scoperta dalla critica tutta.
     
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  11. tomiva57
     
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    DI CHI SARÒ, DI CHI SARAI
    (Abramzam - Pace - Avogadro)


    Di chi sarà
    quell'orizzonte che io vedo
    addormentarsi un po'più in là?
    Di chi sarà
    la tentazione che di notte
    ti sorride e se ne va?
    Di chi sarà
    il fiume azzurro che nel letto
    del mio cuore scenderà?
    Io lo so già, di chi sarà.
    Di chi sarò
    quando nel vento spaventata
    come il grano tremerò?
    Di chi sarò
    quando tradita nei pensieri
    un'altra spiaggia bagnerò?
    Di chi sarò
    quando negli occhi avrò il rimpianto
    delle cose che non ho?
    Io già lo so, di chi sarò.

    Di chi sarai?
    Sarò di tutti e di nessuno
    perchè tua non sarò mai.
    Di chi sarai?
    Sarò la stella di un veliero
    che fa luce ai marinai.
    Di chi sarai?
    Sarò la dolce confusione
    dei segreti che non sai.
    Comunque tua, non sarò mai.

    Di chi sarai?
    Sarò di tutti e di nessuno
    perchè tua non sarò mai.
    Di chi sarai?
    Sarò la stella di un veliero
    che fa luce ai marinai.
    Di chi sarai?
    Sarò la dolce confusione
    dei segreti che non sai.
    Comunque tua, non sarò mai.






    "Come Viviamo Questa Età"

    Se almeno qui ci fossi tu
    sarebbe tutto più normale
    e invece il tempo passa e va
    sopra un binario sempre uguale.
    Tutto si complica di più
    tutto si perde un po'di più
    tutto si limita di più.
    Quanto rimane senza te
    di me?

    Provati a chiedere cos'è
    una giornata di provincia
    incatenata nei perchè
    quando la noia ricomincia.
    Ogni pensiero vola via
    sopra un foglietto di poesia
    e invece è solo una bugia
    di noi ragazze che chissà
    come viviamo questa età?
    Vorrei bruciare i miei giorni
    bruciarli ancora di più
    e cancellare i contorni
    di quello che non voglio più.

    Se almeno qui ci fossi tu
    sarebbe tutto più speciale
    e invece il tempo se ne va
    sopra un binario sempre uguale.
    Quanto rimane senza te
    di me?
    Vorrei bruciare le strade
    chiese, portoni e caffè
    perchè ogni volta mi uccide
    viverli senza di te.
    Vorrei bruciare i miei giorni
    bruciarli ancora di più
    e cancellare i contorni
    di quello che non voglio più






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    “Raccontando” Gigliola Cinquetti ci eravamo fermati all’autunno del 1971….e riprendiamo da lì, esattamente da Canzonissima dove ottiene un grande successo personale. Esordisce nella quarta puntata riproponendo La domenica andando alla messa e ottiene il punteggio più elevato dalla giuria dei giornalisti (27), battendo Ornella Vanoni, Gino Paoli, Johnny Dorelli, Al Bano e Mirna Doris e vola verso la seconda fase. Al secondo turno presenta un altro brano folk, E qui comando io (sul retro del disco La Bella Gigogin) nuovo singolo col quale riconquista le classifiche discografiche. Lo scontro è tra quattro regine: Rita Pavone, Milva, Gigliola e Dalida. Al Delle Vittorie Gigliola è ultima, ma le cartoline del pubblico la portano in semifinale dove uno scontro all’ultimo voto con Ornella Vanoni, nel suo momento più alto di popolarità, le impedisce di raggiungere la finalissima con Canta Bambino (lato B del disco Montagnes Valdotaines). Sorrisi e Canzoni raccontò che gli addetti al Delle Vittorie seguivano l’incertezza (fino all’ultimo) di definire la finalista tra Gigliola e la Vanoni con la stessa partecipazione con la quale seguivano la ben più importante e incerta elezione del Presidente della Repubblica che si stava svolgendo in Parlamento. Ci vollero 21 sedute per eleggere Giovanni Leone. Il giovedì che precedeva la messa in onda (di sabato) della finale di Canzonissima con la presentazione dei finalisti, non si sapeva chi, delle due, far venire in teatro. Lo spoglio delle cartoline procedeva con cambi continui di situazioni. Canta bambino è, tuttavia, un brano molto bello di Bigazzi-Cavallaro (tradotto persino in giapponese), molto apprezzato dalla critica, che sicuramente avrebbe ottenuto ben altro successo se fosse giunto in finale, ma è rimasto “soffocato” anche da quello di E qui comando io (da precisare che questo brano tradizionale non fa parte dell’LP “Cantando con gli amici”), che diventa uno dei brani più popolari e conosciuti del repertorio di Gigliola.

    Dalla King Records, la più importante casa discografica nipponica, Gigliola, a gennaio del 1972, riceve un disco d’oro per aver superato un milione di copie vendute con La pioggia, Rose nel buio e altre canzoni. Dopo anni di gestione Ravera-Radaelli, il Festival di Sanremo viene organizzato direttamente dal Comune che affida la direzione artistica ad Elio Gigante. Le polemiche, però, non si placano, e il Festival rischia di saltare. Non salterà e Gigante riesce a portare a Sanremo un cast d’eccezione: Modugno, Milva, Roberto Carlos, Dalla, Bobby Solo, Morandi (al suo esordio), la Pavone, Nada, Ricchi e Poveri e Gigliola, la quale subisce la sua prima censura. Nella sua Gira l’amore il fidanzato diventa un bel biondino e Mariella una stella…difficile da capire certi tagli “censori”! Per la prima volta (fatta eccezione per le prime due edizioni del festival) scompare la doppia esecuzione del brano. Gigliola non ha mai fatto mistero che il pezzo sanremese non le piaceva, ma Gira l’amore (al termine della seconda serata è terza) conquista subito il pubblico. La sua interpretazione spontanea e vivace conferisce al brano un sapore autentico di gusto popolare. La serata finale riconferma il successo e il brano scala subito le classifiche discografiche. Gira l’amore (lato B del disco Fatalità) si candida ad essere (e lo sarà) un altro suo grande successo internazionale. Lo incide per i mercati sudamericani e spagnolo col titolo Gira el amor, in Giappone spopola, in Francia diventa Un coin de terre, un olivier e in Germania Simsalabim. In primavera incide l’LP “…E io le canto così”, un altro successo discografico. Questo disco, curatissimo nell’impaginazione, raccoglie i motivi che gli italiani fischiettavano dal 1937 al 1953. Un’operazione non solo “nostalgica” ma una riscoperta di brani che fanno parte della nostra cultura musicale. Canzoni come Accarezame, In cerca di te, Vecchia America, Ma l’amore no ridiventano popolari. L’11 aprile Gigliola ritorna in TV nelle vesti di attrice “drammatica”. E’ Laila nel teleromanzo in due puntate “Il Bivio”, accanto a Raoul Grasselli e Carlo Simoni. E’ la storia di una ragazza folgorata dal successo che, forse impreparata, rischia di perdersi. Un destino crudele, perché quando sta per ritrovarsi, un incidente stradale tronca la sua giovane vita. Il suo è comunque il ruolo di una cantante e tra i motivi interpretati sono da citare Hello Dolly, Tardi e Una bella giornata di sole (mai incisa). Il successo personale di Gigliola è confermato dalla segnalazione di merito della critica in occasione del Premio Salsomaggiore TV 1972 organizzato da Daniele Piombi. Ancora tournèe in Francia e Giappone e il 26 agosto è protagonista in TV di “Senza Rete”, insieme a Tony Renis, Mia Martini e Renato Rascel. E’ l’occasione per riproporre i brani del nuovo LP che sta ottenendo larghi consensi e cimentarsi in coro con gli altri protagonisti in successi intramontabili come Quando, quando, quando e Te voglio bene. Gli impegni di Gigliola si moltiplicano, ancora tournèe all’estero, l’Olympia, e l’VIII Mostra Internazionale Di Musica Leggera di Venezia dove presenta Tu balli sul mio cuore, una canzone-spettacolo con la quale riscuote un lusinghiero successo personale. E dopo “Cantando con gli amici” ecco il secondo album ispirato alle canzoni della montagna dal titolo “Su e giù per le montagne” che contiene brani come Il povero soldato, Quel mazzolin di fiori, La mula de Parenzo, C'erano tre sorelle, Vinassa vinassa, Alla moda dei montagnon per citare qualche titolo e una raccolta di successi “ I vari volti di Gigliola Cinquetti” che contiene Tu balli sul mio cuore (inciso in molte lingue tra cui in francese col titolo Tous les hommes sont fideles e in spagnolo Tu bailes en mi mente) e successi come Le bateau mouche pubblicato per la prima volta in Italia. Questi LP vengono distribuiti in diversi paesi europei, sudamericani e in Giappone, dove si reca il 2 ottobre per un’altra importante tournèe. A farle da comprimario Gianni Morandi. Incide un live “Concerto in Japan” che conquista il mercato nipponico. Nel live anche un duetto con Morandi. Insieme cantano Bella ciao, Roma nun fa la stupida stasera e Vitti ‘na crozza che entusiasmano il pubblico. In Italia l’attende la prima fase eliminatoria di Canzonissima dove ripropone con successo Tu balli sul mio cuore. Un successo ancora maggiore Gigliola lo coglie nel corso della sesta puntata. Interpreta La bohème ed è un trionfo (vince la serata ed è prima anche con le cartoline-voto), ed è così anche nell’ottava puntata con Anema e core. Al Delle Vittorie batte Orietta Berti e Rita Pavone. In semifinale presenta la nuova canzone di Bigazzi-Cavallaro Stasera io vorrei sentir la ninna nanna….destinato, purtroppo, come altri suoi bellissimi brani, a non spiccare il volo….In sala supera la Berti, ma sarà Rosanna Fratello a sbarrarle la strada per il 6 gennaio.

    Gigliola non vuole più marcette per Sanremo 1973, e sceglie come autore Claudio Mattone, futuro compositore di Ancora e delle musiche di “L’uomo che inventò la televisione”, la commedia musicale del 1997 di cui Gigliola fu protagonista assieme a Pippo Baudo e Lello Arena. Il titolo del brano è Mistero, un pezzo splendido, accolto dalla critica con giudizi entusiastici, uno per tutti: ”Le parole esprimono l’ambiguo gioco dei sentimenti: è il momento in cui non c’è più soltanto simpatia e non c’è ancora amore; già si avverte che stare insieme è più stimolante che rimanere soli…”. Eppure non va in finale, ed è uno scandalo! Stessa sorte per Endrigo con un altro brano osannato dalla critica Elisa Elisa. Gigliola se la prende e dichiara “Basta, non ho più l’età per partecipare al Festival”. E manterrà la promessa. Riapparirà come ospite nel 1978 e come cantante nel 1985, dopo 12 anni. Il Festival di Sanremo inizia la sua discesa, non più le tre serate televisive, discograficamente è un insuccesso, ma il Mistero di Gigliola, con un solo passaggio televisivo, riesce a “vendere” e sarà inciso in altre lingue. Solo qualche mese di riflessione nei confronti della canzone italiana (non trascura però il pubblico internazionale) per dedicarsi a fare l’illustratrice di fiabe. E’ un grosso successo editoriale il libro di Umbertino Di Caprio da lei illustrato dal titolo “Il Pescastelle”. Prima del grande ritorno alla ribalta della Mostra di Venezia, il 2 settembre la ritroviamo accanto a Marcel Amont in “Stasera in Europa”, interprete di un brano meraviglioso, Avec le temps (che inciderà nel 1974) di Leo Ferré. E veniamo alla “Gondola d’Oro” di Venezia. E’ la sua grande rentrée con l’LP “Stasera ballo liscio”. La formula di quest’anno prevede che a vincere sarà l’artista che nel corso dell’anno solare avrà venduto il maggior numero di LP. A contendersi l’ambita “Gondola” tutte le grandissime della nostra canzone: oltre a Gigliola, Ornella Vanoni, Milva, Marcella, Mia Martini, Iva Zanicchi, Gilda Giuliani…una sfilata di primedonne e poi Mino Reitano, Fred Buongusto e Domenico Modugno. Tra gli stranieri Charles Aznavour e Diana Ross. Gigliola presenta La spagnola e Il tango delle capinere ed è il successo, l’inizio di un altro momento magico della sua carriera (questa Gondola la vincerà lei). A Canzonissima con questi brani inizia la sua escalation verso la vittoria finale. Centinaia di migliaia di cartoline-voto per le sue partecipazioni, battendo persino Claudio Villa….e “Stasesa ballo liscio” scala le classifiche discografiche, mentre alla radio conduce ogni sera sul Nazionale la rubrica “Andata e Ritorno” (tra gli autori Giorgio Calabrese). Il successo di Gigliola a Canzonissima è tale che qualcuno ipotizza una sua possibile vittoria, solo lei dice “non ci penso neppure”. Alla finalissima ci pensa invece e ci prova con un brano che subito conquista il pubblico Alle porte del sole. Il responso delle cartoline-voto è straordinario! Con quasi mezzo milione (456.882) conquista la finale stracciando tutti gli avversari, persino l’irriducibile e inossidabile Orietta Berti e Mino Reitano….

    E adesso (…sono cosciente di attirarmi qualche antipatia per l’“entusiasmo” che manifesto quando parlo di Gigliola….ma “suvvia ragazzi” è tutto in fondo un divertente gioco, credetemi!) vi racconto la “mia” emozione del 6 gennaio 1974! Ci arriviamo per gradi. Quest’anno Canzonissima è stata spostata alla domenica pomeriggio, ma la finale viene divisa in due parti. Nella prima, sempre nel pomeriggio, i finalisti ripropongono le loro canzonissime, nella seconda (la sera) il gran finale con il pathos delle votazioni. La Rai comunicherà in seguito che oltre 26 milioni di telespettatori hanno seguito in diretta la vittoria di Gigliola con Alle porte del sole. E’ tra le favorite ma i pronostici vanno anche ai Vianella (popolarissimi in questo periodo), e a Mino Reitano, eterno piazzato che quest’anno fa le cose alla grande. I suoi fratelli “battono” tutti i paesi della Calabria con “camionate” di cartoline-voto…doveva vincere lui. E poi l’eterna primadonna di Canzonissima di questi anni Orietta Berti e ancora I Ricchi e Poveri e soprattutto Peppino Di Capri che porta in finale quello che sarebbe divenuto un classico della canzone italiana Champagne. Chiudono l’elenco dei finalisti: Al Bano, Gianni Nazzaro e I Camaleonti. L’emozione di quella serata io non la dimentico, ma traspariva da tutti i protagonisti compreso Pippo Baudo (molto presente nella carriera di Gigliola) e Mita Medici, presentatori di questa edizione. Da “una biografia mai pubblicata”…(ad oggi!)……”Indiscrezioni davano Reitano al primo posto con le cartoline, seconda Gigliola, terza Orietta Berti e quarti I Vianella. Gli altri sembravano fuori gioco. E dunque tutto nelle mani delle giurie (500 votanti sparsi in 20 sedi RAI). E’ stata davvero una votazione palpitante. Gigliola e I Vianella cominciano a staccare tutti e Reitano sembra battuto, ma la giuria di Cosenza (c’erano dubbi?) le attribuisce 21 punti su 25 e 0 agli altri favoriti, rimettendolo in corsa…Vano questo plebiscito, perché le altre giurie non lo votano e alla fine è lei, Gigliola, a trionfare”. Un successo clamoroso ancor più perché inatteso. Un trionfo che si ripete 10 anni dopo la folgorante vittoria con Non ho l’età. Il battage che ne segue è immaginabile. A fine gennaio ritorna protagonista in TV con uno spettacolo tratto dall’LP “Stasera ballo liscio” che riconquista la vetta della hit-parade degli LP più venduti. Il titolo è “Vino, Whisky e Chewing Gum” accanto a Paolo Ferrari ed è un altro successo televisivo, mentre Alle porte del sole svetta in cima alle classifiche discografiche e rimane al primo posto per ben 9 settimane. Con questa vittoria Gigliola rinnova il suo successo internazionale. Alle porte del sole viene tradotta in diverse lingue (spagnola, francese, tedesca, inglese, ecc..), riconquistando le classifiche internazionali ma è la partecipazione “per aver vinto Canzonissima” all’edizione ’74 dell’Eurofestival che le ridà lo scettro di “regina della canzone italiana all’estero”…..enfasi?...qualcuno ha piazzato in questi giorni la Pausini tra “i 50 più grandi italiani di tutti i tempi” accanto a Caravaggio, San Francesco, Padre Pio, Pirandello, Anna Magnani, Garibaldi…”

    Enzo Vizzari
     
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    Se deciderai







    Adoro il fischio

     
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  13. tomiva57
     
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    Bonbardano Cortina--Bevè, bevè compare

    Bombardano Cortina! ... Oilà
    dicon che gettan fiori! ... Oilà
    nemici traditori
    è giunta l'ora, subito fora,
    subito fora dovete andar.

    E proseguendo poi! ... Oilà
    per valle Costeana! ... Oilà
    giunti sulla Tofana
    su quella vetta, la baionetta,
    la baionetta scintillerà.

    BEVE' BEVE' COMPARE

    Bevè bevè compare seno ve mazzerò.
    Piuttost che me mazzèghe mi tuto lbeverò.
    E ntant che lbeverà noi canterem la bum-ba-ba,
    labum-ba-ba, labum-ba-ba.
    Mi ho bevuto tuto e non mha fatto mal.
    Lacqua fa male, il vino fa cantare,
    questa è la regola che insegnano gli sguisseri,
    alzano il gomito e vuotano il bicchier.
    Lacqua fa male, il vino fa cantare.

    Bevevano i nostri padri? Sì.
    Bevevano le nostre madri? Sì.
    E noi che figli siamo beviam, beviam beviamo,
    e noi che figli siamo beviam beviam beviam:
    del bianco Moscatello, del nero Marzemin.
    Se ne avessi un botticello ne vorrei veder la fin.
    Se ne avessi un botticello ne vorrei veder la fin.

    Bevevano i nostri padri? Sì.
    Bevevano le nostre madri? Sì.
    E noi che figli siamo beviam, beviam beviamo,
    e noi che figli siamo beviam beviam beviam:
    del bianco Moscatello, del nero Marzemin.
    Se ne avessi un botticello ne vorrei veder la fin.
    Se ne avessi un botticello ne vorrei veder la fin.







    Artista e vagabondo
    (Pace - Longoni)

    Il solo amico che tu hai
    è un cane nero senza nome
    che quando dorme sogna d'esser bianco
    Insieme andate per le strade
    della vita e non sei stanco
    perchè di notte solo tu al mondo
    poeta, artista e vagabondo
    però un rimpianto tu ce l'hai:
    nessuna bella quanto lei
    come la sera che ti disse: "Vado."
    E la seguisti di nascosto
    a far l'amore in mezzo al bosco
    e adesso che il tuo letto l'ha venduto
    adesso che sarà di te?
    Poeta, artista e vagabondo
    lei se n'è andata
    un letto ha preferito a un prato
    un tetto al cielo sopra lei.
    Poeta, artista e vagabondo
    carezze non ne hai
    ma nella fantasia
    se nasce una poesia
    l'amore te lo inventi tu.

    Ma c'è qualcuno che ti chiama
    con una voce un po'lontana
    è proprio lei che dice: "Strano."
    E poi ti dice: "Sei cambiato."
    E poi ti dice: "Sei invecchiato.
    Vuoi qualche soldo? Guarda che ce l'ho."
    Le hai risposto: "Grazie, no."
    Perchè ti viene nella mente
    che piangevi fra la gente
    quando ti disse: "Mi dispiace, vado."
    E la seguisti di nascosto
    a far l'amore in mezzo al bosco
    e adesso che il tuo letto l'ha venduto
    adesso vuol comprare te.

    Poeta, artista e vagabondo
    te ne sei andato
    al letto preferisci un prato
    a un tetto il cielo sopra te.
    Poeta, artista e vagabondo
    carezze non ne hai
    ma nella fantasia
    se nasce una poesia
    l'amore te lo inventi tu.


     
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    Ritratto di Gigliola Cinquetti








    La donna cannone

    A Domenica In del 13/10/96, Gigliola interpreta magicamente la "La donna cannone" di Francesco De Gregori. Il brano fa parte del CD "Live in Tokyo" pubblicato in Italia nel 1996 e tratto da un concerto a Tokyo di un tour trionfale che Gigliola fece in Giappone insieme a Mimmo Locasciulli, in quella circostanza suo pianista.

     
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