QUANTO SEI BELLA ROMA QUANN’E’ SERA..VEDO LA MAESTA’ DEL COLOSSEO..VEDO LA SANTITA’ DER CUPPOLONE..

Domenica 14 Marzo 2010

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. loveoverall
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Administrator
    Posts
    13,795

    Status
    Offline

    Le origini del nome

    Il termine Vaticano deriva, secondo alcune fonti – tra cui l'autore latino Aulo Gellio – dal nome di un'antica divinità romana, Vaticanus; altri sostengono una sua derivazione dal verbo latino vaticinor, in italiano "predire", supponendo che nella zona vi fossero diversi oracoli (luoghi di preghiera e predizioni del futuro). Sesto Pompeo Festo, infatti, affermò che si trattava di un luogo di riunione per alcuni indovini etruschi. Plinio il Vecchio raccontò dell'esistenza sul colle di un leccio, creduto il più antico della città di Roma, al quale si attribuivano poteri magici e sul cui tronco era affisso un cartello bronzeo, sul quale erano impresse alcune lettere etrusche.

    Basilica di San Pietro

    è una basilica cattolica della Città del Vaticano, posta a coronamento della monumentale Piazza San Pietro.
    È la maggiore delle basiliche papali, spesso descritta come la più grande chiesa del mondo e centro del cattolicesimo. Non è tuttavia la chiesa cattedrale della diocesi di Roma poiché tale titolo spetta alla basilica di San Giovanni in Laterano. La basilica di San Pietro è la sede delle principali manifestazioni del culto cattolico ed è perciò in solenne funzione in occasione delle celebrazioni per il Natale, la Pasqua ed i riti della Settimana Santa, la proclamazione dei nuovi papi e le esequie di quelli defunti, l'apertura e la chiusura dei giubilei. Sotto il pontificato di Pio IX ospitò le sedute del Concilio Vaticano I e sotto papa Giovanni XXIII e Paolo VI quelle del Concilio Vaticano II.

    Storia

    La costruzione dell'attuale basilica di San Pietro fu iniziata il 18 aprile 1506 sotto papa Giulio II e si concluse nel 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII, mentre la sistemazione della piazza antistante si concluse solo nel 1667. Si tratta tuttavia di una ricostruzione, dato che nello stesso sito, prima dell'odierna basilica, ne sorgeva un'altra risalente al IV secolo, fatta costruire dall'imperatore romano Costantino I nel luogo in cui si apriva il circo di Nerone e dove la tradizione vuole che san Pietro, uno degli apostoli di Gesù, fosse stato sepolto dopo la sua crocifissione. Oggi possiamo solo immaginare l'imponenza di questo edificio, immortalata solo in alcune raffigurazioni artistiche: l'impianto, arricchito nel corso dei secoli con preziose opere d'arte, era suddiviso in cinque navate e presentava analogie con quello della basilica di San Paolo fuori le mura, aveva 120 altari di cui 27 dedicati alla Madonna.

    L'interno

    L’atrio (corrispondente all’antico portico delle basiliche paleocristiane) è considerato uno dei lavori più pregevoli di Carlo Maderno e fu realizzato fra il 1608 e il 1612. Il portale centrale, opera dello scultore fiorentino Antonio Averulino detto il Filarete, è datato 1455 e fu ricollocato qui dall’antica chiesa costantiniana: vi sono rappresentati, tra gli altri, San Pietro e San Paolo, e in basso, i loro martiri.
    A destra è la Porta Santa, realizzata in bronzo dallo scultore Vico Consorti nel 1950: essa si apre e si chiude alla presenza del Papa durante ogni Giubileo. Sul fondo nel vestibolo sinistro si trova il monumento equestre di Carlo Magno, opera di Agostino Cornacchini (1725), nel vestibolo destro si trova invece la statua dell’imperatore Costantino a cavallo, eseguita dal Bernini nel 1670. La struttura a croce latina dell’interno si deve all’intervento del Maderno che a partire dagli inizi del 1600 portò a termine la costruzione della Basilica e realizzò le tre campate della navata centrale e le due navate laterali, formando un insieme unitario con il nucleo michelangiolesco dell’ottagono centrale. È uno spazio grandioso, immenso, decorato con una grande quantità di stucchi, mosaici e statue dall’impronta prettamente barocca, nel quale il visitatore prova quasi un senso di smarrimento; occorre forse fermarsi qualche momento per abituarsi alla sua dimensione che si può focalizzare confrontando l’altezza delle persone con quella delle "acquasantiere" e dei putti che le sostengono. La chiesa è lunga 187 metri, larga a livello delle navate laterali 58 metri e 140 metri a livello del transetto; l’altezza massima della volta nella navata centrale è di 46 metri (come un palazzo di 15 piani!).
    Per la visita si consiglia di percorrere lo spazio centrale fino al punto in cui sul pavimento sono segnate le lunghezze delle più grandi chiese del mondo; poi di tornare alla navata laterale vicino alla porta d’ingresso.
    La navata centrale è scandita da poderosi pilastri con alte lesene scanalate e rudentate (=la parte inferiore delle scanalature è piena), entro le quali si aprono nicchie contenenti 39 figure di Santi fondatori degli Ordini e Congregazioni religiose; il soffitto è decorato con stucchi dorati eseguiti nel 1780 sotto Pio VI. Nella navata di destra, guardando l’altare, numerose sono le opere di grande valore artistico e religioso insieme. Nella prima cappella, protetta da uno spesso cristallo, è la Pietà, capolavoro giovanile di Michelangelo, eseguita nel 1499 quando l’artista aveva appena 24 anni: la Madonna con il volto giovanile e dolcissimo, quasi rassegnata di fronte al destino, tiene in grembo il Cristo morto, dal corpo mollemente abbandonato; l’articolato panneggio della veste e del velo lasciano tuttavia trasparire una straordinaria forza, che è fisica e morale insieme, cui si contrappongono i raffinati lineamenti del volto ancora tutto quattrocentesco; l’opera è l’unica firmata dall’artista sulla cintura.



    CITAZIONE (ginakarlo @ 14/3/2010, 11:34)
    image buona domenica sorellone mio e a tutti isolani..ave roma..

    Ciao Gina ... sorellona mia BUONGIORNO E BUONA DOMENICA ... TI ABBRACCIO FORTISSIMOOOOOOOOOOOOO!!!



    Interno della basilica di San Pietro

    Il portico

    Varcato il cancello centrale, si accede ad un portico che si estende per tutta la larghezza della facciata e sul quale si aprono i cinque accessi alla basilica. L'atrio è fiancheggiato da due statue equestri: Carlo Magno, a sinistra, di Agostino Cornacchini (1725, n. 2) e, sul lato opposto, Costantino, creata dal Bernini nel 1670 e che sottolinea l'ingresso ai Palazzi Vaticani attraverso la Scala Regia (n. 8). Alcuni stucchi arricchiscono tutta la volta sovrastante, ideati da Martino Ferrabosco ma realizzati da Ambrogio Buonvicino, a cui appartengono anche le trentadue statue di papi collocate ai lati delle lunette. Sulla parete sopra l'accesso principale alla basilica è riportato un importante frammento del mosaico della Navicella degli Apostoli, eseguito da Giotto per la primitiva basilica e collocato nell'attuale sede solo nel 1674 (n. 1).

    Statua equestre di Carlo Magno, Agostino Cornacchini (1725)

    Le porte

    Per entrare nella basilica, oltrepassata la facciata principale, vi sono cinque porte. La porta all'estrema sinistra è stata realizzata da Giacomo Manzù nel 1964, ed è nota come Porta della Morte (n. 3): venne commissionata da Giovanni XXIII e prende questo nome poiché da questa porta escono i cortei funebri dei Pontefici.[20] È strutturata in quattro riquadri; nel principale vi è la raffigurazione della deposizione di Cristo e della assunzione al cielo di Maria. Nel secondo sono rappresentati i simboli della Eucarestia: pane e vino, richiamati simbolicamente da tralci di vite e da spighe tagliate. Nel terzo riquadro viene richiamato il tema della morte. Sono raffigurati l'uccisione di Abele, la morte di Giuseppe, il martirio di san Pietro, la morte dello stesso Giovanni XXIII che non visse abbastanza per vederla (in un angolo è richiamata l'enciclica "Pacem in Terris"), la morte in esilio di Gregorio VII e sei animali nell'atto della morte. Dal lato interno alla basilica vi è l'impronta della mano dello scultore e un momento del Concilio Vaticano II, quello in cui il cardinale Rugambwa, primo cardinale africano, rende omaggio al papa. Segue la Porta del Bene e del Male (n. 4), opera di Luciano Minguzzi che vi ha lavorato dal 1970 al 1977. La Porta Centrale, o Porta del Filarete (n. 5), fu ordinata da papa Eugenio IV ad Antonio Averulino detto appunto il Filarete e venne eseguita tra il 1439 e il 1445 per l'accesso alla basilica costantiniana. È realizzata in due battenti di bronzo e ogni battente è diviso in tre riquadri sovrapposti. Nei riquadri in alto sono rappresentati a sinistra Cristo in trono a destra Madonna in trono; nei riquadri centrali sono rappresentati san Pietro e san Paolo, il primo mentre consegna le chiavi a papa Eugenio IV, il secondo rappresentato con la spada e un vaso di fiori. I riquadri inferiori rappresentano il martirio dei due santi. A sinistra la decapitazione di san Paolo, a destra la crocifissione capovolta di san Pietro. I riquadri sono incorniciati da girali animati con profili di imperatori e nell'intercapedine fra questi vi sono fregi con episodi del pontificato di Eugenio IV. Dal lato interno vi è la insolita firma dell'artista. Questo ha rappresentato i suoi allievi al seguito di un mulo che lui stesso cavalca. A destra rispetto alla precedente si trova la Porta dei Sacramenti (n. 6). È stata realizzata da Venanzo Crocetti ed inaugurata da papa Paolo VI il 12 settembre 1965. Sulla porta è rappresentato un angelo che annuncia i sette sacramenti.
    La porta più a destra è la Porta Santa (n. 7) realizzata in bronzo da Vico Consorti nel 1950 e donata a papa Pio XII. Nelle sedici formelle che la costituiscono si può vedere lo stesso Pio XII e la bolla di Bonifacio VIII che indisse il primo Giubileo nel 1300. Al di sopra sono presenti alcune iscrizioni: PAVLVS V PONT MAX ANNO XIII, mentre quella appena sopra la porta recita GREGORIVS XIII PONT MAX. In mezzo a queste due scritte sono presenti alcune lastre che commemorano le recenti aperture.

    L'atrio con la Porta del Filarete

    La Porta Santa

     
    Top
    .
136 replies since 14/3/2010, 01:31   7656 views
  Share  
.