Gente, Facce mute vite spente, Sentimenti disperati, Soffocati dallo smog Gente, Un polmone che respira, Fra un orgasmo e una rapina, Fra immondizia e travel cheque Gente, È qualunque, Ma inebriante, Che ti insulta e poi si pente, E serpente tornerà Chi ti sfiora, chi va.. Chi pretesti non ha. Ma se il semaforo è rosso, Se mai rallenti il tuo passo, Quanta fretta che hai, Dove vai ? Cosa fai ?! Telefona al tuo destino, Se è occupato, sbloccarlo puoi, Sulle pagine gialle un nome, L'occasione catturerai Gente, Disillusa, merce spesa, In catene di montaggio, Fra una tratta e un pagherò. Gente, Quanta gente, che non sente Meccanismi arrugginiti, Nel gran mucchio accatastati, Per l'usura o per l'età Vieni fuori da li, Basta tu dica " SI ". E poi dammi la mano, se no, noi due ci perdiamo. Nell'anonimo bar, Anche tu sei una star. Racconta la tua storia, e qualcuno ti ascolterà. Metti un ponte fra te e la gente, Un sorriso, se mai non c'è. Che bella gente!!! Ti piace la gente ?!?! Ti fa soffrire, la gente!!! Quanta gente intorno a te Dentro te!!!
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Stranieri
Morire qui in città Davvero costa niente! Apparente vita che Un finto abbraccio è. E l'allegria va via, Dai volti della gente. Nel fumo grigio tu, Non ti distingui più. Che occhi grandi hai! Ma il sole han visto mai? Lo so ti perderò Con l'ultimo metrò. Sorpassami anche tu! Almeno tu Arrivassi! O magari tornerai Ai vecchi occhi tuoi. E' assurdo stare qua Assurdo è regalarti A questa tua città, Che muore e non lo sa. Che mani grandi hai! Cosa stringono mai? Il rumore di città, Il pianto tuo soffocherà. Ed io ti perderò Ancora!!! Vicoli ciechi, Il pane per pochi, Di violenza finché ne vuoi. Un cielo sconfitto, Una preghiera in affitto E sogni sfrattati, Di giorni ormai segnati Non sembra vero Ma qui, non siamo più al sicuro! Malata di cancro, la poesia. L'asfalto è rovente La noia sempre più invadente E noi, più soli, più stranieri che mai! Che cosa siamo noi. Le luci di città Inutile richiamo. Sciocca curiosità, Drogata fantasia Ignara è la città Ma c'è chi fa l'amore! L'amore è ancora qua L'amore è qui in città, E non s'arrenderà l'amore!
« Oggi nessuno crederebbe che un autostop fu capace di portarci in India, che la Polizia fosse così incline alle retate. Che qualcuno trascorresse il suo tempo a tagliare ciocche di capelli in un divertimento razziale. Che una ragazza potesse rimanere incinta senza chiedere gli alimenti. Che qualcuno riuscisse a vivere con mille lire... Via Tagliamento non fu una strada nel mondo... ma il mondo in una strada. La stagione del Piper ebbe inizio nel 1965 e si concluse intorno al 1970. Molti hanno avuto fortuna. Per altri la vita si è fermata in Via Tagliamento »
(dalla «dedica» interna dell'album Via Tagliamento 1965/1970)
Via Tagliamento 1965/1970 è il titolo di un doppio album di Renato Zero, pubblicato nel 1982.
Il disco
Via Tagliamento 1965/1970 è il decimo album di Renato Zero: questo doppio album è dedicato allo storico locale romano Piper (tutt'oggi situato nella via romana da cui il disco prende il suo titolo alfabetico), di cui vuole essere un ideale omaggio alle origini, nonché ai gloriosi anni sessanta (citati nella parte numerica del titolo). Nell'album sono incluse anche "Soldi" e "Viva la RAI", entrambe già presentate all'interno di Fantastico 3, di cui furono sigle (rispettivamente, quella iniziale e quella finale - la seconda si conclude infatti con la voce di Zero che augura al suo pubblico un esilarante «Buonanotte!», mentre la prima uscì anche in formato 45 giri, con "Resisti", uno dei brani di punta del lavoro, sul lato B), programma televisivo, in prima serata, al quale Renato partecipò in pianta stabile, disponendo di uno spazio tutto suo al suo interno (per questo, molti lo accusarono di essersi venduto al cosiddetto establishment, mentre per l'artista si trattava di un'occasione da non perdere per far arrivare il suo messaggio, qualsiasi esso fosse, a un pubblico il più vasto possibile). Sono presenti, inoltre, anche la cover di una celebre hit di Wilson Pickett (tra gli autori del brano figura pure Fats Domino), "Land of 1000 Dances", nonché la suggestiva ballad "Ancora fuoco" (poi riproposta dal vivo sul doppio Prometeo del 1991), l'autobiografica "Ragazzo senza fortuna" e il programmatico pezzo di apertura, appunto intitolato "Piper Club" - la cui più breve reprise conclude l'intero album ("Ragazzo senza fortuna" e la versione integrale di "Piper Club" verranno poi inserite nella ristampa su CD singolo dei due primissimi brani ufficialmente incisi da Renato, alla fine degli anni sessanta, "Non basta sai" e "In mezzo ai guai", scritte appositamente per lui da Gianni Boncompagni e pubblicate originariamente nel 1967 - nella ristampa, questi 4 brani formeranno un EP, allegato al video-concerto de La notte di Icaro. Da segnalare anche la copertina del vinile, della musicassetta e del compact disc, che è interamente rossa, con scritte dorate, mentre la busta interna e il libretto dei testi sono su sfondo oro, con scritte rosse che ne rendono alquanto difficile la lettura e altrettanto facile l'usura dovuta al tempo: a forza di sfogliare il libretto del CD o di tenere tra le mani la busta interna del vinile per consultarne i testi - quasi tutti composti dallo stesso Renato Zero - questi ultimi tendono infatti a cancellarsi; la versione in MC, consuetudine per l'epoca, non conteneva invece la riproduzione di alcun testo, così come LP e CD non riproducono le parole della sola cover in inglese, per ovvi problemi di diritti d'autore, il che, unito alla tentennante pronuncia di Renato nel brano, ne rende abbastanza incomprensibile il testo. L'album viene prodotto e arrangiato da Simon Boswell, che ne cura anche le parti ritmiche, mentre il tecnico del suono è Simon Skolfield. Le edizioni musicali delle canzoni sono le Zeromania (di proprietà dello stesso Renato Zero). L'orchestra è composta da turnisti della RCA Italiana, diretti dal maestro Renato Serio, mentre i complessi coordinati da Vili Lakatos. A differenza del primo doppio album di Renato, Tregua (disponibile sia in un'unica edizione doppia congiunta che in due edizioni singole separate, appropriatamente denominate Tregua I e Tregua II), e analogamente al successivo Artide Antartide e al precedente doppio live Icaro, il doppio album di studio del 1982 non fu mai venduto separatamente, bensì soltanto nell'edizione doppia, sia all'epoca, per quanto riguarda LP in vinile e musicassetta, pubblicati originariamente dalla RCA, sia per ciò che concerne la più recente ristampa in CD, uscita negli anni novanta, per conto della BMG, divenuta nel frattempo proprietaria della RCA. E così come Tregua era suddiviso in Tregua I e Tregua II, come Artide Antartide si divideva in Artide e Antartide, e così come Icaro era articolato in Renato 1 e Renato 2 (sul compact disc, mentre il vinile aveva addirittura Renato 1, Renato 2, Renato 3 e Renato 4, a identificarne le diverse facciate), allo stesso modo Via Tagliamento è strutturato in un primo disco, connotato dall'annata iniziale del periodo storico del Piper, il 1965 e in un secondo disco, contrassegnato invece dall'annata finale dello stesso, il 1970, anno in cui il «periodo d'oro» del locale romano giunse alla sua ideale conclusione. Con l'avvento del CD, l'unitarietà delle due parti ne ha sicuramente tratto giovamento, i due lati separati di ciascun disco venendosi a trovare l'uno dopo l'altro, senza soluzione di continuità, da cui risulta una storia ancora più omogenea rispetto all'amato, più «caldo» e spesso rimpianto, ma senza dubbio più dispersivo vinile.
Tracce
1965
Piper Club (testo di Franca Evangelisti e Renato Zero; musica di Luciano Ciccaglioni e Renato Zero) - 3:28 Niente (testo di Renato Zero; musica di Roberto Conrado e Renato Zero) - 5:32 La facciata (testo di Franca Evangelisti; musica di Roberto Conrado e Renato Zero) - 4:32 Che bella libertà (testo di Renato Zero; musica di Dario Baldan Bembo) - 5:13 Resisti (testo di Renato Zero; musica di Roberto Conrado e Renato Zero) - 4:30 Ragazzo senza fortuna (testo di Renato Zero; musica di Roberto Conrado e Renato Zero) - 3:55 Contagio (testo di Franca Evangelisti e Renato Zero; musica di Roberto Conrado e Renato Zero) - 3:34 Angeli (testo di Renato Zero; musica di Caviri e Renato Zero) - 4:23 Land of 1000 Dances (testo di Antoine Domino; musica di Chris Kenner) - 3:19 L'equilibrista (testo di Renato Zero; musica di [[Renato Zero]) - 3:22
1970
Meglio per te (testo di Renato Zero; musica di Roberto Conrado e Renato Zero) - 4:35 Amori (testo di Renato Zero; musica di Roberto Conrado e Renato Zero) - 4:20 La fregata (testo di Renato Zero; musica di Caviri e Renato Zero) - 4:30 Ci tira la vita (testo di Franca Evangelisti e Renato Zero; musica di Roberto Conrado e Renato Zero) - 4:20 M'ama non m'ama (testo di Renato Zero; musica di Roberto Conrado e Renato Zero) - 4:16 Soldi (testo di Renato Zero; musica di Caviri e Renato Zero) - 4:02 Viva la RAI (testo di Renato Zero; musica di Roberto Conrado e Renato Zero) - 4:10 Ancora fuoco (testo di Renato Zero; musica di Caviri e Renato Zero) - 4:10 Piper Club (ripresa) (testo di Franca Evangelisti e Renato Zero; musica di Luciano Ciccaglioni e Renato Zero) - 1:50
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Piper club
The answer my friend Is blowing in the wind The answer is blowing in the wind E si viveva , Cantando Bob Dylan , Ci si raccontava Gli umori e la vita che cambiava . E dopo l'amore stanchi noi si dormiva ! Con la chitarra , Facemmo la guerra , Lunghi capelli e i jeans sempre e solamente quelli . Dove si va , e poi C'era già un motivo Al Piper Club . Quante notti con te , Quanti dubbi e quanta allegria Su quella strada quanta vita , mio Dio ! Quanta vita Dov'è finita adesso ?! E quel borghese che con rabbia guardava Però , in fondo , che invidia provava ! La camomilla , La spacciavano per erba , Qualcuno abboccava , Ma poi scopriva il gioco e s'incazzava . Fili di seta noi , Per ognuno una meta Dove si va E poi c'era già un motivo . Al Piper Club Sono stato con te , Quelle notti a tracciare la vita . Da quella strada quanta vita è partita , Quanta vita . E quanta vita s'è perduta ! Una pedana di speranze di gloria, Un capolinea o soltanto Qualche storia ?!
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Niente
Niente non ci sorprende più, La mente si difende, il cuore si arrende, Non lasciarmi almeno tu. Niente ormai, padroni di niente, Ci siamo ma non sappiamo chi siamo! Niente, la malinconia Il rombo di un motore, vivere per errore, Trascinati per la via. Niente trucco, facciamo finta di niente, Con niente : anche l'amore è impotente! Niente, eppure il cielo è blu Ma non vediamo niente perché a testa bassa noi, Guardiamo giù. Forse Mondo, non hai più risorse ? O forse, siamo soltanto comparse ? Lentamente andiamo, Estranei noi sembriamo, Noi confusi tra la gente. Le voglie mie, le ansie tue Travolte dalla corrente! Che farò, che farai, Che cosa faremo noi ? Non si può stare qui E dire sempre di si. Questa città seducente Apre le gambe e ci sta Ma questa folle avventura, Per quanto durerà Niente abita con noi, Nel traffico invadente, nell'aria pesante Nei pensieri detti mai Prova a stare ancora al mio fianco, A dirmi " Coraggio " se sarò stanco! Pane e anfetamine, Squallide dottrine, E chi dice, andate avanti, Non lo sa come si sta Quando non tornano i conti. Che farò, che farai, Che fine faremo noi. Non si può stare qui E dire sempre di si, Alla follia che ci assale Chi arriverà primo vivrà E caso mai ti andrà male Il niente basterà
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La facciata
È scrostata un po' Da stagioni e venti Ammaccata per i sentimenti Gli eventi Un amico va, Qualcun altro torna Chi credevi onesto è una carogna! Questa facciata Nasconde una vita, Ma più di tanto, Ingannarti non può Puoi fare il punto Di quello che è stato, Il sole ha già bruciato e La pioggia che è passata su di te Signore si, davvero un signore, E più è potente, più infido è. Quanti segreti Fra quattro pareti. Signore, io non ci giurerei! L'esterno tiene, si, Basterà un sorriso E una mano di colore Più acceso Sul viso! Ma non sai Le coordinate della vita mia, Per ogni storia andata in gloria e via, Perché ogni ruga Ha un nome Ch'io soltanto so E a stento nascondo Che ne sai Se quel che appare è quel che credi tu O non piuttosto un bel sipario blu. Con dietro un uomo che non ha smaltito Le vecchie ferite Le antiche offese Ma Si! Le sento qui! E la facciate Che vuole la gente, Quella che il mondo Pretende da te Ma basta un niente, E l'intonaco cede E dietro la facciata, che c'è ?! Non lo sai, Treni perduti o non partiti mai, Fantasmi di un'infanzia che vorrei Dimenticare ad ogni costo ma poi Il tempo non basta Non lo sai Che mai c'è dietro e chi nasconderai! Vecchie passioni Stanche ipocrisie Coscienze logore Nel fingersi così Così immacolate
Amori Amori che Non vanno avanti, Amori che Non sono più importanti, Finiti amori, Amori mai iniziati Amori chiusi Nel frigo congelati! Amori che Sono immorali Amori che Non sono razionali. Amori finiti, Amori convenienti, Amori amari, Tragicamente amori Evviva te Che ami, Evviva!!! Per ogni vento, avrai sempre una vela Evviva te, se il tuo corpo è una bandiera! Evviva te, Che ci credi ancora Che dentro al tuo lettoun pensiero ti sfiora Viva gli amori tuoi Che si vestono come vuoi Evviva!!! Evviva!!! Amori che Sono già usati Amori che Sono già destinati. Di quanti amori Ci si può innamorare. Pochi amori Che si lasciano toccare Evviva noi Noi, gli ultimi amanti Per noi c'era scritto, felici e contenti Evviva noi! Selvaggi e inconcludenti! Noi ci osserviamo Passivi invecchiare Nel sordo bisogno di un triste piacere Noi condannati qui A non amarci cosi!!! Evviva!!!
Avere tanti soldi che gioia... Senza problemi vivrei.... Soddisfare qualunque voglia Questo è ciò che vorrei! Futuro nero, è nero il futuro Alternativa non c'è... Che è Che è disgraziato come me Chi è più sfortunato... Chi... Più miserabile di così! Furbi... Ne accumulate di soldi... All'inflazione voi...sordi! Faremo i conti più tardi! Oro Non ti ho mai visto dal vero Oro, che fine fai... In quali tasche vai Quanta gente, per te impazzisce lo sai Soldi Mani protese sguardi ingordi... Io venderei mamma mia. Io venderei casa mia! Io offro le mie virtù, A chi mi dà di più...allora? Allora! Allora! Soldi sentite il suono dei miliardi... Non ti tradiscono mai... Ti danno quello che vuoi Se non conoscerai i soldi Tu, non sai che ti perdi! Allora Allora Allora Soldi Soldi Avere tanti soldi che noia Più ne hai più ne vuoi, Ma poi Con troppi soldi cosa ci fai Se con chi spenderli non sai Poveri in canna ma felici noi. Soldi Mani protese sguardi ingordi... Io venderei mamma mia. Io venderei casa mia! Io offro le mie virtù, A chi mi dà di più...allora? Allora! Allora! Soldi Come profumano sti soldi La vita è una lotteria fortuna non andar via! Vieni a sederti un po' qua Amica mia felicità
« Un'altra estate qui è un'altra volta qui / più disinvolta e più puttana che mai. / Mille avventure che / non finiranno se / per quegli amori esisteranno nuove... / Spiagge »
(dal brano "Spiagge")
Calore è il titolo di un Q disc di Renato Zero, pubblicato nel 1983.
Il disco
Pur essendo considerato da Zero un album vero e proprio fu inserito nella classifiche RAI relative ai singoli, dove rimase al primo posto per 6 settimane. TV, Sorrisi e Canzoni invece rispettò la volontà dell'artista, inserendolo nella classifica degli album, dove raggiunse il numero 4. Contiene il grande successo Spiagge, che ha dominato i juke-box nell'estate del 1983, e resta uno dei classici di sempre di Renato Zero. Il Q disc contiene 4 pezzi, tutti composti a quattro mani da Renato Zero e Dario Baldan Bembo, che raccontano, in modo solare e ottimistico, l'arrivo dell'estate, con arrangiamenti molto curati, in cui dominano i fiati e gli archi. Si tratta di un piccolo gioiello compositivo. Nei titoli di copertina, i quattro brani sono legati a formare la seguente frase: «Sulle Spiagge c'è la Voglia di Navigare con Fantasia». Questa frase sembra sostituire la tipica dedica inserita in quasi tutti i dischi di Zero, a partire da Zerolandia.
Fantasia Vola via, fantasia, È il tuo tempo, fai il tuo nido dove vuoi, Non c'è niente che ti può fermare, Niente che non vuoi. Fantasia, mia vecchia amica, quanto bene che mi fai, Che pazzia questa estate, Ti ho seguita ovunque andavi, Fantasia. Ho bevuto al tuo bicchiere, mi hai tenuto compagnia, Anche se quando sei stanca ridiventi nostalgia, Senza meta né bagaglio, noi viviamo in libertà, Catturando un po di nuvole qua e là, Preferendo l'avventura, Noi rischiamo, fantasia, Non esiste l'impossibile ma esiste la magia, Fantasia.. Fantasia, quanti chilometri che faccio a spese tue, Raccogliendo gioie e lacrime, facendo poesie, E d'estate vai in vacanza anche tu, Mia fantasia, Prendi il sole e la tua tinta non va via, Fai progetti e ti innamori di una mera, E poi con lei viaggeremo ancora noi, Fantasia Fantasia, che non si perderà nel male, anche se poi, Fantasia, vuole nutrirsi anche del male, non lo sai. Io ti prego, non lasciarmi, Fantasia, E regalami una spiaggia tutta mia, Dove il cielo è veramente azzurro, E lì non piove mai, Dove l'ansia di conoscere non si addormenta in noi, Vengo via, fantasia, Un istante e torno a vivere di te, Avrei avuto, Avrei dovuto, Avrei osato e poi chissà, E tu, fantasia, diventerai realtà..
Leoni si nasce è il titolo di un album di Renato Zero, pubblicato nel 1984.
« Nel magico splendore dei 33 giri, Zerolandia presenta: Leoni si nasce. La strabiliante epopea di un animale sempre in lotta con la sopravvivenza, in una giungla popolata di spietati cacciatori di autografi. Fra intrighi, passioni, eccitazioni e agguati, seguiremo le orme del felino, alla ricerca del sesso perduto. Riuscirà l'ardimentoso a non restare intrappolato nella spirale di un disco, fra i contorni di una fotografia, nell'effimero spazio di un 24 pollici? Chissà... eppure ruggisce! Non miagola, ruggisce! E quante altre volte sarà preda, quante altre volte predatore, su questo schermo lui vivrà un'altra avventura, lui così fiero, lui che non ha paura... entrategli finalmente nella pelle perché lui sia realtà e non leggenda! Lasciatelo pure alla bestialità, purché la viva nella sua coerenza.. o no? Sì o no? Sì? Allora andiamo a incominciare »
(dall'Introduzione)
Il disco
Renato Zero con questo disco tira fuori la rabbia e la delusione per la chiusura del tendone itinerante Zerolandia, ufficialmente smantellato per motivi di sicurezza, ma secondo alcuni si trattò di un vero e proprio boicottaggio nei confronti di un personaggio carismatico, che iniziava a dare fastidio nelle alte sfere. «Ma dove eri tu quando mi hanno sigillato il cuore», canta infatti in Giorni. Il cantautore in questo lavoro affronta diversi temi come la fretta dell'uomo, il futuro, il sospetto, con un indugio forse eccessivo (e sicuramente troppo avanti per i tempi) sul sesso e i ruoli sessuali, temi trattati con una seriosità piuttosto lontana dall'ironia del passato, che finiscono con l'alienargli anche il pubblico più fedele. Trainato dal singolo "Da uomo a uomo", pur raggiungendo il Numero Uno, l'album esce rapidamente dalla classifica e non vende tantissimo, ma rimane un gran pezzo da collezione, molto amato dai fans. Degna di nota la ballad "Per non essere così", in perfetta antitesi col più vecchio brano disco Mi vendo, in cui la figura del «prostituto felice» sembra aver lasciato spazio a un personaggio più triste e riflessivo, per niente contento della propria esistenza («Quando io sul marciapiede chiedo amore e invece tu/Apri il protafoglio e paghi per quell'ora in più!»), costretto a indossare una maschera che non gli appartiene («Adesso come mi vuoi? Più donna? Più uomo?»), fingendo un orgoglio e una sicurezza che suonano un po' posticce («Non tremo/Adesso decido io quale sarà il ruolo mio», seguìto da un vocalizzo eseguito in un falsetto altissimo, che sembra tradire la veridicità dell'affermazione), così come il costume da leone con cui, accompagnato da quattro aborigeni, presenta il nuovo lavoro al giardino zoologico di Roma. Alla nuova immagine, percepita non più dissacrante e divertente, bensì vecchia e kitsch, pare accompagnarsi una crisi creativa che durerà qualche anno, almeno fino all'uscita di Voyeur nel 1989.
Tracce
Introduzione Da uomo a uomo Si gira Per non essere così Sospetto Pelle Frenesia Oscuro futuro Il leone Il prezzo Giorni Finale