MITOLOGIA EGIZIA

7 LUGLIO 2010

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  1. gheagabry
     
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    SEKHMET





    Secondo la mitologia egizia, Sekhmet era una divinità solare che aveva forma zoomorfa, infatti l'iconografia ce la mostra come una leonessa, o come una donna dalla testa di leonessa, e dalla XVIII dinastia le furono aggiunti anche i simboli del disco solare, l'ureo ed il bastone. Il suo nome significa "colei che è potente". Sekhmet era la figlia di Ra, e dal Nuovo Regno era anche la moglie di Ptah. La dea aveva un carattere pericoloso, rappresentava il potere distruttivo del sole, ma era anche benevola, se le venivano dedicati rituali specifici.

    Il suo centro principale di culto era la capitale di Memphi dell'Antico regno. Era in quel luogo che era adorata come membro della divina triade con suo marito Ptah ed il suo figlio Nefertum; era anche venerata a Luxor.
    Secondo un racconto conosciuto come "la distruzione dell'umanità" Sekhmet era "L'occhio di Ra",un aspetto vendicativo della dea, solitamente benevola,Hathor; il Re del Sole, Ra, inviò Sakhmet ad sterminare i mortali che stavano complottando contro di lui.
    Sekhmet divenne così entusiasta del suo compito che quasi sterminò tutta l' umanità. Ra glielo impedì ingannandola a bere una grande quantità di birra che aveva colorato per farla assomigliare al sangue. La dea, ebbra dovette abbandonare lo sterminio e l'Umanità si salvò.



    Per ricordare la terribile circostanza, nacque la Festa dell'Ebbrezza, celebrata nella stagione di Akhet ossia dell'inondazione del Nilo e nella quale venivano preparate grandi quantità di birra.
    Per pacificare Sekhmet, le feste erano celebrate alla fine della battaglia, in modo che la distruzione sarebbe giunta al termine. Durante un festival annuale che si tiene all'inizio dell'anno, il festival di ebbrezza, gli egiziani ballavano e suonavano musica per calmare il furore della Dea e bevevano grandi quantità di birra ritualmente ad imitare l'ubriachezza estrema che fermò l'ira della dea, quando quasi distrusse o l'umanità... Vale a dire evitare allagamenti eccessivi durante l'inondazione, all'inizio di ogni anno.
    Nel 2006, Betsy Bryan, un archeologo, con la Johns Hopkins University fece ricerche e scavò presso il tempio di Mut... Questi hanno portato alla scoperta di un "portico di ubriachezza" costruito nel tempio del faraone Hatshepsut , durante il culmine della sua venti anni di regno.

    Come dea della guerra Sekhmet si narrava che accompagnasse il Faraone in battaglia.
    Il re in guerra era descritto essere come Sekhmet nella sua furia e la dea lo aiutasse scoccando le frecce ai suoi nemici. Ella era anche "la signora della pestilenza " che poteva mandare la peste e la malattia. Era inoltre riverita come guaritrice di queste afflizioni, un ruolo che sembra paradossale in una tale divinità assetata di sangue.
    Era temuta persino nell'Aldilà dove il malvagio Seth ed il serpente Apopi venivano sconfitti dalla dea che abbracciava con le sue spire di fuoco Ra nel suo viaggio notturno.



    Rappresenta l'aspetto distruttivo di Hathor, l'esecutrice dell'operazione alchemica in cui il fuoco svolge un ruolo essenziale. Pero nulla e piu pericoloso del fuoco, e Sekhmet (come l'Atanor) puo esplodere distruggendo. La dea e un neter guaritore, capace di diffondere le epidemie nei cinque giorni epagomeni, lei puo porre fine ad esse e sconfiggere la malattia. I suoi sacerdoti sono terapeuti. Congiuntamente a Ptah e Nefertum, Sekhmet appartiene alla triade di Menfi. Le sono consacrati tutti i felini, gatti compresi. Infatti se ben accolta, la terribile Sekhmet puo trasformarsi nella dolce gatta Bastet. La vigile leonessa dal corpo di giovane donna aspettava gli adepti nel labirinto di Karnak. Ai pii ed agli attenti non sfuggiva il rumore dei suoi artigli che graffiavano i pavimenti di pietra inondati dal chiarore lunare. Occorreva coraggio e prudenza, poiche Sekhmet poteva sia sbranare il visitatore che fargli varcare la fatidica soglia. "Sekhmet la cui potenza e grande come l'infinito" (Iscrizione sulle statue della dea).
    Si è detto che il suo respiro ha creato il deserto





    + Inno a Sekhmet + .

    Brucio e fumo e lancio coltelli dai miei occhi e ruggisco
    (benche tiriate la mia coda),
    i miei aspetti sono taglienti ed ho graffiato in profondita,
    la mia energia e forte e feroce,
    ed il mio fastidio ha necessita di essere espresso,
    benché a volte delicata, io posso essere molto intensa.
    Una volta risvegliata sono difficile da escludere:
    sono sempre appropriata, sempre necessaria.
    Non provare ad eliminarmi, devo essere riconosciuta e sentita:
    sono leonessa.





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43 replies since 7/7/2010, 23:08   29049 views
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