Expo 2015-una meraviglia italiana nel mondo!!!

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    EXPO' 2015 - 13 settembre

    PADIGLIONE ZERO





















     
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    EXPO' 2015 - 13 settembre

    ENTRATA








    SCULTURE lungo il "CARDO"







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    Coldiretti, mostra sui cibi più antichi




    MILANO, 24 SET - Dalla manna, al vino cotto fino al fagiolo di Cortereggio e al grano di saragolla che veniva utilizzato dagli egizi. Coldiretti porta a Expo i cibi più antichi della tradizione italiana, gli antenati del made in Italy, che rischiavano di scomparire e sono stati salvati dagli agricoltori. Come nel caso del fagiolo piemontese del borgo di Cortereggio, che in passato, per la sua qualità, era utilizzato come bene di scambio per acquistare l'uva del Monferrato, che serviva per fare il vino. Scomparso dai mercati italiani già negli anni '80 del secolo scorso è stato salvato da un agricoltore che ne ha consegnato qualche chilo all'Università di Torino per conservarne il germoplasma. Tra i cibi in mostra il più noto è forse la manna, che deve la sua fama all'episodio biblico degli ebrei sfamati da dio nel deserto con questi fiocchi dolci al sapore di miele. Oggi a recuperare questa tradizione sono gli agricoltori siciliani che la estraggono dal frassino. "È il risultato - ha commentato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo - di generazioni di agricoltori impegnati a difendere la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari". (ANSA).



    RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
     
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    23 settembre



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    Kazakhstan Expo Milano 2015

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    Alexander Barayev, padre dell’agricoltura moderna

    La prima rotonda è dedicata alla scienza agronomica di Alexander Barayev e ai risultati del suo lavoro. I metodi “senza aratura” di Alexander Barayev per conservare l’umidità del suolo hanno fatto dello scienziato kazako uno degli architetti dell’agricoltura moderna. Il centro della rotonda è caratterizzato da un reperto originale: la scrivania di Alexander Barayev con tutti i suoi strumenti.
    La seconda rotonda è dedicata agli animali da allevamento. Qui è possibile assaggiare il kumis, il latte di giumenta fermentato.
    La terza rotonda mostra le meraviglie del Kazakhstan, tra cui le mele, che arrivano da qui e che (in alcune varietà locali) possono arrivare fino al kilo di peso.
    Un’altra specialità è il miele della parte orientale del Kazakhstan, esattamente nella regione dell’Altai. Anche il tulipano selvatico è originario del Kazakhstan. Premendo un pulsante, il visitatore può sentire la fragranza dei tulipani e un monitor mostra un filmato sui tulipani del Kazakhstan.





    La ruota del tempo sul Mare d’Aral e la vasca degli storioni

    Nella quarta rotonda, si mostra 
l’ecoregione della steppa del Kazakhstan, che costituisce la più ampia steppa secca del mondo. Purtroppo quest’area è stata il teatro del disastro ecologico del prosciugamento del Mare d’Aral. Qui esso è rappresentato da una ruota, spingendo la quale si mostra il perimetro delle acque nei vari decenni, dal 1970 a oggi, quando la costruzione di una diga ha permesso se non altro il salvataggio di una piccola parte settentrionale.
    Nella quinta rotonda, dedicata all’acquacoltura, il punto d’attrazione è la vasca di storioni del Caspio, che offrono il pregiato caviale. Oggi il caviale Beluga non è più commercializzato per preservare il pregiato Storione Beluga. Ma il Kazakhstan ha elaborato un metodo (descritto da un video) chiamato mungitura che consente di estrarre le uova di storione senza uccidere l’animale.



    Nella sesta rotonda, dedicata all’agricoltura del futuro, si parla del pericolo rappresentato dalle cavallette, che minacciano il rendimento delle coltivazioni del Kazakhstan. Nel 2013, gli sciami di cavallette hanno devastato più di 2 milioni di ettari di coltivazioni. L’area del Lago Balkhash ricoperta di canneti, costituisce uno dei più vasti luoghi di riproduzione delle cavallette dell’Asia Centrale. Gli scienziati hanno sviluppato un sistema di monitoraggio tramite drone per individuare le aree interessate dai focolai, che sono spesso solo di alcuni chilometri quadrati di dimensioni. In questo modo, si riesce a evitare l’utilizzo di insetticidi su larga scala. Questo concetto è espresso tramite un videogioco interattivo, nel quale bisogna sterminare le cavallette senza danneggiare le coltivazioni.


    Conclude l’esposizione il vero ‘pezzo forte’ del Padiglione: una sala con poltroncine dinamiche che rispondono alle sollecitazioni del filmato in 4D. Il video porta gli spettatori dallo spazio cosmico alle steppe kazake, in un’esperienza davvero emozionante.
    (www.expo2015.org/)

    Il clou del padiglione è lo spettacolo principale, un teatro cupola immersiva, che è stato dotato dalla società di tecnologia con sede a Monaco di Baviera Sky-Skan Europa. Sotto la cupola 15 metro, gli spettatori vanno in un volo virtuale sopra vasto e affascinante paesaggio del Kazakistan - campi di grano del passato, canyon, cavalli selvatici e altri animali, e poi atterrare in modo sicuro nella capitale kazaka Astana, dove il World Expo si terrà nel 2017.


    Suono cristallino qualsiasi punto della stanza
    un sistema di diffusori 42.4 utilizza il processore audio Iosono CORE e oratori di Fohhn organizzato per un esperienza spaziale ideale in quattro livelli. Sulla base di anni di ricerca che genera Iosono FONDAMENTALI paesaggi sonori di alta qualità con Iosono Saluto Campo Sintesi tecnologia. Con il cuore suoni del processore possono essere spostati con precisione nello spazio, consentendo una riproduzione cristallina del suono nello spettacolo, che si abbina perfettamente con l'immagine - non importa dove gli spettatori siedono. Il mix del suono per il film lo spettacolo principale dello studio di Colonia ha creato le liste con Iosono spaziale Audio Workstation software. Sky-Skan era responsabile per l'integrazione del sistema audio-video dello spettacolo principale, ed è stato commissionato dai fatti agenzia con sede a Berlino e fiction, che si manifesta a capo di architettura, design, il contenuto e la costruzione del intero padiglione.


    Expo 2015 Kazakhstan Dome 01_copyright Martin Misere_72dpi


    primo step

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    padiglione molto bello da non perdere
     
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    PADIGLIONE COREA DEL SUD

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    gif
     
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    Expo Milano 2015 Padiglione Giappone



     
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    flag_italy purtroppo siamo giunti alla fine crybaby
     
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    Dopo Expo, Sala cala il tris:
    Albero della vita resta a Rho,
    con Palazzo Italia e Padiglione Zero aperti




    "L'Albero della vita rimarrà come è oggi. Faremo manutenzione, e anche Palazzo Italia rimarrà come è oggi". Lo ha annunciato il commissario unico Giuseppe Sala in Auditorium a Palazzo Italia durante le celebrazioni per la giornata dedicata all'Albero della vita. A Palazzo Italia "la mostra non verrà smontata e lo stesso accadrà per il padiglione Zero - ha assicurato - vogliamo dare vita a questi elementi iconici dell'Expo". Certamente bisognerà capire come e quando, dal momento che tutta l'area di Expo diventerà un immenso cantiere, e le preoccupazioni per la sicurezza sono quelle che continuano a tenere prudenti tutti sul destino dell'area. Ma l'idea è quella di "congelarli" per tutta la durata dei lavori - che termineranno la prossima primavera - e nel frattempo studiare un piano anche economico per riaprire quando tutti gli altri padiglioni saranno smontati. Le operazioni si sgombero dell'area cominceranno di fato il 2 novembre. C'è tempo fino a giugno 2016 ma per Sala sarà possibile concludere la maggior parte delle operazioni intorno a marzo-aprile. L'apertura potrebbe arrivare dunque a maggio prossimo.



    Sono le prime certezze che arrivano sul futuro di alcuni tra le principali attrazioni nell'Esposizione universale, simboli dell'Italia nelle vesti di Paese ospitante e, nel caso, di Padiglione Zero, dell'idea che sta alla base di tutto l'evento. L'occasione, è la giornata degli alberi, data perfetta per dedicare un omaggio all'Albero per eccellenza dell'Esposizione, quello della Vita. L'installazione più contesa, che i molti volevano spostare dalla zona della fiera di Rho-Pero e trasferire in città a Milano, o adottare posizionandola nel parco Adriano per riqualificare la periferia. Richieste e proposte per l'Albero sono arrivate però anche da Roma, Brescia (patria dei costruttori) e Assago. Accantonata, alla luce delle ultime decisioni, anche la proposta di tenere aperta e visitabile la mostra di Palazzo Italia con l'Albero fino all'Epifania.
    (ALESSIA GALLIONE)


    www.repubblica.it




    Albero della Vita mette le radici e rifiorisce con Padiglione Italia e Padiglione Zero a primavera. Ad annunciarlo il commissario unico Giuseppe Sala in occasione della giornata dedicata all’icona dell’Esposizione ideata da Marco Balich. «In Expo ci sono cose di valore, come Palazzo Italia, l’Albero della Vita e il Padiglione Zero, che sono simboli e realtà tra le più apprezzate. Quello su cui ci stiamo orientando, nella necessità di aprire il cantiere e metterlo in sicurezza, è congelare questi valori, facendo in fretta i lavori per maggio. Nelle prossime settimane lavoreremo per capire se questi valori possono riprendere vita in primavera». Resta quindi Rho l’area espositiva scelta come location in cui si potrà tornare ad ammirare l’Albero della vita, la macchina scenica di legno e acciaio che nei sei mesi ha offerto al pubblico 1.260 spettacoli.


    Ogni giorno, ogni ora, l’Albero è il palcoscenico di spettacoli da cinque minuti e da 15 la sera, con musica, giochi d’acqua, ed effetti speciali. «Chiudiamo la questione — ha concluso Sala — perché è molto difficile l’idea di smontarlo e rimontarlo da un’altra parte». Il commissario ha spiegato che si «dovrà fare attenzione alla pulizia e alla manutenzione della struttura nei mesi di cantiere», che dal primo novembre interesserà l’area per lo smantellamento dei padiglioni esistenti. «Questi ricordi dell’Expo che vogliamo tenere sono un pezzo di storia dell’Italia: Expo ha cambiato la reputazione dell’Italia, quindi è stato un grandissimo successo d’immagine e sono veramente contenta di aver contribuito», ha aggiunto Diana Bracco, presidente Expo e commissario generale padiglione Italia. «Sono l’uomo più felice del mondo» per l’annuncio, ha affermato Davide Rampello, ideatore e curatore artistico del Padiglione Zero. «Ho fatto tutto perché accadesse e se ci riusciamo, come ha detto Sala, sarò in prima linea perché accada al meglio».
    ExAlbero della Vita mette le radici e rifiorisce con Padiglione Italia e Padiglione Zero a primavera. Ad annunciarlo il commissario unico Giuseppe Sala in occasione della giornata dedicata all’icona dell’Esposizione ideata da Marco Balich. «In Expo ci sono cose di valore, come Palazzo Italia, l’Albero della Vita e il Padiglione Zero, che sono simboli e realtà tra le più apprezzate. Quello su cui ci stiamo orientando, nella necessità di aprire il cantiere e metterlo in sicurezza, è congelare questi valori, facendo in fretta i lavori per maggio. Nelle prossime settimane lavoreremo per capire se questi valori possono riprendere vita in primavera». Resta quindi Rho l’area espositiva scelta come location in cui si potrà tornare ad ammirare l’Albero della vita, la macchina scenica di legno e acciaio che nei sei mesi ha offerto al pubblico 1.260 spettacoli.



    Ogni giorno, ogni ora, l’Albero è il palcoscenico di spettacoli da cinque minuti e da 15 la sera, con musica, giochi d’acqua, ed effetti speciali. «Chiudiamo la questione — ha concluso Sala — perché è molto difficile l’idea di smontarlo e rimontarlo da un’altra parte». Il commissario ha spiegato che si «dovrà fare attenzione alla pulizia e alla manutenzione della struttura nei mesi di cantiere», che dal primo novembre interesserà l’area per lo smantellamento dei padiglioni esistenti. «Questi ricordi dell’Expo che vogliamo tenere sono un pezzo di storia dell’Italia: Expo ha cambiato la reputazione dell’Italia, quindi è stato un grandissimo successo d’immagine e sono veramente contenta di aver contribuito», ha aggiunto Diana Bracco, presidente Expo e commissario generale padiglione Italia. «Sono l’uomo più felice del mondo» per l’annuncio, ha affermato Davide Rampello, ideatore e curatore artistico del Padiglione Zero. «Ho fatto tutto perché accadesse e se ci riusciamo, come ha detto Sala, sarò in prima linea perché accada al meglio».


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    bella immagine Gina. grazie
     
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