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foto:teamworld.it
Michele Bravi
Michele Bravi (Città di Castello, 19 dicembre 1994) è un cantante italiano. È noto per aver vinto la settima edizione di X Factor.
foto:tgcom24.mediaset.it
Appassionato di musica sin da piccolo, inizia cantando nel coro dei bambini della sua città e studiando chitarra e pianoforte. Dopo essersi diplomato presso il liceo classico della sua città, decide di iscriversi ai provini di X Factor. Entra ufficialmente nel cast del talent come membro della categoria Under Uomini (18-24) capitanata da Morgan.
Durante il programma viene notato da Tiziano Ferro che gli scrive, insieme a Zibba, La vita e la felicità, l'inedito che lo porterà poi alla vittoria del programma televisivo. Il singolo raggiunge la prima posizione nella classifica FIMI e il 24 gennaio 2014 viene certificato disco d'oro per le oltre 15.000 copie vendute. Il 6 dicembre 2013 viene pubblicato l'EP di debutto La vita e la felicità che contiene alcune delle cover interpretate durante la parentesi televisiva e il singolo omonimo. Il 23 dicembre 2013 esce anche il videoclip de La vita e la felicità.
Il 6 febbraio 2014 viene ufficializzata la notizia che sarà Michele Bravi a cantare il brano portante della colonna sonora del film di Carlo Verdone, Sotto una buona stella. La canzone, scritta da Federico Zampaglione, viene pubblicata il 13 febbraio. Nel videoclip della stessa appaiono sia Carlo Verdone che Paola Cortellesi, protagonisti del film.
Il 16 maggio 2014 viene pubblicato il singolo Un giorno in più, che anticipa il suo primo album A passi piccoli, pubblicato poi il 10 giugno. L'album contiene undici inediti scritti per lui da autori come Giorgia, Luca Carboni, Tiziano Ferro, Daniele Magro, Piero Romitelli, Emilio Munda, Federico Zampaglione e James Blunt.
Avendo cambiato etichetta discografica (Universal Music Group), Bravi all'inizio del 2015 apre un suo canale YouTube, nell'ambito del quale per tutto l'anno si racconta ai suoi fan tramite video settimanali denominati Viaggio in costruzione. In contemporanea lavora su nuova musica, e il 2 ottobre esce il suo secondo EP I Hate Music, scritto interamente in inglese.
Il 30 settembre 2015 viene distribuito The Days, singolo estratto da I Hate Music, accompagnato di un video.
Il 10 dicembre 2015 Bravi si esibisce alla finale della nona edizione di X Factor promuovendo un nuovo singolo da quest'ultimo EP ovvero Sweet Suicide. A fine febbraio 2016 inizia il suo "I Hate Music Tour".
Il 28 febbraio si esibisce al Nickelodeon Slime Fest, essendo anche in nominations per i Nickelodeon Kids' Choice Awards 2016.
Discografia
Album
2014 A passi piccoli
EP
2013 - La vita e la felicità
2015 - I Hate Music
Singoli
2013 La vita e la felicità
2014 Un giorno in più
2014 - In bilico
2015 - The Days
2015 - Sweet Suicide
foto:earone.it
La vita e la felicità
La vita e la felicità è un EP del cantante italiano Michele Bravi, pubblicato il 6 dicembre del 2013.
Il primo Ep di Michele Bravi è stato prodotto dalla Sony Music, dopo aver vinto la settima edizione di x-factor. Contiene il brano inedito presentato durante la finale del programma dal titolo omonimo del Ep, e include alcune canzoni interpretate da Michele, tra cui Carte da decifrare di Ivano Fossati e Ritornerai di Bruno Lauzi.
Il brano presentato a Xfactor è stato scritto da Tiziano Ferro e Zibba.
Tracce
La vita e la felicità – 3:18 (testo: Tiziano Ferro e Sergio Vallarino)
Mad World – 2:58 (Roland Orzabal)
Carte Da Decifrare – 2:57 (Ivano Fossati)
See Emily Play – 1:58 (Syd Barrett)
God Only Knows – 2:07 (musica: Brian Wilson Tony Asher)
Ritornerai – 1:52 (testo: Bruno Lauzi)
La Vita E La Felicità (Instrumental) – 3:20
fonte: wikipedia.org
Video
La vita e la felicità
Video
Mad World
foto:action101.it
Michele Bravi: «A chi mi ha detto "Sei finito"»
Michele Bravi: «A chi mi ha detto "Sei finito"»
Dopo la vittoria a X Factor, Michele Bravi se l'è sentito dire dai suoi (ex) discografici. Da lì, la crisi. Che ha raccontato di recente in un video su YouTube. E a noi in questa intervista
di Sara Faillaci
fonte:vanityfair.it
Settembre 2014. Michele Bravi entra in una riunione con la sua casa discografica. Porta con sé nuove canzoni, ma l’incontro non va come dovrebbe: in Sony gli dicono che il suo primo album, A piccoli passi, è un flop. Lui è confuso, in crisi, si mette a piangere. A quel punto arriva la frase: «Michele, non piangere, accetta che sei morto, sei finito». Il cantante si alza, va a casa. Non uscirà per tre mesi.
Michele Bravi oggi è davanti a me. Sorride. Il suo nuovo disco, I Hate Music («Odio la musica»), uscito lo scorso ottobre, è stato per tre settimane nella top 10 dei dischi più venduti (oltre 18 mila copie) e i suoi concerti sono sold-out. In un video che ha pubblicato poche settimane fa sul suo canale YouTube, ha raccontato per la prima volta quello che ha passato negli ultimi due anni: il successo dopo aver vinto X Factor nel 2013, le mille proposte arrivate da cantanti e autori famosi, la pressione e le insidie del mercato discografico («Mi sono affidato a persone che hanno sparso le loro taniche di benzina sulla mia vita e hanno dato fuoco a tutto»), il crollo dopo quelle parole: «Sei morto». Racconta: «Avevo 18 anni quando ho vinto il talent, arrivavo da un posto piccolo, Città di Castello, ero completamente impreparato al dopo».
Vorrebbe non aver vinto X Factor?
«Non rinnego il talent: è servito a farmi conoscere ed è stata una bellissima esperienza. È stata la gestione del dopo a essere complessa. Tiziano Ferro ti scrive una canzone, Giorgia vuole duettare con te, io ero lusingato. Ma la verità è che dovevo trovare ancora una mia identità artistica, e nessuno mi ha aiutato. E se il tuo capo ti dice “sei finito, sei morto”, e tu hai 20 anni, è come per un bambino sentire dalla mamma che il suo disegno fa schifo. Ci credi. Ho rimesso in discussione tutto, anche la musica».
Ha detto che non è uscito di casa per tre mesi. La sua famiglia non l’ha aiutata?
«Dopo la vittoria mi avevano detto: se vuoi andare vai, ma noi non abbiamo i mezzi per aiutarti perché non conosciamo quel mondo, è troppo diverso dal nostro. Era difficile per me chiedere aiuto a loro».
Non si sono accorti che stava male?
«Sì, ma sapevano anche che dovevo rialzarmi da solo. Quando vivi in un posto piccolo sai che tuo figlio, se vuole combinare qualcosa, dovrà andare fuori casa presto. Per questo mi hanno dato sempre grande libertà. A 17 anni sono partito per l’America dicendo che andavo con la scuola: arrivato a Los Angeles, li ho chiamati e gli ho detto che ero solo. Mi hanno risposto: se stai male torna a casa, se no vedi di cavartela. Ci sono rimasto cinque mesi. Questo tipo di esperienze mi sono servite per ricostruirmi dopo questa caduta».
Come ci è riuscito?
«Grazie all’analisi ho ridimensionato il senso di sconfitta: dovevo scindere il successo di un prodotto commerciale dalla mia persona. Ho capito anche che dovevo vivere con più leggerezza, e infatti sono andato a vivere con un coinquilino: se sei solo la sera è più facile rimuginare. Decisiva però è stata una frase di un mio amico: “Sembra che tu odi la musica”. Ho capito che mi ero privato della musica, e che mi mancava».
Con Tiziano Ferro ha parlato del suo malessere?
«Nel periodo in cui stavo peggio, purtroppo, lui era in tour. Tiziano è un esempio: si è affermato da solo, con un primo disco difficile da capire per il mercato, e non ha avuto bisogno degli altri per credere in se stesso. Ma anche i suoi consigli sono stati preziosi: mi ha detto che non dovevo pensare di essere in credito con il mondo, di smetterla di piangermi addosso, di agire».
È lui che le ha consigliato di diventare uno youtuber?
«No, ma mi sono ricordato di un suo sms, arrivato la prima volta che ho cantato la sua canzone al talent, in cui mi ringraziava anche per la “bella presentazione”, il filmato in onda prima dell’esibizione. In effetti quando c’era quel video prendevo più voti: apparivo più sincero. Quindi nel gennaio del 2015, non avendo più niente da perdere, ho deciso di aprire un canale su YouTube. Nei primi video si vedeva che stavo male. Ma la gente mi seguiva, tante persone hanno iniziato a scrivermi».
Sono state loro a chiederle di tornare a cantare?
«Molti non sapevano nemmeno che avessi vinto X Factor. Ho scritto di nuovo delle canzoni perché la musica resta il mio mezzo per comunicare. Pensavo di produrle con un’etichetta indipendente – con la Sony ci eravamo separati consensualmente – però la Universal, dopo un concerto, mi ha offerto un contratto. Gli ho risposto di no, non ce l’avrei fatta ad avere di nuovo condizionamenti, ma loro mi hanno lasciato libero e così ho accettato».
Perché si è sfogato adesso?
«Dovevo delle spiegazioni a chi mi ha visto stare male»..