| VIVERE IN QUESTA FAVOLA E PER QUESTA FAVOLA, IN QUESTA BELLISSIMA FAMIGLIA E PER QUESTA BELLISSIMA FAMIGLIA PORTA AD ABBANDONARE TUTTI I LEGAMI CON LA RAZIONALITA’ E A VIVERE VIAGGI FANTASTICI ALLA RICERCA DELLA FELICITA’..SEGUITEMI ANCORA UNA VOLTA IN QUESTO MIO FANTASTICO VIAGGIO…
Fssssshhhh..il vento soffiava tra i suoi capelli muovendoli come stelle filanti..Fsssshhhh il vento carezzava il suo meraviglioso corpo..pensieri, ricordi confusi iniziavano ad affollare la sua mente..era come una nenia senza fine, un continuo circolare ripetersi di una frase “raggiungi la luce..raggiungi quella luce..la luce è tutto”. Ricordava, aveva la sensazione di aver vissuto una esistenza precedente..come se qualcosa si nascondesse tra i suoi pensieri..tra le pieghe della sua mente.. Dopo l’ennesima guerra totale, la civiltà si era modificata; gli unici esseri a sopravvivere erano state le api. Si erano organizzati in grandi agglomerati che vivevano sotto delle enormi cupole di cristallo. All’interno delle cupole le api si erano organizzate, strutturate come una civiltà, c’erano le api addette alla giustizia, le api addette alla produttività, le api addette all’educazione..insomma in tutto e per tutto le campane di cristallo erano simili alle città degli umani. Ecco, una cosa che era proibita alle api era pronunciare la parola “uomini”, era troppo forte il ricordo dell’orrore e della distruzione che gli uomini avevano causato per la loro cieca sete di potere..c’era poi un'altra cosa che gli anziani avevano tramandato negli anni..nessuno poteva avvicinarsi troppo alle pareti della cupola, si narrava di una luce lontana che chiunque avesse osservato ne sarebbe poi divenuto schiavo e sarebbe impazzito dal desiderio inesaudibile di raggiungerla. I giorni passavano monotoni all’interno della cupola, tutto era perfettamente organizzato, tutto filava liscio senza emozioni, senza felicità; tra i giovani però iniziavano a farsi spazio i dubbi, le domande sul loro passato e soprattutto gli interrogativi sul futuro. C’erano in particolar modo due giovani api che erano più irrequiete, non accettavano tutti quei divieti, tutte quelle proibizioni; avevano sete di risposte, volevano avere certezze e soprattutto capire cosa ci fosse in quel riserbo delle api anziane circa le origini delle cupole. Così le due api iniziarono a fare domande a tutte le api anziane, ma nessuno sembrava disposto a dar loro risposte o anche il pur minimo indizio che potesse almeno dar loro poche ma significative certezze. C’era poi quel divieto che martellava le loro menti..perchè non potevano avvicinarsi alle pareti della cupola? Cosa rappresentava quella luce che si narrava si vedesse apparire lontano? Ogni volta che le due giovani api provavano a chiedere di quella luce, gli anziani saggi dapprima si chiudevano in un fastidioso silenzio per poi bisbigliare poche parole con le quali raccontavano di tante api che avevano provato a fuggire dalla cupola per raggiungere la luce e che erano morte in quel disperato tentativo. Le due api erano legate da un profondo sentimento ma non riuscivano a realizzare cosa fosse quella forza che li univa; sentivano un’attrazione fortissima l’uno verso l’altra ma era un qualcosa che sgorgava naturale dal loro inconscio ma non aveva a che fare con le caratteristiche della loro specie. I dubbi le perplessità erano tante, ma la curiosità di vedere quella luce lontana era troppo,troppo forte, fu così che una notte uscirono dalla loro casa e si diressero verso le pareti della cupola per vedere questa tanto nominata e temuta luce. La missione non era delle più semplici, le api addette alla giustizia avevano predisposto pattuglie di api sorveglianti davanti ad alcuni punti della parete della cupola, che avevano l’incarico di allontanare qualunque ape curiosa che volesse vedere quella luce lontana. Le due api erano determinate,erano stanche di quei divieti senza motivo, di quelle profezie delle api sagge che non avevano mai avuto nessun riscontro; così dopo giorni di appostamento nei quali studiarono luoghi e orari delle pattuglie delle api sorveglianti quella notte uscirono e si diressero verso il punto più a nord della cupola dove le pattuglie passavano più di rado. Giunti finalmente dinanzi alla parete di cristallo iniziarono a scrutare l’orizzonte e, d’un tratto, scorsero un puntino luminoso che man mano che lo osservavano diveniva sempre più grande e oltre ad una bellissima luce di tanti colori emanava un calore avvolgente ; unita a quella visione, nella loro mente iniziò a risuonare una nenia senza fine, un continuo circolare ripetersi di una frase “raggiungi la luce..raggiungi quella luce..la luce è tutto”. Impauriti da tutto quello sconvolgimento, volarono via veloci e fecero ritorno a casa. Passarono giorni, settimane ma, per quanto si sforzassero di cacciarla via, quella nenia continuava a risuonare nelle loro menti. Ogni sera, tornati a casa, le loro menti tornavano a quella luce, a quella miriade di colori a quella nenia senza fine; sentivano sempre più forte il desiderio di raggiungere quella luce come se in quel luogo avrebbero trovato la risposta a tutti i loro perché. Iniziarono così a programmare la fuga, c’erano da superare tutti gli sbarramenti posti dalle api sorveglianti e poi le incognite rappresentate dal cosa avrebbero trovato fuori dalle cupole di cristallo. A tale proposito lessero tutto quello che gli antichi libri riportavano sulla storia delle cupole di cristallo; si narrava che i costruttori delle cupole dovettero combattere contro il freddo, il buio, e un’aria praticamente irrespirabile. Nulla però poteva fermare le due api, erano fermamente determinate a portare a compimento la missione..volevano, più di ogni altra cosa al mondo, raggiungere quel punto luminoso. Così una notte, approfittando dei festeggiamenti per il centesimo anniversario della costruzione delle cupole, misero in atto il loro piano di fuga; raggiunsero le pareti della cupola e si fecero aspirare dai condotti che permettevano all’aria meno pura di uscire fuori. In un attimo furono fuori; un freddo intenso e pungente e un’aria così rarefatta da stringere la gola furono le prime sgradite sensazioni; era molto buio, ma di lontano c’era quel punto luminoso che sembrava chiamarli a lui. Non c’era più tempo per i ripensamenti, non si poteva più tornare indietro; inoltre in quei pochi attimi di esitazione, le loro ali iniziavano a ghiacciarsi. Così si guardarono per un attimo e, orientandosi verso il punto luminoso, decisero di rompere gli indugi e volarono più veloci che potevano verso la luce, verso quel calore avvolgente che essa sprigionava. Era freddissimo, man mano che passava il tempo, il freddo aveva quasi completamente ghiacciato i loro corpi, inoltre quell’aria così rarefatta quasi impediva loro di respirare; erano allo stremo delle forze, l’unica cosa che li confortava era che la luce era sempre più vicina e col suo avvicinarsi il calore iniziava timidamente a farsi sentire. Le forze iniziarono inesorabilmente ad abbandonare le api, oramai avevano difficoltà a volare, sentivano dolore su tutto il corpo, come se quel corpo li stesse abbandonando. Alzarono lo sguardo ancora una volta verso la luce, i dolori su tutto il corpo erano ormai insopportabili..un enorme bagliore di luce,un caldo improvviso e avvolgente e poi caddero rovinosamente a terra. Fssssshhhh..il vento soffiava tra i suoi capelli muovendoli come stelle filanti..Fsssshhhh il vento carezzava il suo meraviglioso corpo..pensieri, ricordi confusi iniziavano ad affollare la sua mente..aprirono gli occhi lentamente perché dopo tanto buio la luce era accecante. I dolori nel corpo erano scomparsi, ma nel viaggio avevano subito una metamorfosi..le due api si erano trasformate in due bellissimi esseri umani,un uomo e una donna; si guardarono negli occhi a lungo e d’improvviso ogni perché aveva trovato una risposta. Quel luogo era meraviglioso, un prato fiorito coloratissimo e tutt’intorno una natura bella e rigogliosa..guardandosi negli occhi si presero per mano e come d’incanto realizzarono cosa fosse quell’attrazione quel sentimento che quando erano api non capivano..sorrisero felici, consapevoli che quel viaggio che avevano affrontato insieme dal buio verso la luce, aveva cambiato per sempre i loro corpi i loro cuori e le loro anime..
“PERCHE’ CHI HA CUORE E ANIMO PURI, NON TEME IL BUIO DELLA DIFFIDENZA, PERCHE’ HA NEGLI OCCHI LA LUCE E IL CALORE DELL’AMORE” |
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