Lorenzo 1999 – Capo Horn è il decimo album di Lorenzo Jovanotti, con cui l'artista toscano vince il Festivalbar 1999.
Tracce
Per te - 04.41 Il resto va da sé - 05.02 Dolce fare niente - 03.58 La vita nell'era spaziale - 05.24 Stella cometa - 03.52 Un giorno di sole - 04.47 Un raggio di sole - 04.51 Funky beat-o - 04.40 Capo Horn - 04.47 Dal basso - 06.52 Non è ancora finita - 04.40 Non c'è libertà - 04.24 Tutto può succedere - 04.28 Buon anno - 03.00
Auguri a Jovanotti, Glamour gli regala la prima copertina al maschile Lorenzo compie 46 anni e contemporaneamente 25 anni di carriera. La rivista Glamour gli regala un record: è il primo uomo in assoluto immortalato sulla prima pagina del mensile.
Il 27 settembre il cantante festeggia 46 primavere e il mensile Glamour gli regala una splendida copertina del mese di ottobre in edizione speciale. Il regalo in realtà è duplice: la rivista compie 20 anni di edicola e Jovanotti festeggia i 25 anni di carriera.
E’ la prima volta che una copertina viene dedicata ad un personaggio maschile, ma decisamente l’occasione lo richiedeva. Corredata di una splendida lunga intervista, la copertina di Glamour mostra il cantante in smoking con una lunga e meravigliosa rosa rossa.
Oggi 46 enne, un nuovo album prodotto e un tour in America che partirà il prossimo 1° ottobre, Lorenzo sa di essere un “ragazzo fortunato” ma con tanta umiltà e voglia di raccontarsi risponde di buon grado alle domande delle lettrici, del giornalista-scrittore bestseller Massimo Gramellini e dello scrittore Michele Dalai che indagano nel profondo della sua anima e ci svelano dei suoi tratti inediti. Ad esempio il suo bisogno di rimettersi quotidianamente in gioco perché non vuole annoiarsi:
Per me è un bisogno vitale. In realtà mi creo delle gavette a hoc, per crescere senza annoiarmi: ho fatto “Non m’annoio proprio” perché tendo ad annoiarmi. È una frenesia quasi patologica. Sono ipercinetico. A volte, la testa mi va troppo veloce. Se vado a vedere un bel film, mi viene voglia di fare il regista, idem per il balletto: vorrei subito essere Roberto Bolle. La solarità che canta nei suoi testi e a cui siamo abituati è un’arma che utilizza quotidianamente per affrontare al meglio la vita:
Sono un combattente in un fronte di resistenza. Significa glorificare l’energia, me la sono presa un po’ come una missione: soprattutto quando si diventa grandi, si ha una figlia, si deve portare avanti una fiaccola. La vita è un casino, ma bisogna opporsi con la forza. C’è una linea di depressione nella mia famiglia: mi ha trasmesso un senso di smarrimento che mi porta a voler acchiappare tutte le cose. Il limite tra il nostro talento e la nostra malattia spesso è molto sottile
Anche in un periodo come questo in cui la politica italiana descrive uno scenario quasi deprimente, Jovanotti racconta che è la fiducia la sua ricetta per “mettere in circolo energia positiva”, per dirla con un’espressione utilizzata dal giornalista Gramellini:
La fiducia, l’affetto che sento intorno a me. A volte mi sento come se qualcuno mi soffiasse alle spalle, mi incitasse. Questa cosa qui mi mette voglia di fare meglio. La catastrofe della politica non mi fa diventare cinico, ma migliore. A 46 anni è all’apice della sua carriera, Lorenzo è più maturo ma non per questo cinico e disilluso verso la vita. E’ cresciuto e da semplice “ragazzo fortunato” come cantava nel 1992 è diventato adulto grazie ad un ingrediente in particolare che l’ha aiutato ad evolversi:
L’amore. Poi tutto il resto è una meraviglia, tutto un gioco. Il mondo è un Luna Park. Ma l’amore è la cosa più importante.
Mi sono svegliato e ho visto le mie mani in fondo alle mie braccia i piedi miei dalla parte opposta della faccia ho visto che per camminare devo mettere una gamba avanti e l'altra indietro e anche se mi sforzo posso volare in alto circa un metro, per un secondo, e poi una strana forza mi riporta appiccicato al mondo la chiamano gravità mi sono svegliato ed ho capito che che non c'è libertà e non c'è libertà che non c'è libertà e non c'è libertà mi sono svegliato ed ho creduto di essermi svegliato e invece poi mi sono accorto di essere ancora addormentato i miei pensieri, le mie parole, i gesti il mio rapporto con la realtà soltanto meccanicità niente volontà, il frutto inconsapevole di una catena di eventi precedenti a me al mio presente mi son svegliato ed ho creduto di essere cosciente e invece niente imprigionato si meccanismi chimici nella mia mente sbattuto di qua sbattuto di là come una palla dentro al flipper dell'eternità mi sono svegliato ed ho capito che che non c'è libertà e non c'è libertà che non c'è libertà e non c'è libertà mi sono svegliato e ho visto sofferenza intorno a me e poi mi sono tagliato col rasoio mentre mi radevo e tutta la sofferenza intorno a me è sparita ero da solo con la mia ferita soffrivo solo io mi sono accorto che dal mio stato fisico e mentale dipende anche il mio rapporto con la realtà mi sono svegliato ed ho pensato che, ho pensato che, che non c'è libertà e non c'è libertà che non c'è libertà e non c'è libertà
Lorenzo 2002: Il quinto mondo è il tredicesimo album di Lorenzo Jovanotti.
Il disco
"Il quinto mondo è il prossimo livello": nell'omonima canzone si trova un'ottima chiave di lettura per quest'album jovanottiano, intriso di speranze, passioni e drammatiche constatazioni. Dominante in quest'album è certamente l'impegno politico su vari fronti; quello della tolleranza e del rispetto e della solidarietà verso i popoli meno fortunati del pianeta (Noi, Il quinto mondo); quello dell'ecologia e dell'ambientalismo (Albero di mele); quello della difesa dei diritti umani minacciati dall'arroganza del potere economico (La vita vale). Il pezzo di lancio dell'album, Salvami (che ripercorre numerosi di questi temi), contiene tra le altre cose un riferimento non troppo celato alla scrittrice fiorentina Oriana Fallaci e, non a caso, venne citato da Tiziano Terzani nell'introduzione al suo Lettere contro la guerra. Il singolo fu oggetto di un interessante esperimento mediatico: Lorenzo decise di portarlo nel maggior numero di trasmissioni televisive possibile, collezionando decine e decine di apparizioni in TV nel giro di una sola settimana. Questo attirò numerose polemiche su un suo presunto presenzialismo, e fu Lorenzo stesso ad osservare come tali polemiche non ci sarebbero state se questo "TV tour" fosse stato tenuto in piedi da Serenata rap. Tra l'altro era da poco scoppiata la guerra in Afghanistan, e i versi amici e nemici, che comodità: villaggi di fango contro grandi città! causarono una polemica fra Jovanotti e Vittorio Sgarbi (già citato in Ho perso la direzione nel 1992) in un noto salotto televisivo di Rai 1. La posizione di Jovanotti nei confronti delle politiche globali e dei rapporti fra mondo occidentale e altre culture è anche implicitamente ribadita da scelte musicali; per i suoi numerosi riferimenti alla musica latinoamericana, Il quinto mondo si può facilmente classificare come un album con elementi world music. Il secondo tema che dà corpo all'album è quello romantico: Ti sposerò, Morirò d'amore, Canzone d'amore esagerata e (Storia di un) corazòn. I due temi in qualche modo confluiscono nella quattordicesima traccia, 30 modi per salvare il mondo, quasi a significare che una pacificazione globale è possibile solo con una pacificazione interiore di ogni singolo individuo: è emblematica la frase: Ci sono trenta modi per salvare il mondo, ma uno solo perché il mondo salvi me: che io voglia star con te, che tu voglia star con me. Quest'album doveva essere il primo di una serie di cinque, tutti caratterizzati dal simbolo di una pianta: sulla controcover è raffigurato un pampino di vite appeso ad un filo tramite una molletta. Lo stesso artista spiegherà che si tratta di un simbolo ancestrale: la vite è da sempre il simbolo della vita.
Curiosità
Inizialmente il titolo dell'album doveva essere Vita, morte e miracoli. Massimo Bubola accusò Jovanotti di averlo copiato da un suo disco del 1989. Prontamente egli si propose di cambiarlo nel nome con cui infine è stato pubblicato.
Tracce
Salvami - 4:08 Un uomo - 7:41 Albero di mele - 4:39 Ti sposerò - 5:06 Morirò d'amore - 4:17 La vita vale - 5:02 Noi - 3:58 Salato parte uno - 4:02 Salato parte due - 5:05 Canzone d'amore esagerata - 6:52 (Storia di un) corazon - 3:38 Il quinto mondo - 4:35 Date al diavolo un bimbo per cena - 11:56 30 modi per salvare il mondo - 6:23
Jovanotti saluta l’Italia e si trasferisce a New York Jovanotti si ferma un anno e si trasferisce nella Grande Mela: "Farò musica solo per gli americani, ho bisogno di trovare nuove canzoni e nuovi stimoli".
Ciao Italia, Lorenzo Jovanotti ha deciso di trasferirsi negli States per un anno. “Forse fino alla prossima estate”, così ha dichiarato il cantautore romano intervistato da Piero Negri per La Stampa, visto che nella Grande Mela i concerti sono pazzeschi, l’aria che si respira è tutto quello che un artista può chiedere dalla vita. Così Jova si trasferisce, la decisione dopo il concerto di sabato notte lungo le sponde del fiume Hudson a Manhattan, al Terminal 5, uno spazio industriale riadibito a tempio della musica.
Nei giorni in cui si festeggia l’arrivo di Colombo, mi è capitato di pensare al navigatore che approda sul continente nuovo. Che fa? Semplicemente si guarda intorno. Ed è quello che sto facendo io da un po’ di tempo in qua. Sto girando l’America, mi sento come Gulliver nel capitolo in cui finisce nel Paese dei giganti. Solo che qui il gigante è il Paese stesso, l’America. Lavoro? Esiste un’Italia molto vendibile, che è essenzialmente cibo buono, bel vivere, vestiti eleganti. È un’Italia che ho nel Dna, come tutti noi, ma che qui, quando mi guardano, non vedono. Li disoriento. E mi chiamano Iovanotti, con la I: devo spiegare che mi ero ribattezzato Jovanotti, anzi, Joe Vanotti, per suonare più americano. Una bella beffa, dopo 25 anni. Così mi presento come Mister Nobody, il signor Nessuno.
Una nuova proposta, un nuovo inizio, dopo Campovolo-Italia Loves Emilia. E’ un po’ come l’Odissea, spiega anche Jovanotti, quando Ulisse è al cospetto di Polifemo, ma l’artista non è in fuga e solo alla ricerca di canzoni nuove e di stimoli diversi e l’America testerà così il nuovo volto della musica di Lorenzo Cherubini: e’ una sfida ardua e ambiziosa, scommettiamo che la vince?
L’anno sabbatico del cantante negli Stati Uniti tra interviste e concerti tutti esauriti “Mi sento Ulisse di fronte a Polifemo, uno che ama il viaggio e alla fine tornerà a casa”
PIERO NEGRI da: lastampa.it
Il concerto al Terminal 5 di New York è finito da un’ora quando il telefonino si anima. Un sms: «Concerto pazzesco, uno dei più belli della mia vita. Ho capito tutto». Lorenzo Cherubini, Jovanotti, si è trasferito in città, almeno fino alla prossima estate, e in città, a Manhattan, in uno spazio industriale sul fiume Hudson riconvertito a luogo di spettacolo, sabato notte ha avuto l’appuntamento più importante (finora) con il pubblico americano.
Un trionfo («Mi sono portato via qualcosa di prezioso da quel posto» scriverà poi su Facebook): i suoi primi concerti da queste parti risalgono al 2009, ma quello del Terminal 5 rappresenta senza dubbio un salto di qualità. Se n’è venuto qui con le tasche piene di domande. Che stia cominciando a raccogliere risposte?
«Nei giorni in cui si festeggia l’arrivo di Cristoforo Colombo – ci aveva detto prima di salire sul palco – mi è capitato di pensare al navigatore che approda sul continente nuovo. Che fa?
Semplicemente, si guarda intorno. Ed è quello che sto facendo io da un po’ di tempo in qua. Sto girando l’America vera, suono in posti come Denver, Minneapolis, Austin, Orlando e mi sento come Gulliver nel capitolo in cui finisce nel Paese dei giganti. Solo che qui il gigante è il Paese stesso, l’America. Ci stiamo guardando negli occhi: non sono sicuro che il gigante si sia accorto di me, ma io certamente mi sono accorto di lui, lo studio da una vita intera».
È stato alla Cnn, l’ha intervistato il New York Times: come è andata?
«Esiste un’Italia molto vendibile, che è essenzialmente cibo buono, bel vivere, vestiti eleganti. È un’Italia che ho nel Dna, come tutti noi, ma che qui, quando mi guardano, non vedono. Li disoriento. E mi chiamano Iovanotti, con la I: devo spiegare che mi ero ribattezzato Jovanotti, anzi, Joe Vanotti, per suonare più americano. Una bella beffa, dopo 25 anni. Così mi presento come Mister Nobody, il signor Nessuno».
Umiltà?
«No, no, è l’Odissea. Sono quel che sono, sono Ulisse al cospetto di Polifemo. Sono uno che alla fine tornerà a casa, anche se ci dovesse mettere una vita, e che sa bene che quello è il bello, viaggiare. Dopo 25 anni, appunto, sento di aver scritto la mia Iliade, ora ci vuole un’Odissea. Lo dico anche per spiegare che cosa sono venuto a fare qui in America, dove rimarrò per diversi mesi: non sono in fuga, sto cercando canzoni nuove. In questo momento sto lavorando a due progetti: quello americano e quello italiano, un’antologia di venticinque anni di canzoni che uscirà a fine novembre, e che per me non rappresenta una fine o un compimento, ma semmai una lunga preparazione al salto che sto per compiere».
Che musica presenta agli americani?
«Come un Medicine Man ai tempi del Far West pianto la mia tenda e presento le mie pozioni per avere amore, successo e combattere il mal di schiena. Ecco, questa è la mia mercanzia. Con tre musicisti italiani e tre americani arrivo nei locali e mi affido ai tecnici che vi trovo, mi affido al caso, al rock and roll. Loro sei fanno musica funambolica e io il cerimoniere, cercando di tenere insieme tutte le mie anime. In Italia se faccio “A te” e poi “Tanto tanto tanto” c’è una complicità con il pubblico che rende tutto facile, qui sembrano i pezzi scritti da due musicisti di due pianeti diversi. In un Paese che ha bisogno di scaffali, non riescono a collocarmi. Però c’è la sensazione che ci sia spazio per tutti, e che cosa accadrà dipenda solo da me. Ed è una sfida avvincente».
Non mi stanco ancora a stare sotto il sole a prenderti la mano a dirti che ti amo passeranno gli anni cambierò colore ma io son sicuro che saremo ancora noi due come l'asino ed il bue come il bianco e il nero come una bicicletta che va sopra la collina in salita a faticar e poi giù come a planar tra mille girasoli tra tutti quei colori verso una piccola Abbazia dove ogni giorno che vivrò ti sposerò giorno dopo giorno, ora dopo ora siamo diventati forti come una verità ricominciamo andiamo lontano come sconosciuti soli in una grande città ciao piacere come stai di che segno sei come ti chiami, andiamo via lungo l'autostrada con lo zaino in autostop arrivare a Capo Nord tra tutti quei gabbiani e prendersi le mani stretti abbracciati in un igloo dove ogni giorno che vivrò ti scalderò che ogni giorno sia un giorno d'amore e ogni luna una luna di miele.
(la bella lavanderina che lava i fazzoletti per i poveretti della città, fai un salto, fanne un altro, fai la giravolta, falla un altra volta, guarda in sù, guarda in giù, dai un bacio a chi vuoi tu)
Canto l'altissimo immenso amore perchè l'amore è una cosa eccezionale senza l'amore non c'è niente da fare auguro a tutti di poterlo provare come lo prova il fiore con il sole come succede alla terra con il seme e pure agli atomi e a tutte le altre cose perchè è l'amore che le tiene insieme Amore in alto amore in basso per il lombrico che vive sotto al sasso per la lucertola e per l'airone viva l'amore viva la rivoluzione! viva l'amore unica rivoluzione! perchè l'amore è politica biologica perchè l'amore se ne frega della logica perchè l'amore cura ogni malattia perchè l'amore è mistero e pazzia perchè l'amore unisce lo spirito e la carne e più ne dai e più ti vien voglia di darne perchè l'amore è un sentimento complicato perchè l'amore non è mai sprecato rit. (parte del cantico delle creature di S. Francesco) Dio ci protegga e ci faccia stare bene distribuisca oceani d'amore a tutti gli uomini e a tutti gli animali per tutti i giorni e a tutte le ore perchè l'amore è sia la causa che l'effetto perchè l'amore ti ripara più di un tetto perchè l'amore ti espone al cambiamento perchè in amore tu sei barca e lui è il vento perchè l'amore ti trasforma in ciò che sei perchè l'amore traccia dei percorsi suoi irriconoscibili e misteriosi perchè è l'amore che ci rende radiosi stelle danzanti nella creazione viva l'amore viva la rivoluzione! Rit. perchè l'amore si difende con l'amore perchè l'amore è la luce ed è il colore perchè l'amore è un equilibrio in movimento perchè l'amore è vita al 100% perchè l'amore non evapora col sole perchè l'amore è molto più delle parole perchè l'amore è più potente delle armi è la droga con la quale voglio farmi perchè l'amore è l'unico comandamento perchè l'amore è vita al 100% perchè l'amore è terrestre e divino perchè l'amore è uno spirito bambino Rit.
Buon sangue è il sedicesimo album di Lorenzo Jovanotti.
Tracce
(Tanto)³ – 3:33 Mi fido di te – 4:33 Per me – 4:19 Falla girare – 4:32 – In collaborazione con i Planet Funk Un buco nella tasca – 3:46 Mani in alto – 4:06 Penelope – 4:11 Una storia d'amore – 4:08 La valigia – 4:22 La voglia di libertà – 4:22 Coraggio – 4:20 Bruto – 4:27 Mi disordino – 12:14 – Contiene la ghost track Buon Sangue, che inizia 30 secondi dopo Mi disordino
Edizione speciale
Buon sangue è uscito anche in un'edizione speciale formata da due dischi, il secondo dei quali chiamato Extra F.U.N.K. e composto dalle seguenti tracce.
Un po' di F.U.N.K. Fuori due Rifalla girare Good Blood Coraggio Jam Hai sentito le previsioni del tempo? (ciao) Midi-sordi-no Antologia di stornelli Cosa ne sarà di noi Fuori uno Cose pericolose (corveleno) Mumbojumbo Ancora di più
(Tanto)³ Che stai facendo? Lavoro. Che cosa cerchi? L'oro. Hai uno scopo? Credo. Dove ti trovi? In Italia. E come vivi? Suono. Di dove sei? Toscano. Qual è il tuo aspetto? Meno sereno di un tempo, ma non per questo stanco. A cosa pensi? Al deserto. Qual è il tuo impegno? Immenso. Ed il tuo tempo? Denso. Che risultati hai? Alti e bassi. Che risultati hai? Alti e bassi. Rido di me, di te, di tutto ciò che di mortale c'è e che mi piace Tanto tanto tanto tanto tanto Tanto tanto tanto tanto tanto Tanto tanto tanto tanto tanto Tanto tanto tanto tanto tanto Come va il mondo? Male. Come va il mondo? Bene. Come va il mondo? Male. Come va il mondo? Bene. Rido di me, di te, di tutto ciò che di mortale c'è e che mi piace Tanto tanto tanto tanto tanto Tanto tanto tanto tanto tanto Tanto tanto tanto tanto tanto Tanto tanto tanto tanto tanto Che cosa fai? Vivo. Quando sei in forma? Scrivo. Innamorato? Credo. E lei ti ama? A suo modo. Come va il mondo? Male. Come va il mondo? Bene. Che dice il cielo? Tuona. E la chitarra...suona!!! Sei felice? A volte. Hai distrazioni? Molte. E la salute? Buona. E la chitarra...suona!!! Cosa ti piace? Viaggiare. Tra il dire e il fare? Il mare. Cosa ti piace? Viaggiare. Tra il dire e il fare? Il mare. Cosa ti piace? Viaggiare. Tra il dire e il fare? Il mare. Cosa ti piace? Viaggiare. Tra il dire e il fare? Il mare Rido di me, di te, di tutto ciò che di mortale c'è e che mi piace Tanto tanto tanto tanto tanto Tanto tanto tanto tanto tanto Tanto tanto tanto tanto tanto Tanto tanto tanto tanto tanto sei felice? quanto quanto quanto tanto tanto tanto tanto.. qual'è il tuo impegno? quanto quanto quanto tanto tanto tanto tanto.. innamorato? quanto quanto quanto tanto tanto tanto tanto.. come và il mondo? quanto quanto quanto tanto tanto tanto tanto..
Case di pane, riunioni di rane vecchie che ballano nelle chadillac muscoli d'oro, corone d'alloro canzoni d'amore per bimbi col frack musica seria, luce che varia pioggia che cade, vita che scorre cani randagi, cammelli e re magi forse fa male eppure mi va di stare collegato di vivere di un fiato di stendermi sopra al burrone di guardare giù la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare mi fido di te mi fido di te mi fido di te mi fido di te io mi fido di te ehi mi fido di te cosa sei disposto a perdere Lampi di luce, al collo una croce la dea dell'amore si muove nei jeans culi e catene, assassini per bene la radio si accende su un pezzo funky teste fasciate, ferite curate l'affitto del sole si paga in anticipo prego arcobaleno, più per meno meno mi fido di te mi fido di te mi fido di te cosa sei disposto a perdere mi fido di te mi fido di te io mi fido di te cosa sei disposto a perdere rabbia stupore la parte l'attore dottore che sintomi ha la felicità evoluzione il cielo in prigione questa non è un'esercitazione forza e coraggio la sete il miraggio la luna nell'altra metà lupi in agguato il peggio è passato mi fido di te mi fido di te mi fido di te cosa sei disposto a perdere eh mi fido di te mi fido di te mi fido di te mi fido di te cosa sei disposto a perdere
Video
Per me Non è facile per me dire una cosa proprio a te che mi conosci bene come la tua pelle. Questa mattina quando te sei uscita prima di me sono rimasto a letto a guardar le stelle, disteso dalla parte tua, col tuo calore ancora lì, terra di sogni che non so comprendere, io trattenevo il respiro per sentire il silenzio di una stanza quando non ci sei. Abbracciavo il cuscino per cercare il profumo di una notte dai capelli tuoi E non ci riuscirò mai. mai a dirti quanto bella sei.. sei, quanta vita mi dai dai e quello che tu sei per me per me.. per me per me.per me Sei l'altra parte della luna, il fuoco che non si consuma, il tuono che precede il lampo, la cassaforte del mio tempo. E difficile poi ritrovarsi tra noi con addosso dieci anni insieme. Labitudine sai è il peggiore dei guai. Si diventa come due vecchi comici che non ridono più, che non inventano più, che sono li a rassicurare il pubblico. Io ti amo.. e mi vergogno anche un po, come un bambino io continuo a dirtelo. E non ci riuscirò mai.. mai a dirti quanto bella sei.. sei, quanta vita mi dai dai, e quello che tu sei per me per me.. per me per me.per me Fedele non sarò mai ma non ti tradirò mai, sai che fedele io non sono a niente, io non lo sono con me, io non lo sono con te, neanche con Dio, nemmeno con la gente. Non ti amerò come vuoi perché non so dire "noi", però lo sai che posso darti il sole. È solo insieme a te che io ho capito perché è così bella la parola "amore". E non ci riuscirò mai.. mai a dirti quanto bella sei.. sei, quanta vita mi dai dai e quello che tu sei per me per me.. per me per me.per me Tu sei la cima dell'Olimpo, la pioggia che ravviva il campo, la madre che non mi somiglia, il battito delle mie ciglia, la notte dove addormentarmi e la la dove ripararmi, tu sei il pericolo costante, la mia miniera di diamante... per me.. per me per me.per me
Falla girare – In collaborazione con i Planet Funk
Lo sai che apparenze non ingannano E i cigni dentro all'acqua non si bagnano Lo sai c'è una febbre che ti fa guarire E che ci sta un silenzio che si fa sentire Lo sai che il dna è lungo più dellequatore Lo sai che cè uno spirito anche dentro ad un motore Lo sai che i grandi mistici hanno braccia forti E i grandi calciatori channo piedi storti Lo sai che nella pancia puoi ascoltare i suoni Lo sai che anche i malvagi fanno gesti buoni Lo sai che ogni tramonto è lalba di un vampiro E che le idee future sono già in giro Lo sai che proprio adesso un uomo sta morendo Lo sai che proprio adesso un bimbo sta nascendo Lo sai che proprio adesso noi stiamo vivendo e qualche cosa proprio ora ci stiamo scambiando Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano vedere Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano sentire Le zebre sono bianche con le strisce nere Le zebre sono nere con le strisce bianche Lo sai che per le mosche noi siamo lentissimi E per una balena siamo piccolissimi Lafrica è il continente più ricco del pianeta A volte lalfabeto inizia dalla zeta Lo sai che il santo graal è nel salotto di mia nonna E il centro della terra sta sotto la gonna Lo sai che un kilo doro pesa come un kilo daria Lo sai che Dio esiste fino a prova contraria ci sono due maniere Per uscire di prigione Scontare la tua pena oppure un evasione Lo sai che nello spazio non cè gravità Lo sai che certe volte non cè neanche qua Lo sai che questa notte esploderà una stella Lo sai che un'emozione poi non si cancella Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano vedere Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano sentire Lo sai che c'è una febbre che ti fa guarire E che ci sta un silenzio che si fa sentire Lo sai che il dna è lungo più dellequatore Lo sai che cè uno spirito anche dentro ad un motore Lo sai che i grandi mistici hanno braccia forti E i grandi calciatori channo piedi storti Lo sai che nella pancia puoi ascoltare i suoni Lo sai che anche i malvagi fanno gesti buoni Lo sai che ogni tramonto è lalba di un vampiro E che le idee future sono già in giro Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano vedere Falla girare falla girare falla girare così che tutti la possano sentire