MITOLOGIA EGIZIA

7 LUGLIO 2010

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  1. gheagabry
     
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    Un mito è un’immagine in termini che stanno cercando di dare un senso al mondo.
    (Alan Watts)


    B E S



    Bes (scritto anche come Bisu) nella mitologia egizia era il dio del focolare, spesso considerato una divinità minore dell’antico Egitto, protettore delle famiglie ed in particolare delle madri, dei bambini e delle partorienti.
    Con il tempo sarebbe stato considerato come il difensore di tutto ciò che è bene e il nemico di tutto ciò che è male.
    Egli era venerato come un genio della casa e dio della fertilità. La sua aria minacciosa proteggeva dai morsi dei rettili velenosi e dagli insetti. Bes ha alcuni aspetti in comune con la dea Tawaret. Egli era anche associato con l'intrattenimento e fu patrono dei ballerini.
    In origine era la divinità protettrice della casa reale d'Egitto, ma è diventato un dio popolare il cui culto era largamente diffuso. La sua immagine, in forma di amuleto era presente in ogni casa in Egitto, spesso alla testa o ai piedi del letto. Bes è rappresentato come gnomo, benevolo e sapiente, dall’aspetto di nano barbuto robusto, con un volto leonino con la lingua di fuori, gambe arcuate, le orecchie e la coda di un leone e ornato di piume di struzzo. Nonostante ciò era un dio benevolo che usava la sua bruttezza per spaventare gli spiriti maligni aiutandosi con strumenti musicali, come i tamburi, per fare rumore e quindi meglio spaventare e allontanare il malevolo.
    Menzioni di Bes possono essere ricondotte alle terre del sud del Vecchio Regno, ma il suo culto non si è diffuso fino a buona parte del Nuovo Regno.
    Tatuaggi di Bes sono stati trovati sulle cosce delle ballerine, su musicisti e su donne di servizio. Come molte divinità egizie, il culto di Bes è stato esportato all'estero, è diventato molto popolare tra i fenici ed i ciprioti. Nel mondo romano si ritrovano sue immagini collegate al culto di Iside. Il culto di San Besso, nel nord Italia, può rappresentare la cristianizzazione del culto connessi con Bes; St. Besso è stato invocato anche per la fertilità; Besso e Bes sono entrambi associati nella loro iconografia con una piuma di struzzo .
    (Tanogabo)



    Bes è forse la più strana delle divinità dell'antico Egitto: un nano rappresentato in prospettiva frontale, con la faccia smisurata di un mascherone dai tratti ibridi scimmiesco-leonini e le gambe torte tra cui pende una lunga coda d' animale. Bes, è l'unica divinità rappresentata esclusivamente in prospettiva frontale, appartenne a una delle divinità minori più care alla fantasia popolare degli antichi egizi...Bes, alieno dalle caratteristiche demoniache è stranamente una divinità familiare...Il naturale ambito di azione del dio Bes ne diffuse l'immagine su un'ampia serie di oggetti della vita quotidiana degli antichi egizi: dai poggiatesta, da cui vegliava sul sonno degli inermi dormienti, agli oggetti da toilette.Assai stretti furono anche i rapporti di Bes con la danza e con la musica, con cui placava le dee infuriate. Le connessioni con il ciclo solare lo indicano come una forma popolare del dio solare..
    E' un dio, nonostante l’assoluta terrestrità del suo aspetto, fondamentalmente “psichico”, i cui influssi benigni hanno a che fare con la liberazione dagli affanni, con il procurare gioia e allegria e con le manifestazioni liete della vita in generale, il che in un certo senso, vista anche la profonda saggezza divinatoria, lo accomuna alla categoria dei buffoni di cui ho parlato prima...Il messaggio che ci comunica Bes, nonostante la sua deformità e bruttezza, è quindi, pensando anche al fatto che è spesso raffigurato su specchi, articoli cosmetici e di toilette, amuleti e talismani, paradossalmente, un messaggio di allegria, bellezza, bonomia, difesa dalle insidie, buona fortuna e, come accennavo prima, di rinnovamento e di fecondità, poiché proteggeva i matrimoni, le donne, le gravidanze, i bambini, la casa e la bellezza stessa.



    ....la famiglia in Egitto.....


    Fin dalla nascita l'antico Egizio veniva protetto dalla morte. Al momento della nascita le sette fate decidevano il destino del neonato che, essendo già scritto, era combattuto da scribi e sacerdoti che, per poterlo modificare, elaborarono la scienza degli oroscopi: l'anno era diviso in giorni fasti e nefasti a seconda delle ricorrenze di avvenimenti mitici. Veniva inoltre predetto, tramite appositi calendari, il tipo di morte del nascituro. I primi gesti e le prime voci erano considerate dei segni da cui trarne le sorti future. La massima aspirazione per un padre era quella di vedere il proprio figlio succedergli nella carica.

    La famiglia è un valore molto importante nell'Antico Egitto ed è comune per tutte le classi sociali. Qualsiasi famiglia egizia è infatti di tipo monogamico tranne quella del faraone che è l'unico a permettersi un harem che, comunque, non intacca i rapporti tra marito e moglie. Intorno al 2700-2500 a.C. la potestà paterna e il diritto di primogenitura vengono sostituiti dall'eguaglianza dei diritti. I valori che reggono la vita familiare più marcati sono il grande rispetto per il padre e l'affetto per la madre, vera e propria raffigurazione della dea Iside all'interno della casa.

    In tutte le rappresentazioni geroglifiche l'uomo viene sempre accompagnato nelle sue azioni dalla moglie e dai suoi figli in un clima di grande armonia come quando, alla fine della giornata, viene raffigurato a giocare con la moglie. Anche lo stesso faraone è protagonista di numerose scene simili. Le storie d'amore divenute famose, Ramesse II e Nefertari, Akhenaton e Nefertiti, Tutankhamon e Ankhsenama, sono evidenti esempi di come si svolgeva la vita familiare nell'Antico Egitto.
    In tutte le occasioni più o meno ufficiali, il faraone è sempre accompagnato nelle sue gesta dalla sua sposa e dai suoi figli. In molte occasioni la sposa partecipava addirittura ai combattimenti dell'esercito, famose furono le imprese di Nefertari contro gli Ittiti, tanto da venire considerata più influente e determinante del marito stesso.
    In un terzo momento, intorno al 1000-800 a.C., il valore spirituale della famiglia si affievolisce lasciando spazio ad interessi economici ed opportunistici. Il matrimonio diviene un comune contratto tra le parti, nel quale vengono anche precisate le condizioni per il divorzio. Il marito afferma:
    Ti ho presa in sposa, tu mi hai portato denaro d'argento, se io ti lascerò e ti odierò ti restituirò questo denaro più il terzo di quanto avrò guadagnato con te". Da parte sua la moglie dice:
    "Tu hai fatto di me la tua sposa, mi hai dato denaro; se io ti abbandonerò e amerò un altro uomo, ti restituirò quanto ho ricevuto e non pretenderò nulla di quanto avrò guadagnato insieme a te.

    L'amore per la famiglia è frutto dell'amore che legò Iside e Osiride dalla cui vita nacque la cultura egiziana. La loro storia fu il modello sul quale si basò la società dell'Antico Egitto.


    Ho gioito perche' mi è stato concesso di toccare il cielo.
    La mia testa ha trafitto il firmamento,
    Ho scalfito il ventre delle stelle,
    ho raggiunto l'allegria,
    Cosicche' brillavo come una stella,
    Danzavo come una costellazione.
    Tomba di Sarenput(Assuan)




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