Storie di casa mia è il terzo album del cantautore Lucio Dalla.
Storie di casa mia viene ricordato come l'album che lanciò l'artista emiliano sulla scena italiana. L'album contiene il grande successo presentato pochi mesi prima al Festival di Sanremo, ovvero 4/3/1943, che fu al centro di numerose polemiche e tentativi di censura (infatti alcune parti del testo vennero cambiate per la partecipazione alla manifestazione sanremese) ed il cui titolo fa riferimento alla data di nascita del cantautore stesso. Le musiche sono di Dalla (tranne Strade su strade, di Lally Stott), i testi sono di Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti, tranne Il bambino di fumo, Il gigante e la bambina, Un uomo come me e 4/3/1943 di Paola Pallottino (oggi docente all'Università di Bologna) e Lucio dove vai, del solo Bardotti; gli arrangiamenti sono di Guido e Maurizio De Angelis, in seguito conosciuti anche come Oliver Onions, tranne che Il gigante e la bambina e 4/3/1943 arrangiate da Ruggero Cini. La produzione è di Roberto Formentini per "Terra di Gaibola". I cori ne La casa in riva al mare sono dei I 4 + 4 di Nora Orlandi, quelli in Il gigante e la bambina e 4/3/1943 sono dei "Cantori Moderni" di Alessandroni, mentre quelli in Itaca, indicati nella copertina del disco come Coro popolare, sono opera dei lavoratori della RCA: durante le registrazioni della canzone Dalla fece entrare in sala gli impiegati, gli operai, gli addetti al bar e fece interpretare loro il coro dei marinai di Ulisse. La canzone Il gigante e la bambina fu incisa anche nel giugno dello stesso anno da Ron, che la presentò ad Un disco per l'estate. Il retro del quarantacinque giri era Strade su strade.
"Storie Di Casa Mia", 1971, con quella copertina piena di giallo, è un album storico che contiene bellissime canzoni melodiche caratterizzate da forte lirismo e ampio uso di metafore su testi di Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti. I testi di "4/3/1943", "Il Colonnello" e " Il Gigante E La Bambina" sono da attribuire a Paola Pallottino.
"Itaca", un marinaio si rivolge al capitano per sapere se è un uomo scrupoloso nei suoi riguardi. Il coro risponde con le parole "Itaca, Itaca, Itaca la mia casa ce l'ho solo là, Itaca, Itaca, Itaca ed a casa io voglio tornare dal mare" (Ulisse?). I cori sono cantati dagli impiegati della RCA e pare che i versi finali nella versione originale del brano fossero "ma se non mi porti a casa, capitano io ti sbrano", anzichè " se ci fosse ancora mondo, sono pronto dove andiamo?" come nel disco.
"Un Uomo Come Me", autoritratto di un uomo semplice.
"Il Bambino Di Fumo", parto della città immersa nello smog. Finale cinematografico.
"Il Colonnello" ha una voce roca e rimpiange i tempi passati, perchè il presente è popolato da disfattisti, comunisti e pederasti (per non citare i negri, i mafiosi, gli spacciatori e gli scioperanti).
"Il Gigante E La Bambina", riflessione in forma metaforica sul tema della pedofilia.
Un breve arpeggio di chitarra introduce "La Casa In Riva Al Mare", storia d'amore vissuta da un carcerato che per questo sogna la libertà
"Per Due Innamorati", presi assieme dalla morte e uniti da Dio, è stata composta questa canzone. Il testo ha una forte impostazione cattolica.
"4/3/1943", non autobiografica a dispetto del titolo* e inserita in una ristampa successiva, cantata con piglio da cantastorie, è un commovente racconto intessuto di un forte amore per la vita.
"Strade Su Strade" sono quelle che un uomo percorre in "una città che muore" , aumentando le spine nel cuore (rimorsi e rimpianti?).
Una donna si vanta di regalare a un uomo in punto di morte "L'Ultima Vanità", ossia guardarla sorridere per l'ultima volta.
"Lucio Dove Vai?", brano introspettivo: Lucio non sa più chi è, come sta, perchè ride, ma sa di vivere. Ehi, appunto, Lucio, dove stai andando?
Mah… Non so se ho capito cosa sto scrivendo, fatto sta che secondo me Lucio Dalla ha una seconda personalità, meno evoluta ed emersa marcatamente nell'ultimo decennio. Negli ultimi anni il cantautore potrebbe non avere superato il controllo umani: che "Merdman" si sia impossessato di lui? "Misteri dell'asfittico panorama italiano della musica leggera. [cit.] (Quest'ultima la ho copiata da un commento di Mario1 a una mia recensione. )
Perchè questa involuzione, perchè? PERCHÈ, DICO IO, PERCHÈ?
È una bella domanda, sono duemila anni che l'uomo si chiede perchè, senza ottenere risposta. Nei periodi storici di massima ipocrisia dire la verità è di per sè un gesto rivoluzionario, quindi non so che dirvi. SE VOLETE SAPERNE DI PIù SULL'ALBUM, COMPRATELO!
All'indomani dei successi di "4/3/1943" e "Piazza Grande", Lucio Dalla decide di fare il salto di qualità iniziando un'interessante collaborazione con una delle storiche firme della rivista letteraria "L'Officina", il poeta e narratore Roberto Roversi, col quale darà alle stampe tre prodotti discografici in serie: il caleidoscopico "Il Giorno Aveva Cinque Teste" (1973), l'acceso "Anidride Solforosa" (1975) e l'ambizioso "Automobili" (1976); i tre album non riscontreranno un particolare successo di vendite, ma porranno Dalla al centro dell' attenzione di pubblico e critica, interrando le fondamenta dell' imminente boom del cantautore bolognese.
1973. "Il Giorno Aveva Cinque Teste". L' esordio del curioso connubio Dalla-Roversi coincide con un prodotto discografico non del tutto scorrevole e accessibile. Perlopiù criptico e pieno sino all' eccesso di anacoluti ed ellissi, "Il Giorno" è un disco che nella sua disomogeneità si presenta ricco di tematiche, di livelli lessicali, di interpretazioni; le dieci tracce componenti l'album sfuggono vicendevolmente senza voler trovare un punto di contatto, tra storie di emarginazione sociale, denuncia dell' impoverimento culturale e favole allegoriche, con la sola costante dell' aperta presa di posizione in difesa dei diritti dell'individuo.
L' emarginazione dell'individuo, che sia il padre di famiglia meridionale de L'Auto Targata TO, che sia l'operaio commilitone de L'Operaio Gerolamo è conseguenza ineluttabile di quel vecchio annoso problema che è l'alienazione meccanica e industriale, quell'angoscioso evento che nell'incedere del mezzo pubblico di locomozione (Alla Fermata Del Tram) segna alternarsi di moti e stagioni senza partecipazione alcuna da parte dei soggetti fisici. Nel turbinio di motori e di trivelle non è poi un peccato che l'automobile si guasti (Grippaggio), cosicchè la necessità, slegata da agi artefatti, può riportare l'uomo a rivivere l'antico concetto dell'empatia con la natura, ove tutto è ordine e quiete, ove vive lo spirito della "bambina" dell'omonima canzone, ove racconta la sua "canzone" Orlando, nell'ultima traccia dell'album. La natura come zona franca, ma allo stesso tempo come luogo minacciato, baluardo precario violato dal "fucile di guerra" impugnato dal misterioso cadavere di È lì, realtà di confine temporale e non più spaziale, perché continuamente soppiantata da mostri industriali e bellici. È un disco cupo, pessimistico, lievemente sollevato da quegli sprazzi di luce che provengono dalle divagazioni fiabesche come Il Coyote, dai momenti di folgorazione di Grippaggio, dalle valutazioni a mente fredda su un presente non tanto bieco come lo si vuole dipingere (Passato, Presente).
A questo punto Lucio, comunque ligio ed efficace nelle sue interpretazioni musicali (su tutte la divagazione de La Bambina) farà i conti con se stesso, prima che col pubblico, e in ossequio alla volontà di far suo un messaggio musicale che deve essere all'uopo più immediato e preciso, chiede a Roversi di non esprimersi più per enigmi. Si adeguerà il poeta bolognese? "Anidride Solforosa" è alle porte...
Anidride solforosa è il quinto album del cantautore Lucio Dalla.
Il disco
Dopo Il giorno aveva cinque teste, primo album in cui i testi erano opera del poeta bolognese Roberto Roversi, Dalla incide nel 1974 un 45 giri, Anna bellanna, dove torna a collaborare per il testo con Paola Pallottino; dopodiché inizia a lavorare al nuovo LP, dove ritorna a lavorare con Roversi. Anche in questo disco il poeta affronta per lo più tematiche sociali, come la delinquenza minorile in Mela da scarto (il Ferrante Aporti che si cita nel testo è il riformatorio di Torino) o lo sfruttamento del proletariato da parte della borghesia in Le parole incrociate (dove nel sottofondo musicale la fisarmonica cita la melodia della canzone popolare siciliana Ciuri ciuri), il modo morboso dei mass media di affrontare i casi di cronaca nera in Carmen Colon (che era stata, nel 1971, una delle vittime del cosiddetto Alphabet Killer) o ancora le contraddizioni del capitalismo in La borsa valori (il cui testo è per la quasi totalità un elenco di titoli azionari e del loro valore, e che nella musica ha due citazioni eseguite dall'orchestra d'archi, Raindrops keeps falling on my head di Burt Bacharach e Singin' in the rain). Non mancano però canzoni d'amore: su tutte quella che conclude il lato uno, Tu parlavi una lingua meravigliosa, una delle canzoni più belle nate dalla collaborazione di Roversi con Dalla, e che per questo motivo viene scelta dalla RCA come 45 giri (sull'altro lato c'è invece la title track dell'album). Rispetto al precedente, vi è un cambiamento per la produzione, che è di Renzo Cremonini, mentre gli arrangiamenti sono curati nuovamente dal maestro Ruggero Cini. Nella copertina non sono riportati i nomi dei musicisti, eccetto quello delle Baba Yaga, che cantano nei cori. La copertina del disco raffigura un disegno Manelli che ritrae Lucio Dalla, e lo stesso disegno si trova nel poster interno allegato alla prima edizione del disco (ma non nelle ristampe). La canzone Le parole incrociate era già stata eseguita da Dalla nei concerti effettuati l'anno precedente insieme a Francesco De Gregori, Antonello Venditti e Maria Monti, ed infatti è inserita nel disco Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo); presentando il brano Dalla dice che il protagonista della canzone è il protagonista della storia, e cioè il popolo (ed infatti nel testo sono raccontati molti episodi della storia d'Italia). Nel disco dal vivo, tra l'altro, il verso «fucilazioni in massa, dentro al castello antico» viene modificato in «spari, capestri e mazze, dentro al castello antico», e mancano i tre versi «Il gioco dei potenti/è di cambiare se vogliono/anche la corsa dei venti». Il brano "Anidride solforosa", è stato eseguito in concerto durante il tour del 1993 da Francesco De Gregori, che lo ha eseguito insieme ad Angela Baraldi, ed è stato inserito l'anno dopo nell'album dal vivo Bootleg. La presenza della cantautrice bolognese rende giustizia al testo, i cui versi della strofa danno voce a un personaggio femminile che approda dalla provincia alla metropoli.
I musicisti
Lucio Dalla: voce, pianoforte, clarino, sax Massimo Buzzi: batteria Mario Scotti: basso Luciano Ciccaglioni: chitarre Toto Torquati: tastiere Baba Yaga: cori Ruggero Cini: arrangiamenti, tastiere, direzione orchestra d'archi
«Chi era Bava il beccaio? Bombardava Milano; correva il Novantotto, oggi è un anno lontano. I cavalli alla Scala, gli alpini in piazza Dom. Attenzione: cavalleria piemontese, gli alpini di Val di Non. Chi era Humbert le Roi? Comandava da Roma; folgore della guerra, con al vento la chioma. La fanteria stava a Mantova, i bersaglieri sul Po. Attenzione: fanteria calabrese, i bersaglieri di Rho. E chi era Nicotera, ministro dell'interno? Sole di sette croci e fuoco dell'inferno. All'Opera il Barbiere, cannoni a Mergellina. Attenzione: spari capestri e mazze da sera alla mattina. Di pietra non è l'uomo l'uomo non è un limone e se non è di pietra non è carne per un cannone. Cavallo di re la figlia di un re l'ombra di un re e la voglia di un re. Soltanto chi è re può contrastare un re. Il gioco dei potenti è di cambiare se vogliono anche la corsa dei venti. E i limoni a Palermo? Pendevano dai rami, coprendo d'ombra il sangue di poveri cristiani. Chi era Pinna? Un questore, a Garibaldi amico. Attenzione: fucilazioni in massa, dentro al castello antico. E la tassa sul grano? Tutta l'Emilia rossa s'incendia di furore, brucia nella sommossa. Stato d'assedio, spari, la truppa bivacca. Attenzione: lento scorreva il fiume da Cremona a Ferrara. Che nome aveva l'acqua trasformata in pantano? Macello a sangue caldo di popolo italiano. Un'intera brigata decimata sul posto. Attenzione: i soldati legati agli alberi, agli alberi del bosco. L'uomo non è di pietra l'uomo non è un limone poichè non è di pietra neppure è carne da cannone. Quando la vecchia carne voleva il macellaio fu presto impiccato; e un re da cavallo è anche sbalzato e in mezzo al salnitro precipitato, come al tempo del grande furore quando il vecchio imperatore a morte condannava chi faceva l'amore. Sei le colonne in fila, il gioco è terminato. Nel bel prato d'Italia c'è odore di bruciato. Un filo rosso lega tutte, tutte queste vicende. Attenzione: dentro ci siamo tutti, è il potere che offende».
Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo) è un album del 1975 di Francesco De Gregori, Antonello Venditti, Maria Monti e Lucio Dalla.
Il disco
Originariamente pubblicato in doppio vinile, è stato ristampato su un unico cd nel 2001. La copertina dell'album, apribile, contiene alcune fotografie tratte dal concerto. Il disco racchiude una parte del concerto effettuato dai quattro artisti al Festival Nazionale dell'Unità il 2 settembre 1974 a Bologna. L'unico duetto del disco è quello di Francesco De Gregori e Antonello Venditti, che cantano insieme Buonanotte Fratello di De Gregori. Nel disco è anche presente un brano strumentale, suonato dal chitarrista torinese Luca Balbo, Launeddas (le launeddas sono uno strumento a fiato popolare sardo).
Tracce
Abcdefg (vocalizzata da Lucio Dalla) (musica di Lucio Dalla) - 8'43" Il Colonnello (cantata da Lucio Dalla) (testo di Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti; musica di Lucio Dalla) - 4'47" Dolce amore del Bahia (cantata da Francesco De Gregori) (testo e musica di Francesco De Gregori) - 3'18" È fatto giorno (cantata da Maria Monti) (testo di Maria Monti, tratto da una poesia di Rocco Scotellaro; musica di Maria Monti) - 3'38" Launeddas (suonata da Luca Balbo) (musica di Luca Balbo) - 5'32" Gli Americani (cantata da Maria Monti) (testo e musica di Ronci, Cortez e Zeller) - 5'26" Cercando un altro Egitto (cantata da Francesco De Gregori) (testo e musica di Francesco De Gregori) - 4'24" Il treno delle 7 (cantata da Antonello Venditti) (testo e musica di Antonello Venditti) - 4'04" Itaca (cantata da Lucio Dalla) (testo di Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti; musica di Lucio Dalla) - 6'34" L'operaio Gerolamo (cantata da Lucio Dalla) (testo di Roberto Roversi; musica di Lucio Dalla) - 3'32" Buonanotte fratello (cantata da Francesco De Gregori e Antonello Venditti) (testo e musica di Francesco De Gregori) - 4'50" A Cristo (cantata da Antonello Venditti) (testo e musica di Antonello Venditti) - 6'16" L'armatura (cantata da Maria Monti) (testo di Maria Monti; musica di Ettore De Carolis e Luca Balbo) - 5'39" Roma capoccia (cantata da Antonello Venditti) (testo e musica di Antonello Venditti) - 4'22" Parole incrociate (cantata da Lucio Dalla) (testo di Roberto Roversi; musica di Lucio Dalla) - 5'27"
Curiosità
Molto interessanti sono le presentazioni alle canzoni effettuate dai cantautori, ad esempio quella di Lucio Dalla che spiega Itaca come una metafora della ribellione del proletariato (i marinai di Ulisse) agli industriali (appunto Ulisse), o quella di Francesco De Gregori che, introducendo Cercando un altro Egitto spiega che la frase "Le grandi gelaterie di lampone che fumano lente" allude ai campi di concentramento.
Automobili è l'ultimo LP di Lucio Dalla in cui i testi sono scritti da Roberto Roversi
Il disco
Dopo i due dischi precedenti, la coppia Dalla-Roversi nel 1976 concepisce uno spettacolo, intitolato Il futuro dell'automobile e altre storie, che riscuote successo: Dalla decide quindi di incidere alcune canzoni dello spettacolo, contro il volere di Roversi (il quale avrebbe preferito un disco con lo spettacolo completo), che decide di non firmare le canzoni e di depositarle alla Siae usando uno pseudonimo, Norisso. Ciò comporta la fine della collaborazione tra i due; le canzoni non scelte da Dalla resteranno inedite, tranne una, Ho cambiato la faccia di un Dio, che Dalla inciderà nel 1990 nel disco Cambio cambiando, appunto, il titolo in Comunista.
Automobili, che nella sua programmatica monotematicità è il più eterogeneo dei tre dischi, viene premiato dalle vendite grazie soprattutto alla canzone Nuvolari; è il primo disco in cui collaborano con Dalla 4 musicisti che, anni dopo, daranno vita agli Stadio (Giovanni Pezzoli, Marco Nanni, Ricky Portera e Gaetano Curreri). Tra le altre canzoni del disco molto nota è Il motore del 2000 (reincisa anche nel disco realizzato con Gianni Morandi) e divertente Intervista con l'Avvocato, in cui Dalla, usando il suo celebre scat, immagina un'intervista con Gianni Agnelli. La canzone Mille miglia è in realtà composta da due canzoni diverse, che nella prima edizione in vinile sono intitolate Mille miglia prima e Mille miglia seconda; nelle stampe in cd sono unite in un'unica traccia. Gli arrangiamenti dell'album sono curati dallo stesso Lucio Dalla.
Buongiorno, grazie, Avvocato, sono del Manchester Guardian, non le farò perdere tempo, questa è la prima domanda: la FIAT nella sola Torino ha 120'000 operai, 15'000 le industrie, legate a questo destino. L'aria dell'intera città tanto densa da fare pietà con la sbaracca volvera la fabbre i primi cambi, la fonderia, a cresentino Bene molto bene Avvocato il suo inglese è perfetto io ho tutto annotato la stringo ancora fra i denti da tutti è ormai confermato, l'auto è in crisi profonda, l'auto non ha futuro, stecco di legno sull'onda dopo l'assestamento le auto saranno più rare, e finiranno per scomparire come lampare sul mare
Mille miglia
Partivano di notte arrivavano di sera lungo mille chilometri di una fantastica carrera Quando facevano ritorno il cielo scendeva basso colpiva la terra al cuore come un sasso Poi il sole si spaccava contro il ferro dei gasometri e dall'alto lasciava una riga rossa di sangue sulla strada per chilometri mentre sul prato italiano c'era la morte secca che falciava il grano Mille Miglia di un anno ormai lontano il giorno da le sue prime boccate quando sulle strade verdi e in piano urlano le grosse cilindrate Ultime partenze al mattino quando l'alba non è ancora sfumata zaffate di gomma e di polvere tutta l'Italia è risvegliata A Bologna Arcangeli è primo a Roma Nuvolari prevale mentre Arcangeli ha noie al motore dietro una siepe di folla impazzita A Terni dove c'è il rifornimento passa Varzi e Nuvola è secondo la polvere alza un lenzuolo dentro il vento e copre questo scontro furibondo sudati i cofani sembrano saette per le stanze di un castello antico 300 curve e la morte strida e gomme roventi e puzzo di benzina Al secondo passaggio per Bologna l'Alfa di Varzi è ancora prima ma l'insegue spietato Nuvolari che chiede strada con i fati Ora Nuvola è dentro al suo trionfo mentre Varzi fantastico è secondo Arcangeli Campari ritirati tutti campioni famosi per il mondo Partivano di notte arrivavano di sera dopo mille chilometri di questa fantastica carrera E nessuno poteva dire se le macchine correvano per ritornare o scomparire Partono a notte fonda coi fari accessi sull'onda e i pioppi in Lombardia te li strappano via Sbruffi di polvere zaffate d'olio puzzo di benzina per le strade di un'Italia contadina Una corsa epica fu sul cuore verde di Gesù sul suo costato sporco d'amore la Mille Miglia del '47 corsa spaccacuore e dura come non mai vera crocefissione esecuzione d'orchestra un'avventura di pioggia e di paura autentico massacro antica festa macerie e case una vera tempesta Nuvola Nuvolari sei una nuvola nera dentro a un cielo sereno sfascio di primavera a cielo aperto quando sbatti il martello sulla sorte ma se cerchi la morte la tua morte non verrà Mantovano volante vetro di biacca e di cuore sulla CisItalia mille e cento se ne frega anche della vita momento di chino che corre per la vittoria sbattevano gli alberi mentre la corsa passava l'Italia aveva il cuore divorato quando i campioni per i rettiffili erano un baleno e si vedevano appena Nuvola Nuvolari sei una nuvola bianca dentro a un sereno cielo sfascio di primavera a cielo aperto quando il sbatti il cucchiaio della sorte ma se cerchi la morte la tua morte non verrà La vettura era aperta come un delfino arpionato poche lamiere il volante e le gomme passano a Bologna come passa il vento in un grande silenzio la gente il respiro tiene Nuvolari e Carena arrivano secondi a Brescia con due minuti di distacco,primo è Biondetti sporco come un cane per le strade padane sfrecciando a viso aperto Era un mare coperto con le erbe lunghe e amare le macerie della guerra l'Italia occhi divorati in terra un urlo di motore per strappare la gente della case voci luci colori
Nuvolari
Nuvolari è basso di statura, Nuvolari è al di sotto del normale Nuvolari ha cinquanta chili d'ossa Nuvolari ha un corpo eccezionale Nuvolari ha le mani come artigli, Nuvolari ha un talismano contro i mali Il suo sguardo è di un falco per i figli, i suoi muscoli sono muscoli eccezionali! Gli uccelli nell'aria perdono l'ali quando passa Nuvolari! Quando corre Nuvolari mette paura… perché il motore è feroce mentre taglia ruggendo la pianura Gli alberi della strada strisciano sulla piana, sui muri cocci di bottiglia si sciolgono come poltiglia, tutta la polvere è spazzata via! Quando corre Nuvolari, quando passa Nuvolari, la gente arriva in mucchio e si stende sui prati, quando corre Nuvolari, quando passa Nuvolari, la gente aspetta il suo arrivo per ore e ore e finalmente quando sente il rumore salta in piedi e lo saluta con la mano, gli grida parole d'amore, e lo guarda scomparire come guarda un soldato a cavallo, a cavallo nel cielo di Aprile! Nuvolari è bruno di colore, Nuvolari ha la maschera tagliente Nuvolari ha la bocca sempre chiusa, di morire non gli importa niente… Corre se piove, corre dentro al sole Tre più tre per lui fa sempre sette Con l' "alfa" rossa fa quello che vuole dentro al fuoco di cento saette! C'è sempre un numero in più nel destino quando corre Nuvolari… Quando passa Nuvolari ognuno sente il suo cuore è vicino In gara Verona è davanti a Corvino con un tempo d'inferno, acqua, grandine e vento pericolo di uscire di strada, ad ogni giro un inferno ma sbanda striscia è schiacciato lo raccolgono quasi spacciato! Ma Nuvolari rinasce come rinasce il ramarro batte Varzi, Campari, Borzacchini e Fagioli Brilliperi e Ascari..
L’ingorgo
Mettere in marcia il motore avanzare tre metri eppoi staccare fermarsi a guardare e a parlare alla fine spegnere il motore Due suore giovani nella 2 cavalli un ragazzotto dentro la Dauphine c'è un uomo bianco nella Caravelle altro uomo e donna in una Peugeot Dietro la 2 cavalli c'è una Volkswagen con dentro una ragazza e un soldato certamente spostati da poco hanno le spalle bruciate dal fuoco Centomila auto imbottigliate nella corsia nord e sud verso Parigi da 12 ore nessuno si muove Passa un giorno e arriva la sera passa la notte e il giorno fa ritorno alle 9 arriva uno straniero e chiede pane alla gente che ha intorno Alè tutti in auto avanti 100 metri a mezzogiorno si sbriciola un biscotto l'ingegnere dorme nella Taurus un muso di cane contro il vetro rotto La terza notte è lunga come il mare la notte terza è proprio un fiume in piena una donna passeggia per il campo parla da sola piange e si dimena Parigi è laggiù bella e lontana sembra un pavone con le piume aperte a un giallo accesso per divertimento nasce un rumore e strisciare di vento Al quarto giorno avvanzano un chilomentro molti hanno lasciato l'automobile e girano per i prati e le foreste cercando il pane e l'acqua come bestie Dividono sul bordo della strada l'ultimo cracker l'ultima bottiglia la coca-cola è razionata a goccie due goccie solo per le labbra rotte Verso sera qualcosa si muove con uno strappo la fila si snoda come un gatto che si muove la coda le macchine procedono in pariglia Le stelle o le nuvole o la vita forse un soldato poteva ritornare un addatarsi a pensare dalla Simca a fare un gesto d'amore Assurdo sentimento di speranza cavalli cavalli cavalli corrono sui prati foglie bianche si aprono cadendo il laser del sole le taglia ridendo Luci rosse rosse sempre accese danno il via a una pazza rincorsa 100'000 bisonti scatenati verso Parigi stretta in una morsa
Il motore del 2000
Il motore del 2000 sarà bello e lucente sarà veloce e silenzioso sarà un motore delicato avrà lo scarico calibrato e un odore che non inquina lo potrà respirare un bambino o una bambina Ma seguendo le nostre cognizioni nessuno ancora sa dire come sarà cosa farà nella realtà il ragazzo del 2000 questo perché nessuno lo sa l'ipotesi è suggestiva ed anche urgente ma seguendo questa prospettiva oggi ne sappiamo poco o niente Noi sappiamo tutto del motore questo lucente motore del futuro ma non riusciamo a disegnare il cuore di quel giovane uomo del futuro mon sappiamo niente del ragazzo fermo sull'uscio ad aspettare dentro a quel vento del 2000 non lo sappiamo ancora immaginare
Due ragazzi
Dentro un auto scalcinata al margine di un campo un'autodemolizione ha ha ha dentro quest'auto abbandonata due ragazzi seduti fitti fitti fitti fitti fanno conversazione la ragazza è carina ha i capelli neri e corti lui ha una faccia da faina furba e divertente si riparano dalla gente lui la tiene stretta e parlano parlano parlano a voce bassa e in fretta è bello ascoltare così la vita che striscia la vita strisciare adagio come un serpente annoiato baciarsi dieci volte senza paura in un minuto parlare di oggi parlare d'amore parlare domani toccarsi con le mani la vita è così vicina ogni cosa è ancora da fare il futuro è verde e freddo e profondo come il mare tentano di toccarlo con i loro piedi prima di decidersi decidersi a buttare sei un topino bianco io, io, io io ti ho trasformato in angelo con ali formidabili tu lavavi stiravi le camicie e io seduto in un angolo fumavo guardami ancora con amore lo so che sono vecchio lo so che ho già vent'anni ma lei risponde "ti sposerei lo stesso io, io, io anche se ti ho sempre detto voglio andare a letto con un uomo ma non so cosa fare tu mi dicevi perché non prendi me, me era un gioco, io, io, io, lo so che era un gioco e non so cosa fare perché adesso non voglio che stare qua a guardare ed ascoltare" dall'alto piove una neve verde portata dall'ombra della sera scoppiano tre stelle all'improvviso enormi come un grande riflettore sopra all'auto scalcinata al margine di un campo dentro un' auto in demolizione dove due ragazzi senza tempo fanno l'amore la la la, la nu na...
Come è profondo il mare è l'ottavo disco di Lucio Dalla registrato nel 1977, composto da 8 brani; è il primo disco in cui Dalla è anche autore dei testi. Con questo album si consacrerà il talento delle doti di solista di Lucio Dalla.
Prodotto da Alessandro Colombini e Renzo Cremonini, l'album è stato registrato negli studi RCA di Roma (tecnico del suono: Maurizio Montanesi) e negli Stone Castle Studios di Carimate (tecnico del suono: Ezio De Rosa)
Siamo noi, siamo in tanti, ci nascondiamo di notte per non farci ammazzare dagli automobilisti, dai linotipisti siamo gatti nei, siamo pessimisti, siamo i cattivi pensieri, non abbiamo da mangiare ma come è profondo il mare come è profondo il mare Babbo che eri un grande cacciatore di quaglie e di fagiani caccia via queste mosche che non mi fanno dormire, che mi fanno arrabbiare ma come è profondo il mare come è profondo il mare E' inutile, non c'è più lavoro, non c'è più decoro Dio o chi per lui sta cercando di dividerci, di farci del male, di farci annegare ma come è profondo il mare come è profondo il mare Con la forza di un ricatto l'uomo diventò qualcuno, resuscitò anche i morti, spalancò prigioni, bloccò 6 treni con relativi vagoni innalzò per un attimo il povero a un ruolo difficile da mantenere, poi lo lasciò cadere a piangere e a urlare solo in mezzo al mare come è profondo il mare Poi da solo l'urlo diventò un tamburo e il povero, come un lampo, nel cielo sicuro cominciò una guerra per conquistare quello scherzo di terra che il suo grande cuore doveva coltivare ma come è profondo il mare come è profondo il mare Poi la terra gli fu portata via compreso quella rimasta addosso fu scaraventato in un palazzo o in un fosso, non ricordo bene, poi una storia di catene, bastonate e chirurgia sperimentale ma come è profondo il mare come è profondo il mare poi non si sa come qualcuno, un mistico, forse un aviatore, scoprì la commozione che rimise d'accordo tutti i belli con i brutti, con qualche danno per i brutti che si videro consegnare un pezzo di specchio così da potersi guardare come è profondo il mare come è profondo il mare Frattanto i pesci, di quali discendiamo tutti, assistettero curiosi al dramma personale e collettivo di questo mondo che a loro indubbiamente doveva sembrare cattivo e cominciarono a pensare, nel loro grande mare come è profondo il mare E' chiaro che il pensiero fa paura e dà fastidio anche se chi pensa è muto come un pesce anzi è un pesce e come pesce è difficile da bloccare perché lo protegge il mare come è profondo il mare Certo chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche il pensiero è come l'oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare così stanno bruciando il mare così stanno uccidendo il mare così stanno umiliando il mare così stanno piegando il mare
Corso Buenos Aires
"Io non ho visto niente non ho visto la sua faccia passavo di qua, con mia moglie andavo a caccia.." "Io l'ho visto da vicino gli occhi erano due sputi la faccia era gialla una faccia da assassino!" "L'ho visto accarezzare un cane avevano lo stesso sguardo cane e uomo morivano di fame." "Ma adesso dov'è?" "Ma adesso dov'è?" "Scendeva di corsa le scale le scale della metropolitana in mano ci aveva del tonno un salame e una banana poi, sul più bello è spuntato anche il coltello! E un colpo di qua, e un colpo di là..." Il cane gli stava sempre dietro gli occhi: lo stesso sguardo sembravano Cristo con San Pietro quando erano in ritardo. "Ma allora chi è?" "Ma allora chi è?" "Dev'essere uno slavo che dorme e ruba alla stazione quegli occhi senza luce è senz'altro un mascalzone!" "Chiamiamo un pulismano ho appena visto l'assassino dar fastidio a un bambino lo teneva per la mano!" Il cane, l'uomo e il bambino appena mangiato un po' di tonno si sono stretti vicino vicino forse morivano dal sonno... "Ma allora chi è?" "Ma allora chi è?" "Ragioniere, dia a me la borsa e vada via di corsa in fondo a quella via a chiamar la polizia!" "Non dobbiamo perder tempo! C'è un bar qui vicino si può telefonare ci beviamo anche un grappino.." Arriva volando la volante con un furore sacro confusa da tutta quella gente non frena e fa un massacro. (Alla fine della corsa il primo a cadere è il ragioniere che rivoleva la sua borsa; poi toccò a un bagnino che, ancora in mutande, aveva sospeso il lavoro in una piscina lì vicino. Falciati mentre guardavano i lavori in corso due gemelli in pensione furono scaricati in un pronto soccorso. Un salumiere e un tabaccaio che da anni non si rivolgevano la parola approfittarono della confusione per spararsi alcuni colpi di pistola!) Il padre vide la scena, si prese paura e dimenticò il sonno e la fame. Prese per mano il bambino che disperato piangeva, perché non voleva lasciare lì il cane. Decisero in fretta di tornare a Barletta e corsero alla stazione, perché a Milano in agosto, oltre al gran caldo c'è veramente tanta confusione..."
Si trovava in Svizzera per una serie di concerti. Ultima apparizione a Sanremo
ANSA - E' morto Lucio Dalla. Il cantautore e' stato stroncato da un attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava in Svizzera per una serie di concerti. Il 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni.
Secondo quanto si è appreso, Dalla ieri sera stava bene ed era andato a dormire sereno. La sua ultima apparizione televisiva è stata al Festival di Sanremo insieme a Pierdavide Carone, nel doppio ruolo di autore del brano 'Nani'' e di direttore d'orchestra
AMICO FOTOREPORTER, IERI SERA MI HA CHIAMATO - "L'ho sentito ieri sera, è vivissimo". Roberto Serra, bolognese amico storico di Lucio Dalla e fotoreporter di professione, non voleva credere alle notizie che arrivano da Montreux. "Non è possibile, mi ha telefonato ieri sera, stava benissimo, ed era felice, tranquillo, divertito e in pace con se stesso"
Le agenzie di stampa hanno battuto la notizia della morte di Lucio Dalla. Il cantautore bolognese, visto recentemente al Festival di Sanremo 2012 in coppia con Pierdavide Carone, è stato stroncato da un attacco cardiaco avvenuto a Montreux, una delle tappe svizzere del suo ultimo tour. Domenica 4 marzo avrebbe compiuto 69 anni. Genio assoluto, paroliere raffinato, musicista avanguardista (suonava il clarinetto, il sax e la tastiera spaziando dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica), Dalla ha composto canzoni che hanno raccontato al meglio la storia musicale della nostra Italia. Tra i suoi grandi successi Attenti al lupo, Canzone, Anna e Marco, 4 Marzo 1943, Ciao, Caruso. Nel 2003, ha ottenuto anche il riconoscimento come Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica italiana.
LA NOTIZIA NELLA SUA CITTA' - La notizia, circolata inizialmente in rete, ha lasciato sgomenta la sua Bologna. «L'ho sentito ieri sera, è vivissimo»: non ci può credere Roberto Serra, amico storico di Dalla e fotoreporter di professione, non voleva credere alle notizie che arrivano da Montreux. «Non è possibile . ripete Serra - mi ha telefonato ieri sera, stava benissimo, ed era felice, tranquillo, divertito e in pace con se stesso. Era contento per un'intervista che gli avevano fatto e per il tour europeo che aveva appena cominciato. Diceva che era emozionante ritrovare i luoghi di un analogo tour di trent'anni fa e di trovare, pur nella diversità delle situazioni, la stessa positiva risposta di pubblico di allora. Era a Zurigo, Stava andando a Montreux, era felice». È stato il suo ultimo viaggio. IL RICORDO DEGLI AMICI - «Non riesco a parlare, sono troppo distrutto dal dolore». Così Gaetano Curreri, leader degli Stadio. Fu proprio con il celebre tour Banana Republic di Dalla e Francesco De Gregori che nel 1979 partì anche l'apprendistato artistico di Curreri fino all'approdo agli Stadio. Via Twitter arriva anche il ricordo di Valentino Rossi: «Ho avuto la fortuna di conoscere Lucio Dalla qualche anno fa a Bologna, avevamo doppiato insieme un fumetto di Milo Manara. Disperato erotico stomp è una delle mie canzoni preferite. ciao Lucio». DALLA TIFOSO ROSSOBLU' - Anche il Bologna Calcio, di cui Lucio Dalla era un grande sostenitore, spessissimo in tribuna al Dall'Ara, saluta il cantautore scomparso. Il presidente Albano Guaraldi, il presidente onorario Gianni Morandi, i tecnici, i giocatori, i dipendenti e i collaboratori del Bologna Fc, si legge sul sito del club, «ricordano commossi un grande amico e tifoso rossoblù, un bolognese vero, uno dei più grandi artisti che l'Italia abbia mai avuto».
UNA VITA CON LA MUSICA - Dal 1964, quando a a 21 anni incise il suo primo 45 giri fino all'ultimo Festival di Sanremo, dove è stato sul palco insieme al giovane cantautore Pierdavide Carone con il brano Nanì (del quale è stato anche co-autore), Dalla ha consacrato la sua vita alla musica. Entrando nell'olimpo della canzone italiana con pezzi come L'anno che verrà, Caro amico ti scrivo o Caruso, considerato il suo capolavoro. A suonare, Lucio Dalla comincia fin da ragazzino. Dopo le prime incisioni, è il '66 l'anno del suo debutto a Sanremo con Paff...Bum. Dal 1974 al 1977 collabora con il poeta bolognese Roberto Roversi e i contenuti diventano civili. Nel 1977 diventa paroliere di se stesso: è il tempo di Com'è profondo il mare, poi nel '78 esce Lucio Dalla, con singoli come Anna e Marco e L'anno che verrà. È negli anni Ottanta che arriva il successo, di pubblico e di vendite. Prima la collaborazione con Francesco De Gregori nel tour Banana Republic alla fine degli anni Settanta, poi il disco Dalla. Il 1986 è l'anno di Dallamericaruso, che contiene Caruso. La canzone vende oltre otto milioni di copie, viene incisa in trenta versioni, tra cui anche una di Luciano Pavarotti. Sul finire del decennio Dalla si lancia in un'altra collaborazione: nasce l'accoppiata con Gianni Morandi. L'album Dalla/Morandi, a cui segue una trionfale tournée. Nel 1990 presenta il brano Attenti al lupo e poi Cambio: il disco raggiunge quasi un milione e 400 mila copie vendute. Ciao - doppio disco di platino - esce nel 1999 e il singolo diventa il brano dell'estate di quell'anno. Il 2010 è l'anno del (trionfale) ritorno in tour con il collega e amico Francesco De Gregori. Nel 2012, due settimane fa, il ritorno sul palco di Sanremo. I MILLE VOLTI DI DALLA - Dalla non è stato solo cantautore. É stato anche scopritore di talenti: a Bologna ha sede la sua etichetta discografica, Pressing S.r.l., che ha lanciato gli Stadio, Ron, Luca Carboni, Samuele Bersani e ha contribuito al rilancio di Morandi. Dalla è stato anche compositore di musica per film (per pellicole di Mario Monicelli, Michelangelo Antonioni, Carlo Verdone, Giacomo Campiotti, Michele Placido), ha aperto una galleria d'arte, sempre a Bologna, ha diretto orchestre sinfoniche, la prima con Pierino e il lupo di Prokofiev nel 1997.
Oggi, giovedì 1 marzo, è una giornata di lutto per la musica italiana, che ha perso uno dei suoi più grandi interpreti: stroncato da un infarto, Lucio Dalla è morto a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di concerti.
Una vita dedicata alla musica la sua, a partire dai suoi esordi agli inizi degli anni 60 fino all’ultima esibizione al Festival di Sanremo, dove ha duettato insieme a Pierdavide Carone con il brano "Nanì". Avrebbe compiuto 69 anni il 4 marzo.
Lucio Dalla in pausa pranzo a Sanremo
Lucio Dalla a Sanremo accanto a Gianni Morandi
L'esibizione di Lucio Dalla a Sanremo 2012
Lucio Dalla arriva a Roma per registrare la trasmissione 'I Migliori Anni'
Lucio Dalla ospite a 'I migliori anni'
Lucio Dalla in concerto con De Gregori a Roma
Lucio Dalla ospite al programma tv 'Napoli prima e dopo'
Lucio Dalla davanti al Teatro degli Arcimboldi di Milano per presentare lo spettacolo 'Tosca, Amore Disperato'
Lucio Dalla al teatro comunale di Bologna in occasione del compleanno di Luciano Pavarotti
Lucio Dalla ospite alla trasmissione tv 'Invasioni Barbariche'
Lucio Dalla al Teatro dal Veme di Milano per il concerto 'Musicamore' di San Valentino
Lucio Dalla esce dal ristorante 'Da Dante' a Roma dopo aver pranzato con un amico
Jovanotti: 'Non posso crederci' Pausini incredula: 'Ciao Lucio, rimarrai con noi' A ricordare con commozione il grande artista colleghi, registi, politici, sindacalisti
ROMA - Il mondo della musica e' in lutto per la morte improvvisa di Lucio Dalla. Ma a ricordarlo con commozione sono anche registi, politici e sindacalisti e personaggi sportivi.
BAUDO, PER ME ERA UN FRATELLO, LO SPRONAVO - ''Per me Lucio Dalla era un fratello. Con lui scompare una parte grandissima della mia vita musicale e artistica'': a ricordarlo e' Pippo Baudo che con lui - racconta all'ANSA - ha vissuto ''momenti indimenticabili''. ''Io - spiega Pippo - sono stato presente, e modestamente artefice dei suoi successi. Ne ho apprezzato fin dall'inizio la grande fertilita', la grande sensibilita', l'ironia, l'umilta'''. Tanti gli aneddoti che li legano. ''Quando scrisse 4 marzo '43 - disse - la canzone non fu accettata a Sanremo perche' c'era una parolaccia che gli chiesero di cambiare''. Baudo profetizzo' il successo di quel brano immortale: ''Ricordo quell'introduzione con il clarino... Era la fine del mondo''. Anche su 'Caruso' Dalla ci ando' cauto all'inizio: ''Mi disse non la faccio, mi sfotteranno, mi vergogno'', ma io lo spronai a cantarla a Fantastico. Anche quella volta un successo enorme''.
MORANDI, NON RIESCO ANCORA A RIPRENDERMI - "Ci conoscevamo dal '63 e eravamo legati anche dal tifo per il Bologna oltre che dalla passione per la musica. Tanti anni di amicizia ci legano. Sentire che ci ha lasciato mi ha colpito, non riesco ancora a riprendermi'': così Gianni Morandi al Tg1 ricorda Lucio Dalla. "Mi manca l'amico - aggiunge Morandi, che quest'anno è riuscito a convincere Dalla a partecipare al festival di Sanremo -. E' stato uno dei più grandi, autore, cantante, musicista, jazzista, un uomo che parlava a tanta gente e sapeva comunicare. Lui è stato un artista unico, a me mancherà molto anche come grande amico". VERDONE, GRANDE DOLORE - "Ho appreso la notizia con grande dolore. Solo quindici giorni fa Dalla mi aveva chiamato chiedendomi di presentargli il suo libro, ma nello stesso giorno dovevo presentare il mio. Così ho dovuto dire di no". Così Carlo Verdone commenta a caldo la scomparsa del cantautore. "Ma sono invece contento di una cosa: avevo dedicato a lui un intero film come Borotalco e lui ne andava fiero", sottolinea l'attore e regista. E conclude: "Ci sentivamo spesso al telefono. Con lui si perde un grande compositore e una persona colta ed estremamente generosa"
ARBORE,ISTINTIVO E ORIGINALE - "Era un musicista originale, di grande valore che ha inventato uno stile italiano e anche napoletano. Per lui succederà quello che è successo con Gaber e De André: le sue opere migliori verranno studiate e apprezzate, si capisce che è nuova letteratura e poesia": così Renzo Arbore ricorda all'ANSA Lucio Dalla, che definisce "suo compagno di clarinetto". "Lo conoscevo fin dagli esordi io facevo il dj e l'ho incoraggiato", racconta Arbore. "Adesso - aggiunge - si fa una specie di inevitabile sunto della sua attività di artista: lui era innanzitutto un musicista di grande valore, istintivo e originale, sia al clarinetto che nelle sue composizioni. Aveva inventato un filone italiano come dimostrano alcune sue melodie e perfino napoletano con Caruso. E' una gravissima perdita per la musica italiana". "Gli ero vicino anche dal punto di vista umano perché avevamo tanti amici pugliesi in comune, l'ho visto l'ultima volta a Manfredonia tre-quattro mesi fa - racconta Arbore - e poi l'ho visto a Sanremo dirigere con sapienza e con stile personale l'orchestra". "Succederà quello che è accaduto ad altri grandi come Gaber e De André - ripete Renzo Arbore - le sue opere migliori verranno studiate e apprezzata perché è poesia e nuova letteratura".
JOVANOTTI SU TWITTER,DAVVERO NON POSSO CREDERCI - "Oh no dai no...non ci posso credere dai...davvero non posso crederci", solo poche frasi sulla pagina Twitter di Lorenzo Jovanotti per esprimere sgomento dopo la morte di Lucio Dalla. La notizia dell'improvvisa scomparsa di uno dei cantautori che ha fatto la storia della musica italiana ha riempito in pochi secondi il web.
RAMAZZOTTI, MI SCRISSE OLE' A MIO PRIMO SANREMO - "Non potrò mai dimenticare il suo telegramma al mio primo Sanremo, mi scrisse: 'Ole''. Fu il primo messaggio e ne fui onorato, ci mancherà tanto la sua genialità, era un grande": Eros Ramazzotti commenta così la scomparsa di Lucio Dalla.
PAUSINI INCREDULA, A 8 ANNI CANTAI DAVANTI LUI - "Non posso pensare che la notizia della scomparsa di Lucio Dalla sia vera". Laura Pausini, romagnola e amica di Lucio Dalla, commenta così su Twitter la morte del cantautore bolognese. "E' stato il primo artista italiano - ricorda - che mi vide cantare in un ristorante di Bologna quando avevo 8 anni. Non posso dimenticare la sua carezza sui miei capelli e le sue belle parole di incoraggiamento". "Ciao Lucio - è l'addio della Pausini al cantautore - per fortuna rimarrai con noi, con il tuo talento e con le tue idee buffe e innovative, ma soprattutto emozionanti".
FINARDI, BUON VIAGGIO, SALUTAMI CARUSO - "Lucio no, proprio non me l'aspettavo! L'avevo visto a Sanremo pochi giorni fa, sempre allegro, con quei suoi occhi da Elfo che sembravano guardarti dentro e sorridere di ciò che vedevano. Sembrava eterno": Eugenio Finardi ricorda così Lucio Dalla, poco dopo la partecipazione di entrambi al festival di Sanremo. Il cantautore milanese aggiunge: "Lo stesso che clowneggiava con il clarinetto alla Palazzina Liberty di Milano, quando lo vidi per la prima volta mentre cantava "Com'é Profondo Il Mare", 30 anni fa. Lo stesso che cantava "Paff Bum" con i mitici Yardbirds, guadagnandosi il rispetto e la gratitudine di noi piccoli rocker. Un jazzista inventatosi cantautore trasformato in Pop Star. Mi ha fatto l'onore di suonare in 2 mie canzoni. Un uomo fiero, ironico, molto emiliano. Un grande musicista. Però - conclude Finardi - questa brutta sorpresa non dovevi farcela Lucio! Buon viaggio, salutami Caruso".
CURRERI, DISTRUTTO DAL DOLORE - "Non riesco a parlare, sono troppo distrutto dal dolore". Così Gaetano Curreri, leader degli Stadio, fa sapere il suo stato d'animo attraverso il proprio staff, dopo aver saputo della morte di Lucio Dalla. E' proprio con il celebre tour 'Banana Republic' di Dalla e Francesco De Gregori che nel 1979 partì anche l'apprendistato artistico di Curreri fino all'approdo agli Stadio
RENGA, CI CONSOLA IL BELLO CHE HA LASCIATO - E' "sconvolto" Francesco Renga dall'improvvisa morte di Lucio Dalla. "L'ho visto due settimane fa - racconta il cantautore -. Eravamo a cena a Sanremo". Per Renga rimane una consolazione: "Le cose belle che ha fatto rimarranno per sempre" VALE ROSSI, CON LUI DOPPIAI FUMETTO MANARA - "Ho avuto la fortuna di conoscere Lucio Dalla qualche anno fa a Bologna, avevamo doppiato insieme un fumetto di Milo Manara". Così Valentino Rossi su twitter reagisce alla morte del cantautore. Il pilota aggiunge anche, in un secondo messaggio: "Disperato erotico stomp' è una delle mie canzoni preferite. Ciao Lucio". POOH, HA TRASFORMATO LAVORO IN ARTE - "Lucio è stato l'esempio più bello di chi ha saputo trasformare con leggerezza il proprio lavoro in un'arte": così i Pooh ricordano Dalla. "Lucio, perché così lo chiamiamo tutti da sempre, senza bisogno del cognome, è stato amico e fratello di tutti quelli con cui ha lavorato, cantato o anche solo parlato - dicono ancora i Pooh -. Sempre uguale a se stesso, sempre in equilibrio perfetto con una cultura acquisita e inventata strada facendo. Lucio è stato l'esempio più bello di chi ha saputo trasformare con leggerezza il proprio lavoro in un'arte. Lucio, con la sua continua voglia di stupire e la sua involontaria capacità di piacere al mondo!".
VANONI, UN VUOTO AL QUALE NON RIESCO A CREDERE - "Una notizia come un fulmine un vuoto al quale non riesco a credere il cuore si rifiuta di soffrire per l'impossibile": così Ornella Vanoni esprime su Twitter le sue emozioni, dopo la morte di Lucio Dalla. Durante Sanremo, l'artista aveva anche tifato per lui: "Sono contenta - aveva scritto -, siano stati riammessi in gara Carone e Dalla". CELENTANO, DA OGGI IL MONDO SARA' PIU' BUIO - "Lucio, amico caro di tutti. Da oggi il mondo sarà più buio. Prego e penso che poeti come te non dovrebbero mai morire. Il distacco umano da uomini e artisti grandi come sei stato e sei, ci coglie sempre impreparati": anche Adriano Celentano ha voluto ricordare Lucio Dalla con un pensiero postato sul suo blog (www.clancelentano.it). "Ci mancherà tutto di te - scrive Celentano nel post titolato 'Per Lucio' - . Anche i momenti di eroica fragilità che contribuivano a renderti sempre più grande. Ti volevo e ti voglio bene. Ero catturato dalla tua magica grandezza e delicata generosa umanità". E poi: "Ricordo quando mia figlia venne da te per trascorrere qualche giorno speciale di vacanza le apristi la tua casa come un padre accoglie un figlio. Parlavate di arte, di musica, della vita. Mi raccontò di avere vissuto giorni meravigliosi, indimenticabili. Indimenticabile come sei tu. Adriano".
CARBONI, LUTTO IMMENSO. RINVIATO CONCERTO DOMANI - "Un lutto immenso! Ciao fratello Lucio!!!", è il tweet con cui Luca Carboni ha salutato il collega e concittadino Lucio Dalla. Passano poche ore e, sempre sul social network arriva anche la cancellazione del concerto previsto per domani a Bologna: "Scusate il disagio che vi creo. Non me la sento - ha scritto -. Il live di domani sera a Bologna al Numa è rimandato a venerdì 9 marzo".
Se io fossi un angelo chissà cosa farei alto, biondo, invisibile che bello che sarei e che coraggio avrei sfruttandomi al massimo è chiaro che volerei zingaro libero tutto il mondo girerei andrei in Afganistan e più giù in Sudafrica a parlare con l'America e se non mi abbattono anche coi russi parlerei angelo se io fossi un angelo con lo sguardo biblico li fisserei vi do due ore, due ore al massimo poi sulla testa vi piscerei sulle vostre belle fabbriche di missili, di missili se io fossi un angelo, non starei nelle processioni nelle scatole dei presepi starei seduto fumando una marlboro al dolce fresco delle siepi sarei un buon angelo, parlerei con Dio gli ubbidirei amandolo a modo mio gli parlerei a modo mio e gli direi " Cosa vuoi tu da me tu" " I potenti che mascalzoni e tu cosa fai li perdoni" " ma allora sbagli anche tu" ma poi non parlerei più un angelo non sarei più un angelo se con un calcio mi buttano giù al massimo sarei un diavolo e francamente questo non mi va ma poi l'inferno cos'è a parte il caldo che fa non è poi diverso da qui perché io sento che, son sicuro che io so che gli angeli sono milioni di milioni e che non li vedi nei cieli ma tra gli uomini sono i più poveri e i più soli quelli presi tra le reti e se tra gli uomini nascesse un ancora Dio gli ubbidirei amandolo a modo mio a modo mio...
Lucio Dalla,funerali forse domenica A Bologna il 4 marzo. Vendite suoi album volano su iTunes
(ANSA) - ROMA, 2 MAR - Dovrebbe arrivare questo pomeriggio a Bologna la salma di Lucio Dalla, morto ieri d'infarto a Losanna, in Svizzera, a pochi giorni dal compimento dei 69 anni. I funerali - ha detto il legale del cantante - si terranno nella sua città, sabato o forse domenica, giorno del suo compleanno.Un successo il suo ultimo concerto a Montreux. A poche ore dalla sua scomparsa, i suoi album erano gia' in vetta alle vendite su iTunes. Testimonianze e cordoglio in Italia e dall'estero.
Dalla, domenica 4 marzo i funerali a Bologna Niente telecamere. Cei: "No a esequie spettacolo"
Nella notte un gruppo di amici e stretti collaboratori di Lucio Dalla ha vegliato la salma nella cappella di Saint Roch, nel centro storico di Losanna. Domani la Camera Ardente nel Cortile D'Onore del Comune di Bologna, alle 9.30. In piazza Maggiore risuoneranno le canzoni del cantautore
- I funerali di Lucio Dalla si terranno domenica nella Basilica di San Petronio a Bologna, in Piazza Maggiore. La funzione religiosa inizierà alla 14.30. Su indicazione della famiglia le telecamere non saranno ammesse in chiesa. Al momento quibndi non sonon previste nemmeno riprese che possano consentire la messa su maxischermi. Intanto si aprirà domani mattina alle 9,30 nel Cortile D'Onore di Palazzo d’Accursio, sede del Comune, sempre in piazza Maggiore, la Camera Ardente per l’estremo saluto al cantautore morto ieri per un infarto mentre era in tournèe a Montreux, in Svizzera. Resterà aperta fino a quando ci sarà gente in coda.
Domenica a Bologna sarà lutto cittadino. "Da stasera - ha detto il sindaco Merola - esporremo da Palazzo d’Accursio un’immagine di Lucio Dalla con la scritta 'Ciao Lucio'. Domenica il lutto si manifesterà con i rintocchi della campana dell’Arengo in concomitanza con la partenza del feretro dal Palazzo Comunale". In piazza Maggiore risuoneranno le canzoni di Lucio Dalla.
Il feretro di Lucio Dalla è partito da Losanna, in Svizzera, poco prima di mezzogiorno. L'arrivo a Bologna è previsto a metà pomeriggio. Nella notte un gruppo di amici e stretti collaboratori di Lucio Dalla ha vegliato la salma nella cappella di Saint Roch, nel centro storico di Losanna, dove è stata trasferita dall’hotel Plaza di Montreaux poche ore dopo il decesso. Anche il cantante Ron è stato visto uscire, a bordo di un’automobile con targa italiana, poco prima delle 11, dal garage della camera mortuaria Cappella Saint Roch. "L’ultimo funerale nella basilica di San Petronio fu 15 anni fa, per la morte di don Giuseppe Dossetti”. Lo ricorda don Oreste Leonardi, primicerio della basilica di piazza Maggiore a Bologna, il quale conferma anche che “i funerali in San Petronio sono previsti per personaggi che si sono distinti a Bologna”.
SPOSTATA ALLA SERA LA PARTITA DEL BOLOGNA - Per il funerale di Lucio Dalla, Bologna domenica si fermerà. Anche la partita dei rossoblù in programma al Dall’Ara nel pomeriggio contro il Novara, verrà rinviata alla sera alle 18,30. Una decisione assunta “grazie alle società, alla lega e a Sky”, come informa il consigliere comunale del Pd Benedetto Zacchiroli, amico del cantautore.
IL CONSOLATO: PRATICHE SBRIGATE VELOCEMENTE - "Le pratiche di trasferimento della salma di Lucio Dalla sono a posto, qui in Svizzera sono molto efficienti e veloci". Lo ha riferito Domenico Silleri, corrispondente di Montreux del Consolato italiano in Svizzera. Il rappresentante consolare è giunto questa mattina alla camera mortuaria Cappella Saint Roch per ‘’mettersi a disposizione dei familiari per ogni eventuale necessita’’’. Silleri ha confermato che ‘’il corpo di Dalla è stato trasferito ieri nella camera mortuaria di Losanna direttamente dall’albergo Plaza, dove l’artista è deceduto’’.
MEROLA: "CONTATTO CON LA FAMIGLIA COSTANTE" - “Vogliamo organizzare tutto in sintonia con la famiglia”. Cosi’ il sindaco di Bologna Virginio Merola in merito alle esequie di Lucio Dalla. Merola ha ricordato ancora una volta la musica di Dalla. “Alcune sue canzoni mi accompagnano per tutta la vita”, ha concluso il primo cittadino, ribadendo che sulle cerimonie per l’ultimo addio “siamo in contatto con la famiglia”. Intanto, la bandiera del Comune di Bologna appesa a Palazzo D’Accursio è a mezz’asta, e davanti alla casa di Dalla in via D’Azeglio da qualche ora c’è una piccola folla di persone di tutte le età che scattano foto al tappeto di fiori che copre i tre scalini di ingresso dell’abitazione dell’artista. Di mazzi ce ne sono talmente tanti che si fa fatica a salire i gradini. Anche sotto le finestre della casa di Dalla in piazza de’ Celestini, dalle quali si affacciava spesso, ci sono candele, biglietti, santini, foto di Bologna e dello stesso Dalla con conoscenti e amici, e ovviamente qualche fiore.
PREFETTURA: PER INTITOLARGLI UNA STRADA CI VOGLIONO 10 ANNI - Intitolare una strada o una piazza a Lucio Dalla per ora non si puo’. La Prefettura di Bologna, infatti, ha chiesto da tempo al Comune di rispettare i termini di legge, ovvero dieci anni dalla scomparsa. Lo ha spiegato l’assessore alla cultura Alberto Ronchi che in giunta si occupa anche delle proposte di toponomastica (recentemente, vista la sua passione per il rock, ha dato l’ok per l’intitolazione di una strada a Frank Zappa). Ronchi ha spiegato che la commissione toponomastica del Comune non decide in autonomia: ‘’La Prefettura ha esplicitamente chiesto di non intitolare vie o strade prima di dieci anni dalla scomparsa’’. Ed e’ vero, ha riconosciuto, che ci sono stati casi straordinari (come piazzetta Marco Biagi a pochi metri dal luogo dell’omicidio del giuslavorista), ma ‘’proprio per questo erano nate delle polemiche’’. Dunque, ha aggiunto, ‘’le richieste di intitolazione sono fondate, ma ci sono tanti modi per ricordare un artista come Lucio’’. Tra questi, Ronchi ha apprezzato l’idea degli amici di ‘sonorizzare’ via d’Azeglio con le sue canzoni: ‘’Non so quanto sia di facile realizzazione, ma e’ una cosa originale e da valutare’’.
Anche la ‘Piazzola’, mercato ambulante storico di Bologna, ha voluto ricordare Lucio Dalla. Sulla base della statua del Popolano, davanti al parco della Montagnola e proprio di fronte a piazza VIII agosto, dove ci sono bancarelle, sono stati appesi due striscioni di saluto per il cantautore: ‘Ciao Lucio grandissimo, grazie per sempre’ e ‘’Il mercato La Piazzola Hey Joe Lucio con te Bologna nel mondo’’. Intanto sono in prevalenza immigrati italiani in Svizzera i fan di Lucio Dalla che si sono presentati questa mattina davanti alla camera mortuaria Cappella Saint Roch, dove è stata custodita la salma dell'artista bolognese. ''Abito qui vicino, ho saputo adesso dalla televisione che Lucio Dalla era qui e sono corsa subito'', racconta Maria Castrenzi, italiana di nascita ma in Svizzera da molto tempo. ''Sono davvero dispiaciuta e triste - aggiunge - era uno di famiglia''. Porta in mano una rosa rossa e un bigliettino (''e' un messaggio personale a Dalla'') la signora Begonia, spagnola di origine. Natale Trimarchi, siciliano, ma da 30 anni a Losanna, vorrebbe entrare nella struttura funeraria per rendere omaggio al feretro, ma glielo impediscono. ''Sto andando a lavorare, faccio l'autista di autobus - fa sapere -, ma prima voglio vedere Dalla, lo voglio salutare, purtroppo non ho potuto partecipare al suo ultimo concerto''. Arriva alla Cappella Saint Roch anche Flavio Durante, fisarmonicista che ha anche accompagnato Dalla in alcuni concerti: ''Sono un suo amico - racconta - contavo di vederlo in una sua tappa del tour, non ne ho avuto il tempo, era una brava persona, onesta, che non si puo' dimenticare''.
Vorrei entrare dentro i fili di una radio E volare sopra i tetti delle città Incontrare le espressioni dialettali Mescolarmi con l’odore del caffè Fermarmi sul naso dei vecchi mentre Leggono i giornali E con la polvere dei sogni volare e volare Al fresco delle stelle,, anche più in là Coro : Sogni, tu sogni nel mare dei sogni. Vorrei girare il cielo come le rondini E ogni tanto fermarmi qua e là Aver il nido sotto i tetti al fresco dei portici E come loro quando è la sera chiudere gli occhi con semplicità. Vorrei seguire ogni battito del mio cuore Per capire cosa succede dentro e cos’è che lo muove Da dove viene ogni tanto questo strano dolore Vorrei capire insomma che cos’è l’amore Dov’è che si prende, dov’è che si dà Coro : Sogni, tu sogni nel cielo dei sogni
Dalla: l'omaggio di Bologna, funerale senza canzoni Aperta la camera ardente
da:ANSA.IT
BOLOGNA - Tutti in fila, a Bologna, per dare l'ultimo saluto a Lucio Dalla. Sono migliaia le persone che da questa mattina si susseguono nel cortile d'onore di Palazzo D'Accursio, davanti al feretro dell'artista scomparso giovedì per un infarto. Uno sguardo alla gigantografia con la scritta 'Ciao Lucio' appesa sulla facciata del palazzo e il passo cadenzato dalle note delle sue canzoni trasmesse dagli altoparlanti, colonna sonora di piazza Maggiore, il cuore del capoluogo emiliano che continua a battere per il suo cantante. Sulla bara una rosa rossa, una "paglia", come Dalla, alla bolognese, chiamava le sigarette, e un cornetto portafortuna. Dietro un'interpretazione dell'Ultima Cena, opera che lo stesso Dalla aveva donato nel 2001 all'amico Stefano Cantaroni. Tra i primi a rendergli omaggio il sindaco di Bologna, Virginio Merola, che ha atteso l'arrivo del feretro dalla vicina via D'Azeglio, dove Dalla viveva.
E poi Ron, l'amico di una vita, Bobo Craxi, l'ex primo cittadino Giorgio Guazzaloca, Romano Prodi e la moglie Flavia, Samuele Bersani, la vedova di Luciano Pavarotti, Nicoletta Mantovani, e Claudio Sabatini, il presidente della Virtus Bologna, una delle grandi passioni del cantante scomparso. E poi una coda interminabile di gente comune, giovani e meno giovani, che si lasciano andare a un lungo applauso sulle ultime note di 'Caruso'. "Veniamo da Prato - hanno spiegato padre e figlio, che per dire addio a Dalla hanno dovuto aspettare quasi due ore -. Non potevamo non venire: ci ha migliorato la vita con le sue canzoni. E' stato un piccolo grande uomo che ha lasciato una traccia importante con tutte le sue canzoni colte, spiritose, intelligenti, mai banali: era doveroso venire qui". NIENTE CANZONI A FUNERALE IN SAN PETRONIO - Non ci sarà nessuna canzone durante la cerimonia funebre per Lucio Dalla che si svolgerà domani alle 14.30 nella basilica di San Petronio a Bologna. Il rito osserverà la liturgia tradizionale, come aveva chiesto ieri la Cei. L'unico strappo alla regola sarà, alla fine della messa, la lettura di una sua canzone, 'La rondine'.
FIAT, IN TV VIDEO CON SUA COLONNA SONORA - Anche la Fiat rendera' un tributo a Lucio Dalla, scomparso improvvisamente giovedì scorso. Domani sarà in onda sulle principali emittenti televisive italiane il video realizzato nel 1992 per la Fiat Uno Fire, che aveva come colonna sonora il brano 'Il motore del 2000' tratto dall'album 'Automobili' del 1976. Con questa iniziativa Fiat - spiega la casa torinese - intende ricordare Lucio Dalla "come uno dei più grandi cantautori del nostro Paese capace di suscitare emozioni indimenticabili per diverse generazioni di italiani".