ANTONELLO VENDITTI

biografia, discografia, new, foto, ecc...

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  1. tomiva57
     
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    CIAO UOMO

    Signor capitano, qual ? la rotta
    Qual ? il destino del nostro viaggio
    Cinque miliardi di miliardi di anni
    Verso le pietre di una citt?.
    Ciao uomo dove vai, balli nel cuore del
    Nostro universo, ma alla fine della tua storia
    Piangi d'angoscia dentro di te.
    Guardi lontano oltre quel buio c'? una
    Cometa che viene dall'est, meglio seguirla
    Senza troppa ragione, il suo bagliore ci guider?.
    Ciao uomo dove vai, balli nel cuore del
    Nostro universo, ma alla fine della tua storia
    Piangi d'angoscia dentro di te.
    Non ho paura di andare lontano, oltre il sipario
    Che copre la scena, non ho sudato per lasciarmi
    Insultare, per farmi sentire un uomo sbagliato
    Ciao uomo dove vai, balli nel cuore del
    Nostro universo, ma alla fine della tua storia
    Piangi d'angoscia dentro di te.

     
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  2. tomiva57
     
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    E' Caduto L'Inverno


    E' passato l'autunno, i rami spezzati,
    è caduto l'inverno, i grappoli di neve,
    han colorito la terra secca e inespressiva
    del bianco seme del suo cielo e il vento ti
    abbraccia e non ti lascia andare sulla strada
    del bosco. E' una voce che ti chiama, che
    chiama solo te, è una mano che si tende, tu ami
    ancora me.



     
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  3. tomiva57
     
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    L'orso bruno


    Da Wikipedia

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    L'orso bruno è il secondo album di Antonello Venditti (il primo da solista), pubblicato nel 1973.

    Il disco
    Tutti i testi e le musiche sono di Venditti, tranne "L'ingresso della fabbrica" (testo di Antonello Venditti e Francesco De Gregori; musica di Antonello Venditti); gli arrangiamenti invece sono curati da Vince Tempera.

    Dopo l'esordio in coppia con De Gregori, per via del buon successo radiofonico riscosso dalle canzoni di Venditti (in particolare da "Ciao uomo" e "Roma capoccia"), Vincenzo Micocci decide di dargli fiducia, proponendogli la registrazione di un disco da solista, L'orso bruno, che viene pubblicato dalla It nell'aprile del 1973.
    De Gregori collabora al disco scrivendo insieme all'amico il testo di "L'ingresso della fabbrica"; il modello di riferimento è l'Elton John degli inizi, con gli album Elton John e Madman Across the Water e gli arrangiamenti delle canzoni, curati da Vince Tempera, si rifanno esplicitamente al lavoro effettuato da Paul Buckmaster con il cantautore britannico, specialmente nella title track o nella già citata "L'ingresso della fabbrica" (dove è addirittura presente all'inizio una citazione con il pianoforte di "Your Song" di Elton John).

    Altri brani significativi dell'album sono "E li ponti so' soli" (cantata in dialetto romanesco), delicato bozzetto su una vecchia popolana romana, "Lontana è Milano", storia di emigrazione, "Sottopassaggio", ritratto di un mendicante cieco, la title track "L'orso bruno", canzone ambientalista (che infatti gli procurò un concerto per il WWF) e che musicalmente è forse il vertice del disco, e "Il mare di Jan", caratterizzata da una lunga coda finale a ritmo di Bolero con la citazione nel finale dello slogan del '68 "C'est ne qu'un debut, continuons le combat".

    Tra i musicisti che collaborano al disco da citare gli altri componenti, con Tempera, dei The Pleasure Machine, e cioè il batterista Ellade Bandini e il bassista Ares Tavolazzi.

    La canzone "E li ponti so' soli" verrà reincisa da Venditti nel disco successivo, Le cose della vita, con un nuovo arrangiamento, molto più scarno.

    Il disco è stato registrato negli studi Fonorama di Milano (di proprietà di Carlo Alberto Rossi), ed il tecnico del suono è Bruno Malasoma; la copertina è di Alvise Sacchi, il percussionista dei Blue Morning, prodotti dallo stesso Venditti nel 1973.

    Tracce

    1. E li ponti so' soli - 3:03
    2. L'uomo di pane - 5:09
    3. L'ingresso della fabbrica - 4:13
    4. Lontana è Milano - 4:18
    5. L'orso bruno - 4:21
    6. Il mare di Jan - 7:53
    7. Dove - 7:04
    8. Sottopassaggio - 4.22





    E Li Ponti So' Lì


    Quando er Tevere sogna
    e li ponti so' soli
    una vecchia se prepara pe' dormì.
    Sembra sola da mille anni, ma il suo viso è ancora bello
    e li gatti loro sì che la sanno apprezzà.
    E sta vecchia tutta sola ha patito mille pene
    e cor fegato magnato sempre zitta, zitta, zitta.
    No no no no, nun me guardà così,
    nun me dì che stai a morì.
    Oh no, no....










     
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  4. tomiva57
     
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    L'UOMO DI PANE

    Un uomo solo, una strada e il sole piange oro.
    Una pagnotta, uno zaino pieno e la sua ombra è un punto nero.
    Questo e Giò che lascia la terra, questo è Giò ha la schiena piagata dal sole.
    Questo è Giò io l'ho visto frustare, questo è Giò il giorno che si sposò.
    E l'estate sta a guardare il dolore dell'uomo di pane
    E l'inverno lo coprirà, lo scalderà col suo letto di neve.
    Lui dormirà, lui dormirà.
    Com'è grande il mare, com'è piccolo l'uomo che se ne va.
    Com'è grande il cielo, com'è piccolo l'uomo che se ne va.

    Sul cammino di Maria l'uomo venne a cadere
    E la donna pianse a lungo non lo poteva salvare!
    Questo e Giò che lascia la terra, questo è Giò ha la schiena piagata dal sole.
    Questo è Giò io l'ho visto frustare, questo è Giò il giorno che disse no!
    E l'estate sta a guardare il calvario dell'uomo di pane
    E l'inverno lo coprirà, lo scalderà col suo letto di neve.
    Lui dormirà, lui dormirà.
    Com'è grande il mare, com'è piccolo l'uomo che se ne va.
    Com'è grande il cielo, com'è piccolo l'uomo che se ne va!






    L'INGRESSO DELLA FABBRICA

    L'ingresso della fabbrica e il sole che comincia
    le tue labbra senza rossetto.
    Le tue amiche "Bolero film" continuano a sognare di sognare ancora
    le mille storielle d'amore, strane come il tuo bambino.

    Autobus pieno come la culla di Gesù, di Gesù.
    I tuoi occhi piangono speranze in bianco e nero
    aspetta all'uscita un uomo sposato con l'850 grigio tappo.
    Povero amore, povero amore
    povero amore stasera, domani,
    stasera, domani, qualcosa rimane come il tuo bambino.

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  5. tomiva57
     
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    Album "L'Orso Bruno", 1973
    LONTANA E' MILANO


    Lontana è Milano dalla mia terra
    2000 miglia più a Sud.
    La nebbia non c'è, la pioggia nemmeno
    lontana è Milano dalla mia terra.
    Lontana è la casa del mio padrone
    2000 treni più a Nord
    guadagno la fame sognando il ritorno.
    Lontana è la casa del mio padrone
    La gente parte per far fortuna
    2000 sogni più in su, i vecchi
    son stanchi, le donne di aspettare
    i treni fischiano un addio.
    Lontana è Milano dalla mia terra
    2000 miglia più a Sud.
    La nebbia non c'è, la pioggia nemmeno
    lontana è Milano dalla mia terra.
    La gente parte per far fortuna
    2000 sogni più in su, i vecchi
    son stanchi, le donne di aspettare
    i treni fischiano un addio.

     
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  6. tomiva57
     
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    DOLCE SIGNORA CHE BRUCI


    ..Dolce signora che bruci, per che cosa stai bruciando?
    I gerani al tuo balcone si stanno consumando.

    Dolce signora che bruci, qual è il tuo peccato originale?
    Quanta acqua è passata sul tuo corpo di sale.
    Il tuo album di foto sta andando alla deriva
    e il tuo amante prezioso se ne è andato un'ora fa,
    ma io posso capire la tua età.

    Dolce signora che bruci, i soldati che aspettavi,
    sono tutti alla tua porta che chiedono le chiavi.
    Stanotte puoi trovare sul mio letto di velluto,
    gli specchi che hai spezzato, i figli che hai perduto.
    Il tuo album di foto sta andando alla deriva
    e il tuo amante prezioso se ne è andato un'ora fa,
    ma io posso capire la tua età..ma io posso capire la tua età

    Dolce signora che bruci, per che cosa stai bruciando?
    I gerani al tuo balcone si stanno consumando...

     
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  7. tomiva57
     
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    Le cose della vita


    Da Wikipedia

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    Il disco

    Tutti i testi e le musiche sono di Antonello Venditti, che ha anche curato gli arrangiamenti e suonato il pianoforte e l'eminent (un particolare tipo di piccolo organo, oggi introvabile), tutte le canzoni, peraltro, sono suonate dal solo cantautore, e sono di proprietà delle edizioni musicali RCA/IT.

    Il disco è prodotto dalla Delta Italiana, casa di produzione di proprietà di Paolo Dossena.

    Gli arrangiamenti scarni dei brani nascono come reazione a quelli curati da Vince Tempera per L'orso bruno, che Venditti giudica in certi punti troppo pomposi, ed è proprio per rimarcare la diversità dal disco precedente che decide di reincidere una canzone di quell'album, E li ponti so' soli, solo con l'eminent.

    Tra le sette canzoni nuove da citare in particolare, oltre alla title track, Le tue mani su di me, delicata canzone d'amore incisa anche da Patty Pravo, Il treno delle 7 (in cui sono messe a confronto una madre e una figlia che vivono due condizioni diverse, la prima è operaia e vive "il cammino del dolore", il lavoro, la fabbrica, il salario, la figlia invece vuole studiare ed evolversi), Brucia Roma (in cui ritorna il dialetto romanesco) e Mio padre ha un buco in gola, invettiva-sfogo sulla sua famiglia. Anche in questo album, come nel precedente, l'ispirazione sembra ancora rivolta verso l'Elton John degli inizi.

    Il disco è stato registrato negli studi della RCA Italiana di Roma, il tecnico del suono è Giorgio Loviscek; la foto di copertina è opera di Arpad Kertesz.

    La versione originale dell'album ha una copertina apribile in sei parti che diventa un poster, dove da un lato vi è un disegno di un ramo con delle foglie stilizzate, dall'altro c'è il testo della canzone Le tue mani su di me e le informazioni relative al disco.

    La canzone Il treno delle 7 fu riproposta dal cantautore dal vivo nell'album Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo) (inciso insieme a Lucio Dalla, Francesco De Gregori e Maria Monti), in cui la introduce spiegando il testo della canzone, e, insieme a Le tue mani su di me, nel disco live del 1985 Centocittà.

    Tracce

    1. Mio padre ha un buco in gola
    2. Mariù
    3. Brucia Roma
    4. Le cose della vita
    5. E li ponti so' soli ( 2a versione)
    6. Il treno delle sette
    7. Stupida signora
    8. Le tue mani su di me



    L’Antonello Venditti degli anni ’70 ha poco a che vedere con quello che ascoltiamo oggi. In lui convivono ancora diverse anime in un equilibrio tanto precario da reggere giusto il tempo di qualche album prima di spezzarsi clamorosamente. L’ideologia politica è stemperata da un certo gusto pop di stampo anglosassone che lo trascina via dalle secche della canzone militante, una vena sentimentale che (come lamenterà anni dopo) non poteva essere espressa compiutamente in periodo di esclusiva attenzione verso il “sociale” rispetto al “privato” ma che proprio grazie a questo non rischiava mai di cadere nello stucchevole, intuizioni poetiche di un certo spessore che poi “gli sarebbe passate” come passano le malattie infantili.
    I dischi della prima metà del decennio presentano tutte queste componenti e ciò che ne risulta è il meglio della vasta produzione del cantautore romano: gli episodi più sinceri, meno inquinati dalla ricerca di un successo da classifica che allora, evidentemente non era una priorità. In particolare, ecco questo album del ‘73 che può essere considerato di fatto il primo vero album completamente di Venditti. In esso, inciso in due giorni e due notti, il musicista si affranca definitivamente dal sodalizio con De Gregori, può abiurare categoricamente gli arrangiamenti pomposi e mai apprezzati de “L’orso bruno”, impostigli dalla casa discografica che voleva lanciarlo come l’ “Elton John de Trastevere”: qui Antonello può fare da solo ciò che vuole. Ed ecco così un disco intimista nei contenuti, scarno nella veste musicale, essenziale e diretto. Quasi solamente voce e pianoforte sono sufficienti per la ribellione a tratti impietosa di “Mio padre ha un buco in gola”, la denuncia sociale a tratti ingenua di “Il treno delle sette” o “Brucia Roma”, la tenue poesia a tratti altrettanto ingenua di “E li ponti so’ soli” o “Le tue mani su di me”, quel vero manifesto artistico che è “Le cose della vita”. Un manifesto in parte tradito solo pochi anni dopo alla ricerca di un consenso da stadio che non era nei patti di questi promettenti inizi. Ma si sa come vanno le… cose della vita...
    Ultima curiosità: nell’album doveva essere inclusa la canzone “Ruba” che all’epoca fu incisa anche da Mia Martini e mai pubblicata fino a quest’anno in un album di rarità della cantante. Tuttavia le due versioni provinate del brano durante le sessions di registrazione vennero escluse dalla track list del disco all'ultimo momento. Il motivo ha probabilmente a che fare con le tante censure imposte dalla rai in quel periodo. Il brano infati allude al "bloody sunday" irlandese e utilizza un'espressione forte e, alle orecchie bacchettone dell'epoca, provocatoria: "se il fucile ti verrà a cercare, amalo, tu lo vedrai abbassare".



    Lucio Mazzi



    Antonello Venditti - Mio padre ha un buco in gola (1973)

    (A.Venditti)
    album " Le Cose Della Vita "

    Mio padre ha un buco in gola
    e una medaglia d'argento
    oggi è andato in pensione
    alta burocrazia nazionale.
    Mia madre è professoressa
    o meglio una professoressa madre
    m'ha dato sempre quattro
    anche se mi voleva bene
    oggi è andata in pensione
    con la medaglia della scuola
    la guarda sempre con orgoglio
    ascoltando la radio.
    Mia nonna è una brava signora
    ma nonostante tutto è morta
    cucinava con troppo amore
    e mi faceva ingrassare
    ed io, io crescevo bene
    grasso come un maiale
    studiavo come un matto
    per fare onore all'onore
    per fare onore all'onore
    per fare onore all'onore.
    Onora il padre e la madre
    ma soprattutto i bambini
    e questo è sottinteso
    se si diventa assassini
    oh no, io non sono stato
    io ero in Germania
    se qualcuno ha taciuto
    certo è stato frainteso
    no, no, io stavo cantando
    in una strana stazione
    quando lei è arrivato
    stavo appunto pensando
    ma che strana persona
    scommetto che sa già tutto
    può trovare i miei libri
    perfino sotto il letto
    tutti i libri d'amore
    e poesie consigliate
    se c'è sangue sul muro
    qualcuno s'è vaccinato
    no, no, no, no, signor dottore
    io sono rimasto a letto
    ma la camicia di forza
    ha uno strappo sul collo

     
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  8. tomiva57
     
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    Le cose della vita

    Lo so è un po' difficile
    parlare con voialtri
    lontano dai rumori
    e bruciare i tuoi tormenti
    e per la prima volta non cercare nell'amore
    difficili poemi che stuzzicano il cuore.
    Per te che non mi stimi
    e non ti tocca quel che dico,
    io non ho da dirti molte cose in più
    di quel che ho detto,
    continuerò a cantare le cose della vita,
    e se ho sbagliato addio, per te non è finita.
    Ma per te che hai scelto sempre me
    da santo ed assassino
    io vorrei che mi credessi,
    che mi tenessi sempre più vicino.
    Le cose della vita fanno piangere i poeti
    ma se non le fermi subito diventano segreti.
    Le cose della vita fanno piangere i poeti
    ma se non le fermi subito diventano segreti,
    anche per te, anche per noi.










    Li ponti so' soli



    Quando er Tevere sogna e li ponti so' soli
    una vecchia se prepara pe' dormì.
    Sembra sola da mille anni, ma il suo viso è ancora bello
    e li gatti loro sì che la sanno apprezzà.

    E sta vecchia tutta sola ha patito mille pene
    e cor fegato magnato sempre zitta, zitta, zitta.
    No no no no, nun me guardà così,
    nun me dì che stai a morì.
    Oh no, no....


















    Il treno delle sette
















    Le tue mani su di me

    Le tue mani su di me
    è difficile chiamarti amore
    quando basta aprire la finestra per capire
    un'altra verità
    le tue mani su di me
    è difficile chiamarti amore
    quando il mondo sta vivendo sul tuo corpo innamorato
    la sua vanità
    una foglia stupida
    cade a caso sull'asfalto e se ne va
    una fabbrica occupata sulle nuvole
    e un fucile che rimpiange Waterloo
    un bambino che domanda come è nato
    si risponde sorridendo che lo sa
    il bicchiere di cristallo sta cadendo
    non amarmi, non amarti non ti riuscirà.
    Le tue mani su di me
    è difficile chiamarmi amore
    quando basta aprire la finestra per capire
    un'altra verità
    le tue mani su di me
    è difficile chiamarti amore
    quando il mondo sta vivendo sul tuo corpo innamorato
    la sua vanità
    una foglia stupida
    cade a caso sull'asfalto e se ne va
    una fabbrica occupata sulle nuvole
    e un fucile che rimpiange Waterloo
    un bambino che domanda come è nato
    si risponde sorridendo che lo sa
    il bicchiere di cristallo sta cadendo
    non amarmi, non amarti non ti riuscirà.










    Venditti torna con 'Unica', album poi tour
    Speciale operazione lancio, 3 versioni album e card memorabilia
    25 luglio, 21:13







    ROMA - A distanza di quattro anni dalla pubblicazione del suo ultimo disco di inediti ("Dalla pelle al cuore", novembre 2007), che ha venduto 300.000 copie, Antonello Venditti torna sul mercato discografico con un nuovo album di inediti, a cui attualmente sta lavorando in studio di registrazione insieme al suo storico produttore Alessandro Colombini. 'Unica', questo è il titolo del disco, che sarà in vendita nei negozi tradizionali e digitali dal 29 novembre, anticipato a inizio novembre dalla programmazione radiofonica del primo singolo 'Unica'.

    E 'Unica' è l'operazione, legata al disco e al tour nei palasport che avrà inizio l'8 marzo 2012 dal Palalottomatica di Roma, ideata e organizzata da Heinz Music, RCA/Sony Music e F&P Group, rispettivamente l'etichetta, la casa discografica e l'agenzia per l'attività live di Antonello Venditti un'operazione commerciale e di marketing singolare e rivoluzionaria nell'ambiente della musica e del live: dal 1 settembre, infatti, chi acquisterà il biglietto per il 1 settore del concerto riceverà uno special package esclusivo, denominato Antonello Venditti Special Experience, che conterrà la Special Edition del nuovo album, il titolo di ingresso per il concerto nel primo settore attraverso la Card memorabilia (che fungerà anche da titolo di accesso per lo show), sconti con alberghi, ristoranti e vantaggi esclusivi per i possessori della card, ingresso riservato, hostess accoglienza dedicate, cartolina autografata, Ticket per assistere alle prove che si terranno nel preshow.

    Lo special package esclusivo verrà consegnato all'acquirente da TicketOne il 28 novembre, un giorno prima della normale distribuzione, e sarà commercializzato solo online su www.ticketone.it e nei punti vendita FNAC. Oltre che nella versione presente nello special package, il disco verrà pubblicato nelle due versioni Normale e Deluxe e sarà in vendita anche su iTunes e altri negozi digitali. Queste le date del tour (prodotto e organizzato da F&P Group): 8 e 9 marzo ROMA (PalaLottomatica), 15 marzo BARI (Pala Florio), 17 marzo ACIREALE - CT (Palasport), 24 marzo CONEGLIANO - TV (Zoppas Arena), 27 marzo MILANO (Mediolanum Forum), 31 marzo ANCONA (Pala Rossini), 12 aprile PERUGIA (Pala Evangelisti), 14 aprile BOLOGNA (Pala Dozza), 19 aprile GENOVA (105 Stadium), 21 aprile TORINO (Pala Olimpico), 23 aprile FIRENZE (Nelson Mandela Forum).





    ANSA.IT
     
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  9. tomiva57
     
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    venditti-quando-verra-natale

    Quando verrà Natale


    Da Wikipedia


    Quando verrà Natale è il quarto album di Antonello Venditti (il terzo a proprio nome), pubblicato nel settembre del 1974.

    Il disco

    Tutti i testi e le musiche sono di Antonello Venditti, che ha anche curato gli arrangiamenti; come il precedente, il disco è prodotto dalla Delta Italiana, casa di produzione di proprietà di Paolo Dossena.

    Dopo la parentesi de Le cose della vita, in cui suonava tutti gli strumenti (tastiere varie, senza altra ritmica), Venditti torna ad essere affiancato in studio da altri musicisti, che in questo caso sono i componenti del gruppo The Cyan più altri colleghi, come il chitarrista torinese Luca Balbo o il violinista Carlo Siliotto e il polistrumentista Pablo Romero.

    In tre canzoni, Piazzale degli Eroi, Ora che sono pioggia e Figli del domani Venditti si accompagna da solo con il pianoforte (e questi tre brani sono quelli che si ricollegano in misura maggiore al disco precedente).

    Il disco è stato registrato negli studi della RCA Italiana di Roma; il tecnico del suono è Giampaolo Venditti (che non è imparentato con il cantautore); la prima edizione presenta una copertina in bianco e nero con sovracopertina con lo stesso disegno a colori, e nel retro della parte in bianco e nero sono riportate tutte le informazioni relative al disco.

    L'album si apre con A Cristo, canzone alla quale è legato un episodio increscioso: il 15 gennaio 1974, dopo aver eseguito al Teatro dei Satiri di Roma questa canzone (nel corso di uno spettacolo insieme a Francesco De Gregori e Riccardo Cocciante), viene denunciato per vilipendio della religione: infatti un maresciallo dei carabinieri presente in teatro ravvisa il reato nel verso "Ammazzate Gesù Cri', quanto sei fico...."; la difesa imposterà l'arringa sul fatto che in romanesco l'aggettivo "fico" è un complimento, e certamente non un'offesa.

    Come ha raccontato Venditti stesso in varie occasioni (ad esempio nel corso del concerto al Palaeur di Roma nel 1997), quando uscì al termine del processo che si era concluso con la sua condanna, si recò in Piazza Campo de' Fiori e, sotto la statua di Giordano Bruno (messo al rogo proprio in quella piazza) cominciò a scrivere una nuova canzone – appunto Campo de' Fiori –, in cui l'urlo della parola libertà si spiega compiutamente solo pensando all'esperienza appena subita: una canzone questa che, anche grazie ad una musica coinvolgente e ben arrangiata, con una lunga introduzione al charango suonato da Pablo Romero, si colloca tra i vertici della produzione di Venditti (nello stesso periodo sarà incisa anche dalla Schola Cantorum, il gruppo vocale di Edoardo De Angelis).
    Tornando al processo, alla fine Venditti risulterà condannato a sei mesi con la condizionale, sia in Appello che in Cassazione.

    Quando verrà Natale è un album che riscuote un buon successo, grazie anche (oltre ai brani citati) a pezzi come Marta (uscita anche in 45 giri, con Campo de' fiori sul retro), che inaugura la serie di ritratti di adolescenti femminili presenti in molte future canzoni del cantautore, o come la title track, canzone di speranza che ripete ad libitum la frase "Quando verrà Natale tutto il mondo cambierà", e che verrà richiamata dall'autore dieci anni dopo, in Mai nessun video mai (nel verso conclusivo "Adesso viene Natale").

    In Piazzale degli Eroi è citata un'altra piazza romana, non lontana da San Pietro e a ridosso del quartiere Prati, zona storicamente di destra; in questa canzone, a differenza di Campo de' Fiori si descrive un ambiente di ricca borghesia che fa dire al cantautore "troppi pochi soldi in tasca per poter spiare voi" ed ancora "troppe scritte nere, nere sui muri" (il nero è riferito al colore politico).

    Un'altra canzone di questo disco, Ora che sono pioggia, viene incisa da Patty Pravo. Di Venditti, la cantante aveva già interpretato Le tue mani su di me, ma il nuovo pezzo vedrà la luce solo nel 1991, sul CD Inediti 1972-78 (pubblicato dalla Raro! Records).

    La canzone A Cristo fu riproposta dal cantautore dal vivo nell'album Bologna 2 settembre 1974 (dal vivo) (inciso insieme a Lucio Dalla, Francesco De Gregori e Maria Monti), mentre Marta e Campo de' Fiori nel disco live del 1985 Centocittà.

    Da notare che nella versione live il testo di A Cristo ha alcune modifiche (ad esempio so' impegnato su in Irlanda diventa so' impegnato un po' più a destra)

    Tracce

    Lato A

    A Cristo – 6:21
    Marta – 5:11
    Piazzale degli Eroi – 3:53
    Ora che sono pioggia – 3:47

    Lato B

    Campo de' Fiori – 6:01
    Figli del domani – 6:25
    Quando verrà Natale – 5:33









    A Cristo

    M'hanno detto che Cristo è stato a Roma
    e janno detto pure ma 'ndo'vai - quo vadis?
    ariccojete tutto, stracci e idee
    ma a Roma no, nun ce tornà
    Voj annà forse finì morì ammazzato
    da st' bboni centurioni che tu sai
    che te pregheno e te fregano tutti i giorni
    in nome della loro autorità
    Aridatte quatto quatto in Galilea
    quella sì che è na terra produttiva
    aripjate armeno la terra che era tua
    dall'occhio vergognoso di un Mosè -Moshe Dayan-
    Questo ho saputo per vie non troppo chiare
    da un augusto imperatore che sta al bar - un ubriacone
    Mo me devi spiegà o mio Signore,
    perché adesso tu non stai né qui né là:
    "Fijo mio io faccio il mio lavoro,
    turo li buchi 'ndove li posso turà
    adesso so' impegnato su in Irlanda
    e m'hanno pure incastrato nel Vietnam
    sti signori che so' quaqueri rifatti - gli americani
    hanno inventato angeli più forti - i phantom X-
    che quelli costruiti qui alla bona
    non cianno manco er tempo pe' volà.
    Cianno pure messo de mezzo mi cugino
    che se chiama sempre Belzebù
    e che te devo dì, io nun me movo,
    io cerco er fresco io me ne sto qui"
    Ammazzete Gesù Crì quanto so' fichi
    ma chissà che me credevo che stavi a fa
    volevo 'n po' vedè io so' ignorante
    per mondo che hai creato, che stavi a combinà.
    Ma la cosa che ce frega a tutte e ddue
    è che noi annamo tutti li giorni a lavorà
    e che guarda un po', ma guarda sto destino
    ce tocca stacce zitti zitti bboni e sopportà.
    E nun ce facciamo l'affari nostri.
    Nun ce li facciamo pe' carità;
    nun te fa' l'affari tua finché la pace non verrà.












    Antonello Venditti - Unica



    Si intitola Unica ed è allo stesso tempo nuovo singolo e nuovo album di un grandissimo della musica italiana, Antonello Venditti.

    E' difficile parlare di artisti del genere in poche righe, si tratta di artisti che hanno scritto e scrivono tuttora la storia della musica, si rischia di essere banali.
    L'album in uscita il 29 novembre, giusto in tempo per i regali natalizi, sarà il ventesimo costituito da inediti, un numero che da solo rende bene la maestosità e l'importanza dei quasi 40 anni di carriera del cantautore, dal debutto in coppia con De Gregori sino ai giorni nostri.

    Dai tempi delle esibizioni al Folkstudio di tempo ne è passato, lo stile di Venditti è cambiato profondamente da tanto tempo, quello che non è mai cambiata è l'incredibile capacità di sfornare singoli ed album di gran successo e molto diversi tra loro.
    Basta confrontare album come Lilly e Sotto il segno dei pesci con In questo mondo di ladri o Benvenuti in paradiso, stili molto diversi tra loro, ma come costante il dominio delle classifiche anche contro album stranieri che hanno fatto la storia della musica.
    Ognuno di noi può apprezzare o meno l'artista, quello che è incontestabile però, è che chiunque conosce almeno un brano di Antonello, anzi sicuramenti diversi brani, non solo uno, questo per me è un indice di grandezza assoluta.

    Le sue passioni sono note, il legame con la sua città e con la sua squadra del cuore lo sono altrettanto, le centomila persone che hanno assistito un paio d'anni fa al concerto di Capodanno davanti al Colosseo ne sono una chiara testimonianza.
    Uno dei temi più cari al cantautore, la donna, è al centro di questa nuova produzione.

    Unica, inteso come singolo, è un brano in linea con la produzione Vendittiana di maggior successo, non più il solo magico pianoforte come strumento, ma con strumenti di ogni genere, chitarre acustiche ed elettriche oppure archi.
    Un pezzo convincente, molto radiofonico e capace di calamitare interesse, un perfetto promo per l'omonimo album.
    A tal proposito è da sottolineare la strategia di marketing scelta per promuovere l'ultimo lavoro del cantautore romano.
    Acquistando biglietti speciali per la prossima tournèe nei palazzetti, si potrà avere uno special package di Unica, chiamato Antonello Venditti special experience con tante chicche in più, ma con un'idea di fondo molto chiara, ossia l'importanza sempre più rilevante per i nostri artisti dell'attività live, un'iniziativa da monitorare e da imitare sicuramente.


    Christian Valbonesi-musicsite.it


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    Marta

    Prega Marta nella sera
    nessun Dio risponderà
    ogni giorno una preghiera
    e una falsa libertà.
    La giornata è stata dura
    piena di contrarietà
    il lavoro e poi la scuola
    e un ragazzo che non va.
    Urla Marta non pregare
    se tuo padre chiederà
    il salario o la pagella
    per la sua complicità
    digli di no.
    Io, io non sono niente
    ma ho vissuto come te
    sempre chiuso nello specchio
    aspettando un altro me.
    Lotta Marta, nella sera,
    io sarà vicino a te
    amerà le tue speranze
    il tuo tempo vincerà
    anche per me.








    Piazzale degli Eroi


    No, non voglio più passare per Piazzale degli Eroi,
    troppo pochi soldi in tasca
    per poter spiare voi,
    e mia madre è chiusa dentro la lavatrice
    e mio padre è chiuso nel suo ufficio
    e gli amici tutti nella zona B.
    Mi hanno scritto
    mi hanno scritto
    stanotte hanno fatto un altro muro
    e dietro l'altro muro un altro muro
    e dietro l'altro muro un altro muro
    io, no, non posso più passare per Piazzale degli Eroi.
    La zona A può andare avanti stasera,
    la zona B può andare indietro,
    la zona C può andare in alto,
    la zona D può andare solo sotto terra.
    No, non voglio più passare per Piazzale degli Eroi.
    E il presidente che fa?
    col 130 dopo aver aperto ospedali e scuole materne
    lui si rivolge al pubblico dicendo:
    figlioli, fratelli, compagni, defunti
    no, non voglio più passare per Piazzale degli Eroi,
    troppe scritte nere sui muri.









    Ora che sono pioggia


    Ora che son pioggia e come il mare vado via,
    che la lunga strada del tempo, io l'ho vissuta,
    che ho accettato il principio fino a capire me stesso,
    che ho odiato ed amato, come tutti del resto, la mia vita:
    no, proprio non si può dire che sono stato un modello di fedeltà,
    di coerenza, di donna candida e smarrita;
    non sono mai stato io il tipo di accettare ordini e compromessi
    con uomini, con donne e coi santi stessi.
    Io ho accettato di dare e dare con molta sincerità
    ma i sentimenti e le cose portano in sé contraddizioni.
    Poteva essere amore per te, per te e per te
    ma l'amore ha molte facce,
    scusami adesso se non te l'ho saputo dare
    ed anche nel lavoro molte volte ho mentito,
    ho giocato per pigrizia, per soldi o per paura;
    ma ora che son pioggia e come il mare vado via,
    quella cosa che resta la vedo: è solo amore









    Antonello Venditti regala in Unica le sue nuove emozioni musicali


    di Pippo Augliera
    musicalnews.com



    Unica di Antonello Venditti contiene nove brani, arriva a distanza di quattro anni da Dalla Pelle al Cuore. Il disco, disponibile dal 29 novembre, conferma alcune collaborazioni storiche e la presenza di altri giovani musicisti.

    Unica di Antonello Venditti contiene nove brani, arriva a distanza di quattro anni da Dalla Pelle al Cuore. Il disco, disponibile dal 29 novembre, conferma alcune collaborazioni storiche e la presenza di altri giovani musicisti.

    Prodotto da Alessandro Colombini insieme allo stesso Venditti, è stato presentato in una conferenza stampa nella quale il cantautore ha spiegato i temi trattati in questa sua ultima fatica: ‘La libertà così come la donna e soprattutto l’amore sono le chiavi di lettura: Unica è la somma della libertà e dell’amore che, globalmente, porta ad un Dio, che si spera sia femminile.

    L’apertura spetta ad “E Allora Canta!” che si avvale della partecipazione di un grande sassofonista Gato Barbieri: molti ricorderanno la splendida “Modena” realizzata insieme per l’album “Buona domenica”. Scritta come un inno alla libertà, in seguito ad un episodio increscioso avvenuto all’interno di una facoltà universitaria, gli ha anche suggerito il titolo da dare all’album che ha avuto una gestazione durata ben due anni.

    Nel corso della sua carriera, ci ha abituati alla presenza di figure femminili: da “Lilly” a “Sara” fino a “Giulia”. Questa volta lo spazio è dato a “Cecilia”, in cui viene tratteggiata la Santa omonima, una donna che ha avuto il coraggio di tenere fede ai suoi ideali dettati dall’amore, reagendo con veemenza.

    Per la canzone di chiusura, “La Ragazza Del Lunedì (Silvio)” dedicata ironicamente al nostro ex Premier, ha voluto, ancora una volta, Carlo Verdone alla batteria, uno dei suoi amici più cari. Il relativo video è stato pubblicato sul nuovo sito ufficiale, che permette a tutti i fan di di rimanere quotidianamente in contatto con l'artista.

    Meno male che esiste e resiste la musica che Venditti, considera, al di là della situazione sociale difficile in cui versa l’Italia, come 'un gesto di amicizia': un incontro di persone che producono suoni per trasmettere emozioni ad altre che ascoltano e che comprendono il significato importante di essa.

    Il tour di Antonello Venditti partirà l’8 Marzo 2012 dal Palalottomatica di Roma con altre date che si aggiungeranno successivamente, sarà preceduto da una serie di apparizioni televisive che gli permetteranno di promuovere il nuovo lavoro con esibizioni rigorosamente live: ‘L’unica cosa, commenta, che fornisce verità alla musica è il concerto; è l’unico momento dove si fa il proprio lavoro e dove vi è una comunicazione diretta verso le persone’.

    La tracklist di “Unica”:

    E Allora Canta!
    Unica (Mio Danno ed Amore)
    Oltre il Confine
    Ti Ricordi Il Cielo
    Forever
    Come Un Vulcano
    Cecilia
    Non ci Sono Anime
    La Ragazza Del Lunedì (Silvio)

    Partecipazioni televisive:

    27 Novembre ore 20,10: Che tempo che fa - Rai 3
    29 novembre ore 18,00: Fnac di Milano
    1 Dicembre ore 21,10: Io Canto Canale 5
    2 dicembre ore 18,00: Fnac di Roma
    8 Dicembre ore 16,00: Motor show Bologna diretta radiotv RTL 102,5 e canale 750 di Sky
    9 Dicembre ore 21,10: I Migliori Anni Rai 1

    Queste le prime date del tour:

    8 e 9 marzo ROMA (PalaLottomatica), 17 marzo ACIREALE - CT (Palasport), 24 marzo CONEGLIANO - TV (Spes Arena), 27 marzo MILANO (Mediolanum Forum), 31 marzo ANCONA (Pala Rossini), 12 aprile PERUGIA (Pala Evangelisti), 14 aprile BOLOGNA (Pala Dozza), 19 aprile GENOVA (105 Stadium), 21 aprile TORINO (Pala Olimpico), 23 aprile FIRENZE (Nelson Mandela Forum).



    Edited by tomiva57 - 8/1/2013, 17:23
     
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  11. tomiva57
     
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    Campo de' Fiori

    Campo de' fiori io non corro più,
    gli amici di ieri,
    il tempo ha già sconfitto
    le ombre di un'età
    e gli amori, gli amori, sono proprio veri
    e non ho più paura della libertà.
    Ma i tuoi bambini crescono bene,
    rubano sempre ma non tradiscono mai.
    Oh mai, oh mai.
    Campo de' fiori io non corro più,
    sulle strade di ieri
    il tempo ha già sconfitto
    i soldi di papà,
    ma le partite stavolta sono proprio vere
    e adesso ho un po' paura per la libertà.
    I tuoi bambini io li vedo crescono bene,
    rubano sempre ma non tradiscono mai.
    Oh mai, oh mai.
    Adesso ho un po' paura per la libertà











    Figli del domani


    Non farmi molte domande
    Non saprei risponderti bene,
    poca linfa nelle vene e la memoria non trasmette più.
    Padre, che pianeta era?
    Questa era la Terra.
    Era un pianeta sincero e sorrideva sempre.
    E questo che animale è?
    Questo era un cane.
    E questa padre che strana macchina è?
    Questo era un uomo; era una macchina molto strana e non sorrideva mai.
    E noi, dove stiamo andando?
    Verso l'Universo.
    E le immagini che mi hanno mandato, dimmi sono già morte?
    Sono morte un milione di anni fa.
    E questo è solo un'ombra.
    L'uomo ha smesso di sbagliare,
    è andato via e rimaniamo noi.
    Noi siamo perfetti, siamo uomini perfetti,
    noi giochiamo mai col sole, e non piangiamo mai, non piangiamo mai.








    Quando verrà Natale

    Quando verrà Natale,
    tutto il mondo cambierà
    Quando verrà Natale,
    tutto sorriderà
    .



    Edited by tomiva57 - 8/1/2013, 17:21
     
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  12. gheagabry
     
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    unica-antonello-venditti-300x300

    Si intitola Unica ed è allo stesso tempo nuovo singolo e nuovo album di un grandissimo della musica italiana, Antonello Venditti.

    E' difficile parlare di artisti del genere in poche righe, si tratta di artisti che hanno scritto e scrivono tuttora la storia della musica, si rischia di essere banali.
    L'album in uscita il 29 novembre, giusto in tempo per i regali natalizi, sarà il ventesimo costituito da inediti, un numero che da solo rende bene la maestosità e l'importanza dei quasi 40 anni di carriera del cantautore, dal debutto in coppia con De Gregori sino ai giorni nostri.

    Dai tempi delle esibizioni al Folkstudio di tempo ne è passato, lo stile di Venditti è cambiato profondamente da tanto tempo, quello che non è mai cambiata è l'incredibile capacità di sfornare singoli ed album di gran successo e molto diversi tra loro.
    Basta confrontare album come Lilly e Sotto il segno dei pesci con In questo mondo di ladri o Benvenuti in paradiso, stili molto diversi tra loro, ma come costante il dominio delle classifiche anche contro album stranieri che hanno fatto la storia della musica.
    Ognuno di noi può apprezzare o meno l'artista, quello che è incontestabile però, è che chiunque conosce almeno un brano di Antonello, anzi sicuramenti diversi brani, non solo uno, questo per me è un indice di grandezza assoluta.

    Le sue passioni sono note, il legame con la sua città e con la sua squadra del cuore lo sono altrettanto, le centomila persone che hanno assistito un paio d'anni fa al concerto di Capodanno davanti al Colosseo ne sono una chiara testimonianza.
    Uno dei temi più cari al cantautore, la donna, è al centro di questa nuova produzione.

    Unica, inteso come singolo, è un brano in linea con la produzione Vendittiana di maggior successo, non più il solo magico pianoforte come strumento, ma con strumenti di ogni genere, chitarre acustiche ed elettriche oppure archi.
    Un pezzo convincente, molto radiofonico e capace di calamitare interesse, un perfetto promo per l'omonimo album.
    A tal proposito è da sottolineare la strategia di marketing scelta per promuovere l'ultimo lavoro del cantautore romano.
    Acquistando biglietti speciali per la prossima tournèe nei palazzetti, si potrà avere uno special package di Unica, chiamato Antonello Venditti special experience con tante chicche in più, ma con un'idea di fondo molto chiara, ossia l'importanza sempre più rilevante per i nostri artisti dell'attività live, un'iniziativa da monitorare e da imitare sicuramente.
    Christian Valbonesi





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  13. tomiva57
     
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    Antonello Venditti - Forever





    Si chiama Forever il secondo singolo estratto da Unica, album che ha segnato il ritorno sulle scene di Antonello Venditti.

    Dopo l'omonima titletrack, il cantautore romano ci propone un nuovo brano che sarà un trampolino di lancio anche per l'imminente, lunga tournèe che partirà l'8 marzo, festa della donna e compleanno dell'artista.
    Tournèe che toccherà tanti palazzetti italiani, dove, oltre ai 9 inediti dell'ultimo album, troveranno spazio tantissimi classici ce hanno reso negli anni Antonello Venditti uno dei più apprezzati e affermati artisti italiani.

    Togliamoci subito il sasso dalla scarpa, visto che è sin troppo palese, ebbene sì, la intro di Forever è molto, ma molto simile alla intro di uno dei più grandi successi dei Coldplay, quella In my place che ha fatto di Chris Martin e soci uno dei gruppi più popolari del mondo.
    Plagio? Tributo? Poco importa, i 2 brani differiscono totalmente, non si tratta di una cover come già era accaduto per esempio con Alta marea e Don't dream it's over dei Crowded house.

    Forever è un brano costruito fondamentalmente su un arpeggio di chitarra e archi, tanto che personalmente lo avrei visto bene in gara nella kermesse sanremese, un pò per lo stile musicale e un pò anche per il tema affrontato dal brano, ossia l'amore, argomento caro tanto a Venditti, quanto al pubblico festivaliero.
    Non siamo però di fronte alla magia lirica di un cuore-amore, ma di un cuore-dolore, visto che si tratta del ricordo di un rapporto, della sua magia, che ora come ora è svanito, non esiste più, ma che il protagonista vuole a tutti i costi per sempre.

    Non il singolo più bello della carriera di Venditti, ma Forever rappresenta un seguito più che interessante ad Unica, inteso come singolo, un brano già in alta rotazione e che trarrà ancora maggiore visibilità dall'imminente video che vedrà protagonista Olivia Magnani, nipote della divina Anna e sarà ambientato ad Ostia all’interno del Parco Letterario Pier Paolo Pasolini.
    Ennesima conferma per uno dei big di casa nostra, un personaggio sulla cresta dell'onda da tanti anni e con una carriera assolutamente incredibile, in grado di emozionare anche dopo tanti anni e di regalare magia nei suoi spettacoli, assolutamente meritevoli e da vedere.

    Christian Valbonesi
    musicsite.it


     
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    venditti-antonello



    ANTONELLO VENDITTI: IN AUDITORIUM
    IL SUO DOPPIO LIVE PER ROMA



    di Tiziana Boldrini
    da:leggo.it


    ROMA - Ai suoi fan romani non ha saputo dire di no. Così, a distanza di poco più di un mese dall’ultimo concerto capitolino, Antonello Venditti tornerà all’Auditorium, il 9 e il 16 gennaio, per le repliche di Unica, il tour omonimo del nuovo diciannovesimo album di inediti. Il disco, che a luglio si è aggiudicato anche il Premio Lunezia per il valore musical-letterario, sarà lo spunto per un viaggio a ritroso nella carriera quarantennale dell’artista, in cui, una dietro l’altra, scorreranno le sue più celebri canzoni. Oltre due ore di live, per cantare insieme pezzi di storia della musica italiana come Piero e Cinzia, Giulio Cesare, Sara, Roma Capoccia, Sotto il segno dei pesci, Ci vorrebbe un amico, Amici mai e Il compleanno di Cristina. Brani stra-amati da generazioni diverse, molti dei quali sono stati recentemente raccolti in Tutto Venditti, la mega antologia in tre cd, che contiene quarantacinque tracce. Un modo per festeggiare una vita di successi anche sul palco, che il cantautore dividerà con una band formata da Derek Wilson, Alessandro Canini, Fabio Pignatelli, Alessandro Centofanti, Danilo Cherni, Benedetto “Toti” Panzanelli, Maurizio Perfetto, Amedeo Bianchi, Sandy Chambers e Julia St. Louis. Musica e parole all’insegna della libertà, da Venditti considerata fondamentale: “Canto la libertà perché è ciò da cui bisogna ripartire, per conquistarla dobbiamo lottare, senza compromessi”.

    DOVE COME QUANDO
    Antonello Venditti live con Unica tour, il 9 gennaio e il 16 gennaio ore 21, all’Auditorium, viale Pietro De Coubertin 30. Biglietti da 40 a 75 euro all’892982 e su www.listicket.it, info www.auditorium.com


    LA STORIA
    Diciannove album per quarant’anni di musica. E’ confortante pensare alla coerenza di Antonello Venditti in tutto questo tempo: di lui ci si può fidare perché il suo sarà sempre un racconto popolare condiviso e condivisibile, saprà intercettare la rabbia e l’indignazione, saprà tagliare con l’ironia che tutti vorremmo avere i teatri degli orrori sociali e della politica, mentre il suo linguaggio sarà sempre libero di correre da un’immagine sfumata nel ricordo, alla concretezza del quotidiano. Libero, appunto, e la libertà è quanto mai la parola d’ordine che sottende a tutte le sue canzoni, vuoi le tante che parlano d’amore fino alla recente Unica, vuoi che arricchiscano la lunga galleria delle donne protagoniste, o dei personaggi di varia umanità incontrati nel lungo cammino di una vita, la sua, che non corre davvero il rischio di ripetersi e che continua ad essere la principale fonte di ispirazione.

    LA SCALETTA DEI LIVE

    Unica (Mio danno ed amore)
    Il compleanno di Cristina
    Giulio Cesare
    Piero e Cinzia
    Oltre il confine
    Che fantastica storia la vita
    Sotto il segno dei Pesci
    Non ci sono anime
    Roma capoccia
    Sara
    Le cose della vita
    Ci vorrebbe un amico
    Notte prima degli esami
    Dalla pelle al cuore
    Indimenticabile
    Forever
    Amici mai
    Ogni volta
    Alta marea
    Come un vulcano
    Benvenuti in Paradiso
    In questo mondo di ladri
    E allora canta!
    Ricordati di me

     
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  15. tomiva57
     
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    Lilly




    Da Wikipedia



    Lilly è il sesto album di Antonello Venditti (il quarto da solista), pubblicato nel 1975 dalla RCA Italiana.


    Il disco

    Autore dei testi e delle musiche, Venditti ha anche curato gli arrangiamenti delle canzoni L'amore non ha padroni, Attila e la stella e Penna a sfera; gli altri brani sono arrangiati da Nicola Samale e Giuseppe Mazzucca, due direttori d'orchestra formatisi nel campo nella musica classica, con alcune esperienze nel pop (nello stesso periodo Samale collabora con Claudio Lolli suonando nell'album Canzoni di rabbia); come il precedente, il disco è prodotto dalla Delta Italiana, casa di produzione di proprietà di Paolo Dossena.
    Anche in quest'album suonano i componenti del gruppo The Cyan più altri musicisti come il chitarrista palermitano Saro Liotta; inoltre risulta da alcune testimonianze rilasciate dagli stessi musicisti che abbia partecipato all'incisione il gruppo degli Stradaperta, non accreditato in copertina, forse a causa di alcuni dissidi con il produttore.
    Il disco è stato registrato negli studi della RCA Italiana di Roma, e il tecnico del suono è Enzo Martella; la prima edizione è stata stampata con la copertina lucida, mentre nelle edizioni successive il cartoncino è ruvido. Negli anni novanta è stato pubblicato in cd dalla RCA e successivamente ristampato (1999) con etichetta Heinz.
    L'album prosegue la strada intrapresa in Quando verrà Natale, e supera le vendite del disco precedente, al punto che Venditti raggiunge il primo posto delle classifiche sia negli album che nei 45 giri, con la title track: indicato da pubblico e critica come l'album più completo tra quelli della prima fase, passando dal dialetto in Santa Brigida (orchestrata da Mazzucca e Samale), alla ballata acustica Attila e la stella (che narra dell'avanzata degli Unni, arrestata da papa Leone Magno, in cui vi è un verso in latino, "flagellum Dei", cioè "flagello di Dio", che era il soprannome che era stato dato al re degli Unni), all'ironia di Penna a sfera (rivolta al giornalista di Ciao 2001 Enzo Caffarelli, che lo aveva attaccato dalle pagine del suo giornale), a una canzone sui suoi ricordi di liceo, Compagno di scuola: quest'ultima subisce una censura: infatti la RCA si rifiuta di pubblicare il disco con il verso "quella ragazza che l'ha data a tutti meno che a te", che sarà modificato con "filava tutti meno che te" (ed è anche a causa di questi episodi che il rapporto con la RCA si deteriora).
    Completano il disco, tra le altre, Lo stambecco ferito, una storia che Venditti usa simbolicamente per trattare il tema della violenza politica, e L'amore non ha padroni, brano dedicato a Simona Izzo, che Venditti sposava proprio nel 1975: ed il cane citato nella canzone ("...e ti sei comprata un cane...") è lo stesso che, 7 anni dopo, Venditti citerà in Dimmelo tu cos'è ("Il nostro cane non mi riconosce più..."). La canzone che dà il titolo al disco è una ballata struggente dedicata a una ragazza vittima della tossicodipendenza, e rimane uno dei successi più significativi di Venditti, riconoscibile per l'iterazione ossessiva del nome, dall'angolazione dell'uomo che la ricorda con nostalgia.


    Tracce

    Lato A

    Lilly - 6:11
    L'amore non ha padroni - 6:20
    Santa Brigida - 3:54
    Attila e la stella - 4:01

    Lato B

    Compagno di scuola - 6:03
    Lo stambecco ferito - 9:43
    Penna a sfera - 4:51










    album completo

     
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69 replies since 26/9/2010, 13:49   2463 views
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