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O'scia, Al Via L'ottava Edizione Oltre Cento Artisti Con Baglioni
Lunedì, 27 Settembre 2010: La Repubblica
MUSICAO'Scia, al via l'ottava edizione oltre cento artisti con BaglioniUn cast d'eccezione per il festival di Lampedusa ideato dal cantautore romano. Il tema è sempre quello dell'integrazione. "Mi auguro che questo spirito illumini i potenti". Poi.... -
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grazie lussy . -
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Lettera di Claudio Baglioni
“Gran Concerto ”
Certe decisioni non si prendono a cuor leggero.Mai.
Non lo si fa se i loro effetti ricadono solo su di noi.
Lo si fa ancora meno quando i loro effetti ricadono anche sugli altri.
Spostare la data di un concerto è una decisione che pesa. Perché è un danno.
Per tutti.
Per chi sale sul palco.
Per chi siede ad ascoltare.
Nessuno è contento.
Né voi. Né io.
Ogni danno arreca disagio.
E io avverto il vostro disagio e lo comprendo, anche se alcuni di voi non comprenderanno mai veramente il mio.
Per questo vi scrivo.
So che queste parole non eliminano il danno.
Ma sento lo stesso il bisogno di dirle, perché credo che un rapporto come il nostro, meriti chiarezza e verità.
La verità non sempre risolve, lo so. Ma spiega.
Rende ragione del perché delle cose.Aiuta a capire.
E, se non cancella il danno, elimina almeno l'idea della mancanza di attenzione e rispetto per l'altro.
E chiude le porte all'offesa.
Dico spesso che la vostra fiducia mi onora.
Non è una frase fatta o un modo di dire.
E' una verità. Una verità in cui credo.
Mi onora soprattutto perché, spesso, la vostra è fiducia preventiva.
Nel senso che, prima ancora di sapere cosa sentirete (e cosa ciò che sentirete vi darà) vi fate carico dei costi – non sempre leggeri – dell'acquisto di un disco o di un biglietto.
Nel caso di un concerto, poi, vi preparate anche a sostenere tutta una serie di spese di “trasferta” che, a volte, rendono la partecipazione a un concerto un impegno tutt'altro che irrilevante, sia dal punto di vista organizzativo, che logistico e, soprattutto, finanziario.
Fiducia doppia, dunque. Che merita doppio rispetto.
Ecco perché certe scelte addolorano due volte.
E ci si pensa ben più di due volte prima di farle.
Per questo desidero che sappiate che spostare la partenza del tour è stata una scelta obbligata.
Le ragioni, tutte vincolanti, hanno a che fare, essenzialmente, con tre aspetti:
la particolare natura dello spettacolo;
la complessità della macchina tecnologica;
la tipologia e le caratteristiche delle location.
Provo ad andare con ordine.
natura
“Gran Concerto”, lo sapete, non è un tour tradizionale. Per quello che racconta e per come lo racconta.
Perché è una sorta di “concept-tour”: una storia raccontata attraverso la musica;
perché – per la prima volta – un tour anticipa un album doppio inedito (tutt'ora in fase di ultimazione), e, dunque, richiede una preparazione musicale radicalmente diversa da quella di un normale giro di concerti;
perché musica e immagini sono legate da un rapporto particolare: sono pensate, filmate, trattate, montate e riprodotte per creare, non una didascalia o un semplice commento alla musica, ma una fusione nella quale musica e immagini convivono e si danno reciprocamente valore, come due facce di una stessa moneta.
complessità
La complessità del progetto, come potete facilmente immaginare, rende complessa anche la gestione dell'insieme attraverso il quale quel progetto diventa spettacolo.
E, in particolare, l'armonizzazione tra palco, luci, mega-schermo e le nuove tecnologie digitali responsabili non solo della proiezione delle immagini, ma anche dell'interazione tra le diverse tipologie di immagini, i suoni e tutto ciò che succede sul palco. Non esagero affatto se dico che – per la quantità e qualità degli aspetti tecnici – questo “Gran Concerto” è, per grado di difficoltà, secondo solo al tour “Assolo”. Con la differenza che, allora, la complessità riguardava esclusivamente la parte musicale, mentre qui riguarda anche la gestione delle immagini.
location
“Gran concerto” è, di fatto, un'opera. Un'opera moderna, certo. E, come ogni opera, necessita di uno spazio scenico adeguato. Per le esigenze del tema trattato, che non può essere rappresentato ovunque; per le esigenze di una macchina scenica di caratteristiche e di dimensioni non ordinarie; e, naturalmente, per le esigenze del pubblico, che deve poter fruire, nel modo migliore, dello spettacolo che gli viene proposto.
L'ideale sarebbe un teatro. Non un teatro qualsiasi, però, e nemmeno un gran teatro. Ma un teatro grandissimo.
Il problema è che non esistono teatri così grandi, in grado di ospitare strutture come il palco e il megaschermo di questo QPGA. E, dunque, tali teatri ce li siamo dovuti “inventare”, prendendo in prestito alcuni spazi e ripensandoli per l'occasione, con una serie di problemi tecnici supplementari non indifferenti.
Sono questi i motivi che ci hanno portato a scegliere locations decisamente particolari.
Scelte che, se da un lato fanno crescere valore e standard qualitativi delle produzioni, dall'altro possono porre di fronte ad una serie di problemi tecnici, logistici e di armonizzazione tra i calendari (il nostro e quello degli spazi ospitanti), che, in qualche caso, costringono a scelte dolorose e impopolari.
Nel caso di Piazza di Siena, ad esempio, - dove, per evidenti ragioni (è un parco pubblico), lo spazio deve essere integralmente ripensato - nel progredire dei lavori ci siamo resi conto che non sarebbe stato possibile far convivere la struttura del nostro “Gran Concerto” con quelle degli eventi – tutti prestigiosi e importanti – previsti negli stessi giorni nei quali il nostro “QPGA” sarebbe andato in scena. L'unica alternativa praticabile rimaneva, quindi, quella di spostare il nostro appuntamento al termine delle altre manifestazioni (il Concorso Ippico Internazionale, il “Carosello” dei Carabinieri, ecc.), una volta disallestite le altre strutture. Di qui la scelta del 12 giugno, data successiva a questa importante e complessa serie di eventi.
Lo slittamento della data di Roma, che – per ragioni che tutti conoscete – non poteva non essere la data di partenza di questo giro di concerti, ha determinato lo slittamento della data di Milano.
Per quanto riguarda Milano, si tratta di un doppio spostamento. Di data – il concerto si terrà, infatti, mercoledì 17 giugno – e di location: dallo “storico” Vigorelli all'Arena Civica. Un passaggio deciso su richiesta della stessa Amministrazione meneghina, che ci ha chiesto di poter celebrare – con un evento speciale – i duecento anni dell'Arena. Richiesta accolta, non solo per ragioni di calendario, ma anche perché, l'Arena Civica rappresenta uno spazio più idoneo e, soprattutto, più affine a un progetto e ad un tema come quello del “Gran Concerto”.
Queste le ragioni.
Dispiacere e amarezza restano, lo so, ma credo che verità e chiarezza siano garantite.Spero che “Gran Concerto” vi compenserà del disagio che questi cambiamenti hanno determinato e, soprattutto, che musica, parole e immagini di questa piccola storia vi diano più di quanto questo incidente di percorso vi ha tolto e che rimangano dentro di voi per un tempo molto più lungo e più ricco di questo tempo turbato da queste spiacevoli contingenze.
Tutto in un abbraccio.
Claudio Baglion
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