Lindbergh (Lettere da sopra la pioggia) è un album musicale di Ivano Fossati uscito nel 1992. La prima traccia dell'album è La canzone popolare, diventata poi nota come colonna sonora della campagna elettorale dell'Ulivo per le elezioni politiche italiane del 1996.
Tracce
Testi e musiche di Ivano Fossati tranne dove diversamente indicato.
La canzone popolare – 4:23 La barca di legno di rosa (Un gran mare di gente) – 5:43 Sigonella – 3:36 La madonna nera – 3:41 Il disertore – 1:44 (Calabrese – Vian) Mio fratello che guardi il mondo – 5:08 Notturno delle tre – 4:38 Poca voglia di fare il soldato – 3:33 Ci sarà (Vita controvento)[4] – 4:43 Lindbergh – 3:26
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La canzone popolare
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La barca di legno di rosa (Un gran mare di gente) Passa una barca di legno d'ulivo con sopra un pescatore e un pesce ancora vivo e il tempo li insegue il tempo li circonda il tempo li dondola e gli fa l'onda l'onda del mare di gente questo mare l'onda del mare di gente questo mare. Passa un barca di voci leggere piena di canzoni e senza acqua per bere sono le donne dei paesi vicini sono le donne coi loro bambini sono le operaie povere malpagate sono le operaie povere abbandonate in braccio al mare di gente questo mare in braccio al mare di gente questo mare. Passa una barca di legno di pino con sopra un gendarme e con sopra un assassino e i loro pensieri sono legati insieme i loro pensieri gettati in catene in fondo al mare catene in fondo al mare in fondo al mare di gente questo mare. Passa una barca tagliata a metà con mezzo capitano e mezzo motore che non va e mezzo marinaio, mezza faccia sorridente che ha perso l'anima e non ha sentito niente in mezzo al mare l'anima in mezzo al mare in mezzo al mare di gente questo mare. Passa una barca di legno di rosa che arriva al mattino e porta già la sposa e la sposa è bella quasi come in una favola bambini giù dal letto, bambini tutti a tavola che il tempo tac, il tempo non ci aspetta il tempo tac, non ci rispetta e corre disperato disperato come un cane ma oggi c'è da mangiare perfino per chi ha fame in questo mare di gente questo mare in questo mare di gente questo mare. Ah, se potessi raccontare tutto quello che vedo e sento dall'orizzonte di questo cielo che picchia giù nel mare in questa notte cieca di luna e te se stai ad ascoltare.
Charles, getta un'occhiata verso un paese, le case come di un presepe, una chiesa ed un mare di gente.... Ah, la pazzia dell'uomo che fa di simboli eterei come i santi che sono piume di pensiero, delle statue ingombranti e pesanti e più grandi e grevi sono, più sembrano acquisire importanza... Una processione, una delle tante, ma questa volta, la Madonna Nera, portata a spalla dai penitenti, s'impantana nel terreno... Disperazione, mani nei capelli, persone inginocchiate come non fosse un simbolo, ma la Madonna stessa ad essere caduta nel fango.... Il ritmo è frenetico, le parole si succedono come un fiume in piena, quasi a sottolineare l'urgenza del salvataggio di un simbolo di fede, quasi fosse un essere in carne e ossa... E accorrono tutti, il sindaco, i sacrestani, il coro della chiesa, i ferrovieri e tutti a spingere e a tirare, imprecando, sudando, gridando sotto il sole fino a che, alle 10 di sera, gli sforzi vengono coronati....
...ma la fede spesso negli uomini rischia di mettere in secondo piano gli altri aspetti della vita e c'è lei, a casa, che attende il ritorno del suo uomo... «Io penso a te, inclinata sulla scrivania con davanti una rosa che sarà la mia, appassita mia. Poi penso a me che fra andata e ritorno, tutto il santo giorno, un'ora per mangiare, un'ora per dormire tutti i santi giorni, tutto il santo giorno, tutti i santi giorni, tutto il santo giorno... ...e così sia.»
..e da "sotto la pioggia" arriva a Charles un'altra lettera, secca, che non ammette repliche...
La canzone e' stata scritta da Boris Vian nel 1954 e la traduzione, molto fedele, è di Giorgio Calabrese. Boris Vian, classe 1920, era un personaggio quanto mai atipico. Laureato in ingegneria, ma scrittore di romanzi e di poesie, appassionato di jazz, amico di Duke Ellington e di Miles Davis, ma anche compositore di canzoni popolari, rivoluzionarie per la Francia di quegli anni, che furono portate poi al successo da grandi voci della canzone francese come Juliette Greco. Le déserteur è la sua canzone più famosa. Scritta durante la guerra francese in Algeria gli provocò non pochi problemi e fu a lungo censurata. Il testo ricorda i brani di Georges Brassens, secchi e diretti, basti ricordare "Delitto di Paese" o "Marcia nuziale" cantati da De André, e l'arrangiamento di Fossati è per sola chitarra e voce.
Poco da dire sul testo, una lettera da "sotto la pioggia", una lettera al Presidente per dire che no, lui non obbedirà al precetto e non andrà a fare la guerra. I genitori morti durante quella terminata da una manciata di anni, una moglie che non ha aspettato il suo rientro dal fronte, la consapevolezza che...
«...io non sono qui, Egregio Presidente, per ammazzar la gente più o meno come me...»
Fabrizio De André diceva in, "la guerra di Piero":
«...e mentre viaggiavi con l'anima in spalle, vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore....»
Non notate sorprendenti affinità?
E allora, cosa rimane ad un uomo chiamato alle armi che non crede nella guerra e non vuole ammazzare i suoi simili? La diserzione, ovviamente, e la fuga da mendicante per le strade di Francia e di Spagna e cercar di convincere più persone possibili a fare la sua stessa scelta...
«Per cui se servirà del sangue ad ogni costo, andate a dare il vostro, se vi divertirà e dica pure ai suoi, se vengono a cercarmi, che possono spararmi: io armi non ne ho....» da:videoboxcover
Mio fratello che guardi il mondo Mio fratello che guardi il mondo e il mondo non somiglia a te mio fratello che guardi il cielo e il cielo non ti guarda. Se c'è una strada sotto il mare prima o poi ci troverà se non c'è strada dentro al cuore degli altri prima o poi si traccerà. Sono nato e ho lavorato in ogni paese e ho difeso con fatica la mia dignità Sono nato e sono morto in ogni paese e ho camminato in ogni strada del mondo che vedi. Mio fratello che guardi il mondo e il mondo non somiglia a te mio fratello che guardi il cielo e il cielo non ti guarda. Se c'è una strada sotto il mare prima o poi ci troverà se non c'è strada dentro al cuore degli altri prima o poi si traccerà.
Notturno delle tre La ragazza lo sa come non farmi dormire la ragazza lo sa e lo sapeva già bene ancora prima di uscire lei cammina dondolando e non è ancora al portone sperimentava su me il passo poco innocente di chi innocente non è. La ragazza ci lascia qui nella casa deserta senza luce nè candela e una persiana che rimane aperta tutta la gente non sa dietro quale segreto dietro quale divieto si perde una notte così tutta la gente non sa dietro quale dolore se dolore c'è quando son quasi le tre. La ragazza invece lo sa lei che cammina dondolando sulla strada di casa in qualche vetrina buia si starà specchiando e passerà un lampione, un muro, un ponte, un bar poi passerà anche me e quasi senza dolore per tutti e due passeranno le tre. E passerà un'automobile, e un'ombra e un tram e poi passerà anche me e quasi senza dolore anche questa notte passeranno le tre. La ragazza lo sa come non farmi dormire la ragazza lo sa e lo sapeva già bene ancora prima di uscire lei cammina dondolando e non è ancora al portone sperimentava su me il passo poco innocente di chi innocente, per fortuna, non è
Garbato amore mio, ti voglio anch'io e me ne devo andare: che poca voglia di fare il soldato, io sono nato per stare qui.. che poca voglia di fare il soldato, io sono nato per stare qui.. Se in questa guerra morissi anch'io, amore mio, non ti disperare che in ogni posto lontano dal cuore c'è sempre un fiore che la guardia ci fa. in ogni posto lontano dal cuore c'è sempre un fiore che la guardia ci fa.. garbato amore mio, ti dico addio che me ne devo andare: che poca voglia di fare il soldato, io sono nato per stare con te... poca voglia di fare il soldato, io sono nato per stare con te.... ...... poca voglia di fare il soldato, io sono nato per stare con te.
Ci sarà, ci sarà più di una buona ragione ci sarà più di una lunga questione in questo mondo che già si muove io lo sento già, io lo vedo già So che ci sarà. Poi ci sarà una buona generazione e più sottile distrazione e spostamento al centro sull'orizzonte che abbiamo tutti dentro verso un punto preciso che si intuisce già e so che ci sarà. E in mezzo ci sei tu fratello attento a fare questa vita tutta controvento ci sarà, ci sarà ma in mezzo ci sei tu e come la chiamiamo l'incertezza che non passa e non passa la mano poi come si risolve questa perdita di dignità questa mancanza di felicità sotto un cielo che non assolve e questa porta di casa nostra senza novità. Ci sarà, ci sarà che la televisione sostituirà che la religione allontanerà che l'informazione indicherà che l'informazione distorcerà questo mondo che già si muove io lo sento già so che ci sarà. E in mezzo ci sei tu fratello attento a fare questa vita tutta controvento e ci sarà, ci sarà e in mezzo ci sei tu e come la chiamiamo l'incertezza che non passa e non passa la mano poi come si risolve questa perdita di dignità questa mancanza di felicità sotto un cielo che non assolve e questa porta di casa nostra senza novità ma ci sarà, ci sarà.
Lindbergh Non sono che il contabile dell'ombra di me stesso se mi vedete qui a volare è che so staccarmi da terra e alzarmi in volo come voialtri stare su un piede solo difficile non è partire contro il vento ma casomai senza un saluto. Non sono che l'anima di un pesce con le ali volato via dal mare per annusare le stelle difficile non è nuotare contro la corrente ma salire nel cielo e non trovarci niente. Dal mio piccolo aereo di stelle io ne vedo seguo i loro segnali e mostro le mie insegne la voglio fare tutta questa strada fino al punto esatto in cui si spegne la voglio fare tutta questa strada fino al punto esatto in cui si spegne.
Macramè è un album musicale di Ivano Fossati uscito nel 1996.
Tracce
Testi e musiche di Ivano Fossati tranne dove diversamente indicato.
La vita segreta – 4:57 Il canto dei mestieri – 4:58 L'amante – 4:13 L'abito della sposa – 4:43 (Fossati – Levin) L'angelo e la pazienza – 5:58 Labile – 4:36 Bella speranza (Ti telefono da una guerra) – 3:36 L'orologio americano – 3:46 Stella benigna (La ragazza senza onore) – 5:08 (Fossati – Levin) La scala dei santi – 3:46 Speakering – 4:35
Ha lo stomaco magro questa giovane sposa, dovreste farla mangiare di più. Ha un brutto sogno da donna che non dice a parole ma sposta metro per metro nell'erba fredda. Un soldato miserabile sui binari bruciati in un italiano teatrale grida: "Viva la follia" e lei: "Ho paura della buone notizie perchè è peggio di come si dice anche l'inferno di Babilonia fu dimenticato così". Cosa volete che sia, signori, è tutto tempo che passa, cosa volete che sia, è un abito che si indossa. Cosa vuoi mai che sia, è il tuo tempo che passa lei alzò un poco la gonna, l'uomo le disse: "Vieni, ora". Quando anche l'ultimo soldato ebbe fatto scorta di lei in quel freddo carnale lei si sentì ancora bella, col suo profumo volgare come la sete di vittoria da consumare per giorni e così sia. Cosa volete che dica, signori, è tutto tempo che passa, cosa volete che dica, è un abito che si indossa. Cosa vuoi mai che sia, bella, è il tuo tempo che passa il soldato le disse: "Ho paura" e lei rispose: "Dormi, ora".
La disciplina della Terra è un album musicale di Ivano Fossati uscito nel 2000.
Tracce
Testi e musiche di Ivano Fossati tranne dove diversamente indicato.
La mia giovinezza – 4:43 Treno di Ferro (Ai ragazzi che partono, in pace e in guerra) – 6:20 La disciplina della Terra – 3:41 Invisibile – 5:52 Sono tre mesi che non piove – 4:45 Angelus – 3:07 Iubilaeum bolero (Ai giubilanti dell'anno Duemila) – 9:22 La rondine – 3:31 (tradizionale) Il motore del sentimento umano – 3:09 Dancing sopra il mare (Panama, parte seconda e finale) – 2:38 Finale (Al tempo che si muove) – 3:29
Video Iubilaeum bolero (Ai giubilanti dell'anno Duemila)
Video La rondine
Soldato entra in stanza in stanza di quella signora ch'era distesa sul letto e che dormiva sola e che dormiva sola. Soldato le dà un bacio e lei non ha sentito soldato ne dà un altro ahimè che son tradito ahimè che son tradito. Se tu sarai tradito sarai lo sposo mio padrone del mio campo e della vita mia e della vita mia. Rondine rondinetta sei stata traditora cantavi quella notte e non era la tua ora e non era la tua ora
Not One Word è un album musicale di Ivano Fossati uscito nel 2001.
Il disco
Il musicista qui si allontana dalle consuete forme della canzone e si cimenta in composizioni più articolate.
Tracce
Testi e musiche di Ivano Fossati tranne dove diversamente indicato.
Not One Word – 4:23 Roobenia – 5:37 Theme for Trio – 5:50 Milos – 5:33 (Fossati) Brazzhelia – 4:01 The Wolves' House – 1:33 Theme for Duet – 3:23 Le mot imaginaire – 2:45 Besame mucho – 5:14 (Velázquez) Lampi – 4:41 Tango disorientato – 4:27 (Fossati, Silvestri) Bells – 2:16 A due voci per orchestra – 2:58 Raining at My Door – 4:55