Henna è il ventiduesimo album musicale di Lucio Dalla, pubblicato dalla Pressing (etichetta di proprietà del cantautore, distribuita dalla BMG) nel 1993.
Il disco
Tutte le canzoni sono edite dalla Edizioni Musicali Pressing e sono state scritte da Lucio Dalla, tranne Rispondimi (il cui testo è di Vincenzo Incenzo e Laurex). I produttori sono Greg Walsh, Bruno Mariani, Beppe D'Onghia e lo stesso Dalla; Mariani, D'Onghia e Dalla si occupano anche degli arrangiamenti. Il disco è stato registrato agli studi Cagnara Record e Milo's Studio (tecnico del suono: Andrea Salvato) ed agli studi Fonoprint di Bologna (tecnico del suono Greg Walsh). Sul retro copertina viene ringraziato Amedeo Minghi, ma non è specificato il contributo del cantautore romano all'album.
«Indubbiamente un artista. Magari a volte appare kitsch, ma ad un artista lo si può concedere. Anche se troppo…»
"Adesso basta sangue, ma non vedi, non stiamo nemmeno più in piedi, un po' di pietà" Bastano queste poche parole, sussurrate su di una melodia dolcissima che le inguaina alla perfezione a rapire la nostra attenzione. Siamo alla fine del 1993 e Lucio Dalla compone quello che forse è il suo canto del cigno; un album mesto già dalla copertina, che all'epoca vendette pochissimo (si veniva dal becero successone di 'Attenti al Lupo') e che non contiene nessuna delle hit più conosciute dell'artista bolognese. 'Henna' è con tutta probabilità il figlio illegittimo di quel successo, quasi che Dalla, come già in altre occasioni (ad esempio con l'album 1983) avesse voluto rimettersi in gioco, scontentando chi si aspettava un lavoro ricalcato sul precedente.
Eppure le strade che portano alla realizzazione di un disco sono le più diverse e a volte, quasi per magia, il prodotto finale può risultare enormemente migliore della somma delle sue componenti. Il sapore di 'Henna' beneficia poi di un ingrediente tanto necessario quanto difficile da reperire sul mercato: la sincerità. E tutto cambia. La necessità dell'amore, la solitudine, la perdita di contatto sia fisico che emotivo con gli altri e con la realtà, l'alienazione della grande città sono i temi toccati nell'album. La title-track presenta una melodia avvolgente perfettamente aderente al testo: "Va bene io credo nell'amore" sostiene Lucio, perchè "in questo futuro nero buio" sarà "il dolore che ci cambierà", ma pur sempre l'amore a salvarci. Seguono 'Liberi', una filastrocca elettronica, e 'Rispondimi', uno dei capisaldi dell'album. Un dialogo tra un uomo e una donna "così da soli in mezzo alla città", perduti in un amore messo sotto assedio dalla vita: "ma tu difendimi" si promettono gli amanti "dalle monotonie e banalità, da questa specie di spavento che ci prende e se ne va". Una delle vette del Dalla post-Roversi, immagini semplici ma profondamente evocative, uno splendido duetto di voci che ribalta la mediocrità di altri simili proposte, una ispirazione dolorosa e sincera.
È poi la voce di Marcello Mastroianni a introdurre 'Cinema', altro pezzo baciato dalla grazia. È una ricerca gioiosa, ricerca d'amore naturalmente, condotta in luoghi improbabili, tra "baracche dei gelati" e "ingorghi autostradali". È già 'Domenica', il giorno della solitudine, in "questo cesso di città", tra due amanti distanti, "lontani come statue" e la giornata che passa in silenzio dall'afa del pomeriggio al fresco della sera, inutile, vuota, buttata via senza alcuna possibilità di contatto umano. Contatto che a volte può anche risolversi attraverso il telefono, come nella bizzarra e tirata 'Erosip' storia di una coppia che avendo orari di lavoro diversi comunica (e si ama) quasi esclusivamente al telefono. Ma pressante è la richiesta di un contatto: "vieni se passi di qua, almeno mi vedi, hai capito, mi tocchi mi lecchi lo sai che mi va". Vedersi, parlarsi, toccarsi. Come nella gelida ma sempre più accorata 'Don't tocuh me' dove "Anna non abita più qui, Laura se ne è andata via, Valerio non lo sento più, ci siamo persi un po' per colpa mia" e di nuovo la solitudine, la perdita delle amicizie... Bellissima e struggente 'Latin Lover' (che ricordiamo colonna sonora del film "Come due coccodrilli"), una melodia ariosa, un disperato bisogno di amore per un 'play boy d'altri tempi' chiuso nel suo 'paltò', attraversare una Riccione invernale, solcata nel cielo da "aeroplani, razzi e comete" e da "alcuni pezzi del passato che siccome è già pasato non dovrebbero esserci più". Fino all'invocazione finale "fratello dobbiamo volare nei cieli più limpidi, bisogna imparare a sognare per essere liberi, così non dovremo volare per essere liberi". Caustica e amara è invece 'Merdman', che narra la caduta sulla terra di un alieno "con lo stronzo sulla fronte" destinato in breve tempo a diventare l'eroe dei talk-show, stroncatura della degenerazione in corso della programmazione televisiva.
Chiude l'album 'Treno', grande canzone che ci ricorda in alcuni momenti le stramberie melodiche del periodo con Roversi. Un viaggio nell'europa orfana del muro di Berlino, su di un treno "che corre e fila verso il duemila", corre tra soldati e carriarmati, tra vecchi e nuovi fascisti, corre verso un domani ancora sconosciuto.
Se pensate che Lucio Dalla sia finito da almeno vent'anni ascoltate questo disco. Vi ricrederete. Ok, musicalmente è un pop elettronico che può far storcere il naso, ok la voce non è più quella di 'Eliogabalo Imperatore' (mai sentita?); ma le dieci tracce di 'Henna' sono illuminate dai bagliori dell'ispirazione, della sincerità e della grazia.
fonte: debaser.it
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Henna
Adesso basta sangue ma non vedi Non stiamo nemmeno più in piedi...un po' di pietà Invece tu invece fumi con grande tranquillità Così sta a me che debbo parlare fidarmi di te Domani domani domani chi lo sa domani sarà Oh oh chi non lo so quale Dio ci sarà io parlo e parlo solo per me Va bene io credo nell'amore l'amore che si muove dal cuore Che ti esce dalle mani che cammina sotto i tuoi piedi L'amore misterioso anche dei cani e degli altri fratelli Animali delle piante che sembra che ti sorridono anche quando ti chini per portarle via L'amore silenzioso dei pesci che ci aspettano nel mare L'amore di chi ci ama e non ci vuol lasciare Ok ok lo so che capisci ma sono io che non capisco cosa dici Troppo sangue qua e là sotto i cieli di lucide stelle Nei silenzi dell'immensità ma chissà se cambierà oh non so se in questo futuro nero buio Forse c'è qualcosa che ci cambierà Io credo che il dolore è il dolore che ci cambierà Oh ma oh il dolore che ci cambierà E dopo chi lo sa se ancora ci vedremo e dentro quale città Brutta fredda buia stretta o brutta come questa sotto un cielo senza pietà Ma io ti cercherò anche da così lontano ti telefonerò In una sera buia sporca fredda Brutta come questa Forse ti chiamerò perché vedi Io credo che l'amore è l'amore che ci salverà Vedi io credo che l'amore è l'amore che ci salverà
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Liberi Liberi ma completamente Liberi finalmente Liberi non è vero un accidente Non siamo liberi per niente Liberi c'è sempre uno che ci sente Che ci compra che ci vende Liberi sono i sogni nella notte Liberi è questo specchio che si rompe Liberi se si libera la mente Siamo liberi e per sempre Liberi anche politicamente Non c'è logica Non c'è niente Liberi sono il vento con le onde Liberi come due ladri nella notte Non fermarti non è tardi resta fuori che ho bisogno Di parlarti di guardarti di baciarti di toccarti E di essere liberi senza dover spiegare niente Liberi veramente Senza trucchi e senza niente Liberi finalmente Libero solo adesso che ti parlo Adesso che ti guardo Libera mentre muovi la tua bocca Quando ridi perché è rossa Liberi perché fuori è ancora caldo Liberi come rondini di marzo Liberi da morire finalmente Liberi da tornare tra la gente Non fermarti non è tardi resta fuori che ho bisogno Di parlarti di guardarti di baciarti e di toccarti e di essere liberi senza dover spiegare niente Liberi veramente Senza trucchi e senza niente Liberi finalmente... Liberi sono i sogni nella notte... Liberi come il vento con le onde... Liberi come ladri nella notte... Liberi...
Cinema Dove vai questa sera Vado sulla luna posso venire con te ...Ma lass? piove... Portami con te Dovunque vai, chiunque sei Dove vuoi tu, mi troverai Amore, amore, amore, amore. E se finirai perch? lo so che finirai Da qualche parte arriver? un altro amore amore amore Ho aspettato mille anni Aspetto altri mille anni Per veder che faccia hai Adesso dimmi dove sei e perch? non ti ho trovato mai. Nelle baracche dei gelati negli ingorghi autostradali dentro agli occhi stralunati Nelle notti tutte uguali a volte arrivi, a volte te ne vai Portami con te In mezzo ai cieli colorati dentro a vuoti mai provati Amore, amore, amore, amore. Portami con te con i miei sbagli continuati per tutti i cuori trascurati Amore, amore, amore, amore. Nelle baracche dei gelati negli ingorghi autostradali dentro agli occhi stralunati Nelle notti tutte uguali a volte arrivi, a volte te ne vai Una luce accesa Una finestra tra i palazzi e da lontano sui terrazzi Le ombre fresche della sera E' l'inizio dell'estate per miliardi di persone Per le persone innamorate Amore, amore, amore, amore. Dove vai questa sera Vado sulla luna posso venire con te
Pronto pronto c'è qualcuno che mi sente merda sto precipitando c'è qualcuno lì' Notte nera nera notte senza luna Una bianca scia nel cielo si consuma mentre sotto come fuochi nella notte Grattacieli e tv accese come torce Un marziano un tipo strano un sangue misto Un qualcosa di schifoso mai visto Barcollando esce fuori dai rottami ' Sono Merdman c'è qualcuno lì' A parte il puzzo veramente micidiale Aveva in sé qualcosa di familiare Sui trent'anni bocca larga e braghe corte Sempre sporco con uno stronzo sulla fronte Ogni tanto spiaccicava una parola E con le dita messe li' a pistola Catturava tutto l'audience della gente ' Sono Merdman Sono speciale posso parlare c'è qualcuno lì voglio anche cantare partecipare farmi invitare a un talk-show' A poco a poco anche la stampa più esigente lo trovava bello fresco e divertente Non parliamo dei bambini anche i più belli Che si mettevano uno stronzo tra i capelli ' Voglio fare come fanno in California' ' Yes No But You Are Beautiful' Imparo tutto in fretta ho una gran memoria poi prende un taxi vola dentro un talk-show Le sue dita sono un trapano nel naso Mentre parla e dice 'Vengo da lontano E vorrei fermarmi un poco ma non posso nelle case tutto il pubblico è commosso E' commosso mentre piange anche lo sponsor che lo applaude gli butta anche un osso salutando lui comincia a vomitare tra gli applausi e le foto da firmare Come fanno tutti quanti in California ' Sono Merdman...c'è qualcuno lì...'
Video Latin lover Occhi di stelle è troppo tempo il tempo che non ti vedo più Bocca di luna non mi parli perché non parli che vita la vita che vita sei tu Un latin lover con la faccia da Beethoven Dentro un paltò se non mi sbaglio blu Sotto i capelli bianchi sotto i colori stanchi del cielo Parlava solo diceva Adesso cosa debbo fare uccidermi Se non ti so dimenticare ucciderti Mettiamo che ti dovessi parlare Cosa debbo fare scriverti Passavano le ore mi si gonfiava il cuore vederlo camminare su e giù Fermarsi per poi guardare il mare tra i taxi di Riccione e i motoscafi blu mentre nel cielo passavano gli aeroplani, i razzi, le comete Molti altri oggetti strani perfino Alain Delon E alcuni pezzi del passato che siccome è già passato non dovrebbero esserci, Non dovrebbero esserci più Il latin lover con il suo cuore di cartone chissà cos'era stato in gioventù Poteva essere un politico o forse un accattone, O solo un latin lover e niente più Ma adesso cosa devo fare uccidermi Se non ti so dimenticare ucciderti E se questa notte non so nemmeno dove andare uccidimi Il cielo quella notte era uno schermo con tanti punti bianchi Le stelle così non le vediamo mai C'era anche la luna che ci illuminava dall'alto stupita guardava chissà Il latin lover e i suoi capelli bianchi le mani sui fianchi era ancora lì Apre le braccia come le ali mi guarda io e te siamo uguali Fratello dobbiamo volare nei cieli più limpidi Bisogna imparare a sognare per essere liberi così non serve nemmeno volare per essere liberi Fratello dobbiamo volare nei cieli più limpidi Bisogna imparare a sognare per essere liberi così non dovremo volare per essere liberi Fratello dobbiamo volare nei cieli più limpidi Bisogna imparare a sognare per essere liberi così non dovremo volare per essere liberi
«Alemanno sbaglia, non era l’unico amico di Dalla»
Continuano le polemiche sull'eredità del cantautore. Ora spunta il cugino che, oltre a spiegare le ragioni della famiglia, racconta di un altro amico molto vicino a Lucio...
Continua la polemica sull'eredità di Lucio Dalla. «Sono stupito dello sfogo di Marco Alemanno», dice Simone Baroncini, cugino di secondo grado del cantautore. «Ho appena finito di leggere l’articolo e, francamente, non me l’aspettavo», ha detto il cugino al Corriere della Sera. E continua: «Ma l’eredità è bloccata per problemi amministrativi, al momento il proprietario dei beni è il Tribunale. Io continuo a vivere con il mio stipendio che oscilla tra i 2.000 e i 2.500 euro. Neanche noi, che siamo parenti, possiamo entrare in casa di Lucio». Lo sfogo di Baroncini arriva dopo quello di Marco Alemanno, l’attore di 32 anni che dal 2004 era vicino a Dalla, e che viveva col cantautore in via D’Azeglio a Bologna. Alemanno aveva detto: «Vivo in un’ala della casa, sono prigioniero, i parenti negano l’evidenza e mi hanno tolto le chiavi della zona in cui viveva Lucio, dove ci sono i miei oggetti, le opere d’arte che mi aveva regalato». E Baroncini risponde: «Non è così, l’hanno cambiata le forze dell’ordine dopo la sua morte, le chiavi le ha il curatore nominato dal Tribunale. Marco deve avere pazienza, la burocrazia è lenta, c’è gente che aspetta anni per un processo». Alla domanda se Baroncini conosce Alemanno, lui ha risposto: «Io sì, a differenza degli altri parenti. Fa parte degli ultimi otto anni della vita di Lucio. Prima, però, non c’era. Ci ho fatto colazione due-tre volte, al tempo in cui conosceva Lucio solo di vista, ogni tanto lo portavo a casa in motorino.
La famiglia non ce l’ha con lui, è anche un bravo attore, non vogliamo togliere niente a nessuno. Io in una riunione con gli altri familiari ho detto: quando arriverà il momento, cerchiamo di far felici tutti. Se c’è una grande eredità e la dividi per cinque o per sei, che cosa cambia? Lucio aveva due figliocci, lui e Stefano Cantaroni, un pittore che ha fatto compagnia a Lucio per vent’anni. Anche lui allora ha dei diritti. Tra l’altro, non si è saputo, ma una settimana fa una delle cinque eredi per legge, zia Luisa, è morta. Stefano c’era. Marco non l’ho visto, però non so se aveva saputo della morte». Troveranno mai un accordo?
Canzoni è il ventitreesimo album del cantautore Lucio Dalla, pubblicato il 5 settembre 1996 dalla Pressing e distribuito da BMG Ricordi. Trainato dal singolo Canzone, scritto in collaborazione con Samuele Bersani e uscito un mese prima, l'album ha raggiunto il 1º posto nella classifiche di vendita in Italia con oltre 1.300.000 copie vendute. Rispetto alle dieci canzoni indicate sulla copertina, Il CD contiene due tracce in più, collocate in chiusura: la prima è un rifacimento di Disperato erotico stomp del 1976, la seconda è il canto liturgico Vieni, spirito di Cristo interpretato dal giovane frate domenicano Alessandro Fanti: Dalla aveva sentito frate Alessandro eseguire quel canto nella Basilica di San Domenico a Bologna qualche mese prima, e ne era rimasto talmente commosso da chiedere al priore il permesso per registrarlo. La canzone Amici è un rifacimento con un nuovo titolo di Tutto il male del mondo, vecchia canzone di Dalla del 1966
Tracce
CD (74321 40062 2)
Ayrton – 4:26 (Paolo Montevecchi) Canzone – 4:29 (Samuele Bersani, Lucio Dalla) Tu non mi basti mai – 4:30 (Lucio Dalla, Tullio Ferro) Domani – 5:04 (Lucio Dalla, Laurex) Ballando ballando – 4:17 (Lucio Dalla, Mauro Malavasi, Robert Sidoli, Angelo Messini) Sul mondo – 4:53 (Gian Luigi Fortuzzi, Leo Z) Amici – 4:51 (Lucio Dalla, Gianfranco Reverberi, Sergio Bardotti) Prendimi così – 4:13 (Lucio Dalla, Gabriel Zagni) Nun parlà – 3:52 (Lucio Dalla) Cosa vuol dire una lacrima – 3:45 (Lucio Dalla) Goodbye – 4:30 (Lucio Dalla) Disperato erotico stomp – 5:07 (Lucio Dalla) – Traccia nascosta Vieni, spirito di Cristo – 2:13 – Traccia nascosta
Tu non mi basti mai Vorrei essere il vestito che porterai il rossetto che userai vorrei sognarti come non ti ho sognato mai ti incontro per strada e divento triste perchi poi penso che te ne andrai. Vorrei essere l'acqua della doccia che fai le lenzuola del letto dove dormirai l'hamburger di sabato sera che mangerai... che mangerai vorrei essere il motore della tua macchina cosl di colpo mi accenderai. Tu tu non mi basti mai davvero non mi basti mai tu tu dolce terra mia dove non sono stato mai. Debbo parlarti come non faccio mai voglio sognarti come non ti sogno mai essere l'anello che porterai la spiaggia dove camminerai lo specchio che ti guarda se lo guarderai... lo guarderai vorrei essere l'uccello che accarezzerai e dalle tue mani non volerei mai. Vorrei esser la tomba quando morirai e dove abiterai il cielo sotto il quale dormirai cosl non ci lasceremo mai neanche se muoio e lo sai. Tu tu non mi basti mai davvero non mi basti mai io io io ci provo sai non mi dimenticare mai
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Domani
Dovevo essere un cretino come te per stare a bocca aperta ad ascoltarti parlare tutto il giorno malissimo di te e la notte uscire fuori per cercarti Lo so perché tu sei dentro di me e so che tu sei più forte di me Perché ci vuole solo un cretino come me per stare ancora qui a telefonarti e a farsi fare tutto il male che mi fai solo perché mi piace perdonarti Perché tu sei, tu sei dentro di me e poi tu sei molto più forte di me E' la verità ma come si fa dove saremo io e te domani domani saremo ancora così lontani ci annuseremo da lontano come i cani, i cani proprio come due bambini io e te, oh oh io e te, oh oh io e te Va bene allora adesso dimmi cosa fai potremmo fare in modo di incontrarci basta solo che mi dici stasera dove vai che ci vediamo chissà se hai il coraggio di guardarmi Perchè, io so che sai che son dentro di te e oh vedrai son più forte di te E' la verità ed ecco come si fa ecco cosa saremo io e te domani domani saremo nuvole nel cielo così almeno non saremo più lontani lontani e quando il vento lo vorrà ci incontreremo ci troveremo io e te domani io e te
Disperato erotico stomp Ti hanno vista bere a una fontana che non ero io ti hanno vista spogliata la mattina, birichina biricò. Mentre con me non ti spogliavi neanche la notte, ed eran botte, Dio, che botte ti hanno visto alzare la sottana, la sottana fino al pelo. Che nero! Poi mi hai detto "poveretto, il tuo sesso dallo al gabinetto" te ne sei andata via con la tua amica, quella alta, grande fica. Tutte e due a far qualcosa di importante, di unico e di grande io sto sempre a casa, esco poco, penso solo e sto in mutande. Penso a delusioni a grandi imprese a una Tailandese ma l'impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale. Quindi, normalmente, sono uscito dopo una settimana non era tanto freddo, e normalmente ho incontrato una puttana. A parte il vestito, i capelli, la pelliccia e lo stivale aveva dei problemi anche seri, e non ragionava male. Non so se hai presente una puttana ottimista e di sinistra, non abbiamo fatto niente, ma son rimasto solo, solo come un deficiente. Girando ancora un poco ho incontrato uno che si era perduto gli ho detto che nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino mi guarda con la faccia un pò stravolta e mi dice "sono di Berlino". Berlino, ci son stato con Bonetti, era un pò triste e molto grande però mi sono rotto, torno a casa e mi rimetterò in mutande. Prima di salir le scale mi son fermato a guardare una stella sono molto preoccupato, il silenzio m'ingrossava la cappella. Ho fatto le mie scale tre alla volta, mi son steso sul divano, ho chiuso un poco gli occhi, e con dolcezza è partita la mia mano