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Canzoni (Fabrizio De André)
Da Wikipedia
« Ero in piena crisi personale e piuttosto che non scrivere più nulla, mi sono messo a tradurre brani di Cohen, Brassens e Dylan. Chissà perché, mentre i nostri migliori poeti hanno ricevuto consensi nel tradurre i loro colleghi stranieri, per i cantautori invece questo tentativo, peraltro umile, di divulgazione di culture straniere diventa immediatamente sinonimo di inaridimento della vena poetica. »
(Fabrizio De André in un'intervista.)
Canzoni (1974), conosciuto anche come album rosa per via del colore della copertina, è il settimo album registrato in studio di Fabrizio De André.
Il disco
Spesso ritenuto, come Volume III, un "riempitivo" voluto dalla casa discografica, l'LP contiene solo cinque brani inediti (Via della povertà, Le passanti, Morire per delle idee, Suzanne e Giovanna D'Arco), mentre le altre canzoni erano già state registrate da De André in 45 giri ed album precedenti, anche se compaiono su questo album con nuovi arrangiamenti.
È considerato inoltre un album di transizione per il cantautore genovese poiché chiude l'epoca dei quattro concept album e preannuncia, con l'inedito Via della povertà (traduzione effettuata da De Gregori ai tempi del Folkstudio cofirmata da De André), la collaborazione con Francesco De Gregori ed un'apertura agli influssi folk/rock anglosassoni, che si manifesteranno ancor più con gli album composti insieme al cantautore veronese Massimo Bubola.
Proprio durante le registrazioni di questo disco, nello studio a fianco sta registrando il suo nuovo disco da solista Dori Ghezzi (in una pausa della sua collaborazione con Wess): è l'inizio di una nuova e duratura relazione, che sfocerà nel matrimonio tra i due il 7 dicembre 1989.
Tracce
Lato A
1. Via della Povertà [Desolation Row] (Testo italiano Fabrizio De André e Francesco De Gregori - Testo e musica di Bob Dylan) - 9:37
2. Le passanti [Les passantes] (Testo italiano Fabrizio De André - Musica di Jean Bertola, Testo originale tratto da una poesia di Antoine Pol) - 3:51
3. Fila la lana [File la laine] - 2:40
4. La ballata dell'amore cieco (o della vanità) - 3:05
5. Suzanne (Testo italiano Fabrizio De André - Testo e musica di Leonard Cohen) - 3:26
Lato B
1. Morire per delle idee [Mourir pour des idées] (Testo italiano Fabrizio De André - Testo e musica di Georges Brassens) - 4:26
2. La canzone dell'amore perduto (Testo italiano Fabrizio De André - Musica di Georg Philipp Telemann) - 3:21
3. La città vecchia - 3:23
4. Giovanna d'Arco [Joan of Arc] (Testo italiano Fabrizio De André - Testo e musica di Leonard Cohen) - 4:50
5. Delitto di paese [L'assassinat](Testo italiano Fabrizio De André - Testo e musica di Georges Brassens) - 3:55
6. Valzer per un amore (Testo italiano Fabrizio De André - Musica di Gino Marinuzzi) - 3:37
Le canzoni
Via della Povertà [Desolation Row]
Traduzione del brano di chiusura del celebre album Highway 61 Revisited (1965) di Bob Dylan, il pezzo è il primo frutto della collaborazione tra De André e Francesco De Gregori che darà vita l'anno successivo a Volume VIII. L'autore gioca con le storie, le intreccia e trasporta i personaggi nella società di oggi. Non ci vuole molto perché vengano resi dei simboli personaggi tanto pazzi e crudeli, questa gente in fondo non è poi così diversa da tutti noi, con le proprie paure e le proprie sicurezze.
VIA DELLA POVERTA'
(Versione "Prove astigiane 1974")
NB: Le strofe il cui verso iniziale e seguito da tre puntini sono
identiche a quelle della versione "ufficiale".
Il salone di bellezza in fondo al vicolo
e' affollatissimo di marinai
prova a chiedere a uno che ore sono
e ti rispondera' "non l'ho saputo mai".
Le cartoline dell'impiccagione
sono in vendita a cento lire l'una
il commissario cieco dietro la stazione
per un indizio ti legge la sfortuna
e le forze dell'ordine irrequiete
cercano qualcosa che non va
mentre io e la mia signora ci affacciamo stasera
su via della Poverta'.
Almirante [1] sembra cosi' facile
ogni volta che sorride ti cattura
ricorda proprio Bette Davis
con le mani appoggiate alla cintura.
Arriva Fra' John trafelato
e gli grida "il mio amore sei tu"
ma qualcuno gli dice di andar via
e di non riprovarci piu'
e l'unico suono che rimane
quando l'ambulanza se ne va
e' Almirante che spazza via il sangue
in Via della Poverta'.
Mentre l'alba sta uccidendo la luna...
I Tre Re Magi sono disperati...
Covelli [2] travestito da ubriacone
ha nascosto i suoi appunti in un baule
e' passato di qui un'ora fa
diretto verso l'ultima Thule,
sembrava cosi' timido e impaurito
quando ha chiesto di fermarsi un po' qui
ma poi ha cominciato a fumare
e a recitare l'A B C.
Ed a vederlo tu non lo diresti mai
ma era famoso qualche tempo fa
per suonare il violino elettronico
alla corte di Sua Maesta'.
Ci si prepara per il 15 di giugno [3],
c'e' qualcuno che continua ad aver sete
Paolo VI [4] ha gettato via la tiara
si è camuffato in abiti da prete,
sta ingozzando a viva forza Berlinguer[5]
per punirlo della sua frugalita'
lo uccidera' parlandogli d'amore
dopo averlo avvelenato di pieta'
e mentre Paolo grida
quattro suore si son spogliate gia'
Berlinguer sta per essere violentato
in Via della Poverta'.
E bravo Leone [6] mattacchione,
il paese sta affondando nella merda
nelle scialuppe i posti letto sono tutti occupati
e gli anarchici tutti annegati,
e Agnelli [7] e Indro Montanelli [8]
fanno a pugni nella torre di comando
i suonatori di calipso ridono di loro
mentre il cielo si sta allontanando
e affacciati alle loro finestre nel mare
tutti han pescato voti qua e la'
e nessuno deve più preoccuparsi
di Via della Poverta'.
A mezzanotte in punto i poliziotti
fanno il loro solito lavoro
metton le manette intorno ai polsi
a quelli che ne sanno più di loro,
i prigionieri vengon trascinati
su un calvario improvvisato li vicino
e il caporale Adolfo li ha avvisati
che passeranno dal solito camino
e il vento da solo ride
e nessuno riuscira'
a ingannare il suo fottuto destino
in Via della Poverta'.
La tua lettera l'ho avuta proprio ieri...
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[1] Giorgio Almirante (Salsomaggiore /PR/ 1914 - Roma 1988). Leader del MSI e suo segretario per lunghi anni. Ex repubblichino e vicedirettore della rivista "La difesa della razza".
[2] Alfredo Covelli (Bonito /AV/ 1914 - Roma 1998). Esponente di primo
piano del MSI, in cui rappresentava l'ala monarchica. Nel 1946 fondo' il PNM (Partito Nazionale Monarchico); conflui' nel 1970 nel MSI-Destra Nazionale. Fece poi parte di Democrazia Nazionale, il partito nato nel 1977 da una scissione del MSI e scomparso poco tempo dopo.
Dal suo monarchismo il riferimento di De Andre' nell'ultimo verso della strofa.
[3] Il 15 giugno 1975 si svolsero le elezioni amministrative che videro uno storico "balzo in avanti" del PCI (circa il 34% dei voti).
[4] Il papa, ovviamente.
[5] Accostamento di Berlinguer al Papa nel 1974, l'anno del referendum
sul divorzio...
[6] Giovanni Leone, allora presidente della repubblica (eletto coi voti decisivi della destra). Avvocato napoletano e parlamentare, e' scomparso poco piu' di un mese fa in tardissima eta'. Di lui si ricordano certi celebri gesti scaramantici e le sue dimissioni, nel 1978, in conseguenza dello scandalo Lockheed.
[7] Altro avvocato. Torinese, pero'.
[8] Ricordiamo che Indro Montanelli (scomparso il 18 luglio 2001)
proprio nel 1974 aveva fondato "Il Giornale".
Alla fine del 1974, in preparazione della sua primissima tournée di concerti (che lo avrebbe poi visto esordire alla "Bussola" di Viareggio"), Fabrizio de Andre' si diverti', ad Asti, a cantare questa
versione di "Via della Poverta' " sostituendo ai personaggi della canzone i nomi di politici italiani e altri personaggi di allora. Oltre a questo, vi sono anche delle variazioni testuali non di poco conto, e alquanto "dure".
Le diverse "rielaborazioni" di "Via della Poverta' " apparse anche sul NG e sulla mailing list hanno quindi una sorta di "precedente storico" elaborato direttamente da Fabrizio.
Riprendo il testo dal sito di Luigi Galati, integrandolo con alcune note piu' o meno ovvie e ad uso piu' che altro di chi ha meno di una certa eta'.
http://fabriziodeandre.supereva.it/
Le passanti [Les passantes]
La canzone originale, incisa da Georges Brassens nel 1972, si basa su una poesia di Antoine Pol, poeta minore francese molto amato da Brassens, che il cantautore scoprì su di una raccolta del 1918. Il testo, a sua volta, richiama A une passante, celebre poesia di Charles Baudelaire, musicata, tra l'altro, anche da Léo Ferré. Una recente versione dal vivo del brano, con il testo tradotto, è stata interpretata da Tiziano Ferro nel programma televisivo Che tempo che fa - Speciale Fabrizio, del gennaio 2009.
Morire per delle idee [Mourir pour des idées]
Il brano di Brassens è tratto dallo stesso album del 1972 che contiene Les passantes. La canzone, scritta e composta da Brassens, è una vigorosa polemica contro ogni forma di fondamentalismo ideologico..