-
.
Edoardo Bennato
Edoardo Bennato (Napoli, 23 luglio 1949) è un cantautore, chitarrista e armonicista italiano.
Biografia
Chitarrista, armonicista e cantante, dopo un'esperienza londinese cominciò a proporsi come one man band suonando contemporaneamente oltre alla chitarra ed all'armonica anche dei tamburelli, il kazoo ed altre percussioni. L'influenza di grandi del Rock e della musica pop (Dylan su tutti) caratterizzò subito il suo personaggio e la sua musica nella quale non potevano però mancare influenze mediterranee e partenopee. Tra gli altri autori che lo hanno influenzato vanno citati anche Jimmy "Hammond" Smith, Paul Anka e Neil Sedaka. I suoi testi - specie quelli del primo periodo - sono ironici e dissacratori e rivolti in modo graffiante contro il potere, a qualsiasi livello ed in qualsiasi forma si manifesti.
Gli inizi
Fratello di Eugenio e di Giorgio si accosta sin da piccolo alla musica, da un lato spinto dalla mamma, che invoglia i figli a suonare, dall'altro dal rock'n'roll, che lo influenza sin dal suo arrivo in Italia, anche grazie ai soldati americani di stanza a Napoli (in particolare il giovane Edoardo è colpito da Paul Anka, Chuck Berry e Neil Sedaka; altri influssi su Bennato sono alcuni cantanti napoletani come Renato Carosone, Aurelio Fierro e, soprattutto per il modo di cantare, Peppino Di Capri).
È proprio la mamma, comunque, che lo accompagna spesso a Roma per fare ascoltare le sue canzoni, e Vincenzo Micocci, discografico della Parade (fondata dallo stesso Micocci insieme a Carlo Rossi e Ennio Morricone), rimane colpito in particolare da una canzone, "Era solo un sogno": cerca di proporla a Bobby Solo ma, fallendo l'operazione, decide di farla incidere allo stesso Bennato. Sul retro viene inserita la canzone "Le ombre", dove Edoardo suona l'armonica, diventando così il primo cantante italiano in assoluto a suonare questo strumento; entrambe le canzoni vengono scritte per quel che riguarda il testo insieme a Alessandro Portelli, professore di letteratura angloamericana all'Università La Sapienza di Roma ed esperto musicologo.
Il disco, pubblicato nel 1966, non riscuote il successo sperato. Nel frattempo Bennato si diploma, e decide di trasferirsi a Milano per frequentare la facoltà di architettura: qui ritrova un giovane cantautore che ha già avuto modo di incontrare nei suoi soggiorni romani, Herbert Pagani, che si interessa alle musiche scritte da Bennato, scrivendo dei testi da abbinare, ed è così che nascono i successi di "Cin cin con gli occhiali" nel 1968, "Ahi le Hawai" nel 1969 e "Fuoco bianco" nel 1970, cantate da Pagani.
Il buon esito commerciale di questi dischi fa sì che la Numero Uno, la nuova casa discografica fondata da Mogol e Lucio Battisti, lo metta sotto contratto, grazie soprattutto all'intuito di Alessandro Colombini, facendogli incidere un 45 giri, "Marylou" (scritta insieme al fratello Eugenio, con testo di Mogol), con chiare influenze del rock'n'roll anni cinquanta; la canzone sul retro, "La fine del mondo", è scritta da Edoardo su un testo di Herbert Pagani.
In questo periodo Bennato scrive molte canzoni per altri autori: nel 1970 "Color cioccolata" (su testo di Mogol) per i Nuovi Angeli, e "Perché....perché ti amo" (insieme al fratello Eugenio per la musica, su testo di Mogol) per i Formula Tre, nel 1971 "Lei non è qui...non è là" per Bruno Lauzi, che scrive il testo (nel disco di Lauzi Edoardo suona l'armonica a bocca), "un uomo senza una stella" per Michele e "The village" per Bobby Solo, nel 1972 "Perché perché", presentata da Giovanna al Disco per l'estate e nel 1973 "Apri gli occhi bambina", ancora per i Nuovi Angeli.
Nel frattempo, nel 1970 esce un secondo 45 giri, contenente "1941", cover di una canzone dallo stesso titolo di Harry Nilsson, scritta da Mogol e Alessandro Colombini, autore del testo del brano sul retro, "Vince sempre l'amore". L'anno dopo è la volta di "Goodbye Copenaghen" e "Marjorie", che sono le prime due canzoni ad essere scritte interamente, testo e musica, da Edoardo. L'esito commerciale di questi dischi è però scarso, e Bennato, spinto anche da Alessandro Colombini (che, a causa di alcuni screzi avuti con Mogol, ha abbandonato la Numero Uno ed è passato alla Ricordi), che si propone come suo produttore, decide di cambiare casa discografica e di passare alla Ricordi che gli dà la fiducia per la realizzazione di un intero LP.
Bennato, dopo aver trascorso qualche mese a Londra esibendosi come one man band suonando contemporaneamente oltre alla chitarra ed all'armonica anche dei tamburelli, il kazoo ed altre percussioni, torna a Milano dove incide il primo LP, Non farti cadere le braccia: si tratta di un lavoro sperimentale, dove tra canzoni ispirate (come la title track, "Rinnegato" e "Campi Flegrei") vi sono alcune tracce che esulano dalla forma-canzone ("Ma quando arrivi treno" "MM", o "Tempo sprecato"); oltre alla canzone scritta con Lauzi, "Lei non è qui...non è là", eseguita in versione acustica. Dal sodalizio con Patrizio Trampetti, componente della Nuova Compagnia di Canto Popolare, nasce "Un giorno credi", tra le sue canzoni più amate.
Il disco non riscuote un gran successo di vendita: l'edizione originale, apribile con un fiammifero in rilievo, ultimo di una ipotetica scatola di minerva, diventa una rarità di valore nel mondo dei collezionisti. Per Bennato arrivano i primi passaggi radiotelevisivi, a "Per voi giovani" e a "Alto gradimento", e i primi concerti.
Il successo
La Ricordi, spinta dalle buone recensioni del disco, pubblica nel 1974, il secondo lavoro: si tratta di un concept album, intitolato I buoni e i cattivi, sulla difficoltà di distinguere il bene dal male, dove "buono" è spesso di facciata e decide cosa sia "cattivo". Uno buono è dedicata al concittadino Giovanni Leone, presidente della Repubblica in carica. Anche la scuola è presa di mira come istituzione apportatrice di una cultura dominatrice (In fila per tre): non mancano le critiche alle amministrazioni pubbliche ("Ma che bella città"), alle autorità ("Bravi ragazzi") e alle classi dirigenti del dopoguerra ("Arrivano i buoni"). Viene riproposta Un giorno credi, già pubblicata nell'album d'esordio. In copertina compaiono due carabinieri (lo stesso Bennato e Raffaele Cascone) ammanettati tra loro. Il disco riscuote un buon successo di vendite, entrando anche nelle classifiche.
Sempre nel 1974, esce un 45 giri contenente due nuove canzoni: Meno male che adesso non c'è Nerone e Parli di preghiere, di discreto successo; la prima sarà inserita nell'album successivo, "Io che non sono l'imperatore", pubblicato dalla Ricordi agli inizi del 1975, mentre la seconda resterà inedita su LP (e non verrà nemmeno inserita nelle varie compilation successive). Anche Io che non sono l'imperatore vende discretamente: tra le canzoni più trasmesse dalle varie trasmissioni radiofoniche, ci sono "Signor censore", "Feste di piazza" (con un testo scritto nuovamente da Patrizio Trampetti) e il "divertissement" di "Io per te Margherita", dove Bennato si diverte a cantare ironicamente una triste storia d'amore. La canzone "Affacciati affacciati" è registrata dal vivo durante un concerto all'Università Bocconi di Milano, e prende di mira il Papa. La copertina raffigura sia all'esterno che all'interno la tesi di laurea di Bennato, e cioè un progetto per la realizzazione di una rete capillare della metropolitana di Napoli.
La torre di Babele esce nel 1976 e prosegue sulla strada dell'impegno sociale dei testi, ma con venature musicali più vicine al rock e al blues, sempre in chiave acustica, grazie anche alla presenza del chitarrista Roberto Ciotti. Il disco contiene tutti i temi cari a Bennato che si schiera contro la guerra, l'arrivismo, l'arroganza e il divismo della sua categoria (in "Cantautore"). Dopo trent'anni, il disco stupisce ancora per l'attualità dei testi e la forza delle parole in essi contenute, unitamente ad uno stile musicale incisivo, a volte martellante e sempre raffinatamente acustico, molto prima che la moda dell'unplugged lo imponesse (e prima che le tecnologie di amplificazione e registrazione degli strumenti acustici ne permettessero un uso intenso).
Gli album più noti
Nel 1977 esce Burattino senza fili, un disco che costituisce una pietra miliare nella storia della musica leggera italiana. Il disco contiene un classico della "canzonetta" italiana, come Il Gatto e la Volpe. Ma è tutto il disco a creare un coerente affresco sulla falsa riga della storia del burattino di Collodi. L'autore analizza, critica e sentenzia su alcuni importanti aspetti sociali e filosofici che interessano la vita: il conflitto tra la sincerità dei piccoli e l'ipocrisia dei "grandi"; l'arroganza dei potenti e dei privilegiati; la strumentalizzazione ipocrita della femminilità; lo stato di isolamento in cui si trova chi cerca di dire qualcosa di semplice e sensato, senza secondi fini né interessi personali. Questi temi torneranno anche nei dischi successivi e sono già abbozzati in quelli precedenti. Ma qui trovano una organicità notevolissima, grazie anche alle scelte musicali che spaziano dal rock alla musica da camera in un impasto di stili variegato, cogliendo da ogni stile le caratteristiche e le espressioni che più si adattano al messaggio di ciascun brano.
I tre anni di silenzio successivi (escluse le versioni in inglese de La torre di Babele e Cantautore) preludono al momento più fortunato della carriera di Edoardo Bennato, producendo un altro disco ispirato ad una favola, quella di Peter Pan, che affianca Burattino senza fili, con atmosfere musicali, testi e analisi di temi sociali e filosofici, e carica emotiva, se possibile, ancora superiori. L'album è Sono solo canzonette, titolo che riassume il pensiero dell'autore. Ma, con qualche giorno di anticipo, senza aver comunicato la cosa né ai giornalisti né al pubblico, e tantomeno ai mass media, esce Uffà! Uffà!, disco irriverente anche per i contenuti folli e dissacratori di cui è ricco, nel quale sembra prevalere un'ispirata componente di divertimento e di distacco dal politicamente corretto che dà a Edoardo la possibilità di prendere e prendersi in giro con grande libertà ed ironia. Non manca l'impegno sociale, almeno nel brano che dà il titolo al disco. È un album sempre in chiave ironica ed auto-ironica, senza mai eccedere nell'insulto, nello sberleffo, e tantomeno nella volgarità. Pochi giorni dopo l'uscita di Uffà! Uffà!, prendendo in contropiede il pubblico, critica, giornali e televisioni che in quel periodo lo tallonavano e che avevano ascoltato il disco non capendo come mai la canzone presentata precedentemente in televisione non fosse nel disco, viene finalmente distribuito Sono solo canzonette. Testimonianza del più alto momento di successo di Bennato, contiene tutti gli ingredienti che ne fanno uno dei massimi prodotti della musica leggera italiana. La favola di Peter Pan è il pretesto per sottolineare ancora una volta che il modo di pensare e di agire delle cosiddette persone serie, rispettate, consapevoli, equilibrate, colte, istruite, spesso sconfina nell'arroganza e nella presunzione e non riesce a soddisfare l'istinto di libertà e fantasia che è dentro ogni persona. Il brano L'isola che non c'è è quello maggiormente ispirato. Si sviluppa da una frase ricopiata testualmente dalla fiaba e accompagnata da un arpeggio di chitarra acustica che poco per volta viene affiancata da una chitarra a 12 corde, dal contrabbasso e da un leggero tappeto di tastiere, fino al climax creato da un magistrale assolo di armonica a bocca: un piccolo manuale di folk-rock che sottolinea un testo di altissimo valore poetico ed evocativo. Altri brani si muovono tra il rock e la musica lirica, tra echi rinascimentali e swing, tra sintetizzatori e ciaramelle, fino a quello che forse può essere considerato il manifesto spirituale dell'autore: "sono solo canzonette, non mettetemi alle strette"; in mezzo a tanti che coltivano la propria immagine di filosofi e di santoni, Edoardo Bennato confessa di non avere risposte da somministrare agli adepti. Il successo è notevole, i concerti dell'artista napoletano richiamano decine di migliaia di persone e Bennato riesce, primo tra gli italiani, a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di sessantamila persone, oltre ad avere il pienone negli stadi di tutta Italia , a partire con cinquantamila persone , il S. Paolo di Napoli .
Gli anni ottanta
Edoardo Bennato è diventato uno dei cantautori più acclamati in Italia, le parole delle sue canzoni vengono lette nelle scuole e lui sembra quasi trovarsi nella posizione di profeta-santone che aveva tanto esorcizzato nelle sue stesse canzoni; come nelle parole di Cantautore, ma anche di Sono Solo Canzonette, particolarmente in versi come "Io di risposte non ne ho, io faccio solo rock and roll (...) Io più di tanto non posso fare", Il Gatto e La Volpe ("Un divo da hit parade"), ecc. Il momento è perfetto per riprendere un brano di Ry Cooder, cambiandone le parole, per pubblicarlo in un singolo a 45 giri, dal titolo E Invece No, nel quale ancora una volta Edoardo prende in giro se stesso come cantautore di successo. Un altro singolo viene poi pubblicato con un orecchiabile motivo caraibico (Nisida), andando ad affiancarsi all'altro parteno-reggae che stava sul retro di E Invece No. I tre brani vengono subito apprezzati dal pubblico ed entrano stabilmente a far parte del repertorio live. All'apice del successo Edoardo Bennato torna in sala di registrazione con l'idea di registrare un grande musical sulla trama della fiaba del pifferaio magico rivisitata in chiave moderna. Il risultato è il disco È arrivato un bastimento, che non trova il successo meritato e che non riesce a sfociare nella auspicata realizzazione del musical. Il disco è realizzato con l'apporto di una produzione di alto livello, e di musicisti e tecnici di fama internazionale e contiene dei momenti di notevole spessore tecnico musicale e poetico, con l'ormai consueto mix di stili musicali, dalla lirica all'hard rock, dal folk allo ska, dal mandolino all'elettronica.
Ed è proprio su questo, l'elettronica, che sembra concentrarsi l'attenzione dell'autore quando di fronte allo "Specchio delle mie brame" (estemporanea sortita nella favola di Biancaneve) viene a sapere che c'è qualcuno più bravo, più apprezzato di lui; qualcuno che ha più successo, che piace di più alla gente, che fa ballare tutti con un ritmo perfetto. È il computer, che nella musica degli anni ottanta ha preso il sopravvento sull'abilità tecnica dei musicisti e che spopola nelle discoteche dove solo pochi anni prima la gente si entusiasmava al suono delle chitarre (vere) di Capitan Uncino.
Nel 1984 viene pubblicato il primo disco live, il cui titolo È goal è preso dall'inedito che ha fatto anche da sigla per quella stagione al rotocalco televisivo La domenica sportiva. Riprendono l'energia e le sonorità degli spettacoli dal vivo brani storici come La Torre di Babele, Cantautore (che già era nata live), Un Giorno Credi, oltre a portare su un album due brani dei recenti singoli, sia Nisida, sia Canta appress' a nuie, anch'essa incisa "on stage".
Nel 1985 esce Kaiwanna, il disco di rottura con la propria tradizione rock e folk, ricco di suggestioni elettroniche, completamente privo dei suoni acustici che avevano caratterizzato gran parte delle produzioni precedenti e logica conseguenza delle considerazioni che lo "Specchio delle mie Brame" aveva suggerito: il computer domina incontrastato, accanto a chitarre rigorosamente elettriche e ad un uso molto esteso delle tastiere elettroniche.
OK Italia esce nel 1987 e prosegue nella proposizione di un suono assolutamente slegato dalla genuinità elettro-acustica del passato; le tematiche sono sempre trattate in tono graffiante, ma il lavoro gode di un buon successo commerciale, trainato dalla title track e dal relativo videoclip, dove protagonista è la Miss Italia 1984 Susanna Huckstep.
Fa seguito nello stesso autunno un doppio live intitolato semplicemente Edoardo, a cui farà seguito un mini LP pubblicato nell'estate seguente: "Il Gioco Continua " è realizzato con l' amico Tony Esposito, contiene due cover, due brani già editi, e la versione studio di Chissà chissà, brano inedito del doppio live.
Un buon successo commerciale è ottenuto anche nel 1989 da Abbi dubbi che, grazie al brano W la mamma, può essere considerato l'ultimo successo discografico di Edoardo Bennato.
Gli anni novanta e duemila
Negli anni successivi, non mancano tuttavia produzioni di rilievo dal punto di vista dei contenuti musicali ed artistici.
È il caso di Edo rinnegato che esce nel 1990 e che consiste nella registrazione di brani composti a partire dal 1973, in chiave rigorosamente acustica, tornando anche all'apporto di Roberto Ciotti, ormai affermatosi come importante chitarrista blues (e autore, tra l'altro, delle colonne sonore dei film Turné e Marrakech Express di Gabriele Salvatores), di Lucio Bardi, che da qualche anno si era spostato nella band di Francesco De Gregori, di un Luciano Ninzatti finalmente tornato a fare ciò che sa fare meglio (suonare la chitarra, appunto) e con la collaborazione artistica di Massimo Tassi per gli arrangiamenti. Nel disco i brani più datati non risentono molto dell'operazione di remake, data la già forte componente acustica delle versioni originali. Sono i brani più recenti che trovano invece nuova linfa dalla scelta di proporne la semplice struttura armonica e melodica, tralasciandone gli appesantimenti elettronici delle versioni originali. Anche Quartetto d'archi, nel 1996, riprende vecchi successi e brani recenti, fondendoli in un una unità stilistica data dall'utilizzo, insieme alla chitarra 12 corde, al tamburello a pedale, all'armonica e al kazoo (suonati tutti, come sempre, dal solo Edoardo), di un quartetto d'archi, i Solis String Quartet, che accompagnano ogni esecuzione con nuovi arrangiamenti, riportandone l'atmosfera alla musica da camera, e creando un piacevole ed inedito contrasto con il suono degli strumenti folk di Edoardo. Ne risulta un disco piacevolissimo, totalmente acustico, completamente privo, quindi, di artifici elettronici, quasi grezzo, ma assolutamente fedele alle sonorità classiche dei quattro archi che accompagnano e sottolineano ogni sfumatura. Edoardo gradisce i nuovi arrangiamenti al punto che una pietra miliare come L'isola che non c'è d'ora in poi verrà sempre suonata così anche in assenza degli archi, con l'eventuale ausilio degli strumenti elettrici). Anche in questo caso i brani più recenti sembrano trovare una veste musicale decisamente più matura rispetto agli originali precedentemente incisi su disco.
Interessante è anche l'episodio del 1992 intitolato È asciuto pazzo 'o padrone, uscito sotto lo pseudonimo di Joe Sarnataro. L'album propone una serie di brani blues elettrici in pieno Chicago Style, con testi cantati in dialetto napoletano, in un tono di ironica denuncia dei difetti (e dei pregi) della città di Napoli e della napoletanità. In questo, Edoardo è aiutato da un gruppo di musicisti, i Blue Stuff, che, dal vivo, nella seguente tournée rivisitano in modo impeccabile anche la precedente produzione discografica di Bennato. In una veste decisamente diversa dalle precedenti esperienze, Edoardo Bennato sfodera la sua grande abilità vocale per riproporre gli stilemi classici del blues in modo estremamente efficace. Nel successivo album Il paese dei balocchi, la canzone Attento Joe, riferita al proprio alter ego Sarnataro, denuncia il potere della Rai e dei suoi dirigenti che per consentire un passaggio nelle trasmissioni della rete nazionali impongono la scelta di alcune località in cui tenere i concerti. In particolare Bennato in questo testo fa riferimento al giornalista Gianni Raviele e alla sua Rassegna di Spettacolo e Cultura San Martino Arte nel suo paese natale, San Martino Valle Caudina. Per questa vicenda Bennato non venne invitato alla trasmissione Prisma.
E tanto per farti un esempio / se vuoi andare al Telegiornale / sotto quelle Forche Caudine / di San Martino ci devi passare...
Bennato stesso, "mascherato" da Joe Sarnataro aveva suonato in questa località amena al pari dei più significativi artisti italiani sulla cresta dell'onda.
Attento Joe, bada a quello che fai, fai / non tirare troppo la corda, o te ne pentirai - rai!
Per il resto, tra il 1992 e il 2003 escono alcune raccolte antologiche e diversi album di inediti che non riescono a trovare il successo commerciale e che vedono il progressivo affievolimento del fenomeno Edoardo Bennato che tanto aveva entusiasmato il pubblico negli anni passati. In alcuni casi le produzioni sono di buon livello, ma è difficile trovare una coerenza, un'ispirazione ed una freschezza compositiva pari alle precedenti produzioni, tali, cioè, da caratterizzare tutto un disco nella sua interezza. Contribuisce a sminuire la bontà di alcune intuizioni l'atteggiamento schivo dell'autore, che, forse sorretto da management poco aggressivo, non sembra teso alla promozione commerciale del proprio lavoro, come invece lo show businness richiede ogni giorno sempre più. Sembra quindi che la creatività degli esordi si sia almeno parzialmente esaurita, e forse l'abitudine al "capolavoro" che il pubblico aveva acquisito in precedenza, gioca commercialmente a sfavore, nonostante una lunga campagna pubblicitaria che lo vede testimonial della TIM. In alcuni casi si assiste al ricorso a spunti musicali provenienti da altri autori, che a volte porta alla proposizione di cover in italiano di brani, più o meno famosi, del passato. Questo offre il fianco alla critica per rimarcare la perdita di creatività e di originalità. Ad esempio, c'è chi condanna profondamente la somiglianza tra la canzone "Sleep" dei The Dandy Warhols con il suo pezzo chiave di uno dei suoi dischi più recenti che s'intitola "Stop America".
Nel 2003 Edoardo torna infatti al pubblico con il disco L'uomo occidentale, prodotto, in gran parte, sull'onda degli avvenimenti sociali e politici che sconvolgono il quadro internazionale. Aspra, come sempre, e soprattutto agli inizi della carriera, è la critica all'arroganza del mondo occidentale e alla violenza di chi cerca di porvi un rimedio. È forse in questo caso di inasprimento dei conflitti sociali a livello planetario che Edoardo Bennato ritrova la voglia e l'ispirazione per proporre qualcosa che va al di là della buona musica e tratta anche temi sociali ed etici di grande attualità e di grande portata. Accanto alle ormai solite citazioni, non mancano spunti interessanti e, in alcuni casi, autentici capolavori. È il caso di "A cosa serve la guerra", eseguita e composta con l'insostituibile apporto del fratello Eugenio, e di "Non è amore", frutto dell'evoluzione di un'idea che aveva visto la prima luce nel 2001, sulla colonna sonora del film Il principe e il pirata di Leonardo Pieraccioni. Edoardo è sorretto tra l'altro da una band estremamente energica ed efficace, gli Hillside di Napoli, guidati dai fratelli Gennaro Scarpato, alla batteria e Giuseppe Scarpato, alle chitarre. La conclusione del disco è affidata ad una riproposizione in chiave "gucciniana" del carme di Alessandro Manzoni intitolato Marzo 1821. Edoardo si diverte a cantare alla maniera di Francesco Guccini il testo manzoniano, rispolverando la voglia di divertire se stesso e il pubblico in modo un po' demenziale e paradossale.
Nel 2005 viene pubblicato l'album La fantastica storia del Pifferaio Magico. È un remake di È arrivato un bastimento condito da qualche inedito e altre cover, coinvolgendo cantanti italiani aventi grande successo commerciale, nel tentativo di incrementare le vendite di un prodotto che non ottiene il successo sperato.
Rimane aperto però il canale che collega Edoardo ad Alex Britti funambolico chitarrista romano, in coppia col quale Edoardo pubblica, nel 2006, un singolo dal titolo Notte di mezza estate che va ad aggiungersi al panorama dei tormentoni estivi che annualmente invadono le radio e gli spazi pubblici. L'effimero successo commerciale non si confà tuttavia allo spirito dell'artista partenopeo e dopo una tournée con Britti, Edoardo torna ad ingaggiare gli Hillside per proseguire l'attività dal vivo e proporre un live in studio, prodotto dall'etichetta napoletana Cheyenne Records (fondata dallo stesso Bennato insieme ai suoi fratelli Eugenio e Giorgio), ancora una volta con la collaborazione artistica di Massimo Tassi. Il disco sprigiona una freschezza e un'energia che sembrano però destinate a non lasciare il segno, diversamente da come avveniva 30 anni prima. Ancora una volta, la riproposizione del brano recentemente inciso, Notte di mezza estate, si rivela estremamente più convincente rispetto alla versione originale, pur mancando l'apporto di Britti.
Alla fine del 2007, Bennato torna in studio di registrazione e incide una serie di canzoni che fino all'inizio del 2008 non riescono a trovare uno sbocco discografico adeguato. Nell'attesa, Edoardo propone alcuni brani al suo pubblico attraverso il proprio sito web e aprendo anche una pagina su MySpace. Nel giugno del 2008, Edoardo Bennato decide di pubblicare un ulteriore disco live, anche in questo caso almeno parzialmente suonato in studio di registrazione, dal titolo Canzoni Tour 2008, che contiene tre brani inediti e le versioni live dei brani eseguiti nei concerti. Il disco viene pubblicato ancora con l'etichetta Cheyenne Records.
Il 6 agosto 2009 sul portale youtube esce un' anticipazione del probabile inno del Napoli, tuttavia ancora al vaglio della società partenopea.
Nel 2009 ha suonato l'armonica a bocca nell'ultimo disco di Claudio Baglioni Q.P.G.A., nella canzone Stazione Termini.
A ottobre 2009 sigla un contratto che lo legherà alla Universal Music Italia per la produzione di un nuovo disco che uscirà nei primi mesi del 2010.
Il 22 gennaio 2010 esce il singolo È lei con etichetta Universal Music Italia, che prelude all'uscita dell'attesissimo album di inediti con la produzione di Fabrizio Barbacci, già produttore di Ligabue e Negrita. Il 18 febbraio viene invitato come ospite alla terza serata di Sanremo 2010, dove si esibisce cantando alcuni suoi pezzi storici.
Il 5 marzo 2010 esce, dopo 7 anni dall'ultimo, l'album di inediti Le vie del rock sono infinite.
Il 4 aprile 2010 dopo il buon successo in radio del primo singolo È lei esce il secondo singolo dall'ultimo album intitolato In Amore.
Nel 2010 suona al Concerto del Primo Maggio; al termine della sua esibizione, durante la canzone In prigione, in prigione, si fa portare via a forza da due attori travestiti da carabinieri, dopo aver recitato alcuni versi tratti da Il giuramento di Pontida di Giovanni Berchet. Il 4 giugno 2010 ha ricevuto il Premio Mogol per il testo della canzone È lei, a pari merito con Simone Cristicchi.
Il 9 novembre 2010 pubblica il live Mtv Classic Storytellers (CD+DVD), registrazione del concerto del 10 settembre tenuto presso le Officine Meccaniche di Milano, con la produzione di Giuseppe Scarpato e Raffaele Lopez, e con la partecipazione di ospiti come i Finley, Roy Paci, Giuliano Palma & The Bluebeaters e Morgan.
Il 23 dicembre 2010 a sorpresa pubblica su YouTube un inedito dal titolo "La Sapienza", scritto nel 2008.
Gli anni 2010
Nel corso della trasmissione "Centocinquanta" del 16 marzo 2011, per i 150 anni dell'Unità d'Italia, Edoardo ha presentato il nuovo singolo Italiani.
Il 1º febbraio 2011 trasmette in diretta streaming un concerto organizzato presso il The Place di Roma. Nell'ultima parte del live intervengono anche Luca Barbarossa, Neri Marcorè, alcuni componenti dei Finley e Nino Frassica. La registrazione del concerto sfocia nella realizzazione di un CD più DVD, dal titolo Canzoni Tour 2011.
La canzone "Italiani" è stata riproposta, con grande successo, durante il Concerto del Primo Maggio del 2011 di piazza San Giovanni a Roma. L'esibizione dell'artista iniziata con L'Isola che non c'è, il suo più grande classico, è proseguita appunto con il suo inedito sul 150º dell'Unità d'Italia. Bennato ha poi chiuso il suo set con Rinnegato.
Nel 2009, dove Edoardo presentò Il Paese dei Balocchi, Affacciati affacciati, Signor Censore e Rinnegato, la diretta televisiva fu interrotta perché era oltrepassata la mezzanotte. Nel 2010, addirittura, si parlò di censura per lo stacco per la pubblicità quando, dopo È Lei, in un intermezzo di In prigione in prigione, Bennato inscenò un suo arresto da parte di due figuranti vestiti da Carabinieri (operazione scenica già proposta nei primi anni novanta, al tempo di Mani Pulite).
Nel 2011 prende parte anche allo Spiaggia 101 tour. Esce a luglio il singolo La mia città, dedicato alla sua Napoli, un progetto indipendente nato dall'incontro del cantautore partenopeo con Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102.5.
Nel 2011 scrive il testo di Necessaria e sufficiente (su musica del fratello Giorgio Zito) per Luca Napolitano pezzo inserito nell'album "Fino a tre".Nel pezzo c'è un assolo di Bennato all'armonica.
Nel 2012 scrive Ma quale musica leggera per Loredana Berté che uscirà successivamente il 1º giugno 2012. Sempre nello stesso pezzo Edoardo Bennato contribuisce suonando l'armonica. Nello stesso anno reinterpreta uno dei suoi successi Meno male che adesso non c'è Nerone insieme al rocker Pino Scotto. Il 6 ottobre 2012 torna ad'esibirsi nel suo quartiere natale, all'arenile reload, con il concerto "Bagnoli la svendiamo al miglior offerente... o ce la teniamo per noi?".
Nel 2013 per l'allestimento del nuovo musical "Pinocchio il paese dei balocchi" Bennato pubblica il singolo "Al diavolo il grillo parlante", che suscita polemiche nel web e nei social network per l'esplicito riferimento a Beppe Grillo leader del Movimento 5 Stelle. L'ironia di Bennato, da sempre controcorrente, si scaglia verso il comico-politico personaggio del momento, un grillo parlante a cui Pinocchio, come sempre, non vuole dare retta. Bennato sta inoltre lavorando alla preparazione di un nuovo disco di cui, per ora, non si conoscono dettagli.
Nel 2014 in occasione dei Mondiali di Calcio in Brasile prepara la nuova sigla ufficiale di Mediaset dal titolo "Chi sogna segna" per la trasmissione sportiva Tiki Taka.
Il 2015 si apre con una notizia tragica per la musica pop italiana e per Edoardo Bennato, la prematura scomparsa del cantautore e chitarrista blues Pino Daniele, colto da improvviso malore. Edoardo Bennato, intervistato da più televisioni nazionali per ricordare l'amico scomparso (sono entrambi napoletani), ha ricordato lo scambio di sms di qualche giorno prima con cui lui e Pino si sono scambiati gli auguri di Buon Natale e ha improvvisato, dedicandola all'amico, una strofa di "Pronti a salpare", un nuovo brano inedito che dovrebbe dare il titolo al nuovo album.
Intanto, uno dei sogni dell'artista prende forma grazie alla decisione del comune di Napoli di destinare l'area ex-Nato di Bagnoli ad uno spazio culturale per i giovani musicisti: l'Accademia Bennato.
Il 1º e l'8 aprile 2015 è special coach nel programma The Voice of Italy per la squadra di Piero Pelù.
In un'intervista a Repubblica del 26 luglio 2015, Bennato ha annunciato l'uscita del nuovo disco "Pronti a salpare" a ottobre 2015 edito da Universal Music Italia, preceduto da un singolo che verrà pubblicato a settembre 2015.
Il singolo che è stato pubblicato il 25 settembre 2015 si chiama Io vorrei che per te.
Il 23 ottobre 2015 esce Pronti a salpare, nuovo album dalla decisa impronta rock-blues, prodotto da Orazio Grillo (Brando), edito da Universal Music Italia. Il disco, dedicato a Fabrizio De André (brano Pronti a salpare) a Enzo Tortora e Mia Martini (La calunnia è un venticello) contiene 14 brani di cui 11 di nuova produzione, 2 rieditati (Povero Amore, Zero in condotta) e uno uscito nel 2011 solo come singolo (La mia città). Il nuovo lavoro è stato accolto favorevolmente dalla critica, un ritorno alla grande dopo 5 anni dall'ultimo disco di inediti, anni in cui Bennato ha cercato con non poche difficoltà una casa discografica disposta alla pubblicazione del nuovo lavoro, di cui ha iniziato a parlare nel 2012. L'ultima canzone del disco (Non è bello ciò che è bello) è un brano rossiniano scritto in origine per Luciano Pavarotti ma mai cantato dal maestro.
Curiosità
È nato nella periferia industriale di Napoli, nel quartiere Bagnoli una volta sede dell'Italsider, in viale Campi Flegrei 55. Il numero civico ricorre nel nome delle edizioni musicali (chiamate appunto Cinquantacinque) di molti suoi lavori e inoltre nel video della canzone Viva la Mamma si vede il cantante con una maglietta tipo football americano con scritto Campi Flegrei 55.
Oltre a Eugenio ha un altro fratello di nome Giorgio, anch'egli musicista, che ha scelto come nome d'arte Zito, il cognome da nubile della madre Adele.
La canzone "Così non va Veronica" tratta dall'album "Uffa! Uffa!" del 1980 è presente nel film "Rimini Rimini" (1987) diretto da Sergio Corbucci.
In una puntata del 1997 della soap Un posto al sole interpreta se stesso.
È membro onorario dell'Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori di Napoli
In un concerto del 1984 allo "Stadthalle" di Vienna, ha sostituito per due ore Joe Cocker, che non poté esibirsi in quanto si era ubriacato prima dello spettacolo.
Nel settembre del 1981 è stato arrestato con l'accusa di diffamazione aggravata nei confronti dell'allora questore di Taranto Musumeci, definito dallo stesso Bennato un imbecille. La frase incriminata era stata pronunciata sul palco durante un concerto per il quale il questore non aveva dato agli spettatori il permesso di occupare il prato antistante il palco.
Il brano Affacciati affacciati è stato scritto per Papa Paolo VI.
La sua tesi di laurea in architettura è incentrata sulla "Ristrutturazione della zona dei Campi Flegrei con particolare riferimento alle reti di trasporto urbano collettivo".
Il 15 gennaio 1995 è stato coinvolto in un incidente autostradale costato la vita alla sua fidanzata, Paola Ferri, studentessa di psicologia ventitreenne di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, che viaggiava con lui. Nello stesso anno Bennato ha perso anche la madre.
Nel 2002 ha scritto con la collaborazione di altri autori la canzone "Lo Stelliere", vincitrice della 45ª edizione dello Zecchino d'Oro
discografia
Singoli
1966 - Era solo un sogno/Le ombre (Parade, PRC 5017)
1969 - Marylou/La fine del mondo (Numero Uno, ZN 50004)
1970 - 1941/Vince sempre l'amore Numero Uno
1971 - Goodbye Copenaghen/Marjorie Numero Uno
1973 - Detto tra noi/Non farti cadere le braccia Dischi Ricordi
1974 - Salviamo il salvabile/Ma che bella città Dischi Ricordi
1974 - Meno male che adesso non c'è Nerone/Parli di preghiere (Ricordi, SRL 10.745)
1975 - Feste di piazza/Io per te Margherita Ricordi
1976 - Cantautore/Venderò Dischi Ricordi, SRL 10822)
1981 - E invece no/Canta appress'a nuje (Ricordi, SRL 10.939)
1982 - Nisida/A freva a quaranta (Ricordi, SRL 10.966)
1984 - È arrivato un bastimento/Sarà falso, sarà vero (Ricordi/Tutto, EBNP 9) (fuori commercio)
1987 - Ok Italia/Era una festa Virgin
1989 - Viva la mamma/Abbi dubbi Virgin
1989 - Vendo Bagnoli/ZEN (Virgin, VIN 45319)
1990 - Un'estate italiana/Versione karaoke (Virgin, con Gianna Nannini)
1992 - Il paese dei balocchi/Buon compleanno bambina (Virgin, VIN 45330)
1993 - Tu chi sei/Eugenio Virgin
1999 - Finestre/T'amo/L'isola che non c'è (cd single Warner Fonit)
2001 - Puramente Casuale/Tema di Gimondi/Puramente Casuale-strumentale (cd single Wea)
2006 - Notte di mezza estate/strumentale - con Alex Britti Universal Domestic
2010 - È lei (Universal Italia, CD)
2010 - Perché (feat. Morgan, CD) (Universal Music)
2011 - La mia città (CD)
2012 - Il meglio arriverà (con i Finley, CD)
2012 - Credo solo a te (CD)
2013 - Al Diavolo il Grillo Parlante (CD)
2015 - Io vorrei che per te (CD)
Album
1973 - Non farti cadere le braccia (Ricordi, SMRL 6109)
1974 - I buoni e i cattivi (Ricordi, SMRL 6129)
1975 - Io che non sono l'imperatore (Ricordi, SMRL 6149) (*)
1976 - La torre di Babele (Ricordi, SMRL 6190)
1977 - Burattino senza fili (Ricordi, SMRL 6209)
1980 - Uffà! Uffà! (Ricordi, SMRL 6169)
1980 - Sono solo canzonette (Ricordi, SMRL 6279)
1983 - È arrivato un bastimento (Ricordi EB5509)
1984 - È goal! (Edoardo Bennato live) (Ricordi)
1985 - Kaiwanna (Ricordi)
1987 - OK Italia (Virgin, EBLP 09)
1987 - Edoardo live [(Virgin, EBLP 209)
1988 - Il gioco continua (mini LP; Virgin)
1989 - Abbi dubbi (Virgin, EBLP 955)
1990 - Edo rinnegato (Reincisione con arrangiamenti acustici di vecchie canzoni) Virgin
1992 - È asciuto pazzo 'o padrone (Virgin VDI 135, con lo pseudonimo Joe Sarnataro; registrato insieme ai Blue Stuff; ristampato nel 2004 dalla Cheyenne Records, CYR 014)
1992 - Il paese dei balocchi Virgin
1994 - Se son rose fioriranno Virgin (ripubblicato nel 1995 con 2 bonus track)
1995 - Le ragazze fanno grandi sogni Virgin
1996 - Quartetto d'archi (Reincisione di vecchie canzoni con il quartetto d'archi Solis string Quartet)
1998 - Sbandato
2000 - Sembra ieri (Raccolta con 3 inediti)
2001 - Il principe e il pirata (Colonna sonora)
2001 - Edoardo Bennato. Live RTSI (RTSI Music: registrazioni del 1979)
2003 - L'uomo occidentale
2003 - Totò Sapore e la fantastica storia della pizza (Colonna sonora)
2005 - La fantastica storia del Pifferaio Magico (Duetti di vecchie canzoni con due inediti)
2006 - ...Io c'ero... (Cheyenne Records, CYR 018; registrato dal vivo il 26 gennaio 1976 al "Tenda circo" di Roma)
2007 - Canzoni Tour 2007 (Cheyenne Records, CYR 021; Live in studio dei brani suonati dal vivo nel 2007)
2008 - Canzoni Tour 2008 (Cheyenne Records, CYR 024; brani live, nuove registrazioni in presa diretta e 3 inediti 2008)
2010 - Le vie del rock sono infinite (Universal)
2010 - Mtv Classic Storytellers (Universal Music)
2011 - Canzoni Tour 2011 (Cheyenne Records CD+DVD dal vivo;contiene l'inedito "Italiani" composto per celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia)
2012 - Canzoni Tour 2012 (Cheyenne Records CD doppio dal vivo;contiene il brano "Un'estate italiana" lo storico inno dei mondiali 1990 mai pubblicato dal vivo sino ad oggi)
2010 - Le vie del rock sono infinite (Mercury 0602527350769)
2015 - Pronti a salpare (Universal)
Raccolte
1992 - Capitan Uncino
1996 - All the Best
1996 - Le Origini (2 cd) (BMG-Ricordi)
1998 - Gli anni settanta (2 cd)
2001 - Afferrare una stella (2 cd)
2002 - L'isola che non c'è
2006 - Salviamo il salvabile (3 cd)
Discografia estera
45 giri
1980 - Sono solo canzonette/L'isola che non c'è (Dischi Ricordi/Metronome Musik, 0035.053; pubblicato in Germania)
CD
1996 - Viva la mamma (Cheyenne Records; pubblicato in Sudamerica nel 1996; raccolta di brani cantati in castigliano, tranne Nisida, unica canzone in italiano)
wikipedia
Edited by tomiva57 - 8/4/2016, 18:20. -
.
Non farti cadere le braccia
Da Wikipedia
Non farti cadere le braccia (1973) è il primo album del cantautore Edoardo Bennato.
Il disco
È l'album di esordio del cantautore napoletano. Il suo nome doveva essere L'ultimo fiammifero (come viene affermato sulla copertina dell'album). I pezzi sono tutti firmati da Bennato, tranne Lei non è qui...non è là, con il testo scritto da Bruno Lauzi, che lo aveva già inciso nel 1971, e Un giorno credi, il cui testo è stato scritto da Patrizio Trampetti, conosciuto da Bennato tramite suo fratello Eugenio, poiché entrambi sono in quegli anni membri della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
È un disco ancora non a fuoco, con Bennato ad indossare due scarpe: quella del cantautore della Numero uno (la casa discografica con cui aveva già inciso diversi dischi e scritto alcuni brani per vari artisti), e il nuovo Bennato cantastorie di protesta. Tuttavia, alcune canzoni sono tra le più significative che il cantautore ha scritto: la stessa title track, o Rinnegato (in cui si rivolge ai suoi collaboratori, da Trampetti al produttore Colombini, dal fratello Eugenio all'arrangiatore del disco Roberto De Simone) o ancora Campi flegrei, dedicato da Bennato al quartiere di Napoli, in cui è nato e cresciuto. Il punto da cui ripartire è Un giorno credi, riproposta anche nel successivo album I buoni e i cattivi.
Tra i musicisti che suonano nel disco da rilevare la presenza di Massimo Luca, collaboratore in quegli anni anche di Lucio Battisti, del bergamasco Titta Colleoni (ex tastierista del gruppo beat dei Raminghi) e della torinese Silvana Aliotta, cantante dei Circus 2000 (che però nella copertina del disco è citata, erroneamente, come Alliotta). Il disco è prodotto da Alessandro Colombini e arrangiato da Roberto De Simone che dirige l'orchestra e il coro; le edizioni musicali delle canzoni sono la Wiz Music/Pegaso, tranne che per "Lei non è qui...non è là" (Ed. Universale).
Con questo disco Edoardo comincia ad essere notato da critica e pubblico.
Formazione
Edoardo Bennato - chitarra 12 corde, armonica, kazoo, tamburello e canto
Massimo Luca - chitarra
Eugenio Bennato - chitarra, mandolino e mandoloncello
Titta Colleoni - pianoforte
Roberto De Simone - pianoforte
Fulvio Monieri - basso
Michele Capogrosso - batteria
Silvana Aliotta - percussioni
Tracce
MM - 0:59
Non farti cadere le braccia - 3:46
Una settimana... un giorno... - 4:18
Ma quando arrivi treno - 1:32
Campi Flegrei - 4:19
Tempo sprecato - 4:05
Detto tra noi - 6:08
Lei non è qui... non è là - 3:43
Un giorno credi - 3:39
Rinnegato - 6:45
MM
Non farti cadere le braccia
L'entrata è sempre quella
ma portiere io non ti conosco
io che vivevo qui
io che ormai scordare più non posso
dalla cucina una voce cara
mia madre che mi dice:
Non farti cadere le braccia, corri forte,
ma più forte che puoi
Non devo voltare la faccia,
non arrenderti nè ora nè mai...
Su per le scale il buio
ma la luce corre dentro agli occhi
sono un bambino io
con ancora i graffi sui ginocchi
dalla cucina una voce cara
mi madre che mi dice:
Non farti cadere le braccia...
Non so se ti è capitato mai
di dovere fare una lunga corsa
e a metà strada stanco
dire a te stesso: adesso basta!
Eppure altri stan correndo ancora
intorno a te... allora:
Non farti cadere le braccia...
Non puoi fermarti ora...
Lo so, ti scoppia il cuore, dici anche di voler morire
dici: è meglio che correr così, ma no, non puoi fermarti...
Non farti cadere le braccia...
Una settimana un giorno
Una settimana, un giorno o solamente un'ora
a volte vale una vita intera
il tempo passa in fretta e ti ruba quello che hai
io non so parlare d'amore, ma so che quando tu
mi stringi le mani forte
vorrei che il tempo si fermasse intorno a noi..
Vorrei che mai, mai, mai, mai nessuno al mondo mai
potesse rubarti, portarti via lontano, come ora quel treno
e so che mai, mai, mai, mai nessuna donna mai
con uno sguardo solo, saprà donarmi tanto...
Sensazioni che affollano la mente
sensazioni dolci, fatte di parole, baci... fatte di suoni...
in un momento solo, amarti conoscerti e già sapere
che devi andare via
Vorrei che mai mai mai...
Nessuna donna, nessuna donna mai...
Sensazioni... sensazioni che
nemmeno il tempo potrà rubarmi
che nemmeno il tempo, potrà portarmi via...
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 14:31. -
lella06.
User deleted
Quando arrivi treno
Ma quando arrivi treno
portami lontano
portami lontano
ma quando arrivi treno
ma quando arrivi treno
Campi Flegrei
Son già le sette, nell'aria c'è un suono
è Magda forse, che studia il piano.
Lino mi chiama giù dal cortile:
è la sua voce, certo, non mi posso sbagliare.
Gente che passa, che suono che fa...
non è un paese, non è una città.
Ma era dolce, era dolce per me...
quella strada mi è cara, la più cara che c'è...
Campi Flegrei, gente che va,
tempo d'aprile, qualche anno fa.
Vecchio pianino, suona per me
quella canzone... Campi Flegrei...
Sera di festa, son tutti fuori
e per il viale, tanti colori.
Quanto costa la felicità?
Venti lire soltanto, la giostra è là...
Ma se ci penso, forse già d'allora
avevo dentro questa paura,
questa rabbia, quest'ansia che
mi continua a portare via lontano da te...
Campi Flegrei, gente che va,
tempo d'aprile, qualche anno fa.
Vecchio pianino, suona per me
quella canzone... Campi Flegrei...
Tempo sprecato
Anche ammesso e non concesso
che facessi i salti mortali per te,
so che è tempo sprecato.
Anche se io mi facessi in quattro,
anche se ti accontentassi in tutto,
so che è tempo sprecato...
Le conosco troppo bene quelle
che con la scusa di esser brave figlie
sanno solo farsi servire,
hanno fatto la scuola, come farsi pregare...
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 14:33. -
.
Detto tra noi
Guarda quel castello
è tuo, è tuo se lo vuoi...
Io aprirò il cancello
e tu, tu mi seguirai...
... e dentro i viali di quel giardino, ti ci ritroverai:
ci hai vissuto per ore ed ore nei sogni tuoi...
... ed alla sorgente di acqua fatata poi ti disseterai,
ma già tu scuoti la testa, la favola forse sai...
... si, è vero!
Detto tra noi, sono solo un brigante, non un re,
sono uno che vende sogni alla gente,
fa promesse che mai potrà... mantenere.
Favole sì, ne ho contate ma tante, tante sai.
Detto tra noi, io non sono un gigante,
draghi non ne ho ammazzati mai...
Ho un progetto in mente,
un parco in ogni città.
Quanto spazio verde,
la vita per voi cambierà...
... e costruirò ponti e larghe autostrade, a dieci e più corsie
senza code a caselli, pedaggi e altre diavolerie.
... e tutta la gente che è costretta ad emigrare, a casa tornerà,
ma già scuotete la testa, più non mi credete ormai...
.. si, è vero!
Detto tra noi....
Lei non è qui...non è là
La mattina il suo sorriso, più non vedo su di me
nella stanza non si sente, quell'odore di caffè
voglio alzarmi, lo dovrei, ma mi chiedo dove andrei
Lei non è quì... non e là
Sono fuori dalla porta, vado incontro alla città
quanta gente che mi urta, ma non guarda dove va
voglio urlare, lo farei, ma mi chiedo che otterrei
Lei non è quì... non e là
voglio urlare, lo farei, ma mi chiedo che otterrei
Lei non è quì... non e là
Lei non è quì... non e là, dove andata,
e con chi passerà la giornata
ho negli occhi la paura di un bambino
disperato perchè non gli dai la mano
Ogni sera torno a casa, non so più che giorno è
guardo in alto per vedere, se c'è luce su da me
per le scale, correrei, ma so già che piangerei
Lei non è quì... non e là
e io mi chiedo dov'è... ah... e io mi chiedo perchè
e io mi chiedo dov'è, si, dov'è, dov'è, dov'è... eh eh
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 14:35. -
lella06.
User deleted
Un giorno credi
Un giorno credi di essere giusto
e di essere un grande uomo
in un altro ti svegli
e devi cominciare da zero...
Situazioni che stancamente
si ripetono senza tempo
una musica per pochi amici
come tre anni fa...
A questo punto non devi lasciare
qui la lotta è più dura, ma tu
se le prendi di santa ragione
insisti di più---
Sei testardo, questo è sicuro
quindi ti puoi salvare ancora
metti tutta la forza che hai
nei tuoi fragili nervi...
Quando ti alzi e ti senti distrutto
fatti forza e vai incontro al tuo giorno
non tornar sui tuoi soliti passi
basterebbe un istante...
Mentre tu sei l'assurdo in persona
e ti vedi già vecchio e cadente
raccontare a tutta la gente
del suo falso incidente...
Rinnegato
Eugenio dice che io sono rinnegato
perchè ho rotto tutti i ponti col passato.
Guardare avanti, sì ma ad una condizione
che tieni sempre conto della tradizione.
Rinnegato, sei un rinnegato, non ti conosciamo più...(2 v.)
Patrizio dice che si deve sempre dire
ad ogni costo, tutto quello che ti pare.
Gli ho detto: fammi un testo per una canzone.
l'ha fatto ed ora so che è pazzo da legare.
Rinnegato, sei un rinnegato, non ti conosciamo più...(2 v.)
Avete letto mai Roberto De Simone?
Ha fatto un lungo viaggio nella tradizione.
Lui dice che in Italia, col passar degli anni,
la musica peggiora, non si va più avanti.
Rinnegato, sei un rinnegato, non ti conosciamo più...(2 v.)
A mia discolpa cito Sandro Colombini
che ha trafficato spesso con gli americani.
E' lui che mi consiglia rock a tutto spiano
però lo dice sempre con un mitra in mano...
Rinnegato, sei un rinnegato, non ti conosciamo più...(2 v.)
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 14:37. -
tomiva57.
User deleted
I buoni e i cattivi
Da Wikipedia
I buoni e i cattivi è un album del 1974 di Edoardo Bennato.
Il disco
La Ricordi, spinta dalle buone recensioni del disco precedente, Non farti cadere le braccia, che però non aveva venduto molte copie, pubblica nel 1974 il secondo lavoro: si tratta di un concept album intitolato "I buoni e i cattivi", sulla difficoltà di capire che cosa sia veramente il bene e che cosa il male, ma soprattutto sulla necessità che spesso abbiamo, per semplificarci la vita, di dividere artificiosamente il mondo tra buoni e cattivi. Quelli che si dichiarano "i buoni" ("Arrivano i buoni") non è detto che lo siano e con questa scusa ottengono ciò che vogliono (spesso il potere), chi diventa presidente della Repubblica può sembrare "buono", ma chissà se poi farà veramente qualcosa ("Uno buono", dedicata al compaesano di Bennato Giovanni Leone, diventato nel 1971 presidente), la scuola dovrebbe essere un'istituzione "buona" ma spesso serve solo a rendere i giovani pronti ad accettare qualsiasi autorità ("In fila per tre").
Una città che sembra andare in rovina nasconde ancora un po' di umanità ("Tira a campare"), una giornata nata storta, se sappiamo accontentarci, si può concludere bene ("Che fortuna").
Non manca come sempre in Bennato una buona dose di ironia, che soprattutto con "Bravi ragazzi" e "La bandiera" racconta due dei facili approcci al problema: nella prima troviamo l'approccio qualunquista che lascia fare agli altri e che consiglia di aspettare, di fidarsi di quel che dice il potere, di non creare problemi; nella seconda quello estremista che sceglie una bandiera e distingue i buoni e i cattivi in base a quella (chi l'ha uguale e chi diversa), senza più bisogno di pensare.
La copertina esplicita i concetti del disco: vi sono infatti due carabinieri (di spalle, lo stesso Bennato e Raffaele Cascone, il conduttore radiofonico al quale due anni dopo dedicherà "Venderò") ammanettati, allo stesso tempo agenti di ordine (carabinieri) e di disordine (delinquenti).
Nel disco è stata reinserita nuovamente "Un giorno credi", già presente nel disco precedente, nella stessa registrazione; ed è questo l'unico brano in cui il testo non è stato scritto da Edoardo Bennato ma da Patrizio Trampetti; le edizioni musicali sono della Wiz Music/Pegaso.
Il disco è prodotto da Alessandro Colombini
I musicisti
Edoardo Bennato - chitarra 12 corde, armonica, kazoo, tamburello e canto
Tony Esposito - percussioni
Bruno Limone - basso
Andrea Sacchi - chitarra
Eugenio Bennato - mandolino
Roberto De Simone - arrangiamenti e direzione orchestrale in "Un giorno credi"
Tracce
Ma che bella città - 2:46
Un giorno credi - 3:40
La bandiera - 4:55
Facciamo un compromesso - 4:05
Bravi ragazzi - 3:37
Che fortuna - 1:22
In fila per tre - 3:54
Uno buono - 5:56
Tira a campare - 3:28
Arrivano i buoni - 4:11
Salviamo il salvabile - 4:06
Ma che bella città
Ma che bella città
sento l'acqua alla gola
forse è un colpo di mano
forse è stata la scuola
io venivo di là...
ma che bella città...
Quanti libri di storia
tutta la civiltà
c'è un elenco di buoni
i cattivi metà
sono tutti schedati...
ma che bella città...
Hanno fatto i rilievi
sotto terra che c'è
700 pompieri
tutti in fila per tre
una avanti che fa:
ma che bella città...
Sul giornale c'è scritto:
puoi fidarti di me
il peggiore di tutti
si è scoperto chi è
ci ha le ore contate...
ma che bella città...
Per la strada c'è uno
si è scordato chi è
non l'aiuta nessuno
ma s'aiuta da se
suona un disco che fa:
ma che bella città...
La bandiera
Bella la bandiera...
la più bella che ci sia
cara, la bandiera
la più bella che ci sia...
Ama, la tua bandiera
è la più bella che ci sia...
Ama, la tua bandiera
è la più cara che ci sia...
Senti, che emozione,
sventola la tua bandiera...
Senti, un tuffo al cuore,
sventola la tua bandiera...
Guarda, c'è una bandiera
che non ha i colori della tua...
guarda, lì c'è una bandiera
che non ha i colori della tua...
Guarda, quella gente
che non sventola la tua bandiera...
guarda, quella gente che ha una
bandiera con i colori diversi dalla tua...
Odia, quella gente
che non sventola la tua bandiera...
odia, quella gente
che non sventola la tua bandiera...
Odia, tutta la gente
che non sventola la tua bandiera...
odia, tutta la gente
che ha una bandiera
con i colori diversi dalla tua...
Facciamo un compromesso
Con quei blue jeans, con quella camicia gialla
quanto sei bella, quanto sei bella...
Con quei blue jeans, con quella camicia gialla
quanto sei bella, quanto sei bella...
No no no no, aspettare più non posso, e va bene sì
se proprio vuoi facciamo un compromesso
No no no no, aspettare più non posso, e va bene sì
se proprio vuoi facciamo un compromesso
...Sì già lo so, che non so fischiare, e non ho cercato mai d'imparare
...Fin da bambino, io no ho saputo mai fischiare,
e quello che è peggio è che non ho neanche cercato mai di imparare...
...E adesso sono solo qui, a piangere con me stesso, come farò
come farò adesso...con quei blue jeans...
Con quella camicia gialla
quanto sei bella, quanto sei bella...
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 14:46. -
tomiva57.
User deleted
Bravi ragazzi
Una di notte, c'è il coprifuoco
e pensare che all'inizio
sembrava quasi un gioco...
Ora non c'è più tempo per pensare
tutti dentro, chiusi ad aspettare...
Ognuno ha avuto le sue razioni
poveri e ricchi, cattivi e buoni
ognuno ha fatto le sue preghiere
ora si tratta solo di aspettare...
Bravi... su! Bravi ragazzi
ma non è il caso di agitarsi...
bravi... su! fate i bravi ragazzi
vedrete che poi
sistemeremo tutto...
Per fronteggiare la situazione
c'è stato un programma alla televisione
hanno parlato tutti gli avvocati
di tutte le bandiere, di tutti i partiti...
Ed è stato proprio commovente, vedere
tutti quei grandi sacrificare le proprie
idee in nome del bene della gente...
poi hanno dato severe istruzioni
di stare calmi, di stare buoni...
Buoni... su! buoni ragazzi
ma non è il caso di agitarsi...
bravi... su! fate i bravi ragazzi
vedrete che poi sistemeremo tutto...
Che fortuna
Ma che schifo
di giornata
era stata....
Manco una
ne avevo
ingarrata....
Però poi...
che fortuna...
Che fortuna....
che fortuna...
che fortuna...
Quella tenda vicino
alla mia, era sua...
Che fortuna....
che fortuna...
che fortuna...
LA MIA CITTÀ
Per il suo nuovo singolo, Edoardo Bennato non poteva trovare titolo più semplice ed efficace de “La mia città”: è universalmente noto l'amore che lega il cantautore alla sua Napoli, oltre quarant'anni di onorata carriera sono trascorsi all'insegna di un legame che spesso scatena sentimenti dolci ed ancor più di frequente porta a rabbiosa frustrazione.
Il vero one-man-band della canzone italiana ha costantemente incorporato nei suoi lavori la consapevolezza delle proprie radici, rendendo luoghi immaginifici la sua Bagnoli, i Campi Flegrei e via via tutta la città in giri concentrici sempre più ampi.
Successe con l'alter ego Joe Sarnataro in modo eclatante e polemico (seppur legato alla voglia di un eccellente blues), prima ancora coi lavori più introspettivi; l'amore si manifesta anche al di là dell'ambito musicale, a partire da una tesi di laurea in Architettura basata proprio sulla salvaguardia della zona di origine fino ad arrivare alla partecipazione onoraria all'Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori di Napoli.
Non è nemmeno da sottolineare come, anche quando l'attenzione si è rivolta a temi diversi, la caratura di Edoardo Bennato si sia mantenuta sempre robusta ed anzi siano arrivati successi anche maggiori.
Ad oltre un anno da “Le vie del rock sono infinite” e a pochi mesi dal prestigioso “MTV Classic Storyteller”, il cantautore/bluesman/rocker partenopeo torna dunque in circolazione con questo nuovo singolo entrato da pochi giorni in rotazione radiofonica.
“La mia città” è una collosa, lineare carrellata di considerazioni su Napoli, intrisa di malumore per le sue difficoltà congenite e non, poco incline ad ammetterne le qualità ma quasi obbligata a render conto anche di quelle; a legare il tutto, il pensiero di Edoardo Bennato che appare fra un immagine e l'altra (con significativo passaggio dal bianco e nero al colore) scuotendo la testa e rassegnandosi all'inevitabile, salvo ritrovare reiteratamente la fiducia nel cambiamento.
Un'alternanza di scetticismo e tenue speranza che ricorda la “Povera patria” di Franco Battiato: se vogliamo, premesse e considerazioni sono proprio le stesse, quelle di chi soffre nel veder maltrattate (o marce) la propria casa e la propria gente.
Sergio Cadeddu, venerdì 15 luglio 2011
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 14:49. -
tomiva57.
User deleted
In fila per tre
Presto vieni qui, ma su non fare così
ma non li vedi quanti altri bambini
che sono tutti come te
che stanno in fila per tre
che sono bravi e che non piangono
mai!...
E' il primo giorno però domani ti abituerai
e ti sembrerà una cosa normale
fare la fila per tre, risponder sempre di si
e comportarti da persona civile!...
Vi insegnerò la morale a recitar le preghiere
e ad amar la patria e la bandiera
noi siamo un popolo di eroi e di grandi inventori
e discendiamo dagli antichi romani...
E questa stufa che c'è basta appena per me
perciò smettetela di protestare
e non fate rumore, e quando arriva il direttore
tutti in piedi e battete le mani...
Sei già abbastanza grande
sei già abbastanza forte
ora farò di te un vero uomo
ti insegnerò a sparare, ti insegnerò l'onore
ti insegnerò ad ammazzare i cattivi...
e sempre in fila per tre, marciate tutti con me
e ricordatevi i libri di storia
noi siamo i buoni, perciò abbiamo sempre ragione
e andiamo dritti verso la gloria...
Ora sei un uomo e devi cooperare
mettiti in fila senza protestare
e sei fai il bravo ti faremo avere
un posto fisso e la promozione...
E poi ricordati che devi conservare
l'integrità del nucleo familiare
firma il contratto, non farti pregare
se vuoi far parte delle persone serie...
Ora che sei padrone delle tue azioni
ora che sai prendere le decisione
ora che sei in grado di fare le tue scelte
ed hai davanti a te tutte le strade aperte...
Prendi la strada giusta e non sgarrare
se no poi te ne facciamo pentire
mettiti in fila e non ti allarmare
perchè ognuno avrà la sua giusta razione...
A qualche cosa devi pur rinunciare
in cambio di tutta la libertà che ti abbiamo fatto avere
perciò adesso non recriminare
mettiti in fila e torna a lavorare...
e se proprio non trovi niente da fare
non fare la vittima se ti devi sacrificare
perchè in nome del progresso della nazione
in fondo, in fondo puoi sempre emigrare..
Uno buono
Finalmente sei arrivato,
sei arrivato su quel trono...
e tra inchini e baciamano
fai il discorso e non parli italiano...
Parli con l'accento della gente
dove tu sei nato...
... Che tristezza, che abbandono
tra la gente dove tu sei nato...
... Che tristezza, che abbandono
in quei posti dove tu sei nato...
.... Fa qualcosa, fa qualcosa
se sei uno buono
Tira a campare
Si è bella, lo so che è bella
è la mia città...
Si è stanca ed ammalata
e forse non vivrà...
Si lo so che va di male in peggio
si lo so qui è tutto un arrembaggio
qui si dice: tira a campare
tanto niente cambierà... si dice:
Tira a campare, non cambierà
tutto passa bene o male
ma per noi non cambierà... si dice:
Tira a campare...
Io che sono nato, io che ho vissuto
in mezzo a questa gente
io a volte straniero in queste strade
dove non funziona niente...
Si lo so l'avevo detto io stesso
che è sbagliato e che non è giusto
che si deve fare qualcosa
ma adesso tu non capirai, se dico:
Tira a campare, non capirai
pure io che son dottore
che ho fatto l'università, si dico:
Tira a campare, è meglio qua
qua almeno, bene o male
c'è ancora un pò d'umanità...
E allora dico anch'io: Tira a campare
è meglio qua, tu che vuoi
tu che ne sai, tu che non ci hai vissuto mai
io dico: Tira a campare...
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 14:51. -
.
grazie Ivana
Arrivano i buoni
Arrivano i buoni, arrivano, arrivano,
finalmente hanno capito che
qualcosa qui non va...
Arrivano i buoni e dicono basta a tutte
le ingiustizie che fin'ora
hanno afflitto l'umanità...
Arrivano i buoni, arrivano arrivano
finalmente una nuova era comincerà...
Quanti sbagli, quanti errori,
quante guerre e distruzioni, ma finalmente
una nuova era comincerà...
Senza servi ne padroni
senza guardie, ne assassini, d'ora in poi
tutti uguali, una nuova era per l'umanità...
Arrivano i buoni, ed hanno le idee chiare
ed hanno già fatto un elenco
di tutti i cattivi da eliminar...
Ma chi l'avrebbe mai detto che erano
così tanti i cattivi da eliminar...
Così adesso i buoni hanno fatto una guerra
contro i cattivi, però hanno assicurato
che è l'ultima guerra che si farà...
Salviamo il salvabile
Abbiamo fatto una bella riuscita
a questo punto la mela è avariata
io me la vedo brutta ma, salviamo il salvabile...
Per il momento sei tu quello che da le carte
però per tutti c'è un'unica sorte, tutti sulla
stessa barca, salviamo il salvabile...
E' giusto che ognuno si prenda una fetta
chiudiamo tutte le scuole di lotta, io me la vedo
brutta ma, salviamo il salvabile...
E' già successo ed era solo l'inizio
ma più corriamo e più ci manca lo spazio
qui non ci entriamo più, salviamo il salvabile...
S'alza il sipario, forse è l'ultimo atto
ognuno in fila a firmare il contratto
la recita continua, noi salviamo il salvabile...
Soltanto quelli che hanno gli occhi nel vuoto
hanno diritto ad uscire dal gioco
ma noi che siamo in ballo, noi
salviamo il salvabile...
Io stavo avanti e facevo da guida
e quanta gente si è persa per strada
io ero in buona fede ma
salvate il salvabile... io non c'entro...
voi... voi, salvate il salvabile...
Nel 1974 Edoardo Bennato pubblica il concept album "I buoni e i cattivi" sulla difficoltà di capire che cosa sia veramente il bene e che cosa il male.
Ci sono "i buoni" che sono poi quelli che fanno i colpi di stato - "Arrivano i buoni" -, chi diventa presidente della Repubblica sembra uno buono, ma chissà se poi farà veramente qualcosa - "Uno buono", dedicata al compaesano di Bennato Giovanni Leone, diventato l'anno prima Presidente della Repubblica -, la scuola dovrebbe essere un'istituzione "buona" ma in realtà serve solo a rendere i giovani pronti ad accettare qualsiasi autorità - "In fila per tre" -
Ci sono i "cattivi", come gli abitanti di una città che sembra andare in rovina ma nasconde, invece, ancora un po' di umanità - "Tira a campare" - una giornata nata storta si può concludere bene - "Che fortuna"-. alla fine i giovani non devono preoccuparsi, lascino fare a chi ne sa più di loro e che sistemerà tutto - "Bravi ragazzi" -.
La copertina esplicita i concetti del disco: due carabinieri (lo stesso Edoardo Bennato e Raffaele Cascone, il conduttore radiofonico al quale due anni dopo dedicherà "Venderò") ammanettati, e non si capisce chi sia il buono e chi il cattivo.
Il video è tratto dal DVD "Rinnegato".
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 14:52. -
tomiva57.
User deleted
Io che non sono l'imperatore
Da Wikipedia
foto web
Io che non sono l'imperatore è il 3° album in studio di Edoardo Bennato.
Il disco
I testi e le musiche sono tutti dello stesso Bennato (tranne il testo di Feste di piazza, scritto da Patrizio Trampetti), così come gli arrangiamenti. I tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Dino Gelsomino e Carlo Martenet.
Il disco fu anticipato da un 45 giri uscito alla fine del 1974, Meno male che adesso non c'è Nerone/Parli di preghiere, il cui lato A fu inserito (con un diverso mixaggio) nell'album, mentre il retro rimase inedito su LP. Inoltre, nelle settimane precedenti, in un decina di numeri di Ciao 2001, Bennato aveva pubblicato alcuni racconti surreali, firmandosi Il professor Cono. Questo pseudonimo darà il titolo a una canzone dell'album, basata sulla storia del relativo personaggio. Gli articoli sono stati poi raccolti in un volume dal titolo Dirotterotti.
È un disco trasversale nella carriera di Bennato, presentando a tratti un forte carattere sperimentale. Può essere considerato un tentativo di Bennato di portare il blues a livelli atonali, anticipando in un certo senso i vocalizzi punk di John Lydon e probabilmente ispirato da Tim Buckley. I testi sono surreali ma nello stesso tempo aderenti alla realtà politica di allora, con frecciate contro la censura, il Vaticano e la sinistra parlamentare. In copertina e nell'interno spicca il progetto dello stesso Bennato, all'epoca studente in Architettura, per la metropolitana di Napoli, realizzato per la sua tesi di laurea e poi rifiutato dagli addetti ai lavori; il testo esplicativo che lo accompagna, mette in evidenza come il progetto dell'artista avesse, rispetto a quello approvato, un'attenzione maggiore verso il decentramento e il riutilizzo delle linee già esistenti, come la Cumana e la Circumvesuviana.
Tra i brani, oltre a quelli già citati, Ci sei riuscita, con le percussioni di Esposito in evidenza nel finale, Io per te Margherita - parodia delle canzoni d'amore strappalacrime - e Affacciati affacciati, registrata dal vivo il 28 settembre 1974 all'Università Bocconi di Milano: un attacco abbastanza esplicito alla figura del papa. Infatti, all'interno del disco il testo è illustrato a fianco da una fotografia di Piazza San Pietro. Feste di piazza racconta amaramente degli spettacoli all'aperto oragnizzati durante le campagne elettorali in favore di un tale aspirante parlamentare. Tra i musicisti del disco, Roberto Giuliani del gruppo dei Maxophone.
Tracce
LATO A
Che ora è - 1:34
Meno male che adesso non c'è Nerone - 3:25
Ci sei riuscita - 3:49
Il professor Cono - 3:14
Io che non sono l'imperatore - 6:33
LATO B
Signor censore - 5:04
Feste di piazza - 6:18
Io per te Margherita - 3:26
Affacciati affacciati - 5:38
L'ultima traccia comprende anche una seconda versione di Io che non sono l'imperatore, il cui testo è recitato a tempo di tarantella, sempre registrata in diretta e non accreditata sul disco. I testi di tutti i brani iniziano col titolo e, ad eccezione di Meno male..., sono composte da strofe tutte uguali, prive dunque della classica ripartizione tra inciso e ritornello.
Edoardo Bennato: Io che non sono l'imperatore
Recensione di: Joe Perrillo
Nel 1975, Edoardo Bennato, presentò il piano regolatore di Napoli, per quanto riguarda i trasporti ferroviari. BOCCIATO...
È una storia famosa, la sanno tutti! La copertina di quest’album raffigura quel piano regolatore, e i testi delle canzoni richiamano un po’ tutte la stessa tematica. È un attacco ai censori, al perbenismo organizzato ed alla gente fintamente colta. A mio avviso non è uno dei migliori album di quel periodo. Sicuramente si tratta di un disco stupendo, che tratta come sempre tematiche ben scelte. Ma forse l’unico vero difetto di questo disco è la musica, che potrebbe apparire per alcune persone molto spesso aspra, e poco orecchiabile.
Effettivamente, anche se molte delle canzoni di questo disco sono passate alla storia, trascurando il fascino dell’originale, sono molto più ascoltabili in versioni riproposte in album successivi, almeno quel paio di canzoni che sono diventate uno standard di Edoardo. Una curiosità è che il disco contiene relativamente pochi pezzi ed è, sempre relativamente, abbastanza breve.
Per quanto riguarda il vinile di questo disco, come il precedente, è abbastanza comune sia in versione originale che in ristampa Orizzonte, quindi potete trovarlo tranquillamente a prezzo accettabile. Una versione carina che presumo esista, ma non sono ancora riuscito a trovare è la prima ristampa Orizzonte senza l’orecchietta con le nuvole in alto a sinistra. Ancora da notare è che l’originale presenta copertina apribile con foto, mentre quella Orizzonti busta interna stampata con le stesse foto. Tra queste foto c’è una foto di Edoardo, Eugenio, ed un altro tizio che non mi ricordo chi sia, mentre guardano una vetrina con un abito da sposa all’interno. In quella occasione Edoardo ebbe l’idea per il testo di “Ci sei riuscita”.
Se riuscite a decifrare completamente ciò che dice “Che ora è”, vi diamo il premio. C’è inoltre da dire che “Affacciati, Affacciati!” è una registrazione live eseguita alla bocconi di Milano e alla fine di questo pezzo c’è una seconda versione di “Io che non sono l’imperatore”, davvero stupenda (ma secondo me c’è lo zampino di Eugenio).
Mi sembra che non ci sia più niente da dire, quindi: BUONE VIBRAZIONI!
<p align="center">
Che ora è
Che ora è...siamo qui finalmente veri...
Stanchi ormai e non c'importa se poi nn è piu' come ieri...
Che ora è...è tardi lo so si confondono i pensieri.. come non mai e con la rabbia pero' che non è piu' come ieri..
Soli piu' soli io e te vicini e distanti... soli piu' soli io e te...
ancora piu' distanti...
Dimmi cos'è...Dimmi perchè...
Cosa farai...adesso che ...hai deciso a noi.. NON CREDI... e non cambierà..
Non cambierà... ci rinuncio amore mio... non è piu' come ieri...
Soli piu' soli io e te vicini e distanti... soli piu' soli io e te...
ancora piu' distanti...
Dimmi cos'è...Dimmi perchè...
Dove andro'.. cosa faro'... dove andrai cosa farai...
vicini e distanti.. soli...
dove andro'.. cosa faro'...dove andrai cosa farai... vicini e distanti...
ancora distanti...
Soli piu' soli io e te vicini e distanti... soli piu' soli io e te...
ancorSoli piu' soli io e te vicini e distanti... soli piu' soli io e te...
a piu' distanti...
Soli piu' soli io e te vicini e distanti... soli piu' soli io e te...
Meno male che adesso non c'è Nerone
Quanta paura che ti fece a scuola
tra le lezioni da imparare a memoria
la storia di un'imperatore
era per tutti un gran terrore
allora tu dicesti:
Meno male che adesso non c'è Nerone
Lui comandava sopra il mondo intero,
teneva tutti sotto la sua mano
la storia dice forse è verità
che alla fine incendiò la città...
Meno male....
Ed alle feste che organizzava
c'era il bel mondo ed anche lui suonava
gli altri all'aperto senza protestare
se no aumentava le tasse da pagare....
Meno male...
Però in fondo ci sapeva fare
e per distrarli dalle cose serie
ogni domenica li mandava in ferie
tutti allo stadio a farli divertire...
Meno male...
Ci sei riuscita
Ci sei riuscita
più pensieri non hai
e forse è anche giusto
per quello che dai
Ora rispetta i tuoi riti sprecati
e compi evoluzioni tra gli invitati
in quei cataloghi
che hai consultato
c'era già tutto preventivato...
Un fiore rosso
in cambio di te...
ma per quei tuoi fianchi
un prezzo non c'è...
Ti muovi bene per questa città
e attraversi le strade
con molta destrezza...
ma negli specchi che tieni nascosti
ti vedi nuda in una foresta...
I tuoi segreti
li tieni per te...
e non ti chiedi
quell'uomo chi è.
Di quel sommergibile ora sei
il capitano, ed hai tutto
quanto a portata di mano...
pochi bottoni, una tazza di te...
e c'è qualcuno che pensa per te...
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 18:22. -
tomiva57.
User deleted
Il professor Cono
Il professor Cono
sembrava distratto
ma era corretto....
Non era una cima
ma quando parlava
sapeva che cosa diceva...
E' vero...si è vero
il professor Cono
era un tipo a se stante...
E' vero... si è vero
che più di un volta
fu colto in flagrante...
L'avete schiacciato...
...perché?
in fondo quel mostro
che tutti credete
...non è!...
Il professor Cono
vi torna alla mente
con passo danzante...
Vi abbaglia i ricordi
a voi....
a voi che altro non siete
che falsi e intriganti....
Io che non sono l'imperatore
Io che non sono l'imperatore
io che non scendo a patti con te
io che fui espulso da tutte le scuole
pretendo il meglio di quello che c'è...
La posta in gioco non vale la pena
ho fatto i conti e non tornano mai
ho fatto pure la prova del nove
e intanto nuoto in un mare di guai!...
I conti in banca li ho fatti saltare
tutti in soffitta a pregare per tre
chi ha visto il piano regolatore
ha detto: bravo!, ma ride di me...
Sperequazioni e intrallazzi privati
io sono il primo col pollice in giù
ma chi mi dice che è tutta una scena
e poi son quello che imbroglia di più...
Chi mi assicura che ha un dato momento
scendo dal treno e ti dico di no
muovo gli scacchi a seconda del vento
non in funzione di quello che so...
I capotasti li ho tutti provati
il tempo toglie più quello che da
sono a tre quarti e ho l'acqua alla gola
quell'altro quarto chi sa che sarà...
Quell'altro quarto mi spacca la mente
un razzo bianco: son meglio di noi
fanno paura ai preti e alla gente
scappa al segnale, scappa, più forte che puoi...
Son sicuro che c'era qualcuno
ho fatto carte false per te
ho già tentato anche un colpo di mano
però qui il motto è: ognuno per sè...
A cosa serve un amico pompiere
di punto in bianco mi parli col tu
hai visto giusto: era un vecchio marpione
salamelecchi, ma niente di più...
Meglio lavarsi con l'acqua salata
se non ti basta l'affetto che hai
se i presupposti da cui sei partito
sono crollati per quello che fai...
Se fossi certo del libero arbitrio
se fosse inverno e lei stesse già qui
se gli altri in coro facessero scudo
eviterei di parlare così...
Se mi arrabatto a parlare latino
non è questione di ingenuità
non sono certo che porti fortuna
non sono certo ma tanto che fa...
Tanto il concetto non cambia colori
tanto il postino direbbe di no
e se bastasse soltanto una vita
sarei a cavallo per quello che ho!...
Signor censore
Signor Censore - che fai lezioni di morale
tu che hai l'appalto per separare
il bene e il male, sei tu che dici
quello che si deve e non si deve dire...
Signor Censore - nessuno ormai ti fermerà
e tu cancelli in nome della libertà
la tua crociata
per il bene dell'umanità...
Signor Censore - da chi ricevi le istruzioni
per compilare gli elenchi dei cattivi
e buoni?... Lo so è un segreto
lo so che non me lo puoi dire...
Signor Censore - ma quello che nessuno sa
è che sei tu quello che ci disegna
le città... E poi ogni tanto
cancella quello che non gli va...
Signor Censore - tu stai facendo un bel lavoro
disegni case, strade e piazze
a tuo piacere, prima fai un ghetto
poi lo nascondi con un muro...
E mentre il ghetto si continua ad allargare
Signor Censore - tu passi il tempo
a cancellare le frasi sconce
e qualche nudo un pò volgare...
Signor Censore: tu stai facendo un bel lavoro
la tua teoria e che il silenzio è d'oro
prima fai un ghetto
poi lo nascondi con un muro...
E così mentre la gente continua
ad emigrare, tu sfogli i libri
e passi il tempo a cancellare le frasi
sconce, e qualche nudo un pò volgare...
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 18:20. -
tomiva57.
User deleted
Feste di piazza
Feste di piazza
le carte colorate
gli sguardi sempre ben disposti
a dolci ed aranciate...
I capintesta con i distintivi sfavillanti
si sbracciano come dannati
solo per sentirsi più importanti...
Sale sul palco il numero 24 della lista
che per far presa sulla folla continua
a ripetere: è ora di finirla adesso basta...
Tutti d'accordo, e si può andare avanti
e come previsto dal programma
arrivano i cantanti...
Adesso il turno di quello un pò introverso
che mentre si esibisce stancamente
pensa che è solo tempo perso...
E tutto ad un tratto arriva l'attrazione
la gente applaude nervosamente
per mascherare un pò di delusione...
tutto è finito, si smonta il palco in fretta
perchè anche l'ultimo degli addetti ai lavori
ha a casa qualcuno che l'aspetta...
Restano sparsi disordinatamente
i vuoti a perdere mentali
abbandonati dalla gente..
io per te Margherita
Io per te Margherita
ho sciupato una vita
ero folle di te
di te... di te...
e tu ridevi di me
di me... di me...
Questa grande passione
è la mia disperazione
oramai già lo so
lo so... lo so...
che prima o poi soccomberò
berò... berò...
Conterò fino a venti
e se tu non ti arrendi
allora ti sparerò
però... però...
dopo anch'io mi sparerò
però... però...
Questa storia d'amore
così doveva finire
ero folle di te
di te... di te...
e tu ridevi di me
di me... di me...
Io per te Margherita
ho sciupato una vita
ero folle di te
di te... di te...
e tu ridevi di me
di me... di me...
Affacciati affacciati
Affacciati affacciati
facci sapere quanto siamo cattivi
Affacciati affacciati
non ti stancare...
Affacciati affacciati
dicci che va a finire male
Affacciati affacciati, non ti stancare
Affacciati affacciati
benedici noi e tutti i cattivi
che continuano a seminare il male
Affacciati affacciati, dai non ti stancare
Affacciati affacciati
e facci uno dei tuoi discorsi
sulla pace universale...
Affacciati affacciati
coi tuoi gesti larghi
e con i tuoi vestiti bianchi...
Affacciati affacciati
benedici, guardaci!
guardaci... guardaci!
tanto sono quasi duemila anni
che stai a guardare...
Affacciati affacciati
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 18:24. -
tomiva57.
User deleted
La torre di Babele
Da Wikipedia
foto web
La torre di Babele è il quarto album in studio di Edoardo Bennato.
Il disco
Sia i testi che le musiche sono di Edoardo Bennato (tranne Venderò, il cui testo è di Eugenio Bennato), così come gli arrangiamenti; la scrittura e direzione dell'orchestra d'archi è invece opera del maestro Antonio Sinagra.
Le registrazioni ed il mixaggio sono stati effettuati negli studi Ricordi di Milano (tranne Cantautore, registrata dal vivo dal terzo fratello Bennato, Giorgio); i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, e Carlo Martenet, mentre il tecnico del mixaggio è Gaetano Ria.
Da segnalare, tra i musicisti che suonano nell'album, il batterista dei Libra David Walter e quello dei Maxophone Sandro Lorenzetti.
La copertina, opera dello stesso Bennato, rappresenta l'evoluzione tecnologica dell'uomo attraverso lo sviluppo delle armi, strumento utilizzato costantemente nei secoli per farsi strada e conquistare la terra e lo spazio tutto: cento figurine di guerrieri e soldati sono schierate in un'ideale Torre di Babele cronologica (in basso a sinistra l'uomo primitivo con l'ascia, sulla sommità un missile), sviluppando così il tema della title track.
Disco di successo grazie alla canzone trainante "Cantautore", ironica sbeffeggiatura del culto della personalità dei musicisti impegnati, La torre di Babele si presenta come una raccolta di pezzi a tinte scure, quasi grotteschi, proseguendo la poetica surreale del precedente LP Io che non sono l'imperatore.
I testi spaziano dalla crisi della Berlino del muro, spaccata tra due regimi speculari (Franz è il mio nome, dedicata ad un moderno omino di burro germanico, che in qualche modo anticipa il disco successivo Burattino senza fili, vedi anche i versi «come Pinocchio non crederai ai tuoi occhi/quando vedrai il Paese dei Balocchi»), ad allusioni non tanto velate sulla connivenza fra dittature sudamericane e governi democratici occidentali (Fandango), attacchi al perbenismo (Quante brave persone) e quadretti di delirio metropolitano "rionale" (Ma chi è, dove le lamentele del vicino per qualche disturbatore sono un pretesto per i virtuosismi alle percussioni di Tony Esposito).
Lavoro ancora sperimentale, ma che mette maggiormente a fuoco il discorso che più avanti, con Burattino senza fili, troverà una perfetta sintesi.
Tracce
LATO A
La torre di Babele - 3:53
Venderò - 4:04
Eaa - 3:18
Franz è il mio nome - 6:07
LATO B
Ma chi è - 2:55
Viva la guerra - 4:52
Cantautore (Live)- 5:17
Quante brave persone - 4:39
Fandango - 3:39
Cantautore "ma non è giusto" - 1:51
La torre di babele
Non vi fermate
dovete costruire la vostra torre
la Torre di Babele
sempre più grande
sempre più alta e bella
... Siete o non siete i padroni della terra?
Strappate tutti i segreti alla natura
e non ci sarà più niente
che vi farà paura
e sarete voi a far girare la terra
con un filo, come una trottola
dall'alto di una stella.
E quella stella sarà il quartier generale
per conquistare
quello che c'è ancora da conquistare
e da quella stella
per tutto l'universo
l'uomo si spazia, per superare se stesso.
Non vi fermate
dovete costruire la vostra torre
la torre di Babele
costi quel che costi
anche guerra dopo guerra
siete o non siete i padroni della terra?
Non vi fermate
dovete costruire la vostra torre
la torre di Babele
si deve fare e serve a dimostrare
che l'uomo è superiore
a ogni altro animale!...
Venderò
Venderò le mie scarpe nuove
ad un vecchio manichino
per vedere se si muove
se sta fermo
o se mi segue nel cammino
Venderò il mio diploma
ai maestri del progresso
per costruire un nuovo automa
che dia a loro più ricchezza
e a me il successo
Ai signori mercanti d'arte
venderò la mia pazzia
mi terranno un pò in disparte
chi è normale
non ha molta fantasia
Raffaele è contento
non ha fatto il soldato
ma ha girato e conosce la gente
e mi dice: stai attento
che resti fuori dal gioco
se non hai niente da offrire al mercato
Venderò la mia sconfitta
a chi ha bisogno
di sentirsi forte
e come un quadro che sta in soffitta
gli parlerò della mia cattiva sorte
Raffaele è contento
non si è mai laureato
ma ha studiato e guarisce la gente
e mi dice: stai attento
che ti fanno fuori dal gioco
se non hai niente da offrire al mercato
Venderò la mia rabbia
a tutta quella brava gente
che vorrebbe vedermi in gabbia
e forse allora
mi troverebbe divertente.
Ogni cosa ha un suo prezzo
e nessuno lo sa
quanto costa la mia libertà
Eaa
E A A ma come andiamo forte
eaa ormai nessuno ci può fermar
E A A giù per la discesa
eaa ormai nessuno ci può fermar
E A A diritti verso il burrone
eaa ormai nessuno ci può fermar
E A A ho parlato col conducente
e mi ha detto in un orecchio
che ha i freni rotti e che non vanno più
E A A mi ha detto che non è colpa sua
ma che lui farà il suo dovere fino in fondo
e poi si vedrà
E A A giù per la discesa, diritti verso il burrone
ormai nessuno ci può fermar
E A A mi son distratto per un momento
e il conducente ha premuto il bottone
e si è catapultato giù
E A A ma chi se lo aspettava
che era un pullman così attrezzato
che quello si catapultava giù
E A A gli altri continua a intonare cori
non si sono ancora accorti di niente
e continuano a cantar
E A A vorrei prendere in mano io il volante
però poi ripensandoci bene
ma chi me lo fa far
E A A qui le cose si mettono male
quasi quasi premo anch'io quel bottone
e mi catapulto giù
E A A ma come vanno forte
non si sono ancora accorti di niente
e continuano a cantar
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 18:31. -
tomiva57.
User deleted
Franz è il mio nome
Franz è il mio nome e vendo la libertà
a chi vuol passare dall'altra parte della città
compra il biglietto e non ti pentirai
per quello che ti dò non costa assai
Domani è il giorno, domani si partirà
con una carrozza per l'altra parte della città
e come pinocchio non crederai ai tuoi occhi
quando vedrai il paese dei balocchi
West Berlino splndente ti apparirà
e nella notte la luce ti abbaglierà
e nelle vetrine aperte ai desideri
i sogni tuoi proibiti fino a ieri
Senti che suoni, c'è musica dall'altra parte
e nelle strade la gente che si diverte
è sempre festa, l'altra città ti aspetta
non perder tempo, compra il biglietto in fretta
Lì tutto è permesso, lì tutto si può comprare
e ti conviene spendere senza pensare
e se non avrai più i soldi una mattina
ti troverai dall'altra parte della vetrina
È come un gioco, e ognuno ha la sua parte
e quando alla fine avrai giocato tutte le tue carte
non ci pensare non aver paura
che nella vetrina farai la tua figura
Ma chi è
Viva la guerra
Quando all'alba la campana suonerà a raccolta
raccogli le armi va in strada
e lascia tutto dietro quella porta...
Il nemico ti aspetta lontano oltre il mare
e tu non puoi tirarti in dietro, no
questa guerra si deve fare!
Viva, viva la, viva la guerra
Santa, santa la, santa la guerra!...
Hai lasciato la tua donna e la tua terra
ma è per il suo bene, è per la sua gloria
che tu ammazzerai
Il crudele Saladino è bene armato e forte
ma tu non lo temi, tu non hai paura
e hai anche Dio dalla tua parte
Viva, viva la, viva la guerra
Santa, santa la, santa la guerra!...
Sei un soldato e difendi la libertà
e quelli contro sono cattivi
di loro non aver pietà!....
E se per caso tu morissi non devi temere
perché ti faremo, un bel monumento
che tutti quanti potranno vedere!....
Viva, viva la, viva la guerra
Santa, santa la, santa la guerra!...
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 18:49. -
tomiva57.
User deleted
Cantautore
tu sei forte
Tu sei bello
tu sei imbattibile
tu sei incorruttibile
tu sei un cantautore
tu sei saggio
tu porti la verità
tu non sei un comune mortale
a te non è concesso barare
tu sei un cantautore
tu sei un'anima eletta
tu non accetti compromessi
tu non puoi sbagliare
tu non devi lasciarti andare
tu sei un cantautore
No, tu non puoi lamentarti
che ti senti male
che ti scoppia la testa
e non ce la fai più a guidare
Ma non farci ridere a dire
che anche un camionista
si ferma ogni tanto a riposare
perchè a un camionista
non ti puoi paragonare
tu sei un cantautore
Non li senti, trattenere il respiro
quando sei lì in alto, e cammini sul filo
qui nel grande circo, tu oramai sei il re
Ma non è giusto
che tu hai tutto
e noi invece no
tu sei perfetto
tu non hai un difetto
che rabbia che ci fa!
Si è vero, sono io il più bravo
si, è vero, sono io il più bravo
nessuno è bravo come me
Si è vero, sono io il più saggio
sono io il più intelligente
e poi sentite come canto bene
tu sei buono
tu sei vero
tu sei onesto
tu sei modesto
tu sei un cantautore
tu sei semplice
tu sei sicuro
tu sei generoso
tu sei valoroso
tu sei un cantautore
tu sei senza macchia
tu sei senza peccato
tu sei intoccabile
tu sei inattaccabile
tu sei un cantautore
Quante brave persone
Quante brave persone
tutte bene vestite
tutte bene educate
timorate di Dio
.... Quante brave persone
Quante brave persone
nelle loro casette
con le belle famiglie
tutte bene ordinate
tutto il resto non conta
fuori il resto non conta
... Quante brave persone
Quante brave persone
che poi arrivano a casa
e chiudono bene la porta
e si barricano dentro
fuori il resto non conta
tutto il resto non conta
le notizie da fuori
le ricevono solo
attraverso i canali
del modello 38 a colori
Fandango
Oramai che i baci tuoi più non mi sazian
cercherò un'altra, dentro i sogni di Tarzan
Sì lo so, che tu di me hai scarsa considerazione
però prima di darti il tempo di fare la prima mossa
mi trovo un posto di ala destra dentro una squadra di pallone
Quando tu e tutti gli altri scienziati amici tuoi
organizzate un consesso sul tema dell'umana sopravvivenza
parlate, parlate, ma tutto quello che riuscite a fare
è di soddisfare l'indecenza
Mi hanno riferito che tu stai cucendo un'altra bandiera
perché quella che tenevi era passata di moda
era tutta verde con una palla nera
E intanto tu diventi ogni giorno più cretina
e adesso ti sei messo in testa che devi partire
e prendere lezioni di tango in Argentina
Edited by tomiva57 - 16/4/2013, 18:39.