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La raspa comandata
(Garcia)
Dame e cavalieri
a posto per la nuova danza:
la raspa.
Uno due tre, uno due tre
uno due tre, uno due tre
uno due tre, uno due tre
Cambiare, changer!
Ah, ah che cultura!
Uno due tre, uno due tre
uno due tre, uno due tre
uno due tre, uno due tre
uno due tre, uno due tre
Bellissimo, Mexico! Eccolo!
Valzer alla messicana!
Notte e giorno noi danziam
questa danza original
è un folklore cocoricò
che dal Messico arrivò.
La raspa del Paranà
è l'ultima novità
i cuori conquisterà
dal Messico al Canadà.
Finale!
Andante vivace.
Molto mosso signori!
Allegro, allegro con brio!
Più in fretta, più in fretta!
Enzo Tortora non aspetta!
Ti amerò
QUELLE PICCOLE COSE ( 2008 )
Doppio CD della collana "Dischi del Club Tenco". Gigliola interpreta "Ti amerò".
Ti amerò
ti amerò come il mondo
ti amerò anche se finirà.
Ti amerò
ti amerò nel profondo
ti amerò come necessità.
Ti amerò
ti amerò come posso
anche se pace non sarà
ti amerò come posso lo stesso
anche quando si smette di amare.
Ti amerò anche dopo la morte
ti amerò il giorno dopo di più.
Ti amerò
ti amerò come sento
ti amerò con addio e con mai più.
Ti amerò
ti amerò insieme al vento
ti amerò come unico so
ti amerò fino a che vivrà il tempo
ti amerò e poi io ti amerò.. -
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Amarti e poi morire
{ (Pace - Bigazzi - Revoux - Sardou }
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
Cantò un soldato e poi partì.
"Addio, addio, amato amore addio."
Così diceva la sua canzone.
E tu non eri che un bambino
giocavi e non sapevi che
per me già eri un soldatino
che un giorno in guerra se ne andò.
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
Dicevo io:
"No, non partire!
Lo sai, amore, siamo lo stesso fiore
la stessa terra, lo stesso mare."
Parlavo e tu mi hai detto, "Taci ! "
Ti ho amato e tu mi hai detto, " no! "
E' triste guardare una finestra
sapendo che non ti rivedrò.
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
Cantò un soldato e poi partì.
"Addio, addio, amato amore addio."
Così diceva la sua canzone.
Scusate, queste mie parole
al vento io regalerò
la storia di due persone sole
l'ho amato e adesso morirà, perchè?
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
Cantò un soldato e poi partì.
"Addio, addio, amato amore addio."
Così diceva la sua canzone.
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
Cantò un soldato e poi partì.
"Addio, addio, amato amore addio."
Così diceva la sua canzone.
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
Folclore & dolomiti. -
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Notte senza luna
Himmel - Frati)
Notte senza luna
cuore senza amore
madonnina bruna
più non pensi a me.
Guardo nella strada
tra la pioggia rada
e non so dirti perchè
cerco e chiamo te.
Oh, che tristezza in cuor
mi sento stasera
che folle chimera
questo amor!
Notte senza luna
cuore senza amore
che soffre sempre di più
mentre ridi tu.
Guardo nella strada
tra la pioggia rada
e non so dirti perchè
cerco e chiamo te.
Oh, che tristezza in cuor
mi sento stasera
che folle chimera
questo amor!
Notte senza luna
cuore senza amore
che soffre sempre di più
mentre ridi tu.
IL MIO CUORE VA
(Pace - Pultek)
Le bianche mura di questa mia casa
il sogno che tu mi hai lasciato
non voglio più morire per te
per questo canto e dico che...
è bello il mondo senza te
pam pam pam pam pam pam pam pam
è triste il mondo senza te
pam pam pam pam pam pam pam pam
ormai...
...il mio cuore va
dove il vento lo porta
larallallalla laralaralalla
ma se tornerai
ti aprirò la mia porta
larallallalla laralaralalla
Il mio cuore ormai
è una nuvola nera
larallallalla laralaralalla
io ti aspetterò
se ritorni stasera
larallallalla laralaralalla
Lo so che tu non torni da me
io parto, ma dove non so
andrò lontano lontano laggiù
per non pensarti mai mai più..
È bello il mondo senza te
pam pam pam pam pam pam pam pam
è triste il mondo senza te
pam pam pam pam pam pam pam pam
ormai...
...il mio cuore va
dove il vento lo porta
larallallalla laralaralalla
ma se tornerai
ti aprirò la mia porta
larallallalla laralaralalla
Il mio cuore ormai
è una nuvola nera
larallallalla laralaralalla
io ti aspetterò
se ritorni stasera
larallallalla laralaralalla
Il mio cuore va
dove il vento lo porta
larallallalla laralaralalla
ma se tornerai
ti aprirò la mia porta
larallallalla laralaralalla
Il mio cuore ormai
è una nuvola nera
larallallalla laralaralalla
io ti aspetterò
se ritorni stasera
larallallalla laralaralallaa
Canzonissima 1974. -
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Perchè amarti e poi morire
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
Cantò un soldato e poi partì.
"Addio, addio, amato amore addio."
Così diceva la sua canzone.
E tu non eri che un bambino
giocavi e non sapevi che
per me già eri un soldatino
che un giorno in guerra se ne andò.
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
Dicevo io: "No, non partire.
Lo sai, amore, siamo lo stesso fiore
la stessa terra, lo stesso mare."
Parlavo e tu mi hai detto: "Taci."
Ti ho amato e tu mi hai detto no.
E'triste guardare una finestra
sapendo che non ti rivedrò.
"Perchè, perchè amarti e poi morire?" Parlavo e tu mi hai detto: "Taci."
Cantò un soldato e poi partì. Ti ho amato e tu mi hai detto no.
"Addio, addio, amato amore addio." E'triste guardare una finestra
Così diceva la sua canzone. Sapendo che non ti rivedrò.
Scusate, queste mie parole
al vento io regalerò
la storia di due persone sole
l'ho amato e adesso morirà, perchè?
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
Cantò un soldato e poi partì.
"Addio, addio, amato amore addio."
Così diceva la sua canzone.
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
Cantò un soldato e poi partì.
"Addio, addio, amato amore addio."
Così diceva la sua canzone.
"Perchè, perchè amarti e poi morire?"
(Pace - Bigazzi - Revoux - Sardou)
L'edera
Canzonissima 74, quinta puntata del 3/11. Presenta Raffaella Carrà. Gigliola, che a settembre vince anche la Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia con l'LP Stasera ballo liscio, ritorna a Canzonissima da regina, interpretando un successo della regina Nilla Pizzi, L'edera. E da regina viene trattata, infatti vince la puntata.
da:TuBALLIsulMIOcuore. -
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Sotto le stelle del jazz
( Paolo Conte )
I whisper: "I love you"
I whisper: "I love you"
Certi capivano il jazz
l'argenteria spariva
ladri di stelle di jazz
così eravamo noi
così eravamo noi.
Pochi capivano il jazz
troppe cravatte sbagliate
ragazzi scimmia del jazz
così eravamo noi
così eravamo noi.
Sotto le stelle del jazz
ma quanta notte è passata
Marisa, svegliami, abbracciami
è stato un sogno fortissimo!
Le donne odiavano il jazz
non si capisce il motivo.
Sotto le stelle del jazz
un uomo scimmia cammina
o forse danza, chissà?
Duemila enigmi nel jazz
non si capisce il motivo
nel tempo fatto di attimi
e settimane enigmistiche
sotto la luna del jazz
I whisper: "I love you"
I whisper: "I love you".
Questo brano fa parte del CD "Live in Tokyo" pubblicato in Italia nel 1996 e tratto da un concerto a Tokyo. Dodici di quelle canzoni sono stati rilasciati in 2004 nella compilazione "Collezione Privata" CD 1.
La canzone UN PAESE VUOL DIRE * (del LP "Pensieri di Donna" 1978) è basata su una poesia di Cesare Pavese, e contiene frammenti di "La luna y la hoguera" e "Trabajar cansada" pubblicati in una collezione di Giulio Einaudi Editori.
UN PAESE VUOL DIRE*
Un paese vuol dire non essere soli
avere gli amici, del vino, un caffè.
Io vengo dalla città
conoscevo le strade
dalle buche rimaste
dalle case sparite
dalle cose sepolte
che appartengono a me.
Al di là delle gialle colline c'è il mare
un mare di stoppie, non cessano mai.
Il mare non voglio più
ne ho visto abbastanza
preferisco una tampa
e bere il silenzio
quel grande silenzio
che è la vostra virtù.
E in silenzio girare per quelle colline
le rocce deserte, la sterilità
lavoro non serve più
non serve sfiancarsi
e le mani tenerle
dietro la schiena
e non fare più niente
pensando al futuro.
La sola freschezza è rimasta il respiro
la grande fatica è arrivare quassù
ci venni una volta quassù
e quassù son rimasta
a rifarmi le forze
a trovarmi compagni
a cercarmi una terra
a trovarmi un paese
un paese vuol dire non essere soli...
grazie a :unagondola. -
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Un momento fa
Let's twist again
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Vuoi
Vuoi" fu cantata per la prima volta da Gigliola Cinquetti alla TV italiana all'inizio della seconda puntata dello show "Io Gigliola" ed era stata dedicata al suo partner di puntata Lando Buzzanca. Era il 16 gennaio 1966. Poi divenne il retro del 45 giri "Dio come ti amo!":
Sera
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Fatalità
(Pace - Panzeri - Conti - Argenio)
Non avere più vent'anni e conoscere la vita
come il fondo di un bicchiere di champagne
poi un giorno dire basta e salire sopra un treno
senza chiedere a nessuno dove va
incontrarti sul quel treno e scambiare due parole
come due che non si sono visti mai
una lunga galleria, un minuto senza fine
e capire che sei solo come me.
Fatalità, l'amore è fatalità
anche quando la chiami fortuna è una fatalità.
Litigare dopo un giorno senza avere una ragione
e partire per Parigi senza te
ed entrare nei locali per cercare l'allegria
ma trovare solo fumo e niente più
poi entrare in una chiesa e vederti inginocchiato
il mio cuore ha capito che eri tu
e sentivo che pregavi senza un'ombra di vergogna
e capivo che pregavi anche per me.
Fatalità, l'amore è fatalità
anche quando la chiami fortuna è una fatalità.
Per morire è sempre presto, per amare non è tardi
per fortuna che l'amore non ha età
che sia fatto in mezzo a un prato o soltanto col pensiero
o nel buio di una stanza di città.
Fatalità, l'amore è fatalità
anche quando la chiami fortuna è una fatalità
Come viviamo questa età
Se almeno qui ci fossi tu
sarebbe tutto più normale
e invece il tempo passa e va
sopra un binario sempre uguale.
Tutto si complica di più
tutto si perde un po'di più
tutto si limita di più.
Quanto rimane senza te
di me?
Provati a chiedere cos'è
una giornata di provincia
incatenata nei perchè
quando la noia ricomincia.
Ogni pensiero vola via
sopra un foglietto di poesia
e invece è solo una bugia
di noi ragazze che chissà
come viviamo questa età?
Vorrei bruciare i miei giorni
bruciarli ancora di più
e cancellare i contorni
di quello che non voglio più.
Se almeno qui ci fossi tu
sarebbe tutto più speciale
e invece il tempo se ne va
sopra un binario sempre uguale.
Quanto rimane senza te
di me?
Vorrei bruciare le strade
chiese, portoni e caffè
perchè ogni volta mi uccide
viverli senza di te.
Vorrei bruciare i miei giorni
bruciarli ancora di più
e cancellare i contorni
di quello che non voglio più
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Mister chipp
Le ragazze buondi'
A "I fatti vostri" del 22/4/97 condotto da Massimo Giletti, Gigliola, applauditissima, canta insieme al corpo di ballo de "L'uomo che inventò la televisione", "Le ragazze buondì" e si scatena nel charleston. Un'altra straordinaria esperienza artistica di Gigliola, osannata e anche scoperta dalla critica tutta.. -
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DI CHI SARÒ, DI CHI SARAI
(Abramzam - Pace - Avogadro)
Di chi sarà
quell'orizzonte che io vedo
addormentarsi un po'più in là?
Di chi sarà
la tentazione che di notte
ti sorride e se ne va?
Di chi sarà
il fiume azzurro che nel letto
del mio cuore scenderà?
Io lo so già, di chi sarà.
Di chi sarò
quando nel vento spaventata
come il grano tremerò?
Di chi sarò
quando tradita nei pensieri
un'altra spiaggia bagnerò?
Di chi sarò
quando negli occhi avrò il rimpianto
delle cose che non ho?
Io già lo so, di chi sarò.
Di chi sarai?
Sarò di tutti e di nessuno
perchè tua non sarò mai.
Di chi sarai?
Sarò la stella di un veliero
che fa luce ai marinai.
Di chi sarai?
Sarò la dolce confusione
dei segreti che non sai.
Comunque tua, non sarò mai.
Di chi sarai?
Sarò di tutti e di nessuno
perchè tua non sarò mai.
Di chi sarai?
Sarò la stella di un veliero
che fa luce ai marinai.
Di chi sarai?
Sarò la dolce confusione
dei segreti che non sai.
Comunque tua, non sarò mai.
"Come Viviamo Questa Età"
Se almeno qui ci fossi tu
sarebbe tutto più normale
e invece il tempo passa e va
sopra un binario sempre uguale.
Tutto si complica di più
tutto si perde un po'di più
tutto si limita di più.
Quanto rimane senza te
di me?
Provati a chiedere cos'è
una giornata di provincia
incatenata nei perchè
quando la noia ricomincia.
Ogni pensiero vola via
sopra un foglietto di poesia
e invece è solo una bugia
di noi ragazze che chissà
come viviamo questa età?
Vorrei bruciare i miei giorni
bruciarli ancora di più
e cancellare i contorni
di quello che non voglio più.
Se almeno qui ci fossi tu
sarebbe tutto più speciale
e invece il tempo se ne va
sopra un binario sempre uguale.
Quanto rimane senza te
di me?
Vorrei bruciare le strade
chiese, portoni e caffè
perchè ogni volta mi uccide
viverli senza di te.
Vorrei bruciare i miei giorni
bruciarli ancora di più
e cancellare i contorni
di quello che non voglio più
“Raccontando” Gigliola Cinquetti ci eravamo fermati all’autunno del 1971….e riprendiamo da lì, esattamente da Canzonissima dove ottiene un grande successo personale. Esordisce nella quarta puntata riproponendo La domenica andando alla messa e ottiene il punteggio più elevato dalla giuria dei giornalisti (27), battendo Ornella Vanoni, Gino Paoli, Johnny Dorelli, Al Bano e Mirna Doris e vola verso la seconda fase. Al secondo turno presenta un altro brano folk, E qui comando io (sul retro del disco La Bella Gigogin) nuovo singolo col quale riconquista le classifiche discografiche. Lo scontro è tra quattro regine: Rita Pavone, Milva, Gigliola e Dalida. Al Delle Vittorie Gigliola è ultima, ma le cartoline del pubblico la portano in semifinale dove uno scontro all’ultimo voto con Ornella Vanoni, nel suo momento più alto di popolarità, le impedisce di raggiungere la finalissima con Canta Bambino (lato B del disco Montagnes Valdotaines). Sorrisi e Canzoni raccontò che gli addetti al Delle Vittorie seguivano l’incertezza (fino all’ultimo) di definire la finalista tra Gigliola e la Vanoni con la stessa partecipazione con la quale seguivano la ben più importante e incerta elezione del Presidente della Repubblica che si stava svolgendo in Parlamento. Ci vollero 21 sedute per eleggere Giovanni Leone. Il giovedì che precedeva la messa in onda (di sabato) della finale di Canzonissima con la presentazione dei finalisti, non si sapeva chi, delle due, far venire in teatro. Lo spoglio delle cartoline procedeva con cambi continui di situazioni. Canta bambino è, tuttavia, un brano molto bello di Bigazzi-Cavallaro (tradotto persino in giapponese), molto apprezzato dalla critica, che sicuramente avrebbe ottenuto ben altro successo se fosse giunto in finale, ma è rimasto “soffocato” anche da quello di E qui comando io (da precisare che questo brano tradizionale non fa parte dell’LP “Cantando con gli amici”), che diventa uno dei brani più popolari e conosciuti del repertorio di Gigliola.
Dalla King Records, la più importante casa discografica nipponica, Gigliola, a gennaio del 1972, riceve un disco d’oro per aver superato un milione di copie vendute con La pioggia, Rose nel buio e altre canzoni. Dopo anni di gestione Ravera-Radaelli, il Festival di Sanremo viene organizzato direttamente dal Comune che affida la direzione artistica ad Elio Gigante. Le polemiche, però, non si placano, e il Festival rischia di saltare. Non salterà e Gigante riesce a portare a Sanremo un cast d’eccezione: Modugno, Milva, Roberto Carlos, Dalla, Bobby Solo, Morandi (al suo esordio), la Pavone, Nada, Ricchi e Poveri e Gigliola, la quale subisce la sua prima censura. Nella sua Gira l’amore il fidanzato diventa un bel biondino e Mariella una stella…difficile da capire certi tagli “censori”! Per la prima volta (fatta eccezione per le prime due edizioni del festival) scompare la doppia esecuzione del brano. Gigliola non ha mai fatto mistero che il pezzo sanremese non le piaceva, ma Gira l’amore (al termine della seconda serata è terza) conquista subito il pubblico. La sua interpretazione spontanea e vivace conferisce al brano un sapore autentico di gusto popolare. La serata finale riconferma il successo e il brano scala subito le classifiche discografiche. Gira l’amore (lato B del disco Fatalità) si candida ad essere (e lo sarà) un altro suo grande successo internazionale. Lo incide per i mercati sudamericani e spagnolo col titolo Gira el amor, in Giappone spopola, in Francia diventa Un coin de terre, un olivier e in Germania Simsalabim. In primavera incide l’LP “…E io le canto così”, un altro successo discografico. Questo disco, curatissimo nell’impaginazione, raccoglie i motivi che gli italiani fischiettavano dal 1937 al 1953. Un’operazione non solo “nostalgica” ma una riscoperta di brani che fanno parte della nostra cultura musicale. Canzoni come Accarezame, In cerca di te, Vecchia America, Ma l’amore no ridiventano popolari. L’11 aprile Gigliola ritorna in TV nelle vesti di attrice “drammatica”. E’ Laila nel teleromanzo in due puntate “Il Bivio”, accanto a Raoul Grasselli e Carlo Simoni. E’ la storia di una ragazza folgorata dal successo che, forse impreparata, rischia di perdersi. Un destino crudele, perché quando sta per ritrovarsi, un incidente stradale tronca la sua giovane vita. Il suo è comunque il ruolo di una cantante e tra i motivi interpretati sono da citare Hello Dolly, Tardi e Una bella giornata di sole (mai incisa). Il successo personale di Gigliola è confermato dalla segnalazione di merito della critica in occasione del Premio Salsomaggiore TV 1972 organizzato da Daniele Piombi. Ancora tournèe in Francia e Giappone e il 26 agosto è protagonista in TV di “Senza Rete”, insieme a Tony Renis, Mia Martini e Renato Rascel. E’ l’occasione per riproporre i brani del nuovo LP che sta ottenendo larghi consensi e cimentarsi in coro con gli altri protagonisti in successi intramontabili come Quando, quando, quando e Te voglio bene. Gli impegni di Gigliola si moltiplicano, ancora tournèe all’estero, l’Olympia, e l’VIII Mostra Internazionale Di Musica Leggera di Venezia dove presenta Tu balli sul mio cuore, una canzone-spettacolo con la quale riscuote un lusinghiero successo personale. E dopo “Cantando con gli amici” ecco il secondo album ispirato alle canzoni della montagna dal titolo “Su e giù per le montagne” che contiene brani come Il povero soldato, Quel mazzolin di fiori, La mula de Parenzo, C'erano tre sorelle, Vinassa vinassa, Alla moda dei montagnon per citare qualche titolo e una raccolta di successi “ I vari volti di Gigliola Cinquetti” che contiene Tu balli sul mio cuore (inciso in molte lingue tra cui in francese col titolo Tous les hommes sont fideles e in spagnolo Tu bailes en mi mente) e successi come Le bateau mouche pubblicato per la prima volta in Italia. Questi LP vengono distribuiti in diversi paesi europei, sudamericani e in Giappone, dove si reca il 2 ottobre per un’altra importante tournèe. A farle da comprimario Gianni Morandi. Incide un live “Concerto in Japan” che conquista il mercato nipponico. Nel live anche un duetto con Morandi. Insieme cantano Bella ciao, Roma nun fa la stupida stasera e Vitti ‘na crozza che entusiasmano il pubblico. In Italia l’attende la prima fase eliminatoria di Canzonissima dove ripropone con successo Tu balli sul mio cuore. Un successo ancora maggiore Gigliola lo coglie nel corso della sesta puntata. Interpreta La bohème ed è un trionfo (vince la serata ed è prima anche con le cartoline-voto), ed è così anche nell’ottava puntata con Anema e core. Al Delle Vittorie batte Orietta Berti e Rita Pavone. In semifinale presenta la nuova canzone di Bigazzi-Cavallaro Stasera io vorrei sentir la ninna nanna….destinato, purtroppo, come altri suoi bellissimi brani, a non spiccare il volo….In sala supera la Berti, ma sarà Rosanna Fratello a sbarrarle la strada per il 6 gennaio.
Gigliola non vuole più marcette per Sanremo 1973, e sceglie come autore Claudio Mattone, futuro compositore di Ancora e delle musiche di “L’uomo che inventò la televisione”, la commedia musicale del 1997 di cui Gigliola fu protagonista assieme a Pippo Baudo e Lello Arena. Il titolo del brano è Mistero, un pezzo splendido, accolto dalla critica con giudizi entusiastici, uno per tutti: ”Le parole esprimono l’ambiguo gioco dei sentimenti: è il momento in cui non c’è più soltanto simpatia e non c’è ancora amore; già si avverte che stare insieme è più stimolante che rimanere soli…”. Eppure non va in finale, ed è uno scandalo! Stessa sorte per Endrigo con un altro brano osannato dalla critica Elisa Elisa. Gigliola se la prende e dichiara “Basta, non ho più l’età per partecipare al Festival”. E manterrà la promessa. Riapparirà come ospite nel 1978 e come cantante nel 1985, dopo 12 anni. Il Festival di Sanremo inizia la sua discesa, non più le tre serate televisive, discograficamente è un insuccesso, ma il Mistero di Gigliola, con un solo passaggio televisivo, riesce a “vendere” e sarà inciso in altre lingue. Solo qualche mese di riflessione nei confronti della canzone italiana (non trascura però il pubblico internazionale) per dedicarsi a fare l’illustratrice di fiabe. E’ un grosso successo editoriale il libro di Umbertino Di Caprio da lei illustrato dal titolo “Il Pescastelle”. Prima del grande ritorno alla ribalta della Mostra di Venezia, il 2 settembre la ritroviamo accanto a Marcel Amont in “Stasera in Europa”, interprete di un brano meraviglioso, Avec le temps (che inciderà nel 1974) di Leo Ferré. E veniamo alla “Gondola d’Oro” di Venezia. E’ la sua grande rentrée con l’LP “Stasera ballo liscio”. La formula di quest’anno prevede che a vincere sarà l’artista che nel corso dell’anno solare avrà venduto il maggior numero di LP. A contendersi l’ambita “Gondola” tutte le grandissime della nostra canzone: oltre a Gigliola, Ornella Vanoni, Milva, Marcella, Mia Martini, Iva Zanicchi, Gilda Giuliani…una sfilata di primedonne e poi Mino Reitano, Fred Buongusto e Domenico Modugno. Tra gli stranieri Charles Aznavour e Diana Ross. Gigliola presenta La spagnola e Il tango delle capinere ed è il successo, l’inizio di un altro momento magico della sua carriera (questa Gondola la vincerà lei). A Canzonissima con questi brani inizia la sua escalation verso la vittoria finale. Centinaia di migliaia di cartoline-voto per le sue partecipazioni, battendo persino Claudio Villa….e “Stasesa ballo liscio” scala le classifiche discografiche, mentre alla radio conduce ogni sera sul Nazionale la rubrica “Andata e Ritorno” (tra gli autori Giorgio Calabrese). Il successo di Gigliola a Canzonissima è tale che qualcuno ipotizza una sua possibile vittoria, solo lei dice “non ci penso neppure”. Alla finalissima ci pensa invece e ci prova con un brano che subito conquista il pubblico Alle porte del sole. Il responso delle cartoline-voto è straordinario! Con quasi mezzo milione (456.882) conquista la finale stracciando tutti gli avversari, persino l’irriducibile e inossidabile Orietta Berti e Mino Reitano….
E adesso (…sono cosciente di attirarmi qualche antipatia per l’“entusiasmo” che manifesto quando parlo di Gigliola….ma “suvvia ragazzi” è tutto in fondo un divertente gioco, credetemi!) vi racconto la “mia” emozione del 6 gennaio 1974! Ci arriviamo per gradi. Quest’anno Canzonissima è stata spostata alla domenica pomeriggio, ma la finale viene divisa in due parti. Nella prima, sempre nel pomeriggio, i finalisti ripropongono le loro canzonissime, nella seconda (la sera) il gran finale con il pathos delle votazioni. La Rai comunicherà in seguito che oltre 26 milioni di telespettatori hanno seguito in diretta la vittoria di Gigliola con Alle porte del sole. E’ tra le favorite ma i pronostici vanno anche ai Vianella (popolarissimi in questo periodo), e a Mino Reitano, eterno piazzato che quest’anno fa le cose alla grande. I suoi fratelli “battono” tutti i paesi della Calabria con “camionate” di cartoline-voto…doveva vincere lui. E poi l’eterna primadonna di Canzonissima di questi anni Orietta Berti e ancora I Ricchi e Poveri e soprattutto Peppino Di Capri che porta in finale quello che sarebbe divenuto un classico della canzone italiana Champagne. Chiudono l’elenco dei finalisti: Al Bano, Gianni Nazzaro e I Camaleonti. L’emozione di quella serata io non la dimentico, ma traspariva da tutti i protagonisti compreso Pippo Baudo (molto presente nella carriera di Gigliola) e Mita Medici, presentatori di questa edizione. Da “una biografia mai pubblicata”…(ad oggi!)……”Indiscrezioni davano Reitano al primo posto con le cartoline, seconda Gigliola, terza Orietta Berti e quarti I Vianella. Gli altri sembravano fuori gioco. E dunque tutto nelle mani delle giurie (500 votanti sparsi in 20 sedi RAI). E’ stata davvero una votazione palpitante. Gigliola e I Vianella cominciano a staccare tutti e Reitano sembra battuto, ma la giuria di Cosenza (c’erano dubbi?) le attribuisce 21 punti su 25 e 0 agli altri favoriti, rimettendolo in corsa…Vano questo plebiscito, perché le altre giurie non lo votano e alla fine è lei, Gigliola, a trionfare”. Un successo clamoroso ancor più perché inatteso. Un trionfo che si ripete 10 anni dopo la folgorante vittoria con Non ho l’età. Il battage che ne segue è immaginabile. A fine gennaio ritorna protagonista in TV con uno spettacolo tratto dall’LP “Stasera ballo liscio” che riconquista la vetta della hit-parade degli LP più venduti. Il titolo è “Vino, Whisky e Chewing Gum” accanto a Paolo Ferrari ed è un altro successo televisivo, mentre Alle porte del sole svetta in cima alle classifiche discografiche e rimane al primo posto per ben 9 settimane. Con questa vittoria Gigliola rinnova il suo successo internazionale. Alle porte del sole viene tradotta in diverse lingue (spagnola, francese, tedesca, inglese, ecc..), riconquistando le classifiche internazionali ma è la partecipazione “per aver vinto Canzonissima” all’edizione ’74 dell’Eurofestival che le ridà lo scettro di “regina della canzone italiana all’estero”…..enfasi?...qualcuno ha piazzato in questi giorni la Pausini tra “i 50 più grandi italiani di tutti i tempi” accanto a Caravaggio, San Francesco, Padre Pio, Pirandello, Anna Magnani, Garibaldi…”
Enzo Vizzari. -
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Se deciderai
Adoro il fischio. -
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Bonbardano Cortina--Bevè, bevè compare
Bombardano Cortina! ... Oilà
dicon che gettan fiori! ... Oilà
nemici traditori
è giunta l'ora, subito fora,
subito fora dovete andar.
E proseguendo poi! ... Oilà
per valle Costeana! ... Oilà
giunti sulla Tofana
su quella vetta, la baionetta,
la baionetta scintillerà.
BEVE' BEVE' COMPARE
Bevè bevè compare seno ve mazzerò.
Piuttost che me mazzèghe mi tuto lbeverò.
E ntant che lbeverà noi canterem la bum-ba-ba,
labum-ba-ba, labum-ba-ba.
Mi ho bevuto tuto e non mha fatto mal.
Lacqua fa male, il vino fa cantare,
questa è la regola che insegnano gli sguisseri,
alzano il gomito e vuotano il bicchier.
Lacqua fa male, il vino fa cantare.
Bevevano i nostri padri? Sì.
Bevevano le nostre madri? Sì.
E noi che figli siamo beviam, beviam beviamo,
e noi che figli siamo beviam beviam beviam:
del bianco Moscatello, del nero Marzemin.
Se ne avessi un botticello ne vorrei veder la fin.
Se ne avessi un botticello ne vorrei veder la fin.
Bevevano i nostri padri? Sì.
Bevevano le nostre madri? Sì.
E noi che figli siamo beviam, beviam beviamo,
e noi che figli siamo beviam beviam beviam:
del bianco Moscatello, del nero Marzemin.
Se ne avessi un botticello ne vorrei veder la fin.
Se ne avessi un botticello ne vorrei veder la fin.
Artista e vagabondo
(Pace - Longoni)
Il solo amico che tu hai
è un cane nero senza nome
che quando dorme sogna d'esser bianco
Insieme andate per le strade
della vita e non sei stanco
perchè di notte solo tu al mondo
poeta, artista e vagabondo
però un rimpianto tu ce l'hai:
nessuna bella quanto lei
come la sera che ti disse: "Vado."
E la seguisti di nascosto
a far l'amore in mezzo al bosco
e adesso che il tuo letto l'ha venduto
adesso che sarà di te?
Poeta, artista e vagabondo
lei se n'è andata
un letto ha preferito a un prato
un tetto al cielo sopra lei.
Poeta, artista e vagabondo
carezze non ne hai
ma nella fantasia
se nasce una poesia
l'amore te lo inventi tu.
Ma c'è qualcuno che ti chiama
con una voce un po'lontana
è proprio lei che dice: "Strano."
E poi ti dice: "Sei cambiato."
E poi ti dice: "Sei invecchiato.
Vuoi qualche soldo? Guarda che ce l'ho."
Le hai risposto: "Grazie, no."
Perchè ti viene nella mente
che piangevi fra la gente
quando ti disse: "Mi dispiace, vado."
E la seguisti di nascosto
a far l'amore in mezzo al bosco
e adesso che il tuo letto l'ha venduto
adesso vuol comprare te.
Poeta, artista e vagabondo
te ne sei andato
al letto preferisci un prato
a un tetto il cielo sopra te.
Poeta, artista e vagabondo
carezze non ne hai
ma nella fantasia
se nasce una poesia
l'amore te lo inventi tu.. -
.
grazie ivana . -
tomiva57.
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