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ZIALAILA.
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RENATO GUTTUSO
Renato Guttuso all'anagrafe Aldo Renato (Bagheria, 26 dicembre 1911 – Roma, 18 gennaio 1987) iniziò appena tredicenne a datare e firmare i propri quadri : si tratta per lo più di copie (paesaggisti siciliani dell'Ottocento ma anche pittori francesi come Millet o artisti contemporanei come Carrà), ma non mancano ritratti originali.
Guttuso stesso scrive.. "tra gli acquarelli di mio padre, lo studio di Domenico Quattrociocchi, e la bottega del pittore di carri Emilio Murdolo prendeva forma la mia strada avevo sei, sette, dieci anni...".
Sentendo sempre più forte l'inclinazione alla pittura, si trasferì a Palermo per gli studi liceali e poi all'Università ; la sua formazione pittorica si modella sulle correnti figurative europee, da Courbet a Van Gogh a Picasso e lo porta a Milano e poi a viaggiare per l'Europa.
Pablo Picasso, l'artista spagnolo sarà il principale modello stilistico e morale per tutta la sua vita : ne segue , stilisticamente , il primo periodo , quello cosiddetto "Blu".
Un lungo soggiorno di tre anni a Milano, nel corso dei quali non manca però di tornare in estate a Bagheria, matura l'arte “sociale” di Guttuso, con un impegno morale e politico via via più scoperto .
Il dipinto che gli dà la fama, fra mille polemiche da parte anche del clero e del fascio perché sotto il soggetto sacro denunzia gli orrori della guerra, è La Crocifissione. Di esso Guttuso ha scritto nel suo Diario che è “il simbolo di tutti coloro che subiscono oltraggio, carcere, supplizio per le loro idee”
Guttuso è un pittore che nonostante appartenga ad un'epoca pieno di mutamenti, sociali e culturali, vivendoli da protagonista, non cambia il proprio stile figurativo, rimanendo sempre il pittore illuminato dalla sua terra.
Lascia ,alla sua morte , alla sua città natale molte opere che sono raccolte nel museo di Villa Cattolica a Bagheria.
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