GIOVANNA ...x...

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  1. tomiva57
     
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    Una corsa pazza


    LP ITALY 1971
    ARISTON AR 12058

    Una cantante, Giovanna, che merita una retrospettiva fatta come Dio comanda.
    Sia per quanto riguarda i suoi lp su Ariston e RiFi che per i singoli (Meazzi, Ariston, RiFi).
    Si comincia col suo primo trentatrè giri uscito nel settembre del 1971.
    E ad illustrarcelo, come ogni domenica, è Orlando di HPI.

    Ho avuto modo di ascoltare Giovanna in uno spettacolo dal vivo negli anni '80 e ho avuto l'impressione di una donna molto generosa. Immediatamente dopo la fine della serata è stata invitata a cena da alcuni amici del gestore del locale dove aveva cantato: immaginate un gruppo di parvenu come quelli che in quel periodo imperversavano nelle ricche città di provincia soprattutto del Nord Italia, imponendo i loro status symbol (Porsche, Ray Ban, abiti di Versace, gioielli di Pomellato eccetera) e pretendendo la disponibilità di tutto e di tutti allo sventolare delle loro banconote (le carte di credito non credo sapessero che esistevano già).
    Ebbene, questo gruppo di simpatici signori ha "messo in mezzo" Giovanna e, tra un bicchiere e l'altro, l'ha costretta a re-imbracciare la chitarra e a fare un secondo concerto al loro tavolo, sommergendola con le richieste più disparate e facendola andare avanti quasi senza fiato per un paio d'ore, tra canzoni francesi, repertorio folk, motivi napoletani e pop internazionale. Veramente di tutto, ma non tanto per il piacere di sentire la sua voce quanto per il gusto di avere un jukebox gratuito fra le mani e farlo "girare".
    Non occorreva essere una Mina per sottrarsi a questo sciacallaggio, bastava un po' di diplomazia e di buona educazione, ma Giovanna si è prestata di buon grado. Era stravolta ma si vedeva che era felice di rendere partecipe questa gente della sua passione per la musica, una passione sincera che purtroppo non le ha reso tutte le soddisfazioni che avrebbe meritato, forse penalizzata da certe scelte che, pur facendo parte della sua vita strettamente privata, hanno finito per avere inevitabili ricadute sui contratti, sulla promozione dei dischi, sui passaggi televisivi...
    Ma veniamo al disco di questa domenica: si tratta del suo primo LP, uscito per la Ariston a ridosso del successo di Io volevo diventare.
    Una richiesta che avevo fatto al Vampiro più di un anno fa e che, per tanti motivi, è stata sempre accantonata a favore di altre scelte, magari ugualmente interessanti.
    Ma sapevo che prima o poi il momento sarebbe arrivato e sono felice di essere io stesso a presentarvi questo disco a cui tenevo molto.
    A qualche anno di distanza dall'esordio con Pippo Baudo a "Settevoci", il successo discografico arriva per Giovanna dopo il cambio di scuderia (da Meazzi ad Ariston). Il primo hit è appunto Io volevo diventare, firmato da Claudio Rocchi e Gerardo Carmine Gargiulo, un avellinese spiritoso e creativo che ha avuto un brevissimo periodo di notorietà partecipando come cantautore anche ad un Sanremo. Nelle atmosfere e nell'arrangiamento il pezzo ricalca (inevitabilmente visto il periodo) lo stile di Lucio Battisti. È interessante riascoltare oggi alcune canzoni italiane dei primi anni '70 e ritrovare sonorità e soluzioni di arrangiamento che allora sembravano una innocua e involontaria moda, ma che a distanza appaiono come veri e propri trucchi del mestiere messi in atto da scaltri professionisti per far assomigliare un brano a quelli già in classifica.
    Si potrebbe addirittura proporre al Vampiro di compilare una raccolta di brani "mogolbattistiani" scritti da altri autori. Il primo che mi viene in mente è Ho camminato, di cui abbiamo parlato la settimana scorsa e che qualcuno sostiene essere stato addirittura scritto da Battisti sotto mentite spoglie.
    Ma l'elenco potrebbe continuare con Azzurra di Little Tony, Finalmente soli di Balsamo, L'Africa di Fossati e Prudente, con le orribili Fiume azzurro di Mina e Ricominciamo di Pappalardo e con altre cose che i lettori di questo blog potrebbero divertirsi a suggerire.
    Attorno a Io volevo diventare che verrà ripresa, con meno grinta devo dire, anche da Ornella Vanoni, l'Ariston cuce addosso a Giovanna un repertorio comprendente altri undici brani indovinati, tratti quasi tutti dal mercato pop internazionale, di cui la casa editrice verosimilmente possedeva i diritti.
    Tra questi non posso fare a meno di ricordare Una corsa pazza che dà il titolo all'album e che è una cover di We Are All The Same della Keef Hartley Band, Caldo amore, versione sexy della mitica Hot Love dei T. Rex che a quell'epoca, dalle onde medie di Radio Montecarlo (le radio private in FM arriveranno solo dopo qualche anno) ci venivano proposti dalla voce altrettanto sexy della conduttrice Barbara Marchand, Dio dove sei e Vedi c'e Dio, due traduzioni abbastanza fedeli dal repertorio del cantante country Dallas Frazier che, visti i temi, non a caso una ventina d'anni dopo deciderà di lasciare la musica per diventare predicatore, e infine la splendida Sono solo una donna. L'atmosfera creata da Giovanna per questa canzone è totalmente diversa da quella dell'originale, A Piece Of Ground, che è uno dei pochissimi canti "di protesta" interpretati da Miriam Makeba come artista di colore in uno stato in cui vigeva uno dei più rigidi apartheid. Giovanna (e i suoi autori), non potendo renderne in italiano il significato politico, la trasformano in una delicata ballad che deve molto a Scarborough Fair, brano diventato celebre con il film "Il laureato".
    Meno incisive sono le versioni di Moonshadow di Cat Stevens e del tradizionale canto yiddish Dona Dona che già il Vampiro ci aveva scodellato qualche mese fa nell'interpretazione del suo traduttore Herbert Pagani, ma il disco, per la sua straordinaria unità di stili e di arrangiamenti, merita di essere tutto riascoltato per intero, riscoperto e (magari) ristampato.


    Tracce:

    01 Io Volevo Diventare (Gargiulo-Rocchi-Gargiulo)
    02 Una Corsa Pazza (We Are All The Same) (Gargiulo-Anderson)
    03 Caldo Amore (Hot Love) (D.Pace-Marc Bolan)
    04 Ancor Di Più (What Would I Be) (Salerno-Bickerton-Waddington)
    05 Un Albero Due Alberi (Through The Eyes Of Love) (Manipoli-Clement-Addington)
    06 E' Venuta La Notte E' Venuto Il Mattino (C.Rocchi)
    07 Non Vedo Non Credo (Moon Shadow) (Colombini-Cat Stevens)
    08 Dio Dove Sei (Lord Is That Me) (C.Rocchi-Frazier-Shafer)
    09 Un Capretto (Done Done) (Secunda-H.Pagani)
    10 Un Miracolo (Where Is My Castle) (Manipoli-Frazier)
    11 Vedi C'è Dio (Full Time Women) (C.Rocchi-A.Stuart)
    12 Sono Solo Una Donna (A Piece Of Ground) (C.Rocchi-J.Taylor)


    Pubblicato da Verdier il Vampiro
    fonte:http://cverdier.blogspot.it/





    Io Volevo Diventare




    Una Corsa Pazza





    Non vedo non credo

     
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34 replies since 14/3/2014, 18:45   5268 views
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