PIERANGELO BERTOLI

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  1. tomiva57
     
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    L'odore del porto


    Notte umida e opaca
    Questo buio riaccende i miei incubi e la voglia di te
    Mentre il cielo si gonfia di nebbia e diventa una scatola chiusa sopra di me
    Vorrei un telecomando per dare colore alle immagini come in una Tv
    Ma è difficile quando la luce dell'alba non vuole sorridere più
    Proverò a raccontare ai miei occhi, alla luna e agli specchi che porto con me
    Marinaio più in fretta, non cambiare la rotta
    C'è una donna che aspetta un mio sì
    Sono pronto a salpare, a sfidare il tuo mare
    Ma il suo viso è lontano da qui
    Chiama forte, la mente ti raggiungerò
    Non ho paura adesso che mi hai detto tutto, adesso che lo so
    Non si scorge la terra
    Questo mare nel buio si agita ma non parla di te
    Cerco tra i profumi l'odore del porto che aspetto, ma ancora non c'è
    Basterebbe un gabbiano per darmi il coraggio di chiedere per sapere di te
    Ma il rumore del legno sull'acqua non spezza il silenzio e mi lascia con me
    Cercherò tra le cose che sento una strada di vento che porti da te
    Marinaio più in fretta, non cambiare la rotta
    C'è una donna che aspetta un mio sì
    E non devo pensare ai minuti, alle ore, a quanto ancora è lontano da qui
    Urla forte, la mente ti raggiungerò
    Non è più un sogno adesso che mi hai detto tutto adesso che lo so
    Marinaio più in fretta, non cambiare la rotta
    C'è una donna che aspetta un mio sì
    E non devo pensare ai minuti, alle ore, a quanto ancora è lontano da qui
    Urla forte, la mente ti raggiungerò
    Non è più un sogno adesso che mi hai detto tutto adesso che lo so







    Voglia di libertà


    Vorrei poter suonare ancora un po'
    E poi seguirti fino in capo al mondo
    Mi vestirei di stracci come so
    E sarei pronto a fare il vagabondo
    e a raccontare a tutti il mio passato
    Che è un campionario di mediocrità
    Ad accettare tutto mi è costato
    Ed ho perso te che amo libertà
    Per te io vincerei questa paura
    di uscire nudo e stanco dalle mura
    Di questo mondo piccolo e banale
    Dove regna chi bara e chi non vale
    Mi specchierei ma senza ipocrisia
    Nell'acqua dove affonda la bugia
    E laverei dal cuore la vergogna
    Dei compromessi fatti in questa fogna
    Mi vedi un po' indeciso ma che importa
    Mi basterà varcare quella porta
    E un mondo nuovo si aprirà
    davanti incerto ma pulito dagli inganni
    E non avrò nessuno a cui badare,
    nessuno che mi chiamerà papà
    Non una donna da dovere amare
    Ma un solo
    amore la mia libertà
    Però dovrei buttare la paura
    di uscire nudo e stanco dalle mura
    Di questo mondo piccolo e banale
    dove regna chi bara e chi non vale
    Specchiarmi e farlo senza ipocrisia
    nell'acqua dove affonda la bugia
    Lavare dal mio cuore la vergogna
    Dei compromessi fatti in questa fogna
    È facile parlare ma il coraggio
    se non l'hai dentro non lo puoi trovare
    Non è come un pezzetto di formaggio
    che quando hai voglia te lo puoi comprare
    Se libertà vuol dire rinunciare
    a tutto ciò che offre la realtà
    Allora cara amica mi dispiace,
    mi spiace tanto ma io rimango qua
    a sopportare ancora la paura
    Di vivere ogni giorno tra le mura
    di questo mondo piccolo e banale
    Dove regna chi bara e chi non vale
    A volte servirà l'ipocrisia,
    a volte qualche piccola bugia
    Ma non si sta poi tanto male in questa fogna
    Se sai nascondere bene la vergogna.

     
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  2. tomiva57
     
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