PONTI nel mondo

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    THE HELIX


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    L'Helix Bridge, ufficialmente The Helix e precedentemente noto come Double Helix Bridge, è un ponte pedonale a struttura reticolare, che collega il Marina Center con Marina South nell'area di Marina Bay a Singapore.

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    IL PONTE DI BROOKLYN


    Il Ponte di Brooklyn è il primo ponte costruito in acciaio ed ha rappresentato per lungo tempo il ponte sospeso più grande al mondo. Attraversando il fiume East River, collega tra di loro l'isola di Manhattan e il quartiere di Brooklyn, due quartieri di New York, un tempo due cittadine distinte dello Stato di New York.
    Sorretto da due imponenti piloni in granito con doppia arcata neogotica alti 89 m, che lo tengono sospeso a circa 40 m sul fiume, il ponte ha una lunghezza di 1052 m e una larghezza di circa 26. I quattro cavi d'acciaio galvanizzato con zinco che lo sostengono hanno un diametro di 28 cm e sono composti da ben 5700 fili.

    In passato le due corsie esterne venivano impiegate per il transito di carrozze, le due corsie intermedie per il transito delle cabine della teleferica e la corsia centrale per quello dei pedoni. Oggi le corsie esterne e intermedie (diventate 6 in totale, 3 destinate al traffico in direzione Brooklyn e 3 destinate a quello in direzione Manhattan) sono destinate ai mezzi a motore e quelle centrali sono per metà pista pedonale e per metà pista ciclabile. L'altezza del ponte sul livello delle acque alte è di 40 m.

    ...storia...


    E' stato concepito dalla mente di un grande architetto tedesco, un immigrato, John August Roebling, che morì improvvisamente, dopo aver riportato una ferita accidentale al piede, che volle curare solo disinfettandolo con acqua. Il tetano gli concesse ventiquattro ore prima di togliergli la possibilità di vedere la sua fantascientifica opera conclusa. La direzione dei lavori venne quindi data in carico al figlio Washington che, quattro anni dopo, cercando di estinguere un incendio improvvisamente scoppiato in un cassone, contrasse un’embolia gassosa. Sorte purtroppo condivisa da 27 dei 600 operai impegnati nelle immersioni nelle camere di scavo sottomarine.
    Il problema causò a Washington una grave paralisi, Roebling perse l'uso delle gambe e fu costretto su una sedia a rotelle per il resto della sua vita. Continuò tuttavia a seguire i lavori dalla finestra di una stanza a Brooklyn Heiths, usando un cannocchiale e mandando i dispacci ai suoi operai attraverso la moglie, Emily Warrren Roebling senza la quale, il controllo dei lavori, sarebbe passato ad un altro architetto. Emily afferrò le idee del marito, imparò a parlare il linguaggio degli ingegneri, ispezionò ogni giorno il sito portando agli operai le istruzioni di Roebling . Diventò il suo unico contatto col mondo esterno.
    Nel 1882 a Washington Roebling vollero togliere l’incarico di direttore dei lavori a causa della sua infermità, ma la tenacia di Emily era più resistente dei cavi del ponte di Brooklyn e nell’anno successivo il ponte fu ultimato.
    Fu la prima da attraversare il ponte su una carrozza con un gallo vivo in segno di vittoria e il giorno dell’inaugurazione Abram Stevens Hewitt disse che il Ponte era anche un monumento alla capacità intellettuale di una donna che non era stata ammessa agli studi universitari. La New York University le concesse una laurea ad honorem solo dieci anni più tardi.
    Il giorno in cui il ponte fu aperto, il 23 maggio 1883, Roebling riconobbe il valore della moglie con le parole: "Voglio che il mondo sappia, che tu sei uno dei Costruttori del Ponte". Lui divenne famoso come "l'uomo che non avrebbe rinunciato".
    «Visitandolo si ha l’idea di entrare in un sito archeologico dove per anni sono stati seppelliti i segreti della nostra storia»
    (Lewis Gaddis)


    ...sotto il ponte di Brooklyn...


    Sotto il ponte di Brooklyn, il simbolo dell’America raffigurato sulle confezioni delle omonime gomme da masticare vendute in tutto il mondo, c’è stato fino a ieri, per una cinquantina di anni, racchiuso un segreto. Si tratta dell’immagine più completa dell’incubo americano nei confronti della Guerra Fredda e di un eventuale attacco nucleare da parte della Russia.
    In uno spazio scavato in uno dei piloni del ponte, i carpentieri del comune di New York addetti alla manutenzione hanno scoperto uno stanzone segreto pieni di contenitori.
    Coperte, bidoni d’acqua potabile, gallette salate, formaggio, flebo, lacci emostatici, bendaggi, medicinali in attesa d’essere distribuiti. In alcune scatole di cartone ci sono migliaia di targhette in bianco dove gli eventuali sopravvissuti ad un attacco nucleare avrebbero dovuto scrivere nome cognome, indirizzo, eventuali malattie e medicine necessarie e nome di un parente prossimo.
    L’acqua in contenitori di alluminio da 66 litri è ormai evaporata. I cracker ipercalorici, 350mila confezioni, sotto vuoto in scatole di latta, in apparenza sono ancora freschi anche se le istruzioni suggeriscono di gettarli alla scadenza del decimo anno. La data sulle scatole di coperte da usare «solo dopo l’attacco nemico» e dei Defense all purpose Survival Crackers è molto significativa: ottobre 1962. Si tratta dell’anno della crisi dei missili cubani quando l’America temeva d’essere spazzata dalla carta geografica dagli armamenti nucleari russi che Fidel Castro era disposto ad ospitare. Altre scatole sono datate 1957, un altro anno tumultuoso nella storia americana per via del lancio dello Sputnik con tutte le conseguenze che il sorpasso dei comunisti verso lo spazio comportava.
    (Mariuccia Chiantaretto, tratto da ilgiornale.it - 23/03/2006)

     
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    CIRKELBROEN, Copenaghen

    copenhagen-vista-insieme

    Il Cirkelbroen è un ponte pedonale che attraversa la foce meridionale del canale Christianshavn nella zona del centro di Copenaghen, in Danimarca. Collega l'Applebys Plads a sud con Christiansbro a nord.
    Disegnato dall'artista danese-islandese Olafur Eliasson, ricorda la forma delle navi di un tempo. Eliasson ha attinto dalla sua memoria personale di infanzia in Islanda, dove nel porto le barche venivano ormeggiate una accanto all’altra, suggerendo l’idea di poter attraversare il porto a piedi “saltando da barca a barca”..
    Cinque alberi, come le navi, e cinque piattaforme circolari di dimensioni diverse, da cui prende il nome il ponte.
    Si apre con un movimento aggraziato quando le navi vogliono oltrepassare il canale.



    depositphotos_451495762-stock-photo-eliasson-cirkelbroen-five-circles-pedestrian





    382_16300

    infrastrutture-copenhagen-ponte

     
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