RIO- Atleti

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    Volley, clamoroso Bonitta: lascia a casa la Diouf. Lei replica via Instagram




    Valentina Diouf non sarà a Rio 2016. Questa la decisione del ct della nazionale femminile di volley Marco Bonitta: sarà Alessia Gennari a sostituirla. Valentina: "Alimentate solo la mia voglia di riscatto"

    Clamoroso colpo di scena sulla strada di Rio. Questa mattina, tramite un sms, il c.t. azzurro Marco Bonitta ha cambiato la lista della squadra che andrà all’Olimpiade, lasciando fuori Valentina Diouf e inserendo probabilmente Alessia Gennari. Le prime motivazioni ufficiose dell’allenatore parlano di una scelta tecnica; la Gennari dovrebbe servire nelle intenzioni di Bonitta a coprire la squadra in seconda linea, risultando quindi più equilibrata rispetto alla lista indicata il 18 di luglio. Valentina Diouf era stata esclusa anche dalla qualificazione olimpica di Tokyo a maggio. Non è la prima volta che il tecnico romagnolo fa discutere con le sue scelte: fecero discutere in passato le esclusioni eccellenti di Maurizia Cacciatori, campionessa-volto della pallavolo al femminile, tagliata fuori dal gruppo prima del Mondiale 2002 poi vinto dalle azzurre, e anche quella di Francesca Piccinini che con il c.t.t è arrivata alla rottura lo scorso maggio. La squadra partirà per il Brasile mercoledì 27, esordio il 7 agosto al Maracanãzinho con la Serbia.
    BONITTA — “Lunedì scorso, per ottemperare alle scadenze del Coni, ho comunicato i nominativi – ha spiegato Marco Bonitta tramite i canali federali - della squadra per Rio 2016, la Federazione Internazionale da la possibilità possibilità di cambiarla sino al giorno 3 agosto. Io ieri mattina nel salutare la squadra alla chiusura del collegiale ho precisato che prima della partenza per il Brasile, avrei preso una decisione definitiva. Questa mattina ho comunicato a Valentina Diouf di essere entrato nell’ordine di idee di sostituire il suo nome con quello di Alessia Gennari, una decisione esclusivamente tecnica, che non è dettata da nessun problema comportamentale o fisico di Valentina. Nell’ultima settimana Alessia, che è in fase di recupero dopo l’operazione al ginocchio, ha fatto dei progressi importanti e nei restanti dodici giorni che ci separano dalla prima gara delle Olimpiadi, può completare il suo recupero. Ho fatto una attenta riflessione tecnica e nel gruppo può essere davvero importante disporre di un elemento duttile, capace di dare un grande apporto anche nella fase di difesa e ricezione. A quel punto ho dovuto scegliere un elemento da escludere e la scelta è stata tra Nadia Centoni e Valentina Diouf, considerati tanti fattori ho preso la mia decisione. Ho parlato telefonicamente con Valentina, dopo averla preavvisata tramite un messaggio. Comprendo perfettamente la sua triste amarezza, ma il compito di un tecnico è quello di presentarsi ai grandi appuntamenti con quella che ritiene la migliore squadra possibile ed io sono convinto di aver scelto per il meglio”.
    Gianluca Pasini
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


    Volley, Olimpiadi Rio 2016 –
    Valentina Diouf: “Bonitta non ha coraggio di guardarmi in faccia. Esclusione?
    Avvisata con un sms. Male gratuito, tornerò più forte”


    Valentina Diouf è amareggiata, arrabbiata, delusa per l’esclusione clamorosa dell’ultimo minuto dalle Olimpiadi 2016. L’opposto è stata tagliata fuori da Marco Bonitta, avvisata con un sms, alla vigilia della partenza per Rio e dopo che era già stata inserita nella lista delle convocate per i Giochi. La milanese risponde allo sgarbo dalle colonne della Gazzetta dello Sport.
    “Mi ha fatto male il modo con il quale sono stata lasciata a casa dai Giochi di Rio. Un CT, un allenatore, ha il dovere per il ruolo che ricopre di scegliere chi gli pare per il bene della squadra. È ovvio che non farà contenti tutti. Ma c’è modo e modo per comunicare alla diretta interessata la scelta.

    Mi è arrivato un sms alle 8.30 di ieri mattina. Ha distrutto il grande sogno di una persona che fa sport, il sogno di una vita con un messaggio. Non ha avuto il coraggio di dirmelo di persona. Perché sono poi stata io a richiamarlo per dirgli quello che pensavo e per avere qualche spiegazione in più sulla scelta fatta e sulle modalità”.



    Valentina fa anche un passo indietro e spiega cos’è successo cinque giorni fa quando la lista delle convocate per le Olimpiadi 2016 è stata comunicata anche al Coni: “Bonitta ci ha detto come quell’elenco poteva cambiare fino al 3 agosto ma che comunque saremmo partite così. Non sapevo assolutamente che c’era ancora qualche dubbio o qualche ballottaggio.

    Venerdì mattina a Cavalese al termine del raduno ci ha detto che a Roma avrebbe portato solo 12 giocatrici e non più 14 e che c’era la possibilità che Gennari potesse entrare nelle 12. Per questo si prendeva una notte per decidere se cambiare le convocazioni e chi eventualmente lasciare a casa”.



    L’opposto parla anche dall’amicizia con Gianmarco Tamberi, il saltatore in alto che non andrà a Rio a causa di un infortunio: “Ci siamo fatti forza in questo periodo difficile. Lui mi ha confortato dopo l’esclusione di Tokyo invitandomi a non mollare e a giocarmi al meglio le mie chance olimpiche, io a mia volta gli sono stata vicina dopo l’infortunio di Montecarlo che gli ha precluso l’esperienza di Rio. E mi aveva chiesto di vivere questo sogno anche per lui. Invece entrambi non saremo ai Giochi”.

    Su Tokyo 2020: “Commissario tecnico permettendo. Di certo non ci sarà più Bonitta, vedremo chi ci sarà e che scelte farà”.

    Di certo la nostra Nazionale non avrà il supporto della Diouf: “Credo che non le guarderò mi fa molto male quello che è successo”.

    “Il male gratuito che mi è stato fatto sarà un incentivo in più per riscattarmi e tornare più forte”.


    (Pubblicato il 24 luglio 2016 da Stefano Villa alle ore 10:51 in Pallavolo, Squadre, www.oasport.it/)

     
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    La scappatella di Ingrid agita il Brasile



    Il caso della tuffatrice Ingrid Oliveira scuote l'ambiente della squadra brasiliana. Tutto è nato quando le telecamere delle tv locali hanno documentato un litigio della ragazza con la compagna Giovanna Pedroso nel corso della finale dei tuffi sincro 3 metri. Andando a indagare sui motivi del dissidio, è venuto fuori che la lite c'è stata soprattutto perchè sere fa Ingrid si è portata in stanza al villaggio un altro atleta della delegazione brasiliana, chiedendo a Giovanna, che è anche sua compagna di stanza, di cercarsi un'altra sistemazione. La ragazza ha trascorso la notte in un'altra camera, ma il giorno dopo ha informato dell'accaduto i suoi dirigenti. Molti atleti ne sono venuti a conoscenza, solidarizzando con la Pedroso. Alla fine è intervenuto il Cob, il comitato olimpico brasiliano, che inizialmente aveva deciso di espellere dai Giochi Ingrid, poi c'è stato un ripensamento e la richiesta alle due tuffatrici di gareggiare comunque insieme. Le due hanno finito all'ultimo posto.

    (ansa)

     
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    Olimpiadi Rio 2016, Alex Schwazer squalificato otto anni: "sono distrutto".

    Accolta richiesta Iaaf. Il marciatore in silenzio per 45 minuti. La notte tra mercoledì e giovedì segna anche la fine della carriera di Alex Schwazer, squalificato per otto anni per doping.

    "Sono distrutto": e' la prima reazione del marciatore alla notizia della squalifica di otto anni per doping decisa dal Tas. Quando gli e' stata comunicata la sentenza, Schwazer - fanno sapere dal suo entourage - ha pronunciato queste parole e poi e' rimasto in silenzio per 45' minuti.

    "Ci vuole rispetto per le persone": così Schwazer ha risposto ai giornalisti che lo hanno avvicinato all'interno di un bar dove, con lo sguardo perso nel vuoto ed evidentemente teso, ha atteso la fine di una conferenza stampa organizzata nella serata brasiliana dal suo entourage per commentare la notizia della lunga squalifica. In particolare, l'allenatore del marciatore, Sandro Donati, ha detto che "era un verdetto che ci attendevamo. Abbiamo cercato di dissuadere Alex dalla volontà di andare avanti, ma lui voleva inseguire fino all'ultimo il sogno di correre a Rio. Ora torneremo il prima possibile in Italia". Donati - che durante la conferenza stampa ha più volte attaccato la Federazione internazionale di atletica - ha poi sottolineato che "ora Alex ha l'equilibrio per affrontare la vita oltre l'atletica: ci aveva già detto che comunque avrebbe smesso di correre dopo Rio".

    Il Tas non gli ha creduto. Era venuto a Rio convinto di poter marciare la sua Olimpiade, e invece dal Tas arriva una mazzata. Otto anni di squalifica per Alex Schwazer, il pesante verdetto dei giudici del Tribunale arbitrale che non hanno creduto alla difesa matta e disperatissima del marciatore altoatesino: una sentenza arrivata dopo quasi due giorni di camera di consiglio e un dibattimento fiume, e che mette la parola fine alle speranze dell'atleta. Anzi gli infligge un'altra batosta su una carriera già pesantemente funestata dai quasi quattro anni di stop, per la positività all'epo, allora alla vigilia dei Giochi di Londra. Cambia scenario e quadriennio, ma il macigno per Schwazer diventa ancora più pesante: il Tas ha infatti accolto in pieno la richiesta della Iaaf che voleva un bando di otto anni - vista la recidività - per la positività agli steroidi riscontrata a gennaio scorso.

    Schwazer si era subito professato innocente, dicendo che al contrario di 4 anni fa - quando ammise le sue responsabilità - stavolta non aveva mai fatto ricorso a sostanze proibite. E aveva annunciato battaglia, professando la sua innocenza: si era spinto fino a Rio con il pool di legali e il suo tecnico, Sandro Donati, per tentare il tutto per tutto e dimostrare che in quella positività c'erano troppe anomalie. Due giorni fa Schwazer era comparso davanti al panel, i legali, Donati e poi lo stesso atleta erano stati sentiti a lungo. Schwazer era apparso motivato e convinto di poter gareggiare nella prova di marcia olimpica: "è abituato a vincere le sue gare" avevano detto i legali, senza nascondere però un certo pessimismo. "La sentenza è già stata scritta" si erano lamentati i suoi avvocati. La federazione internazionale non aveva però battuto ciglio, ribadendo la volontà di punire l'atleta alla seconda positività: otto aveva chiesto e otto anni il Tas ha inflitto. Per Schwazer cala il sipario. Da Rio l'addio è amaro.
    (Ansa)

     
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    Olimpiadi di Rio 2016: la favola di Chris, dal coma all’oro nei tuffi.
    Il 23enne inglese che conquista il mondo




    Non ci credevano neanche loro. Chris Mears e Jack Laugher, il duo britannico che a Rio ha conquistato l’oro nel trampolino da 3 metri, mettendo fine allo strapotere cinese nella disciplina, quando hanno capito di aver vinto si sono abbracciati e sono scoppiati a piangere. Loro il primo oro nei tuffi nella storia della Gran Bretagna. Una medaglia che ha un sapore di rivincita, o di favola, soprattutto per uno dei due, Chris Mears, 23 anni. Nel gennaio del 2009 aveva contratto il virus di Epstein-Barr, lo stesso responsabile della mononucleosi e di alcuni tipi di linfoma, che gli aveva causato la rottura della milza. Ricoverato in ospedale, aveva perso moltissimo sangue ed era entrato in coma. I medici gli avevano dato il 5% di possibilità di sopravvivenza, al momento del ricovero.




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