FABRIZIO DE ANDRE...

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  1. tomiva57
     
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    Non al denaro, non all'amore né al cielo



    Da Wikipedia

    « Avrò avuto diciott'anni quando ho letto Spoon River. Mi era piaciuto, forse perché in quei personaggi trovavo qualcosa di me. Nel disco si parla di vizi e virtù: è chiaro che la virtù mi interessa di meno, perché non va migliorata. Invece il vizio lo si può migliorare: solo così un discorso può essere produttivo. »



    Non al denaro, non all'amore né al cielo (1971) è il quinto album registrato in studio di Fabrizio De André.


    Il disco

    Non al denaro, non all'amore né al cielo è un concept album ispirato ad alcune poesie tratte dall'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, libro pubblicato in Italia nel 1943 con la traduzione effettuata da Fernanda Pivano (edizioni Einaudi).

    L'idea del disco, come ha raccontato Roberto Dan, la ebbe Sergio Bardotti, che infatti lo seguì insieme allo stesso Dané in qualità di produttore.

    Gian Piero Reverberi ha raccontato che in questo caso il progetto era nato per Michele, sulla scia di Senza orario senza bandiera, quindi con i testi elaborati da De André e le musiche di Reverberi; ma il progetto venne poi dirottato su De André e quindi Reverberi (anche per alcuni suoi contrasti con Roberto Dané) non venne più coinvolto e le musiche e gli arrangiamenti furono affidati a Nicola Piovani.

    Il coautore dei testi, Bentivoglio, si era presentato con dei testi scritti da lui, che furono giudicati interessanti [3] e che, dopo una prima collaborazione in Tutti morimmo a stento (in cui scrisse il testo di Ballata degli impiccati), portarono all'affiancamento a De André per i testi in questo LP e nel successivo.

    Le canzoni

    Per ogni canzone è possibile risalire a una storia del libro, che è stata spunto della riscrittura di De André:

    La collina

    La collina è l'incipit sia del libro (The Hill - La Collina) sia del disco. Parla di tutta quella misera gente morta accidentalmente (chi cadendo da un ponte mentre lavorava, chi bruciato in miniera, chi per aborto o per amore, chi in un bordello per le carezze di un animale, o il suonatore Jones, colui che offrì la faccia al vento/la gola al vino e mai un pensiero/non al denaro, non all'amore né al cielo) che adesso dorme sulla collina del cimitero di Spoon River.

    La canzone di che trattasi è un'altra mirabile rappresentazione del neo realismo de andreiano che nelle sue poesia è profondamente legato a personaggi presi dalla strada ed assurti a momento centrale dell'opera. Nel matto ognuno può riconoscere il vero personaggio presente in ogni realtà sociale, preso in giro dalla gente, ma alla fine vincitore della sua battaglia sulla presunta normalità di coloro che lo deridevano.

    Un giudice

    Un giudice è tratta dalla storia di Selah Lively, un nano che studia giurisprudenza e diventa giudice e si vendica della sua infelicità attraverso il potere di giudicare e condannare (giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male), incutendo timore a coloro che prima lo deridevano; inginocchiandosi però nel momento dell'addio non conoscendo affatto la statura di Dio. Grande importanza anche qui, come nel matto il tema dell'invidia, che diventa ancora una volta il motore dell'agire del personaggio, in questa canzone De Andrè ci mostra come l'opinione che gli altri hanno su di noi ci crei disagio e sconforto. Il giudice diventa una carogna, per il semplice fatto che gli altri sono sempre stati carogne con lui, si abbandona quindi il tema malinconico dell'invidia provata dal matto e si trova un'invidia che trova nella vendetta l'unica cura possibile.

    Un blasfemo (dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato)

    Un blasfemo (dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato) è tratta dalla storia di Wendell P. Bloyd anche se De André introduce l'idea della "mela proibita", volendo aggiungere che, forse, è stato il blasfemo a sbagliare perché si era ribellato a un'immagine metafisica piuttosto che a qualcosa di più concreto nel tentativo di ribellarsi a un modo di vivere.

    (Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino / non avevano leggi per punire un blasfemo / non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte / mi cercarono l'anima a forza di botte)

    Un malato di cuore

    Un malato di cuore è tratta dalla storia di Francis Turner, un malato di cuore che muore per la troppa emozione non appena conosce le labbra di una donna. Questo è il pezzo che conclude la prima parte del disco, che ha avuto come tema centrale quello dell'invidia. Il malato di cuore fin dall'infanzia soffre di questa solitudine che lo porta solo a sfiorare la vita senza poterla mai vivere, anche qui come nel matto abbiamo molti elementi che ci costringono a provare le stesse sensazioni del personaggio e che ci fanno perfettamente capire il suo stato d'animo ("come diavolo fanno a riprendere fiato; e mai poter bere alla coppa d'un fiato, ma a piccoli sorsi interrotti"), accentuati dall'utilizzo della seconda persona. Tuttavia è alla fine della canzone che il malato di cuore si distingue dal matto, dal giudice e dal blasfemo: mentre il giudice ha trovato nella vendetta la sua alternativa all'invidia abbassandosi al livello di chi lo aveva deriso, e il matto è stato spinto dall'invidia a imparare la Treccani a memoria, il malato di cuore vive la sua vita senza essere spinto dal motore dell'invidia, riuscendo a vincere l'invidia attraverso l'amore che gli regala un momento di estrema felicità prima della morte.

    Un medico

    Un medico è tratta dalla storia del dottor Siegfried Iseman che vuol curare la povera gente ma è costretto per vivere a vendere pozioni miracolose e finisce in prigione additato da tutti come imbroglione e ciarlatano.

    Un chimico

    «Da chimico un giorno io avevo il potere

    di sposar gli elementi e di farli reagire

    ma gli uomini mai mi riuscì di capire

    perché si combinassero attraverso l'amore.

    Affidando ad un gioco la gioia e il dolore»

    Un chimico è tratta dalla storia di Trainor, il farmacista, che non capisce le unioni tra uomini e donne ma capisce e ama le unioni tra gli elementi chimici, muore in un esperimento sbagliato «proprio come gli idioti / che muoion d'amore»

    Un ottico

    «Vedo gli amici ancora sulla strada,

    loro non hanno fretta,

    Rubano ancora al sonno l'allegria

    all'alba un po' di notte:

    e poi la luce, luce che trasforma

    il mondo in un giocattolo.» (dal testo di Un ottico)

    Un ottico è tratta dalla storia di Dippold, l'ottico che vuole fare occhiali speciali che mostrino panorami insoliti; è stato interpretato come metafora di un venditore di droghe allucinogene (es. LSD)

    Il suonatore Jones

    «lui che offrì la faccia al vento, la gola al vino e mai un pensiero non al denaro non all'amore né al cielo...» (dal testo di La collina)

    Il suonatore Jones è l'unica canzone che riporta lo stesso titolo della storia del libro, così come tradotta dalla Pivano (nell'originale Fiddler Jones: per ragioni di metrica Jones nella versione di De André è un flautista, nell'originale è un violinista).

    Tracce

    1. La collina - 4:03
    2. Un matto (dietro ogni scemo c'è un villaggio) - 2:37
    3. Un giudice - 2:24
    4. Un blasfemo (dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato) - 3:01
    5. Un malato di cuore - 4:18
    6. Un medico - 2:37
    7. Un chimico - 3:01
    8. Un ottico - 4:34
    9. Il suonatore Jones - 4:24

    Nelle ristampe della Dischi Ricordi per la serie Orizzonte e in quelle in CD del 2002 e successive il titolo della prima traccia è riportato come Dormono sulla collina.

    Musicisti

    Prestigiosi i musicisti che partecipano all'incisione: Dino Asciolla, violista di fama internazionale, Edda Dell'Orso, la voce solista di molte colonne sonore di Ennio Morricone tra cui Giù la testa, il coautore delle musiche e futuro premio Oscar Nicola Piovani, i chitarristi Silvano Chimenti e Bruno Battisti D'Amario, quest'ultimo come la Dell'Orso proveniente dall'orchestra di Ennio Morricone, il bassista Maurizio Majorana, membro dei Marc 4, il violoncellista classico d'origine russa Massimo Amfiteatrof, il batterista Enzo Restuccia, il maestro beneventano Italo Cammarota (autore di canzoni per Nino Taranto) e Vittorio De Scalzi, membro dei New Trolls.

    Il disco fu registrato negli studi Ortophonic di Roma, situati in piazza Euclide (ora si chiamano studi Music Village); il tecnico del suono è Sergio Marcotulli, padre della pianista jazz Rita.

    * Enzo Restuccia: batteria
    * Tonino Ferrelli: basso
    * Maurizio Majorana: basso
    * Silvano Chimenti: chitarra folk
    * Vittorio De Scalzi: chitarra folk
    * Fabrizio De André: chitarra folk
    * Bruno Battisti D'Amario: chitarra classica
    * Nicola Piovani: pianoforte, organo
    * George Zanagoria: pianoforte, organo
    * Arnaldo Graziosi: cembalo
    * Nicola Samale: flauto
    * Massimo Amfiteatrof: violoncello
    * Giuseppe Selmi: violoncello
    * Dino Asciolla: viola
    * Italo Cammarota: arghilofoni
    * Edda Dell'Orso: voce in Il suonatore Jones
    * I Cantori Moderni di Alessandroni: cori

    Remake integrale di Morgan

    Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Non al denaro, non all'amore né al cielo (Morgan).

    Nel 2005 è stata pubblicata, con l'approvazione di Dori Ghezzi, una reinterpretazione fedele di questo album da parte del cantante italiano Morgan. Si tratta del secondo caso italiano di cover di un intero disco, dopo Albume bianco, realizzato nel 2000 da Fabio Koryu Calabrò[4], cover del Album bianco dei Beatles.



     
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62 replies since 29/9/2010, 21:26   3489 views
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