Renato Zero, Amo: tracklist del nuovo album e tour 2013 con dieci concerti a Roma
Ventisettesimo album di inediti per Renato Zero: Amo, con tracklist di 14 canzoni e nuovo tour 2013 che dal 27 aprile vedrà il cantautore esibirsi al Palalottomatica di Roma per ben dieci concerti, e non è detto che sia finita qui. L’annuncio del nuovo album è stato dato oggi parallelamente alle prime informazioni sulle date dell’imminente tournée e la relativa prevendita dei biglietti. Amo – Capitolo I (per cui presumibilmente ci sarà un capitolo II) uscirà nei negozi il prossimo 12 marzo e sarà preceduto dal singolo Chiedi di me, on air dal 1° marzo. Il disco è stato prodotto da tre nomi importanti come Trevor Horn (ex Buggles e Yes, produttore tra gli altri di Paul McCartney, Robbie Williams, Simple Minds, Pet Shop Boys, ecc.), Danilo Madonia e Celso Valli. Le registrazioni si sono effettuate tra il 2012 e il 2013 a Londra, Roma e Budapest con la partecipazione dei musicisti Phil Palmer (chitarrista di fiducia di Renato Zero), Lele Melotti, Paolo Costa, Micky Feat, Geoff Gudmore, Greg Burk e dello stesso Danilo Madonia. L’ultimo album di Renato Zero era stata la raccolta Puro Spirito uscita nel 2011.
Il tour 2013 di Renato Zero comincerà invece il 27 aprile al Palalottomatica di Roma e proseguirà per altri nove concerti tutti nella stessa location, precisamente il 29 e 30 Aprile, 3, 4, 9, 10, 12, 13 e 15 Maggio 2013. E’ quasi certo che saranno aggiunte altre date sia a Roma che nelle altre maggiori città italiane. Le prevendite inizieranno venerdì 8 febbraio 2013 alle ore 14:00 sul sito di Ticket One e lunedì 11 presso i punti vendita abituali. A disposizione di chi acquisterà i biglietti online anche una card ad edizione limitata che fungerà da titolo di ingresso e che riserverà esclusivi vantaggi, sconti e convenzioni. Maggiori informazioni saranno pubblicate prossimamente su www.fepgroup.it, sito ufficiale del promoter dei concerti.
tracklist del nuovo album
Chiedi di me Una canzone da cantare avrai Il nostro mondo Voglia d’amare Angelina Lu I ‘70 Un’apertura d’ali La vacanza Oramai Tutto inizia sempre da un sì Vola alto Dovremmo imparare a vivere La vita che mi aspetta
Renato Zero tour 2013
27 aprile 2013 – PalaLottomatica di Roma 29 aprile 2013 – PalaLottomatica di Roma 30 aprile 2013 – PalaLottomatica di Roma 3 maggio 2013 – PalaLottomatica di Roma 4 maggio 2013 – PalaLottomatica di Roma 9 maggio 2013 – PalaLottomatica di Roma 10 maggio 2013 – PalaLottomatica di Roma 12 maggio 2013 – PalaLottomatica di Roma 13 maggio 2013 – PalaLottomatica di Roma 15 maggio 2013 – PalaLottomatica di Roma
La coscienza di Zero è il titolo di un album di Renato Zero, pubblicato nel 1991.
Il disco
Con questo album Zero pubblica una raccolta (doppia in vinile, singola in CD) di inediti, scritti tra il 1977 e il 1990, alcuni dei quali rielaborati e riarrangiati. Tra questi, alcune registrazioni di inizio carriera rimaste negli archivi della RCA, la sua prima etichetta discografica: tra le altre, una cover del successo dei Rokes intitolato È la pioggia che va, una versione della celeberrima Mamma di Cherubini e Bixio, introdotta dalla sua No! Mamma, no!, Al mercato dell'usato, scritta per Loredana Bertè, che già nel 1982 era stata pubblicata nell'album Lorinedita, concepito alla stessa maniera di questo. "L'aquilone Piero" è dedicata a Piero Ciampi, scritta con Stefano Senesi nel 1990 e presentata dal vivo per la prima volta al Teatro Argentina di Roma in un concerto tributo a Ciampi a dieci anni dalla sua scomparsa. "Buon compleanno", scritta da Zero e da Roberto Conrado per il «Reuccio» che la incise nel 1982, è qui riproposta in duetto con l'identico arrangiamento originario. L'album, il cui titolo si rifà al romanzo di Italo Svevo La coscienza di Zeno, viene promosso dal singolo "Più insieme", nella versione breve, priva dell'introduzione parlata che compare invece nel long playing, abbinata a un lato B che non figura sul disco, costituito dalla versione di studio, "Chi più chi meno", fino allora apparso solamente, in versione live, su Icaro nel 1981.
Tracce
Civiltà Nafta È la pioggia che va L'assassino Regalati una sera No! Mamma, no! / Mamma Al mercato dell'usato Lezione di vita Due O Dino o Sauro Al cinema Eden L'aquilone Piero Psicomania (testo e musica di Renato Zero) Il toro Sipario Tiratura tiritera Buon compleanno [con Claudio Villa] Più insieme
O Dino o Sauro Che giorno è? Che mondo è? Mi sento strano davvero O forse è il ragù o quel whisky di più Ma giuro non sono più io... Il pelo perché? La coda perché? Perché questo assetto bestiale? Dai calcoli miei essere un uomo dovrei Tanti sforzi ed eccomi qua solo Solo troppo solo Il troppo lavoro che fa Grattacieli astronavi e pensieri È impazzito il mio DNA... B C D! La borsa ed i Bot Io come un robot Guai a sforzare col budget! Secoli che non mi accorgo di te Solo quando tu aspetti un bebè... Un futuro primordiale Un dinosauro che mi aspetta laggiù... vengo!! O signore dovrò ricominciare A quattro zampe ritornare Su su su su va meglio? Ora si ho smaltito Cosi mi sento di nuovo normale Difficile è concludere che Non c'è animale più animale di me
Video
Al cinema Roma che per molti sei l'America Zeppa di affaristi e di fast food Fra il traffico lo smog e la politica Non ti si vive più Che spettacolo un tempo tu Quasi quasi me ne vado al cinema Ho bisogno di distrarmi un po'. "Coscia lunga con la lingua a forbice" Ecco il film che fa per me a luce rossa È pieno com'è un posto non c'è Mi arrangio sto in piedi La luce che va giù sono un po' eccitato Scusi un gelato dio mio com'è salato — Si faccia un po' più in la senta Ma che fa tocca tocca tocca È bollente il clima in questo cinema Troppe mani vanno su e giù Non capisco più qual è la gamba mia Di chi sia quel braccio li Come avrò fatto a intrecciarmi cosi Meglio andar via La giacca è mia Mi molli i calzoni La luce che va su C'è la polizia portatemi via A luce rossa no non ti ho mai vista no Roma ma che sporcacciona
Passaporto per Fonòpoli è il titolo di un cd singolo di Renato Zero, pubblicato nel 1993.
Il disco
Il minialbum comprende il singolo "Ave Maria", portato a Sanremo 1993, dove giunse al quinto posto, e comprende inoltre altri tre brani non inclusi nell'album Quando non sei più di nessuno, pubblicato simultaneamente. Con questo singolo Renato cercò di raccogliere fondi per il suo progetto Fonòpoli: infatti l'acquisto del cd prevedeva una card da usare in vista dell'apertura dello spazio, oltre all'omaggio di un calendario che ritraeva alcuni disegni di Renato vestito alla maniera di personaggi illustri italiani. "Menefotto", è un episodio divertente e ironico sui malcostumi italiani, con numerose allusioni soprattutto all'allora movimentatissima situazione politica: sono infatti gli anni di Tangentopoli e rientra nel filone dei brani più «ameni» di Renato ("Baratto", "Danza macabra", "Sbattiamoci" etc.), mentre "I ragazzi nella pioggia" (dedicato alle nuove generazioni) e "Giorni senza storia" rientrano nel filone più intimista e sembrano ricollegarsi soprattutto ai brani conclusivi del long playing del 1993, quali "Figli della guerra" e "Casal de' Pazzi".
Tracce
Menefotto (Renatozero-Evangelisti-Podio-Renatozero) I ragazzi nella pioggia (Evangelisti-Renatozero-Pintucci) Giorni senza storia (Evangelisti-Serio-Renatozero) Ave Maria (Renatozero-Serio-Renatozero)
Menefotto Me ne fotto, se il mondo è corrotto... Se piove a dirotto... Di tutto il degrado, che c'è, ...Perché c'è!!! Me ne fotto, altamente, del mare inquinato... Se il bagno è vietato... O il bagno che, il fisco, fa a me! E pure a te! Si! Ci vediamo alle Hawaii, Che in mutande, già sei... E a mollo stai! Coi buffi, che c'hai!!! Via! Dal gigante Golia, Che visto poi, da quaggiù, Non fa paura più!.... Se, tace il tuo cellulare... Questa tranquillità, spaventarti potrà... Te possino... Te possino! Me ne fotto, del tempo, che fa a Porto Cervo, Dell'anticiclone... Di un altro spione che sa... E andrà a cantare presto nell'aldilà! Benedetto! Me ne fotto, qui tutto va avanti... Bilanci... Passivi... Ma i ladri sò attivi, però! Ma guarda un po' ?! Ma... Ma... Ma... Ma... Ma guarda, un po'! Sì! Ci vediamo alle Hawaii, Che due palme, ti fai... Nel bel paese del mar! Vai! Che se stai, ancora qui, Poi finisci al TG... Facce da Chi l'ha visto, Peppe a Ponte Sisto, E io insisto! Me ne fotto... Me ne fotto... Del cerchio di Giotto, Se il dado è tratto... E un altro, fa il botto! Sai che ti dico... Me ne fotto!!!
« Anime buone, io ritorno a voi da quegli occhi sognanti, che non dimentico mai. »
(dal brano "Il ritorno")
Quando non sei più di nessuno è il titolo di un album di Renato Zero, pubblicato nel 1993. Il disco
Quando non sei più di nessuno è l'album che segna il definitivo ritorno al grande successo di Renato Zero. Dopo anni di insuccessi e di poche copie vendute, infatti, Zero torna a conquistare la vetta della hit parade con questo album, apprezzato anche dalla critica. È presente il brano portato al Festival di Sanremo, "Ave Maria", mentre "Casal de' Pazzi" è liberamente ispirata agli scritti di Pier Paolo Pasolini. Su questo disco, spiccano la bellissima "Una magia", la struggente "Oltre ogni limite", la poetica "E ci sei" (brano che contiene il titolo dell'album, di cui girò un videoclip), "Figli della guerra". Segue a questo disco uno strepitoso tour: ZerOpera.
Tracce
Il ritorno - Renatozero-Baldan-Renatozero - 4:19 Una magia - Renatozero-Baldan-Renatozero - 3:41 Che ti do - Renatozero-Podio-Renatozero - 4:58 L'altra bianca - Renatozero-Podio-Renatozero - 4:56 Amore al verde - Renatozero-Podio-Renatozero - 4:58 E ci sei - Renatozero-Serio-Renatozero - 5:48 Oltre ogni limite - Renatozero-Baldan-Renatozero -3:58 Quando finisce il male - Renatozero-Serio-Renatozero - 4:10 Pipistrelli - Renatozero-Podio-Renatozero - 5:11 Figli della guerra - Evangelisti-Baldan-Renatozero - 3:53 Casal de' Pazzi - Evangelisti-Serio-Renatozero - 4:12 Ave Maria - Renatozero-Serio-Renatozero - 6:18
ZerOpera Tour
Il tour del 1993 porta nuovamente sul palco dopo 3 anni un Renato grintoso, appena uscito dal Festival di Sanremo, con il disco Quando non sei più nessuno ed un singolo estratto dal mini-disc Passaporto per Fonopoli entrambi gli album al primo posto in classifica, Zero arriva con un nuovo progetto: Fonopoli cioè "La città della musica"
Video
Il ritorno Che sensazione di serenita'. Un vento lieve, invita alla liberta'. Il cielo esplode in una azzurra poesia. Tempo di tornare dalla gente mia. Dolce e' l'attesa, che mi separa da chi Fu vita spesa, a dirmi sempre di si. Anime buone, io ritorno a voi, da quegli occhi sognanti, che non dimentico mai! Quanti silenzi, quanto mare Possono separarci e poi Il pensiero e' sicuro veloce, raggiunge il cuore che vuoi. Saranno i giorni e le distanze. Sara' la forte nostalgia. Ma ogni volta che torni da quella speranza, sei gia' a casa tua. E non c'e' interferenza che puo' Farti ricredere mai. Perche' piu' il mondo cambia, piu' rimani quello che sei. Nessuno viene, se nessuno va... All'appuntamento, il tuo destino verra'! C'e' qualche solco, sulla fronte mia. Dietro il dolore, sapessi quanta follia! Amici miei, giocate meno anche voi, perche' a star lontani, ci si abitua vedrai... Quanti silenzi, quanto mare... Fai che non ti scordi piu'. Le tue mani che cercano mani, per non naufragare anche tu. Mostragli bene ogni ferita. Cosa vuol dire essere qui. Ogni piccolo lembo di vita Tu l'hai ricucito e cosi', non c'e' piu' interferenza che puo', farti ricredere mai. Perche' piu' il mondo cambia, piu' rimani quello che sei! Anime buone, io ritorno a voi. Da quegli occhi sognanti, che non dimentico mai...io mai!
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Una magia
Un'ombra a chi l'ha persa andando in giro di notte. Una valida ragione ad una porta che sbatte. Un paio d'ali nuove ad una farfalla sbiadita. Una seconda volta ad una storia finita. L'applauso piu' scrosciante ad un tenore stonato. Un treno, piu' veloce a chi non e' mai partito. Una coscienza a chi si sente un padreterno Un boomerang a chi rende la vita un inferno. Una magia Rimescolare i ruoli e le vite Una magia e via Ritornino le streghe e le fate Felici solo in apparenza In realta' noi non crediamo piu' Che questa tua malinconia Si risolva con una magia. E fosse pure un'idiozia Ho un gran rispetto io della magia. Una magia! Una sirena appesa all'amo di un pescatore. Ad un cane randagio una medaglia al valore. Una lampadina ad ogni idea che si smorza. A chi ha sempre subito un'inspiegabile forza. Una magia Sugli uomini e su tutte le cose. Dentro di te, nei vicoli ed in tutte le case. Una magia che ci ha cresciuti Che ci ha stupiti e ancora lo fara'. Una magia che spero tanto non ci lascera'... Quanta magia nella tua testa. Tienila in tasca che non si sa mai. A quegli amori sfortunati, piu' magia che puoi Una magia che spero torni ancora dentro noi. Che dia piu' grinta e piu' calore alla magia che sei Una magia? E sia
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Che ti do Che ti do'. Che ti do'. Che ti do'. Quel che ho bastera' oppure no. Che ti do' se hai gia' tutto e se poi Io non ho cio' che vuoi. Che ti do'. Che valore gli dai. Che ti do'. Quanto l'apprezzerai. Piu' ti do' e meno certo saro', che i tuoi se con i miei scambierai. Che anche tu la tua parte farai... e non fuggi. Che ti do' per non perderti mai. Che ti do'. E' una catena che vuoi. Un amore gia' usato, si puo'... Se ti va te lo do'. Che ti do' ormai povero anch'io. Che ti do, neanche il vento e' piu' mio. Le mie lacrime, i dubbi e gli addii, tutti i debiti e gli ultimi oblii. Che darei per tenerti con me, adesso. E quel poco che resta di me, te lo affido conservalo in te, e' l'essenza piu' pura che c'e' in un uomo. Giura. Giura. Che la mia vita in mano a te e' sicura. Giura. Giura che non sei aria. Prendi tutto. Devo essere sicuramente matto... Potro' fidarmi E lasciarti i miei giorni. O devo giocare il mio jolly. Non puoi fallire. Non devi fallire... L'amore ha bisogno di noi! Che ti do altra gente verra', cosa avranno da offrirti chissa', sara' un sole di carta ma tu, riuscirai a conoscerlo tu, o ti lasci bruciare cosi' da un gioco. Chi ti da sia migliore di me E capisca il deserto che e' in te. Sappia dare con semplicita' E per sempre
Video L'altra bianca Bianca che stai In cima ai pensieri Trasparente sei Spessore e corpo non hai Insostituibile tu Bianca poi Degna dei giorni suoi Cerca un nascondiglio Dentro uno sbadiglio Nel dubbio che Covi dentro di te. Bianca la dea Degli sconfitti Uomini a metà Signori non si sa Chi può distinguerli più Bianca e immacolata pensi tu Mentre annusi i suoi servizi E neve sia a cadere sui tuoi silenzi Vita lontana da qui È vita solo così Se sale dalle narici su Vita se un'altra non c'è Brucia se fuoco le dai Miscela dei sensi tuoi E non serve carburante Se il motore adesso è fuso già Come potrà fare Bianca A offrirti l'eternità! E cercarti adesso e non trovarti Adesso che avevo un gran bisogno capirti Ti ricordo com'eri, quando affidavi al mare i tuoi pensieri Scapigliato da un sussurro o da tempesta In un abito da sogno, che mettevi solo nella festa.. era una grande festa la tua festa Bianca trovò Un uomo già condannato E non infierì Non più di così Ormai il destino era lì Il più pallido candore può Scongiurare la violenza Adesso che di Bianca può fare senza. Vita una volta di più Se non sei Bianca anche tu Se riuscirai a convincere Che non c'è altra vita che te. Brucia se fuoco le dai La vita nei sensi tuoi E non serve carburante Se il motore adesso, adesso va! Bianca allora vinta e stanca BOROTALCO SI FA!!!!
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Amore al verde Sono andato verso il fiore più carnoso che c'è, il brillante più goloso, radioso, costoso. E mi sono indebitato fino al collo per te. Hai tutto quello che hai preteso, il mare compreso. Aho! Aho! Esageratamente sottomesso io, ad ogni cenno tuo. Aho! Aho! Che vuoi di più davvero non so. Quanto mi costa averti però. Non ti perdi una vetrina. E fai una sosta anche tu! Tutto quello che sai fare... comprare, comprare. La mia carta di credito ha già l'anemia. Ma tu a spendere t'impegni, io giù con gli assegni. Aho! Aho! Mi ci vorrebbe un tredici, amore mio, per stare al passo tuo. Aho! Aho! Aho! Aho! Aho! Aho! Aho! Aho! Donne, non fate più richieste sono in panne. Fra cene, taxi, mance e regalie, il prezzo è troppo alto amiche mie. Tranne, le rare volte che tocca alle donne, che finalmente intenerite un po', un po' di sesso io vi scucirò. Bello. Bello. Donna è bello. Posso capirlo pur'io, se fossi donna mio Dio, sarei... una mignotta sarei Certo che mi rifarei. Mi vendicherei. Vedrai! Aho! Aho! Esageratamente sottomesso io, ad ogni cenno tuo. Aho! Aho! Che vuoi di più davvero non so. Quanto mi costa averti però. Sfoga pure ogni piacere ma non sopra di me. Non mi stare sulle spese, non voglio sorprese. Sono pronto ad investire fino all'ultima idea, per poter accontentarti, se sai sdebitarti. Aho! Aho! Ma se è da me che prendi e altrove spendi no, allora no! Aho! Aho! Aho! Aho! Aho! Aho! AhoAho! Donne, Babbo Natale arriva con le renne. Qui, c'è un errore se ti aspetterai, ch'io metta all'asta tutti gli ori miei. Mamma illuminate i figli sulle donne, Rendendoli più immuni di così, siano più pronti se diranno si! Bello. Bello. Donna è bello! Posso capirlo pur'io, se fossi donna mio Dio, sarei... una mignotta sarei! Mi vendicherei. Lo farei, lo sai
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E ci sei
E ci sei Quando non sei più di nessuno. E nello specchio riconoscerti puoi, felice finalmente di come sei Abile, nel trasformare quest'attesa. Fertile. Disponibile all'intesa. Vita c'è, in ogni tuo perché c'è vita. E se puoi, non farti mettere in divisa. Chiedi un futuro assai più degno per te. La museruola alle ambizioni, perché Uomini Privati d'ogni meraviglia, tacciono. Muoiono dietro un tramonto, mentre tu, hai in tasca già, un altro giorno. Capita di perdersi Travolti dalla strada. Facile cadere giù, fino a non amarsi più. Capita si, che la stanchezza sia lì, il corpo sente ma dentro tu muori. D'ora in poi Mai più quel canto disperato. Alle allusioni, non dar credito tu. A quelle voci, non rispondere più. Se ci sei, avranno fiato i tuoi pensieri. Grida tu, che ci sei perché ci credi. Che se vuoi, arrivi certamente dove sai Capita che proverai Dei brividi inattesi. Nemici intramontabili, ridiventare amabili. Capita che Rifarai pace con te. E dando il meglio che hai, così Ci sei
Cosa ne è di questo mondo mio, di canzoni a fare notte in compagnia, un mondo come l'ho voluto io stare insieme a raccontarci un sentimento, un'idea. E così che è andata per un po A giocare e tu a giurare, lo farò Il domani era alle porte e andavo via Ti lasciavo ai sedici anni, ormai la vita è tua. E mi guardo intorno e non ti trovo più, sei cambiato come il mondo pure tu, più violento ed arreso, scontento e umiliato tradito anche dai sogni tuoi Siamo figli della guerra La battaglia Ci aspetta ogni giorno, soldati Con la vita in pugno. Siamo figli della guerra gente in armi mai del tutto tranquilli conquistarsi anche il respiro siamo in guerra! O mi sono illuso su di te Che crescevi e dividevi insieme a me Questo dialogare e intendersi tra noi Al di là delle parole il senso degli anni tuoi. Ma vuoi tutto e subito e non sai Il valore delle cose che già hai Il sapore di vittoria che cos'è Se non vuoi più lottare, che conquista è E per questo che ti vedo andare via Senza gioia, accelerando purché sia Brucerai quel motore Se non c'è più amore Nei gesti e nei pensieri tuoi. Siamo figli della guerra La battaglia Ci aspetta ogni giorno, soldati Con la vita in pugno. Siamo figli della guerra Gente in armi Sentinelle di storie Da difendere, da non dormire Siamo in guerra! Perché tanta paura Di guardarti nel cuore Stanotte un po' di tregua c'è Per te
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Casal de' Pazzi
Casal De Pazzi ai confini di un mondo, dove i poeti non crescono più. Genziane rosa affogate nel fango. L'incanto eterno, amori di una gioventù, resa impudica dall'ipocrisia. Festa fuggevole di ripulse fragili. Miti rossori, ancor più mite arrendersi. Casal De Pazzi, alveari di polvere. Matrice amara, borgata natia. Ragazzi in cerca, ragazzi da vendere. Anime escluse alluvionate e tragiche, che il fiume in piena non porta mai via. Di là dal ponte biciclette ai margini. E bulli e belli, criminosi e poveri. Bravate al danzo e bestemmiare inutile. C'è sempre un muro, tra illusione e futuro. Dimmi che ancora sei qui, che esiste un cielo, per il tuo volo. Non è diverso per chi ci va Dimmi di quella poesia Come di rosa, ferita accesa La voce tua che dà La voce del tuo coraggio a chi non ce l'ha. Si spegne il sole a farsi male. Casal De Pazzi ragazzi di vita Sono ragazzi di morte ormai. Non più speranza di uscire dal limite. Brucia ricchezza e guai la meglio gioventù. Diversa fame, diversa follia. Festa fuggevole, amaro gioco il vivere, e per morire un'altra malattia. Casal De Pazzi, dei pazzi sognanti, un'ideale e già volano via. Ali dischiuse dal fango alle nuvole. Angeli dagli amori così liberi, che non volendo si specchiano in Dio. Di là dal ponte, c'è una Roma a perdere. E gli atti impuri, ormai non uccidono, un'innocenza già abortita al nascere. Dimmi che ancora sei qui, che esiste un cielo, per il perdono, e la violenza si fa pietà. Dimmi di quella poesia Come di rosa, ferita accesa La voce tua che da La voce del tuo coraggio a chi non ce l'ha. E farsi male. E farsi male. E farsi male
Ave Maria Quanta poesia, buttata via, Ave Maria La crudeltà, l'ingenuità, Ave Maria Noi sempre ad un passo dal cielo, Poi davanti agli occhi, quel velo... Schegge di eroi, venuti dal mai, Ave Maria Fiori appena spuntati, e già recisi, Ave Maria Rei, di questa cieca ignoranza. Rei, del vuoto di una presenza. Vuoi illuminarci, Maria! Puoi un'altra volta, Puoi...Maria! Figli taciuti Venduti o dimenticati Orrore, oppure anche tu, hai finito di non vedere, alimentando così il silenzio, ch'e' qui. Ave Maria Ave Maria Dove si muore prima di poter capire, Ave Maria. Dove la ragione non ha più niente da imparare, Ave Maria. Si, siamo meschini e anche vili, Ma, non siamo stati mai così soli...soli! Ave Maria. Ave Maria. Ave Maria! Stai con la povera gente. Stai! Dai colore a chi non ha niente! Niente... Sai, quella coscienza ci sfugge, e la paura è già... legge. Ave Maria! Più luce alla speranza, è così buia questa via ! Ave Maria Un abbraccio ancora... Tu puoi farlo... Maria un'altra volta, Maria!
L'imperfetto è il titolo di un album di Renato Zero, pubblicato nel 1994.
Il disco
Con questo album, Zero conferma la ritrovata ispirazione, con brani come "Amando amando" e "Nei giardini che nessuno sa" (da segnalare anche l'ennesimo brano sull'amata capitale, "Roma malata", che si inserisce nel filone di "Lungara", "Colosseo" e altri), ed ottiene per l'ennesima volta nella carriera il primo posto nella hit parade. Il successo viene poi confermato dal successivo tour omonimo. La promozione del disco viene affidata inizialmente al brano "Felici e perdenti", il cui arrangiamento multistrato, con evidenti tendenze funky, è l'unico a ricordare un po' più da vicino l'umore generale dell'ottimo Voyeur del 1989, dalle atmosfere più internazionali, mentre il resto del lavoro continua sulla falsariga del più recente Quando non sei più di nessuno del 1993. Al termine dell'anno promozionale, il periodo di crisi, iniziato, a metà degli anni ottanta, con il 33 giri Leoni si nasce, può comunque considerarsi definitivamente concluso.
Tracce
Amando amando - (Renatozero-Podio-Renatozero) - 6:38 Aria di pentimenti - (Renatozero-Podio-Renatozero) - 5:07 Facce - (Renatozero-Riccardi-Renatozero) - 4:16 Roma malata - (Renatozero-Podio-Renatozero) - 5:14 Felici e perdenti - (Renatozero-Riccardi-Renatozero) - 4 :47 Bella gioventù - (Renatozero-Podio-Renatozero) - 6:27 Digli no - (Renatozero-Podio-Renatozero) - 4:44 Nei giardini che nessuno sa - (Renatozero-Riccardi-Renatozero) - 5:55 L'ultimo guerriero - (Renatozero-Podio-Renatozero) - 5:59 Vento di ricordi - (Renatozero-Riccardi-Renatozero) - 5:03 Dubito - (Renatozero-Podio-Renatozero) - 6:32 Chi - (Renatozero-Baldan-Renatozero) - 4:23
Video Amando amando
Video
Aria di pentimenti
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Facce
Facce in cerca di un padrone smesse perse o abbandonate là.... Fretta di fuggire, pura distrazione, facce mai trovate, o intenzionalmente vuote. Facce a volte senza nome, già schedate dalla polizia, vecchie conoscenze, fumo ed apparenze, giusta conseguenza, di una breve e torbida esistenza. Buffe,innocenti,bruciate, Facce che non vorresti avere mai. Facce smaniose, incomprensibili morbose, prima o poi ti tradirai,vedrai. Una bella faccia è tutto. La giusta faccia e arrivi dove vuoi, ma sè non ispira, afferra l'occasione, dagli una stranita,via col bisturi dottore! Ma sè ti affezioni allora, quella faccia non la molli più, coma la difendi e come ne vai fiero, quella faccia è rara tipica di un uomo vero. Rughe e nei, a chili su tutta la faccia ne vorrei. Questa mia faccia solida come la roccia è l'unica che ho,lo so, decidi quale faccia hai, quale faccia vuoi, in quale faccia sei........ Facce,facce,facce.......... Non giocherò,non mentirò, non cambierò, voglio una faccia sola. Difenderò la faccia mia!