LE DONATELLA

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  1. tomiva57
     
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    donatella_Unpredictable


    Unpredictable

    (2013)

    Album di debutto delle gemelle modenesi Giulia e Silvia Provvedi, in arte Donatella rese famose dall'ultima edizione di X Factor.

    L'album è stato anticipato dal singolo Fooled Again, uscito lo scorso 8 marzo, al quale farà seguito Magic: entrambi i brani sono caratterizzati da sonorità Anni '80 e sono cantati in inglese, come tutti quelli che compongono l'album.


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    La recensione migliore per quest'album l'ha scritta in quattro parole un mio amico in chat: "sembra una cosa vera". Quel pop di matrice elettronica solido, raffinato e assemblato con precisione chirurgica che trova la sua espressione migliore in artisti come Pet Shop Boys, Kylie Minogue e voci svedesi d'esportazione non è affare per gli italiani. C'è chi ci prova (citofonare Paola & Chiara o Anna Tatangelo nella sua più recente trasformazione), ma i risultati non sono quasi mai all'altezza dei prodotti internazionali. Sarebbe come chiedere agli svedesi di darsi al neomelodico: non ne verrebbe fuori nulla di credibile.
    In questo deserto italiano, confinante con una scena dance trascurata e le lande sovrappopolate delle urlatrici post-Giorgia o post-Nannini, arrivano le Donatella. Per chi non avesse seguito l'ultima edizione di X Factor, le gemelle Provvedi finirono in squadra con Arisa. La cantante e il suo coach provarono da subito a forgiare una creatura pop/dance (tentativo già riuscito benissimo con Antonella Lo Coco), e azzeccarono perfino lo pseudonimo "camp". Le Donatella erano forse le più divertenti in gara e con loro Tommassini aveva la rara possibilità di giocare – buttando via gli alberi di cartapesta e altre menate concettuali. Le loro voci, però, non reggevano il confronto con quelle degli altri concorrenti. Dopo appena quattro puntate, le Donatella tornarono a casa; dopo cinque mesi, arriva "Unpredictable" e, come suggerisce il titolo, non se lo aspettava nessuno.
    Le Provvedi possono finalmente fregarsene di non essere ugole da talent: non essere ugole da talent: hanno un'immagine forte e – qui arriva la vera sorpresa – un primo album molto buono, scritto e composto da un team relativamente ristretto che viene perlopiù dalla dance. Viene subito da paragonarle a certe accoppiate internazionali: le gemelle Tegan & Sara, le finte amanti t.A.T.u., le nuove eroine del pop-che-piace-anche-a-Pitchfork Icona Pop, ma i punti di riferimento sono altri. Il singolo "Magic" è un chiaro omaggio ai Depeche Mode; "Love comes quickly" è una cover dei Pet Shop Boys ben riuscita pur essendo più spensierata dell'originale; in molti passaggi (soprattutto in "Inner child" e "Fade to black") si avverte un richiamo ai Ladytron, ma anche agli ultimi Goldfrapp o alla Minogue d'annata; "Thunder", la migliore dell'album, si confonderebbe senza destare sospetti nella discografia di Annie.

    Certo, non mancano le debolezze: talvolta le produzioni e le voci delle Donatella non hanno alcuna profondità, ma parte del fascino dell'album sta nel sentire questi due androidi monozigoti cantare con distacco di storie tormentate che probabilmente non hanno vissuto. Quando si toglie loro l'impalcatura elettronica da sotto i piedi, l'inesperienza risulta evidente e disastrosa, ma succede solo nell'ultima traccia acustica: nel resto del disco possono nascondersi dietro un electropop glaciale, ma tanto curato e patinato quanto la grafica della copertina.
    Con "Unpredictable" per una volta si può sprecare il termine "progetto". Non è uno scherzo, non è il tentativo di rianimare una carriera mai iniziata, non è un disco fatto di fretta e furia solo per sostenere un prodotto televisivo: contro ogni aspettativa, "sembra una cosa vera".

    Tracce:

    Fooled again (radio edit)
    Inner child
    Love comes quickly
    Magic
    We aren't nothing
    Waiting for you
    Thunder
    Unpredictable
    The reflection of feelings Fade to black
    Enemy
    Fooled again (acoustic version)



    recensione:rockol.it
    foto:rockol.it
    - lanostratv.it