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Mondolfo
Mondolfo è un comune marchigiano che si colloca tra la provincia di Ancona e quella di Pesaro e Urbino, nella quale si inserisce. Situato su una superficie leggermente rialzata sul livello del mare, la cittadina è costituita da un centro storico e da cinque frazioni, che accolgono un totale di quasi dodicimila abitanti. Sul versante anconetano confina con Castelcolonna, Monterado e Senigallia, mentre su quello pesarese e urbinate con Fano e San Costanzo.
Il nome
L’ipotesi più accreditata è che Mondolfo derivi da Montoffus, cioè Monte di Offo, il capostipite della famiglia feudale che ebbe la signoria sul castello fino all'avvento dei Malatesta. Più fantasiosa la congettura di Mons-Ophis, monte del serpente (dal greco ofis), perché la selva su cui sorgeva il borgo era piena di rettili.
Cenni storici:
Dai resti di antiche strutture architettoniche è stata appurata la presenza di popolazioni in epoca assai remota. Dopo i Bulgari, gli Sclavini e i Romani, furono i Bizantini del ravennate ad occuparsi di questa zona. Nell’età medievale, invece, il governo della cittadina fu retto inizialmente dai Montefeltro e poi dai Malatesta, che rimasero al potere fino alla seconda metà del Quattrocento, quando i primi si impadronirono nuovamente del territorio. Dal 1474 lo Stato Pontificio pose fine alla contesa tra le due casate, affidando la zona di Mondolfo a Giovanni Della Rovere. La nuova stabilità che si impose diede impulso a uno sviluppo urbanistico, architettonico e culturale, che ebbe fine solo con l’ascesa al trono pontificio di Leone X de’ Medici. La sua dinastia, rivale dei Della Rovere, scacciò i discendenti della famiglia, alla quale la comunità di Mondolfo rimase fedele. Per questo motivo, nel 1517, i Medici rasero al suolo il territorio, distruggendo numerose opere di inestimabile valore.
Cosa c’è da vedere a Mondolfo:
• Convento e Chiesa di Sant’Agostino
• Convento e Chiesa di San Sebastiano
Chiesa di Santa Giustina
Chiesa di San Giovanni
• Chiesa di San Gervasio
• Santuario della Madonna delle Grotte
Valle dei Tufi
Cinte murarie
Palazzo Giraldi-Della Rovere
Palazzo Peruzzi
Sferisterio
Parco della Rimembranza
Fonte Grande
Sorgente d'acqua naturale presso la quale sono stati trovati reperti archeologici del periodo eneolitico ed utilizzata dalla comunità di Mondolfo sino a tempi recenti per l'approvvigionamento idrico.
Posta a breve distanza dal castello che si può raggiungere per una scorciatoia detta Via Cupetta, la Fonte - con le tre cannelle, l'abbeveratoio ed il grande lavatoio si presenta nella sua costruzione Settecentesca rimaneggiata nella seconda metà dell' '800. E' parte del percorso La Valle dei Tufi". La Fonte è stata adottata - nell'ambito del progetto "La scuola adotta un monumento" dall'Istituto Comprensivo Statale "Fermi" di Mondolfo.
Eventi…
• Sagra dei Garagoj, aprile
La sagra nasce nel secondo dopoguerra ad opera di un piccolo gruppo di pescatori e conta ogni anno di far rivivere la semplicità del mangiare bene ed in maniera sana. I marottesi sono veramente esperti non solo nel pescare questo piccolo mollusco, che viene recuperato in mare grazie all’aiuto di reti da pesca come la Tartara o della Sfogliara, ma anche nel cucinarli. Esiste una ricetta semplicissima a base di olio, pomodoro, vino ed erbe profumate che è poi la base della sagra, oltre ad un’autentica passione e dedizione per la tradizione dei garagoi.
Per cucinarli, infatti, occorre prima un lungo ed impegnativo processo di pulizia che però ripaga con un autentico sapore di mare che da sempre incanta anche i turisti. La sagra nasce infatti come evento di apertura della bella stagione, un po’ perché la primavera è la stagione più adatta per pescare i garagoi, che in questo periodo escono dai depositi fangosi che si riproducono sul fondo per la riproduzione, e un po’ per richiamare a casa tutti i marottesi e per invogliare i turisti a visitare la città ed eventualmente prenotare una vacanza.
Mondolfo divino
Le cantine vi aspettano tra le suggestive mura del centro storico con tanti gustosi piatti, fiumi di buon vino e tanta bella musica dal vivo, Mercatini etnici ed artigianato locale.
Atuttapalla, luglio
Fiabe al Bastione, luglio/agosto
Notte Bianca, agosto
Festa di Santa Giustina, settembre
fonte: fullholidays.it
Il piatto
Gli spaghetti al sugo rosso di tonno e alici sono l’interpretazione locale del piatto tipico italiano. Da non perdere le pietanze a base di farina di fava come i “tajolini sa la fava”.
Marotta
La storia di Marotta appare strettamente legata al suo Comune di appartenenza, quello di Modolfo che è divenuto nel corso del tempo il quarto centro della provincia di Pesaro e Urbino.
Negli anni in cui faceva parte del Ducato di Urbino, il Comune conobbe grande prosperità e benessere che influirono nell'edificazione di palazzi nobiliari e di Chiese. Grazie alla costruzione della linea ferroviaria sul litorale, Marotta ebbe la possibilità concreta di sviluppare la propria economia in forma autonoma, grazie allo sfruttamento delle spiaggie che l'hanno resa una ricercata meta balneare.
Le prime notizie relative a Marotta risalgono al Cinquecento quando nacque una stazione di posta per il il cambio dei cavalli, la Vecchia Osteria, che costituiva anche un ottimo alloggio per tutti i viaggiatori e pellegrini; venne demolita agli inizi del Novecento e oggi ne rimane la cantina.
Ma la testimonianza più antica di questa località è la lapide posta nelle vicinanze dell'antica osteria, voluta da Papa Paolo III per porre fine alle dispute tra Fano e Mondolfo.
Grazie all'intervento di Papa Pio IX, il quale nel 1846 ordinò la costruzione della stazione ferroviaria, Marotta si fece conoscere come importante meta meta balneare, che, offrendo alloggi di ogni tipo, consentiva il pernottamento per intere giornate; quando pochi anni dopo venne realizzata la tratta Mondolfo-Marotta, quest'ultima potè finalmente consolidare l'importanza dapprima acquisita.
fonte: marotta.it.