PROFEZIE e APOCALISSI

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  1. gheagabry
     
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    PROFEZIE SUL 2012



    ANALOGIE, COINCIDENZE, STRALCI E CONSIDERAZIONI
    10450 E 2012, DATE PROFETICHE




    Inca, Maya, Indiani, Nostradamus, Malachia, autori e scienziati contemporanei concordano che nel 2012 o giù di lì accadrà qualcosa che segnerà la fine di un’era sulla Terra.

    Secondo gli INCA del Perù la storia umana è divisa in tre Ere.
    La prima va dalle origine fino all’arrivo degli Spagnoli in America; la seconda inizia con la conquista spagnola e arriva ai giorni nostri, mentre la terza inizia nella nostra epoca ed è chiamata “il tempo di un nuovo incontro umano”. Secondo questo calendario, la tradizione andina prevede 3 anni di transizione, 7 anni di preparazione e 12 di manifestazione della nuova Era. Alla fine degli anni 80 l'umanità si trovava al termine di un'Era , il 1° Agosto 1990 ha segnato l'inizio di una trasmutazione cosmica denominata PACHACUTI. A questo periodo di trasformazione, durato tre anni (dal 1990 al 1993), sono seguiti sette anni di preparazione (dal 1993 al 2000), periodo che in lingua Quechua prende il nome di TARIPAIPACHA.
    Mentre ora viviamo in un periodo di manifestazione denominato INKA MALLKU (candidato a diventare Inka), iniziato il 1º agosto 2000 e che terminerà il 1º agosto 2012.
    L'oroscopo Inca ci parla di un allineamento planetario che avverrà nel 2012. Un allineamento tra il centro della nostra galassia con il Sole e la Terra, evento che avviene ogni 26.000 anni e che si era già prodotto 13.500 anni fa nell'altro lato della galassia. Si tratta in pratica della previsione di un'epoca d'oro per l'umanità e noi siamo chiamati a collaborare per creare le condizioni necessarie alla sua realizzazione. Tutti siamo possibili candidati a diventare Inka (ovvero persona capace di concentrare e distribuire energia vivente, appartenente al QUINTO LIVELLO).





    I Maya, i più grandi astronomi del mondo antico perché per la loro era la più sacra delle scienze e non si trattava di un mero sapere fine a se stesso, sono quelli che hanno fatto studi e previsioni astronomiche più avanzate ed attendibili. Avevano previsto alcuni eventi che poi si sono avverati con estrema precisione come l’eclissi solare del 1999. Per i Maya la creazione ha inizio il 13 agosto 3114 a.C. e lo scorrere del tempo è immaginato come un fenomeno ciclico che si rinnova attraversando ogni volta un periodo di grandi cambiamenti. All’interno della spirale spazio-tempo vi sono cicli che si ripetono periodicamente secondo un rapporto preciso che permetteva loro di fare profezie. Le precedenti ere (della durata di 5.125 anni: ciclo del loro lungo computo), erano dette rispettivamente, dell’Acqua, Aria, Fuoco e Terra. L’era che stiamo tuttora vivendo è nota come "Era dell’Oro". La fine dell’Era dell’Acqua coincise, sempre secondo la visione di alcuni esperti in misteri e civiltà antiche, con la fine del Regno di Atlantide a causa di un diluvio. Probabilmente, si trattò dello stesso Diluvio Universale descritto nel Vecchio Testamento della Bibbia. I Maya calcolarono che l’era attuale sarebbe finita dopo 13 cicli da 1444 giorni e…… calcolatrice alla mano si arriva appunto al 21 dicembre 2012.
    Pertanto il calendario Maya ha una durata di 5125 anni, partendo nel 3114 a.C. e terminando nel 2012 d.C. Gli studiosi si sono sempre chiesti cosa questo volesse significare e la risposta fu trovata grazie ad una stele che riporta una iscrizione dove viene specificata con esattezza la data del 21/12/2012 come punto conclusivo del loro calendario e delle loro previsioni Tre calendari contengono rimandi interni che indicano proprio tale giorno quello che come annuncia la profezia del QUINTO SOLE segnerà il ritorno dei “nuovi dei”.

    Secondo la profezia degli indiani Hopi del nord America, alla nascita del Bufalo Bianco (avvenuta nel 1995) sarebbero seguiti 17 anni (dal 1995 al 2012), al termine dei quali la fine di un'Era sarebbe coincisa con l'inizio di una trasformazione che farebbe emergere la QUINTA UMANITA. Si parla del ritorno di un corpo celeste/entità che ciclicamente ritorno nel nostro sistema solare portando dei stravolgimenti. Forse lo stesso che 54.000 anni fa sconvolse la crosta terrestre, che 12.000 anni fa portò il diluvio o che 2000 anni fa annunciò la venuta di Cristo.
    Coll’avvento del 5° ciclo cambierebbe il nostro modo di pensare e di vivere.

    Nel caso si trattasse solo di un passaggio evolutivo e di variazioni genetiche, sono i “Bambini Indaco” i precursori di una nuova e migliore umanità?
    A partire dagli anni ‘80 una nuova razza di bambini, secondo alcuni, sembra sia apparsa sulla Terra.
    Bambini speciali ed unici che sembrano possedere fin dalla più tenera età caratteristiche che li distinguono nettamente dai coetanei. Una nuova razza nata in previsione dei cambiamenti epocali che dovrebbero avvenire dopo il 2012? Tali soggetti avrebbero capacità psichiche molto al di sopra di quelle considerate normali e un aspetto quasi regale, con un compito comune da portare avanti. Secondo la tradizione spirituale ogni essere è circondato da un campo magnetico chiamato “aura” percepibile solo da persone con spiccata capacità sensoriali. Forma, dimensione e colore dell’aura conterrebbero molte informazioni relative allo stato fisico, mentale ed emotivo di ognuno di noi.
    Spesso l’aura non cambia, si trova sopra la testa e rimane la stessa nel corso degli anni attorno ad una determinata persona. Ma può capitare che essa cambi anche in modo istantaneo.
    Nel 1986 la ricercatrice Nancy Ann Tappe percepì in alcuni bambini la presenza di un colore nell’aura fino ad allora mai visto, l’indaco. Tale fenomeno all’ora limitato, si sarebbe poi lentamente incrementato.
    Le capacità fuori dal comune dei bambini indaco sono indubbie e secondo alcuni questa sarebbe addirittura solo la prima fase di un fenomeno più complesso che vedrebbe la comparsa di nuovi bambini sempre più sensitivi e telepatici, con una naturale predisposizione e abilità alla guarigione, i cosiddetti “Bambini di Cristallo”. Ancora più particolari sarebbero quelli che gli studiosi chiamano “Bambini delle Stelle”, individui fortemente intelligenti con innata capacità di comprendere l’energia ed i suoi meccanismi. Rappresenterebbero gli scienziati del futuro ed avrebbero addirittura un numero maggiore di parte attivo di DNA rispetto al comune. D’altronde negli anni le mutazioni genetiche sono state numerose, partendo da quella che ha generato l’homo sapiens. Alcuni bambini indaco affermano di essere in grado di aprire dei veri e propri varchi con altre dimensioni e quindi la possibilità di avere contatti o di vedere mondi diversi dal nostro.





    I discendenti degli antichi Maya aspettano il ritorno dei “Teschi di Cristallo” che secondo la profezia farebbero risorgere la loro antica civiltà. Tali teschi erano simbolo di morte e di rinascita per i Maya, avendo inciso al loro interno la storia dell’umanità e la loro realizzazione sarebbe iniziata con gli Aztechi e proseguita con i Maya, per questo citati negli antichi scritti e forse legati al 2012. Il primo e più famoso teschio di cristallo o del destino, fu trovato per caso da A. Mitchell Hedges nel novembre 1923 quando allora ragazzina era col padre adottivo, un archeologo, nel sito maya di Lubaantun nel Belize. Un teschio ricavato da un unico grosso cristallo di rocca che da subito sembrò essere più di un semplice reperto archeologico.
    Secondo antiche leggende si viene a conoscenza che di questi teschi ne esisterebbero 13, separati molti anni fa in attesa di essere riportati tutti insieme nello stesso luogo per dare all’uomo “una formula per salvarsi”. Nonostante i mezzi tecnologici oggi disponibili, non si è ancora in grado di stabilire l’età (il cristallo non è databile) ed il modo col quale esso sia stato realizzato. Perfino oggi, non sarebbe facile ottenere una simile precisione e brillantezza.





    Perfino in Africa si ritrovano tracce di alcune profezie legate al futuro. A Mali vi è il misterioso popolo dei DOGON una antica civiltà che probabilmente discende degli Assuanti, antico popolo vissuto ad Assuan nell’Egitto meridionale che avrebbe appreso le conoscenze astrologiche degli egiziani. Resta difatti un mistero il fatto che essi fossero a conoscenza della presenza delle due stelle di Sirio, stelle non visibili ad occhio nudo e scoperte dagli astronomi solo nel 1862, (forse il decimo pianeta solare che i Sumeri chiamavano Nibiru).
    I Dogon, le cui conoscenze vengono tramandate oralmente dai saggi, sanno da secoli che Sirio è una stella multipla e che l'orbita ellittica della stella più piccola (detta Sirio B), richiede un tempo di 50 anni per essere completata; inoltre per loro Sirio B è costituita da materia più pesante della stella principale.
    I villaggi e le abitazioni dei Dogon si trovano incastonati nelle mura roccioso di falesia al di sotto di altre disabitate e impossibile da raggiungere se non dall’alto.
    Chi o cosa abitava in quelle costruzioni impervie?




    Secondo i Dogon viveva un popolo venuto dal cielo ed in grado di volare chiamato Nommo il cui corpo era a forma di pesce da cui sarebbe scaturita la civiltà dei Tellem insieme alla presenza spirituale degli Andoumboulou.
    A tal proposito anche i Sumeri parlavano di esseri anfibi rappresentata dalla divinità Oannes mentre Abideno, discepolo di Aristotele, quando parla dei re dei Sumeri menziona “un semidemone, che giunse dal mare. I Tellem avrebbero trasferito le loro conoscenze al popolo locale ed in particolare sul ciclo di Sirio e dell’era dell’acqua che ritornerebbe nell’anno 2012.



    Esiste una profezia egizia che parla della fine dei tempi. La si trova nel famoso “Libro dei Morti” dell’antico Egitto e sembra unisca insieme due date importanti, il 10450 a.C. ed il 2012 d.C.
    Il geroglifico originale pare che dica:
    <calcolando e tenendo in debito conto i giorni e le ore propizie delle stelle di Orione e delle 12 divinità che le reggono, ecco che esse congiungono le mani palmo a palmo ma la sesta fra esse pende sull’orlo dell’abisso nell’ora di disfatta del demonio>.
    Le 12 divinità dell’antico Egitto simboleggiano le 12 costellazioni dello zodiaco e le mani che si congiungono stanno a significare il passaggio da un segno dello zodiaco all’altro. La sesta divinità o costellazione sarebbe quella dell’ACQUARIO che sostituirà, nel 2012, quell’attuale dei PESCI. Ogni costellazione nel nostro cielo ha una durata di circa 2160 anni e gli antichi egizi avrebbero iniziato il loro conteggio dalla costellazione del Leone. Perché?
    Secondo alcuni studiosi lo dimostrerebbe la disposizione delle Piramidi e del loro rapporto con la via Lattea e con la cintura di Orione (rappresentato da Osiride, il dio egiziano della morte) com’era visibile nel 10450 a.C. e come supposto dagli egizi. Se si considera la disposizione al suolo delle tre piramidi (SUD) e l’angolo che esse formano con i meridiani terrestri, si propone una connessione con l’11.mo o il 12.mo millennio.
    Per indicare una data e perché questa indicazione si conservi nei secoli occorre prendere come riferimento solo la volta celeste. Molti popoli antichi a riguardo sembrano aver avuto conoscenze avanzate. Molto lentamente il Sole si sposta attraverso le 12 Costellazioni dello Zodiaco. Esso impiega circa 2160 anni per attraversare ogni singola Costellazione, le Stelle infatti appaiono muoversi al ritmo di un grado ogni 72 anni. Per compiere l’intero ciclo processionale di 360 gradi sono necessari 25920 anni. Adesso noi vediamo sorgere il Sole all’alba del 21 Marzo proiettata verso la Costellazione dei Pesci, la prossima Costellazione sarà quella dell’Acquario. Una cosa incredibile è che Civiltà distanti tra loro nello spazio e nel tempo abbiano indicato un’UNICA data, il 10450 a.C. forse quella d’inizio della Civiltà Umana?
    Anche l’orientamento della Sfinge che veglia sulle Piramidi con il corpo di leone lascia supporre alla costellazione del Leone (EST). Sfinge, che secondo ultimi studi sulla sua erosione, avrebbe dai 5000 agli 8000 anni in più di quelli dichiarati dall’archeologia ufficiale. Una data in cui, stando alle conoscenze attuali, non esisteva ancora alcuna civiltà evoluta.
    Il 10450 a.C. sembra così unire paesi tra loro distanti nel tempo e nello spazio. In particolare, le misteriose ed antiche città in Cambogia (NORD e quelle in Bolivia (OVEST).




    Le antiche città indù e buddiste di Angkor Wat e di Angkor Thom in Cambogia presentano complessi in cui sono stati costruiti alcuni dei più grandi edifici di pietra esistenti.
    Fanno parte di un formidabile arcipelago di tombe, templi e grandi città geometriche che insistono su un'area di circa trecento chilometri quadrati nelle pianure del fiume Mekong e che confermerebbero la profezia dei Maya. Sulle antiche pietre della città idraulica di Angkor sono incisi simboli che raccontano leggende tra cielo e stelle che compongono la costellazione del Drago, il Serpente del Cielo. La disposizione dei Templi riproduce fedelmente la mappa delle Stelle come era in cielo all’alba dell’equinozio del 10450 a.C. E la mappa che i templi disegnano sul suolo ruota magicamente attorno al numero 72.
    Settantadue sono le strutture architettoniche presenti; 72 è il numero legato al drago raffigurato nel re cobra dalle 7 teste, lo stesso che forse salvò Budda dalla tempesta o raffigurato dagli antichi egizi. Stranamente 72 sono i gradi di latitudine che separano Angkor dalla piana di Giza. Se la posizione delle piramidi di Giza rappresentavano per gli antichi astronomi il meridiano zero, Angkor si trovava esattamente a 72° ad Est. Se si procede il giro del pianeta dopo altri 72° si incontrano le profondità dell’oceano, forse la mitica Atlantide? Altri 72 gradi e si arriva alla misteriosa isola di Pasqua e all’altezza del parallelo che taglia gli ultimi 72 gradi ad est c’è l’impenetrabile foresta amazzonica. La mitologia cambogiana recita: <il settimo giorno un serpente alato scenderà dal Cielo e colpirà la Terra>.




    L’antica città di Tiahuanaca in Bolivia (OVEST) sembra orientata verso la costellazione dell’Acquario.
    La cultura tiahuanaco (o tiwanaku) fu un'importante civiltà preincaica che si fa risalire a 4000 anni fa ma che potrebbe essere molto più antica e quindi la più antica mai esistita. Questa cultura prosperò a oltre 4000 metri di quota, in una zona dove la carenza d'ossigeno rende difficile persino respirare, ma i suoi uomini riuscirono a spostare pietre di peso fino a 200 tonnellate e inventarono tecniche di costruzione modulare, che sarebbero ancora oggi d'attualità. La più famosa e misteriosa struttura del sito è la cosiddetta “Porta del Sole” dove è raffigurato un calendario solare di cui non si è ancora capito appieno il significato.
    Di quello che resta del sito si trova un tempio sotterraneo ed una grande vasca rettangolare profonda 2 metri con al centro tre grandi stele che si trovano nella stessa posizione delle stelle della cintura di Orione, proprio come le tre piramidi d’Egitto. Anche qui, il particolare orientamento del sito con la costellazione dell’Acquario – come altri siti megalitici del mondo – sembra indicare la data del 10450.
    Ecco così trovati i simbolici siti raffiguranti una delle quattro costellazioni poste ai punti cardinali di quella fatidica data: il Leone ad Est (Sfinge), Orione a Sud (Piramidi di Giza), Drago a Nord (Angkor Wat e Angkor Thom); ad Ovest la costellazione dell'Acquario che può essere rappresentata da Tiahuanaco con i motivi acquatici delle statue del Kalasasàya e dei canali - riversanti acqua - della Piramide di Akapàna, orientati ad Ovest. L'Acquario è stato nel passato anche rappresentato come un uccello, un fagiano o un'oca (antichi romani), un falco (Maya), un uccello Garuda (Indù). Quest'ultimo è spesso collegato alla Fenice della mitologia egiziana e greca; era soprattutto un simbolo di immortalità e di rinascita….. qualcosa avrebbe dovuto rinascere?

    Il cosiddetto ''Edificio di Culto'' collocato nello straordinario insediamento neolitico di Nevali Cori, nella Turchia sud-orientale, presenta un preciso allineamento verso sudovest. I due grossi monoliti posizionati sul pavimento dell'edificio, uno di fronte all'altro a formare una porta verso sudovest, puntano alla costellazione della Balena e, in prossimità della stessa, la costellazione nota come Eridano, il fiume celeste. Quest' ultimo, rappresentato come fiume che scorre dalla stella Rigel, (il piede sinistro di Orione) e attraversa le zampe della Balena, è stato più volte definito quale controparte celeste sia del Nilo che dell'Eufrate. Ad Est di tale costellazione era possibile vedere quella del Cancro, ovvero il segno zodiacale che definì l'era processionale iniziata nel 9.220 a.C. e terminata nel 7.060 a.C. circa. Nelle loro simbologie costruttive le antiche popolazioni volevano forse anche rappresentare la fine di un ciclo, di un'epoca probabilmente terminata con eventi catastrofici.


    Una delle profezie più angoscianti di Nostradamus è quella che riguarda l'avvento del terzo Anticristo, che ancora si deve realizzare.
    <il compimento del grande numero settimo apparirà al Tempo dei giochi di Ecatombe non lontano dalla grande età del millennio che gli entrati usciranno dalle loro tombe>.
    Si tratta dell’ultima profezia e l’iscrizione sull’ultima pagina del libro fa pensare che si tratti di un testo proibito e si legge che è stato consegnato al cardinale Barberini a quel tempo direttore della biblioteca vaticana.
    Probabilmente la chiesa voleva che nessun altro possedesse il libro a causa delle sue ultime immagini dove tra l’altro viene raffigurato l’allineamento tra la Croce Divina in cielo e la Croce mondana in Terra e dato che l'allineamento capita una volta ogni 13.000 anni e che le due croci non si allineano dall’11.000 A.C. è stato calcolato che un nuovo allineamento potrebbe capitare in un arco di tempo che comprende 20 anni: dal 1992 al 2012.
    E’ lo stesso allineamento previsto dalle antiche civiltà?
    Intorno all’anno 2.000 d.C., la configurazione celeste era ribaltata rispetto a quella del 10.450 a.C.; il Drago era in basso, Orione in alto; il Leone e l'Acquario si scambiano la posizione e così la Sfinge guarda ora verso Est il sorgere all'orizzonte dell'Acquario.




    Che dire, poi, delle profezie di San Malachia.
    Qualcuno dice che la maggioranza di queste profezie si sia avverata. Intorno al 1140 il vescovo Irlandese Malachia profetizzò le successioni papali sino al tempo in cui Pietro sarebbe ritornato sulla terra per riprendere le chiavi della Chiesa.
    Secondo alcuni, queste profezie sono state scritte con la collaborazione ispirata di San Bernardo e furono pubblicate per la prima nel 1595 col nome di "Lignum Vitae". Le profezie di Malachia si riferiscono per lo più al luogo di provenienza dei pontefici, allo stemma della famiglia e agli eventi storici che avrebbero caratterizzato i vari pontificati. Esse sono costituite da 111 motti in latino che descrivono e identificano 111 papi che secondo Malachia si dovevano avvicendare sul trono di Pietro, dal 1143 ad oggi. Il centoundicesimo papa sarebbe stato identificato come papa Benedetto XVI, ovvero Joseph Ratzinger, mentre l'ultimo, il 112/mo come Petrus romanus. A quest'ultimo papa che chiude la profezia, Malachia ha dedicato addirittura dei versi:
    <in persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, ed Judex tremendus judicabit populum suum. Amen>. La traduzione è: Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo.
    Ma secondo alcuni, la profezia di Malachia non specifica che il 111/mo sia l’ultimo papa. Infatti la profezia arriva al centoundicesimo papa, e poi parla di un ultimo papa, non di un centododicesimo, pertanto, ci potrebbero essere altri papi fra il numero 111 e l'ultimo.

    Per anni si è sostenuto che la Torah ebraica racchiudesse tutto ciò che avviene nel mondo e ultimamente alcuni rabbini l’hanno analizzata servendosi del computer e di codici nascosti scoprendo eventi storici veramente accaduti e di altri da avvenire, come una cometa che dovrebbe colpire la Terra nell’anno ebraico 5776 equivalente al 2012.

    Il terzo mistero di Fatima recita: "..altri Miei figli venuti dal Cosmo, edificheranno, costruiranno il nuovo mondo, nel quale il male e il peccato mai più esisteranno, perché in perfetta armonia con il Regno dei Cieli. Verranno altri Miei figli dall'Universo, per educare in armonia vibrazionale le vostre menti oggi allucinate.."
    Mentre Padre Pio ha scritto:
    "...Verranno cose tremende. Io non riesco più a intercedere per gli uomini. La pietà divina sta per finire. L'uomo era stato creato per amare la vita, ed è finito per distruggere la vita...Quando il mondo è stato affidato all'uomo era un giardino. L'uomo lo ha trasformato in un rovaio pieno di veleni. Nulla serve ormai per purificare la casa dell'uomo. È necessaria un'opera profonda, che può venire solo dal cielo… Una meteora cadrà sulla terra e tutto sussulterà. Sarà un disastro, molto peggiore di una guerra. Molte cose saranno cancellate. E questo sarà uno dei segni...”

    “Il Sole cambierà strada e la Luna si perderà fra i monti, le stelle pioveranno sulla Terra… Montagne invisibili passeranno nel cielo, e quando una di queste si vedrà, mancherà il tempo della preghiera. Sentirete allora il pianto di mille madri, perché mille uomini saranno schiacciati dalla montagna…” Questo è parte di quanto ha detto nelle sue profezie il monaco Basilio, profeta russo vissuto all’epoca di Pietro I° il Grande, a Mosca.





    Ultimamente un nuovo tassello profetico si è andato ad aggiungere sulla Time-Line del 2012, si tratta della Profezia di Orione.
    Tutto nasce dal libro “The Orion Prophecy”, di Patrick Geryl e Gino Ratinckx, pubblicato in America nel 2001 dove gli autori parlano di un rarissimo allineamento celeste tra Orione ed Aldebaran (la stella più brillante della costellazione del Toro) che dovrebbe avvenire tra quattro anni, e cioè nel 2012. L'ultima volta che questo fenomeno si è verificato è stato nell'anno 9792 avanti Cristo. Geryl e Ratinckx, precisano che esso avviene in concomitanza con la profezia del settimo Katun contenuto nel codice di Dresda dei Maya.
    In definitiva, Osiride, il dio egiziano della morte e dell'oltretomba, che è rappresentato in cielo da Orione, sarebbe il 'segnale' dei cambiamenti epocali nel mondo e lo slittamento dei Poli e la fine Atlantide, i cui figli dispersi avrebbero fondato l'Antico Egitto, sarebbero correlati con l'ultimo allineamento Orione-Aldebaran. E il prossimo allineamento sarebbe dunque foriero di nuovi cambiamenti.


    Quello che alla fine colpisce di più o consola (!) è il notare che è la letteratura moderna a parlare maggiormente del 2012 come un epoca di sconvolgimenti apocalittici o come fine del mondo. Secondo alcuni autori o scienziati dovrebbero avvenire notevoli variazioni di magnetismo e di rotazione delle Terra che addirittura si fermerebbe per 72 giorni per poi cominciare a girare nel verso opposto. Altri invece hanno previsto in questa data, l’arrivo di Nibiru, il pianeta X, che si schianterà sulla terra. Per altri ancora, sanguinose invasioni aliene.
    L’elenco potrebbe continuare…. dopo il 2012, anno così precisamente individuato dai Maya, cosa ci attende?
    Che ci attenda una rinascita o la devastazione, l’illuminazione o l’estinzione, l’innalzamento dello spirito o una letale vanità, alla fine saremo solo noi a scrivere l’ultimo capitolo del libro perduto.







    Riferimenti: Trasmissione Voyager di R.Giacobbo
     
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  2. tomiva57
     
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    quante cose nuove ...non le conoscevo .grazie gabry.. :36_3_15.gif:
     
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  3. gheagabry
     
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    da LUSSY

    2012 La profezia Maya

    calendario_maya

    UN'ERTA SCALATA VERSO IL 2012

    Articolo pubblicato su NEXUS, New Time Magazine, Edizione Italiana, N. 43.
    Tel. 049-9115516, E-mail: [email protected], Sito: www.nexusitalia.com
    Copyright 2002, di Steven McFadden.

    Agli inizi dell'autunno 2002, Carlos Barrios ha viaggiato diretto a nord dalla sua casa in Guatemala sino all'estremo bordo orientale dei Four Corners. A Santa Fe, in New Mexico, in corrispondenza del fondo della dorsale delle Montagne Rocciose, Barrios ha parlato in modo divulgativo della tradizione e dei leggendari calendari dei Maya. Di questi tempi i calendari riscuotono un forte interesse da parte di migliaia di persone, in quanto evidenziano la data spartiacque del 21 dicembre 2012; si dice che da allora in poi tutto cambierà.

    Dotata di un retaggio culturale che comprende migliaia di piramidi e di templi, nonché di un calendario che si è rivelato astronomicamente preciso per un periodo di milioni di anni, la tradizione Maya viene diffusamente considerata una chiave mistica per l'anima dell'lsola della Tartaruga (America Settentrionale). In discorsi pubblici ed interviste private Barrios, sia come antropologo sia come iniziato, ha esposto il suo resoconto, basato sulla sua interpretazione della storia e del futuro delle Americhe e del mondo in generale; egli ha inoltre parlato del percorso che intravede da qui al solstizio d'inverno del 2012.

    Gli insegnamenti ed intuizioni di Barrios devono essere considerati nel contesto della realpolitik della sua natia America. I Maya del Guatemala, le loro piramidi ed il loro calendario non sono perdurati in una Shambala new-age di amore e luce, bensì in un milieu di tradimenti, percosse, torture, stupri ed omicidi di massa.

    Decenni oscuri



    Per 30 lunghi anni, i governi di destra del Guatemala - appoggiati più o meno apertamente dal governo statunitense - hanno condotto contro la popolazione locale una guerra terroristica, sterminando 200.000 cittadini, molti dei quali erano indigeni di etnia Maya.

    Quando infine negli anni '90 la guerra è diminuita di intensità, la Truth Commission delle Nazioni Unite condusse un'indagine della durata di 18 mesi, che rilevò estese violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo guatemalteco con la complicità di quello statunitense. Il rapporto delle Nazioni Unite affermava che atti di violenza "attiva, razzista ed estremamente crudele" sono arrivati al livello di genocidio indirizzato contro le popolazioni indigene Maya del paese.

    Quando, in anni recenti, Amnesty International ha analizzato la situazione guatemalteca, è giunta ad un'interessante conclusione, scrivendo che si poteva ottenere una pace effettiva soltanto facendo fronte allo "Stato della Mafia Corporativa" del Guatemala; ha descritto questo stato mafioso corporativo come la "scellerata alleanza" di determinati personaggi nazionali ed internazionali del mondo economico, che operano in combutta con settori della polizia, militari e della criminalità comune per controllare le industrie "nere" quali droga, traffico d'armi, riciclaggio di denaro, furti d'auto, adozioni illegali e rapimenti a scopo di riscatto.

    A proposito della grande ombra oscura che ha avviluppato la parte più meridionale dell'lsola della Tartaruga, Barrios ha osservato: "In tutte le Americhe queste ingiustizie ebbero inizio 500 anni fa e continuano tuttora; le Guerre Indiane non hanno mai avuto termine. Ritengo che i detentori del potere di tutto il mondo sviluppato considerino necessario sterminare le popolazioni indigene, o quantomeno distruggerne le culture, in quanto tali popoli non sono 'consumatori'. Il sogno amerlcano poggia sulle spalle del Terzo Mondo, anche se questa è una distinzione erronea, dal momento che non esiste un Terzo Mondo. Esiste solo un Unico Mondo, del quale facciamo tutti parte ed al quale dobbiamo portare rispetto."

    Anche se negli ultimi otto anni il Guatemala ha goduto di un'apparente pace, si tratta comunque di una pace disturbata, poiché la guerra continua ad avere sulla gente un impatto residuo. Le violazioni dei diritti umani accadono ancora con regolarilà e persino gli osservatori internazionali impegnati a controllarle sono stati minacciati.

    Tuttavia secondo l'opinione di Barrios, che durante la guerra diventò maggiorenne, ci sono stati dei miglioramenti; egli ha osservato: "Non ci sono guerriglieri armati, mentre polizia ed esercito sono più indulgenti, più rispettosi; dato che ora vige un maggiore rispetto, siamo in grado di perseguire una vita migliore."

    Fra le conseguenze ultime del protratto clima di terrorismo vi sono stati sospetto e biasimo, dai quali ben pochi sono immuni. Spesso vengono rivolte accuse a persone che pretendono di parlare delle tradizioni Maya; Barrios è avviluppato in questa spirale di dubbio. Critica altri e viene criticato egli stesso.

    Il mondo non finirà


    Carlos Barrios è nato in una famiglia spagnola su El Altiplano, la regione montuosa del Guatemala, precisamente a Huehuetenango, territorio di insediamento della tribù Maya Mam. I Mam, come altri Maya ed altri custodi della tradizione indigena, preservano parte dell'antico retaggio dell'Isola della Tartaruga; essi sono i custodi del tempo, esperti degli straordinari, antichi, eleganti e notevoli calendari.

    Barrios è storico, antropologo e ricercatore. Dopo aver studiato per 25 anni con gli anziani, iniziando all'età di 19, è diventato anche un Ajq'ij Maya, sacerdote officiante e guida spirituale del clan dell'Aquila.

    Anni fa Carlos iniziò insieme al fratello Gerardo una ricerca sui diversi calendari Maya; studiò con molti maestri e dice che, per ampliare l'ambito delle loro conoscenze, Gerardo intervistò più di 600 anziani Maya. Barrios ha affermato:"Gli antropologi visitano i templi, leggono steli ed iscrizioni e confezionano storie sui Maya, tuttavia non interpretano i segni in modo corretto, lavorano solo di immaginazione... Altri scrivono delle profezie nel nome dei Maya; dicono che il mondo finirà nel dicembre del 2012. Gli anziani Maya sono furibondi per questo; il mondo non finirà, sarà trasformato. Sono gli indigeni - non altri - a possedere i calendari ed a sapere come interpretarli correttamente".

    I Calendari

    La comprensione del tempo, delle stagioni e dei cicli da parte dei Maya si è dimostrata ampia e sofisticata. I Maya interpretano 17 calendari diversi, alcuni dei quali calcolano con precisione il tempo per un periodo di oltre 10 milioni di anni. Il calendario che dal 1987 ha stabilmente riscosso l'attenzione globale si chiama Tzolk'in o Cholq'ij; esso, concepito moltissimo tempo fa e basato sul ciclo delle Pleiadi, è tuttora ritenuto sacro.

    Con i calendari indigeni, le popolazioni native hanno conservato il ricordo di importanti momenti storici cruciali. I Custodi del Tempo che studiano i calendari, ad esempio, hanno individuato una data importante nell'anno One Reed (Una Canna, ndt), Ce Acatal, come veniva chiamato dai nativi. Per quella data fu profetizzato il ritorno di un antico avo,"che sarebbe arrivato come una farfalla".

    Nel calendario occidentale la data One Reed corrisponde alla domenica di Pasqua, 21 aprile del 1519 - il giorno in cui Hernando Cortez e la sua flotta di 11 galeoni spagnoli approdò da est in Messico, presso quella che oggi si chiama Vera Cruz. Mentre le navi spagnole si avvicinavano al litorale, i nativi aspettavano e stavano a guardare come sarebbe andata a finire; certamente le vele spiegate delle navi ricordavano le avanguardie di farfalle che sfioravano la superficie dell'oceano.

    Così ebbe inizio una nuova era - che avevano anticipato tramite i loro calendari. I Maya denominarono questa nuova era i Nove Bolomtikus, o Nove Inferni, di 52 anni ciascuno; man mano che i nove cicli trascorrevano, ai nativi furono sottratte la terra e la libertà, mentre malattie e angherie presero il sopravvento. Quanto ebbe inizio con l'arrivo di Cortez si protrasse sino al 16 agosto 1987 - data che molti ricordano come la Convergenza Armonica; milioni di persone approfittarono di tale data per tenere cerimonie in luoghi sacri, pregando per una dolce transizione alla nuova era, il Mondo del Quinto Sole.

    Dal quel giorno del 1987 sino ad oggi, dice Barrios, ci troviamo in un periodo nel quale il braccio destro del mondo materialista sta scomparendo, lentamente ma inesorabilmente. Siamo all'apice di un'era nella quale inizierà la pace e la gente vivrà in armonia con la Madre Terra; non ci troviamo più nel Mondo del Quarto Sole, ma non siamo ancora nel Mondo del Quinto Sole: questo è il periodo di mezzo, quello della transizione.

    In concomitanza con tale transizione si verificherà una colossale e globale convergenza di distruzione ambientale, caos sociale, guerre e cambiamenti terrestri. Tutto questo, dice Barrios, fu previsto con l'ausilio della semplice matematica spiroidale dei calendari Maya. Barrios ha osservato: "Cambierà, tutto cambierà."

    Egli ha detto che i Custodi del Tempo Maya considerano la data del 21 dicembre 2012 come una rinascita, l'inizio del Mondo del Quinto Sole. Sarà l'avvio di una nuova era, derivante e contraddistinta dal meridiano solare che intersecherà l'equatore galattico e dalla Terra che si allineerà con il centro della galassia.

    All'alba del 21 dicembre 2012 - per la prima volta dopo 26.000 anni - il Sole nascente coinciderà con l'intersezione della Via Lattea e del piano dell'eclittica; questa intersezione cosmica viene considerata l'espressione del Sacro Albero, l'Albero della Vita - un albero presente in tutte le tradizioni spirituali del mondo. Alcuni osservatori sostengono che nel 2012 questo allineamento con il centro della galassia aprirà un canale che farà fluire energia cosmica attraverso la Terra, purificando il pianeta e tutti i suoi abitanti, portando tutto ad un più elevato livello di vibrazione.

    Barrios ha detto che questo processo ha già avuto inizio, ed ha aggiunto: "Il cambiamento è in fase di accelerazione, e continuerà ad accelerare." Se la popolazione terrestre, dice Barrios, riuscirà ad arrivare al 2012 in buona forma, senza aver distrutto troppo la Terra, saliremo ad un nuovo livello superiore ma, per giungervi, dovremo trasformare forze potentissime che cercano di bloccarci la strada.

    Un quadro di ciò che ci aspetta

    In base alla sua comprensione della tradizione e dei calendari Maya, Barrios ci ha presentato un quadro del punto in cui ci troviamo e di quello che potremmo trovare lungo il percorso che ci attende:

    * La data specificata dai calendari - il solstizio d'inverno dl 2012 - non indica la fine del mondo. Molti stranieri che si occupano dei calendari Maya fanno un gran baccano su questa data, ma ne sanno poco o nulla; quelli che sanno sono gli anziani indigeni cui è affidato il compito di preservare la tradizione.

    * "L'umanità andrà avanti, controbatte, ma in un modo diverso. Le strutture materiali cambieranno e da questo avremo l'opportunità di essere più umani."

    * Viviamo nell'era più importante delle profezie e dei calendari Maya. Tutte le profezie del mondo e tutte le tradizioni stanno convergendo. Non c'è tempo per i giochi, I'ideale spirituale di questa era è l'azione.

    * In quest'epoca molte anime potenti si sono reincarnate e dispongono di molto potere; questo vale per entrambe le parti, la luce e le tenebre; I'alta magia è all'opera su entrambi i fronti.

    * Le cose cambieranno, ma la difficoltà o la facilità di tali cambiamenti dipenderà dalle persone.

    * L'attuale economia è una farsa. Il primo quinquennio della transizione - dall'agosto del 1987 all'agosto del 1992 - ha segnato l'inizio della distruzione del mondo materiale. Ora ci troviamo nella fase da più di un decennio, e molte delle fonti della cosiddetta stabilità finanziaria sono di fatto senza valore

    * Le banche sono in affanno, e si trovano in un frangente molto delicato; se non stiamo attenti potrebbero fallire a livello globale. Fra i periodi critici vi sono i mesi di ottobre e novembre del 2002; se il sistema bancario farà bancarotta in questi mesi saremo costretti ad affidarci alla terra ed alle nostre capacità pratiche. Il sistema monetario si troverà nel caos e, di conseguenza, per il cibo ed il riparo dovremo affidarci al nostro rapporto diretto con la Terra [Sino al gennaio del 2003 le banche non hanno fallito, ma ciò non significa che ciò non possa accadere in futuro... Ed.].

    * I poli sud e nord si stanno sfaldando, il livello delle acque oceaniche salirà ma, al contempo, lo faranno anche delle terre oceaniche, in particolare nella zona di Cuba.

    Un appello alla fusione


    In occasione degli incontri pubblici di Santa Fe, Barrios ha raccontato una storia relativa alle più recenti cerimonie Maya per il Nuovo Anno, tenutesi in Guatemala, ed ha affermato che un anziano Mam, che gode di un'alta reputazione e vive tutto l'anno in un'isolata caverna di montagna, si è recato a Chichicastenango per parlare con la gente durante la cerimonia.

    L'anziano ha comunicato un messaggio semplice e diretto: ha auspicato che gli esseri umani si uniscano a sostegno della vita e della luce; attualmente ogni singolo individuo o gruppo percorre la propria strada. L'anziano delle montagne ha detto che esiste la speranza che in qualche modo il popolo della luce si raggruppi e torni unito.

    Riflettendo su questo, Barrios ha spiegato: "Viviamo in un mondo di polarità: giorno e notte, uomo e donna, positivo e negativo. Luce ed oscurità hanno bisogno l'una dell'altra, rappresentano un equilibrio. In questo specifico periodo, il lato oscuro è assai forte ed è evidente quello che vogliono i suoi rappresentanti, i quali mantengono saldamente la propria visione, priorità e gerarchia, e stanno operando in vari modi affinché nel 2012 noi non riusciamo a collegarci alla spirale del Quinto Mondo. Dal lato della luce tutti pensano di essere i più importanti e che le loro visuali, o quelle dei loro gruppi, siano la chiave; esiste una diversità di culture ed opinioni e, quindi, competizione, dispersione ed assenza di un unico obiettivo."

    Per come la vede Barrios, il lato oscuro opera al fine di impedire la fusione avvalendosi della negazione e del materialismo, ed anche per distruggere coloro che stanno lavorando dalla parte della luce per portare la Terra ad un livello superiore. I suoi rappresentanti amano l'energia del vecchio e decadente Quarto mondo, il materialismo, e non vogliono che cambi, non vogliono la fusione; vogliono rimanere al presente livello e temono quello successivo.

    Il potere oscuro del decadente Quarto Mondo non può essere distrutto o sconfitto, è troppo forte ed integro per esserlo, e quella è la strategia errata; il lato oscuro può soltanto essere trasformato quando messo a confronto con la semplicità e la sincerità. Questo è quello che condurrà alla fusione - concetto chiave per il Mondo del Quinto Sole.

    Barrios ha affermato che l'emergente era del Quinto Sole richiamerà l'attenzione verso un elemento fin troppo trascurato. Mentre i quattro elementi tradizionali, terra, aria, fuoco ed acqua, hanno dominato le varie epoche del passato, nell'epoca del Quinto Sole vi sarà un quinto elemento da considerare: I'etere.

    Il vocabolario definisce etere l'elemento rarefatto dei cieli. L'etere è un medium, permea tutto lo spazio e trasmette onde di energia in un'ampia gamma di frequenze, da quelle dei cellulari a quelle delle aure umane. Ciò che è "etereo" è correlato alle regioni aldilà della Terra: i cieli. L'etere - I'elemento del Quinto Sole - è celestiale e privo di sostanza materiale, ma non meno reale del legno, della roccia o della carne.

    Secondo le parole di Barrios: "Nel contesto dell'etere vi può essere una fusione delle polarità; non più luce ed oscurità nelle persone, bensì una fusione elevata. Attualmente, tuttavia, il regno dell'oscurità non persegue questo scopo, ed i suoi rappresentanti si sono organizzati per impedirlo, cercano di determinare uno squilibrio della Terra e del suo ambiente cosicché non ci troviamo pronti all'allineamento del 2012. Dobbiamo lavorare assieme per conseguire l'equilibrio e la pace con l'altro lato, dobbiamo prenderci cura della Terra che ci nutre e ci ospita, dobbiamo impegnare le nostre menti ed i nostri cuori per raggiungere l'unità e la fusione adesso, per affrontare la controparte e preservare la vita."

    Preparatevi a questo momento epocale

    Barrios ha detto al suo pubblico di Santa Fe che ci troviamo in un periodo critico della storia del mondo: "Siamo turbati, non possiamo più permetterci di scherzare. Il nostro pianeta può essere rinnovato oppure devastato, ed è giunto il momento del risveglio e dell'azione. Tutti sono necessari, nessuno si trova qui per caso ed ognuno ha uno scopo importante. Questi sono tempi duri ma speciali. Abbiamo l'opportunità di crescere ma dobbiamo essere preparati a questo momento epocale."

    Barrios ha offerto una serie di indicazioni per aiutare la gente a percorrere con equilibrio il cammino degli anni a venire. "I cambiamenti profetizzati stanno per verificarsi, ma il nostro atteggiamento e le nostre iniziative ne determineranno l'asprezza o la dolcezza."

    Dobbiamo agire, onde determinare cambiamenti ed eleggere come nostri rappresentanti persone che comprendano la situazione ed intraprendano iniziative politiche volte al rispetto della Terra. La meditazione e le attività spirituali sono valide, ma lo è altrettanto l'azione.

    È assai importante essere sinceri su chi siamo e sul nostro rapporto con il pianeta.

    Sviluppatevi secondo la vostra tradizione e date ascolto al cuore, ma ricordate di rispettare le diversità e di perseguire l'unità.

    Nutritevi con accortezza. Molti alimenti sono contaminati, sia in modo palese sia in modo meno evidente; fate attenzione a quello che introducete nell'organismo.

    Imparate a conservare il cibo e l'energia.

    Imparate qualche valida tecnica di respirazione, in modo da riuscire a padroneggiarla.

    Siate onesti. Seguite una tradizione che abbia nobili radici; non importa quale, il vostro cuore ve la indicherà, ma deve avere nobili radici.

    Viviamo in un mondo di energia.

    A questo punto un importante compito è quello di apprendere a percepire ed individuare l'energia di ogni individuo e di ogni cosa: persone, piante animali. Questo diviene sempre più importante man mano che ci avviciniamo al Mondo del Quinto Sole, in quanto esso è associato all'elemento etere - il regno in cui l'energia vive e si dipana.

    Recatevi nei luoghi sacri della Terra a pregare per la pace, e abbiate rispetto per colei che ci nutre, ci veste e ci ospita Dobbiamo riattivare l'energia di questi luoghi sacri: ecco il nostro compito.

    Secondo l'interpretazione del calendario Maya da parte di Barrios, se avremo una guerra nel novembre 2002 o dopo sarà male, ma non una catastrofe; se però si ] verificherà fra aprile e novembre del 2003, allora sarà davvero disastrosa, e potrebbe avere come esito la morte di due terzi dell'umanità. Quindi diamoci da fare" - dice Barrios - "se agiamo possiamo trasformare il pianeta. Gli anziani vigilano per vedere quello che accadrà."

    Nei prossimi anni molti anziani e custodi della conoscenza Maya potrebbero venire eliminati. Per la prima metà dell'attuale Katun (periodo di 20 anni), il lato oscuro dispone di molto potere, che però decrescerà nell'arco dei prossimi tre o quattro anni. Il corso delle cose può cambiare, stanno per verificarsi eventi straordinari.

    Una semplice ma efficace tecnica di preghiera è quella di accendere una candela bianca o azzurra, pensare un momento alla pace, comunicare il proprio intento alla fiamma ed inviarne la luce verso quei leader che dispongono del potere di fare la guerra o mantenere la pace.



    Abbiamo del lavoro spirituale da fare

    Secondo Barrios, quello attuale è un momento di cruciale importanza per l'umanità e per il pianeta. Ognuno di noi è importante. Se vi siete incarnati in quest'epoca, avete del lavoro spirituale da fare per dare equilibrio al pianeta. Egli ha detto che gli anziani hanno aperto le porte in modo che altre razze possano giungere nel mondo Maya ed assorbime la tradizione. I Maya da lungo tempo apprezzano e rispettano il fatto che esistono molti altri colori, razze e sistemi spirituali. "Sanno"--ha detto Barrios--"che il destino del mondo dei Maya è legato al destino del mondo intero." "La più grande saggezza nsiede nella semplicità. Amore, rispetto, tolleranza, condivisione, gratitudine, indulgenza. Non è complesso né elaborato. La vera conoscenza è a disposizione di tutti, è codificata nel DNA. Tutto ciò di cui avete bisogno è dentro di voi. I grandi maestri lo hanno affermato sin dagli albori; trovate il vostro cuore e troverete la vostra strada."



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  4. gheagabry
     
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    ... PRESAGI E LETTURE ...
    ...Sono dardi, saette che rischiarano gli orizzonti. Sono nubi che portano buio e presagi infausti. Sono speranze o paure che si materializzano; sono frutto di una vita sempre più incerta, colma di dubbi e di perdita di valori. Previsioni, predizioni, maghi, cartomanti o antiche scritture. L’uomo volge il suo sguardo preoccupato al futuro e cerca di scorgere, di leggere raggi di luce pura che possano riportare speranza, o allontanare cattivi presagi. Dopo l’entrata negli anni 2000, si sono scatenati i lettori di antiche scritture, alla ricerca della fantomatica fine del mondo. Periodicamente oramai ci dicono che la fine del mondo è vicina, il prossimo anno, no forse quello dopo o quello dopo ancora. Inizialmente queste paure prendevano piede tra la gente, si attendeva l’apocalisse ad ogni attimo; poi col passare delle date indicate come quelle giuste per la fine di ogni cosa, l’attendibilità di certe teorie ha iniziato a vacillare. Chissà quanto durerà questa stasi, questa incredulità a certe letture che riguardano il futuro. Non lo so, però penso che se si guarda, si cerca di capire cosa accadrà domani con eccessiva attenzione, si commette un’errore terribile … non si riesce a vivere con tranquillità e con totale trasporto il presente e, forse, solo questa è la vera apocalisse … vivere guardando solo il futuro senza fare attenzione e godersi il presente ….
    (Claudio)



    2012, lo sciamano maya Quetzasha spiega la profezia.
    Lo sciamano Quetzasha, in Italia in questi giorni, spiega la profezia del 2012 in un'intervista. Nel 2012 non ci sarà l’Apocalisse che sarebbe stata prevista dal calendario Maya, ma l’inizio di una nuova evoluzione spirituale dell’umanità. SAPIENZA ANCESTRALE - Ad affermarlo è il maestro Quetzasha, uno sciamano maya-atzeco in questi giorni in Italia per condividere la sua sapienza. Il calendario Maya riporta gli anni solari e lunari dei millenni a venire, indicando le eclissi di sole. Diversi studiosi hanno cercato di interpretare i documenti Maya, ma gran parte sono rimasti incomprensibili. Sembra incredibile ma, dopo tanto tempo, sembra che finalmente un Maya abbia deciso di svelare gli arcani del suo popolo. “IL 2012 NON FA PAURA” - Intervistato sul quotidiano Libero da Caterina Maniaci, il maestro Quetzasha ha risposto: “No, nessuna paura per il 2012. Ci vuole riflessione, meditazione e preparazione interiore per quello che avverrà”. Per lo sciamano del resto è impossibile che succedano altre catastrofi, e il motivo è presto detto: “Secondo voi, già non viviamo in un mondo di catastrofi? Le guerre continue, l’odio religioso, il disastro nucleare in Giappone, interi popoli, in Africa, spazzati via dalle carestie e dai genocidi. Ma poi ci sono le catastrofi quotidiane. Perché il primo vero disastro, la prima distruzione è quella della famiglia”. ENERGIA COSMICA - Il passaggio decisivo dell’intervista a Quetzasha è su quello che avverrà nel 2012: “Gli antichi maya hanno lasciato messaggi scritti nelle piramidi e nel loro celebre calendario. Quel che hanno registrato è il cambio di frequenza che si verifica costantemente nel pianeta, attraverso fenomeni naturali (equinozi, solstizi, ecc.). Si tratta di uno scambio di energie nella Terra ma anche dentro l’uomo”. E nella data del 21 dicembre, secondo il maestro Quetzasha, effettivamente, qualcosa potrebbe succedere.


    ... Futuro ...
    La forza di lottare
    infinite volte
    sembra di dover rinunciare.
    Ma guardi fuori...
    c'è sempre un'alba che nasce,
    c'è sempre un sole che sorge,
    c'è sempre una luna che sale...
    E ti chiedi...
    Forse vale ancora la pena
    di camminare
    di saltare
    di correre...
    Di amare.



    Si forse anche sognare
    lasciarsi cullare
    con un piede in terra,
    per non cadere
    per non farti male.
    Osservi nell'oscillare
    frammenti di tempo
    che si dissolvono,
    come onde portate dal mare
    ad infrangersi sulla sabbia
    bagnata dalle lacrime...
    di un'epoca che non potrà
    più tornare.
    Il futuro sta lì davanti
    come uno scoglio da valicare
    se il mare è calmo
    si può riuscire
    e cercare di poterlo saltare.

    (Patty Portoghese)



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  5. gheagabry
     
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    ... PROFEZIE …
    ... Anche il nuovo anno, quello appena iniziato, non poteva esimersi dall’essere riconosciuto, atteso e temuto a causa di una catastrofica profezia. Questa volta i protagonisti di questa predizione sono i Maya; da quando il mondo ha superato la soglia del 2000, sono iniziate a comparire tutta una serie di profezie che predicono qua e là la previsione della fine del mondo. Faccio fatica a credere alla veridicità ed attendibilità di questi presagi; d'altronde abbiamo superato ampiamente ed indenni tutte le catastrofiche predizioni ed oggi siamo alla finsestra ad aspettarne un’altra. La sola morale che colgo da questa situazione è quella che forse ci conviene vivere alla giornata, non credere ad predizioni o stregonerie varie. L’errore più grande che potremmo fare oggi è quello di smettere di vivere per la paura di quello che un futuro predetto possa riservarci. Vivere dell’attimo, assaporarndone ogni volta uno e vivere il successivo con la stessa allegria e felicità con le quali abbiamo vissuto il precedente. Ogni attimo è come una tessera di un puzzle; come un mattone che messo dopo il precedente costruisce la via che porta alla felicità … concetti semplici ma essenziali per sfuggire alla morsa che tutte queste profezie costituiscono e stritolano la nosta vita in una stretta che ne toglie significati e sostanza. .
    (Claudio)



    Il super-vulcano nel cuore dell'Europa

    Avranno avuto ragione i Maya con la loro profezia di catastrofi per il 2012? Se il buongiorno si vede dal mattino, infatti, quanto sta accadendo in Germania in questi primi giorni dell'anno non è certamente un buon segno e desta più di una preoccupazione. Non è infatti solo l'Italia ad avere vulcani ancora attivi in Europa: se l'Etna e il Vesuvio destano qualche preoccupazione, pare che i tedeschi non vogliano essere da meno. Si chiama vulcano Laacher See e fino a questi ultimi giorni ben pochi sapevano che in Germania ci fossero dei vulcani. E' situato nelle vicinanze della vecchia capitale tedesca prima delle riunificazione, Bonn, e si trova sotto a un lago, da cui il nome. Ebbene, questo temibile vulcano ha cominciato a ridare segni di vita proprio a inizio 2012. E pensare che la sua ultima eruzione risale a ben 12.900 anni fa, si calcola infatti che esploda circa ogni dieci/dodicimila anni. Le sue dimensioni sono impressionanti: è all'incirca simile al vulcano del Monte Pinatubo in Indonesia, lo stesso che eruttò nel 1991 causando la più disastrosa eruzione del Ventesimo secolo, facendo scendere la temperatura globale della Terra di ben 0,5 gradi per un anno intero. [Se il vulcano tedesco dovesse effettivamente dare vita a una eruzione, è difficile immaginarne le conseguenze: si calcola che la pioggia di ceneri vulcaniche potrebbe ricadere sull'intera Europa. La polvere vulcanica è devastante, ha consistenza molto densa tanto da far crollare edifici interi e se si bagna diventa conduttrice di elettricità, causando nell'atmosfera tempeste elettriche gigantesche. Non solo: se la si respira, entrando nei polmoni si solidifica diventando quasi cemento. Al momento si notano piccole bolle di gas che si stanno formando sulla superficie del lago, segno che il vulcano sta rilasciando del magma. Sull'imminenza dell'eruzione (guarda caso) nel 2012 e sulle preoccupazioni della comunità scientifica per ora resta soltanto l'articolo del giornale che ha lanciato l'allarme: il tabloid britannico Daily Mail.
     
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    1gift provedo che 2012 sara mio anno fortunato!
     
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  7. gheagabry
     
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    Apocalissi storiche, ovvero quando la fine del mondo è già passata
    Paura ed ansia a causa delle poche ore che ci separano dal 21 dicembre? Provate a tranquillizzarvi leggendo delle profezie catastrofiche del passato … Mai avveratesi!
    apocalissi-storiche-ovvero-quando-la-fine-del-mondo-e-gia-passata-638x425
    Benché in queste ore che precedono il 21 dicembre l’ansia serpeggi negli animi di molti, l’umanità di profezie apocalittiche ne ha conosciute non poche: è quindi evidente che, se siamo in attesa dell’ennesima catastrofe, la vecchia Terra e la nostra specie sono riuscite a sopravvivere a tutte le fini del mondo annunciate. Presumibilmente, usciremo indenni anche da questa ennesima, fatidica data e scamperemo la tanto temuta “conclusione del calendario Maya” che, va sempre ricordato, altro non è se non una speculazione nata ed ingigantita dal web, amante delle bufale, sulla scia di un’interpretazione archeologicamente errata: altri calendari della popolazione precolombiana contavano il tempo ben oltre l’anno in cui ci troviamo a vivere attualmente. Del resto, tale profezia ha avuto numerosi e celebri antenati, anche in epoche assai vicine alla nostra, interpretando un bisogno di catastrofismo che è insito nell’animo umano e nella collettività: vediamone alcune tra le più famose.

    Chi ha paura del numero 1000?

    A tanti secoli di distanza dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, verso la fine del X secolo l’Europa continuava ad essere attraversata da profondi conflitti: povertà, fame, morte ed ignoranza erano gli spettri che si aggiravano tra una popolazione che non trovava altro rifugio se non nella superstizione che annunciava, sulla base di letture decisamente catastrofiste di Sacre Scritture apocrife e canoniche, la fine del mondo e il giudizio universale con l’avvento dell’anno 1000. Fu tutto un fiorire di pentimenti, preghiere e pellegrinaggi: poi l’anno 1000 giunse, il mondo non terminò ma, in compenso, circa un secolo dopo partiva la prima Crociata alla volta di Gerusalemme.

    1666, l’anno del demonio

    incendio-londraProseguendo lungo il percorso dei numeri che suscitano preoccupazione, anche l’affacciarsi del 1666 provocò non poche palpitazioni nel mondo occidentale: quelle tre cifre ravvicinate richiamavano oscuri e biblici presagi diabolici che divennero ancor più significativi quando una delle più grandi calamità della storia della City si abbatté su Londra. Erano gli inizi di settembre quando la città, già centro di potere di rilevanza mondiale, arse per quattro lunghi giorni, al termine dei quali risultò essere quasi integralmente distrutta. Gli immancabili profeti ed apocalittici del tempo approfittarono dell’evento per propagandare la fine del mondo che avrebbe preso l’inizio proprio dalla metropoli inglese. Tuttavia, malgrado i drammatici eventi del 1666, Londra risorse dalle proprie ceneri e la Terra continuò incurante a girare su sé stessa ed attorno al Sole.

    1806, la gallina profeta di Leeds

    Quasi un secolo e mezzo e dopo è nuovamente dall’isola britannica che si alza la voce dell’apocalisse: questa volta, però, a fare da ambasciatore delle volontà Supreme di distruzione dell’umanità fu addirittura una gallina. Da un giorno all’altro, un comune pennuto iniziò a deporre uova sulle quali era impresso un messaggio inequivocabile: Christ is coming. Nella città di Leeds, dove avvenne il fatto, iniziò a diffondersi fede cieca nell’avvenimento accompagnata dal panico per quello che sembrava un annuncio di imminente fine del mondo: chiaramente si trattava della burla di qualche buontempone che, una volta smascherata, provocò grande delusione nella cittadinanza che si sentiva depositaria del privilegio di aver appreso la notizia della catastrofe in anticipo sugli altri.

    Una Cometa ci distruggerà

    cometa-halleyIn linea generale, gli eventi astronomici particolari hanno sempre attirato l’attenzione delle popolazioni di un tempo: le società agrarie, che contavano per la propria stessa sopravvivenza sul riproporsi di cicli stagionali sempre uguali e fecondi, temevano qualunque fenomeno che potesse costituire l’eccezione, come le eclissi o i passaggi delle comete. Eppure, quella che potrebbe sembrare soltanto un’antica credenza legata a tempi e civiltà ormai lontane, gode ancora di molto credito nella contemporaneità occidentale: al transito di Venere dinanzi al Sole verificatosi nel giugno del 2012, nient’altro che un effetto ottico causato dall’allineamento tra i corpi celesti, sono stati in molti a gridare all’imminente apocalisse. Così, se al suo passaggio nel 989 d. C. la Cometa di Halley venne guardata come orribile presagio temendo che annunciasse la fine del mondo, secondo quanto riportato da annali europei e cinesi, anche la sua visita di aprile 1910 fu attesa con grande preoccupazione. Dopo che gli studiosi del Chicago Yerkes Observatory avevano spiegato come nella coda della Cometa erano state trovate tracce di cianuro, infatti, il New York Times pubblicò le affermazioni di un astronomo e divulgatore francese, Camille Flammarion, che sosteneva che il veleno avrebbe impregnato l’atmosfera terrestre, distruggendo tutta la vita sul Pianeta. Benché autorevoli scienziato abbiano investito tempo ed energie a spiegare che mai avrebbe potuto accadere nulla del genere, gli animi di molti si placarono solo dopo il passaggio della Cometa che salutò la Terra da una distanza decisamente ragionevole.

    1999, immancabile Nostradamus

    Gira voce, potenza della rete, che tra le centurie di Nostradamus ce ne sarebbe una che annuncia l’apocalisse “dei Maya” come preceduta dalla moda di un ballo diffusosi in tutto il mondo: basterebbe questo a screditare tutte le interpretazioni che, negli anni, sono state attribuite alle parole dello studioso vissuto nel XVI secolo. O forse, bisognerebbe ricordare come l’anno che chiuse secolo e millennio sia stato particolarmente ricco di profezie catastrofiche, tratte proprio dalle centurie di Nostradamus. L’annuncio voleva, per il 1999, l’avvento del «Re del terrore» ma, poiché la data esatta non era specificata, tra luglio e settembre ci furono ben tre giornate “apocalittiche”, tutte terminate senza alcun evento distruttivo per la vita sulla Terra: non ci resta, dunque, che aspettare che passi anche questo 21 dicembre che, c’è da giurarci, non scuoterà più del consueto l’umanità.

    fonte:http://scienze.fanpage.it

     
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  8. gheagabry
     
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    Doomsday clock: ... a 5 minuti dal baratro



    Pensavate di averla fatta franca. Il 21 dicembre è passato da un mese ormai e la catastrofica e tanto pubblicizzata profezia dei Maya sulla fine del mondo ci ha lasciato indenni. E, invece, le brutte notizie sono sempre dietro l’angolo. O, meglio, davanti ai nostri occhi. Le lancette dell’Orologio dell’apocalisse (Doomsday Clock), infatti, resteranno a cinque minuti dalla mezzanotte per tutto il 2013. La distanza dall’orario, che simbolicamente indica la fine del mondo e della civiltà umana come la conosciamo, non è cambiata rispetto all’anno scorso. E’, comunque, pericolosamente vicina. Almeno secondo quanto stabiliscono gli esperti del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago, che, dal 1947, attraverso il loro Clock, pubblicano sul proprio periodico una stima di quale è la situazione in quel dato tempo storico. I criteri di valutazione sono soggettivi. Ma se l’Orologio dell’apocalisse è nato in piena Guerra fredda, come monito ai leader politici di tutto il mondo per scongiurare i pericoli di un’autodistruzione dell’umanità attraverso la bomba atomica, oggi i parametri considerati sono aumentati. E così, accanto a un eventuale conflitto termonucleare, la nostra specie è minacciata anche da armi biologiche, dal terrorismo, dai cambiamenti climatici, dall’effetto serra, dall’inquinamento e dai nuovi sviluppi nel campo dell’ingegneria genetica.
    Per il 2013 il gruppo di esperti del Bulletin of the Atomic Scientists si è soffermato sullo stato attuale degli arsenali nucleari in tutto il mondo, sul recupero lento e costoso da eventi come il disastro nucleare di Fukushima e sugli eventi meteorologici estremi. Il riscaldamento globale, la siccità e le tempeste dell’anno scorso sono i principali segnali d’allarme. Per questo gli scienziati hanno anche scritto una lettera aperta a Barack Obama, che proprio in questi giorni ha giurato per il suo secondo mandato come Presidente degli Stati Uniti d’America. “Gli eventi estremi sono esattamente ciò che i modelli climatici prevedono per un’atmosfera carica di gas ad effetto serra” si legge nella missiva. Il quadro fosco lascia spazio a qualche elemento positivo, soprattutto in riferimento agli sforzi della Casa Bianca verso “un percorso energetico più razionale con il sostegno all’energia eolica e alle altre fonti di energia rinnovabili”. “Nutriamo profonda speranza per il secondo mandato di Obama, come già facemmo nel 2010, quando trasferimmo indietro la lancetta dell'orologio dopo il suo primo anno in carica – afferma Robert Socolow, presidente del consiglio di amministrazione che determina la posizione dell’Orologio dell’apocalisse - questo è l’anno di leadership degli Stati Uniti nel rallentare i cambiamenti climatici e nell’impostare un percorso verso un mondo senza armi nucleari”.



    Il Doomsday Clock, nella sua storia lunga ormai oltre 60 anni, ha spostato le sue lancette 20 volte. La prima volta, nel 1947, gli scienziati di Chicago puntarono sulle 23:53. Già due anni dopo, però, si arrivò a soli 3 minuti dalla mezzanotte a causa del deterioramento del rapporto tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Nel 1953 la guerra atomica sembrava davvero a un passo. Così, dopo il primo test della bomba all’idrogeno, le lancette dell’Orologio dell’apocalisse furono poste a soli due minuti dalla mezzanotte, la soglia più vicina alla distruzione globale mai toccata fino ad ora. Il Doomsday Clock segnò le 23:58 fino al 1960, quando ci si allontanò di altri 5 minuti dal baratro perché la diplomazia internazionale aveva cominciato a lavorare per evitare un vero e proprio conflitto nucleare. Il periodo migliore per le sorti dell’umanità si è vissuto tra il 1991 e il 1995 quando l’orologio fu fissato a 17 minuti dalla mezzanotte. In quegli anni l’Urss venne sciolta, le relazioni tra Stati Uniti e Russia migliorarono fino alla firma del trattato di riduzione delle armi strategiche, i famosi accordi START (acronimo dell’espressione inglese Strategic Arms Reduction Treaty), che hanno comportato l’eliminazione dell’80 per cento delle armi nucleari in circolazione. L’ottimismo cominciò a scemare nel 1995. La spesa militare non ridotta dopo la Guerra fredda e la possibilità che gli armamenti nucleari finiscano sul mercato nero acuirono l’allarme. Da allora le lancette dell’Orologio del giudizio non hanno fatto che avvicinarsi alla mezzanotte. Fino al 2010 quando si allontanano a sei minuti dal segno del baratro grazie alla collaborazione tra Usa, Russia, Unione Europea, India, Cinae Brasile per affrontare sia il terrore delle armi atomiche che il cambiamento climatico fuori controllo.



    Poi nel 2012 un nuovo peggioramento, anche se di un solo minuto. L’anno scorso, infatti, secondo il gruppo di esperti, il promesso controllo politico sulle riserve di armi nucleari viene a mancare, aumentano e si aggravano i cambiamenti climatici. Tutti elementi che fermano le lancette alle 23:55 anche nel 2013.
    I segnali negativi non mancano. Sul fronte degli armamenti, la minaccia del nucleare non è ancora scomparsa. Anzi, abbiamo ancora oltre 22mila testate esistenti. La maggior parte sono in possesso di Usa e Federazione Russa, nonostante le speranze accese nel 2010 da Obama e Medvedev con la firma del trattato di disarmo New Start. Un motivo di allarme in più per una Terra che vede 60 Stati coinvolti nelle guerre e circa 360 milizie, guerriglieri o gruppi separatisti impegnati a combattere. E’ tornata a preoccupare la Striscia di Gaza, dove l’annoso conflitto israelo-palestinese continua a portare morti e distruzione. Un piccolo territorio costiero di circa un milione e mezzo abitanti di etnia araba, reclamato dall’Autorità palestinese come parte dei suoi Territori, che rischia di vivere nuovi momenti di tensione nel 2013. Le elezioni politiche in Israele, che oggi dovrebbero confermare il premier conservatore Benjamin Netanyahu, infatti, non fanno dormire sonni tranquilli su possibili sviluppi del conflitto. Non a caso il presidente Obama, alleato storico di Israele, potrebbe recarsi presto in Medio Oriente.
    E’ un focolaio sempre in fermento anche l’Iran. Secondo l’ultimo rapporto della rivista on-line “The Atlantic”, che porta avanti il progetto chiamato “The Iran War Dial” le possibilità che gli Stati Uniti o Israele colpiscano la Repubblica islamica nel prossimo anno sono ormai del 40 per cento. I fronti di guerra ancora aperti sono tanti e in ogni parte del mondo. Se fanno impressione i 140mila morti dell’Iraq dal 2003 ad oggi, non si possono non citare, ad esempio, le Filippine. Nel Paese asiatico dal 1971 i musulmani di Mindanao, l’isola più meridionale dell’arcipelago, hanno iniziato una lotta armata per l’indipendenza. La guerra tra l’esercito di Manila e i militanti del Fronte di Liberazione Islamico dei Moro (MILF) ha causato fino ad oggi 150mila morti. Ci sono, poi, i paesi della Primavera araba che, dopo aver coinvolto il Maghreb a partire dall’Egitto, proprio in queste ore registrano tensione altissima tra eserciti governativi e terroristi islamici in Mali e Algeria.
    L’esistenza dell’umanità non è messa in pericolo solo dalle guerre. I cambiamenti climatici costituiscono una minaccia altrettanto grave. Da questo punto di vista il 2012 si è caratterizzato come un anno turbolento. Dall’ondata di freddo che dal 27 gennaio al 17 febbraio dell’anno scorso ha flagellato gran parte dell’Europa e parte del Nordafrica con oltre 650 morti fino all’uragano Sandy, il ciclone tropicale, che ha funestato l’America centrale e la costa orientale degli Stati Uniti a fine ottobre. E in Italia nel 2012 le alluvioni hanno colpito soprattutto il Centro Italia. Le prospettive, anche in questo caso, non sono rassicuranti. La frequenza dei disastri naturali è in forte aumento. Secondo Greenpeace se nel 1980 furono registrati in tutto il mondo 400 eventi, 30 anni dopo siamo arrivati quasi a mille. A destare preoccupazione è l’allarme idrogeologico. Non a caso le inondazioni e le frane sono triplicate.
    Certamente non possono tranquillizzare l’umanità i risultati della 18° Conferenza sui cambiamenti climatici, svoltasi poco più di un mese fa a Doha. Da un lato, infatti, ci sono stati passi in avanti sul trasferimento delle tecnologie pulite con l’approvazione di un secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto dal 2013 al 2020 e di un meccanismo sul “Loss and Damage”, ossia le azioni per prevenire e porre rimedio ai danni causati dai cambiamenti climatici. Dall’altro lato, però, non mancano i motivi di delusione. Il secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto, dopo l’uscita di Giappone, Nuova Zelanda, Canada e Russia, riguarda solo paesi responsabili di circa il 15 per cento delle emissioni globali, fra cui i più importanti sono Unione Europea, Australia, Norvegia e Svizzera. E sarà difficile limitare l’aumento delle temperature globali al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli pre-industriali. Inoltre pochi paesi (Monaco, Ucraina, Kazakistan) hanno preso impegni di riduzione delle emissioni al 2020 più ambizioni di quanto già annunciato. Sul fronte finanziario non è chiaro il percorso per arrivare a stanziare 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 deciso nell’accordo di Copenhagen. Insomma Obama e gli altri leader politici hanno davvero tanto lavoro da fare.
    (Filippo Panza)




    L'Orologio dell'apocalisse (Doomsday Clock in inglese) è un orologio simbolico creato dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago nel 1947.

    La mezzanotte di tale orologio simboleggia la fine del mondo, causata da una guerra atomica. Al momento della sua creazione, durante la guerra fredda, l'orologio fu impostato sette minuti prima della mezzanotte.

    L'orologio è stato spostato avanti o indietro, a seconda dello stato delle politiche mondiali e del pericolo nucleare.

    lo spostamento in avanti indica una maggiore probabilità del conflitto nucleare;

    lo spostamento indietro indica un miglioramento della situazione internazionale.

    Le lancette sono state spostate 19 volte. Massima vicinanza alla mezzanotte: due minuti, tra il 1953 (test di armi termonucleari da parte di USA e URSS) e il 1960. Massima lontananza dalla mezzanotte: diciassette minuti, tra il 1991 (trattati START) e il 1995. C'è da dire però che l'orologio non fu spostato durante la famosa Crisi dei Missili di Cuba perché mancò il tempo materiale di farlo (la crisi durò infatti appena 13 giorni e non fu resa pubblica subito, ma solo al nono giorno), ma è altamente probabile che se ciò fosse accaduto sarebbe stato il momento in cui l'Orologio avrebbe indicato un tempo veramente prossimo alla mezzanotte (un minuto o forse anche meno), dato che la Crisi dei missili di Cuba fu il momento storico in cui più si avvicinò l'ipotesi di un conflitto nucleare tra USA e URSS.

     
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  9. gheagabry
     
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    LE PROFEZIE DI NOSTRADAMUS


    Nostradamus, il più celebre veggente di tutti i tempi, colui che secondo alcuni ha lasciato le previsioni sul futuro dell'umanità fino all'anno 3797, è nato il 14 dicembre 1503 a Saint-Remy-de-Provence, un piccolo paese nel Sud della Francia. La sua è una famiglia benestante di origine ebraica. Il nonno del futuro Nostradamus, però, si avvicina alla religione cristiana e per questo decide di cambiare addirittura nome. Per dimostrare devozione alla Madonna, infatti, lascia il proprio cognome Gassonet ed adotta quello di Notre-Dame, dalla chiesa dove ha ricevuto il battesimo. Ma questa versione dei fatti è controversa e per alcuni Nostradamus non è altro che una derivazione dal latino nostra damus, che vuol dire "diamo le nostre cose", cioè "trasmettiamo le cose che sappiamo". Quello che è sicuro è che il nome Nostradamus è la latinizzazione di Michel de Nostradame, uomo di corte dei sovrani di Francia, apprezzato astrologo, consulente personale di Caterina de' Medici, ma soprattutto medico di fiducia di suo figlio, il re Carlo IX. Un personaggio che ancora oggi, dopo più di cinque secoli, fa scrivere e parlare di sé.
    Gli studi
    Il giovane Michel lascia presto Saint-Remy per andare ad Avignone. A soli 17 anni è già laureato in filosofia e letteratura per poi cominciare a studiare matematica e scienze naturali. Dopo qualche anno arriva a conseguire una seconda laurea, questa volta in medicina. Sono anni difficili, in Francia la peste imperversa, ma lui non si tira indietro come invece fanno gli altri medici. Applica metodi nuovi e predica l'igiene nei luoghi di cura, cosa all'epoca considerata rivoluzionaria. La sua fama cresce di pari passo con i successi. Questo però comincia ad attirargli anche l'invidia e la maldicenza di molti colleghi.
    Viaggi importanti
    Tra il 1535 e il 1545, Nostradamus viaggia moltissimo: dieci anni dei quali non è rimasta molta traccia anche se sono in molti a ritenere che proprio dalle esperienze fatte in questo periodo derivi buona parte della sua conoscenza. Nel 1547 si risposa. Ora il brillante medico di Saint-Remy vive a Salon e comincia ad essere "Nostradamus". La sua passione è l'astrologia, che usa per collocare nel tempo le proprie profezie. Passa buona parte delle sue giornate a studiare e, oltre a scritti scientifici, come un trattato sull'uso dei farmaci e sulla loro possibile nocività, pubblica anche il testo che lo renderà famoso per secoli: il suo “Vrayes Centuries et Propheties de Maistre Michel Nostradamus”, cioè le "Vere centurie e profezie di mastro Michel Nostradamus".
    Le Centurie
    Nella casa di Salon, dove vive fino alla morte, oggi c'è un museo a lui dedicato. Qui sono nate le “Centurie” che lo hanno reso famoso, frutto però di un grande travaglio interiore. Uscite a più riprese dal 1555 al 1568, sono dedicate a suo figlio Cesare. Nostradamus, che ha asserito di vivere la propria capacità di vedere il futuro come una condanna, ha scritto ben 553 oracoli in forma di quartina. Ma cosa rivelerebbero le sue profezie? In realtà quasi tutto, visto che riportano eventi fino alla fine del 3000 e toccano ogni genere di avvenimento. Nella prima parte Nostradamus spiega come sono nate. Avrebbe, infatti, trovato degli antichi testi di occultismo, con un sapere che arrivava da epoche remote. In questi libri lui avrebbe appreso le arti della divinazione, così potenti da spaventare lui stesso. Per questo avrebbe scritto le sue visioni sul futuro in forma criptica, cercando di non svelare troppo di quanto aveva saputo. Anche sulla natura dei libri misteriosi si riportano diverse dicerie. Si pensa, per esempio, che siano frutto dei suoi contatti con la cultura persiana o con quella egizia. A Salon, la sua città, si dice che lui avrebbe provato a bruciarli e che questi avrebbero emesso una straordinaria luce bianca, decisamente diversa da quella prodotta da ogni altro materiale conosciuto. Altre opinioni, invece, fanno notare che la scelta di scrivere in maniera celata potrebbe essere stata dettata da una più banale prudenza, per non incappare nella repressione dell'Inquisizione. Comunque siano andate le cose, resta il fatto che le Centurie portano a Nostradamus una gran fortuna. Il loro linguaggio simbolico affascina i potenti, tanto che Caterina de' Medici lo chiama al suo servizio come astrologo e re Carlo IX lo assume come suo medico di corte: un binomio che non deve scandalizzare, visto che all'epoca erano in molti gli studiosi che accostavano alle scienze naturali lo studio della posizione dei pianeti. Lo stesso Galileo Galilei arrotondava le sue entrate facendo oroscopi a pagamento.
    Il mistero delle previsioni
    Non è solo la regina Caterina de' Medici a nutrire cieca fiducia in lui. Anche altri sovrani, tra cui l’allora duca di Savoia Emanuele Filiberto, si avvalgono dei suoi servigi. A Torino proprio a quest'ultimo, preoccupato per non essere riuscito ad avere un figlio maschio, Nostradamus predice la nascita del sospirato erede. Non solo: ne prevede il nome, Carlo Emanuele, dice che diventerà il più grande capitano del suo tempo e ne anticipa anche la morte: morirà infatti «quando un nove si troverà davanti a un sette». Strano ma vero, Carlo Emanuele è morto a 69 anni, prima quindi di compierne 70.
    Un segreto inviolato
    Le Centurie di Nostradamus sono strutturate in un ordine ancora misterioso, assolutamente non cronologico, e non riportano nessuna data. Per leggerle chiaramente è necessario essere in possesso del codice usato dal suo autore per organizzarle, un segreto rimasto inviolato per secoli e che ancora appassiona studiosi di tutto il mondo. Nonostante siano state scritte in modo criptico, però, non è difficile identificare con certezza alcuni personaggi e diverse situazioni. Un esempio per tutti: la profezia che dice: «il sangue del giusto richiede che Londra sia distrutta dal fuoco nell'anno del 66», ha fatto pensare al Grande Incendio di Londra avvenuto, appunto, nel 1666. E come questa, tante altre affermazioni di Nostradamus hanno trovato una conferma postuma nei libri di storia. Ma è veramente così o si tratta di interpretazioni dettate dalla suggestione? Tra le previsioni che sembrano più chiare di altre, e brani che invece mantengono il loro aspetto oscuro, è stato trovato e scritto di tutto. Si sono notate analogie con la seconda guerra mondiale e con la follia di Hiter, con catastrofi naturali e persino con la tragedia dell'attentato alle Torri Gemelle dell' 11 settembre 2001. Nell'incertezza che ci riserva il futuro, tuttavia, gli studiosi di Nostradamus sono ottimisti: oltre alla ristampa puntuale delle loro opere, si prevedono anni di pace e di grandi cambiamenti. Come dicono anche una profezia maya ed una cinese.
    Il ricettario di Nostradamus
    Nel 1555, dopo le prime Centurie, Nostradamus ha scritto una raccolta di ricette, divisa tra creme, belletti, profumi, lozioni, medicamenti naturali ma anche conserve e dolci. Un “Traité des Fardements et Confitures” che comprende la sua esperienza di medico ma anche di attento conoscitore delle regole della sana cucina. Un trattato ricco e sorprendente, che riporta addirittura i consigli sul tipo di vasellame o di cottura da utilizzare, i racconti personali e le sue considerazioni. Una raccolta scritta per introdurre nella vita di ogni giorno principi di igiene alimentare e rimedi sani e gustosi ai più comuni malanni. Il testo fu scritto per compiacere Caterina de' Medici, che da poco l'aveva invitato a corte a Parigi, ma anche per aiutare chi aveva pochi soldi e poche occasioni per avvicinarsi a dolci e conserve. Pare infatti che Nostradamus sia stato il primo a trascrivere e a divulgare le preziose ricette fino ad allora patrimonio solo di speziali e di medici. Una curiosità: nel paese dove ha vissuto ed è morto, Salon de Provence, ancora oggi si vendono dei piccoli dolci fatti seguendo una sua ricetta segreta.
    Le profezie di Malachia
    Può un santo irlandese aver previsto l'elezione di tutti i Papi? È quello che sostengono gli studiosi delle profezie del vescovo Malachia, vissuto tra il 1094 ed 1148 dopo Cristo. Nei suoi scritti, discussi da molti studiosi, il sant'uomo avrebbe infatti anticipato i tratti più salienti di ogni pontificato, riassunti con un motto dedicato a ciascun Papa. Ma se alcune profezie sono obiettivamente difficili da interpretare, in molte altre, invece, sembra facilmente riconoscibile ogni singolo pontefice. Le sue previsioni riguardano centododici Papi, ordinati in ordine cronologico a partire dalla sua epoca e comprendono anche alcuni antipapi. Si comincia con Celestino II, che fu pontefice dal 1143 al 1144 e che viene indicato con il motto “ex castro Tiberis”, riferito presumibilmente alla sua terra natale, Città di Castello, che si trova proprio sul Tevere. Giovanni XXIII, già patriarca di Venezia, viene presentato come “Pastor et nauta”, cioè "pastore e navigante", ed in effetti aveva una barca a vela nel blasone cardinalizio. Paolo VI è Flos florum, cioè "fiore tra i fiori", ed il suo stemma riportava proprio dei fiordalisi. Giovanni Paolo I, invece, è contraddistinto dal motto “De medietate lunae”, cioè "a metà di una luna", in riferimento forse alla brevità del suo pontificato, interrotto a metà di un ciclo lunare. Giovanni Paolo II, infine, è il "Travaglio del sole", riferito forse alla sua importante opera in tutto il mondo ma anche alla sua grande sofferenza. La serie si conclude con il motto “Petrus romanus o Petrus secundus”, che secondo alcuni dovrebbe essere l'ultimo pontefice. E Benedetto XVI? Nell'elenco di Malachia il Papa della "gloria dell'olivo" è nella penultima posizione, al centoundicesimo posto. Dopo di lui, quindi, ci sarebbe un momento di svolta nella storia della cristianità o dell'umanità intera. Sempre che tutto ciò sia vero.
    Profezie sulla Rivoluzione
    Parigi, 14 luglio 1789, la presa della Bastiglia, uno dei momenti più importanti della rivoluzione francese, uno degli eventi che hanno cambiato la storia politica e sociale del mondo. Un fatto, incredibilmente, previsto secoli prima dal vescovo, teologo e astrologo Pierre d'Ailly, vissuto in Francia tra il 1350 e il 1420. Studioso attento dell'astrologia, la considerava un indispensabile strumento di conoscenza, con la quale era possibile prevedere il futuro mantenendo intatta la sua fede. Nel suo “De concordia astronomiae cum theologia”, pubblicato nel 1490 dopo la sua morte, d'Ailly scrive: «e ora parliamo dell'ottava congiunzione che avverrà l'anno 7040 dalla Creazione, il 4758 dal Diluvio, il 1639 a partire dalla Incarnazione. Dopo questa ci sarà un complemento di dieci rivoluzioni di Saturno nell'anno cristiano 1789. Allora, si assisterà a grandi e mirabili cambiamenti del mondo e mutazioni, anche per ciò che concerne le leggi e le sette». Una previsione decisamente precisa, che però non è stata l'unica, visto che anche altri astrologi hanno descritto il 1789 come un anno critico per Parigi e la Francia. Prima dell'anno Mille, infatti, Albumasar, un astrologo iraniano convertito al cristianesimo, scrive nel “Liber de magnis conjunctionibus” che il cielo del 1789 avrebbe assistito ad un profondo sconvolgimento, molto vicino alla "fine del mondo". Nel 1550 un altro sacerdote francese, Richard Roussat, scrive nel suo “Livre de l'Estat et Mutation des Temps” che negli «anni del Signore mille settecento ottanta e nove, con due rivoluzioni di Saturno, se il Mondo dura sino a quel e tale tempo, delle grandissime, meravigliose e spaventose mutazioni e alterazioni accadranno in questo universale Mondo».

     
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8 replies since 7/7/2010, 22:53   1268 views
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