MITOLOGIA BUDDISTA

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  1. gheagabry
     
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    "Ciò che siamo è il risultato di ciò che pensiamo"


    BUDDHA



    Il Buddha, il cui nome era Siddharta Gautama, visse nell'India del Nord nel VI sec. a.C. Il Buddha nacque, durante il viaggio che doveva portare la regina Maya, moglie del capo del clan degli Sakya, il nobile guerriero Suddhodana, a partorire il primo figlio nella casa paterna, secondo la tradizione del tempo. Ma la tradizione vuole che la giovane non raggiungesse mai la casa e partorisse in un boschetto, mettendo al mondo colui che diventerà il Buddha. Prima di intraprendere la sua ricerca spirituale, il Buddha viveva nell'agio presso il palazzo del padre, seguendo l'educazione necessaria a divenire, un giorno, re di una regione che corrisponde all'incirca all'attuale Nepal.
    Poco prima di compiere trent'anni il principe Siddharta incontrò delle persone che stavano vivendo l'esperienza della malattia, della vecchiaia e della morte, rimanendone molto impressionato e turbato. Allo stesso modo rimase profondamente ammirato dalla serenità mostrata da un saggio eremita. Maturando tali esperienze, il principe Siddharta realizzò la precarietà e la temporaneità del suo stato di agio ed abbandonò la sua casa e la sua famiglia, in cerca di una soluzione definitiva alle grandi sofferenze del mondo. Intraprese in tale ricerca diverse pratiche spirituali ed incontrò molti maestri, finché, insoddisfatto di quanto sperimentato, ricercò la sua via: una via di mezzo tra l’estremo ascetismo e una vita legata ai piaceri dei sensi. Fu come risultato di questa ricerca che una sera, all'età di trentacinque anni, meditando sotto un albero, poi conosciuto come l’albero della Bodhi o del Risveglio presso Bodhgaya (nell'attuale regione del Bihar, in India), il principe Siddharta raggiunse lo stato dell'Illuminazione, lo stato di completa e profonda saggezza, al di là di ogni sofferenza. Da quel giorno fu noto come il Buddha, il Risvegliato.

    Nel buddismo, Māra è il demone, della classe degli Yakṣa, che cercò di distogliere Gautama Buddha dal raggiungimento del Risveglio sia spaventandolo con un esercito di esseri mostruosi sia con la visione di bellissime donne le quali, in varie leggende, sono spesso ritenute essere le sue figlie...Nel Buddhismo in ogni caso Māra non è un principio metafisico del male, né una divinità dotata di poteri superiori alle leggi del karma, essendo anch'esso sottoposto alle leggi di causa-effetto. Non è nemmeno la sola personificazione della morte, essendo in seguito questa più spesso identificata con Yama.



    ...l'universo ed il mondo...


    Il mondo celeste o senza forme è formato da 33 cieli in cui dimorano gli dèi vedici dell'Induismo...La ruota della vita è la ruota del samsara, le rinascite. Yama il Signore della Morte stringe la ruota dell' esistenza tra i suoi denti ed artigli, come simbolo del suo potere di definire i limiti di ogni esistenza. All'interno di questa ruota si trovano 6 sfere di esistenza in ognuna delle quali puo' rinascere l' Esistenza. Ogni sfera ha proprie caratteristiche. Al centro del mondo del desiderio si trova il Monte Meru, circondato da quattro isole, di cui solo la più meridionale, jambudvipa, è accessibile all'umanità come oggi la conosciamo, ed è il luogo dell'illuminazione. In alto sulla parte più elevata del Monte Meru e quattro cieli sopra di esso, si trovano sei "paradisi", senza forma, che contengono diverse categorie di divinità, dai deva ai "trentatré dei" e a Maitreya, il Buddha futuro che attende di venire nel mondo.

    Nell'universo buddhista non c'è, comunque, un dio creatore. Gli dei sono sottoposti al destino e al samsara, come gli uomini.
    Il Buddha, in quanto perfettamente illuminato, è superiore agli dei, ma neppure lui può essere paragonato al Dio creatore delle religioni monoteistiche...Propriamente, l'universo non ha inizio, ma la visione della storia buddhista è ciclica.
    Durante l'evoluzione, la vita umana appare con una perfezione maggiore di quella attuale e con una durata di circa ottantamila anni. I primi uomini non hanno bisogno di mangiare, né di riprodursi sessualmente. Acquistano queste caratteristiche a causa della curiosità, ma esse comportano una crescente imperfezione e la progressiva riduzione nella durata media della vita, che scende fino a cento anni al momento dell'apparizione del Buddha. Il declino continuerà fino a che la vita media sarà di dieci anni, fra catastrofi e calamità di ogni genere, accompagnate dalla scomparsa dell'insegnamento del Buddha. Quindi, il processo si invertirà e la vita riprenderà ad allungarsi fino a ottantamila anni, e così via per venti cicli (ognuno caratterizzato dall'apparizione di un Buddha).
    Al termine della serie di venti cicli, l'universo sarà distrutto, per rinascere dopo un periodo di vuoto.



    .....le sue frasi.....


    "L'unico vero fallimento nella vita è non agire in coerenza con i propri valori"

    "È preferibile non fare un’azione che non va fatta, perché dopo ci si pente.
    Ciò che va fatto e meglio farlo bene, perché non ci si penta."


    "Non c’è strada che porti alla felicità: la felicità è la strada."

    "Fra chi vince in battaglia mille volte mille nemici e chi soltanto vince sé stesso,
    costui è il migliore dei vincitori di ogni battaglia."


    "Non credere a nulla, non importa dove l’hai letta o chi l’ha detto, neppure se l’ho detto io,
    a meno che non sia affine alla tua ragione e al tuo buon senso."

    "Buddha dice: muoviti nel mondo celebrando, danzando, cantando, simile a un'ape;
    va da fiore a fiore, soltanto attraversando tutte le esperienze diventi maturo."


    "Il calunniatore è simile all'uomo che getta polvere contro un altro quando il vento è contrario; la polvere non fa che ricadere addosso a colui che l'ha gettata. L'uomo virtuoso non può essere leso e il dolore che l'altro vorrebbe infliggere, ricade su lui stesso."




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