BALLI POPOLARI

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    Tip-tap




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    Il tip-tap è il nome con cui è nota in Italia la tap dance. Tale nome ha, molto probabilmente, una derivazione onomatopeica.

    Il tip-tap è un genere di danza in cui il ballerino indossa lo strumento musicale a percussione, composto da scarpe con adattamenti speciali per produrre suoni. Difatti lo scopo principale della tap dance è di "suonare" una linea ritmica, a cappella o integrata in una linea melodica.

    Per rendere il suono più marcato ed udibile si usa attaccare degli inserti, generalmente di alluminio, alla punta ed al tacco delle scarpe; tali inserti sono detti "claquettes" o "tap". Nella storia sono state utilizzate diverse varianti di questi inserti, da quelli di legno (di origine irlandese) a quelli di ferro, passando per la sola scarpa di cuoio (stile 'soft shoes').


    Storia
    Il tip-tap è stato creato combinando elementi di percussioni africane, e danzando con le tecniche di balli europei tipo il "clog" 15birlandese, attualmente molto conosciuto per lo spettacolo Riverdance, e lo step dancing. Il tip tap trova origine nei bassi ceti, sviluppandosi attraverso "battaglie" competitive agli angoli delle strade fra immigrati irlandesi e schiavi africani. Tra il 1700 ed il primo 1800 gli schiavi africani delle piantagioni svilupparono un tipo di danza ricollegabile al loro "juba" (danza rituale religiosa africana accompagnata da ritmiche battute di mani e suoni e tamburi): quando furono portati in America, fu loro vietato di praticare la loro religione, ed essendo le percussioni una parte integrante dei loro rituali, furono i battiti di mani e il percuotere il pavimento con i piedi a sostituire le originarie percussioni.

    Il periodo di massima fioritura di questa arte è stato tra il 1900 ed il 1955, quando era il tipo di danza principale nel Vaudeville e a Broadway. In quel periodo anche molte orchestre includevano tra i propri elementi dei ballerini di tap: in quel tempo la tap dance era detta anche "jazz dance", perché il jazz era la musica con cui si esibivano i ballerini di tap.

    Con progressive modifiche, pulizia dei movimenti e creazione di passi nuovi si arrivò a ciò che fu definito "american tap dance". I ballerini assunsero una posizione più rilassata, elegante, e furono inseriti movimenti con le braccia e le spalle, inizialmente un po’ trascurate.

    Negli anni '30, '40 e '50 i migliori artisti si spostarono dal Vaudeville al cinema ed alla televisione, da cui la notorietà di alcuni artisti anche in Italia come Fred Astaire, Ginger Rogers, Gene Kelly o la famosa "Riccioli d'oro" Shirley Temple.

    come-iniziare-a-praticare-tip-tap_c1a597336edcf548a59f6b763800c193Grandi talenti come Bill Robinson e John Bubbles aiutarono a definire regole e movimenti, e più tardi Hollywood popolarizzò il tip-tap nel mondo con i film di Fred Astaire, i Nicholas Brothers, Eleanor Powell ed altri grandi artisti. Durante gli anni ’50 lo stile del ballo cambiò, ed il tip-tap perse la sua popolarità nonostante continuasse ad essere praticato dagli amatori del genere.

    Negli anni ’60 la grande rinascita: eventi pubblici di rilievo riportarono alla ribalta questo particolarissimo ballo, che improvvisamente fu considerato una forma d’arte più che di divertimento. Fu ripescato per film e spettacoli teatrali, portato nel mondo con concerti e musical, ripreso anche a Broadway (Black and Blue, Bring in da noise Bring in da funk, Tap Dogs) e nelle pellicole (Cotton Club, Steppin’ out, Tap). Il 25 maggio è stata proclamata giornata nazionale del tip-tap, ed è celebrata con entusiasmo in tutti gli Stati Uniti.

    Un particolare tecnico: i primi ballerini nel 1920 usavano scarpe con le suole di legno. L’inserimento di pezzi metallici sotto le suole arrivò più tardi, e l’utilizzo dell’alluminio diventò lo standard.

    Ballerini
    I film degli anni '50 hanno dato grande notorietà a Fred Astaire, Ginger Rogers, Gene Kelly e Shirley Temple. Tra i principali artisti che hanno contribuito allo sviluppo di questa danza nei primi del Novecento fino a metà degli anni '50 vanno ricordati: Steve Condos, John W. Bubbles, Charles "Honi" Coles, Vera-Ellen, Ruby Keeler, Jeni LeGon, Ann Miller, Ann Pennington, I Nicholas Brothers, Bill "Bojangles" Robinson e Jimmy Slyde.

    Dopo un periodo di oblio il ritorno del tap è stato realizzato grazie ad artisti più giovani, anche se meno noti alla massa, come Brenda Bafalino, Lane Alexander, Sam Weber. Di questa nuova corrente forse più noti in Italia sono Gregory Hines (interprete in "Il sole a mezzanotte" ("White Nights" 1985) con Mikhail Baryshnikov e Isabella Rossellini, dove firma anche le coreografie di tap) e Savion Glover per il cartone animato Happy Feet (2006).

    Uno dei più grandi ballerini di "clog irlandese" contemporanei è Michael Flatley.


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  2. gheagabry
     
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    Cha cha cha


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    Il Cha cha cha è una danza latino-americana.

    Nato a Cuba nei primi anni del XX secolo, si chiamava in origine Cha Cha. In seguito fu contaminato da altre danze: Mambo, Rumba, Danzón e Son.

    Esistono 4 differenti ipotesi sul significato letterale dell'espressione "Cha Cha Cha":

    Attributo onomatopeico strettamente legato al ritmo della danza, scandito dal tempo delle percussioni.
    Riproduzione del suono prodotto dalle scarpe durante la danza, in particolar modo nel triplo passo.
    "Cha cha" è il nome di un sonaglio cubano, propriamente adoperato durante la danza.
    Riproduzione del suono emesso dallo sbattere dei piedi sulla battigia.
    Il "Cha Cha Cha" è una danza relativamente semplice da apprendere, ma i passi di base sono leggermente più complicati di quelli di altre danze. Il ritmo che viene contato durante l'esecuzione dei passi è: "due-tre-cha cha cha".

    Passi base:

    tempo 2: il ballerino con il suo piede sinistro trasferisce il peso del corpo in avanti, tenendo il piede destro fermo (la ballerina trasferisce il peso indietro).
    tempo 3: il ballerino trasferisce il peso del corpo verso il dietro tenendo fermi entrambi i piedi (la ballerina trasferisce il peso in avanti).
    tempo 4 e 1 (o cha cha cha) il ballerino esegue uno chassé verso la propria sinistra (la ballerina fa lo chassé verso la propria destra).
    Si ricomincia invertendo il ruolo tra la ballerina e il ballerino.

    Il cha cha cha è composto da tre passi: sinistro, destro e cha cha cha. Il tempo quattro è diviso in due mezzi tempi (piede sx e poi dx), al tempo 1 si chiude il cha cha cha di nuovo sul piede sx. Se è avanti o laterale sx, il cha cha si inizia col piede sx e poi dx (tempo 4), e di nuovo sx (tempo 1). Viceversa, se si muove indietro o laterale sx, il cha cha inizia al contrario con piede dx, sx e poi dx (tempo 1). Il cha cha cha è ballato sul posto, ad eccezione del giro dx e sx, dove è eseguito durante il giro, quindi in linea curva. Nel giro sx, si esegue il cha cha cha per mezzo giro (sx avanti, perno sul dx ruota a 45°, sx avanti), l'altro mezzo giro è dx avanti, sx gira sul posto e dx chiude avanti (come nella guelta sinistra in salsa), e secondo cha cha cha sul posto.

    In genere, i piedi sono di solito allineati tra loro in orizzontale, oppure in linea obliqua nel pasitos dell'unghia/ calcio, o incrociati.

    Tra i cha cha cha più celebri possiamo ricordare Torero di Renato Carosone e Cha cha cha della segretaria di Michelino & il suo complesso, e ci sono anche altri, come La mucca regina di Dolores Olioso e Fabio Cobelli e Estate cha cha cha di Giada Monteleone e Fabio Cobelli.

    Storia
    Il cha cha cha, tra i ritmi di provenienza afro-cubana, è forse quello che ha goduto di maggiore popolarità. Sviluppato all'inizio del secolo a Cuba insieme al danzòn, al son e alle prime forme di rumba e mambo, si diffuse come ballo di coppia nei primi anni cinquanta. Sembra che a dare il nome a questa danza sia stato un sonaglio, il cha-cha. Ricavato dal baccello di alcune piante caraibiche, il cha-cha costituiva, nelle tipiche formazioni voodoo di Haiti, una sorta di metronomo, utilizzato dalla guida del gruppo per scandire il tempo delle danze e dei canti di contenuto religioso. Tuttavia altre fonti sostengono che cha-cha-cha sia un termine onomatopeico: evocherebbe il fruscio prodotto dal movimento dei piedi sul terreno. Nel 1948 il musicista Enrique Jorrìn cominciò a suonare una parte del danzòn con un nuovo ritmo sincopato (in 4/4). Si trattava di “Nunca”, un motivo messicano di grande successo che, modificato nella seconda parte secondo il nuovo stile di musica e canto, venne lanciato come “La engañadora”. Il ritmo era quello di un mambo lento e i ballerini cubani cominciarono a danzarlo con un triplo movimento dei fianchi; gradualmente questo ancheggiamento venne modificato in tre passi e nacque il cha cha cha.


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  3. gheagabry
     
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    Danza indiana



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    La danza classica indiana che oggi si può vedere sui palcoscenici di tutto il mondo, è una disciplina molto antica che una volta faceva parte dei rituali del tempio, per questo era considerata di buon auspicio. Essendo apprezzata come una delle danze più complete (perché comprende anche un lavoro teatrale unico), costituisce un valido supporto alla crescita dei bambini fornendo loro l’opportunità di fare sano movimento, con un lavoro che coinvolge tutte le parti del corpo, che stimola la fantasia del bambino attraverso l’utilizzo delle storie narrate nella danza stessa e che porta, grazie al fondamentale ruolo del ritmo, allo sviluppo dell’ascolto musicale. Nel corso degli incontri si sperimenteranno i passi base, i ritmi, il linguaggio delle mani, i movimenti degli occhi e le espressioni del volto.
    Per gli adulti invece, oltre ai benefici del lavoro sul corpo, si tratta anche di intraprendere un viaggio all’interno di una cultura antica, lontana e particolarmente affascinante..



    Introduzione al Bharata Natyam
    danza-indianaAppartenente ai sette stili principali di danza classica Indiana, il Bharata Natyam, è considerato la forma di danza classica più antica del mondo. La prima citazione ufficiale viene infatti individuata in un testo che risale a più di 2500 anni fa. Con origini quindi che si perdono e si fondono con la Storia, la raffinata e sofisticata arte del Bharata Natyam sopravvive al giorno d’oggi grazie ad un intrinseco senso di bellezza unltraterrena e di stupefacente dinamismo.
    Il Bharata Natyam detiene un’intima connessione con gli antichi bassorilievi e le sculture che per secoli hanno ornato i templi dell’India meridionale, con la pittura e con gli antichi testi sacri, un vincolo quindi che pur assegnandole notevole autorità, non ha mai ostacolato l’evolversi creativo che la danza richiede.
    Il Bharata Natyam abbraccia i concetti più astratti ed evoluti esplorati dal pensiero umano, principi illustrati dalla poesia, adornati dalla melodia ed incorniciati dal perimetro del ritmo. Visivamente questo stile racchiude la staticità ieratica della geometria sacra contenuta nelle linee stilizzate e nei volumi sensuali sapientemente combinati nelle sculture che ancora oggi possono essere ammirati all’interno dei templi dello Stato meridionale del Tamil Nadu. L’origine stessa della danza infatti sboccia nel perimetro sacro del tempio, dove la casta delle devadasi, ancelle degli dèi, offriva la propia arte, la danza, il canto, la musica e la devozione, come servizio quotidiano alla divinità.

    Al giorno d’oggi il Bharata Natyam ha lasciato il recinto del tempio per il palcoscenico dei teatri dell’India e del mondo intero, diffondendo così attraverso il tintinnìo delle cavigliere questa forma d’arte antichissima ma al tempo stesso sempre attuale.
    La gioia che illumina il volto della danzatrice, ciò che negli Shastras viene descritto come Paramananda, emerge dall’intima relazione con il divino a cui ogni danzatrice aspira. L’origine della bellezza del Bharata Natyam risiede nell’abilità di creare un canale, metaforicamente simile a un cavo elettrico, attraverso il quale l’emozione può scorrere e raggiungere coloro che, anche se sconosciuti, assaporano attraverso la danzatrice l’unione immortale e indistruttibile che intercorre tra Brahman e Atman, l’anima universale e l’essenza individuale di ogni essere umano. Anche quando eseguita senza un pubblico, la danza riesce a liberare il corpo, le mente e lo spirito dai turbamenti e dalle ansie della vita quotidiana per innalzare la coscienza dalle illusioni del mondo e riportala alla pace del divino.


    Lo Studio del Bharata Natyam
    Il termine Bharata racchiude già in sè l’essenza di questa forma d’arte.Suddividendo la parola in tre parti si ottengo le sillabe Bha, Ra e Ta, che a loro volta formano le espressioni Bhava, Raga e Tala, rispettivamente l’espressività e le emozioni, la melodia e i ritmo. La danzatrice di Bharata Natyam deve saper combinare questi treprincipi alla perfezione. Per raggiungere tale finalità occorrono anni di seria dedizione, disciplina ed enorme passione.


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    FONTE:http://www.yogamilano.it/

     
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  4. gheagabry
     
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    La Rumba



    Nella musica cubana con il termine rumba si identifica un insieme di ritmi musicali e di danze. La rumba trova le sue radici nella musica portata a Cuba dagli schiavi africani deportati sull'isola dai colonizzatori spagnoli. Ritmicamente è basata sulle cinque battute che identificano la clave.

    La rumba si sviluppò nelle provincie de L'Avana e Matanzas alla fine del XIX secolo. Essendo un ballo afro-cubano sensuale ed energetico, la rumba fu spesso repressa e bandita poiché era considerata oscena. La rumba cubana è completamente diversa dalla rumba da sala, o dallo stile di musica africana chiamata anch'essa rumba. La rumba cubana è ballata tutt'oggi a L'Avana, Matanzas e nelle altre città dell'isola come anche nelle aree rurali, specialmente quando predomina la comunità africana, sebbene ora ha subito delle influenze dal Jazz e dall'hip hop.

    La rumba cubana spesso inizia con un cantante solista che pronuncia sillabe senza particolare significato ('diana'). Quindi comincia ad improvvisare un testo indicando il motivo per cui viene cantata quella particolare Rumba ('decimar':strofa di dieci battute), oppure comincia una canzone più o meno ripetitiva come: "Ave Maria Morena" (Yambú, Anónimo), "Llora Como Lloré" (Guaguancó, S. Ramirez), "Cuba Linda, Cuba Hermosa" (Guaguancó, R.Deza), "China de Oro (Laye Laye)" (Columbia), "Malanga (Murió)" (Columbia)".

    La rumba cubana può essere suddivisa in tre categorie: Yambú (lo stile più vecchio e lento), Columbia, e Guaguancó (lo stile più popolare, che abbiamo ascoltato in brani come Quimbara di Celia Cruz).

    Carlos Vidal Bolado (meglio noto come Carlos Vidal) fu il primo a registrare la rumba popolare (Ritmo Afro-Cubano SMC 2519-A e 2520-B, circa 1948)



    È il ballo dei contadini cubani di origine africana, da non confondersi con l'omonimo ballo da sala di origine statunitense che ne rappresenta una recente evoluzione caratterizzata da un'esecuzione diversissima.Le popolazioni nere, cercitivamente introdotte nell'isola, portarono con sé il proprio folclore, che, combinatosi con la cultura cattolica degli spagnoli, favorirono la nascita di balli di suggestione religiosa che descrivevano gli dei del pantheon cubano. Erano i balli della cosiddetta santeria.Altre danze, invece, erano di origine non religiosa e nascevano dai ritmi suonati nelle feste popolari di piazza, come la famosa "Conga".Durante i secoli della schiavitù in alcune regioni i padroni permettevano circa una volta al mese agli schiavi di incontrarsi per socializzare in feste che duravano tutta la notte. Durante queste feste gli uomini ballavano in modo virile e le donne in modo femminile e seducente. Lo scopo era quello di conquistarsi a vicenda.Nella Rumba la donna muove spalle, fianchi e piedi, con portamento altero o indifferente se vuole respingere il maschio o seducente se invece lo vuole conquistare, mentre il ballerino cerca di approssimarsi a lei con fare disinvolto, per poi tentare di affascinarla e lusingarla con le proprie movenze. È quindi il ballo di seduzione per eccellenza. Spesso viene inserito all'interno della coreografia un gioco di abilità tra l'uomo e la donna, nel corso del quale il primo effettua dei rapidi movimenti pelvici a simulare il rapporto sessuale, chiamati "vacunao". Questi possono essere anche fatti con un rapido gesto della mano o del piede. La donna deve ripararsi da questi movimenti proteggendosi prontamente l'inguine con una mano, con la gonna o girando le spalle all'uomo. Vince il più abile e veloce.I tre stili più noti di Rumba sono lo Yambù, nel quale è vietato qualsiasi contatto tra i ballerini, il Guaguancò in cui più intensamente le coreografie esprimono il corteggiamento e più espliciti sono i richiami sessuali e il Columbia, vero e proprio rituale riservato all'uomo, in cui questi dà prova della propria abilità, a volte legandosi ai piedi alcuni coltelli, a rappresentare gli speroni con cui il gallo trattiene la gallina durante l'accoppiamento, e si esibisce in virtuosismi sul ritmo impresso dai percussionisti.La Rumba è consigliata a chi sente nel sangue il ritmo delle percussioni e cerca nella danza un momento di sfogo e di abbandono.

     
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  5. gheagabry
     
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    Il Merengue




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    Il merengue è una danza caraibica nata nella Repubblica Dominicana intorno alla metà del XVI secolo. Tuttavia la disputa sulla sua origine resta ancora irrisolta.


    Caratteristiche
    La struttura musicale ruota attorno agli strumenti a corda e alle percussioni; il ballo invece segue movimenti molto ritmati, per lo più delle spalle e dei piedi, e non è difficile notare le decise influenze africane.

    Come in tutte le danze latino-americane la musica è caratterizzata da un ritmo molto veloce (in 2/4) e sincopato: il primo battito di ogni misura è fortemente accentato e, come in una marcia sul posto, ad ogni battito musicale corrisponde un piccolo passo con trasferimento di peso. Tuttavia, il merengue si distingue dagli altri balli caraibici per il profondo contatto tra i partner che danzano strettamente allacciati in gran parte delle figure, e per un movimento di fianchi e di ginocchia (simile a quello della recente lambada) molto pronunciato. Oltre alle figure base, la tecnica prevede una serie di volteggi semplici ma d'effetto.

    Storia
    Il Merengue è il ballo nazionale della Repubblica Dominicana[senza fonte] e rappresenta una sintesi dei 3 elementi che hanno formato la cultura del paese. Il "tipico" gruppo musicale di merengue è formato da un suonatore di güira (strumento dei nativi dominicani), uno di tambora (strumento africano) e uno di fisarmonica (strumento europeo).

    Si dice che le radici di questo ballo siano da ricercare ad Haiti, ma questo è contraddetto dal fatto che il 'Merengue' fosse diffuso in molti altri paesi dell'America Latina già nel 1800.[senza fonte]

    La parola merengue significa meringa (una preparazione dolce a base di albume di uova e zucchero a velo). Non si conosce il vero motivo per cui questa parola sia stata associata al genere musicale, si pensa però che sia a causa della traccia del movimento dei ballerini sulla pista da ballo che ricorderebbe quella del movimento necessario a montare l'uovo nella preparazione del dolce[senza fonte]

    La sua vera e propria diffusione inizia con gli anni Trenta grazie all'incontro con il jazz che determinò la formazione di orchestre più grandi e negli anni Cinquanta, con la diffusione del genere latino-americano negli Stati Uniti e in Europa, il merengue conobbe un discreto successo: veniva ballato anche sulla musica del samba e su tutti i ritmi afro-latini dotati di un battito molto accentuato. Alla fine degli anni Ottanta il merengue si diffuse nelle discoteche, in una forma per la verità più veloce e meno melodica; il rinnovato successo di questo ballo di coppia, oltre che polarizzare l'attenzione verso i musicisti Juan Luis Guerra, Jossie Esteban, Fernando Villalona e gruppi come la Coco Band, ha stimolato la crescita dell'interesse nei confronti di tutta la musica latino-americana.

    È uno dei ritmi caraibici più popolari in Europa. Si tratta del ballo popolare della Repubblica Domenicana. La sua affermazione in quest'isola ha passato i limiti del mondo della musica e del ballo, facendolo assurgere ad un vero e proprio momento di folclore: essere nella Repubblica Domenicana oggi significa essere sommersi senza sosta da musica Merengue.Questa isola ha avuto una storia assai martoriata: terra di pirati e filibustieri, venne assoggettata dalla Spagna, che successivamente ne cedette il territorio occidentale alla Francia che lo battezzò con il nome, che tuttora conserva, di Haiti. Durante i secoli vi furono conquiste, liberazioni e rivolte di schiavi e ancora oggi, nonostante la ricca industria del turismo, vi sono enormi contraddizioni sociali e sono diffusi l'analfabetismo e la disoccupazione.La popolazione cerca e trova, dunque, in questo ritmo, il pretesto per non darsi pensiero della dura realtà del vivere quotidiano ed il fatto che il Merengue abbia raggiunto una popolarità mondiale li rende fieri e ha fatto scegliere loro questa musica come emblema della loro isola nel mondo.Diversamente da altri balli di origine caraibica, che fondendosi con la tradizione rock e jazz statunitense sono andati incontro a radicali trasformazioni, il Merengue ha mantenuto la propria identità e spontaneità. È un ballo che esprime sensualità, passione e voglia di vivere attingendo dall'energia delle percussioni e riversandola nei movimenti del bacino. In Nordamerica ed in Europa si è accentuata la carica erotica del ballo, tanto che viene insegnato e ballato stando allacciati al partner. In realtà la tradizione domenicana prevede che i ballerini si trovino uno di fronte all'altro ma con i corpi staccati. La carica passionale, in questo modo è meno esplicita, ma pervade comunque la coppia. Personalmente ritengo che stringersi al partner sia un facile trucco per esibire quella sensualità che più difficilmente potrebbe venire espressa stando a distanza. I trucchi possono essere facili scorciatoie, ma non soddisfano lo spirito dei veri interpreti della musica e del ballo.I passi codificati sono in verità ben pochi. Si basa sull'improvvisazione e sulla fantasia, soprattutto dell'uomo, che guida la compagna nelle figure. È il ballo ideale per il principiante: facile, ben ritmato, allegro. L'uomo può imparare facilmente a condurre la donna e questa a rilassarsi per lasciarsi guidare.



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  6. gheagabry
     
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    Salsa (danza)


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    La salsa è il ballo di coppia danzato sulle note dell'omonimo genere musicale, ed ha movimenti e regole codificate. Esistono varie scuole, stili e tecniche diverse; tuttavia le principali sono la salsa cubana, la salsa venezuelana e la salsa portoricana, le quali a loro volta possono dividersi in altre sottocategorie (come la NY Style, altrimenti nota come Mambo On2).


    Struttura
    Uno degli elementi chiave di questo ballo è la pausa (chiamata anche battuta, sospensione o stop) sul quarto tempo del ritmo: durante l'esecuzione dei passi, per ogni tre "step" ballati ce n'è uno non ballato. Tale caratteristica subisce varianti ed evoluzioni a seconda della scuola e del gusto dei ballerini.

    Pur esistendo sequenze di movimenti predefinite, chiamate figure o coreografie, la concatenazione di queste l'una all'altra è basata sull'improvvisazione; sta quindi alla fantasia dei ballerini costruire i vari passi di danza durante tutto l'arco del brano.

    La posizione di partenza del ballo è un abbraccio frontale asimmetrico con 4 punti di contatto tra uomo e donna:

    l'uomo posa la sua mano destra dietro la schiena della propria ballerina all'altezza della spalla;
    la mano sinistra dell'uomo le tiene la mano destra (col braccio leggermente piegato e sotto l'altezza della spalla);
    la mano sinistra della donna tocca la spalla (destra) dell'uomo;
    entrambi si guardano diritto negli occhi.
    Tale posizione è detta di coppia chiusa. Ma in genere viene abbandonata quasi subito, durante la danza, per lasciare spazio alla posizione di coppia aperta, che è il vero punto di partenza per le varie figure: uomo e donna si tengono uno davanti all'altra mano destra con mano destra e sinistra su sinistra, non abbracciati, in genere l'uomo mette le mani sotto quelle della donna.

    Esiste anche un momento in cui la coppia si divide e i due ballerini eseguono un assolo di passi (chiamati Pasitos, o Shines), molto presenti soprattutto nella salsa portoricana. Meno frequente nello stile cubano, nel quale l'unico momento di assolo è lasciato alla rumba cubana.

    Questo ballo sottostà alla convenzione (comune anche ad altri balli) che vuole che l'uomo guidi e la donna segua. In buona sostanza l'uomo, mediante il linguaggio corporeo, comunica alla donna i vari spostamenti, giostrando opportunamente le varie pressioni con la mano destra sulla parte alta della schiena, sotto la scapola sinistra della donna, o alzando e abbassando le braccia, e imprimendo movimenti di rotazione.

    L'uomo dà il comando alla dama per le varie figure. Le mani si muovono in modo coordinato ai passi, per indicare alla donna quale movimento stanno per eseguire entrambi o solo uno dei due (cambio posto, ponte, cambio coppia; giro dx/giro sx esterni, oppure interni verso il petto). Senza indicazioni, l'altro continua a eseguire il passo base.

    L'uomo esegue il tempo 1 sempre sul piede sinistro, il 5 sul destro. Le figure hanno un 3 tempi di preparativo (+ pausa) in cui l'uomo prepara la mano per indicare alla donna la figura da eseguire (apro, giro, guelta, ecc) e 3 tempi di esecutivo (+ pausa) in cui la donna o l'uomo mettono in atto la figura: la donna inizia la figura sempre al tempo 5.

    I pasitos che si eseguono in assolo (e in coppia) sono: base avanti e indietro, laterale dx/sx, calcio (al tempo 1 sx coi due piedi lato dx, e 5 col piede dx e i due piedi a lato sx), gancio (al 3 dx incrocia indietro sx; al 5 sx incrocia dx indietro), unghia e, guelta dx/sx, una sola gamba, passo lungo (al tempo 2) e sempre più stretti fino a marcia sul posto, incrocio indietro e incrocio avanti (sul tempo 3), con le varianti:

    tre passi incrociati avanti o indietro (sx incrocia avanti a destra, dx incrocia avanti a sx, e di nuovo sx chiude a destra);
    quadrato (sx indietro, dx incrocia avanti a sinistra, sx avanti, dx laterale a dx);
    sussicue (rivolti al lato dx piede sx incrocia avanti a dx fino al 3, poi girati dal lato sx piede dx incrocia avanti sx);
    tripla punta, o punta-punta (sx incrocia avanti dx, torna a sx e incrocia di nuovo dx avanti come al tempo 1; dx incrocia sx avanti, torna a dx e di nuovo come al tempo 3);
    Oltre ai pasitos, abbiamo la guelta destra/sinistra che si distingue a in giro esterno (dx/sx) e giro interno (dx/sx), e il mezzo giro (dx e sx), sia per l'uomo che per la donna. Il giro esterno è più frequente nelle figure.

    In coppia il passo principale per l'uomo, ripetuto più di frequente nelle varie figure, è il cambio posto.

    PaarkurseCon la caricia (carezza) la mano destra del ballerino prende la mano dx della dama e la porta sopra la testa della dama fino a toccare il collo, dopodiché la mano sinistra prende la mano sinistra della dama e la porta sopra la testa del ballerino fino a toccargli il collo (lato destro). La caricia si può eseguire durante un passo base, sia dopo una guelta destra (giro in senso orario) della dama, dove però i contatti tra le mani sono invertiti rispetto alla norma (che è: mano sinistra uomo con destra donna, destra uomo con sinistra donna).

    Ritmo
    La clave è lo strumento musicale il cui suono viene solitamente preso come punto di riferimento per gli attacchi dei passi. In realtà, per un ballerino di salsa, la difficoltà principale è trovare la prima battuta (che coincide con la prima battuta della quartina musicale); essendo la sezione ritmica spesso molto articolata ed eterogenea, nei brani di salsa, i numerosi strumenti percussivi che si sovrappongono necessitano di un orecchio allenato, per far sì che il movimento del corpo si coordini al ritmo. Tale esercizio è sovente difficile per il principiante, ma man mano che si procede nell'apprendimento del ballo, l'abitudine all'ascolto genera la capacità di decodificare all'istante gli accenti delle varie percussioni.

    Per trovare l'uno musicale, e quindi la prima battuta di salsa, è necessario anche un attento ascolto della voce solista e del coro, l'inizio del canto o particolari accenti della voce solista indicano l'uno musicale, mentre l'inizio del canto del coro spesso coincide con la quinta battuta (la prima della seconda terzina di movimento).

    Il tempo è 4/4 e la battuta è di tipo composto, da due cellule ritmiche, quindi due sequenze di 4/4, di cui: il tempo 1 ha accento metrico forte (4/2), il terzo beat ha accento ritmico mezzoforte (4/4), la terza e la quarta nota hanno accento ritmico debole (4/8). La somma dei tempi è appunto 4/4. Uguale si ripete nella seconda cellula ritmica da 5 a 8: tempo 5 (4/2), tempi 6 e 8 (8/4), tempo 7 (4/4). La pausa sui tempi 1 e 5 è solo per chi balla che non esegue movimenti, non per la musica che continua. Pertanto, non è la semplice ripetizione di una battuta di due note-passi (come nel cha cha cha), perché la prima nota ha durata doppia della terza. A ciò corrisponde nella danza che si marca con maggiore forza il passo 1 e 5, che il maestro o conta tutti i passi o dà il tempo ai beat 1 e 5, e chi perde il ritmo si ferma e riprende a ballare in genere a questi due passi.

    Esistono due modi principali di ballare la salsa: "sulla melodia" (quindi attaccando sul tempo 1) oppure "sulle percussioni" (quindi sul tempo 2) denominato "dos". Ballando sull'1 o sul 2 si è anche "in frase" (Frase musicale). Questo è un discorso di tipo musicale, che si basa sugli "accenti" dei tempi forti. La salsa cubana solitamente si balla sul tempo 1 cioè sulla melodia, mentre la portoricana sul 2 cioè sul "dos".

    Un'ulteriore evoluzione è ballare sul break, tipico dello stile newyorkese ma ormai utilizzato anche nella portoricana perché più semplice da eseguire.

    La frase della salsa cubana e composta da otto tempi (uno, dos, tres, cuatro, cinco, seis, siete, ocho) però il quattro e l'otto non si contano perché sono considerate pause.

    Tipi di salsa
    Nei paesi d'origine, il ballo della salsa ha sempre fatto parte della cultura e dell'identità collettiva in modo molto radicato. La versione che è stata esportata nel mondo occidentale, ad uso delle scuole di danza, dei circoli, delle balere, è spesso "modificata" confezionata secondo lo stile della salsa da spettacolo, contrapposto invece alla salsa da strada, ovvero quella propria dei paesi caraibici.

    Nella salsa da strada, ritroviamo infatti un modo di ballare legato all'improvvisazione estemporanea, a volte poco coreografico, e improntato soprattutto nei movimenti corporei effettuati in perfetta sintonia con il partner e con la musica.

    La salsa da spettacolo, invece, è più figurata e costruita, si dà maggiore risalto allo stile dei movimenti negli spazi e nei tempi "canonici" del ritmo, numerose sono le coreografie e le sequenze di passi codificate e acquisite come bagaglio personale dei ballerini; e a volte, ciò va a discapito della "spontaneità" istintiva nel sentire 'proprio' il ritmo e le vibrazioni musicali. Ad ogni buon conto, pregi e difetti sussistono in entrambi gli stili.

    Anche in questo genere, non mancano le contaminazioni con altri balli: alcuni maestri infatti, insegnano passi che includono dei movimenti presi a prestito dall'hip hop, dal funky, spesso inserendoli nelle coreografie abituali.

    In genere, ciò che attrae il principiante e lo invoglia ad imparare questo ballo, è innanzitutto il clima di divertimento e allegria evocato dal tipico ritmo musicale, movimentato e festoso. Un altro motivo è senz'altro la socializzazione: questo tipo di ballo infatti, specie nelle scuole di salsa, presuppone ed invita ad instaurare rapporti umani con i vari partner.

    Stile venezuelano
    Questo stile nasce nei sobborghi di Caracas e si caratterizza per essere molto romantico. Si balla in coppia, avendo come passo base l'uomo che avanza con il piede sinistro e la ballerina che indietreggia con il destro; successivamente, viene effettuata da entrambi un'apertura laterale che prosegue con alcuni giri coreografici. Lo stile venezuelano è molto diffuso anche in Europa dove viene ballato ovunque.

    New York Style
    Il New York Style (che possiamo vedere più volte nel film Dirty Dancing, ambientato negli anni cinquanta) è molto simile alla Salsa portoricana, tanto che molti interpreti newyorkesi non riconoscono l'esistenza di una salsa portoricana, ma dichiarano che Mambo New York style ha dato origine alla Salsa Portoricana. Quindi il Mambo New York style non si distingue in modo netto dalla portoricana, ma alcuni ballerini la interpretano in modo diverso soprattutto perché si utilizza il "Break". Questi due stili di salsa compresa la salsa Los Angeles style si ballano in linea . Un altro fondamentale della salsa in linea e nel giro della donna che deve girare cercando di posizionare i piedi ''DRITTI'' sulla linea immaginaria che si segue durante il ballo. La salsa in linea e' uno stile molto elegante privo di movimenti del bacino ma ricco di movimenti puliti e sobri.

    Los Angeles Style
    Il Los Angeles Style invece si balla "sull'uno" quindi sul ritmo tipico della salsa cubana, ma mantenendo una ideale linea di ballo come nella salsa portoricana, con la novità che vengono inserite molte figure presenti in altri stili o provenienti dal rock and roll, in particolare figure e prese acrobatiche (questo stile viene chiamato anche salsa free style). L'origine della salsa Los Angeles style è attribuita al coreografo del film Salsa del 1988, che per esigenze di copione costruì una salsa free style. Nel film rock and roll acrobatico e salsa coesistono fino a contaminarsi, in seguito questo nuovo modo di ballare la salsa divenne un vero e proprio stile grazie al ballerino e coreografo messicano (di adozione statunitense) Francisco Vasquez.

    Tra le sottocategorie, è da evidenziare anche la nascita di una variante del ballo non ancora molto diffusa: la salsa cubana acrobatica, dove vengono inserite posizioni acrobatiche; a differenza della Los Angeles - dove queste vengono eseguite mantenendo la linea tra i ballerini - in questo caso le acrobazie vengono effettuate durante la rotazione verso destra tipico della salsa cubana.

    Uno stile che si è molto diffuso grazie agli artisti che lo hanno abbracciato è la Salsa Hip Hop. Questo stile è un insieme tra la salsa in linea (Los Angeles Style, New York Style, Portoricana) o la Salsa Cubana e l'Hip Hop.

    Lo stile è divulgato da salseri internazionali quali: Tropical gem (Fernando Sosa), U-Tribe, Effecto Latino (Maximo Rea), Chiquito & Dominican Power, Latin Black (Seo Fernandez), Leo Garcia (Raulin y Aaron), Salsachè (Lieb J.).


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    Paso Doble




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    Il paso doble è una danza molto caratteristica, che prende il nome in Spagna, la cui tecnica viene studiata e approfondita in Inghilterra.


    Nasce in Spagna all'inizio del 1900 come accompagnamento musicale alle sfilate delle quadriglie nello spettacolo di corrida, la cui tecnica viene studiata e approfondita in Inghilterra.

    Durante la danza i ballerini devono esprimere una storia di sfida come tra toro e torero, sottomissione e attacco. Importantissimo è l'atteggiamento e l'espressione corporea che deve quasi sempre mantenere la posizione delle braccia come se si usasse la cappa in mano; l'espressione del viso che deve avere carattere aggressivo con uso di forti focus verso il partner e lo spazio intorno a dove si danza.

    Venne inserito nella disciplina danze latino americane nel 1954. Le figure costruite per questo ballo sono di grande spessore artistico, tutte ispirate alle azioni del torero nella lotta contro il toro. Non è facile ballare il paso doble se non si entra nello spirito giusto. In questa danza sono coinvolte tutte le parti del corpo: le gambe, le mani, lo sguardo, il volto nel suo insieme. Il cavaliere deve dimostrare carattere e forza fisica notevoli. Il corpo della dama deve essere scattante: docile e nervoso.
    Il paso doble, nonostante sia un tipico ballo da competizione, ricco di figure difficili, ha sempre riscontrato un largo successo popolare.
    Letteralmente tradotto "Paso Doble" significa "raddoppia il passo", un ballo di coppia vivo spagnolo con le figure semplici alla musica di marching. Da 1910 Paso Doble in una forma stilizzato è stato steso in parecchi in paesi Europei e latini Americani, di chi la musica si è arricchita con gli elementi di Fandango e col Flamenco.
    Tutti i passi sono eseguiti con la tensione della muscolatura totale. Soltanto così i movimenti brevi e veloci tipici per questo ballo e le pose controllate possono essere ballati.
    I vestiti utilizzati per questo ballo ricordano proprio il torero per il cavaliere e per la dama gonne larghe principalmente rosse e nere quasi sempre mantenute ampie dalle mani.

    Il Paso double è eseguito con un ritmo di 2/4 e con un andamento di 60-62 battute al minuto.

    La danza
    Durante la danza i ballerini devono esprimere una storia di sfida come tra toro e torero, sottomissione e attacco. Importantissimo è l'atteggiamento e l'espressione corporea che deve quasi sempre mantenere la posizione delle braccia come se si usasse la cappa in mano; l'espressione del viso che deve avere carattere aggressivo con uso di forti focus verso il partner e lo spazio intorno a dove si danza. I vestiti utilizzati per questo ballo ricordano proprio il torero per il cavaliere e per la dama gonne larghe principalmente rosse e nere quasi sempre mantenute ampie dalle mani.



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    Ballo liscio




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    Il liscio è un ballo di coppia nato in Romagna tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo che col passare degli anni si è diffuso in tutta Italia con prevalenza per l'Italia del Nord. Comprende tre danze: Mazurca, Valzer, Polka. Deve il suo nome alle movenze dei ballerini che usano scivolare, strusciare i piedi, quindi andare via liscio.

    Gli elementi principali che hanno contribuito a caratterizzare il nuovo ballo furono: l'esecuzione veloce delle mazurche e delle polche (dovuta a Carlo Brighi); l'utilizzo di strumenti come il clarinetto (dalla fine dell'Ottocento) e la batteria (dagli anni venti del Novecento).

    I generi del liscio
    Liscio romagnolo

    maestriIl liscio romagnolo, danze folk romagnole, è caratterizzato da un'esecuzione brillante (data dalla forte presenza ritmica di chitarra e batteria) e veloce dei brani scritti principalmente per violino, clarinetto in SIb, sassofono e successivamente per voce. Probabilmente è il liscio "più conosciuto".

    Liscio emiliano
    Rispetto al liscio romagnolo, il liscio emiliano non si basa sui fiati ma sulla fisarmonica (in origine, l'organino bolognese). I valzer bolognesi erano in origine velocissimi. Il liscio emiliano comprende le "Danze filuzziane", note anche come liscio bolognese, una danza che ha acquisito lo status di danza sportiva, al pari del folk romagnolo. Il liscio filuzziano prevede l'esecuzione di figure staccate da parte dell'uomo, che deve avere particolari qualità atletiche.

    Nonostante le differenze esistenti a livello musicale, i brani del liscio romagnolo possono essere ballati alla maniera emiliana (avanzante e non sul posto), così come un brano di liscio emiliano può essere ballato alla maniera romagnola.

    Strumenti solisti per questo sottogenere sono: voce, fisarmonica, sassofono. Tale filone è probabilmente il più legato alla vocalità, si è diffuso in Lombardia e Veneto.

    Liscio piemontese
    Il liscio piemontese, liscio tradizionale piemontese, è più lento di quello romagnolo ed eseguito principalmente da fisarmonica, clarinetto in do, sassofono e voce. Alcune formazioni di liscio piemontese sostituiscono al basso elettrico il basso tuba e non utilizzano la chitarra; tale scelta è probabilmente diretto retaggio delle formazioni bandistiche precedenti.

    I luoghi del liscio
    La balera è grande salone adibito a pista da ballo con servizio bar. La prima balera fu aperta da Carlo Brighi nel 1910 a Bellaria: il "Capannone Brighi" (poi "Salone Brighi"). In Piemonte troviamo una curiosa variante della balera: il ballo a palchetto (italianizzazione dal piemontese bal a palchett) ovvero una pista circolare chiusa con al centro un palo a cui veniva fissata una corda. Tale corda veniva tesa alla fine di 3 balli e un addetto compiva un giro totale della pista così da far uscire ogni ballerino da essa. Per poter accedere nuovamente alla pista si doveva pagare. In questo modo venivano pagati solo 3 balli e non l'intera serata. Questa tradizione persiste ancora in alcune zone del Piemonte dove in alcune sagre si paga "l'accesso alla pista da ballo".

    Il liscio come danza sportiva
    La Federazione Italiana Danza Sportiva (FIDS) ha codificato il liscio nell'ambito della danza sportiva come danza di coppia nelle categorie:

    Stile Nazionale come liscio unificato;
    Stile Tradizionale e Folkloristico come liscio tradizionale piemontese;
    danze folk romagnole;
    danze filuzziane.
    Comprende sempre valzer brillante, polka e mazurca eseguite con piccole varianti nello stile e nel numero di battute al minuto (cioè nei bpm).

    La categoria Stile tradizionale e folkloristico segue la divisione esistente nelle tre correnti esecutive nel ballo liscio: il liscio romagnolo, emiliano (filuzziano) e piemontese. Esse si differenziano per caratteristiche di velocità, melodiche ed esecutive del genere liscio.



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    La Lambada




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    Ballo voluttuoso dal ritmo irresistibile. La sua origine è recente e risale alla seconda metà degli anni ottanta. La presenza caratteristica delle percussioni lascia trasparire radici legate alla tradizione musicale comune trasversalmente a tutta l'America Latina. La sua paternità, infatti, viene rivendicata da almeno tre paesi: Bolivia, Brasile e Cuba.La sua caratteristica più evidente è la vicinanza dei corpi dei ballerini, che entrano in contatto tra di loro con le braccia, le gambe, l'addome, eccetera. Nella Lambada, perlomeno nella sua versione europea pare che tutto sia permesso, purché serva ad esprimere sensualità.Apprese le basi dei passi e dei movimenti, molto è lasciato all'improvvisazione personale ed alla libera interpretazione.Alle sue spalle non c'è una tradizione storico culturale: sia la musica che il ballo sono il risultato di una riuscita operazione di marketing che fece dell'estate del 1989, in tutto l'occidente, la "calda estate della Lambada".

    Lambada è un ballo brasiliano omonimo della canzone Lambada. Si ritiene che la melodia nasca dalla musica zouk tipica delle Antille.

    È un ballo fortemente erotico dove le gambe dei due ballerini sono disposte in modo che una coscia di ciascuno dei due partner finga di sfregare sugli organi sessuali dell'altro partner durante la danza.

    Si diffonde in tutto il mondo alla fine degli anni ottanta, quando la canzone Lambada, cantata in portoghese dal gruppo francese Kaoma, vende più di cinque milioni di dischi in tutto il mondo nel 1989. Lo strumento caratteristico utilizzato era il bandoneon. In tal caso però si trattò di una traduzione non autorizzata e adattata al ritmo di lambada di "Llorando Se Fue" (1984; Piangendo fuggì), un brano acustico del gruppo di musica andina boliviana, Los Kjarkas, che intentarono e vinsero un processo per plagio.

    Infatti il vero autore della canzone è il boliviano Ulises Hermosa Virreira, leader del gruppo "Los Kjarkas", morto di leucemia nel '92.

    In Italia la Lambada fu rilanciata nel 1992 dal fisarmonicista Roberto Giraldi in arte Castellina, e fondatore della Orchestra Castellina-Pasi, con una nuova versione realizzando anche dei videoclip dove si associò fortemente il suono del bandoneon ai passi di danza dei ballerini.



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    Danza popolare




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    La danza popolare è una danza appartenente al popolo, creata ed eseguita dal popolo, a differenza della danza folcloristica o folk che ha le sue origini nella danza popolare, ma non è più eseguita dal popolo bensì da gruppi specializzati.

    Generalmente la danza popolare è legata ai momenti di vita della comunità e viene danzata da ballerini spesso non professionisti, ma attenti studiosi delle tradizioni specifiche delle loro zone di provenienza. Dove è morta, la tradizione, rimane come manifestazione folcloristica. Le danze popolari vengono accompagnate da strumenti musicali tradizionali tipici delle aree di appartenenza.


    Gruppo folk Nevegal di Castion di Belluno
    Gruppo Folkloristico Umbria Folk di Panicale zona Trasimeno
    Ogni paese del mondo ha le proprie danze: tra le altre ricordiamo le danze bulgare, francesi, basche, russe, serbe, rumene, israeliane, ungheresi, spagnole, ecc.
    In Italia esistono aree culturali in cui le danze tradizionali sono ancora oggi vive e praticate da gruppi folkloristici e a volte anche dalla comunità:

    nord Italia:
    balli delle valli occitane
    balli delle Quattro Province (Genova, Piacenza, Alessandria, Pavia) come la Piana o la Giga a due.
    Le danze del rito carnevalesco della Lachera di Rocca Grimalda in Provincia di Alessandria.
    Le danze delle zone collinari del Basso Piemonte (Langhe, Roero, Monferrato) come il Brando o Sbrando, la Monferrina, la Corenta, il Corenton, la Burea.
    Danza delle spade "Bal do Sabre" di Bagnasco (CN).
    Danza della spade "Bal del Sabre" di Castelletto Stura (CN)
    Danza delle spade "Bal da Sabbre" di Fenestrelle (TO).
    balli staccati della valle del Savena
    balli staccati delle valli del Santerno e Sillaro
    balli staccati della Romagna
    balli della val Resia (es. la sclava di origine slava o più probabilmente russa)
    balli dell'alto Veneto delle zone di Possagno, Valbelluna, Alpago, Comelico e conca Ampezzana (es. bassanello, valzer, scottish, manfrine, Uf2007wcontrodanze, quadriglie, pairische, polke, schiraciule maraciule nella zona del Friuli, kreuz polke ecc.).
    balli tirolesi.

    centro Italia
    saltarello
    trescone
    sud Italia e isole
    pizzica
    tarantella
    spallata
    quadriglia
    tammuriata
    danze di spade
    balli sardi

    estero
    Horo (Bulgaria)
    Ciarda (Ungheria)
    Dabka (Medio Oriente)
    Huayno (Sud America)